LA PERSONALITA` E IL MESSAGGIO DI GIOVANNI BATTISTA I

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LA PERSONALITA` E IL MESSAGGIO DI GIOVANNI BATTISTA I
Castellazzo 24.06.2012 ( ore 10)
LA PERSONALITA' E IL MESSAGGIO DI GIOVANNI BATTISTA
I. Fate penitenza
1.Fa impressione ancora la figura dio Giovanni Battista quale ci viene presentata oggi dal
Vangelo di Luca che “ in folla accorrevano da lui”. Perchè? Sembra di poter fondatamente
asserire che la forza e il fascino ddel Battista fosse la coerente unità tra la vita e il messaggio.
Del resto è questo il fascino di tutti i santi. Fermiamociora un istante su uno dei santi più noti
e amati: Francesco d'Assisi. Egli è colpito dalla parola del vangelo “ Va vendi quello che hai e
dallo ai poveri”. Così la povertà diverrà la “sua” virtù, la sua”Signora o Madonna” e resta la
sua caratteristica.
2. Giovanni Battista è tutto preso dalla idea della penitenza. Ed allora la predica e la pratica.
Tutto in lui esprime penitenza. La sua figura innanzitutto . Un vero asceta. Così infatti ce lo
presentano Mt 3,7 e Mc 1,6. Il suo stesso modo di vestire e di vivere lasciava chiaramente
intendere il posto e l'importanza che il Battista assegnava alla penitenza. Poi la sua parola.
Forte, essenziale, veemente. Le sue prediche, diremmo noi, non avevano altro argomento.
Cosicchè l'evangelista può senza fatica riassumerne il contenuto in poche parole. “ Allora, egli
percorse tutta la regione del Giordano, proclamando un battesimo di penitenza ( di
“conversione”) per il perdono dei peccati” ( Lc 3,3).
II Cambiate testa [ metanoeite]1
1. E sappiamo quale lode il Signore tributerà al Precursore. Il che assicura sulla ortodossia di
Giovanni il Battista.2 Lo stesso Gesù riprenderà la predicazione della penitenza come virtù
necessaria per la salvezza. Questo è necessario dirlo subito perchè non si abbiaa pensare che il
Battista era grande ma esagerato. Perchè- venendo a noi- non si creda che oggi, visto che la
Chiesa ha allentato molte forme di penitenza, noi si possa oggi conquistare il Paradiso senza
fare penitenza. Potrà cambiare il modo e le forme di penitenza ma la virtù della penitenza è
necessaria sempre.
2.E forse lo si capirà meglio tenendo presente che la penitenza predicata da Giovanni Battista
consiste, secondo il significato originale dei termini, in una conversione o, più propriamente,
in un cambiamento di mentalità. “ Metanoeite” cioè cambiate mentalità. Ecco la prima
penitenza. E potrebbe sembrare strana a molti e comunque assai più facile che non
mortificare il proprio corpo, rinunciare a un divertimento, assoggettarsi a una punizione.
Invece la penitenza delle mente è una delle più ardue e delle meno amate. Mentre è
fondamentale. Perchè tutte le altre penitenze ne sono una conseguenza. Gesù è venuto a
1 Metanoeite: “poenitentiam agite” (Mc 3,2); “ baptisma metanoias” ( Lc 2,3).
2 Il che assicura sull'ortodossia di Giovanni Battista. Quello che il Precursore ha predicato è così giusto cge Gesù non
solo l'approva ma lo riprende . Anche Gesù infatti predicherà la penitenza come virtù necessaria alla salvezza. Si
veda, ad esempio, Marco 3; 11.
risanare cioè a rinnovare l'uomo e perciò è sceso fino alla radice dell'uomo. Vale a dire ha
incominciato a rinnovarlo dall'interno dando e domandando all'uomo una nuova maniera di
vedere e giudicare le cose, gli avvenimenti, le persone: la fede.
3. Sì, miei cari, la fede è spesso un sacrificio, una penitenza. Perchè ci obbliga a venire a
contatto con molta parte di noi stessi. Ed è lotta sempre aperta, sempre insorgente, quella che
l'uomo vecchio con le sue concupiscenze ed i suoi vizi fa all'uomo nuovo, quello rinato, per
mezzo del Battesimo, a Dio nella giusiia e nella santità.
4.E fosse solo questo il contrasto cui conduce la penitenza della fede, il sacrificio di credere!3
Molte volte anche con gli altri veniamo a contrasto. Con molti che pure amiamo, con molti
con i quali viviamo e che pure come cristiani non possiamo approvare. Quale pena non poter
dare ragione sempre a coloro cui si vuole bene. Come tacere, ad esempio, con i fratelli che
rovinano il loro tempo e quello altrui con continue lamentele nei confronti di Dio, della
società, delle persone Ma dove è dunque la loro fede? Perchè chi si comporta abitualmente
così in che cosa si diversifica da chi non ha la fede?
5. E non sono pochi questi casi. Tanto da far sorgere il sospetto che molti, anche tra noi, sono
cristiani “ in superficie” diremmo.Vale a dire: perchè compiono alcune pratiche religiose ma
dentro, nel cuore, nella testa cioè nel modo di pensare sono dei pagani.
CONCLUSIONE
A questo punto lascio ad ognuno di continuare la riflessione sulla propria vita. E quindi il
confrontare la propria mentalità con quella di Cristo Gesù.
Da parte mia durante la
celebrazione
della S. Messa domanderò al Signore la grazia che aiuti me e ciascuno dei
presenti almeno ad iniziare una seria conversione. Cioè a cambiare testa. E' la prima
penitenza. La vita cristiana seria e coerente quale il Battista ci propone e insegna lo esige
questocambiamento di mentalità. La mortificazione della carne, il dominio dell'orgoglio, gli
atti dipenitenza corporali verranno poi,come una esigenza, come una conseguenza necessaria,
cosicchè – come ci fa pregare la Liturgia- si possa veramente “ muovere incontro con opere di
giustizia a Cristo... che viene”. Ogni giorno nell'Eucaristia. Per camminare con noi e in noi
verso il Paradiso, meta beata e beatificante, preparato anche per noi. A nostra imperitura
gloria, letizia e pace.
Amen! Alleluja!
Luigi Crippa abate osb
3 Sacrificio veramente penoso e greve.Tanto che un lottatore della tempra di S. Paolo apostolo si lascia sfuggire, al
riguardo, quel grido non più dimenticato. “ Tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù” ( I Cor. 9,27).