Il diabetico - Facoltà di Medicina e Chirurgia

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Il diabetico - Facoltà di Medicina e Chirurgia
FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE INFERMIERISTICHE ED OSTETRICHE
INSEGNAMENTO DI MEDICINA INTERNA
Il diabetico Elementi di management di assistenza infermieristica
Europa
38.2
46.2
18%
Nord America
25.0
39.7
59%
Asia
81.8
196.1
121%
Africa
America Centrale
e Sud America
10.4
19.7
88%
13.6
36.9
198%
Oceania
Mondo
2003=189 milioni
2025=446 milioni
Aumento del 135%
1.1
1.7
59%
Zimmet P, Comunicazione Orale, October 2004) In Europa, oltre 135 milioni di persone sono obese
o in sovrappeso
Più della metà della
popolazione adulta è
in sovrappeso
Il 30% della popolazione
adulta è obesa
International Obesity TaskForce. Obesity in Europe. 2002.
Presidency of the Council of the European Union. Diabetes – Information by the Presidency. May 2004.
Ogni anno, ci sono in Italia più di 70 mila ricoveri per
diabete, causati principalmente da complicanze quali
ictus cerebrale e infarto del miocardio, retinopatia
diabetica, insufficienza renale e amputazioni degli
arti inferiori.
È stato stimato che in Italia, nel 1998, il 6,7%
dell’intera spesa sanitaria nazionale (pubblica e
privata) sia stata assorbita dalla popolazione
diabetica. I costi diretti e indiretti legati alla
malattia nel 2004 ammonterebbero a circa 5,5
miliardi di euro. A questo si deve aggiungere la
perdita di qualità della vita dei diabetici.
“I Geni caricano il cannone,
gli Stili di vita premono il grilletto”
(Dr. Elliot Joslin)
Classificazione del Diabete Mellito y Diabete di tipo 1 (distruzione della beta-cellula, che
comporta di solito deficit assoluto di insulina)
y Diabete di tipo 2 (può presentarsi con forme in cui
prevale l’insulino-resistenza con deficit insulinico
relativo o forme in cui prevale il deficit secretorio
con insulino-resistenza)
y Altre forme specifiche: deficit genetico della beta-
cellula, deficit genetico della secrezione insulinica,
malattie del pancreas esocrino, malattie endocrine,
forme farmaco-indotte, infezioni, forme autoimmuni, malattie genetiche associate a diabete
y Diabete Gestazionale
Criteri diagnostici degli stati di alterazione glucidica
(IFG e IGT) e del diabete mellito
Glicemia su plasma, mg/dl
Normo Alterata omeostasi Diabete
Glicemia
glucidica
Mellito
Glicemia a digiuno
(FGB)
< 110
≥ 110 e < 126
(IFG)
≥ 126
Glicemia 2 ore dopo
OGTT
< 140
≥ 140 e < 200
(IGT)
≥ 200
Glicemia casuale
(indipendente
dal digiuno)
< 140
≥ 200
Caratteristiche principali del Diabete tipo 1 y Prevalenza ∼ 1% dei diabetici (50-100.000
diabetici tipo 1 in Italia)
y Soggetti giovani, magri
y Predisposizione genetica → insulite
autoimmune → deficit insulinico assoluto
y Esordio acuto (poliuria, polidipsia,
polifagia, dimagramento, coma
chetoacidosico)
y Terapia insulinica
Caratteristiche principali Diabete
tipo 2 y Prevalenza 5-10 % della
popolazione (3-5 milioni di
diabetici tipo 2 in Italia)
y > 40 anni
y frequentemente obesi
(BMI)
y frequentemente obesità
androide
y frequentemente ipertesi
y frequentemente
dislipidemici COSTANTE AGGREGAZIONE CON ALTRI FATTORI DI RISCHIO
CARDIOVASCOLARE
OVVERO
“ I CATTIVI COMPAGNI E LE RELAZIONI PERICOLOSE”
• IPERTENSIONE ARTERIOSA
• OBESITA’
• IPERLIPIDEMIA
• ALTERAZIONI DELLA
COAGULAZIONE
E DELLA FIBRINOLISI
• IPERINSULINEMIA INSULINORESISTENZA
I legami tra Aterosclerosi e Insulino-Resistenza
Ipertensione
Obesità
Iperinsulinemia
Insulino
Insulino
Resistenza
Resistenza
Diabete
Ipertrigliceridemia
LDL
(piccole, dense)
HDL basso
Ipercoagulabilità
Aterosclerosi
Aterosclerosi
Il 75-78% dei pazienti con
diabete mellito tipo 2
soccombe per malattie
cardiovascolari
La mortalità per causa
cardiovascolare è più che
raddoppiata nei maschi
diabetici e circa
qudruplicata nelle donne
diabetiche rispetto alla
popolazione generale
Il diabete, può colpire ogni organo
o apparato
Retina
Apparato
cardiovascolare
Impotenza
Rene
Arteriopatia arti
inferiori
Neuropatia e piede
diabetico
Raccomandazioni per adulti con diabete ADA 2006
y HbA1c
y Glicemia preprandiale
y Glicemia post-prandiale
y Pressione arteriosa
y LDL-c
y Trigliceridi
y Hdl-c
< 7%
90-130 mg/dl
< 180 mg/dl
< 130/80mmHg
< 100 mg/dl
< 150 mg/dl
> 40 mg/dl
Il diabete mellito è una malattia
cronica complessa che richiede:
y Continui e molteplici interventi sui livelli glicemici e sui fattori di rischio cardiovascolare,finalizzati alla prevenzione delle complicanze acute e croniche. y Una attività educativa della persona con diabete, finalizzata all’acquisizione delle nozioni necessarie all’autogestione della malattia. y Il trattamento delle complicanze della malattia, qualora presenti. IL CORRETTO TRATTAMENTO DEL PAZIENTE
DIABETICO E’ ANCORA LONTANO DA QUELLO
IDEALE
Due punti devono costituire l’obiettivo comune di
tutte le persone coinvolte nel trattamento del
diabete:
• i medici interessati
azione scientifica, organizzativa, ma anche politica
• i pazienti
educazione fin dall’eta’ scolastica, coinvolgimento
nella terapia
OBIETTIVI DI MODELLO
ASSISTENZIALE OTTIMALE
yEfficacia ed appropriatezza
yEquilibrio economico
ySodisfazione/qualità di vita
Modello di cura della malattia cronica
SISTEMA SANITARIO
COMUNITA’
Organizzazione delle cure
SelfManagement
Paziente
attivo e
informato
Modello
organizzativo
Supporto
scientifico
Raccolta
informazioni
Interazioni
produttive
Indirizzo
politico
e risorse
economiche
Team pratico,
attivo e
preparato
…Healthcare team e la persona con diabete al centro…
MMG
Servizi
diabetologici
territoriali
Ospedale
La malattia cronica richiede ai curanti non solo competenze e conoscenze
biomediche ma, anche l’acquisizione di competenze pedagogiche e
relazionali.
IL DISEASE MANAGEMENT
La necessità di migliorare l’efficacia clinica coniugandola con
quella di ottimizzare le risorse e i costi, in una logica di
miglioramento continuo e d’integrazione tra i diversi “saperi”
professionali, ha fatto nascere il modello assistenziale
denominato “Disease Management” (DM).
Il DM è una metodologia basata su un approccio integrato alla
malattia, teso al miglioramento dei risultati clinici e della qualità
dei servizi offerti al cittadino, nell’ottica di una razionalizzazione
della spesa. Esso rappresenta una risposta organica alla
frammentazione della cura, al trattamento inappropriato e alla
deviazione dalle linee guida.
Tale programma sanitario consiste fondamentalmente
di un protocollo diagnostico-terapeutico condiviso da
tutti gli operatori sanitari interessati (MMG,
Specialisti del settore, specialisti collaterali delle
complicanze, nurses, assistenti domiciliari, direzioni
delle aziende sanitarie, farmacisti, pazienti), ricavato
dalle linee guida internazionali e/o nazionali ed
integrato dalla conoscenza delle risorse utilizzabili.
Tutti gli operatori debbono essere informati e
“formati” alla gestione del sistema
In sommario il sistema necessita di:
1) Formulazione del protocollo diagnostico-terapeutico
condiviso
2) Formazione degli operatori
3) Consenso informato degli operatori e dei pazienti
4) Adozione di un database comune
5) Raccolta centralizzata dei dati clinici ed economici
6) Valutazione periodica, attraverso l’utilizzo d’indicatori di
struttura, processo ed esito, secondo le metodologie di
Verifica e Revisione della Qualità.
I punti di forza di questo sistema sono:
1) L’integrazione totale tra Primary e Secondary care
2) Il controllo dei costi
3) La possibilità reale della valutazione degli outcomes
4) L’elevato livello di qualità delle prestazioni rese
5) L’elevatissimo livello d’appropriatezza delle stesse prestazioni,
con netta riduzione dei tempi d’attesa e aumento della fruibilità
6) L’elevato grado di coinvolgimento del paziente
7) La concreta possibilità di attuare la prevenzione secondaria
della patologia in oggetto.
I punti di debolezza sono:
1) La possibile e frequente sovrapposizione d’eventi
acuti non correlati alla patologia di base che accedono
a servizi non integrati nel sistema.
2) Il rischio che il sistema sia governato più dal
controllo dei costi che dalla reale necessità
d’assistenza del paziente
3) La necessità di fondi per l’investimento in
formazione professionale, in organizzazione ed in
sistemi di comunicazione informatizzati.
Strategie per il miglioramento della cura
del diabete
y Migliorare l’educazione degli operatori
sanitari sugli standard di cura attraverso
programmi educativi formali ed informali.
y Adottare linee guida che vedano partecipi nel
processo di definizione tutti i professionisti
della salute.
y Modificare i sistemi di registrazione e
documentazione dei processi, utilizzando
indicatori di risultato.
y Adottare programmi di miglioramento della
qualità.
GESTIONE
INTEGRATA
RISULTATI
DI
PROCESSO
•SELEZIONE PAZIENTI
•FORMAZIONE PAZIENTI
•COMUNICAZIONE
•FORMAZIONE OPERATORI
•COORDINAMENTO CURE
•MONITORAGGIO
•FEED BACK
ADESIONE
LINEE GUIDA
ESITI
INTERMED
I
ESITI
FINALI
HbA1c , P.A.
colesterolemia
, ecc..
Cecità. Amputazioni,
infarto,
ictus,ecc…