Il Tao nella vita quotidiana

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Il Tao nella vita quotidiana
Il Tao nella vita quotidiana
Scritto da Alessandro Zironi
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Carissimi,
con questo opuscolo vorremmo cominciare a mettere i presupposti per potere integrare
nella nostra vita quotidiana, l’antica filosofia di matrice cinese conosciuta come Taoismo.
Questo sistema di concetti prende ispirazione dall'osservazione della Natura e dei suoi
ritmi e propone di integrare le scoperte derivate da questa osservazione, nella vita degli
esseri umani al fine di incrementarne il benessere.
Speriamo che il breve viaggio che vi proponiamo, possa esservi di spunto per fare
qualche esperimento ed osservare se vi sono miglioramenti nel vostro stato di
benessere, o speriamo addirittura di potervi instillare una sana curiosità e portarvi ad
approfondire ulteriormente questa visione del mondo che tanto ha da offrire, in termini di
benessere e di sviluppo armonico dell'essere umano, nella sua relazione con l’ambiente
che lo circonda e che lo abita.
La filosofia Taoista
Nascita e concetti di Yin e Yang
Cominciamo il nostro breve viaggio da dove in genere si cominciano i percorsi: dall'inizio.
In un percorso lineare risulta normale partire dall'origine per potere, una volta arrivati alla
fine del cammino, guardarsi indietro e comprendere, alla luce dei concetti acquisiti,
l'argomento studiato nella sua totalità.
Il Taoismo però è più avvezzo a presentare i fenomeni ed i concetti in termini ciclici o
circolari, per cui, sebbene partiremo dai concetti fondamentali e dalle origini storiche di
questa filosofia, è bene tenere presente fin da subito che i fenomeni indagati nel taoismo
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hanno sempre natura circolare; non vi è inizio, non vi è fine e se in un qualsiasi
fenomeno riusciamo ad intravedere inizio e fine, è solo perché la nostra visione è
parziale ed il nostro punto di vista troppo inquinato dall'individualismo.
Su scala universale ogni cosa è ciclica, le forme mutano ma le regole che muovono i
meccanismi cosmici sono eterni. Non vi è inizio e non vi è termine. Dovremmo tentare fin
da ora di uscire dalla nostra limitata visione del mondo per cominciare a vederci non
come metro per definire ciò che è reale, ma come parte di un sistema complesso che
segue le sue regole, non le nostre, di cui siamo parte ma non unità di misura, osservatori
ma non protagonisti, fruitori ma non proprietari....
Le prime descrizioni sistematizzate in testi riguardanti il taoismo si possono collocare
storicamente tra il IV° ed il III° Secolo A.C. quando il saggio Lao Tzu descrive nel suo
testo fondamentale "Tao Te Ching" le modalità per aderire al Tao e ricavare quindi il
maggior grado di benessere possibile, dalla partecipazione a questa avventura che è la
vita umana.
Senza voler descrivere quanto riportato in questo breve libello, tra l'altro passato per
innumerevoli traduzioni nel corso della storia, e data l'inconsuetudine dei contenuti (che
sembrano all’inizio paradossali ed in contraddizione tra loro), ci limiteremo a sintetizzare
pochi ma fondamentali concetti che sono alla base del sistema di pensiero Taoista.
Il libro di Lao Tzu descrive cos'è il Tao, ovvero "la Via". Quale via?
La via per armonizzarsi con la Natura.
Ad opinione del saggio autore di questo libro, e di molti altri saggi taoisti a lui succeduti,
armonizzarsi al Tao è la via per conservare il benessere nel percorso ricco di mutamenti
che ognuno di noi attraversa nel suo percorso di crescita e maturazione, nel percorso
cioè, che lo porta dalla nascita alla conclusione della sua esistenza in questa vita.
Il simbolo del Taijitu
Il simbolo che graficamente rappresenta "il cammino per armonizzarsi alla via della
natura" o più brevemente "il Tao" é il Taijitu dove "tu" in cinese significa "simbolo" e "Taiji"
significa invece "suprema polarità"
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La polarità di cui si parla è il reciproco rapporto esistente tra la parte nera e quella bianca
del diagramma, ovvero l'equilibrio dinamico esistente tra le due parti della figura
chiamate Yin e Yang.
Il rapporto di equilibrio esistente tra le due polarità all'interno del diagramma del Taijitu è
innanzitutto dinamico, ovvero esistono momenti con predominanza Yang e momenti con
predominanza Yin: ogni organismo, sistema naturale, situazione sociale ed affettiva che
veda la predominanza di una polarità, rispetto all’altra, è una situazione non armonica,
patologica o che comunque crea disturbo al sistema a cui ci si sta riferendo, mentre
qualsiasi sistema che veda un'alternanza bilanciata tra Yin e Yang, che a sua volta porta
ad un complessivo equilibrio dinamico dove le due parti sono equamente rappresentate,
ha come risultato un'armonia tra sistema a cui ci si riferisce e ambiente che lo circonda.
Nel caso dell’essere umano, l’adesione alla “legge del Tao” lo porta ad una maggiore
resistenza all'usura del tempo e ad una maggiore pace interiore, mentre al contempo
l'ambiente non risente di uno sfruttamento o di un danneggiamento delle risorse che
fornisce.
Ma cosa sono Yin e Yang?
Yin e Yang sono due concetti archetipici, ovvero concetti che possiamo incontrare in
molteplici situazioni in Natura.
Ad esempio:
Yang è luminoso, Yin è in ombra,
Yang è caldo e Yin è freddo,
Yang è alto e Yin è basso...
Ma come faccio a collocare una caratteristica nella categoria Yin o Yang? Ad esempio
come collocare caratteristiche tipo espirazione e inspirazione, pesantezza e leggerezza,
espansione e contrazione, rumore o silenzio?
Il nostro suggerimento per aiutare a collocare questi esempi di caratteristiche nelle
categorie Yin o Yang è quello di rifarsi al modello che ha ispirato gli ideogrammi cinesi
Yin e Yang.
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Nella maniera stilizzata tipica dei simboli cinesi, questi ideogrammi rappresentano il lato
assolato e quello in ombra di una collina.
Non bisogna dimenticare che tutta la filosofia Taoista da cui hanno preso origine mirabili
sistemi di cura del corpo umano, arti marziali, sistemi spirituali e molte altre discipline utili
alla vita umana, prendono origine dalle radici del sistema Taoista, che a sua volta risiede
nell'agricoltura e nelle osservazioni della Natura che per primi hanno compiuto i contadini
cinesi.
Torniamo al nostro modello. Abbiamo detto che il lato assolato della collina è il lato Yang.
Per categorizzare correttamente una data caratteristica il "trucco" è pensare a come si
comporta l'acqua dal lato della collina che stiamo considerando.
Negli esempi presentati in precedenza, la prima coppia di caratteristiche era espirazione/
inspirazione: come assegnare a queste due caratteristiche “l'etichetta" Yang oppure
quella Yin? Pensiamo prima a cosa succede nella respirazione: nell'inspirazione l'aria
entra nei polmoni e nella espirazione esce. Torniamo ora al modello collina e acqua: cosa
fa l'acqua nel lato assolato della collina? Esce dagli strati superficiali del terreno ed
evapora, quindi esce. Nel lato in ombra della collina, più freddo, l'evaporazione è più
difficile e quindi l'acqua impregna la terra, entra negli strati più superficiali della terra.
A questo punto potremmo dire che l'inspirazione é la fase Yin della respirazione (l'aria
entra) mentre la espirazione è la fase Yang della respirazione (l'aria esce).
Così sarà per le altre coppie di caratteristiche proposte. L'espansione è Yang perché il
vapore acqueo, legato all'evaporazione del lato al sole della collina, non ha confini di
spazio e si espande nell'atmosfera, mentre dove il versante è in ombra, la rugiada che si
raccoglie sulle foglie è vapore acqueo condensato, pertanto
Espansione = Yang, Contrazione/Condensazione = Yin
Ma rumore e silenzio? Se il sole Yang predomina siamo di giorno: gli animali, gli insetti e
gli esseri umani saranno in attività, quindi ci sarà più rumore.
Quando sulla collina predominerà lo Yin ecco che il silenzio prevarrà (gli animali diurni
riposano, mentre i notturni si muovono nel silenzio), ecco che
Rumore = Yang, Silenzio = Yin
Seguendo questo sistema si riescono a categorizzare la stragrande maggioranza delle
caratteristiche naturali che si possono affacciare alla nostra mente, ovviamente ogni
sistema di regole ha la sua eccezione, ed anche questo è naturale!
Ad esempio stabilire che il femminile è principalmente Yin, mentre quanto categorizzabile
come maschile viene fatto rientrare nella categoria Yang, ha più il sapore di una
convenzione che non di un risultato dell'applicazione del modello proposto della collina,
che ha un lato assolato e l'altro in ombra.
Al di là di questo, una volta inquadrato cosa rappresentano Yin e Yang nella Natura,
passiamo a presentare altri concetti fondamentali del Taoismo che se portati nella nostra
quotidianità, potrebbero aiutare a vivere una vita più in armonia con l'ambiente esterno
che ci circonda e con l'ambiente interno che ci pervade.
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Wu Wei
Wu Wei, ha come traduzione immediata "non agire". Colui che segue la via del Tao mette
al centro del suo essere nel mondo il Wu Wei.
Se traduciamo Wu Wei con "non agire", rischiamo però di porre come fondamento del
nostro esistere l'indolenza, la pigrizia, il non prendere parte, la passività più totale.
Questo non è equilibrio, ma soprattutto questo non è Wu Wei.
Una traduzione più adeguata, pare essere "non forzare" e per estensione "non forzare
rispetto al movimento naturale". Ecco che allora l'obiettivo da perseguire sarà il non
forzarci ad agire contro la nostra vera natura, invece che il non agire affatto.
Le scelte a cui normalmente ci porta il nostro esistere, la via che porta al nostro
benessere, passa attraverso il fare ciò che ci sembra più naturale e non attraverso il
forzarci ad agire contro la nostra natura, magari solo perché è più socialmente accettato o
perché in quel momento pare più "opportuno".
Comprendere quale sia la nostra vera natura, il nostro vero motore nell'agire quotidiano,
comporta il reale lavoro. Si tratta cioè di dissolvere le nostre sovrastrutture, guardarsi
dentro per conoscere chi siamo veramente ed agire di conseguenza seguendo la
direzione che ci detta la nostra vera anima.
In molte tradizioni lo scopo della vita viene considerato in primo luogo il comprendere qual
è la nostra vera vocazione, il nostro destino, e una volta compreso, spendere il resto della
vita svolgendo quella missione.
In questo senso il Taoismo non fa eccezione. Al fine di guidarci nella comprensione di
quale sia la nostra vera "vocazione", il Taoismo incoraggia a seguire diversi tipi di
percorsi, ad esempio meditazione, arti marziali, pittura, calligrafia, musica ecc…, in modo
che attraverso l'esplorazione di vari ambiti dell'esistenza e dell'espressione umana, il
praticante abbia la possibilità di riconoscere la sua preferenza, il suo talento ed infine
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comprendere la sua missione in questo mondo. Una volta intravisto il proprio destino non
rimane che seguirlo. Questa è la vera natura di un individuo e questo è il percorso che è
saggio intraprendere se nella propria vita si vuole perseguire e trasmettere il maggior
grado di benessere possibile.
Benessere nell’equilibrio: Yin e Yang si alternano
in maniera dinamica e complementare
Per poter mettere nella giusta luce la normale alternanza di eventi che si susseguono nelle
nostre vite, dovemmo ricordare che anche le polarità descritte nel Taijitu, il simbolo del
Taiji, sono disegnate in maniera da ricordare un movimento dinamico (inizialmente le due
parti del Taiji erano rappresentate da due pesci). Pertanto non dovremmo abbatterci se
stiamo attraversando un momento negativo, né esaltarci in maniera eccessiva se siamo in
un periodo per noi positivo. Uno sguardo equanime nei confronti degli accadimenti che ci
riguardano e che riguardano i nostri cari, è l'atteggiamento più salutare ed equilibrato.
Proprio l'equilibrio dinamico di Yin e Yang, se le due polarità si alternano in maniera
bilanciata, rappresenta la situazione di benessere. Se invece vi è una parte che rispetto
all'altra diventa preponderante, ecco che si manifesta uno squilibrio, che col tempo può
trasformarsi in malessere o addirittura malattia.
Lo sguardo equanime e non giudicante, l'umiltà nei momenti di vittoria e, dall’altro lato, la
resilienza e la pazienza nei momenti di sconfitta, garantiscono un'ottima base per vivere la
vita nel suo complesso come un’avventura ricca di benessere e di occasioni per
apprendere. Un attaccamento eccessivo al guadagno personale e l’inclinazione ad
abbandonarsi alla disperazione nei giorni bui, portano ad eccessi in positivo o in negativo,
che porteranno il nostro "Tao personale" ad essere squilibrato e poco appagante,
rendendo la vita una continua fatica.
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Equilibrio nel rapporto con gli altri,
modalità di comunicazione assertiva
Per poterci garantire equilibrio e serenità anche nel dialogo con gli altri, come possiamo
applicare questi concetti al vasto campo della comunicazione col nostro prossimo?
Cosa possiamo fare per mantenere la pazienza quando il nostro interlocutore ci
aggredisce verbalmente, senza ribattere alzando a nostra volta la voce (eccesso di Yang)
o peggio ancora rimanendo passivi (eccesso di Yin)? Quale potrebbe essere la migliore
strategia di fronte ad una sfuriata da parte di chi ci accusa magari ingiustamente?
Sebbene esuli dagli approfondimenti che si intendono fornire in questo opuscolo
introduttivo, segnaliamo che anche nel campo della psicologia ci si è posti questo
problema, e la risposta più efficace che si è riuscita a produrre è molto in linea con una
visione Taoista del problema: questa risposta prende il nome di comunicazione assertiva.
Essere assertivi nel comunicare con l'altro significa innanzitutto non permettere a chi ci sta
parlando di soverchiare i nostri spazi di dignità; anche se dovessimo venire rimproverati di
qualcosa, è importante mantenersi con una postura eretta, che esprime dignità e
conservare uno sguardo diretto, in quanto anche il corpo ha una sua grande importanza.
Oltre a questo bisogna trovare una maniera funzionale ed efficace di esporre, al di là di
ogni ostacolo esistente, il nostro punto di vista senza sconfinare nell'offesa al nostro
interlocutore e nemmeno assumere a nostra volta un tono aggressivo.
Se nelle comunicazioni quotidiane partissimo da una base di comunicazione assertiva, ci
accorgeremmo di come i nostri rapporti potrebbero procedere in maniera molto più fluida e
ad ogni ostacolo, col tempo, potremmo trovare la maniera di continuare ugualmente a
procedere verso la nostra destinazione, proprio come fa l'acqua di un fiume che, qualsiasi
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ostacolo si frapponga tra sé e il mare, trova sempre il modo di arrivare alla sua meta con
minimi spostamenti di traiettoria e senza essere distruttiva nei confronti dell'ostacolo.
Se l'intenzione di arrivare al mare rimane costante, col tempo ogni ostacolo verrà eroso o
spostato dal corso che porta l'acqua dalla sorgente alla foce.
Questo è nella natura dell'acqua.
Ugualmente è facile prevedere che, se la nostra motivazione a creare intorno a noi un
ambiente più equilibrato e funzionale rimane costante col tempo, utilizzando la giusta
strategia, riusciremo ad ottenere quanto è più adatto al nostro benessere.
Questo è nella natura della motivazione costante.
I ritmi della Natura: rallentare
Il continuo riferirsi alla Natura come modello, è la caratteristica peculiare e fondamentale del
modo di pensare Taoista: l'acqua, le stagioni ed in generale i mutamenti che avvengono
nell'ambiente che ci circonda, ricalcano i mutamenti che avvengono nel viaggio della vita.
In Natura non vi è violenza se non è strettamente necessario, non vi è paura davanti a
minacce che potrebbero provenire dal futuro ma non appartengono al presente, non vi è
fretta nell'andare verso la direzione che è destinata a noi, ma ogni cosa accade secondo
ritmi e leggi in armonia con l'ambiente, in armonia con il pianeta ed in ultimo in armonia con
l'Universo che ci avvolge interamente ed interamente ci pervade.
Vivere in armonia con questi ritmi e queste realtà porta l'individuo al benessere personale
più profondo ed alla sinergia con quanto lo circonda e lo compone, mentre illudersi di essere
al di sopra dei mutamenti naturali, ed operare per fare prevalere il nostro individualismo al di
sopra dell'ambiente naturale o sociale che ci circonda, porta inevitabilmente alla sventura.
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Congedo
L'auspicio per i lettori che hanno tra le mani questo piccolo opuscolo è che,
con un po' di approfondimento e l'aiuto di un po' di passione per l’argomento,
possano col tempo armonizzare i propri ritmi con quelli della Natura.
Questo potrebbe avvenire attraverso la riflessione, la meditazione,
le passeggiate in mezzo alla Natura o la pratica di una qualche forma di disciplina
che faccia incontrare i gusti personali
con la visione di vita che ci proviene dall'Oriente.
Lo diciamo a voi perché ci sta a cuore il vostro benessere,
ma anche il nostro:
più persone in armonia col Tao ci saranno, più sarà facile incontrare
un individuo che contribuirà all’altrui benessere.
Si finirà così per distinguere sempre meno il confine tra le situazioni in cui
il benessere degli altri concorre a darci pace e stabilità,
e le situazioni in cui siamo noi, con il nostro modo di vivere,
a creare negli altri più armonia ed equilibrio.
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