incontro genitori - Servizi sociali in rete
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“INCONTRO GENITORI” “SERVIZIO PER LA LA GESTIONE DEL CONFLITTO, REGOLAMENTAZIONE DEI RAPPORTI E PERCORSI DI PROMOZIONE DELLA GENITORIALITA’ ” 1 PREMESSA A premessa del progetto è opportuno stabile le caratteristiche che distinguono le competenze di un servizio prioritariamente rivolto alla regolamentazione dei rapporti su mandato dell’autorità giudiziaria rispetto alle competenze proprie del servizio di tutela minori. In estrema sintesi, il servizio di seguito presentato si deve occupare delle separazioni, con la presenza di minori, per le quali viene richiesta la regolamentazione dei rapporti ad esclusione di decreti che richiedano la valutazione delle competenze genitoriali e patria potestà (Art. 330 cc “Decadenza dalla potestà sui figli”. Il giudice può pronunziare la decadenza della potestà quando il genitore viola o trascura i doveri (147; Cod. Pen. 570) ad essa inerenti o abusa dei relativi poteri con grave pregiudizio del figlio. In tale caso, per gravi motivi, il giudice può ordinare l'allontanamento del figlio dalla residenza familiare. L’art. 333 cc “Potestà dei genitori”, “Quando la condotta di uno od entrambi i genitori..appare pregiudizievole al figlio, il giudice, secondo le circostanze, può adottare i provvedimenti convenienti e può anche disporre l’allontanamento di lui dalla residenza familiare”. Per questi ultimi le competenze rimangono in capo al Servizio Tutela. INTRODUZIONE Il seguente Progetto prevede l'attivazione di un Servizio per la Gestione del Conflitto congiuntamente alla Regolamentazione dei Rapporti e Promozione della Genitorialità all’interno dei Comuni dell’Ambito di Seregno. Si intende offrire un Servizio di supporto/integrazione alle équipe di Tutela Minori dei singoli Comuni dell’Ambito che hanno in carico famiglie monoparentali o coppie di genitori (separati o no) che, a loro giudizio o su prescrizione dell’Autorità Giudiziaria, necessitino di: - percorso di Gestione del Conflitto o - percorso di Regolamentazione di Rapporti (tra bambino e genitore non affidatario) o - percorso di Sostegno delle Capacità Genitoriali - percorso di Sostegno psicologico ai minori Il presente Progetto vuole integrarsi con il Servizio di Mediazione Familiare della ASL 3 Monza – Distretto di Seregno (per come descritto dal responsabile Ufficio ASSI, nella presentazione del 15.12.2008) e pertanto non è a libero accesso, ma si rivolge a famiglie con provvedimento da parte dell’Autorità Giudiziaria (TO, Giudice Tutelare) inviate dalle équipe territoriali. Potrebbero essere candidate ad usufruire del Servizio INCONTRO GENITORI famiglie che, a giudizio delle équipe di Tutela Minori, non presentano i requisiti minimi per beneficiare di un percorso di Mediazione Familiare classico oppure quelle coppie che non ottengono “una valutazione preliminare positiva” da parte del Servizio ASL. ANALISI DEL BISOGNO E MOTIVAZIONI Il presente Progetto si basa sulla convinzione che una serie di interventi specifici e calibrati possa risultare determinante per controllare e ridimensionare gli aspetti nocivi del conflitto tra i genitori, riattivando in ognuno le risorse individuali perché essi possano essere sostenuti nell’instaurare modalità che regolino più adeguatamente i loro rapporti, in particolare rispetto alla gestione della genitorialità. L’obiettivo principale è quello di prevenire o attenuare il disagio di ogni membro della famiglia nelle varie fasi della crisi coniugale. Da diversi anni in Italia si stanno sperimentando forme d’aiuto alle famiglie attraverso interventi che, a vario titolo, mirano in primis alla risoluzione o alla gestione del conflitto coniugale e, di conseguenza, alla riduzione del danno al minore, attraverso la riorganizzazione delle relazioni dell’intero nucleo familiare. 2 La gestione del conflitto è un percorso per la riorganizzazione delle relazioni familiari, sia in caso di convivenza dei coniugi, sia in vista o in seguito alla separazione o al divorzio. In un contesto strutturato l’equipe INCONTRO GENITORI, come terzo neutrale, si adopera per indirizzare i partner verso una elaborazione comune del conflitto e della sua risoluzione o gestione, sempre restituendo ai genitori la loro responsabilità genitoriale (tema che nell’ambito di un intervento all’interno di un contesto giudiziario assume valenze e connotazioni del tutto peculiari). I genitori vengono guidati nella ricerca delle soluzioni più adatte alla specificità della loro situazione e dei loro problemi per tutti quegli aspetti che riguardano la relazione affettiva e educativa con i figli. Il futuro della prole e il suo benessere trova delle garanzie proprio nella capacità e disponibilità dei genitori a comunicare, dialogare e a condividere un progetto genitoriale comune: è fondamentale che entrambi siano concordi sugli aspetti educativi, relazionali, psicologici e, in generale, su tutti quelli che influenzano la crescita dei figli. L’intervento è così finalizzato alla creazione di una “zona franca”, libera dal conflitto e nella quale gli adulti sappiano prendersi cura dei figli, accompagnandoli nel loro processo di crescita; questa zona è proprio l’area della genitorialità. La coppia, pertanto, è chiamata a svolgere il ruolo genitoriale attraverso la valorizzazione delle risorse che afferiscono a tale funzione e si possono sintetizzare nei seguenti punti: fiducia reciproca; riconoscimento del ruolo genitoriale dell’altro; attenzione ai bisogni del figlio; consapevolezza che il figlio necessita del contributo affettivo e educativo di ognuno di loro; Ciò permette di realizzare l’interesse dei figli coinvolti permettendo loro di: vedere regolarmente il genitore non affidatario, attraverso la regolamentazione delle visite; mantenere un buon rapporto con entrambi i genitori; sentirsi rassicurati dalla comune presa in carico da entrambe le figure genitoriali; non essere costretti a vivere un lutto (anche simbolico) impossibile; non “perdere” uno dei genitori, fonte importante di sostegno e di affetto Il conflitto tra gli adulti rappresenta un aspetto importante che non può essere sottovalutato nel corso di tutto l’intervento di tutela: il danno al minore. La situazione di conflitto dei genitori, infatti, lascia in ombra la posizione del figlio e spesso la loro oppositività sembra potersi collegare all’uso del bambino in un gioco di potere tra di loro. La ricomparsa del bambino al centro della coppia genitoriale (separata o ancora convivente) permette ad entrambi gli adulti di tornare a “pensarlo” e “vederlo”, riaprendo così la possibilità di comunicare rispetto ai suoi bisogni. In taluni casi il conflitto tra i genitori rimane inalterato nel tempo, in termini di intensità, ma si “sposta” nel momento in cui, attraverso l’intervento, il bambino viene ad essere sottratto alla funzione di strumento primo nella lotta e di principale oggetto di contesa. E’ proprio questo trascorrere del tempo, senza che vi sia più la possibilità di un “incontro” tra i genitori, ad agire in maniera dirompente sui legami, arrivando persino a far distorcere i significati degli eventi passati, creando, non soltanto tra gli adulti ma soprattutto tra questi ed i bambini, barriere fatte di silenzi, di non detti e di incomprensioni. Il tempo che passa alimenta e cronicizza il conflitto tra gli adulti e lascia il bambino sempre più solo, in una posizione progressivamente più difficile da sostenere, combattuto tra il sentirsi abbandonato e tradito da una parte ed il sentirsi obbligato a difendere e proteggere l’una o l’altra parte, sentendo di doversi alleare con uno dei genitori. Pertanto il “passaggio” a INCONTRO GENITORI si conferma essere, per tutti i soggetti, un percorso faticoso che tuttavia può indurre importanti cambiamenti negli equilibri familiari. Gli operatori sono chiamati ad intervenire all’interno di un quadro di dinamiche complesse e delicate tra gli adulti, che vedono coinvolta una terza parte, più debole, privata della propria voce e della propria rappresentatività e per questo devono essere figure altamente professionali e adeguatamente formate. Lavorare alla decostruzione di relazioni disfunzionali (adulto-adulto e adulto-bambino) ha un senso ed un significato profondo, soprattutto in un Servizio di tutela minori; per gli adulti in 3 conflitto, soprattutto se separati, la fatica sta nel riconoscere la doppia origine del bambino con tutte le conseguenze che ciò comporta, sia sul piano della realtà che dei comportamenti. L’obiettivo finale dell’intervento si realizza quando i genitori si riappropriano della comune responsabilità genitoriale, senza lasciare dietro di sé né vinti né vincitori alla fine del loro percorso. Il Servizio INCONTRO GENITORI, pertanto, rientra nell’ambito degli interventi volti a promuovere nei genitori le risorse, le competenze, la motivazione al dialogo a prevenire o ridurre il disagio dei minori. Allo stesso tempo può essere necessario promuovere la genitorialità attraverso supporti psicopedagogici volti a migliorare la qualità della relazione genitori – figli quando la coppia genitoriale o il genitore singolo presentano carenze educative, affettive, empatiche, ecc. Non è raro infatti che nuclei familiari monoparentali, ricostituiti o composti dalla coppia genitoriale naturale abbiamo bisogno di un supporto nello svolgimento delle proprie funzioni genitoriali. E’ esperienza quotidiana presso i Servizi Sociali che spesso anche la coppia genitoriale naturale sia sguarnita di mezzi e strumenti per far fronte alle “sfide evolutive” costantemente poste dai loro figli e necessiti pertanto di un accompagnamento alla educazione dei minori, alla comprensione empatica del loro mondo interno, all’accoglimento del loro “essere piccoli” e bisognosi di cure ed attenzioni. Le carenze genitoriali possono emergere nelle più svariate condizioni sociali e per motivazioni plurime, ma sempre l’esito di esse è una distorsione nella percezione che l’adulto ha del bambino, che non viene vissuto e riconosciuto come “persona” portatrice di propri bisogni ed autonomi diritti. L’intervento del presente Progetto si inscrive in questo caso come atto preventivo di meccanismi familiari disfunzionali innescanti dinamiche potenzialmente patologiche per i minori. Il tentativo è quindi quello di intervenire prima della cronicizzazione del problema (sempre però riferendoci a situazioni sottoposte a provvedimento dell’Autorità Giudiziaria). Inoltre, stanno acquistando sempre più rilievo gli interventi che aiutano a rendere chiari i confini nelle famiglie ricostituite, in cui vi sono tensioni che spesso non possono essere completamente risolte. Si tratta di situazioni in cui i figli sono all'interno di obblighi di lealtà inconciliabili verso i loro riferimenti affettivi più importanti. La sfida principale nella vita delle famiglie ricostituite è nelle lealtà divergenti sia per gli adulti che per i minori (tra ex coniugi e rispettivi nuovi partner; tra figli e nuovi partner dei genitori, ecc.). E' necessario aiutare gli adulti a creare contesti in cui, nel rispetto delle relazioni affettive di ciascuno, gli obblighi genitoriali vengano assunti con chiarezza e con modalità collaborative. Gli adulti vanno aiutati ad evidenziare che tutte e due le figure genitoriali sono importanti, che vi è disponibilità a condividere il potere e le responsabilità educative e che vanno ricercati ed accettati ruoli appropriati per i genitori acquisiti. OBIETTIVI Le finalità principali del progetto sono: per le coppie altamente conflittuali, il mantenimento delle relazioni tra minore e genitore non affidatario attraverso la Regolamentazione dei Rapporti; il recupero della genitorialità attraverso la Gestione del Conflitto (in coppie sia conviventi, sia in fase di separazione, sia già separate); la Promozione della Genitorialità (sia in famiglie monoparentali, sia in coppie conviventi, che in fase di separazione, che già separate) Il tutto ha come obiettivi finali quelli di: coadiuvare le equipe di Tutela Minori territoriali nel tutelare l’incolumità dei minori preservando il diritto di crescere in un ambiente adeguato e con la possibilità di relazionarsi serenamente ad entrambi i genitori; costruire un ambito mirato a facilitare il riavvicinamento relazionale ed emotivo tra genitori o adulti di riferimento e figli che vivono una situazione familiare determinata da dinamiche gravemente conflittuali; 4 favorire la riapertura della comunicazione, almeno sulla gestione dei figli, tra genitori che si trovano in conflitto; migliorare la qualità della relazione genitori – figli quando la coppia genitoriale o il genitore singolo presentano carenze educative, affettive, empatiche, ecc. e necessitano pertanto di un sostegno psico-pedagogico nella relazione quotidiana con il minore DESTINATARI FINALI DELL’INTERVENTO Il progetto, si rivolge a nuclei familiari in carico ai Servizi Tutela Minori dell’Ambito di Seregno sottoposti a provvedimenti della Autorità Giudiziaria (TO – IX sez. civile, Giudice Tutelare, ecc.) che necessitino, secondo la valutazione delle équipe territoriali, di interventi legati a: il mantenimento delle relazioni tra minore e genitore non affidatario attraverso la Regolamentazione dei Rapporti; il recupero della genitorialità attraverso la Gestione del Conflitto (in coppie sia conviventi, sia in fase di separazione, sia già separate); la Promozione della Genitorialità (sia in famiglie monoparentali, sia in coppie conviventi, che in fase di separazione, che già separate) Percorsi di Sostegno psicologico ai minori MODALITA’ DI ACCESSO E RAPPORTI CON L’ENTE INVIANTE Il Servizio INCONTRO GENITORI è progettato per integrarsi pienamente con il lavoro delle équipe Tutela Minori dei Comuni dell’Ambito di Seregno e pertanto intende collaborare fattivamente con esse. E’ infatti possibile accedere al Servizio INCONTRO GENITORI solo su invio da parte delle équipe Tutela Minori dei Comuni dell’Ambito di Seregno. Gli operatori del Servizio INCONTRO GENITORI, una volta contattati dalla Tutela Minori di uno dei Comuni, fisseranno con essa un incontro di presentazione del caso e provvederanno a concordare con l’equipe le modalità operative successive. Durante l’attuazione degli interventi, saranno possibili incontri di verifica sull’andamento degli stessi nonché la stesura di relazioni sul percorso che si sta svolgendo, che le equipe territoriali potranno utilizzare presso l’Autorità Giudiziaria. Al termine di un percorso verrà stesa una relazione conclusiva che le equipe territoriali potranno parimenti utilizzare presso l’Autorità Giudiziaria. RISORSE UMANE Il Servizio INCONTRO GENITORI si avvale delle seguenti professionalità: Assistente Sociale Psicologo La metodologia su cui sui fonda il Servizio INCONTRO GENITORI è basata su uno stretto lavoro di equipe, ragione per cui si ipotizza che la presenza in Servizio delle due le figure sia prevista con lo stesso monte ore. La quantificazione concreta di tale orario dipende dall’effettivo bisogno dei singoli Comuni, che dovrà essere raccolto. 5