Plum cake integrale con uvetta e pinoli. Vi presento il pluffin
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Plum cake integrale con uvetta e pinoli. Vi presento il pluffin
Plum cake integrale con uvetta e pinoli. Vi presento il pluffin! Buondì ragazzi passato bene il week end? Io, a parte la pioggia ininterrotta di ieri, direi benissimo. Avevo davvero bisogno di un paio di giorni lontano da casa e dalle solite incombenze domestiche, due giorni dedicati solo ai dolci pasticci tra un mare di risate in piacevolissima compagnia. Certo che i miei sono stati pasticci di nome e di fatto, ho capito che con la sac à poche probabilmente rimarremo nemiche giurate per la vita ma chissà, visto che siamo in clima natalizio, forse potrei scrivere una letterina a Babbo Natale sperando ci metta una buona parola. Oggi inizia una nuova settimana e si torna invece alla routine quotidiana, quindi abbandonate le decorazioni ed esauriti i pasticcini, si torna anche ai più semplici dolci da colazione, di quelli veloci velocissimi, come il PLUFFIN…vi piace l’idea? Come cos’è il “pluffin”?!?!?! Non ditemi che non lo conoscete! Acciderbola devo spiegarvi davvero tutto! Allora: chiamasi “PLUFFIN” (cito testualmente da “Cali-pedia”!!!) il dolce, frutto di un attacco di pigrizia acuta, che sotto la maschera di un elegante “PLUm cake” nasconde un impasto veloce veloce stile mufFIN. Quando la pigrizia arriva ad un livello tale che non solo non si ha voglia di sporcare troppi ciotoli ma nemmeno di suddividere la pasta negli stampini, viene in soccorso lui: impasto velocissimo e maxi stampo per una colazione da leccarsi i baffi. Tutto chiaro adesso? Allora, mani in pasta…presto che è tardi! Plum cake integrale con uvetta e pinoli Print Prep time 15 mins Cook time 45 mins Total time 1 h Per uno stampo 30×11 cm Author: Federica Serves: 10-12 Ingredienti 175 gr di farina integrale 75 gr di fecola 175 gr di zucchero (io ne ho messo metà di canna e metà bianco) 3 uova 200 gr di panna fresca 50 gr di pinoli 75 gr di uvetta gigante scorza grattugiata di un limone (o 7-8 gocce di olio essenziale) 1 bustina di lievito in polvere sale Procedimento 1. In una ciotola setacciare le farine con il lievito, aggiungere lo zucchero, i pinoli, l’uvetta, un pizzico di sale e mescolare. 2. In una seconda ciotola sbattere leggermente le uova con la forchetta, aggiungere la panna, la scorza di limone (o l’olio essenziale) ed amalgamare. 3. Versare i liquidi nella ciotola con i solidi e mescolare rapidamente con un cucchiaio quel tanto che basta ad amalgamare il tutto, senza lavorare troppo, come per i muffins. 4. Trasferire l’impasto in un uno stampo da plum cake imburrato e infarinato e cuocere in forno caldo a 180°C per circa 45 minuti. Vale la prova stecchino. 5. Lasciar raffreddare su una gratella e spolverare a piacere di zucchero a velo. Buona colazione e buona settimana a tutti ^__^ P.S. notare i due pinoli nella foto…vogliono stare “vicinivicini”!!!!!!!!!!!!! Pasticcini di frolla con ripieno alle mandorle. Il mio angolo di Paradiso In casa mia non siamo mai stati dei gran golosi, non abbiamo mai avuto l’abitudine del pasticcino domenicale a meno di avere ospiti a pranzo, ma in quell’occasione il più delle volte era la mamma a preparare il dolce e quasi sempre la scelta ricadeva sul suo cavallo di battaglia. E quando il tempo mancava e si ricorreva alla puntata in pasticceria era pressochè scontato che metà dei pasticcini avanzasse e ci si rimpallasse a vicenda con un “finiscili tu”…”no dai finiscili tu”…e tra un rimpallo e l’altro spesso chi alla fine ne godeva era il vicino di casa invitato a prendere il caffè (lode al vicino!). Certo adesso con il goloso che gira per casa, se mi avanzasse un vassoio di pasticcini non avrei problemi a smaltirlo. Diciamo che forse i problemi ci sarebbero a farlo arrivare intatto all’appuntamento con gli ospiti, ma questa è altra storia… Così il contest di Ambra…la piccola pasticceria…mi ha messa un po’ in crisi per cercare quel “bocconcino di paradiso” a cui non riuscire a rinunciare, quello per cui rimarrebbe sempre e senza alcun dubbio un posticino piccino picciò da occupare. Poi pensa che ti pensa ho avuto un’illuminazione…i pasticcini della zia, quelli alle mandorle…sì erano loro il mio bocconcino di paradiso. Sono passati circa 12 anni dall’ultima volta che li ho mangiati, in quel Natale passato tutti insieme a casa degli zii a Modena, pochi mesi prima che il fratello di mamma ci lasciasse per sempre, troppo presto, troppo in fretta. Forse è per questo che quella ricetta avuta con trepidazione è finita chiusa in un cassetto per tanto tempo, bei ricordi e nello stesso tempo amari ci erano legati. Ma adesso è arrivato il momento di rispolvere il foglietto prezioso e ridare forma a quella ricetta: un croccante guscio di frolla che accoglie un morbido ripieno a base di mandorle profumato all’arancia e cannella…eccolo il mio piccolo sweet moment che dedico ad Ambra e a tutti voi. Pasticcini di frolla con ripieno alle mandorle Print Prep time 2 hours 30 mins Cook time 20 mins Total time 2 hours 50 mins Per circa 30 pasticcini Author: Federica Recipe type: Piccola pasticceria Serves: 15 Ingredienti – per la pasta frolla (sorelle Simili) 200 gr di farina 100 gr di burro 50 gr di zucchero a velo 2 tuorli un pizzico di sale – per il ripieno alle mandorle 220 gr mandorle pelate 100 gr zucchero 2 uova 4 cucchiai di panna fresca liquore mandorla amara 2-3 gocce di olio essenziale d’arancia una puntina di cannella (facoltativo) Procedimento 1. Preparare la pasta in anticipo. 2. Setacciare la farina sulla spianatoia, aggiungere il burro freddo a pezzetti e sfregarlo rapidamente fra le dita con la farina. 3. Quando l’impasto avrà assunto la consistenza di uno sfarinato, fare la fontana, aggiungere al centro lo zucchero a velo, i tuorli e il pizzico di sale, batterli con la forchetta fino a che risultano ben amalgamati, poi sempre con l’aiuto della forchetta, coprire l’impasto di uova e zucchero con la farina e cominciare a sgranarlo. 4. Con l’aiuto di una spatola lavorare velocemente il composto sollevandolo dai lati verso il centro, ammassandolo e premendolo sempre con la spatola verso il centro. 5. Se fosse troppo asciutto aggiungere un paio di cucchiai di acqua fredda. 6. Quando l’impasto è praticamente finito, farlo rotolare sulla spianatoia con il palmo delle mani ma SENZA 7. 8. 9. 10. 11. 12. stringere nel pugno e sopratutto SENZA impastare. Avvolgere nella pellicola e lasciar riposare in frigo per un’oretta. Preparare il ripieno. Tritare finemente le mandorle. Sbattere a lungo i tuorli con lo zucchero, meno un cucchiaio. Aggiungere la panna fresca, 2-3 cucchiai di liquore, l’olio essenziale, una leggerissima spolverata di cannella e le mandorle. Montare gli albumi a neve ferma con lo zucchero rimasto e un cucchiaino di succo di limone, poi unirli al composto di tuorli, mescolando delicatamente dal basso 13. 14. 15. 16. 17. verso l’alto con una spatola per non smontarli. Riprendere la pasta dal frigo, batterla con il matterello fino ad appiattirla il più possibile, poi stenderla in una sfoglia sottile e da questa ricavare dei dischi di 5 cm di diametro. Con i dischi di pasta (e tanta pazienza!) foderare degli stampini mignon tagliando via l’eccesso dai bordi. Bucherellare il fondo con uno stizzicadenti e riempire con il ripieno alle mandorle. Cuocere in forno caldo a 180°C per circa 20 minuti, fino a che la superficie sarà bella dorata. Lasciar raffreddare i pasticcini su una griglia e servirli cosparsi di zucchero a velo. Con questo mio piccolo “sweet moment” partecipo al dolcissimo contest di Ambra e vi auguro uno splendido week end. Io andrò a trovare una carissima amica che non vedo da un po’ e credo che ne combineremo delle belle in cucina. Quindi se non mi vedete in giro è perchè saremo troppo impegnate a pasticciare insieme ^__^ Un abbraccio, a lunedì… In attesa del dolce… Niente ricetta in questo post (appuntamento a tra poco), solo un grande grazie alla dolce Ornella , ad Arianna , a Cristina, ad Unika e a Federica ed alla simpatica LOVE2COOK che mi hanno fatto dono di questi premi. Ed io, con il mio solito ritardo, avrei piacere di condividerli con tutti voi che, passando di qui, mi fate compagnia ogni giorno. Prendete quello che più vi piace o anche entrambi, ne sarò felice. Un piccolo pensiero per ricambiare il vostro affetto. Un grande abbraccio ^__^ Bricioliamo con…? Briciole dolci…briciole salate…in questo periodo mi sembra di leggere tutto in chiave “briciole”! Così, quando parlando della mia “recente” passione per la feta con una dolcissima amica, lei mi ha suggerito di provarla abbinata ai broccoli, semplicemente lessati e conditi con un filo di olio, come si usa in Grecia, m’è partito di nuovo l’embolo. E’ stato istantaneo come un fulmine: feta…broccoli…perchè no….CRUMBLE! E in un misto fra greco e siciliano ecco cosa ne è saltato fuori! O forse dovrei dire…briciolato! Crumble greek style con broccoli e feta Print Prep time 2 hours Cook time 40 mins Total time 2 hours 40 mins Per 2-3 persone Author: Federica Recipe type: Secondi piatti Serves: 2-3 Ingredienti – per la crosta 50 gr di farina di mais 50 gr di farina di riso 40 gr di burro freddo 2 cucchiai di parmigiano grattugiato ½ tuorlo peperoncino (facoltativo) – per la base 450 gr di broccoli già puliti 150 gr di feta 2-3 filetti di alici sott’olio uvetta 1 spicchio d’aglio olio evo Procedimento 1. In una ciotolina riunire la farina di mais con la farina di riso, una puntina di peperoncino (se volete!), il parmigiano, il burro freddo a dadini e lavorare con la punta delle dita, sfarinando il tutto. 2. Unire il mezzo tuorlo e lavorare fino ad ottenere un composto bricioloso che andrà lasciato riposare in frigo almeno un’oretta. 3. Cuocere i broccoli al vapore (o lessarli se preferite), poi farli insaporire velocemente in una padella con lo spicchio d’aglio schiacciato, i filetti di alici, un filo d’olio e l’uvetta rinvenuta in acqua tiepida e strizzata. 4. A piacere regolare di sale tenendo conto che la feta è già molto saporita di suo; io non ne ho aggiunto. 5. In una pirofia o in cocottine monoporzione fare un primo strato di broccoli, aggiungere un po’ di feta sbriciolata, proseguire con altri broccoli e altra feta fino ad esaurire gli ingredienti. Completare con le briciole di pasta fino a ricoprire tutta la base e cuocere in forno caldo a 180°C per circa 20 minuti. 6. Sfornare e servire caldo/tiepido. Un bacio a tutti, alla prossima… Ciambella con farina di castagne, caffè e cioccolato. T’ho preso in castagna! Stavolta t’ho preso in castagna!!! Buondì ragazzi, passato bene il week end? Io abbastanza, soprattutto ne ho approfittato per un po’ di sano relax culinario anche se non è mancato qualche piccolo “colpo di scena”! Vi state chiedendo chi ho preso in castagna? Ma lui, il golosone di casa, lui che non ama la marmellata d’arance (ma solo se la vede, altrimenti ci sarebbe da discutere!), lui che se trova in giro una tavoletta di cioccolato non resta neanche la carta, lui che manderesti a raccogliere fichi per la torta anche ad occhi chiusi, lui che è la mia cavia modello, quella con cui posso azzardare qualsiasi esperimento chè si presta sempre con entusiasmo, lui che guai a fargli scoprire un vasetto di Nutella nella dispensa… Già! Errore imperdonabile lasciare quel vasetto così in vista!!! A dire la verità non sono una fan della mitica cremina (so che adesso si solleverà un coro di protesta ma ho sempre preferito la croccantezza della tavoletta, magari fondente e pure strong, alla cremosità impasta denti della Nutella) però un vasetto non manca mai…in teoria!…nella dispensa, potrebbe sempre tornare utile per un’emergenza dolce, come lo scorso week end! …potrebbe a patto di trovarlo pieno! Insomma, per me lo era, visto da fuori quel bel bicchiere era illeso…ILLUSA! Quando sono andata ad aprirlo per preparare tutto ciò di cui avevo bisogno…sorpresa! Il birbo folletto, adocchiata la preda, aveva pensato bene di ripulire per benino l’interno col cucchiaio lasciando “sporche” e intatte tutte le pareti! Dico io, ma si può?!?!?! E allora, visto che m’hai spazzolato la Nutella, vediamo se ti faccio confessare in diretta! “Tesoruccioooooooooo, faccio la ciambella con la farina di castagne, ti va? Però pensavo di farla un po’ cioccolatosa, che ne dici con un bel cuore di Nutella? Guarda c’è giusto un vasetto lì nello stipetto, me lo prenderesti per favore?” “Cosa scusa, non ho sentito?” …mhhh, non hai sentito eh?!?!?! “HO DETTO: MI PRENDERESTI IL VASETTO DELLA NUTELLA CHE IO STO FACENDO LA CIAMBELLA?” “Eh…sì…cosa…già la Nutella!” “Beh che c’è, perchè quella faccia? Non ti piace l’idea della Nutella nella ciambella? Fa pure rima ^__^! …ooooops, ma non doveva esser pieno?” “ehm…sì…insomma…ecco…” “ok ok, ho capito il perchè di quella faccia…La Nutella è sparita alla chetichella e io ora cosa ci metto nella ciambella?” Ciambella con farina di castagne, caffè e cioccolato Print Prep time 20 mins Cook time 40 mins Total time 1 h per uno stampo da 20-22 cm Author: Federica Recipe type: Torte Serves: 8-10 Ingredienti 175 gr di farina di castagne 75 gr di fecola 3 uova 175 gr di zucchero 250 gr di ricotta ben sgocciolata 40 gr di burro 75 gr di gocce di cioccolato fondente 2 cucchiaini colmi di caffè solubile 3 cucchiai di Bayles latte q.b. 1 bustina di lievito sale Procedimento 1. Con le fruste elettriche lavorare le uova con lo zucchero e un pizzico di sale fino a renderle soffici e spumose. 2. Aggiungere la ricotta ben asciutta e spatolata, poco alla volta, poi incorporare il burro fuso e appena tiepido (42°C) a filo. 3. Unire pian piano le farine setacciate con il lievito, alternate al liquore e al caffè sciolto in un paio di cucchiai di latte, mescolando bene per non formare grumi. 4. Per ultimo aggiungere le gocce di cioccolato (o del cioccolato tritato grosso). 5. Se necessario, ammorbidire l’impasto ancora con un po’ di latte, tenendo presente che deve comunque restare piuttosto denso. 6. Trasferire in uno stampo a ciambella imburrato e infarinato e cuocere in forno caldo a 180°C per circa 40 minuti o finché l’interno risulterà asciutto alla prova stecchino. 7. Sformare e lasciar raffreddare su una gratella prima di servire. Un abbraccio a tutti, alla prossima… Crostata al cacao con ricotta e marmellata di arance. Reo confesso!!! L’ho fatto di nuovo! Cosa? La birba! Eh sì, me lo riconosco, sono un Calimero birbantelleo e ormai c’ho preso un certo gusto a cercare di prendere per la gola la mia cavia mascherandogli in qualche modo quell’ingrediente che sostiene (continua eh, mica no?) di non amare. Leggasi: marmellata d’arance! “Eh già, non ti piace! Scommettiamo che te la sottopongo di nuovo e tempo due giorni mi ritrovo con la teglia vuota e un nuovo dolce da sfornare?” questo è quello che ho pensato quando mi è venuta l’idea di questa crostata, complice la richiesta di suggerimento della mamy sull’uso dello strutto nella pasta frolla. Ora chiamare la mia “pasta frolla” è decisamente azzardato, diciamo piuttosto una simil-frolla che prende spunto da qui, cercando di combinare insieme friabilità e leggerezza, e in cui la sostituzione dello strutto al burro dà una marcia in più alla croccantezza finale. Per il ripieno era da un po’ che nella loro corsa i criceti mi suggerivano “ricotta” e in uno sprint finale hanno azzardato anche “marmellata”. Il mix invece del doppio strato è venuto da sè e visto che in un mix l’identità dei singoli viene magicamente messa in “forse” ho tirato le somme e ne ho sfornato una bella crostata alla ricotta e marmellata d’arance, in cui anche gli amaretti ci hanno messo lo zampino. Quanto è durata prima di arrivare all’ultima briciola? Dico solo che non è servito metterla in frigo per conservare la ricotta… Crostata al cacao con ricotta e marmellata di arance Print Prep time 2 hours Cook time 30 mins Total time 2 hours 30 mins per uno stampo da 28 cm Author: Federica Recipe type: Crostate Serves: 12-14 Ingredienti – per la base 240 gr di farina 1 uovo intero (o 2 tuorli) 1 cucchiaio colmo di cacao amaro 80gr di strutto morbido 75 gr di zucchero 1 cucchiaino di lievito latte q.b. 2-3 gc di olio essenziale d’arancia sale – per il ripieno 200 gr di ricotta ben asciutta 200 gr di marmellata d’arance 10-12 amaretti zucchero a piacere (io non ne ho aggiunto) Procedimento 1. In una ciotola riunire insieme la farina setacciata con il cacao, lo zucchero, lo strutto morbido e un pizzico di sale. 2. Sfarinare il tutto con la punta delle dita fino ad avere un composto simile alla sabbia. 3. Aggiungere l’uovo leggermente sbattuto, l’aroma d’arancia, il lievito sciolto in un paio di cucchiai di latte e lavorare velocemente formando una palla. 4. Avvolgere nella pellicola e lasciar riposare in frigo per almeno un’oretta. 5. Nel frattempo preparare il ripieno. 6. Lavorare la ricotta molto ben asciutta (io l’ho lasciata a sgocciolare per mezza giornata su carta assorbente da cucina che ho cambiato periodicamente) con la marmellata. 7. Aggiungere gli amaretti sbriciolati finemente ed amalgamare bene. non troppo 8. Se volete, aggiungere qualche cucchiaio di zucchero secondo i vostri gusti; per me era sufficientemente dolce già così. 9. Trascorso il riposo, stendere la pasta (tenerne da parte un po’ per la griglia) in un disco dello spessore di circa 1 cm. 10. Rivestire con la pasta uno stampo da crostata imburrato e infarinato e riempire con il ripieno di ricotta. 11. Con la pasta rimasta tirare dei rotolini abbastanza sottili con cui formare la griglia decorativa in superficie. 12. Cuocere in forno caldo a 180°C per circa una mezz’ora. 13. Sfornare e lasciar raffreddare su una gratella prima di servire cosparsa di zucchero a velo. E anche stavolta t’ho dato buca bello mio ^___^ Un abbraccio e buon week end a tutti. Liquore alla Anima nera! liquirizia. Quand’ero picola uno dei più bei divertimenti di fine estate-inizio autunno era andare con il babbo, ma più spesso con il nonno (visto che il primo non è mai stato un grande “sportivo” se non della mascella!) in cerca di radici di liquirizia. Era abbastanza facile trovare le piante nei terreni intorno casa dei nonni, un po’ più difficile era riuscire ad estrarre le radici e che soddisfazione quando, scava scava, ci riuscivo da sola senza chiedere aiuto a nessuno e sollevavo poi la mia radichetta come un prezioso trofeo. Ma la soddisfazione maggiore era, dopo averlo accuratamente ripulito, succhiare per un pomeriggio intero quel bastoncino dal sapore dolce che lasciava la bocca piacevolmente profumata. Chi come me adora la liquirizia dovrebbe provarli almeno una volta, un gusto unico che poco ha a che fare con le caramelle, soprattutto quelle tutto zucchero e aromi. Così quando ho cominciato a vedere qua e là per i blog il liquore alla liquirizia benchè sia “astemia” la tentazione di provarlo è stata fortissima. La prima volta l’ho visto qui ma quel procedimento con il Bimby mi metteva un po’ in crisi, poi l’ho scoperto qui e qui (anche qui ma lo avevo già fatto!) ed alla fine, dopo confronti, calcoli e controcalcoli ho deciso che avrei sperimentato la versione meno dolce e più ricca di liquirizia, quella di Vanessa, che pensavo avrebbe maggiormente soddisfatto i miei gusti e le mie aspettative. E devo dire che ne sono rimasta pienamente soddisfatta. Un profumo paradisiaco si diffonde per tutta la casa nel momento in cui la liquirizia è a sciogliere sul fuoco, un profumo intenso che ti riempie le narici e pensi: è da svenire! O…questo resusciterebbe anche un morto! Ecco, meglio non assaggiare quel liquido che diventa sempre più scuro e leggermente denso altrimenti a fare il liquore non ci si arriva, non con le dosi previste almeno! Anima nera Print Prep time 3 hours Cook time 40 mins Total time 3 hours 40 mins Per circa 1 litro Author: Federica Recipe type: Liquori Ingredienti 250 ml di alcool puro a 95° 100 gr di liquirizia pura 300 gr di zucchero 650 ml di acqua Procedimento 1. Frantumare grossolanamente i tronchetti di liquirizia. 2. Metterli in una pentola con l’acqua e farli sciogliere (ci vorrà abbastanza!), mescolando, su fuoco basso, aggiungendo quasi alla fine lo zucchero. 3. Lasciar raffreddare. 4. Quando lo sciroppo di zucchero e liquirizia è ormai freddo aggiungere l’alcool, filtrare e versare nelle bottiglie. 5. Lasciar riposare un paio di settimane, agitando di tanto in tanto le bottiglie, ma volendo si può bere anche subito. 6. Servire freddo. Note * Io ho usato dei tronchetti di liquirizia purissima aromatizzata all’anice. Curiosità: la radice di liquirizia, nota come la “radice dolce” contiene una sostanza, la glicirrizina, che è circa cinquanta volte più dolce dello zucchero. Per oltre duemila anni la liquirizia è stata utilizzata per alleviare i disturbi al petto e alla gola, ma la moderna erboristeria la utilizza anche per le sue proprietà anti-artritiche e anti-infiammatorie, e per i suoi effetti curativi sulle mucose dello stomaco e dell’intestino. Come per tutte le medicine e farmaci potenti però, la liquirizia può essere dannosa se utilizzata in maniera errata. La glicirrizina infatti può produrre effetti collaterali negativi compresi aumento della pressione sanguigna, ritenzione idrica, perdita di potassio e una varietà di interazioni nocive tra i farmaci come gli anti-ipertensivi, i corticosteroidi ed i contraccettivi orali. Le persone predisposte a ipertensione, ad edemi, i diabetici, le donne in gravidanza o in allattamento, dovrebbero evitare l’uso prolungato di estratti di questa pianta. Un abbraccio a tutti, alla prossima… Les nonnettes. Les nonne che? Les nonnettes…che buffo questo nome non trovate?!?! Ci pensate a chiedere “nonna, me le fai les nonnettes?” …chissà che faccia farebbe!!! Quando le ho viste qui ne sono rimasta ipnotizzata! Misto spezie, profumo di miele e d’arancia, farina di segale che giustappunto avevo comprato da poco, dopo averla cercata in lungo e in largo…no, non potevo certo lasciarmi sfuggire dei dolcetti che richiamavano per tanti aspetti il pan d’epices che adoro. A maggior ragione quando leggendo il procedimento ho scoperto che erano anche incredibilmente veloci da preparare: un pentolino, una ciotola, sistema muffin accompagnato da un riposo in frigo, che tutto sommato poteva fare anche comodo…che dire se non LE FACCIOOOOOO ^__^ Ovviamente c’è un però! Ecchilosacomemai quando deve venire una bella cupoletta cicciottella spesso sembra ci sia passata la pialla e quando invece la superficie dev’essere piatta che più piatta non si può, ci viene un abbozzo di montagnola? Misteri della cucina o persecuzione della sfiga? Vabbè, piatte o no vi posso solo assicurare che meritano meritano meritano e la prossima volta, in barba a qualcuno che la marmellata d’arance tal quale la disdegna, ci metto pure quella per un cuore a sorpresa che le renderà di certo ancora più speciali. Grazie Pam per la ricetta e…mi promuovi lo stesso anche con la gobbetta? Les nonnettes Print Prep time 2 hours Cook time 20 mins Total time 2 hours 20 mins Per circa 8 pezzi Author: Federica Recipe type: Torte Serves: 8 Ingredienti 4 0gr di burro 100 gr di miele 100 gr di acqua 40 gr di zucchero di canna 90 gr di farina 00 50 gr di farina di segale 2 cucchiaini di spezie per pain d’epices (zenzero, chiodi di garofano in polvere, noce moscata, cannella) marmellata di arance amare q.b. (non l’ho messa) 10 gc di olio essenziale d’arancia un pizzico di sale 1 bustina di lievito per dolci non vanigliato Procedimento 1. In una ciotola mescolare le farine setacciate con il lievito, il sale e le spezie. 2. In un pentolino far sciogliere a fuoco basso il burro con il miele, l’acqua e lo zucchero e versare il tutto a filo nella ciotola con le farine. 3. Aggiungere l’olio essenziale d’arancia e mescolare energicamente con una frusta. 4. Coprire e lasciar riposare in frigo almeno un’ora. 5. Trascorso il riposo, trasferire l’impasto negli stampini da muffins (aggiungere sopra un cucchiaino di marmellata che cuocendo dovrebbe affondare al cuore del dolcetto; io non l’ho messa) e infornare a 220°C per circa 20 minuti. 6. S e c i r i u s c i t e , aspettate un giorno prima di assaggiarle…saranno ancora più buone. Enjoy ^__^ Ed ora prima di salutarvi vorrei ringraziare la bravissima Sara, vera autrice del restyling del blog, che con grande pazienza e professionalità ha cercato di interpretare le mie richieste, per arrivare alla fine a questo risultato che definirei perfettamente rispondente a ciò che avevo in mente. GRAZIE Sara, hai fatto davvero un ottimo lavoro. E voi che ne dite…vi piace? Sono ben accette anche le critiche perchè solo così si può migliorare. Un abbraccio a tutti e buon week end.