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15/01/2009 9.32 Pagina 1 Periodico di informazione dell’A.S.S. N. 5 “Bassa Friulana” giornale base_14_01.qxp Il dono della vista Il 2 dicembre 2008 si è proceduto al primo prelievo di cornee presso l'Ospedale di Palmanova da parte dei sanitari della Fondazione Banca degli Occhi di Mestre. Tale evento è stato possibile dopo un lungo percorso di sensibilizzazione degli operatori sanitari dell’azienda, di formazione degli stessi, della definizione di un valido protocollo operativo aziendale relativo alla donazione di cornee, condiviso con la suddetta Banca degli Occhi e il Centro Trapianti Regionale. A maggio 2008 è stato acquisito il parere favorevole della commissione esaminatrice operante nell'ambito dell'Audit Nazionale Coordinamenti Locali per la valutazione di efficienza del percorso di "procurement" di tessuti approntato dal Coordinamento Locale Aziendale. Posto in essere il supporto logistico per tale attività, l'elemento trainante è stato determinato dalla volontà, dalla motivazione e dall'entusiasmo degli operatori coinvolti. I medesimi hanno tempestivamente segnalato il potenziale donatore, attivato la procedura, informato i parenti, acquisito l'assenso degli stessi, proceduto a tutto quanto richiesto da una attività così delicata e complessa. Il nostro ringraziamento più vivo è dedicato ai familiari del sig. G.F. che, pur in un frangente così doloroso, si sono resi subito disponibili alla donazione di cornee del proprio caro, decisione che è stata frutto di una scelta consapevole, capace di dare conforto a se medesimi e di migliorare la qualità di vita di chi è affetto da malattie oculari. Nell'annunciarvi in questo contesto il raggiungimento del nostro obiettivo "una donazione per Natale", ci impegniamo per il 2009 ad instaurare una costante attività di "procurement " di cornee presso l'Ospedale di Palmanova, di cui il reparto pilota è rappresentato dalla medicina, e ad esportare il protocollo relativo alla donazione di cornee anche all'Ospedale di Latisana. Grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato a "vedere" un futuro più nitido, ricordando che le malattie corneali cambiano purtroppo la visione del mondo e una donazione di cornee può realmente restituire la gioia di vedere. Viviana Varone Coordinamento locale trapianti giornale base_14_01.qxp 15/01/2009 9.33 Pagina 2 Come si cura il rene, dalla prevenzione alla dialisi per la lista). L'attività di reparto si esplica anche nella consulenza nefrologica di tutte le patologie renali nei diversi reparti e nel trattamento dell'Insufficienza Renale Acuta, a volte reversibile (es. paziente post-operato in ortopedia disidratati ecc) a volte in forma particolarmente grave con necessità di dialisi urgente. Inoltre collaboriamo con l'Area d'Emergenza per insufficienza renale acuta in pazienti complessi, che presentano patologie importanti e molto gravi, anche mortali. Infatti possediamo le competenze cliniche, le attrezzature all'avanguardia, la cultura del lavorare insieme e l'organizzazione necessaria. Possiamo perciò intervenire tempestivamente con trattamenti sofisticati dal punto di vista tecnologico, in casi molto impegnativi e che richiedono l'integrazione di più figure professionali anche di diversi reparti. Gli ospedali hanno le dimensioni adatte per favorire l'integrazione (es. plasmaferesi). La nefrologia si occupa delle malattie renali. La funzione renale assicura la depurazione del sangue con l'eliminazione attraverso le urine di sostanze tossiche per l'organismo. Quando la funzione dei reni è compromessa è necessaria la terapia sostitutiva che comprende la dialisi ed il trapianto. La dialisi consiste nella depurazione del sangue, tre volte alla settimana, attraverso un filtro che permette il passaggio delle sostanze tossiche che si accumulano nell'organismo in caso di insufficienza renale. I primi centri dialisi sono nati in Italia negli anni '60 e negli anni '70 si è assistito alla diffusione dei centri, compreso quello di Palmanova che è stato aperto nel 1974. La specialità di nefrologia a quel tempo era ancora gio- Il primo paziente trattato a Palmanova, vane ed anche le tecniche di dialisi erano all'inizio del loro sviluppo. Allo stato attuale, grazie anche al miglioramento della tecnologia (abbiamo in dotazione macchine di ultima generazione con schermo "touch screen"), abbiamo potuto far fronte al notevole aumento della popolazione dialitica, dovuta anche al progressivo invecchiamento della popolazione. Negli anni '80 si è man mano allungata l'età dei pazienti dializzati ed ora non vi è limite né di età né di complessità clinica. Tutti i pazienti, anche anziani fragili e complicati vengono trattati. Attualmente l'età media dei nostri pazienti in dialisi è di 65.5 anni, il più giovane dializzato ha 20 anni, il più vecchio 89, ma abbiamo avuto anche pazienti ultranovantenni. Dal 1983 al centro di Palmanova è stato affiancato il centro di Latisana e dal 2003 è in funzione il centro estivo di Lignano Sabbiadoro per i pazienti in vacanza dalle nostre parti, ai quali garantiamo l'assistenza in caso di necessità. Prevenzione: ambulatorio specialistico di secondo livello in cui si trattano tutti i tipi di malattie renali. Tale attività è cresciuta nel tempo ed andrà potenziata visto l'invecchiamento della popolazione generale e l'aumentata prevalenza delle patologie renali nella popolazione (nel 2007 1241 visite e 228 prime visite). Si prevede una maggiore integrazione con gli operatori sanitari del territorio. Peculiarità del rapporto tra il personale che si occupa della dialisi ed i dializzati. Io sono arrivata 20 anni fa e nel 2008 sono stata incaricata della direzione, il personale ha vissuto il consueto turn over, e chi ha lavorato qui lo sa: è un rapporto lungo, coinvolgente, dato che i pazienti passano molto tempo della loro vita in dialisi e presentano una malattia con la quale devono convivere. Pertanto, oltre alla preparazione clinica, e la competenza tecnica, il personale tiene sempre presente l'importanza del rapporto umano. La complessità clinica dei pazienti rende necessaria la collaborazione con altre figure professionali sia ospedaliere che del territorio, (es. paziente diabetico: diabetologo, MMG, infermiere di comunità), o anche extraospedaliere (es. paziente cardiooperato). Nefrologia e dialisi oggi L’altra terapia sostitutiva é il trapianto. Anni fa vi erano pochi centri, seguiamo ancora pazienti trapiantati a Verona o anche in Belgio. Negli ultimi decenni si sono moltiplicati i centri nel triveneto e Udine ha raggiunto eccellenti risultati con la riduzione del tempo d'attesa medio per il trapianto (36 mesi in Italia, 8 mesi e mezzo a Udine). Si è anche innalzata l'età del trapiantando, sono migliorate le terapie per cui adesso immettiamo in lista molti più pazienti di una volta. E' nostra cura provvedere all'individuazione sollecita del paziente da inserire in lista e alla sua preparazione nonché al follow-up post-trapianto con un ambulatorio dedicato (20 pazienti trapiantati, 9 in lista d'attesa, 8 in preparazione Prospettive: continuare nello sforzo di miglioramento assistenziale utilizzando, compatibilmente con le risorse disponibili, le nuove tecnologie, mantenere aggiornate le conoscenze per essere pronti ad intraprendere le iniziative diagnostiche e terapeutiche che ci si presenteranno in futuro. Continuare a perseguire l'integrazione con le altre realtà professionali che sono coinvolte nel processo di cura, sia all'interno dell'azienda, sia a livello regionale o anche extraregionale. Da quest'anno siamo coinvolti nel processo di autorizzazione ed accreditamento voluto dalla Regione per il miglioramento continuo delle prestazioni in armonia con le risorse e con la program- 2 giornale base_14_01.qxp 15/01/2009 9.47 Pagina 3 coinvolte (es. Udine per trapianti). C'è un grosso sforzo da fare da parte di tutti, del nostro reparto e dell'azienda, e non solo economico. Un esempio: l'adeguamento della struttura secondo il recente decreto 81 in collaborazione con il Servizio per la prevenzione e la protezione aziendale. mazione, tenuto conto dei bisogni della popolazione assistita. Al termine del processo otterremo il riconoscimento ufficiale della qualità assistenziale ed organizzativa che è il nostro obiettivo principale. Ci sono dei requisiti da rispettare e degli obiettivi da raggiungere. Alcuni fanno già parte della nostra realtà lavorativa, altri fanno parte della nostra programmazione. Siamo convinti che questo processo di accreditamento sia per noi un'opportunità che ci dà slancio, rende visibili i nostri sforzi, ci facilita nella collaborazione con altre realtà aziendali coinvolte (amministrazione, direzione, prevenzione, reparti ecc), con altre realtà regionali Lucia Martimbianco Nefrologia e Dialisi Corsi in programma nei mesi di gennaio febbraio Si rammenta che la partecipazione ai corsi di aggiornamento, è subordinata all'invio della griglia di iscrizione, spedita dal C.F.A., presso la Struttura\Servizio di appartenenza. Per eventuali informazioni ci si può rivolgere al proprio referente di dipartimento o al Centro di Formazione Aziendale(0432/921440-496 3316885997, per le Strutture afferenti a Palmanova, 0431520354. per le Strutture afferenti a Latisana). Possibili variazioni o integrazioni verranno comunicate quanto prima. GLI ABSTRACT DI TUTTI I CORSI CHE L’AZIENDA PROPONE SONO DISPONIBILI SUL SITO: http://ecm.sanita.fvg.it/ecm/OFRCatalogo.jsp . 3 giornale base_14_01.qxp 15/01/2009 9.33 Pagina 4 Genitori più attenti per bimbi più sani che la partecipazione è stata ottima e soprattutto che i partecipanti hanno trovato il tempo nei loro momenti liberi (corso al mattino e turno di lavoro il pomeriggio, nella giornata libera del riposo notte, ecc.) e pertanto un plauso deve essere risvolto anche a loro. In conclusione questo lavoro ha un grande obiettivo: trasmettere azioni utili ai genitori per permettere agli stessi di essere "Genitoripiù". Il modo migliore di fare questo è portare da parte di tutti evidenze che le modifiche del comportamento sono utili alla salute dei piccoli, che poi saranno il nostro futuro. Dire tutti la stessa cosa è importante perché conferma il sapere e rende univoco il comportamento … e se tutti facciamo la stessa cosa la possibilità della riuscita è certamente migliore. La storia nasce da lontano e cioè dal 6 + 1 (campagna fatta agli inizi degli anni 2000 in cui erano coinvolte 4 regioni italiane di cui il Friuli Venezia Giulia il capofila). Il buon risultato di quella campagna ha convinto tutti della sua utilità per cui è stata pensata una campagna nazionale modificando il titolo. Il Friuli Venezia Giulia, come sempre è tra le regioni in prima fila (capofila questa volta il Veneto) per cui, dopo una riunione nazionale a giugno a Bologna ed una regionale a settembre a Udine, si è deciso di avviare una divulgazione capillare del progetto coinvolgendo nella istruzione tutti gli operatori interessati all'interno dell'Ass 5 "Bassa Friulana" (Dipartimento Materno Infantile, Dipartimento di Prevenzione, Distretti Sanitari, Consultori Familiari). La richiesta è stata di farla non subito, ma prima e cioè entro l'anno. E qui parte Claudia Jogna Prat - responsabile infermieristica del Dipartimento Materno Infantile che con il suo solito ardore coinvolge alcuni operatori sanitari (oltre alla stessa Claudia, Antonella Arena, Sara Casarsa, Monica Girardello, Roberto Perini, Liliana Roppa, Andrea Sare). Lo scopo della campagna è quello di: - aumentare lo stato di salute nel bambino riducendo fattori di rischio e promovendo comportamenti adeguati; Ed infine essere "Genitori più" vuol dire offrire ai propri figli: - incrementare la partecipazione attiva e l’ assunzione sempre maggiore di iniziativa e responsabilità da parte dei genitori sulla salute dei propri figli; Più protezione, Più salute, Più sicurezza, Più difese, Più vita Roberto Perini Dipartimento Materno Infantile Gli interventi e i risultati attesi si riassumono nella tabella a lato. Sono state coinvolte nel progetto circa 100 operatori suddivisi in sei gruppi (tre Palmanova e tre a Latisana) e si deve dire Palma senza fumo saggio di salute attraverso la danza e dall'Università della Terza Età-sezione di Palmanova, sempre molto attenti e presenti alle iniziative locali. Silla Stel Dipartimento di Prevenzione "Palma senza fumo" è il titolo del protocollo di intesa siglato il 14 novembre presso il municipio di Palmanova tra l’A.S.S. 5 “Bassa Friulana” e il Comune di Palmanova. L'iniziativa, che è stata promossa dal Dipartimento di Prevenzione, si inquadra in una più ampia strategia di promozione della salute ed è il primo passo per un "progetto di Comunità" nei confronti del contrasto al fumo di tabacco, che coinvolgerà enti, associazioni, scuole del territorio palmarino in modo da mettere in rete tutte le risorse affinché il messaggio di salute diventi patrimonio dell'intera comunità. L'accordo con il Comune prevede, tra l'altro, il massimo rigore nel rispettare le norme antifumo. All'impegno dell'Amministrazione comunale di Palmanova ha fatto seguito l'impegno pubblico siglato il 17 dicembre durante la Conferenza dei Servizi da StudioDanza di Palmanova, che si impegna a trasmettere il mes- La firma del protocollo 4 giornale base_14_01.qxp 15/01/2009 9.33 Pagina 5 La resistenza dei batteri macista. Questo team si pone l'obiettivo di migliorare l'appropriatezza diagnostica e terapeutica riguardo il problema delle malattie infettive. Questo lavoro ha trovato da tempo, con la pubblicazione sul sito www.sorveglianzantibiotici.it dei dati epidemiologici del nostro territorio relativi a colture batteriche per materiale di isolamento e profili di sensibilità, un eccellente strumento di condivisione delle conoscenze e di indirizzo per le terapie. Particolare rilevanza assume la pubblicazione delle procedure di raccolta del campione e dei dati sull'esame colturale delle urine, in quanto risulta essere, tra gli esami batteriologici, quello maggiormente richiesto sia in ospedale sia sul territorio e ad elevato rischio di trattamento empirico inappropriato. Il fenomeno della resistenza dei microrganismi agli antibiotici (antibiotico resistenza) è un problema noto fin dal momento della scoperta della penicillina (Fleming 1940); si può schematicamente rappresentare come lo sviluppo da parte dei batteri di sempre nuovi e sofisticati meccanismi di difesa, in risposta all'introduzione di nuove molecole (tutti vogliamo sopravvivere!). Questo fenomeno, sempre di grande attualità, ci interessa sotto un duplice aspetto: quello scientifico, legato allo sviluppo delle resistenze con tutto ciò che ne consegue in termini di mancata guarigione delle infezioni e quello economico: dopo i farmaci cardiovascolari, gli antibiotici rappresentano infatti la categoria di farmaci La home page del sito che incidono di più sulla spesa farmaceutica pubblica. Diversi sono i fattori che contribuiscono allo sviluppo della resistenza, ma quello più importante è legato all'esteso e non sempre appropriato uso di antibiotici in campo medico, veterinario ed agricolo, con la conseguente selezione di ceppi resistenti su ampia scala e grande diffusione. Da qui la necessità di attivare sistemi di sorveglianza nei confronti dell'utilizzo degli antibiotici nelle realtà sanitarie, tra le quali la nostra. A questo scopo nella nostra Azienda si è costituito un gruppo di lavoro che, coinvolgendo le diverse figure professionali interessate all'argomento: clinici ospedalieri, medici di medicina generale, microbiologo, infermiere professionale addetta al controllo delle infezioni e far- La disponibilità aggiornata dei dati locali sulla circolazione dei batteri e sui profili di sensibilità degli stessi ai diversi antibiotici è molto importante per un appropriato trattamento, più efficace e a minor costo, e il criterio di scelta dell'antibiotico è dato dalla situazione epidemiologica locale delle resistenze, oltre che dalle condizioni del malato. Barbara Della Vedova Laboratorio Analisi Chimico Cliniche Bobath, un metodo per la riabilitazione neurologica concetto Bobath della durata di 15 giorni distribuiti in 2 periodi (ottobre 2008 e marzo 2009). Il corso base secondo il concetto Bobath nasce dall'esperienza ormai strutturata e accreditata di un gruppo di docenti dell'associazione internazionale IBITA. Questo corso viene di norma organizzato da associazioni di categoria o da Strutture Sanitarie pubbliche che vogliono ottenere l'accreditamento all'eccellenza perché fornisce a ogni partecipante la preparazione adeguata su questo metodo che è riconosciuto in ogni parte del mondo. Sono una fisioterapista che lavora presso questa Azienda Sanitaria dal 2004 e vorrei scrivere sul giornale aziendale per raccontare dell'esperienza formativa che io, insieme ad altri colleghi, abbiamo vissuto, grazie all'interessamento dell'A.S.S. n.5. Per quanto riguarda la mia formazione di base, mi sentivo piuttosto impreparata ad affrontare il trattamento riabilitativo dei pazienti neurologici; anche se durante il percorso di laurea in Fisioterapia sono previsti alcuni corsi teorico-pratici di riabilitazione neuromotoria, mi mancava in parte la capacità per affrontare con metodo critico e aggiornato questo tipo di pazienti in modo da soddisfare le loro aspettative. La riabilitazione del paziente neurologico ha una rilevanza assolutamente indiscutibile e non lo dico solo perché credo nel lavoro che faccio, ma perché ci sono studi che dimostrano come la corretta stimolazione motoria e percettiva è in grado di attivare le aree cerebrali residue e favorire i processi di riorganizzazione corticale. La mia esperienza lavorativa, anche se breve, mi dimostra come il lavoro del fisioterapista, dei famigliari, di tutti gli operatori e dei care-giver che nelle 24 ore si alternano sul paziente è in grado di influenzarne positivamente o negativamente il recupero funzionale. L'A.S.S 5 “Bassa Friulana” ha quindi organizzato per l'anno 2008-09 un corso base di formazione dedicato ai fisioterapisti sul Questa metodica deriva dal lavoro dei coniugi Karel e Berta Bobath (neurologo e fisioterapista inglesi) che hanno introdotto i primi concetti a partire dagli anni '50: osservando il movimento normale, hanno cercato attraverso le facilitazioni offerte dalle proprie mani di evocare le stesse risposte motorie su pazienti affetti da danno al sistema nervoso centrale. Negli anni il metodo si è sviluppato e diffuso in tutto il mondo, ha dovuto confrontarsi con altre teorie e approcci riabilitativi e si è adattato alle nuove evidenze scientifiche. Si tratta del primo corso Bobath che viene organizzato in Friuli Venezia Giulia ed ha riscosso consensi anche da parte di fisioterapisti esterni provenienti dalle A.S.S. 1 "Triestina" e A.S.S. 4 5 giornale base_14_01.qxp 15/01/2009 9.34 Pagina 6 ne d'Achille. Morale della favola… alla fine delle poche sedute di trattamento, lo schema del passo è cambiato completamente con miglioramento della simmetria e della sincronia e continuando così, secondo la docente, non sarà più necessario l'intervento al tendine. Alla fine di questo corso ho avuto la conferma di come una corretta riabilitazione associata a continui stimoli sensoriali e motori durante l'arco della giornata possa agire positivamente sul recupero del movimento e sulla ripresa delle funzioni. Le risposte motorie sono modificabili e sono influenzate da ciò che una persona apprende (schemi corretti o anormali); da tutto questo dipenderà il suo recupero futuro, in relazione ovviamente alle sue potenzialità. Questo corso mi ha fornito le basi per osservare, ragionare, applicare le tecniche manuali corrette e verificare l'efficacia del mio approccio rieducativo; ora devo rimboccarmi le maniche e mettere in pratica quanto appreso. "Medio Friuli". La docente Loretta Cervato (Istruttore Bobath Base dal 1994, fisioterapista operativa presso l'A.S.S. 8 di Montebelluna) e l'assistente Sara Taddeo hanno illustrato la teoria del metodo Bobath (integrando i concetti fondamentali con studi e teorie di neuroscienze, biomeccanica applicata ed Evidence-Based Medicine) ma soprattutto ci hanno insegnato la pratica (come fare una valutazione completa, come impostare il ragionamento clinico e le basi del trattamento). La parte pratica è stata svolta su di noi (per provare le diverse manovre) e su pazienti emiplegici che si sono resi disponibili e si sono presentati quotidianamente alle sedute di trattamento. La scelta del tipo di esercizio terapeutico si basa sulla valutazione e sulle ipotesi formulate che alla fine di ogni seduta venivano verificate: se l'ipotesi è valida e gli esercizi sono stati condotti correttamente, il risultato funzionale si osserva alla fine di ogni singola seduta con nostra sorpresa e soddisfazione dei pazienti. Un caso mi ha colpito particolarmente: paziente emiplegico sinistro di 48 anni, con esito di emorragia cerebrale da circa dieci anni. Deambula con un bastone, il passo è fortemente asimmetrico per incapacità ad accettare il carico sull'arto inferiore plegico con impossibilità a dorsiflettere il piede a causa della forte spasticità del tricipite della sura. Il paziente ha programmato per il prossimo anno un intervento di allungamento del tendi- L'augurio è che i fisioterapisti che hanno partecipato con me al corso riescano a far propria questa metodica così stimolante e a coinvolgere il personale infermieristico e gli operatori di assistenza per cambiare l'approccio al paziente. Miriam Dose Servizio di Fisioterapia Qualche consiglio per chi é sotto carico Ancora alcuni consigli per gli operatori che devono sollevare, spostare, trasferire materiali o confezioni Spostando gli oggetti tienili vicini al corpo non ruotare solo il tronco, usa le gambe Posizionando sugli scaffali riporre ad una altezza tale che non comporti di inarcare la schiena, indicativamente non oltre l'altezza delle spalle se necessario usa una pedana stabile metti gli oggetti più pesanti sugli scaffali ad altezza intermedia, compresa tra le spalle e il bacino Per il trasporto utilizza sempre il carrello più adeguato non riempirlo troppo non precludere la visuale con l'eccessivo carico spingilo con due mani mantenendo la schiena diritta Per trasferire attrezzature o apparecchiature con ruote utilizza, quando presenti, due ruote direzionali e due piroettanti su percorsi lunghi e rettilinei è preferibile mantenere le quattro ruote direzionali se sei da solo tieni le ruote piroettanti vicino a te per trasferire i letti è sempre meglio essere in due operatori Inoltre…indossa sempre le calzature di sicurezza con la suola antiscivolo. Ti consentono una spinta adeguata Gruppo fisioterapisti coordinamento area riabilitativa 6 giornale base_14_01.qxp 15/01/2009 9.34 Pagina 7 Fruts di vuê seconde part “I giovani non hanno un carattere cattivo, ma buono, stando che non hanno avuto esperienza di tante cattiverie, ed è facile convincerli, perchè non sono stati ancora ingannati tante volte ed è facile che abbiano tante speranze...infatti come gli ebbri, i giovani sono scaldati dalla natura anche perchè non hanno patito tanti insuccessi. Sono grandiosi perchè non sono stati ancora umiliati dalla vita e ancor di più non hanno esperienza dell'impossibilità di cambiare le cose e il fatto di pensare di essere capaci di grandi cose è di per sè grandiosità: e questo è tipico di colui che ha facilità di sperare...” (Aristotele, Retorica II - Traduzione a cura di Sandro Carrozzo). Nel numero scorso abbiamo parlato dei comportamenti dei giovani della bassa friulana quali sono emersi dai dati di una nostra ricerca. In particolare abbiamo esaminato i comportamenti riguardo la sicurezza stradale e il consumo alcoolico. Oggi vediamo quello che i giovani ci hanno riferito riguardo il fumo di tabacco. Anche in questo caso i nostri giovani iniziano presto a fumare (grafico numero 1) e i maschi sono più precoci delle femmine. Alla domanda "Quanti anni avevi quando hai iniziato a fumare per intero una sigaretta?" vediamo che la moda è sui 13-14 anni, anche se un abbondante 10% ci dice di averlo fatto ancora prima a 11-12 anni. Questo grafico ci dice almeno due cose: che i ragazzi che iniziano a cercare le sigarette a 8, 9 e 10 anni lo fanno perchè in famiglia si fa uso di tabacco e la seconda è che la prevenzione nei riguardi del tabagismo va iniziata precocemente: infatti i ragazzi fumatori di 16-17 anni è verosimile abbiano iniziato già da un paio d'anni e quindi la dipendenza da nicotina è verosimile sia già in atto. Inoltre il problema dell'epidemia di tabacco fra i giovani andrebbe affrontato con maggio vigore: molti autori infatti indicano nel fumo di sigaretta l'entry drug (droga d'ingresso) per le droghe cosiddette pesanti. Il grafico numero 2 ci mostra il consumo di marijuana diviso per classi. Questo dato è sovrapponibile al dato nazionale: possiamo vedere che se in prima superiore "solo" un 10% ci dice di fare uso di marijuana, in quarta e quinta superiore questo comportamento è messo in atto da un ragazzo su due. L'andamento di questo consumo segue di un anno o due quello del tabacco. Rispetto al consumo di altre droghe quali cocaina o eroina, il consumo è sovrapponibile ai dati nazionali. I maschi hanno una percentuale di consumo leggermente superiore alle ragazze, un'eccezione il consumo di ecstasy nelle ragazze della bassa friulana leggermente superiore al dato nazionale. “... i giovani amano gli amici ed i compagni, molto più che in altre età, dato che godono dello stare in compagnia e non giudicano ancora nulla secondo il loro interesse e guardano tutto con eccesso: fanno proprio tutto stando sopra le righe: amano eccessivamente, odiano eccessivamente...” (Aristotele) Silla Stel - Dipartimento di Prevenzione “I zovins no àn un caratar trist, ma bon, par vie che no àn vût esperience di tantis tristeriis, e al è facil convinciju, parcè che no son stâts ancjemò ingjanâts tantis voltis e al è facil che a vedin tante sperance, di fat compagn che i cjocs i zovins a son scjaldâts de nature ancje pal fat che no àn ancjemò patît tancj insucès. A son grandiôs par vie che no son stâts ancjemò umiliâts de vite, ancjemò di plui no àn esperience de impussibilitât di cambiâ lis robis e il fat di pensâ di jessi bogns di robis grandis al è grandiosetât: e chest al è tipic di cui che al à facilitât di sperâ...” (Aristotele, Retorica II -Traduzion par cure di Sandri Carrozzo). Tal numar passât o vin vût mût di fevelâ dai compuartaments de zoventût de Basse furlane tirant fûr i dâts de nestre ricercje. O vin viodût ce mût che a si compuarte la zoventût rivuart la sigurece stradâl e il comsum di alcool. Vuê viodìn ce che nus an contât rivuart il fum di spagnol. Ancje a chi o viodìn che la nestre zoventût e tache adore (grafic numar 1) e ancje in chest câs a tachin prime i fruts e dopo lis frutatis. Di fat a la domande "Trops agns vevitu cuant che tu âs fumât par intîr un spagnol?" o viodìn che la piche dal grafic e je sui 13-14 agns, ancje se un bondant 10% al tache a fumâ za a 1112 agns. Chest grafic nus dîs almancul dôs robis impuartantis: la prime e je che i fruts che a sco- Grafico 1 mencin a cerçâ i spagnolets za a 8, 9 e 10 agns lu fasin parcè che in famee si dopre chiste sostance e la seconde e je che se o vin di fâ prevenzion al fum di tabac o vin di tacâ adore, prin che chest compuartament al sedi za in vore: di fat chei zovins che a àn 1617 agns e che a fumin, a àn scomençât za di un toc e la dipendece de nicotine e à dal sigûr za cjapât pît ta chei di lôr che àn scomençât a 13-14 agns. Il probleme dal tabac te zoventût al larès frontât cun plui fuarce, parce che tancj Autôrs di plui bandis a nus disin che la droghe di jentrade (entry drug) che pol inviâ a doprâ lis droghis clamadis pesantis no je il spinel, ma il fum di spagnol. Il grafic numar 2 al rapresente il cunsum di marijuane te nestre zoventût, spartît par an di scuele. Chest dâts a son sù par jù compagns a chei dal rest de Italie: o podin viodi che se in prime superiôr al dîs di vê za fumât spinei un 10% di lôr, in cuarte e cuinte superiôr un fanGrafico 2 tat ogni doi nus conte di vê fumât marijuane (un sì e un no). L'andament di chest cunsum al scomence un o doi agns plui tart rispiet il fum di tabac. Pal cont di ches altris droghis il nestri scandai nus dîs che cocaine e eroine vegnin dopradis in percentuâl compagne de zoventût di altris bandis de Italie, par solit la percentuâl des frutis e je un pôc plui basse di chês dai frutats, gjavant la ecstasy, li che je une percentuâl un pêl plui alte tes zovinis de basse furlane. “...ai zovins....ur plasin tant i amîs e i compagns, plui che ta chês altris etâts, stant che a gjoldin de vite in compagnie e no judichin ancjemò nuie daûr dal lôr interès e a cjalin dut cun ecès: a fasin propit dut lant simpri parsore dal segn: a amin fûr di misure, a odein fûr di misure....” (Aristotele) LÌ DAL DOTÔR (SEMEIOTICA POPOLÂR PAR FURLAN) tomatologico quale corizza, naso chiuso, cefalea, tracheo-faringodinia, interessamento bronchiale spesso con catarro di difficile espettorazione MALATÎS INFETIVIS La grip = inluenza Il crup = la difterite La tos moltòna (ancje tos pagane o tos trista) = pertosse Il varûscli = il morbillo Il mal dal cjastron (ancje: il mâl dal marmûl, il mâl dal botaz) = parotite epidemica Il fûc di Santantoni = herpes zoster Il mâl da none = encefalite La risipule = l'erisipela Il siarament = sindrome da raffreddamento con vario corteo sin- Curiositâts: "vuarvela" = esito cutaneo della vaccinazione antivaiolosa, poi per estensione indicava anche una qualsiasi vaccinazione, dismessa la vaccinazione antivaiolosa, il termine è stato soppiantato da "vacina" per indicare la vaccinazione o anche semplicemente "la puntura pal tetano, pe polio, pe influence...) La detule: il mâl che a si vûl a nol dûl. 7 giornale base_14_01.qxp 15/01/2009 9.34 Pagina 8 Medici in africa Volontari della solidarietà Ma riuscite a garantire la vostra presenza per tutti i mesi dell'anno? Purtroppo, sempre con maggiore difficoltà Dottore (*), abbiamo saputo delle sue esperienze in Africa, ce ne vuole parlare? Volentieri. Faccio parte di una società di medici ospedalieri del triveneto (SVO) nella mia specialità. Da qualche anno è stato stipulato un accordo di collaborazione di volontariato con un ospedale missionario del Kenya (Progetto Kenya) dove prestiamo la nostra opera cercando di garantire la presenza di due specialisti 15 giorni al mese per tutto l'anno. Perchè? Credo che esaurito il primo momento di entusiasmo determinato dalla novità e dal fascino dell'Africa, sopraggiungono problemi legati alla disponibilità di 15 giorni di ferie l'anno e poi anche dal fatto che, pur essendo il nostro un ospedale missionario di buon livello, inevitabilmente bisogna adattarsi e talvolta arrangiarsi con le risorse disponibili. In che cosa consiste la vostra attività? Le nostre prestazioni sono sia di tipo ambulatoriale (visite, esami strumentali ..), che chirurgico. Ci sono rischi per l'incolumità personale? Il Kenya è un Paese con un governo democratico e pertanto relativamente tranquillo. Esistono tuttavia contrasti tribali che sfociano spesso in azioni di guerriglia con numerose morti. Il rischio di malattie per le nostre attività è prevalentemente legato all'AIDS.: basti pensare che l'80% dei casi di AIDS si trova nell'africa subsahariana, pertanto ogni paziente deve essere considerato un potenziale infetto. Può darci qualche notizia su questo ospedale? L'Ospedale missionario di North Kinangop è nato nel 1965 utilizzando una fattoria coloniale donata dal presidente Jomo Kenyatta la diocesi di Nyeri diede inizio all'Ospedale in collaborazione con la diocesi di Padova e le suore delle piccole figlie di San Giuseppe di Verona. Agli inizi il sostegno medico era fornito principalmente da volontari italiani, ma oggi il personale medico e paramedico è in gran parte africano. Il personale sanitario è composto da La sala operatoria dell’ospedale North Kinangop 4 medici, 4 clinical officers, 70 infermiere, 40 subordinate staff, e assiste circa 6.000 pazienti l'anno con 180 posti letto. La gestione manageriale e finanziaria è curata da 8 suore assieme ad un sacerdote di Padova e 6 impiegati. Le contribuzioni dei servizi resi, le donazioni e i finanziamenti esterni, ma soprattutto gli introiti delle varie attività che ruotano attorno all'ospedale falegnameria, officina meccanica, panificio e la fattoria sostengono i costi delle varie attività. Com'è la vostra collaborazione con il personale ospedaliero locale? Molto buona. Il personale paramedico è ben preparato e molto collaborante, nell'ospedale c'è una scuola infermieri professionali molto qualificata. I medici sono cordiali e qualificati. Noi abbiamo rapporti prevalentemente con il chirurgo federale che, sostanzialmente, rappresenta il pilastro della struttura: ho assistito a suoi interventi di chirurgia addominale, urologia e persino di ortopedia, di ottimo livello. Al bisogno sostituisce il ginecologo e viceversa. L'anestesista è un clinical officier (corrisponde ad una nostra laurea breve). Anche lui molto bravo. Segue spesso due anestesie contemporaneamente con l'aiuto di una infermiera. Fino ad adesso non abbiamo avuto problemi per qualsiasi tipo di anestesia. Come è organizzata la sua attività lavorativa? Solitamente io e il mio collega (fino ad adesso è sempre stato lo stesso) ci dividiamo i compiti: io mi occupo prevalentemente della sala operatoria, il mio collega invece si dedica all'attività ambulatoriale e dei ricoverati. Quando ci sono interventi più complessi invece operiamo in due, Durante i 15 giorni di permanenza inoltre prestiamo attività ambulatoriale in 2 ospedali governativi distanti 3/4 ore da North Kinangop. Infine ci rechiamo almeno una volta presso un istituto per bambini disabili. Ma nei momenti di pausa come trascorrete il tempo? Quando non piove si fa qualche passeggiata nei dintorni dell'ospedale. Il tempo disponibile tuttavia è scarso perché alle 18 comincia ad imbrunire, noi ci troviamo ad una altitudine di 2500 m e il paesaggio non ha niente a che vedere con la savana dei famosi parchi nazionali. Il territorio assomiglia piuttosto ad una campagna poco coltivata, ma non arida. La sera ci si riunisce attorno ad un caminetto acceso nel soggiorno del caseggiato riservato agli ospiti. Spesso siamo in compagnia di altri volontari italiani, medici e non, che solitamente provengono dal triveneto e con i quali condividiamo il pranzo e la cena: falegnami, idraulici e altre figure di artigiani, in quella realtà, non sono meno utili di un medico… Dal punto di vista burocratico come è organizzata la vostra attività? Ognuno di noi ha un permesso governativo che autorizza la nostra attività chirurgica limitatamente all'ospedale di North Kinangop. Poi abbiamo una assicurazione privata stipulata dalla nostra associazione. (*)= Il dottore protagonista di questa intervista, ha chiesto di rimanere anonimo. 8 giornale base_14_01.qxp 15/01/2009 9.35 Pagina 9 Mi permette una domanda personale? Se non è troppo personale, sì. Perché ha deciso di svolgere questa attività di volontariato in Africa? Inizialmente la curiosità di una esperienza nuova soprattutto nell'ambito lavorativo e in un paese con il fascino dell'Africa è stata la motivazione maggiore. Successivamente, un po' il piacere di rivedere persone conosciute in quella realtà, e il mantenere l'impegno iniziato con il progetto Kenya mi ha spinto a continuare. In realtà quello che si riceve da esperienze simili è sicuramente maggiore di quello che si dà. Anzi ad essere onesti tutto ciò serve ad illudere la propria coscienza che svolgi opera di solidarietà umana, ben sapendo che non serve andare in Africa per la solidarietà umana. In Italia si può fare tanto lo stesso. E molta gente lo fa. Basti pensare a tutte quelle persone, e sono tante, che impegnano la loro esistenza ad assistere per esempio un familiare o un amico con gravi patologie croniche che li rendono completamente dipendenti da loro. L’entrata del Pronto Soccorso e il mezzo di trasporto Intervista raccolta da Patrizia Brunetti Web alle prese con il motore Ecco un elenco di alcuni che possono essere utilizzati facilmente e con profitto: - Per chiedere di cercare solo file di un certo formato (es. DOC, RTF, TXT, XLS,…), si utilizza la parola riservata filetype. Ad esempio digitando: manuali word filetype:pdf si chiede di cercare tutti i manuali su word in formato acrobat pdf. - Se vogliamo cercare esclusivamente nel testo della pagina e non nel titolo della finestra, nell'URL (indirizzo web) o altrove, si aggiunge intext: alle parole chiave. - L'operatore due punti (..) accanto a cifre numeriche permette di cercare in ambiti numerici. Per esempio, con "cellulare nokia 200..300 euro" si cercano i cellulari di marca nokia con prezzo che va dai 200 ai 300 euro; con "mario rossi 18.." anni si cercano notizie su Mario Rossi di età maggiorenne; con "vespa ..125 cc" si cercano pagine su Vespa che abbiano meno di 125 cc di cilindrata. - Per utilizzare Google come motore di ricerca però ristretto all' interno di un solo sito, si utilizza il prefisso site:. Per esempio, con "afghanistan site:repubblica.it" si cercano le pagine contenenti la parola "afghanistan" nel sito del giornale La Repubblica. - Per cercare pagine simili a quelle dell'URL digitato dall'utente, si utilizza related:. Con related:www.google.it verranno visualizzate tutte le pagine che sono classificate come motori di ricerca simili a Google. - Per ricercare il significato di un termine si aggiunge define: alla parola chiave. Con define:anoressia verranno visualizzate le definizione trovate su Internet sul termine anoressia. Google è il primo motore di ricerca usato da milioni di persone nel mondo; anche se il suo uso a prima vista è banale, non tutti conoscono alcune delle caratteristiche che stanno alla base del suo funzionamento. Di seguito elencheremo alcune indicazioni che sfruttano più efficacemente le interrogazioni di Google per ricerche in italiano. Google cerca le parole così come sono state digitate (gatto è diverso da gatti) e quando si ricerca un insieme di parole è sottointeso che tra loro c'è l'operatore AND, quindi si evidenzieranno le pagine che possiedono contemporaneamente tutte le parole descritte. Ad esempio la ricerca "paolo rossi" cerca le pagine che contengono contemporaneamente le due parole indicate. Non vengono distinte maiuscole e minuscole (Roma e roma sono equivalenti). Non vengono prese in considerazione elementi quali "il, lo, la, e, con, a etc.". Non vengono presi in considerazione l'apostrofo e le vocali accentate o con segni diacritici (come la ü). Google non supporta la ricerca con caratteri "jolly" (il carattere "*" - asterisco). Se si desidera escludere una parola dalla ricerca, basta inserire il segno ("-") e uno spazio bianco davanti al termine da non considerare. Quindi la ricerca (automobili italiane - ferrari) indica al motore Google di cercare tutte le automobili italiane tranne la marca ferrari. Se si scrivono parole racchiuse dalle virgolette (") allora Google cercherà esattamente quella frase; per esempio con "ferrari testa rossa" si chiede di cercare le pagine che contengono le tre parole, una dopo l'altra e in sequenza. Si possono impostare frasi che contengono al massimo dieci parole, il resto viene scartato. La sintassi delle query (interrogazioni) può sfruttare diversi operatori che si possono affiancare alle parole chiave. Mauro Virgili 9 giornale base_14_01.qxp 15/01/2009 9.35 Pagina 10 Trilogia della città di K. l'autrice ci accompagna fino alla soglia della verità, che per qualcuno sarà insostenibile: vorrete rileggerlo, nell'illusione di poterne anticipare il significato, per poter dire che sì, voi lo sapevate come stavano le cose, che mica siete così allocchi, così bovaristi (n.d.r.: bovarismo è un atteggiamento psicologico tendente a valorizzare la fantasia e l'istinto fino alla costituzione di una identità fittizia in contrasto con la realtà ) da esservi persi totalmente in quel testo, inglobati da esso al punto da non distinguere il limite oltre al quale, lasciata la fantasia dell'autrice, prende vita quella dei protagonisti. Vi dispiacerà di non aver capito per tempo, ma ormai sarà tardi: la Kristof è stata geniale. Tre testi connessi l'uno all'altro, tradotti da tre persone diverse. Particolare non trascurabile questo, eppure ce ne rendiamo c onto solo a fine lettura: è indiscutibile il cambio di velocità della scrittura. Perfino il contenuto cambia di spessore, acquista via via sempre più la caratteristica di asciutta descrizione della realtà, spogliata e ridotta all'essenziale. Se questo dipenda dalla bravura dell'autrice o dalla casualità e dall'intuito del traduttore non ci è dato di sapere. Sappiamo invece bene, noi lettori, quanto la fortuna di un autore straniero poggi sull'abilità del traduttore. Ma torniamo al nostro… primo racconto: se qualche tabù alberga nei recessi della vostra formazione esistenziale avvertirete l'impulso di gettare il libro nel primo cestino a portata di tiro. O di segregarlo sotto una pila di altri libri, rimandando a tempi migliori quella lettura, a tratti così vergognosamente sconcia e intollerabilmente cruda. Non cedete a queste tentazioni, non fermatevi. Abbiate invece pazienza: lente e inarrestabili affioreranno la purezza del sentimento, la linearità dei comportamenti, l'essenzialità dei bisogni primari dell'uomo. Verrà spontaneo, a chi conosce Il piccolo principe, accomunare lo stile della Kristof a quello pulito e mirabilmente semplice di Exupery. Terzo racconto: torniamo con i piedi per terra. Il mistero viene svelato e voi, non mentite, non avevate ancora pienamente compreso la vicenda e nemmeno adesso che sta scritto nero su bianco ci credete. Avete le idee confuse e di nuovo vi assale la voglia di riprendere la lettura dall'inizio, perché probabilmente qualcosa vi è sfuggito, perché non può avervi gabbato così impunemente. E invece sì. Nient'altro da dire, se non che la storia, ambientata in tempo di guerra, non indica il nome della città che la contiene... ne svela semplicemente l'iniziale: K. Esiste? Chi lo sa… Buona lettura, signori miei. Secondo racconto: comincia il passaggio dalla fantasia alla realtà. Piccoli indizi trasmettono al lettore la sensazione che ci sia qualcosa di più, fra quelle righe. Leggetele sapendo che non sono nient'altro che la prefazione al cuore del romanzo. Senza fretta, Alessandra Bonutti Ricordi silenzi e pensieri Respiri il cidinôr spalancât sul troi dai pinsîrs e cjamini discolce lontan dai fossâi plens di resons, tal grin une naine foreste e l'ôr dala cotule bagnât di rosade. Savôr di te sula bocje, ajar di prât tai cjavei, fraulis e fen. Dopo l'amôr. Piardisi dopo l'amôr tal cîl apene scribiçât di gnot lisêr si poe vele di sede, ale di airon. Prin che a si sfanti l'istant che plui nol torne, mi involuci intune glagn di passion prin che lari, al rivi il doman. San Valentino, a chi ama a chi ha amato ed è amato, al ricordo di un amore. Troppo presi dal razionale dimentichiamo le emozioni. La notte è appena uno scarabocchio nel cielo, che si posa leggero sugli amanti, come ala di airone, come seta. Appagati, si avvolgono ancora in un filo di passione prima che arrivi il domani, ladro. Rimane il silenzio che libera i pensieri, lontano dal razionale, nasce nel grembo una nuova melodia. Resta una gonna bagnata di rugiada, il sapore dell'amore, il vento nei capelli, fragole e fieno. Graziana Ciani 10 giornale base_14_01.qxp 15/01/2009 9.36 Pagina 11 IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT Gigi, Fredo e Pieri Un saluto a Tosca Covassin, Infermiera Generica dell'Ostetricia Ginecologia dell'ospedale di Latisana. Cara Tosca, dopo tanti anni di lavoro, finalmente è arrivato il momento di goderti il meritato riposo. A cuore aperto ti esprimiamo la nostra stima e sinceramente possiamo riconoscere in te la dedizione, l'impegno costante e silenzioso che in questi anni ti hanno contraddistinta. Tu, così discreta, così "fine" nel porti accanto a chi aveva bisogno della tua assistenza, tu che con la tua dolce timidezza, avresti sempre voluto passare "in punta di piedi" e quasi inosservata, ma tu così facendo ti sei fatta notare e apprezzare per la tua umanità e professionalità. Un lavoro svolto sempre con il cuore, con amore e serenità; quella serenità che diventava contagiosa per chi ti stava accanto. Tante volte sei stata il pilastro delle giovani infermiere che a te si sono "appoggiate" come ad una mamma. Grazie per tutto quello che hai saputo dare. Tutto il personale ti vuole salutare così, con un grande abbraccio ti auguriamo di vivere nell'amore della tua famiglia, un futuro pieno di gioia, di serenità e di cose belle che ti rallegrino il cuore. Tutto......, ma proprio tutto, il personale dell’Ostetricia-Ginecologia di Latisana Se la storia di un luogo è fatta dalle persone che in quel luogo ci vivono dobbiamo riconoscere che per la storia dell’ospedale di Palmanova Pierino Gattesco, Luigi e Alfredo Araboni (Pieri, Gigi e Fredo) hanno rappresentato tre "grandi" figure davvero indimenticabili. Tre infermieri di un genere ormai quasi in via di estinzione che sono stati, per chiunque li abbia conosciuti, delle persone davvero originali nel modo di affrontare la vita nei reparti. Portatori di uno stile che ormai si sta esaurendo con il loro lavoro, hanno saputo offrire a pazienti, ai familiari e ai colleghi una sincera ventata di ottimismo e la necessaria serenità anche nei momenti difficili e nelle situazioni più delicate. Per molti colleghi Pieri, Gigi e Fredo costituiscono un simbolo, un modo di essere a distanza di anni tutti li ricordiamo in Chirurgia o in Medicina e riconosciamo come essi siano stati autentici maestri di grande esperienza e proverbiale capacità comunicativa e relazionale. Fredo: grandissimo raccoglitore e classificatore di notizie da far sfigurare qualsiasi archivio informatico. Pieri: uomo-clown dall'esplosiva e salutare comicità, indomito portiere della squadra di calcio ospedaliera. Gigi: galantuomo adulatore dalla fine e sottile ironia. Negli ultimi anni della loro carriera lavorativa poi li abbiamo visti riuniti tutti insieme in Pronto Soccorso per un finale degno della loro fama. Certi che ci incontreremo per ricordare simpaticamente tanti momenti passati insieme, MANDI. Fluisce il tempo della nostra età e bisogna cercare una tranquilla vecchiaia. Non c'è percorso che non abbia un termine e questo oggi avviene per il dottor Gianfranco Battigelli, ginecologo iperattivo, frenetico, ma di animo buono e sempre disponibile. Lascerà un vuoto in tutti coloro che hanno avuto il piacere di lavorare con lui. Si sa che la libertà non la possiede chi la compra, né chi la vende, bensì bisogna chiederla a se stessi. Tutti i collaboratori della Struttura Ostetricia- Ginecologica di Palmanova La ringraziano augurandoLe di vivere serenamente. I colleghi del Pronto Soccorso e Area d’Emergenza Un saluto di benvenuto a: - Loris Pietro Chiumento, Giovanna Falanga, Nicola Federici, Antonella Goss, Tiziana Madonia, Michele Montanari, Jessica Rametta, Silvio Stener, Rosario Torino, Maddalena Vessella, Francesco Vitale (P.O. di Palmanova) - Alessio Ban, Vincenzo Barbieri, Arianna Corso, Antimo Di Crosta, Laura Levaponti, Lorella Mozzoni, Stefania Norbedo, Chiara Pedrinelli, Diego Raimondo (P.O. di Latisana) - Monica Botti (SO Gestione Risorse Umane) - Andrea Todone (Direzione Sanitaria) - Leonardo De Lucia, Livio Polchi, Davide Sulli (Dipartimento di Prevenzione) - Armando Bortolotti, Marjan Markocic Cronberg (Distretto Est) Un arrivederci e un grazie a: - Lida Bolzicco, Franco Klimesch (P.O. di Palmanova) - Giuseppe De Gregorio (Dipartimento di Prevenzione) - Paolo Braida (Tecnologie e Investimenti) - Margherita Strazzera (Distretto Est) - Anna Rita Contessa (Distretto Ovest) - Paolo Faleschini (Servizio Farmaceutico) Congratulazioni al dr. Claudio Lazzi per la nomina a Direttore del Dipartimento Interospedaliero dei Servizi e al dr. Marco Mattotti per l’incarico di Direttore del Dipartimento Chirurgico di Latisana 11 giornale base_14_01.qxp 15/01/2009 9.53 Pagina 12 Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Cineforum - Le Follie e il Folle giovedì 29 gennaio 2009 Ogni cosa è illuminata di Liev Schreiber USA, 2005 - 106' ca - Un giovane ebreo americano decide di andare alla ricerca della donna che durante la Seconda Guerra Mondiale in un villaggio in Ucraina aveva salvato la vita a suo nonno, nascondendolo durante un raid dei Nazisti. Il ragazzo viene aiutato nella sua ricerca da Alex, un ragazzo del luogo. Venerdì 27 febbraio 2009 Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera di Kim Ki-Duk Corea del Sud, 2003 - 103' ca. - Nessuno è immune dal potere delle stagioni e dal loro ciclo annuale di nascita, crescita e declino. Nemmeno i due monaci che dividono l'eremo galleggiante su un laghetto circondato dalle montagne. A mano a mano che passano le stagioni, ogni aspetto delle loro vite si fonde con una intensità che porta entrambi ad una maggiore spiritualità - e alla tragedia. Per chi ha sottoscritto la polizza assicurativa per colpa grave nel 2008 non occorre che rinnovi l’adesione in quanto detta polizza vale fino al 31/12/2010. Vi ricordiamo che all’indirizzo http://172.17.46.16/ é possibile consultare il sito interno aziendale, contenente diverse informazioni di servizio sulle attività dell’azienda. venerdì 27 marzo 2009 Nella valle di Elah di Paul Haggis USA, 2007 - 120' ca., Tommy Lee Jones si procura una piccola ferita al collo mentre si sta facendo la barba. Blocca l'uscita del sangue con un pezzo minuscolo di carta igienica. La scena è quotidiana, inutile. Ma lì fuori, appena fuori dalla porta, ci sono degli ufficiali dell'esercito incaricati di dirgli una cosa che lui ha già capito: hanno trovato il cadavere di suo figlio. Inizio proiezioni ore 20.30 presso l’Auditorium San Marco Palmanova info: tel. 339 3110647 http://www.cinemanova.it e.mail [email protected] Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione A.S.S.ieme per 5 minuti Periodico Bimestrale dell’Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 ”Bassa Friulana” Anno III - Numero 17 gennaio/febbraio 2009 Reg. presso il trib. di Udine n. 29/06 del 28.06.2006 Direttore responsabile Daniela Gross Redazione Tiziana Bonardi Patrizia Brunetti Marco Luigiano Meri Marin Chiara Obit Simona Schepis Paola Virgolin Posta interna : Redazione giornale c/o Ufficio Relazioni con il Pubblico Contatti Tel. 0432-921444 Fax. 0432-921500 Stampa Tipografia OGV - Palmanova Tel 0432 928392 http://www.tipogv.it Impaginazione e Grafica Marco Luigiano Loghi Denis Battaglia E-mail: [email protected] Questo giornale é stampato su carta riciclata 12 A questo numero hanno collaborato : Alessandra Bonutti Patrizia Brunetti Graziana Ciani Barbara Della Vedova Miriam Dose Lucia Martimbianco Mara Pellizzari Roberto Perini Viviana Varone Silla Stel Mauro Virgili