Menu e ricette
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CENA DEL SOLSTIZIO ROTOLI DI ZUCCHINE E TONNO Ingredienti per 4 persone 2 zucchine una scatoletta di tonno da 160 g. un uovo un cipollotto una manciata di pan grattato 30 g. di parmigiano grattugiato 3 cucchiai di olio 2 alici sott'olio un cucchiaio di capperi sale e pepe Preparazione Affettate finemente per il lungo le due zucchine. Prendete le fette centrali e mettetele da parte. L'altra parte delle zucchine tagliatele a pezzetti e mettetele in padella per 5 minuti con un cucchiaio di olio, le alici, un cipollotto affettato sottilmente e i capperi. In un frullatore unite il tonno, l'uovo, il parmigiano. Amalgamate bene. Aspettate che si raffreddi il composto di zucchine e unitelo alla crema di tonno. Stendete le fette di zucchina che avevate messo da parte e mettete su un estremo una pallina di composto. Arrotolate. Appoggiate sulla teglia avendo cura di adagiare gli involtini vicini tra di loro (così non si apriranno). Irrorate con un paio di cucchiai di olio. Salate e pepate. Aggiungete qualche pizzico di pan grattato per rendere le zucchine croccanti. Cuocete per 20 minuti a 200°. Servite fredde o tiepide. CILINDRETTI CON CREMA AL SALMONE CROCCANTE Ingredienti per 4 persone pan carrè salmone (se volete potete usare il prosciutto) ricotta fresca brandy burro semi di sesamo sale pepe olio Preparazione Spezzettare il salmone e metterlo nel contenitore assieme alla ricotta. Frullarlo con il mixer ad immersione ed aggiungere olio, sale e pepe qb e un goccio di brandy. Tagliare il pancarré con la formina e dentro la formina stessa (che deve essere un pò alta) stendere la crema di salmone. Coprire con un altro disco di pancarré. Arrotolare il cilindretto nei semi e spalmare sopra del burro morbidissimo. Infornare giusto il tempo di dorare il sopra. RUSTICO PICCANTE CON SALSICCIA Ingredienti per 4 persone salsiccia di maiale 4 pasta sfoglia 250 gr peperoncini verdi 2 cipolle ½ olio extravergine d'oliva (evo) q.b. tuorlo d'uovo 1 Preparazione Togliete il budello alle salsicce e unitele creando una sola grande salsiccia. Rustico piccante con salsiccia. In una padella rosolate la cipolla tritata finemente, aggiungete i peperoncini a pezzi e sigillate la salsiccia su tutti i lati. Rustico piccante con salsiccia. Stendete le pasta sfoglia ed adagiatevi la salsiccia con tutto il suo condimento. Rustico piccante con salsiccia. Richiudete la pasta sfoglia in modo da sigillare il ripieno al suo interno. Praticate delle incisioni sulla superficie del rotolo e spennellate con il rosso d'uovo. Cuocete in forno a 200°C per almeno 15 minuti. 1 SUSHI DI MORTADELLA CON SPUMA DI CRESCENZA Ingredienti per 4 persone 180 grammi crescenza 1.5 decilitri aceto balsamico 150 grammi miele 50 grammi pistacchi sgusciati 4 fette mortadella Bologna Preparazione Metti in un pentolino il miele insieme all'aceto, portali a ebollizione e falli cuocere per circa 15 minuti. Trasferisci la riduzione preparata in una ciotola. Scotta i pistacchi in acqua bollente, scolali, sbucciali e tritali. Riponi la crescenza in una ciotola e condiscila con un pizzico di pepe. Lavora la crescenza aiutandoti con una frusta fino a quando non sarà soffice. A questo punto, mettila in frigo fino a quando non avrà ottenuto la giusta consistenza. Prendi le fette di mortadella e ritaglia dalla parte centrale di ciascuna 3 strisce larghe circa 3 cm. Versa su un tagliere tre quarti di pistacchi già tritati, stendi sopra la crescenza e rotolala con le mani per formare un cilindro di circa 2 cm di diametro con i pistacchi che aderiscono alla crescenza dandole consistenza. Taglia dal cilindro appena formato un pezzo di circa 3 cm e sistemalo all'inizio della striscia di mortadella precedentemente tagliata. Arrotola la fettina di mortadella intorno alla crescenza formando una specie di sushi. Ripeti il procedimento e forma gli altri rotolini. Prendi quattro piccoli piattini, sul fondo di ciascuno disponi 2 cucchiaiate di riduzione di aceto e miele e posiziona in ciascun piattino 3 rotolini di sushi di mortadella. Prima di servire il sushi di mortadella, spolverizza tutto con i pistacchi tritati rimasti. RISOTTO MELE E SPECK Ingredienti Riso carnaroli 320 gr Mele Golden 2 Speck a fette spesse 120 gr Scalogno uno grande Brodo vegetale 1 litro Vino bianco secco 150 ml Burro 40 g Grana padano grattugiato 40 gr Pepe q.b. Preparazione Per preparare il risotto mele e speck iniziate tagliando lo speck a cubetti: prima fate delle listarelle e poi tagliatele in 3 parti. Affettate le mele Golden: sbucciatele, privatele del torsolo e riducetele in cubetti. Tagliate finemente lo scalogno. In una casseruola capiente fate sciogliere il burro, unite lo scalogno tritato e fatelo appassire a fuoco dolce. Aggiungete poi il riso e fatelo tostare. Quando il riso sarà trasparente, sfumate con 100 ml di vino bianco secco. Bagnate con un mestolo di brodo e aggiungetevi lo speck a cubetti. Continuate quindi ad aggiungere brodo ogni qual volta il riso si sarà asciugato, mescolando spesso. Nel frattempo mettete le mele a cubetti in un pentolino, bagnatele con 50 ml di vino bianco e un mestolo di brodo e cuocetele per qualche minuto. Quando il risotto sarà a metà cottura aggiungete le mele con il loro liquido di cottura e fatelo asciugare. Continuate la cottura del risotto, aggiungendo un mestolo di brodo ogni volta che sarà necessario. Quando il risotto sarà cotto, toglietelo dal fuoco, aggiustate se necessario di sale e unite una bella macinata di pepe nero. Infine mantecatelo con il grana grattugiato e servite il risotto mele e speck ben caldo, guarnendolo eventualmente con delle fettine di mele crude! ROTOLO DI SPECK, POLLO E SPINACI Ingredienti per 4 persone petto di pollo, ricotta, speck, spinaci lessati, olio evo, qualche foglia di alloro Preparazione Si taglia il pollo grossolanamente. Si unisce la ricotta, gli spinaci e poco sale, si amalgama bene. Si adagia lo speck sovrapponendo leggermente le fette. Si 2 rinchiude il tutto avvolgendolo nello speck. Si mette in una teglia da forno con poco olio e qualche foglia di alloro. Si cucina in forno per 40 minuti, quando si raffredda si taglia a fette. ROLLE' IMPANATO DI MELANZANE Ingredienti per 4 persone - per il rotolo Melanzana Prosciutto cotto Mozzarella - per la panure Farina Acqua Timo Origano Grana Sale - per la salsa di accompagnamento Sugo al pomodoro fresco profumato al basilico Preparazione Tagliare a fette sottili le melanzane, grigliarle e una volta raffreddate disporle su un foglio di pellicola formando un rettangolo. Condirle con sale, origano, prezzemolo e un filo di olio extra vergine di oliva. Disporre una fetta di prosciutto cotto sulle melanzane. Aggiungere la mozzarella tagliata a fette. Con l'aiuto della pellicola arrotolare le melanzane e porre il rotolo in frigorifero. Preparare la panure con acqua, farina, grana, timo e origano. Prendere il rotolo dal frigo, adagiarlo nella pastella e rotolarlo poi nel pan grattato tritato grossolanamente. Ripetere l'operazione due o tre volte. Friggerlo. Servirlo caldo su un letto di sugo al pomodoro fresco e una manciata di grana. CHARLOTTE La charlotte è un tipo di dessert composto da una crema bavarese che viene circondata da una corona di savoiardi e ricoperta da una guarnitura il cui ingrediente principale specifica il nome di tutta la preparazione (come ad esempio charlotte alle fragole, charlotte al cioccolato, charlotte di mele, eccetera). Lo stampo da charlotte ha una forma particolare che ricorda l'omonima tipica cuffia increspata. Sembra che il noto dolce inglese, sia stato creato in omaggio alla regina, Charlotte Sophia di Mecklenburg-Strelitz moglie del celeberrimo re d’Inghilterra Giorgio III e madre di 15 figli, sovrana amata e rispettata, nota benefattrice e mecenate delle arti e della botanica. La regina ebbe una vita serena, turbata solo dalla pazzia del marito qualche anno prima della sua morte, godette del favore dei sudditi ed ottenne diverse dediche. Tra queste, l’opera K3 da parte del giovanissimo Mozart e la bellissima specie della pianta strelizia battezzata Strelitzia reginae in suo onore. Alla sua nota passione per la botanica, infatti, pare sia dovuta secondo l’Oxford Companion to Food, famosa enciclopedia del cibo britannica, la dedica del dolce charlotte, evoluzione del più semplice bread pudding inglese. Sembrerebbe infatti che questa versione del budino di pane, cotto al forno, farcita di mele sia stata ispirata all’amore della regina per gli alberi di mele. Secondo l’ Oxford English Dictionary, la prima citazione su carta stampata della charlotte risale al 1796, quando la regina era ancora in vita, nella poesia “Hasty Pudding” di J. Barlow, scherzosa celebrazione delle delizie culinarie della nuova Inghilterra, in cui egli la descrive con queste parole: “the charlotte brown, within whose crusty sides, a belly soft the pulpy apple hides” “la charlotte dorata, nei cui fianchi croccanti/ si nasconde un ventre morbido di mele”. Per la prima ricetta stampata bisognerà aspettare circa un decennio. In origine, infatti, questo dolce era costituito da una purea di frutta racchiusa da pane raffermo, magari intinto nel burro, e poi cotto in forno. La torta Charlotte giunta ai nostri giorni, costituita da un guscio di biscotti spugnosi che racchiudono una bavarese alla vaniglia, è un’invenzione da attribuire al cuoco francese Marie Antonin Careme, uno dei più grandi e colti 3 cuochi della storia che introdusse nella cucina, quello che in pittura si chiama il “valore”, comprendendo per la prima volta che i sapori e gli odori devono essere giudicati non in assoluto, ma nei loro reciproci rapporti. Egli incarnò l’ideale del cuoco perfetto, poiché non fu solamente un‘abile esecutore di ricette ma anche uno studioso di storia della gastronomia, e molte delle sue opere, tra cui la più celebre è “L’Art de la Cuisine Française”, fanno ancora oggi testo in materia. Egli, lavorava presso la corte inglese di Giorgio III e preparò, in onore della moglie, questo dolce particolare e delicato, di cui poi affinò ulteriormente la ricetta quando si trasferì alla corte dello Zar Alessandro I di Russia a San Pietroburgo. Ingredienti Mascarpone 500 gr Vaniglia 1 bacca Zucchero 100 g Colla di pesce 10 g Torrone 300 gr più q.b. per decorare Latte 300 ml Panna fresca 200 ml Savoiardi 20 PER LA SALSA AL CIOCCOLATO Cioccolato fondente 100 gr Latte fresco 100 ml Burro 10 g PER INZUPPARE I SAVOIARDI Latte fresco q.b. Preparazione Iniziate la preparazione della charlotte sminuzzando il torrone (che avrete preventivamente posto in freezer per almeno due ore o fino a che il torrone non risulterà durissimo), prima aiutandovi con un coltello e poi con le lame di un mixer. Dopodiché mettete a bagno la colla di pesce in acqua fredda fino al completo ammorbidimento. Mentre la colla di pesce si ammorbidisce, in un pentolino mettete a sciogliere lo zucchero e la polpa prelevata dalla bacca di vaniglia (potete farlo incidendo per il lungo la bacca e raschiandone il contenuto) in 100 ml di latte; quando lo zucchero sarà sciolto, aggiungete la colla di pesce ben strizzata e spegnete il fuoco. Nel frattempo, versate il torrone finemente sminuzzato in una ciotola capiente e aggiungete i restanti 200 ml di latte. Unite quindi il composto di latte e colla di pesce, il mascarpone e la panna liquida (se volete un dolce più compatto) o semimontata (se desiderate un dolce più soffice). Mescolate il tutto per amalgamare bene gli ingredienti. Prendete uno stampo a cerchio (meglio se apribile) del diametro di circa 22 cm, sistematelo su un piatto da portata e cominciate a foderare i bordi con i savoiardi appena bagnati nel latte. I savoiardi dovranno mantenere la loro forma: non dovranno essere inzuppati, ma appena inumiditi. Continuate sistemando i savoiardi anche sul fondo e procedete versando il composto di torrone all’interno. Coprite la charlotte con un foglio di carta stagnola e lasciate riposare in frigo per 4 ore. Per completare la charlotte al torrone occorre guarnirla con uno strato di salsa al cioccolato, che varierà a seconda dell'altezza dello stampo utilizzato e della lunghezza che avete dato ai savoiardi per circondare il semifreddo: se tra la crema al torrone e l'estremità dei savoiardi vi sono uno o due centimetri, dovrete ottenere un ricopertura poco spessa del dolce: una salsa che lo ricopra appena. Fate sciogliere il burro nel latte e unite il cioccolato che avrete precedente sciolto a bagnomaria. Una volta che la crema sarà liscia e intiepidita versatela sul semifreddo e mettete di nuovo il semifreddo in frigorifero per almeno un'ora in modo da far solidificare anche la crema al cioccolato). Se lo spazio mancante tra la crema al torrone e l'estremità dei savoiardi è maggiore, dovrete preparare uno strato più consistente e spesso di cioccolato: duplicate o triplicate le dosi di ricopertura, magari sostituendo il latte alla panna fresca (esempio: 20 gr di burro, 200 gr di cioccolato fondente e 200 ml di panna fresca. Oppure: 30 gr di burro, 300 gr di cioccolato fondente e 300 ml di panna fresca liquida). In questo modo otterrete un quantitativo di crema maggiore e più compatta, quindi più stabile una volta fredda. Prima di servirlo, vi consigliamo di mettere il semifreddo in freezer per un'ora in modo da renderlo più adatto al taglio. Potete decorare il semifreddo adagiando dei pezzetti di torrone al centro del dolce e avvolgendo la charlotte con un nastro che scioglierete davanti ai vostri ospiti: questo servirà a dare un tocco di raffinatezza ed eleganza alla presentazione del semifreddo. 4 CASSATA SICILIANA Una cassata siciliana (dall'arabo qas'at, "bacinella" o dal latino caseum, "formaggio") è una torta tradizionale siciliana a base di ricotta zuccherata (tradizionalmente di pecora), pan di Spagna, pasta reale e frutta candita. È una produzione tipica siciliana, come tale è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf), su proposta della Regione Siciliana. Caratteristiche Nonostante l'apparente semplicità della ricetta, esistono innumerevoli varianti locali e spiccano per la tipicità della ricetta la variante palermitana, la variante trapanese, la nissena e la catanese. Infatti soprattutto l'aspetto esteriore può variare da una scarna decorazione di glassa e un po' di scorza d'arancia candita fino a una opulenta costruzione baroccheggiante con perline colorate e una mezza dozzina di frutti canditi diversi. Sempre secondo le varianti locali, ci possono essere ingredienti aggiuntivi, come pistacchio, pinoli, cioccolato, cannella, maraschino o acqua di zagara. Storia La tradizione vuole che la cassata siciliana sia stata inventata, attorno al 998, al culmine della dominazione musulmana, dai cuochi di corte dell'Emiro che risiedeva alla Kalsa di Palermo; la sua antica nascita, è testimoniata da un documento del Sinodo di Mazara del Vallo del 1575, nel quale la cassata e' definita "indispensabile nelle feste pasquali". Nel 1700 i monasteri di clausura si appropriarono del primato della produzione della torta arricchendola del caratteristico bordo verde di pasta di mandorle. Comunque sia le radici della cassata risalgono alla dominazione araba in Sicilia (IX-XI secolo). Gli arabi avevano introdotto a Palermo la canna da zucchero, il limone, il cedro, l'arancia amara, il mandarino, la mandorla. Insieme alla ricotta di pecora, che si produceva in Sicilia da tempi preistorici, erano così riuniti tutti gli ingredienti base della cassata, che all'inizio non era che un involucro di pasta frolla farcito di ricotta zuccherata e poi infornato. Nel periodo normanno, a Palermo presso il convento della Martorana, fu creata la pasta reale o Martorana, un impasto di farina di mandorle e zucchero, che, colorato di verde con estratti di erbe, sostituì la pasta frolla come involucro. Si passò così dalla cassata al forno a quella composta a freddo. Gli spagnoli introdussero in Sicilia il cioccolato e il pan di Spagna. Durante il barocco si aggiungono infine i canditi. L'introduzione della glassa di zucchero coperta di frutta candita che avvolge tutto il dolce come un vetro opaco potrebbe ricondurre il nome all'inglese glass, vetro da cui glassata - classata -cassata. Inizialmente la cassata era un prodotto della grande tradizione dolciaria delle monache siciliane ed era riservata al periodo pasquale. Un documento ufficiale del primo sinodo dei vescovi siciliani a Mazara del Vallo nel 1575 afferma che la cassata è "irrinunciabile durante le festività". Un proverbio siciliano recita "Tintu è cu nun mancia a cassata a matina ri Pasqua" ("Meschino chi non mangia cassata la mattina di Pasqua"). La decorazione caratteristica della cassata siciliana con la zuccata fu introdotta nel 1873 (in occasione di una manifestazione che si tenne a Vienna) dal pasticciere palermitano cav. Salvatore Gulì, il quale aveva un laboratorio nel centralissimo corso Vittorio Emanuele a Palermo. Ingredienti per il ripieno Cioccolato fondente in gocce 100 gr Arance candite 50 gr (facoltativo) Ricotta di pecora 1,2 kg Zucchero a velo vanigliato, 280 gr PER IL PAN DI SPAGNA E LA BAGNA: Uova medie 10 Farina 300 g Zucchero 300 g Sale 1 pizzico Zucchero (per la bagna), 50 gr Acqua (per la bagna), 150 ml Maraschino o altro liquore, mezzo bicchierino 5 Limoni la scorza di mezzo (per la bagna) INGREDIENTI PER LA GLASSA FONDENTE Zucchero a velo 350 gr Acqua q.b. INGREDIENTI PER DECORARE Frutta candita intera mista (zuccata, mandarini, pere, ciliegie, fichi, ecc) Marzapane 200 g Pistacchi in pasta 20 gr PER LA GHIACCIA REALE Uova 1 albume Zucchero a velo vanigliato 150 gr Preparazione Iniziate la preparazione della cassata siciliana il giorno prima di servirla. Realizzate un Pan di Spagna con gli ingredienti sopra indicati e seguendo il procedimento che trovate cliccando qui. Cuocetelo in una teglia rettangolare delle dimensioni di 35 cm x 25 cm e lasciatelo quindi raffreddare (lo prepariamo un giorno prima in modo che si possa tagliare senza sbriciolarsi troppo). Sgocciolate per bene la ricotta di pecora dentro ad un colino e poi mischiatela in una ciotola assieme allo zucchero a velo vanigliato: coprite la ciotola con pellicola trasparente e mettete il tutto in frigorifero per una notte. L'indomani, passate due volte al setaccio la ricotta fino ad ottenere una crema liscia e soffice. A questo punto unite alla crema il cioccolato a gocce (e, se vi piace, l'arancia candita tagliata a piccoli dadini) e ponete la farcia ottenuta in frigorifero dentro ad una ciotola coperta con pellicola trasparente. Preparate il marzapane verde impastando il marzapane assieme alla pasta di pistacchi (se non la trovate potete utilizzare del colorante verde per alimenti), spolverizzando il piano di lavoro con poco zucchero a velo. Se volete preparare da voi la pasta reale, mettete in un tegame 125 gr di zucchero e 50 ml di acqua. Portate ad ebollizione e non appena lo zucchero inizierà a filare (112°-115°), togliete il pentolino dal fuoco; incorporate 125 g di farina di mandorle pelate (che otterrete frullando le mandorle pelate con un macinino da caffè con piccoli intervalli per non surriscaldarle e fare fuoriuscire l’olio) , la pasta di pistacchi e 1 bustina di vanillina. Mescolate fino ad ottenere un impasto omogeneo e poi versatelo su di un tavolo di marmo freddo. Appena la pasta reale sarà raffreddata, lavoratela fino a farla diventare liscia e compatta (se dovesse servire, utilizzate dello zucchero a velo alla stessa stregua della farina). Stendete il marzapane in una sfoglia larga 12 cm e spessa 1/2 cm (7), quindi tagliatela in due nel senso della lunghezza (otterrete due strisce larghe 6 cm) e ricavate dei pezzetti di pasta dalla forma simile ad un trapezio (8). Per la cassata si utilizzerà una particolare tortiera tonda dai bordi svasati alti circa 5 cm e dal fondo leggermente rialzato, tipica di Palermo: quella utilizzata in questa ricetta ha un diametro di 30 cm nella sua parte più larga. Tagliate il pan di spagna in strisce alte almeno 6 cm dalle quali ricaverete anche in questo caso dei trapezi (proprio perchè i bordi della tortiera sono svasati). Spolverizzate la tortiera molto bene con zucchero a velo e poi foderate i bordi alternando i trapezi di pan di spagna a quelli di marzapane verde, pressando bene verso i lati e stando attenti a non lasciare spazi tra uno e l'altro. Se il pezzetto appena poggiato avrà il lato superiore più largo di quello inferiore, il seguente dovrà avere le caratteristiche opposte. I trapezi possono essere posizionati sia con la parte scura verso l'esterno, sia verso l'interno. Una volta completato tutto il perimetro della tortiera, si potrà poggiare il fondo, con la parte spugnosa verso il basso. Premete bene i bordi del pan di spagna per farlo aderire meglio alla sagoma della tortiera. Ora, con un coltello dalla lama liscia e affilata, potete pareggiare i pezzetti che fuoriescono dai bordi laterali della tortiera. Se volete potete preparare una bagna per inumidire il pan di spagna: sciogliete 50 gr di zucchero in 150 ml di acqua, assieme alla scorza di mezzo limone (o arancia) e mezzo bicchierino di liquore a scelta (maraschino, cointreau, alchermes, strega, ecc) e fatela raffreddare. Poi versate la bagna sul pan di spagna Ora potete riempire la base con la crema di ricotta, che livellerete con una spatola. Sbriciolate sul fondo della cassata i rimasugli di pan di spagna avanzato, coprite con della pellicola trasparente e mettete in frigorifero per almeno due-tre ore (meglio se tutta la notte). Quando la cassata sarà ben compatta e i profumi mischiati, capovolgetela su di un piatto e preparate la glassa fondente, mettendo in un pentolino lo zucchero a velo assieme a poca acqua, quanta ne servirà per ottenere un composto cremoso e ancora bianco. Non appena sfiorerà il bollore, il fondente sarà pronto per essere colato al centro della cassata e spalmato con una spatola. Fate la stessa cosa anche sui lati della cassata: come noterete, il fondente si asciugherà quasi istantaneamente non appena spalmato e dovrà avere una consistenza lucida e trasparente. Ora potete passare alla decorazione della cassata: tagliate delle strisce di zuccata (zucca candita) e della frutta candita a pezzetti. Poggiate le fette di zuccata sulla cassata incurvandoli come per formare i petali di un fiore al centro del quale metterete, per esempio, un mandarino candito tagliato a metà. 6 Divertitevi a decorare la cassata con la frutta candita a vostra disposizione alternando vari colori e cromie. Il tocco finale sarà dato dalla decorazione con la ghiaccia reale, che realizzerete sbattendo un albume a neve e aggiungendo poco alla volta lo zucchero a velo fino ad ottenere una consistenza molto densa. Con una tasca da pasticciere munita di bocchetta con foro piuttosto sottile, create delle decorazioni sia sulla frutta che sui bordi della cassata, per renderla ancora più ricca e sontuosa. Ora la vostra magnifica cassata siciliana è pronta per essere gustata! FINTE PESCHE ALL'ALCHERMES Ingredienti per circa 15 pesche Farina 500 g Zucchero 175 g Burro (a temperatura ambiente) 100 gr Uova 3 Lievito chimico in polvere 1 bustina Latte circa 4 cucchiai Limoni la scorza grattugiata di 1 limone Sale 1 pizzico per la crema pasticcera Latte fresco 1/2 litro Uova 6 tuorli Zucchero 180 g Farina 40 g Limoni la buccia grattugiata di 1 per la ricopertura Alchermes rosso q.b. Zucchero semolato q.b. Preparazione Ponete dentro alla tazza di un robot (o in una ciotola, se impastate a mano) la farina, il lievito, la vanillina, lo zucchero, il sale, il burro a temperatura ambiente e le 3 uova. Impastate il tutto aggiungendo tanto latte quanto ne servirà per ottenere un impasto piuttosto morbido ma lavorabile con le mani. Infarinatevi le mani e prelevate, con un cucchiaio o una spatola, un po' di impasto con il quale formerete delle palline grandi come una grossa noce (circa 25 gr l’una) che adagerete su di una teglia foderata con carta forno, distanziandole di qualche cm di distanza l’una dall'altra. Procedete così fino ad esaurimento dell’impasto (circa 28-30 palline). Infornate le palline ottenute in forno già caldo a 180° per circa 15-20 minuti. L’impasto, che cuocendo non dovrà colorirsi, darà vita a circa 30 semisfere. Nel frattempo preparate la crema pasticcera (vedi ricetta cliccando qui) e fatela raffreddare . Quando le semisfere saranno cotte, estraetele dal forno e lasciatele raffreddare, poi prendete un cucchiaino e scavate leggermente al centro della parte piatta di ogni pezzo ottenendo un piccola conca. Mettete la crema dentro ad una tasca da pasticcere con bocchetta liscia e spremetela nella piccola conchetta al centro di ogni semisfera; unite due semisfere sui loro lati piatti per formare una pesca. In una ciotolina versate l’alchermes rosso, mentre in un piattino ponete un po’ di zucchero semolato. Immergete ed estraete velocemente le pesche dentro all’alchermes, fatele sgocciolare bene e passatele nello zucchero semolato, quindi poggiatele su di un piatto. Ponete le finte pesche in frigorifero per almeno un’ora, poi, al momento di servirle, decoratele con delle foglioline verdi di cialda, di zucchero o marzapane. Al posto della crema pasticcera, potete utilizzare della crema al cioccolato (o Nutella) oppure della confettura, a scelta. Un piccolo trucco per sfornare le mezze pesche già fornite di conca nel mezzo? Inserite mezzo guscio di noce al centro dell’impasto e infornate; quando estrarrete le mezze pesche dal forno eliminate il guscio … et voilà! 7