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Periodico di informazione dell’A.S.S. N. 5 “Bassa Friulana”
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Il dono della vista
Il 2 dicembre 2008 si è proceduto al primo prelievo di cornee
presso l'Ospedale di Palmanova da parte dei sanitari della
Fondazione Banca degli Occhi di Mestre.
Tale evento è stato possibile dopo un lungo percorso di sensibilizzazione degli operatori sanitari dell’azienda, di formazione
degli stessi, della definizione di un valido protocollo operativo
aziendale relativo alla donazione di cornee, condiviso con la suddetta Banca degli Occhi e il Centro Trapianti Regionale.
A maggio 2008 è stato acquisito il parere favorevole della commissione esaminatrice operante nell'ambito dell'Audit Nazionale
Coordinamenti Locali per la valutazione di efficienza del percorso di "procurement" di tessuti approntato dal Coordinamento
Locale Aziendale.
Posto in essere il supporto logistico per tale attività, l'elemento
trainante è stato determinato dalla volontà, dalla motivazione e
dall'entusiasmo degli operatori coinvolti.
I medesimi hanno tempestivamente segnalato il potenziale
donatore, attivato la procedura, informato i parenti, acquisito
l'assenso degli stessi, proceduto a tutto quanto richiesto da una
attività così delicata e complessa.
Il nostro ringraziamento più vivo è dedicato ai familiari del sig.
G.F. che, pur in un frangente così doloroso, si sono resi subito
disponibili alla donazione di cornee del proprio caro, decisione
che è stata frutto di una scelta consapevole, capace di dare conforto a se medesimi e di migliorare la qualità di vita di chi è affetto da malattie oculari.
Nell'annunciarvi in questo contesto il raggiungimento del
nostro obiettivo "una donazione per Natale", ci impegniamo per
il 2009 ad instaurare una costante attività di "procurement " di
cornee presso l'Ospedale di Palmanova, di cui il reparto pilota è
rappresentato dalla medicina, e ad esportare il protocollo relativo alla donazione di cornee anche all'Ospedale di Latisana.
Grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato a "vedere" un futuro
più nitido, ricordando che le malattie corneali cambiano purtroppo la visione del mondo e una donazione di cornee può realmente restituire la gioia di vedere.
Viviana Varone
Coordinamento locale trapianti
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Come si cura il rene, dalla prevenzione alla dialisi
per la lista).
L'attività di reparto si esplica anche nella consulenza nefrologica
di tutte le patologie renali nei diversi reparti e nel trattamento
dell'Insufficienza
Renale
Acuta, a volte reversibile (es.
paziente post-operato in
ortopedia disidratati ecc) a
volte in forma particolarmente grave con necessità di
dialisi urgente. Inoltre collaboriamo
con
l'Area
d'Emergenza per insufficienza renale acuta in
pazienti complessi, che presentano patologie importanti e molto gravi, anche mortali. Infatti possediamo le
competenze cliniche, le
attrezzature all'avanguardia, la cultura del lavorare
insieme e l'organizzazione
necessaria. Possiamo perciò
intervenire tempestivamente con trattamenti sofisticati
dal punto di vista tecnologico, in casi molto impegnativi e che richiedono l'integrazione di
più figure professionali anche di diversi reparti. Gli ospedali
hanno le dimensioni adatte per favorire l'integrazione (es. plasmaferesi).
La nefrologia si occupa delle malattie renali. La funzione renale
assicura la depurazione del sangue con l'eliminazione attraverso
le urine di sostanze tossiche per l'organismo. Quando la funzione
dei reni è compromessa è
necessaria la terapia sostitutiva che comprende la dialisi
ed il trapianto.
La dialisi consiste nella
depurazione del sangue, tre
volte alla settimana, attraverso un filtro che permette
il passaggio delle sostanze
tossiche che si accumulano
nell'organismo in caso di
insufficienza renale.
I primi centri dialisi sono
nati in Italia negli anni '60 e
negli anni '70 si è assistito
alla diffusione dei centri,
compreso
quello
di
Palmanova che è stato aperto nel 1974.
La specialità di nefrologia a
quel tempo era ancora gio- Il primo paziente trattato a Palmanova,
vane ed anche le tecniche di
dialisi erano all'inizio del loro sviluppo.
Allo stato attuale, grazie anche al miglioramento della tecnologia
(abbiamo in dotazione macchine di ultima generazione con
schermo "touch screen"), abbiamo potuto far fronte al notevole
aumento della popolazione dialitica, dovuta anche al progressivo
invecchiamento della popolazione.
Negli anni '80 si è man mano allungata l'età dei pazienti dializzati ed ora non vi è limite né di età né di complessità clinica. Tutti i
pazienti, anche anziani fragili e complicati vengono trattati.
Attualmente l'età media dei nostri pazienti in dialisi è di 65.5
anni, il più giovane dializzato ha 20 anni, il più vecchio 89, ma
abbiamo avuto anche pazienti ultranovantenni.
Dal 1983 al centro di Palmanova è stato affiancato il centro di
Latisana e dal 2003 è in funzione il centro estivo di Lignano
Sabbiadoro per i pazienti in vacanza dalle nostre parti, ai quali
garantiamo l'assistenza in caso di necessità.
Prevenzione: ambulatorio specialistico di secondo livello in cui si
trattano tutti i tipi di malattie renali. Tale attività è cresciuta nel
tempo ed andrà potenziata visto l'invecchiamento della popolazione generale e l'aumentata prevalenza delle patologie renali
nella popolazione (nel 2007 1241 visite e 228 prime visite). Si prevede una maggiore integrazione con gli operatori sanitari del territorio.
Peculiarità del rapporto tra il personale che si occupa della dialisi ed i
dializzati. Io sono arrivata 20 anni fa e nel 2008 sono stata incaricata della direzione, il personale ha vissuto il consueto turn over,
e chi ha lavorato qui lo sa: è un rapporto lungo, coinvolgente,
dato che i pazienti passano molto tempo della loro vita in dialisi
e presentano una malattia con la quale devono convivere.
Pertanto, oltre alla preparazione clinica, e la competenza tecnica,
il personale tiene sempre presente l'importanza del rapporto
umano.
La complessità clinica dei pazienti rende necessaria la collaborazione con altre figure professionali sia ospedaliere che del territorio, (es. paziente diabetico: diabetologo, MMG, infermiere di
comunità), o anche extraospedaliere (es. paziente cardiooperato).
Nefrologia e dialisi oggi
L’altra terapia sostitutiva é il trapianto. Anni fa vi erano pochi
centri, seguiamo ancora pazienti trapiantati a Verona o anche in
Belgio. Negli ultimi decenni si sono moltiplicati i centri nel triveneto e Udine ha raggiunto eccellenti risultati con la riduzione del
tempo d'attesa medio per il trapianto (36 mesi in Italia, 8 mesi e
mezzo a Udine). Si è anche innalzata l'età del trapiantando, sono
migliorate le terapie per cui adesso immettiamo in lista molti più
pazienti di una volta. E' nostra cura provvedere all'individuazione sollecita del paziente da inserire in lista e alla sua preparazione nonché al follow-up post-trapianto con un ambulatorio dedicato (20 pazienti trapiantati, 9 in lista d'attesa, 8 in preparazione
Prospettive: continuare nello sforzo di miglioramento assistenziale utilizzando, compatibilmente con le risorse disponibili, le
nuove tecnologie, mantenere aggiornate le conoscenze per essere
pronti ad intraprendere le iniziative diagnostiche e terapeutiche
che ci si presenteranno in futuro. Continuare a perseguire l'integrazione con le altre realtà professionali che sono coinvolte nel
processo di cura, sia all'interno dell'azienda, sia a livello regionale o anche extraregionale.
Da quest'anno siamo coinvolti nel processo di autorizzazione ed
accreditamento voluto dalla Regione per il miglioramento continuo delle prestazioni in armonia con le risorse e con la program-
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coinvolte (es. Udine per trapianti).
C'è un grosso sforzo da fare da parte di tutti, del nostro reparto e
dell'azienda, e non solo economico.
Un esempio: l'adeguamento della struttura secondo il recente
decreto 81 in collaborazione con il Servizio per la prevenzione e
la protezione aziendale.
mazione, tenuto conto dei bisogni della popolazione assistita.
Al termine del processo otterremo il riconoscimento ufficiale
della qualità assistenziale ed organizzativa che è il nostro obiettivo principale.
Ci sono dei requisiti da rispettare e degli obiettivi da raggiungere. Alcuni fanno già parte della nostra realtà lavorativa, altri
fanno parte della nostra programmazione. Siamo convinti che
questo processo di accreditamento sia per noi un'opportunità che
ci dà slancio, rende visibili i nostri sforzi, ci facilita nella collaborazione con altre realtà aziendali coinvolte (amministrazione,
direzione, prevenzione, reparti ecc), con altre realtà regionali
Lucia Martimbianco
Nefrologia e Dialisi
Corsi in programma nei mesi di gennaio febbraio
Si rammenta che la partecipazione ai corsi di aggiornamento, è subordinata all'invio della griglia di iscrizione, spedita dal C.F.A., presso la
Struttura\Servizio di appartenenza. Per eventuali informazioni ci si può rivolgere al proprio referente di dipartimento o al Centro di
Formazione Aziendale(0432/921440-496 3316885997, per le Strutture afferenti a Palmanova, 0431520354. per le Strutture afferenti a
Latisana).
Possibili variazioni o integrazioni verranno comunicate quanto prima.
GLI ABSTRACT DI TUTTI I CORSI CHE L’AZIENDA PROPONE SONO DISPONIBILI SUL SITO:
http://ecm.sanita.fvg.it/ecm/OFRCatalogo.jsp .
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Genitori più attenti per bimbi più sani
che la partecipazione è stata ottima e soprattutto che i partecipanti hanno trovato il tempo nei loro momenti liberi (corso al mattino e turno di lavoro il pomeriggio, nella giornata libera del riposo notte, ecc.) e pertanto un plauso deve essere risvolto anche a
loro.
In conclusione questo lavoro ha un grande obiettivo: trasmettere azioni utili ai genitori per permettere agli stessi di essere
"Genitoripiù".
Il modo migliore di fare questo è portare da parte di tutti evidenze che le modifiche del comportamento sono utili alla salute dei piccoli, che poi saranno il nostro futuro. Dire tutti la stessa cosa è importante perché conferma il sapere e rende univoco
il comportamento … e se tutti facciamo la stessa cosa la possibilità della riuscita è certamente migliore.
La storia nasce da lontano e cioè dal 6 + 1 (campagna fatta agli
inizi degli anni 2000 in cui erano coinvolte 4 regioni italiane di cui
il Friuli Venezia Giulia il capofila). Il buon risultato di quella campagna ha convinto tutti della sua utilità per cui è stata pensata
una campagna nazionale modificando il titolo.
Il Friuli Venezia Giulia, come sempre è tra le regioni in prima
fila (capofila questa volta il Veneto) per cui, dopo una riunione
nazionale a giugno a Bologna ed una regionale a settembre a
Udine, si è deciso di avviare una divulgazione capillare del progetto coinvolgendo nella istruzione tutti gli operatori interessati
all'interno dell'Ass 5 "Bassa Friulana" (Dipartimento Materno
Infantile, Dipartimento di Prevenzione, Distretti Sanitari,
Consultori Familiari). La richiesta è stata di farla non subito, ma
prima e cioè entro l'anno. E qui parte
Claudia Jogna Prat - responsabile
infermieristica del Dipartimento
Materno Infantile che con il suo solito
ardore coinvolge alcuni operatori
sanitari (oltre alla stessa Claudia,
Antonella Arena, Sara Casarsa,
Monica Girardello, Roberto Perini,
Liliana Roppa, Andrea Sare).
Lo scopo della campagna è quello
di:
- aumentare lo stato di salute nel
bambino riducendo fattori di rischio
e promovendo comportamenti adeguati;
Ed infine essere "Genitori più" vuol dire offrire ai propri figli:
- incrementare la partecipazione attiva e l’ assunzione sempre
maggiore di iniziativa e responsabilità da parte dei genitori sulla
salute dei propri figli;
Più protezione, Più salute, Più sicurezza, Più difese, Più vita
Roberto Perini
Dipartimento Materno Infantile
Gli interventi e i risultati attesi si riassumono nella tabella a
lato. Sono state coinvolte nel progetto circa 100 operatori suddivisi in sei gruppi (tre Palmanova e tre a Latisana) e si deve dire
Palma senza fumo
saggio di salute attraverso la danza e dall'Università della Terza
Età-sezione di Palmanova, sempre molto attenti e presenti alle
iniziative locali.
Silla Stel
Dipartimento di Prevenzione
"Palma senza fumo" è il titolo del protocollo di intesa siglato il
14 novembre presso il municipio di Palmanova tra l’A.S.S. 5
“Bassa Friulana” e il Comune di Palmanova.
L'iniziativa, che è stata promossa dal Dipartimento di
Prevenzione, si inquadra in una più ampia strategia di promozione della salute ed è il primo passo per un
"progetto di Comunità" nei confronti del contrasto al fumo di tabacco, che coinvolgerà enti,
associazioni, scuole del territorio palmarino in
modo da mettere in rete tutte le risorse affinché
il messaggio di salute diventi patrimonio dell'intera comunità.
L'accordo con il Comune prevede, tra l'altro, il
massimo rigore nel rispettare le norme antifumo.
All'impegno dell'Amministrazione comunale
di Palmanova ha fatto seguito l'impegno pubblico siglato il 17 dicembre durante la
Conferenza dei Servizi da StudioDanza di
Palmanova, che si impegna a trasmettere il mes-
La firma del protocollo
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La resistenza dei batteri
macista. Questo team si pone l'obiettivo di migliorare l'appropriatezza diagnostica e terapeutica riguardo il problema delle
malattie infettive. Questo lavoro
ha trovato da tempo, con la pubblicazione sul sito www.sorveglianzantibiotici.it dei dati epidemiologici del nostro territorio
relativi a colture batteriche per
materiale di isolamento e profili
di sensibilità, un eccellente strumento di condivisione delle
conoscenze e di indirizzo per le
terapie. Particolare rilevanza
assume la pubblicazione delle
procedure di raccolta del campione e dei dati sull'esame colturale delle urine, in quanto risulta
essere, tra gli esami batteriologici, quello maggiormente richiesto sia in ospedale sia sul territorio e ad elevato rischio di trattamento empirico inappropriato.
Il fenomeno della resistenza dei microrganismi agli antibiotici
(antibiotico resistenza) è un problema noto fin dal momento della
scoperta della penicillina (Fleming
1940); si può schematicamente
rappresentare come lo sviluppo da
parte dei batteri di sempre nuovi e
sofisticati meccanismi di difesa, in
risposta all'introduzione di nuove
molecole (tutti vogliamo sopravvivere!). Questo fenomeno, sempre
di grande attualità, ci interessa
sotto un duplice aspetto: quello
scientifico, legato allo sviluppo
delle resistenze con tutto ciò che
ne consegue in termini di mancata
guarigione delle infezioni e quello
economico: dopo i farmaci cardiovascolari, gli antibiotici rappresentano infatti la categoria di farmaci La home page del sito
che incidono di più sulla spesa farmaceutica pubblica.
Diversi sono i fattori che contribuiscono allo sviluppo della
resistenza, ma quello più importante è legato all'esteso e non
sempre appropriato uso di antibiotici in campo medico, veterinario ed agricolo, con la conseguente selezione di ceppi resistenti su
ampia scala e grande diffusione. Da qui la necessità di attivare
sistemi di sorveglianza nei confronti dell'utilizzo degli antibiotici
nelle realtà sanitarie, tra le quali la nostra. A questo scopo nella
nostra Azienda si è costituito un gruppo di lavoro che, coinvolgendo le diverse figure professionali interessate all'argomento:
clinici ospedalieri, medici di medicina generale, microbiologo,
infermiere professionale addetta al controllo delle infezioni e far-
La disponibilità aggiornata dei dati locali sulla circolazione dei
batteri e sui profili di sensibilità degli stessi ai diversi antibiotici
è molto importante per un appropriato trattamento, più efficace
e a minor costo, e il criterio di scelta dell'antibiotico è dato dalla
situazione epidemiologica locale delle resistenze, oltre che dalle
condizioni del malato.
Barbara Della Vedova
Laboratorio Analisi Chimico Cliniche
Bobath, un metodo per la riabilitazione neurologica
concetto Bobath della durata di 15 giorni distribuiti in 2 periodi
(ottobre 2008 e marzo 2009).
Il corso base secondo il concetto Bobath nasce
dall'esperienza ormai strutturata e accreditata di
un gruppo di docenti dell'associazione internazionale IBITA. Questo corso viene di norma organizzato da associazioni di categoria o da Strutture
Sanitarie pubbliche che vogliono ottenere l'accreditamento all'eccellenza perché fornisce a ogni partecipante la preparazione adeguata su questo metodo che è riconosciuto in ogni parte del mondo.
Sono una fisioterapista che lavora presso questa Azienda
Sanitaria dal 2004 e vorrei scrivere sul giornale
aziendale per raccontare dell'esperienza formativa che io, insieme ad altri colleghi, abbiamo vissuto, grazie all'interessamento dell'A.S.S. n.5.
Per quanto riguarda la mia formazione di base,
mi sentivo piuttosto impreparata ad affrontare il
trattamento riabilitativo dei pazienti neurologici;
anche se durante il percorso di laurea in
Fisioterapia sono previsti alcuni corsi teorico-pratici di riabilitazione neuromotoria, mi mancava in
parte la capacità per affrontare con metodo critico
e aggiornato questo tipo di pazienti in modo da
soddisfare le loro aspettative.
La riabilitazione del paziente neurologico ha
una rilevanza assolutamente indiscutibile e non lo
dico solo perché credo nel lavoro che faccio, ma
perché ci sono studi che dimostrano come la corretta stimolazione motoria e percettiva è in grado
di attivare le aree cerebrali residue e favorire i
processi di riorganizzazione corticale. La mia
esperienza lavorativa, anche se breve, mi dimostra come il lavoro del fisioterapista, dei famigliari, di tutti gli operatori e dei care-giver che nelle 24 ore si alternano sul paziente è in grado di influenzarne positivamente o negativamente il recupero funzionale.
L'A.S.S 5 “Bassa Friulana” ha quindi organizzato per l'anno
2008-09 un corso base di formazione dedicato ai fisioterapisti sul
Questa metodica deriva dal lavoro dei coniugi
Karel e Berta Bobath (neurologo e fisioterapista
inglesi) che hanno introdotto i primi concetti a partire dagli anni '50: osservando il movimento normale, hanno cercato attraverso le facilitazioni offerte dalle proprie mani di evocare le stesse risposte
motorie su pazienti affetti da danno al sistema nervoso centrale.
Negli anni il metodo si è sviluppato e diffuso in
tutto il mondo, ha dovuto confrontarsi con altre
teorie e approcci riabilitativi e si è adattato alle nuove evidenze
scientifiche.
Si tratta del primo corso Bobath che viene organizzato in Friuli
Venezia Giulia ed ha riscosso consensi anche da parte di fisioterapisti esterni provenienti dalle A.S.S. 1 "Triestina" e A.S.S. 4
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ne d'Achille. Morale della favola… alla fine delle poche sedute di
trattamento, lo schema del passo è cambiato completamente con
miglioramento della simmetria e della sincronia e continuando
così, secondo la docente, non sarà più necessario l'intervento al
tendine. Alla fine di questo corso ho avuto la conferma di come
una corretta riabilitazione associata a continui
stimoli sensoriali e motori durante l'arco della
giornata possa agire positivamente sul recupero del movimento e sulla ripresa delle funzioni.
Le risposte motorie sono modificabili e sono
influenzate da ciò che una persona apprende
(schemi corretti o anormali); da tutto questo
dipenderà il suo recupero futuro, in relazione
ovviamente alle sue potenzialità.
Questo corso mi ha fornito le basi per osservare, ragionare, applicare le tecniche manuali
corrette e verificare l'efficacia del mio approccio rieducativo; ora devo rimboccarmi le maniche e mettere in pratica quanto appreso.
"Medio Friuli". La docente Loretta Cervato (Istruttore Bobath
Base dal 1994, fisioterapista operativa presso l'A.S.S. 8 di
Montebelluna) e l'assistente Sara Taddeo hanno illustrato la teoria del metodo Bobath (integrando i concetti fondamentali con
studi e teorie di neuroscienze, biomeccanica applicata ed
Evidence-Based Medicine) ma soprattutto ci
hanno insegnato la pratica (come fare una valutazione completa, come impostare il ragionamento
clinico e le basi del trattamento). La parte pratica
è stata svolta su di noi (per provare le diverse
manovre) e su pazienti emiplegici che si sono resi
disponibili e si sono presentati quotidianamente
alle sedute di trattamento.
La scelta del tipo di esercizio terapeutico si basa
sulla valutazione e sulle ipotesi formulate che alla
fine di ogni seduta venivano verificate: se l'ipotesi è valida e gli esercizi sono stati condotti correttamente, il risultato funzionale si osserva alla fine
di ogni singola seduta con nostra sorpresa e soddisfazione dei pazienti.
Un caso mi ha colpito particolarmente: paziente emiplegico sinistro di 48 anni, con esito di
emorragia cerebrale da circa dieci anni.
Deambula con un bastone, il passo è fortemente
asimmetrico per incapacità ad accettare il carico sull'arto inferiore plegico con impossibilità a dorsiflettere il piede a causa della
forte spasticità del tricipite della sura. Il paziente ha programmato per il prossimo anno un intervento di allungamento del tendi-
L'augurio è che i fisioterapisti che hanno partecipato con me al corso riescano a far propria
questa metodica così stimolante e a coinvolgere il personale infermieristico e gli operatori di
assistenza per cambiare l'approccio al paziente.
Miriam Dose
Servizio di Fisioterapia
Qualche consiglio per chi é sotto carico
Ancora alcuni consigli per gli operatori che devono sollevare, spostare, trasferire materiali o confezioni
Spostando gli oggetti
tienili vicini al corpo
non ruotare solo il tronco, usa le gambe
Posizionando sugli scaffali
riporre ad una altezza tale che non comporti di inarcare la
schiena, indicativamente non oltre l'altezza delle spalle
se necessario usa una pedana stabile
metti gli oggetti più pesanti sugli scaffali ad altezza
intermedia, compresa tra le spalle e il bacino
Per il trasporto
utilizza sempre il carrello più adeguato
non riempirlo troppo
non precludere la visuale con l'eccessivo carico
spingilo con due mani mantenendo la schiena diritta
Per trasferire attrezzature o apparecchiature con ruote
utilizza, quando presenti, due ruote direzionali e due
piroettanti
su percorsi lunghi e rettilinei è preferibile mantenere
le quattro ruote direzionali
se sei da solo tieni le ruote piroettanti vicino a te
per trasferire i letti è sempre meglio essere in due operatori
Inoltre…indossa sempre le calzature di sicurezza con la
suola antiscivolo. Ti consentono una spinta adeguata
Gruppo fisioterapisti coordinamento area riabilitativa
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Fruts di vuê
seconde part
“I giovani non hanno un carattere cattivo, ma buono, stando che non
hanno avuto esperienza di tante cattiverie, ed è facile convincerli, perchè
non sono stati ancora ingannati tante volte ed è facile che abbiano tante
speranze...infatti come gli ebbri, i giovani sono scaldati dalla natura
anche perchè non hanno patito tanti insuccessi. Sono grandiosi perchè
non sono stati ancora umiliati dalla vita e ancor di più non hanno esperienza dell'impossibilità di cambiare le cose e il fatto di pensare di essere capaci di grandi cose è di per sè grandiosità: e questo è tipico di colui
che ha facilità di sperare...” (Aristotele, Retorica II - Traduzione a
cura di Sandro Carrozzo).
Nel numero scorso abbiamo parlato dei comportamenti dei giovani della bassa friulana quali sono emersi dai dati di una nostra
ricerca. In particolare abbiamo esaminato i comportamenti riguardo la sicurezza stradale e il
consumo alcoolico. Oggi vediamo quello che i
giovani ci hanno riferito riguardo il fumo di
tabacco. Anche in questo caso i nostri giovani iniziano presto a fumare (grafico numero 1) e i
maschi sono più precoci delle femmine. Alla
domanda "Quanti anni avevi quando hai iniziato
a fumare per intero una sigaretta?" vediamo che
la moda è sui 13-14 anni, anche se un abbondante 10% ci dice di averlo fatto ancora prima a 11-12
anni. Questo grafico ci dice almeno due cose: che
i ragazzi che iniziano a cercare le sigarette a 8, 9 e 10 anni lo fanno
perchè in famiglia si fa uso di tabacco e la seconda è che la prevenzione nei riguardi del tabagismo va iniziata precocemente:
infatti i ragazzi fumatori di 16-17 anni è verosimile abbiano iniziato già da un paio d'anni e quindi la dipendenza da nicotina è
verosimile sia già in atto. Inoltre il problema dell'epidemia di
tabacco fra i giovani andrebbe affrontato con maggio vigore:
molti autori infatti indicano nel fumo di sigaretta
l'entry drug (droga d'ingresso) per le droghe
cosiddette pesanti.
Il grafico numero 2 ci mostra il consumo di marijuana diviso per classi. Questo dato è sovrapponibile al dato nazionale: possiamo vedere che se
in prima superiore "solo" un 10% ci dice di fare
uso di marijuana, in quarta e quinta superiore
questo comportamento è messo in atto da un
ragazzo su due. L'andamento di questo consumo
segue di un anno o due quello del tabacco.
Rispetto al consumo di altre droghe quali cocaina o eroina, il consumo è sovrapponibile ai dati nazionali. I maschi hanno una percentuale di consumo leggermente superiore alle ragazze, un'eccezione il consumo di ecstasy nelle ragazze della bassa friulana leggermente superiore al dato nazionale.
“... i giovani amano gli amici ed i compagni, molto più che in altre età,
dato che godono dello stare in compagnia e non giudicano ancora nulla
secondo il loro interesse e guardano tutto con eccesso: fanno proprio
tutto stando sopra le righe: amano eccessivamente, odiano eccessivamente...” (Aristotele)
Silla Stel - Dipartimento di Prevenzione
“I zovins no àn un caratar trist, ma bon, par vie che no àn vût esperience di tantis tristeriis, e al è facil convinciju, parcè che no son stâts
ancjemò ingjanâts tantis voltis e al è facil che a vedin tante sperance, di
fat compagn che i cjocs i zovins a son scjaldâts de nature ancje pal fat
che no àn ancjemò patît tancj insucès. A son grandiôs par vie che no son
stâts ancjemò umiliâts de vite, ancjemò di plui no àn esperience de
impussibilitât di cambiâ lis robis e il fat di pensâ di jessi bogns di robis
grandis al è grandiosetât: e chest al è tipic di cui che al à facilitât di
sperâ...” (Aristotele, Retorica II -Traduzion par cure di Sandri
Carrozzo).
Tal numar passât o vin vût mût di fevelâ dai compuartaments
de zoventût de Basse furlane tirant fûr i dâts de nestre ricercje. O
vin viodût ce mût che a si compuarte la zoventût rivuart la sigurece stradâl e il comsum di
alcool. Vuê viodìn ce che nus an contât rivuart il
fum di spagnol. Ancje a chi o viodìn che la
nestre zoventût e tache adore (grafic numar 1) e
ancje in chest câs a tachin prime i fruts e dopo lis
frutatis. Di fat a la domande "Trops agns vevitu
cuant che tu âs fumât par intîr un spagnol?" o
viodìn che la piche dal grafic e je sui 13-14 agns,
ancje se un bondant 10% al tache a fumâ za a 1112 agns. Chest grafic nus dîs almancul dôs robis
impuartantis: la prime e je che i fruts che a sco- Grafico 1
mencin a cerçâ i spagnolets za a 8, 9 e 10 agns lu fasin parcè che
in famee si dopre chiste sostance e la seconde e je che se o vin di
fâ prevenzion al fum di tabac o vin di tacâ adore, prin che chest
compuartament al sedi za in vore: di fat chei zovins che a àn 1617 agns e che a fumin, a àn scomençât za di un toc e la dipendece de nicotine e à dal sigûr za cjapât pît ta chei di lôr che àn scomençât a 13-14 agns. Il probleme dal tabac te zoventût al larès
frontât cun plui fuarce, parce che tancj Autôrs di
plui bandis a nus disin che la droghe di jentrade
(entry drug) che pol inviâ a doprâ lis droghis
clamadis pesantis no je il spinel, ma il fum di
spagnol. Il grafic numar 2 al rapresente il cunsum di marijuane te nestre zoventût, spartît par
an di scuele. Chest dâts a son sù par jù compagns a chei dal rest de Italie: o podin viodi che
se in prime superiôr al dîs di vê za fumât spinei
un 10% di lôr, in cuarte e cuinte superiôr un fanGrafico 2
tat ogni doi nus conte di vê fumât marijuane (un
sì e un no). L'andament di chest cunsum al scomence un o doi
agns plui tart rispiet il fum di tabac. Pal cont di ches altris droghis
il nestri scandai nus dîs che cocaine e eroine vegnin dopradis in
percentuâl compagne de zoventût di altris bandis de Italie, par
solit la percentuâl des frutis e je un pôc plui basse di chês dai frutats, gjavant la ecstasy, li che je une percentuâl un pêl plui alte tes
zovinis de basse furlane.
“...ai zovins....ur plasin tant i amîs e i compagns, plui che ta chês
altris etâts, stant che a gjoldin de vite in compagnie e no judichin ancjemò nuie daûr dal lôr interès e a cjalin dut cun ecès: a fasin propit dut
lant simpri parsore dal segn: a amin fûr di misure, a odein fûr di misure....” (Aristotele)
LÌ DAL DOTÔR (SEMEIOTICA POPOLÂR PAR FURLAN)
tomatologico quale corizza, naso chiuso, cefalea, tracheo-faringodinia, interessamento bronchiale spesso con catarro di difficile
espettorazione
MALATÎS INFETIVIS
La grip = inluenza
Il crup = la difterite
La tos moltòna (ancje tos pagane o tos trista) = pertosse
Il varûscli = il morbillo
Il mal dal cjastron (ancje: il mâl dal marmûl, il mâl dal botaz) =
parotite epidemica
Il fûc di Santantoni = herpes zoster
Il mâl da none = encefalite
La risipule = l'erisipela
Il siarament = sindrome da raffreddamento con vario corteo sin-
Curiositâts: "vuarvela" = esito cutaneo della vaccinazione antivaiolosa, poi per estensione indicava anche una qualsiasi vaccinazione,
dismessa la vaccinazione antivaiolosa, il termine è stato soppiantato da "vacina" per indicare la vaccinazione o anche semplicemente
"la puntura pal tetano, pe polio, pe influence...)
La detule: il mâl che a si vûl a nol dûl.
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Medici in africa
Volontari della solidarietà
Ma riuscite a garantire la vostra presenza per tutti i mesi dell'anno?
Purtroppo, sempre con maggiore difficoltà
Dottore (*), abbiamo saputo delle sue esperienze in Africa, ce
ne vuole parlare?
Volentieri. Faccio parte di una società di medici ospedalieri del
triveneto (SVO) nella mia specialità. Da qualche anno è stato stipulato un accordo di collaborazione di volontariato con un ospedale missionario del Kenya (Progetto Kenya) dove prestiamo la
nostra opera cercando di garantire la presenza di due specialisti
15 giorni al mese per tutto l'anno.
Perchè?
Credo che esaurito il primo momento di entusiasmo determinato dalla novità e dal fascino dell'Africa, sopraggiungono problemi legati alla disponibilità di 15 giorni di ferie l'anno e poi
anche dal fatto che, pur essendo il nostro un ospedale missionario di buon livello, inevitabilmente bisogna adattarsi e talvolta
arrangiarsi con le risorse disponibili.
In che cosa consiste la vostra attività?
Le nostre prestazioni sono sia di tipo ambulatoriale (visite,
esami strumentali ..), che chirurgico.
Ci sono rischi per l'incolumità personale?
Il Kenya è un Paese con
un governo democratico e
pertanto
relativamente
tranquillo. Esistono tuttavia contrasti tribali che sfociano spesso in azioni di
guerriglia con numerose
morti.
Il rischio di malattie per
le nostre attività è prevalentemente
legato
all'AIDS.: basti pensare che
l'80% dei casi di AIDS si
trova nell'africa subsahariana,
pertanto
ogni
paziente deve essere considerato un potenziale infetto.
Può darci qualche
notizia su questo ospedale?
L'Ospedale missionario di North Kinangop è
nato nel 1965 utilizzando una fattoria coloniale
donata dal presidente
Jomo Kenyatta la diocesi
di Nyeri diede inizio
all'Ospedale in collaborazione con la diocesi di
Padova e le suore delle
piccole figlie di San
Giuseppe di Verona.
Agli inizi il sostegno
medico era fornito principalmente da volontari
italiani, ma oggi il personale medico e paramedico è in gran parte
africano. Il personale
sanitario è composto da
La sala operatoria dell’ospedale North Kinangop
4 medici, 4 clinical officers, 70 infermiere, 40 subordinate staff, e assiste circa 6.000
pazienti l'anno con 180 posti letto. La gestione manageriale e
finanziaria è curata da 8 suore assieme ad un sacerdote di Padova
e 6 impiegati.
Le contribuzioni dei servizi resi, le donazioni e i finanziamenti
esterni, ma soprattutto gli introiti delle varie attività che ruotano
attorno all'ospedale falegnameria, officina meccanica, panificio e
la fattoria sostengono i costi delle varie attività.
Com'è la vostra collaborazione con il personale
ospedaliero locale?
Molto buona. Il personale paramedico è ben preparato e molto collaborante, nell'ospedale c'è una scuola infermieri professionali molto qualificata. I
medici sono cordiali e qualificati. Noi abbiamo rapporti prevalentemente con il chirurgo federale che, sostanzialmente, rappresenta il pilastro della struttura: ho assistito a suoi interventi di chirurgia addominale, urologia e persino di ortopedia, di ottimo
livello. Al bisogno sostituisce il ginecologo e viceversa.
L'anestesista è un clinical officier (corrisponde ad una nostra
laurea breve). Anche lui molto bravo. Segue spesso due anestesie
contemporaneamente con l'aiuto di una infermiera. Fino ad adesso non abbiamo avuto problemi per qualsiasi tipo di anestesia.
Come è organizzata la sua attività lavorativa?
Solitamente io e il mio collega (fino ad adesso è sempre stato lo
stesso) ci dividiamo i compiti: io mi occupo prevalentemente
della sala operatoria, il mio collega invece si dedica all'attività
ambulatoriale e dei ricoverati.
Quando ci sono interventi più complessi invece operiamo in
due, Durante i 15 giorni di permanenza inoltre prestiamo attività
ambulatoriale in 2 ospedali governativi distanti 3/4 ore da North
Kinangop. Infine ci rechiamo almeno una volta presso un istituto
per bambini disabili.
Ma nei momenti di pausa come trascorrete il tempo?
Quando non piove si fa qualche passeggiata nei dintorni dell'ospedale. Il tempo disponibile tuttavia è scarso perché alle 18
comincia ad imbrunire, noi ci troviamo ad una altitudine di 2500
m e il paesaggio non ha niente a che vedere con la savana dei
famosi parchi nazionali. Il territorio assomiglia piuttosto ad una
campagna poco coltivata, ma non arida.
La sera ci si riunisce attorno ad un caminetto acceso nel soggiorno del caseggiato riservato agli ospiti.
Spesso siamo in compagnia di altri volontari italiani, medici e
non, che solitamente provengono dal triveneto e con i quali condividiamo il pranzo e la cena: falegnami, idraulici e altre figure di
artigiani, in quella realtà, non sono meno utili di un medico…
Dal punto di vista burocratico come è organizzata la vostra
attività?
Ognuno di noi ha un permesso governativo che autorizza la
nostra attività chirurgica limitatamente all'ospedale di North
Kinangop.
Poi abbiamo una assicurazione privata stipulata dalla nostra
associazione.
(*)= Il dottore protagonista di questa intervista, ha chiesto di
rimanere anonimo.
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Mi permette una domanda personale?
Se non è troppo personale, sì.
Perché ha deciso di svolgere questa attività di volontariato
in Africa?
Inizialmente la curiosità di una esperienza nuova soprattutto
nell'ambito lavorativo e in un paese con il fascino dell'Africa è
stata la motivazione maggiore. Successivamente, un po' il piacere di rivedere persone conosciute in quella realtà, e il mantenere l'impegno iniziato con il progetto Kenya mi ha spinto a
continuare.
In realtà quello che si riceve da esperienze simili è sicuramente maggiore di quello che si dà. Anzi ad essere onesti tutto
ciò serve ad illudere la propria coscienza che svolgi opera di
solidarietà umana, ben sapendo che non serve andare in Africa
per la solidarietà umana. In Italia si può fare tanto lo stesso. E
molta gente lo fa. Basti pensare a tutte quelle persone, e sono
tante, che impegnano la loro esistenza ad assistere per esempio
un familiare o un amico con gravi patologie croniche che li rendono completamente dipendenti da loro.
L’entrata del Pronto Soccorso e il mezzo di trasporto
Intervista raccolta da
Patrizia Brunetti
Web alle prese con il motore
Ecco un elenco di alcuni che possono essere utilizzati facilmente e con profitto:
- Per chiedere di cercare solo file di un certo formato (es. DOC,
RTF, TXT, XLS,…), si utilizza la parola riservata filetype. Ad
esempio digitando: manuali word filetype:pdf si chiede di cercare tutti i manuali su word in formato acrobat pdf.
- Se vogliamo cercare esclusivamente
nel testo della pagina e non nel titolo
della finestra, nell'URL (indirizzo web)
o altrove, si aggiunge intext: alle parole
chiave.
- L'operatore due punti (..) accanto a
cifre numeriche permette di cercare in
ambiti numerici. Per esempio, con "cellulare nokia 200..300 euro" si cercano i
cellulari di marca nokia con prezzo che
va dai 200 ai 300 euro; con "mario rossi
18.." anni si cercano notizie su Mario
Rossi di età maggiorenne; con "vespa
..125 cc" si cercano pagine su Vespa che
abbiano meno di 125 cc di cilindrata.
- Per utilizzare Google come motore di ricerca però ristretto all'
interno di un solo sito, si utilizza il prefisso site:. Per esempio, con
"afghanistan site:repubblica.it" si cercano le pagine contenenti la
parola "afghanistan" nel sito del giornale La Repubblica.
- Per cercare pagine simili a quelle dell'URL digitato dall'utente, si utilizza related:. Con related:www.google.it verranno visualizzate tutte le pagine che sono classificate come motori di ricerca
simili a Google.
- Per ricercare il significato di un termine si aggiunge define:
alla parola chiave. Con define:anoressia verranno visualizzate le
definizione trovate su Internet sul termine anoressia.
Google è il primo motore di ricerca usato da milioni di persone
nel mondo; anche se il suo uso a prima vista è banale, non tutti
conoscono alcune delle caratteristiche che stanno alla base del
suo funzionamento.
Di seguito elencheremo alcune indicazioni che sfruttano più
efficacemente le interrogazioni di Google
per ricerche in italiano.
Google cerca le parole così come sono
state digitate (gatto è diverso da gatti) e
quando si ricerca un insieme di parole è
sottointeso che tra loro c'è l'operatore
AND, quindi si evidenzieranno le pagine
che possiedono contemporaneamente
tutte le parole descritte.
Ad esempio la ricerca "paolo rossi"
cerca le pagine che contengono contemporaneamente le due parole indicate.
Non vengono distinte maiuscole e minuscole (Roma e roma sono equivalenti).
Non vengono prese in considerazione elementi quali "il, lo, la, e,
con, a etc.". Non vengono presi in considerazione l'apostrofo e le
vocali accentate o con segni diacritici (come la ü). Google non
supporta la ricerca con caratteri "jolly" (il carattere "*" - asterisco).
Se si desidera escludere una parola dalla ricerca, basta inserire il
segno ("-") e uno spazio bianco davanti al termine da non considerare. Quindi la ricerca (automobili italiane - ferrari) indica al
motore Google di cercare tutte le automobili italiane tranne la
marca ferrari. Se si scrivono parole racchiuse dalle virgolette (")
allora Google cercherà esattamente quella frase; per esempio con
"ferrari testa rossa" si chiede di cercare le pagine che contengono
le tre parole, una dopo l'altra e in sequenza. Si possono impostare frasi che contengono al massimo dieci parole, il resto viene
scartato. La sintassi delle query (interrogazioni) può sfruttare
diversi operatori che si possono affiancare alle parole chiave.
Mauro Virgili
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15/01/2009
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Trilogia della città di K.
l'autrice ci accompagna fino alla soglia della verità, che per qualcuno sarà insostenibile: vorrete rileggerlo, nell'illusione di poterne anticipare il significato, per poter
dire che sì, voi lo sapevate come stavano le cose, che mica siete così allocchi,
così bovaristi (n.d.r.: bovarismo è un
atteggiamento psicologico tendente a
valorizzare la fantasia e l'istinto fino
alla costituzione di una identità fittizia
in contrasto con la realtà ) da esservi
persi totalmente in quel testo, inglobati
da esso al punto da non distinguere il
limite oltre al quale, lasciata la fantasia
dell'autrice, prende vita quella dei protagonisti. Vi dispiacerà di non aver
capito per tempo, ma ormai sarà tardi:
la Kristof è stata geniale.
Tre testi connessi l'uno all'altro, tradotti da tre persone diverse.
Particolare non trascurabile questo, eppure ce ne rendiamo c onto
solo a fine lettura: è indiscutibile il cambio di
velocità della scrittura. Perfino il contenuto
cambia di spessore, acquista via via sempre
più la caratteristica di asciutta descrizione
della realtà, spogliata e ridotta all'essenziale.
Se questo dipenda dalla bravura dell'autrice
o dalla casualità e dall'intuito del traduttore
non ci è dato di sapere. Sappiamo invece
bene, noi lettori, quanto la fortuna di un
autore straniero poggi sull'abilità del traduttore.
Ma torniamo al nostro… primo racconto:
se qualche tabù alberga nei recessi della
vostra formazione esistenziale avvertirete
l'impulso di gettare il libro nel primo cestino
a portata di tiro. O di segregarlo sotto una
pila di altri libri, rimandando a tempi migliori quella lettura, a tratti così vergognosamente sconcia e intollerabilmente cruda. Non
cedete a queste tentazioni, non fermatevi.
Abbiate invece pazienza: lente e inarrestabili
affioreranno la purezza del sentimento, la linearità dei comportamenti, l'essenzialità dei bisogni primari dell'uomo. Verrà spontaneo, a chi conosce Il piccolo principe, accomunare lo stile della
Kristof a quello pulito e mirabilmente semplice di Exupery.
Terzo racconto: torniamo con i piedi
per terra. Il mistero viene svelato e voi,
non mentite, non avevate ancora pienamente compreso la vicenda e nemmeno adesso che sta scritto nero su bianco
ci credete. Avete le idee confuse e di
nuovo vi assale la voglia di riprendere la lettura dall'inizio, perché probabilmente qualcosa vi è sfuggito, perché non può avervi
gabbato così impunemente. E invece sì. Nient'altro da dire, se
non che la storia, ambientata in tempo di guerra, non indica il
nome della città che la contiene... ne svela semplicemente l'iniziale: K. Esiste? Chi lo sa…
Buona lettura, signori miei.
Secondo racconto: comincia il passaggio dalla fantasia alla realtà. Piccoli indizi trasmettono al lettore la sensazione che ci sia
qualcosa di più, fra quelle righe. Leggetele sapendo che non sono
nient'altro che la prefazione al cuore del romanzo. Senza fretta,
Alessandra Bonutti
Ricordi silenzi e pensieri
Respiri il cidinôr
spalancât sul troi dai pinsîrs
e cjamini discolce
lontan dai fossâi
plens di resons,
tal grin une naine foreste
e l'ôr dala cotule
bagnât di rosade.
Savôr di te sula bocje,
ajar di prât tai cjavei,
fraulis e fen.
Dopo l'amôr.
Piardisi dopo l'amôr
tal cîl apene scribiçât di gnot
lisêr si poe
vele di sede,
ale di airon.
Prin che a si sfanti
l'istant che plui nol torne,
mi involuci
intune glagn di passion
prin che lari, al rivi il doman.
San Valentino, a chi ama a chi ha amato ed è amato, al ricordo di un amore. Troppo presi dal razionale dimentichiamo le emozioni.
La notte è appena uno scarabocchio nel cielo, che si posa leggero sugli amanti, come ala di airone, come seta. Appagati, si avvolgono
ancora in un filo di passione prima che arrivi il domani, ladro.
Rimane il silenzio che libera i pensieri, lontano dal razionale, nasce nel grembo una nuova melodia. Resta una gonna bagnata di
rugiada, il sapore dell'amore, il vento nei capelli, fragole e fieno.
Graziana Ciani
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IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT
Gigi, Fredo e Pieri
Un saluto a Tosca Covassin,
Infermiera Generica dell'Ostetricia
Ginecologia dell'ospedale di Latisana.
Cara Tosca, dopo tanti anni di lavoro, finalmente è arrivato il momento
di goderti il meritato riposo.
A cuore aperto ti esprimiamo la
nostra stima e sinceramente possiamo riconoscere in te la dedizione,
l'impegno costante e silenzioso che in
questi anni ti hanno contraddistinta.
Tu, così discreta, così "fine" nel porti accanto a chi aveva bisogno della tua assistenza, tu che con la tua dolce timidezza, avresti sempre voluto passare "in punta di piedi" e quasi inosservata,
ma tu così facendo ti sei fatta notare e apprezzare per la tua umanità e professionalità. Un lavoro svolto sempre con il cuore, con
amore e serenità; quella serenità che diventava contagiosa per chi
ti stava accanto. Tante volte sei stata il pilastro delle giovani infermiere che a te si sono "appoggiate" come ad una mamma.
Grazie per tutto quello che hai saputo dare.
Tutto il personale ti vuole salutare così, con un grande abbraccio ti auguriamo di vivere nell'amore della tua famiglia, un futuro pieno di gioia, di serenità e di cose belle che ti rallegrino il
cuore.
Tutto......, ma proprio tutto,
il personale dell’Ostetricia-Ginecologia di Latisana
Se la storia di un luogo è
fatta dalle persone che in
quel luogo ci vivono dobbiamo riconoscere che per
la storia dell’ospedale di
Palmanova
Pierino
Gattesco, Luigi e Alfredo
Araboni (Pieri, Gigi e
Fredo) hanno rappresentato tre "grandi" figure davvero indimenticabili.
Tre infermieri di un genere ormai quasi in via di estinzione che
sono stati, per chiunque li abbia conosciuti, delle persone davvero originali nel modo di affrontare la vita nei reparti. Portatori di
uno stile che ormai si sta esaurendo con il loro lavoro, hanno
saputo offrire a pazienti, ai
familiari e ai colleghi una sincera ventata di ottimismo e la
necessaria serenità anche nei
momenti difficili e nelle situazioni più delicate.
Per molti colleghi Pieri, Gigi e
Fredo costituiscono un simbolo,
un modo di essere a distanza di
anni tutti li ricordiamo in Chirurgia o in Medicina e riconosciamo come essi siano stati autentici maestri di grande esperienza e
proverbiale capacità comunicativa e relazionale.
Fredo: grandissimo raccoglitore e classificatore di notizie da far
sfigurare qualsiasi archivio informatico.
Pieri: uomo-clown dall'esplosiva e salutare comicità, indomito
portiere della squadra di calcio ospedaliera.
Gigi: galantuomo adulatore dalla fine e sottile ironia.
Negli ultimi anni della loro carriera lavorativa poi li abbiamo
visti riuniti tutti insieme in Pronto Soccorso per un finale degno
della loro fama. Certi che ci incontreremo per ricordare simpaticamente tanti momenti passati insieme, MANDI.
Fluisce il tempo della nostra età e bisogna
cercare una tranquilla vecchiaia.
Non c'è percorso che non abbia un termine
e questo oggi
avviene per il dottor Gianfranco Battigelli,
ginecologo iperattivo, frenetico,
ma di animo buono e sempre disponibile.
Lascerà un vuoto in tutti coloro
che hanno avuto il piacere di lavorare con lui.
Si sa che la libertà non la possiede
chi la compra, né chi la vende,
bensì bisogna chiederla a se stessi.
Tutti i collaboratori della Struttura
Ostetricia- Ginecologica di Palmanova
La ringraziano augurandoLe
di vivere serenamente.
I colleghi del Pronto Soccorso e Area d’Emergenza
Un saluto di benvenuto a:
- Loris Pietro Chiumento, Giovanna Falanga, Nicola Federici,
Antonella Goss, Tiziana Madonia, Michele Montanari,
Jessica Rametta, Silvio Stener, Rosario Torino, Maddalena
Vessella, Francesco Vitale (P.O. di Palmanova)
- Alessio Ban, Vincenzo Barbieri, Arianna Corso, Antimo Di
Crosta, Laura Levaponti, Lorella Mozzoni, Stefania
Norbedo, Chiara Pedrinelli, Diego Raimondo
(P.O. di Latisana)
- Monica Botti (SO Gestione Risorse Umane)
- Andrea Todone (Direzione Sanitaria)
- Leonardo De Lucia, Livio Polchi, Davide Sulli
(Dipartimento di Prevenzione)
- Armando Bortolotti, Marjan Markocic Cronberg
(Distretto Est)
Un arrivederci e un grazie a:
- Lida Bolzicco, Franco Klimesch (P.O. di Palmanova)
- Giuseppe De Gregorio (Dipartimento di Prevenzione)
- Paolo Braida (Tecnologie e Investimenti)
- Margherita Strazzera (Distretto Est)
- Anna Rita Contessa (Distretto Ovest)
- Paolo Faleschini (Servizio Farmaceutico)
Congratulazioni al dr. Claudio Lazzi per la nomina a
Direttore del Dipartimento Interospedaliero dei Servizi e al dr.
Marco Mattotti per l’incarico di Direttore del Dipartimento
Chirurgico di Latisana
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Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi
Cineforum - Le Follie e il Folle
giovedì 29 gennaio 2009
Ogni cosa è illuminata
di Liev Schreiber
USA, 2005 - 106' ca - Un giovane ebreo
americano decide di andare alla ricerca
della donna che durante la Seconda Guerra
Mondiale in un villaggio in Ucraina aveva
salvato la vita a suo nonno, nascondendolo
durante un raid dei Nazisti. Il ragazzo
viene aiutato nella sua ricerca da Alex, un
ragazzo del luogo.
Venerdì 27 febbraio 2009
Primavera, estate, autunno,
inverno... e ancora primavera
di Kim Ki-Duk
Corea del Sud, 2003 - 103' ca. - Nessuno è
immune dal potere delle stagioni e dal loro
ciclo annuale di nascita, crescita e declino.
Nemmeno i due monaci che dividono l'eremo galleggiante su un laghetto circondato
dalle montagne. A mano a mano che passano le stagioni, ogni aspetto delle loro vite si
fonde con una intensità che porta entrambi
ad una maggiore spiritualità - e alla tragedia.
Per chi ha sottoscritto la polizza assicurativa per colpa grave
nel 2008 non occorre che rinnovi l’adesione in quanto detta
polizza vale fino al 31/12/2010.
Vi ricordiamo che all’indirizzo
http://172.17.46.16/ é possibile
consultare il sito interno aziendale,
contenente diverse informazioni di
servizio sulle attività dell’azienda.
venerdì 27 marzo 2009
Nella valle di Elah
di Paul Haggis
USA, 2007 - 120' ca., Tommy Lee Jones si
procura una piccola ferita al collo mentre si
sta facendo la barba. Blocca l'uscita del sangue con un pezzo minuscolo di carta igienica. La scena è quotidiana, inutile. Ma lì
fuori, appena fuori dalla porta, ci sono
degli ufficiali dell'esercito incaricati di dirgli una cosa che lui ha già capito: hanno
trovato il cadavere di suo figlio.
Inizio proiezioni ore 20.30 presso l’Auditorium San Marco
Palmanova info: tel. 339 3110647 http://www.cinemanova.it e.mail [email protected]
Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione
A.S.S.ieme per 5 minuti
Periodico Bimestrale
dell’Azienda per i
Servizi Sanitari n. 5 ”Bassa Friulana”
Anno III - Numero 17
gennaio/febbraio 2009
Reg. presso il trib. di Udine
n. 29/06 del 28.06.2006
Direttore responsabile
Daniela Gross
Redazione
Tiziana Bonardi
Patrizia Brunetti
Marco Luigiano
Meri Marin
Chiara Obit
Simona Schepis
Paola Virgolin
Posta interna : Redazione giornale
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Questo giornale é
stampato su carta riciclata
12
A questo numero hanno collaborato :
Alessandra Bonutti
Patrizia Brunetti
Graziana Ciani
Barbara Della Vedova
Miriam Dose
Lucia Martimbianco
Mara Pellizzari
Roberto Perini
Viviana Varone
Silla Stel
Mauro Virgili