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Periodico di informazione dell’A.S.S. N. 5 “Bassa Friulana”
giornale base 11 giugno.qxp
E D I T O R I A L E
Da zero a un anno: un percorso tutto in salita
Che fatica crescere... quante cose da imparare e poi
tutti hanno qualcosa da dire…
Beh, io sono contento di essere sopravvissuto e di
aver compiuto un anno. C'è chi mi vuole diverso,
più piccolo, più snello, più leggero, c'è
chi da me vuole di più, ma c'è
anche chi non mi presta attenzione. La mia è una fatica
costante, nell'esserci,
nell'andare avanti,
anche sbagliando...
ma senza consigli,
senza aiuti, non si
migliora.
Ho attraversato
molte tappe, ho
fatto fatica a farmi
comprendere,
ho
imparato a comunicare, ma ancora oggi c'è chi
non mi capisce. Non ho
ancora ben chiaro cosa farò da
grande, so solo che ora per me è
importate andare avanti.
(*) per intenderci: ho bisogno di materiale !!!
Vorrei sapere come fare ad avere più persone
attorno, che mi aiutino a maturare, che mi facciano notare gli errori che commetto, che mi suggeriscano come crescere meglio.
Vorrei essere aperto alle scoperte della
vita, tutte le scoperte e non solo
quelle che ruotano attorno a
me.
Vorrei fare in modo
che tutti possano
dirmi la loro opinione, senza timore di
essere fraintesi, ma
rispettando la sensibilità di chiunque.
Vorrei non essere
più così solo(*) in questo cammino, fatto di
conoscenza reciproca, di
scambi, di relazioni anche tempestose, ma indispensabili per l'arricchimento di ogni persona.
Il vostro giornale
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I N T E R V I S T A
Solitudine e isolamento:
ne parliamo con lo psichiatra Eugenio Borgna
Il nove maggio arriva a Cervignano, con il treno, il Prof. Borgna. Emozionati andiamo ad accoglierlo in stazione. Emozionati perché
il Prof. Eugenio Borgna è un Nome della psichiatria Italiana, autore di molti libri che tanto hanno insegnato, ma emozionati soprattutto all'idea di trascorrere due giorni con un Uomo dal cuore così immenso da far sentire grande anche chi gli sta di fronte. Questo
Professore, così richiesto in tutta Italia e così pieno di impegni, ha scavato due giorni, rubati a chissà quali istituzioni, per venire a
parlare a Palmanova, ad un convegno che fa parte di un progetto più allargato: gli "atelier di senso" sul tema della "solitudine". Non
possiamo trasmettere le emozioni provate durante la sua visita, la riconoscenza indicibile che sempre più aumenta nei suoi confronti,
ma possiamo condividere l'intervista che gentilmente ci ha rilasciato quel mercoledì sera, seduti al tavolino nell'ombra, prima di andare a cena e scoprire così la sua passione per i dolci.
paurosa dei due fenomeni: della solitudine e dell’isolamento. La
solitudine, di gran lunga minoritaria, comunque è una delle
poche aree diastoliche alle quali cerchiamo di guardare se vogliamo salvarci; invece è enormemente dilatata l'area dell'isolamento, non solo di quello che chiamiamo autistico, che contrassegna
il modo di essere di un'esistenza, ma anche di quello che si vive
quando si perdono le relazioni sociali senza le quali, se non si è
capaci di salire su queste scale di seta della solitudine, si precipita. Nella solitudine il dialogo, l'incontro, il colloquio con gli altri,
continua concretamente o almeno come speranza, come illusione,
mentre nell'isolamento vi è una condizione in cui le ali della
comunicazione, le ali della comunione si spezzano, si frantumano. Si comunica con il corpo, con gli sguardi, con le parole, che
però hanno una tonalità intersoggettiva che cambia profondamente a seconda se noi conosciamo gli spazi aperti, azzurri, della
solitudine oppure gli spazi chiusi, bloccati, tagliati, della condizione di isolamento.
D.:Professor Borgna,
cosa è la solitudine?
R.: Che domanda al
fulmicotone!
Che cosa è la solitudine? Intanto la solitudine non si identifica
con l'isolamento, l'isolamento è una condiIl professore nella sua tipica posa d’ascolto zione di solitudine
dalla quale fugge la fantasia, la creatività, la concentrazione, la
riflessione.
Nella condizione intensa dell'isolamento si vive una solitudine
impregnata, sconvolta dalla sofferenza, dall'angoscia, da una
incapacità insomma a riflettere, a trovare in sé questi vascelli solitari e fragili della concentrazione, della fantasia.
Mai la solitudine è segno di angoscia, di malattia; vivere la solitudine nel solco o nel sentiero dell' isolamento significa invece
sconfinare, scivolare, precipitare giù nella sofferenza nevrotica
ma anche psicotica. Due situazioni che apparentemente si somigliano, perché sono contrassegnate entrambe dal fatto che sembra rompersi la capacità di stare con gli altri, ma che hanno radici, sorgenti, fonti profondamente diverse che ho cercato di indicare. Non si può vivere se non siamo capaci di recuperare almeno alcune zolle di solitudine come stacco dalla routine in cui
viviamo, dall'indifferenza che ci opprime, ci sommerge; solo la
solitudine ce lo consente, come la malinconia, che è in qualche
modo una delle dimensioni, visibili o invisibili, della solitudine.
La solitudine come matrice virtuale di nostalgia profonda, inesauribile di dialogo, di colloquio, di comunicazione, di comunione, che è una comunicazione ancora più ardente, ancora più fiammeggiante, ancora più aperta agli altri di quella che è detta una
semplice comunicazione. Nell'isolamento certo si precipita in
quella dimensione clinica e anche psicopatologica che è l'autismo, che, derivando dal greco, in fondo potrebbe significare contemporaneamente sia solitudine che isolamento, che sono due
parole che si potrebbero chiamare parole-valigia, o parole-marmellata, perché ci sta dentro tutto: l'isolamento e la solitudine,
innalzarsi sugli aironi della speranza o buttarsi giù nella disperazione e nel dolore.
D.: Sguardi, parole, ma quanto contano le emozioni nel lavoro quotidiano?
R.: Ma con un maestro come Marco Bertoli lei mi fa domande
come questa?
R. Marco Bertoli: Mah, io credo che il tema delle emozioni sia
il tema della vita. In una relazione, se non si scambiano emozioni
che cosa si scambia? Niente! Il vuoto!
R.: Certo, anche se il tema delle emozioni è sempre stato rifiutato dalla filosofia, come a maggior ragione dalla psicologia e
dalla psichiatria. Sulla scia del modello freudiano (però Freud è
un genio per cui qualunque cosa lui facesse lasciava anche delle
aperture che palesemente cadevano in contraddizione) la neutralità emozionale di Freud era in realtà collegata allo spirito del
tempo, per cui le malattie più frequenti erano quelle isteriche.
Se ci confrontiamo oggi, anche con una esistenza isterica, congelando, raggelando, pietrificando le nostre emozioni, nulla in
fondo noi otterremmo sul piano della cura che è il nostro obiettivo ultimo.
Senza emozioni non si entra in contatto con gli altri. Non ci
sono sentimenti o emozioni che non abbiano un oggetto attorno
al quale le emozioni certamente si sviluppano. Quindi in ogni
emozione, in ogni sentimento, c'è come nocciolo fondamentale,
essenziale, la comunicazione, la relazione, la intersoggettività che
sono sentimenti che, anche Leopardi l'ha scritto, ci portano in
contatto con gli altri. Guai se questa ragione fredda, astratta, aristotelica, platonica, sartriana non si converte in passione, perché
allora a nulla la ragione ci serve, nemmeno a togliere quelle che
sono le aree di riflessione più teoriche che fanno parte della filosofia e della psichiatria, cioè della conoscenza dell'animo umano.
Per questo la ragione serve soltanto se non inaridisce la passione,
i sentimenti, le emozioni che costituiscono oggi la condizione
senza la quale non c'è più relazione con gli altri. Non c'è conoscenza dei problemi, della sofferenza, della angoscia, della
inquietudine che hanno gli altri se non siamo inchinati, da una
parte certo ad analizzarci, a riconoscerci e dall'altra ad entrare
D.: Rispetto al passato, ad una cultura e una società diversa,
la solitudine oggi è cambiata? È cambiato il modo di viverla?
R.: Mano a mano che sono scomparsi i luoghi di aggregazione
umana e psicologica, stritolati dalle grandi metropoli, è ovvio che
il fenomeno da antropologico, e cioè comune ad ogni epoca storica, ad ogni esperienza di vita, si è trasformato in fenomeno sociale. Le attuali condizioni di vita, questo lavorare in luoghi lontani,
sradicati a volte da quelli in cui si vive, questo dilagare poi dell'indifferenza, della tecnica e della tecnologia hanno portato, cosa
scontata comunque, ad un arroventarsi, ad una crescita radicale e
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leggere negli occhi e con gli sguardi, di inghiottire, a volte, anche
gli sguardi dei pazienti e di decifrarne il senso.
sulla scia di queste zattere sempre aperte, fra la distanza e la vicinanza, che sono le zattere delle emozioni. Il nostro cuore è un'altra metafora, il cuore significa intuizione, significa capacità di
[Intervista raccolta da Meri Marin]
A Z I E N D A
L’arca di Novacco
La fattoria didattica, gestita dagli operatori del Consorzio
"il Mosaico", ed in
particolare
dagli
operatori della cooperativa
"Cisile",
permette inoltre l'inserimento di persone, in carico al
Casa dei custodi
Dipartimento
di
Salute Mentale, che si occupano di tutti gli aspetti pratici legati
alla vita quotidiana nella natura: accudiscono gli animali, coltivano piante, producono erbe aromatiche: tutti prodotti rigorosamente biologici. Da visitare inoltre l'allevamento di trote ed il
neo-nato laghetto per la pesca sportiva con annesso stand per grigliate all'aperto!!
È insomma un mondo che vede le persone in difficoltà trasformarsi negli artefici di un mondo vero, vissuto e ricco di esperienze da esportare verso chi questi mondi li conosce solo per sentito
dire.
Domenica 13 maggio, alla
presenza di diverse autorità e
dei responsabili dell'Azienda, si
è inaugurata la fattoria didattica "l' Arca di Novacco", un progetto del Consorzio "il Mosaico"
in collaborazione con il
Dipartimento di Salute Mentale
della Bassa Friulana.
Una fattoria didattica, per poter imparare naturalmente. Ma
questa fattoria didattica è anche un’ impresa sociale, ovvero uno
straordinario strumento che permette l'inclusione sociale delle
persone che stanno ai margini, ma che anche da questi margini
vogliono dire, parlare, affermare, vivere godendo una qualità di
vita inimmaginabile. È la qualità di vita dei legami, delle interdipendenze, dell'autonomia partecipata per costruire un mondo
sociale più a misura d'uomo.
La fattoria “l'Arca di
Novacco” si trova presso
l'Azienda Agricola Molin
Novacco, nel comune di
Aiello del Friuli, si estende per oltre quattro ettari
e vi si possono trovare
Gelsomino
Gelsomino, il maiale
della "mora romagnola", il coniglio Ariete di 15 kg Calogero, ma
anche le pecore plezzane, gli asini toscani del monte Amiata e
poi i cavalli, le caprette, i tacchini e molti altri animali che spesso i bimbi vedono ormai solo in televisione o sui libri.
Accompagnati da Francesco o Enrico, si possono fare delle vere e
proprie visite guidate nel mondo degli animali, le loro abitudini,
i loro habitat, le loro particolarità. Gli animali vengono allevati
allo scopo di riprodurre specie in via di estinzione.
Marco Bertoli - Dipartimento di Salute Mentale
PER LE SCUOLE E/O SINGOLE PERSONE INTERESSATE
ALL’INIZIATIVA È’ POSSIBILE EFFETTUARE VISITE FINO A
GIUGNO NEI FINE SETTIMANA DALLE 9.00 ALLE 17.00, DA
GIUGNO IN POI TUTTI I GIORNI. PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI È POSSIBILE TELEFONARE ALL'UFFICIO DELLA
COOPERATIVA CISILE AL NUMERO 0431 997447.
F O R M A Z I O N E
A livello nazionale, la Commissione ECM, con una Circolare
del 19 febbraio 2007, ha individuato gli eventi residenziali e i progetti formativi aziendali non coerenti con gli obiettivi nazionali
per cui non sono erogabili crediti formativi: stress, bourn out,
mobbing, marketing, formazione per formatori, informatica di
base (internet, excel, word, power point, posta elettronica), inglese di base, lingue straniere diverse dall'inglese scientifico.
Continua il nostro appuntamento, nella speranza che possa
realmente contribuire a diffondere le informazioni su tutto ciò
che riguarda la formazione dentro e fuori Azienda.
In ambito aziendale il Piano dell'Offerta Formativa (POF) biennio 2007-2008 è stato presentato al Collegio di Direzione e alle
Organizzazioni Sindacali ottenendo l'approvazione all'unanimità, conditio sine qua non, per la successiva formalizzazione e adozione con Decreto del Direttore Generale. Contestualmente continua l'intensa attività formativa del primo semestre.
Da settembre invece avrà inizio il sistema di informatizzazione
dell'intero processo formativo interno, a cui seguiranno tutte le
informazioni riguardanti i partecipanti.
Per contro a livello regionale la Commissione ECM ha confermato l'erogabilità dei crediti in forma parziale, ovvero ridotta,
sulle seguenti tematiche: comunicazione, lingue straniere e informatica. L'offerta formativa del bimestre settembre-ottobre 2007,
sarà rappresentata nel prossimo numero.
Nell'augurare a Voi e alle vostre famiglie serene vacanze estive,
si coglie l'occasione per esprimere a tutti un caloroso ringraziamento per il lavoro svolto.
Per quanto concerne l'attività formativa fuori Azienda, si sono
tenute a Pordenone due importanti iniziative denominate "Il
cammino della formazione in sanità tra buoni propositi e buone
pratiche" volte a predisporre un documento a valenza regionale
attinente la Carta dei Valori della Formazione.
Mara Pellizzari - Centro di Formazione Aziendale
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Il decreto ministeriale 7 marzo 2007, n. 45, pubblicato sulla G.U.
n. 83 del 10 aprile 2007, prevede che:
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Sullo stipendio di tutti i dipendenti, infatti, grava già la ritenuta I.N.P.D.A.P. Fondo Credito (voce n. 6956) pari allo 0,35% sulla
totalità delle voci erogate.
- i pensionati gia' dipendenti pubblici che fruiscono di trattamento a carico delle gestioni pensionistiche dell' I.N.P.D.A.P.
e
- i dipendenti o pensionati di enti e amministrazioni pubbliche
di cui all'art. 1, comma 2, del decreto legislativo 165/2001, iscritti ai fini previdenziali presso enti o gestioni previdenziali diverse
dall'I.N.P.D.A.P.
Ne consegue che non dovra' essere indirizzata all'I.N.P.D.A.P.
alcuna richiesta di "non effettuazione di alcuna trattenuta relativa al decreto n. 45/2007".
In Azienda circolano fogli contenenti una richiesta, da inoltrare all'I.N.P.D.A.P., volta alla "non effettuazione di alcuna trattenuta relativa al decreto in oggetto"…
siano iscritti di diritto alla Gestione unitaria delle prestazioni
creditizie e sociali di cui all'art. 1, c. 245, della legge n. 662/1996
(I.N.P.D.A.P. Fondo Credito), con obbligo dei versamenti contributivi a decorrere dal mese successivo alla scadenza di sei mesi
dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, qualora
entro questo termine non comunichino all'I.N.P.D.A.P. la loro
volontà contraria.
Si chiede a tutti i dipendenti di non dar seguito a quanto in essi
contenuto.
I dipendenti "pensionandi" saranno verosimilmente informati
dall'I.N.P.D.A.P. in merito alla comunicazione di volontà espressa nel decreto ministeriale n. 45/2007.
Si informa che i dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale
non sono interessati alle citate disposizioni, in quanto non sono
annoverati tra i destinatari del decreto indicato.
Marina Dose - S.O. Politiche del Personale
Libera professione e rapporto di lavoro dei dirigenti: le ultime novità
- l'affidamento a personale dell'Asl della prenotazione, da eseguirsi in tempi e sedi diversi rispetto a quelli ordinari, e della fatturazione delle prestazioni erogate in regime di libera professione.
Il Consiglio dei Ministri dell'11 maggio scorso ha approvato un
disegno di legge (testo scaricabile all'indirizzo:http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/sanita_sicurezza/ddl.pdf) che introduce nell'ordinamento disposizioni in materia di attività libero professionale intramuraria e di esclusività del rapporto di lavoro dei
dirigenti del ruolo del Servizio sanitario nazionale.
Ciò per evitare abusi e illeciti; per garantire che i volumi di prestazioni libero professionali non superino
quelli eseguiti nell'orario di lavoro e per la
piena trasparenza del percorso di accesso e
riscossione degli onorari in regime di libera
professione.
Per l'esercizio della libera professione intramuraria è previsto:
- che le Regioni si impegnino comunque, in
modo prioritario, per la realizzazione degli
spazi interni alle strutture per garantire pienamente l'esercizio della libera professione intramuraria. Per far questo le Regioni avranno
tempo fino al 31 luglio 2008;
Sull'esclusività del rapporto di lavoro il
provvedimento stabilisce che:
- la direzione di struttura complessa e di
struttura semplice dipartimentale da parte dei
dirigenti del ruolo sanitario, comporti l'esclusività di rapporto di lavoro per la durata dell'incarico prevista dal contratto individuale
del dirigente (di norma tra i 5 e 7 anni);
- la possibilità per le Regioni, in alternativa
alla realizzazione di spazi specifici interni alla
struttura sanitaria, di acquisire spazi ambulatoriali esterni, tramite acquisto, locazione o convenzione, per l'esercizio della libera professione da parte dei dirigenti che hanno scelto l'esclusività di rapporto con il Ssn (la
cosiddetta "intramoenia").
- per tutti gli altri incarichi dirigenziali del ruolo sanitario (sia
medici che altre professioni) è consentita la scelta tra rapporto
esclusivo e non esclusivo, e viceversa, alla scadenza dei contratti
individuali (di norma tra i 3 e i 5 anni).
L'attività libero professionale in questi spazi sarà comunque
gestita dalle Asl in maniera diretta, secondo i seguenti principi
organizzativi:
- un tariffario equo e adeguato a garantire la copertura dei costi
dei servizi resi;
[Tratto dal sito internet del Governo:
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/sanita_sicurezza/]
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In ricordo di Alessandro
Certo, eri stanco ed affaticato, ma non ne volevi proprio sapere di prolungare la tua convalescenza: volevi tornare in fretta alla
normalità. Anche questa volta ti aspettavo, pur sapendo che la
tua guarigione sarebbe stata lunga e difficile. Non sei tornato.
Ci siamo conosciuti tre anni fa, quando hai iniziato la tua borsa
lavoro al Dipartimento di Prevenzione ed io ti ho fatto da tutor.
Ti sei subito fatto notare per la tua vivacità e per il tuo carattere aperto: ho cercato di incanalare la tua esuberanza e qualche
volta ti ho richiamato "bonariamente" all'ordine. Ora però, quando penso a te, sono proprio questi i lati del tuo carattere che mi
tornano in mente. La tua informalità, il tuo trattare tutti in modo
amichevole, i tuoi sorrisi, le battute, le barzellette che mi raccontavi e che io non capivo...
Non so dove ti trovi adesso Ale, ma so che hai smesso di soffrire e che, sono sicura, i nostri pensieri ti arrivano diritti al cuore.
Un abbraccio.
Sono successe tante cose in questi tre anni e la tua malattia ti ha
spesso portato lontano dal lavoro: ogni volta però ritornavi.
Chiara Obit - Dipartimento di Prevenzione
Per ricordare Alessandro Zentilin, che era affetto da una
malattia rara e veniva seguito dal Burlo Garofolo di Trieste, il
Dipartimento di Prevenzione ha organizzato una raccolta di
fondi in favore di un'associazione che si occupa di queste tematiche: "Azzurra" - Associazione Malattie Rare.
Questa Associazione è nata nel 2000 dalla volontà di alcuni
genitori di mettere la loro esperienza a disposizione delle famiglie che vivono il disagio di una malattia rara.
L'associazione opera in due direzioni: da una parte vuol essere di sostegno alle famiglie, offrendo gruppi di auto-aiuto, e
attraverso alcuni volontari è presente sia all'interno della famiglie
per coprire alcune necessità di carattere pratico, sia all'interno
dell'Ospedale infantile Burlo Garofolo di Trieste nei momenti di
degenza dei bambini; l'altro aspetto è quello di essere stimolo alla
ricerca su tali patologie, sostenendo borse di studio e/o lavoro,
acquistando apparecchiature, finanziando convegni e incontri
volti a far conoscere una realtà molto spesso sconosciuta.
"Azzurra" ha costruito il suo percorso e la sue attività con la
convinzione che per i bambini colpiti da malattie rare c'è "molto
da fare", e che se una famiglia ha un supporto psicologico, concreto e mirato alle proprie necessità, riesce a trovare un giusto
equilibrio per offrire a questi bambini una vita serena e dignitosa.
Cogliamo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno
deciso di aderire a questa iniziativa ed hanno contribuito a ricordare in modo concreto il nostro collega Alessandro.
Riferimenti dell'Associazione:
Azzurra - Associazione Malattie Rare O.N.L.U.S.
C/O Ospedale Infantile Burlo Garofolo, via dell'Istria 65/1
34137 - Trieste tel. 040/3785467
(C.O.)
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Un saluto di benvenuto a:
Un arrivederci e un grazie a:
- Valentina Devidè, Gaia Gravic, Marialuisa Paron,
Piero Pasini, Claudio Sari, Sara Scaini, Erika
Stocco (P.O. di Palmanova)
- Martina Tiziana Bianchini, Paola Catapano
(P.O. di Latisana)
- Paolo Ceschin, Luca Fabris, Monica Moldovan,
Marcandrea Trevisanato (PPS Lignano)
- Aldo Coianiz, Nicola Gottardo, Paolo Gregori, Luca Perazza
(P.O. di Palmanova)
- Licia Battistella, Giovanni Berna (EMT)
- Elena Cher, Stefania Marotta (Dip. di Salute Mentale)
- Cristina Zavagno (Direzione Amministrativa)
- Aurelio Camilato, Lara Puglisi, Santi Pulvirenti
(P.O. di Latisana)
- Sante Codotto, Sergio Cressatti, Flavio Felcher
(Tecnologie e Investimenti)
- Zanetti Laura (Distretto Est)
- Mario Pizzaleo (Dipartimento di Prevenzione)
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co, tenuto con alto prestigio in questi 37 anni, ha fatto sì che il
reparto godesse della meritata considerazione e che il modo di
lavorare venisse riconosciuto come modello per altre realtà, risultato di un costante intenso, e fruttuoso lavoro di equìpe.
Dopo tanti anni di onorato servizio, il dr. Stefano Puglisi
Allegra, Primario dell'OstetriciaGinecologia dell'Ospedale di
Latisana, ha lasciato il lavoro per
“raggiunti limiti di età".
La piena e fattiva collaborazione che il Dr. Puglisi Allegra ha
sempre dimostrato, è stata per tutti motivo di gratificazione personale e professionale, nonché sprone ad operare con sempre
maggior umanità e serietà.
Con tanto tempo trascorso
insieme a colleghi e collaboratori,
si ricordano i momenti di felicità e
soddisfazione, ma anche di preoc-
Il ricordo di questi anni non può che suscitare calorose manifestazioni di sincera stima ed autentiche espressioni di affetto. Nel
ringraziarlo di cuore, auguriamo a lui un fervidissimo e prospero avvenire, ancora pieno di tante soddisfazioni e di ogni bene.
cupazione e seria difficoltà.
Non possono pertanto mancare i sinceri sentimenti di profonda
considerazione e stima per il suo operato, per tutto quello che ha
fatto, ma soprattutto per tutto quello che ha saputo essere verso i
collaboratori e in particolar modo verso le pazienti. Il suo incari-
I collaboratori
Madrigale di saluto al dr. COIANIZ
Sembra che il tempo davvero sia volato,
dal dì che a Palmanova lei è approdato,
ginecologo giovane ed aitante,
dell'ostetricia colonna portante.
Può anche dedicarsi alla poesia
oppure all' hobby della fotografia,
giocar coi nipotini tanto amati
e coltivare i fiori più svariati.
In questi anni di vita nel reparto,
nella corsia e nella sala parto,
lei ci ha mostrato, con semplicità,
cosa vuol dire professionalità.
Dal momento che lei, caro dottore,
lascia il lavoro, ma non il nostro cuore,
coltiveremo il vuoto che ha lasciato,
come un giardino di fiori ben curato.
Non passerà in sordina la sua assenza,
non certo per quei chili in eccedenza,
ma perché ci mancherà la sua bontà,
la sua pazienza, la sincerità.
Nel porgerle l'augurio più affettuoso
di godersi tranquillo il suo riposo,
noi tutti, suoi colleghi d'ospedale,
le offriamo il nostro abbraccio più cordiale.
Adesso a Buia, nella sua campagna,
che ha sempre amato come la montagna,
può fare il contadino a tempo pieno,
nel suo ambiente bucolico e sereno.
(foto fornita da Danila Zorzutti)
I colleghi
tato Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi, occupando sempre un posto rilevante nel panorama sanitario regionale. Dalle
prime poche stanze riservate al trattamento dialitico nello storico
Ospedale di Palmanova, si è arrivati al moderno reparto nella
nuova sede di Ialmicco.
Dopo molti anni di lavoro
fianco a fianco, è giunto purtroppo il momento di salutare il
dr. Alfonso Vasile che si accinge a lasciare il servizio per raggiunti limiti di età (67 anni
splendidamente portati).
Era il 1970 quando il dr.
Vasile, dopo alcune esperienze
in Sicilia e nel Veneto, giungeva
nel
reparto
chirurgico
dell'Ospedale di Palmanova.
Il dr. Vasile ha sempre diretto con perizia il reparto tenendosi
al passo con i tempi, seguendo ed in alcuni casi anticipando i progressi di una allora giovane specialità, la Nefrologia, e contribuendo attivamente all'evoluzione tecnologica e scientifica del
Servizio e della Società Italiana di Nefrologia.
In tutti questi lunghi anni il dr. Vasile è stato un protagonista
discreto della vita dell'ospedale assumendo rilevanti incarichi in
vari settori, dal dipartimento al sindacato.
Ben presto il primario di allora, il dr. Strukelij, si rendeva conto
che quel giovane assistente era il medico adatto ad affrontare un
settore tutto nuovo che in quegli anni si stava diffondendo in
Italia e nel mondo: nasceva così, nel 1974, il Servizio di
Nefrologia e Dialisi di Palmanova.
Per evitare che questo notevole patrimonio di conoscenza di
fatti, di persone e di luoghi vada disperso, questo scritto, più che
un saluto, vuole essere un augurio affinchè si realizzi il progetto
letterario che il dr. Vasile sta accarezzando da qualche tempo.
Dottor Vasile, del suo tempo futuro, oltre che al nipotino, ne
dedichi ancora un poco a noi.
Tanti anni sono trascorsi da allora e nel Servizio si sono avvicendati vari medici, infermieri e malati. Dalle prime esperienze,
quasi pionieristiche, negli anni il Servizio si è evoluto ed è diven-
Lucia Martimbianco - Emodialisi Palmanova
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ATTUALITA’ SCIENTIFICA
Viaggi all’estero : leggere attentamente le avvertenze
delle temperature medie con modificazioni delle aree "a rischio".
All'interno della medicina dei viaggi si colloca il capitolo specifico della medicina delle migrazioni. Il migrante può portare
con sé patologie acquisite nel Paese d'origine di natura infettiva o
non infettiva, oppure può ammalarsi nel Paese ospitante o in
quello che sta attraversando. Il cambiamento
delle abitudini di vita e di alimentazione,
unito alle differenze culturali e religiose, può
condizionarne in modo rilevante la salute.
Ma nel nostro contesto socio-culturale acquisisce prevalente importanza il momento del
rientro al Paese di provenienza dell'immigrato, in quanto egli si trova del tutto privo di
protezione verso patologie per le quali ha
perso ogni difesa immunologica (malaria,
febbre gialla), divenendo vulnerabile almeno
quanto il viaggiatore "nostrano", ma con lo
svantaggio di non percepire il rischio e di non
sottoporsi alle misure profilattiche necessarie.
Malaria, febbre gialla, epatite A, tifo, colera,
meningite meningococcica e diarrea del viaggiatore possono essere prevenute da norme comportamentali,
chemioprofilassi ed immunizzazione attiva. Oltre alle informazioni specifiche per destinazione e tipologia di viaggio, i viaggiatori possono ricevere le vaccinazioni necessarie (anche quella
contro la Febbre Gialla, per autorizzazione ministeriale dal 1998)
e la chemioprofilassi antimalarica (direttamente fornita all'utente
con le spiegazioni del caso). E' inoltre possibile un servizio di follow-up per le problematiche riscontrate al rientro, con la possibilità di usufruire della consulenza della Clinica delle Malattie
Infettive di Udine e dell'Ambulatorio del Viaggiatore
Internazionale dell'Ospedale Negrar di Verona.
Nella nostra azienda da oltre 10 anni è disponibile un servizio
di consulenza per i viaggiatori, attualmente distribuito sulle
quattro sedi distrettuali del Servizio Igiene e Sanità Pubblica, attivo su prenotazione.
I numeri di telefono sono: Cervignano del Friuli 0431-387728,
Latisana 0431-529296, Palmanova 0432 921483, San Giorgio di
Nogaro 0431-624837.
La medicina dei viaggi si caratterizza come branca specifica e
distinta della medicina tropicale e focalizza l'attenzione sulla promozione della salute, la prevenzione delle patologie del viaggiatore internazionale e la diagnosi differenziale dei quadri clinici
che si presentano al momento del rientro. E' multidisciplinare e
richiede nozioni di geografia sanitaria,
epidemiologia, aspetti clinici, diagnostici
e terapeutici nell'ambito delle patologie
infettive, aspetti di sanità pubblica,
immunologia, farmacologia, prevenzione
e trattamento di patologie infettive e non,
problemi psicosociali e così via. L'esperto
in medicina dei viaggi, consultato al
momento della preparazione di un viaggio, deve rispondere a vari quesiti:
- Quali sono i rischi sanitari correlati al
viaggio in funzione della destinazione e del tempo di permanenza?
- Quali patologie possono o devono
essere prevenute mediante immunizazione attiva e passiva?
- Quali patologie si possono prevenire attraverso chemioprofilassi o mediante consigli comportamentali che riducono in
modo efficace il rischio sanitario?
- Esistono controindicazioni specifiche per un singolo viaggiatore alle vaccinazioni?
- Quali farmaci o presidi consigliare per una farmacia da viaggio adeguata alle caratteristiche del viaggio e del viaggiatore?
In epoca di globalizzazione, inoltre, il concetto di regionalizzazione dei problemi sanitari, ed in particolare delle malattie infettive, risulta spesso superato. E' necessario un costante aggiornamento sui possibili fenomeni epidemici a livello internazionale,
sia per un adeguato counselling del viaggiatore prima della partenza, sia per fare ipotesi diagnostiche e impostare trattamenti
adeguati al momento del rientro da aree a rischio.
Fattori che negli ultimi tempi hanno accentuato la necessità di
disporre di servizi di consulenza per i viaggiatori aggiornati ed
accessibili con minima attesa sono: l'incremento del turismo "last
minute" e del turismo "estremo"; l'importanza della sicurezza
sanitaria per lavoratori e volontari operanti all'estero; l'aumento
Massimo Zuliani - Dipartimento di Prevenzione
Non avrai il mio sangue !
nero, accompagnato da striature bianco avorio sulle zampe e sull'addome e da una singola striscia longitudinale bianca sul dorso. Punge soprattutto nelle
ore diurne e all'aperto, causando grande
molestia a tutti coloro che svolgono attività
all'aperto.
Delle numerose specie di zanzare esistenti, solo tre la fanno da
padrone nel nostro territorio: la comune zanzara, per intenderci la ronzante zanzara delle
notti d'estate, per gli entomologi Culex
pipiens, la Aedes caspius, tipica degli ambienti
costieri e salmastri, e la zanzara tigre, nome
scientifico Aedes albopictus, arrivata in Italia
nel 1990 dall'oriente al seguito di un carico di
pneumatici e rapidamente diffusasi in buona
parte del territorio nazionale.
A differenza delle specie autoctone, che si
sviluppano nei fossati, nei ristagni, la zanzara tigre preferisce, per svilupparsi, piccole
raccolte d'acqua presenti nei sottovasi, nei vari recipienti abbandonati all'aperto, nei tombini, nelle caditoie stradali, nei bidoni
utilizzati negli orti come riserve d'acqua per irrigare.
Il nome altisonante di tigre non deve trarci in inganno: è in
realtà un insetto di 5 mm di lunghezza, di colore scuro, quasi
Dal punto di vista sanitario è un potenziale
vettore di numerose malattie da virus, tra cui
il virus della dengue (malattia febbrile endemica in alcune aree dell’Africa, America
Latina e Asia). A tutt'oggi non ci sono però
evidenze che la specie sia coinvolta nella trasmissione di agenti responsabili di malattie nell'uomo, né negli
Stati Uniti né in Europa, anche se la presenza di individui malati, provenienti da paesi con endemie virali, non fa escludere la
possibilità di trasmissione. Attualmente la zanzara tigre riveste
una considerevole importanza come ectoparassita, infatti l’eleva-
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mento con prodotti larvicidi dei focolai non eliminabili quali ad
es. i tombini, le caditoie, ecc... Tali insetticidi sono efficaci, economici e con il minor impatto ambientale poiché colpiscono le larve
direttamente negli ambienti di sviluppo.
Nelle aree pubbliche i trattamenti sono a carico del Comune,
mentre in quelle private rimangono a carico del proprietario,
anche se in alcuni comuni del nostro territorio le pastiglie vengono distribuite gratuitamente.
to numero di punture contemporanee che si riceve nell'unità di
tempo, principalmente concentrate agli arti inferiori, può essere
origine di risposte allergiche localizzate, soprattutto in persone
particolarmente sensibili.
La speranza iniziale di ottenere l'eradicazione della zanzara ha
lasciato il posto all'obiettivo più realistico di contenerla.
L'intervento più efficace ed economico consiste nel prevenire la
formazione dei focolai larvali, evitando il formarsi di tutte le piccole raccolte d'acqua stagnante, laddove ciò è possibile.
L'esperienza di questi anni ha dimostrato che i maggiori responsabili dell'infestazione sono i focolai situati nelle aree private;
ogni cittadino dovrebbe pertanto prestare la massima attenzione
affinché non si formino piccole raccolte d'acqua stagnante nel
proprio giardino o terrazzo.
I trattamenti andrebbero iniziati in primavera e ripetuti con
cadenza quindicinale fino al mese di ottobre. Per far ciò non serve
rivolgersi a ditte di disinfestazione, ma è sufficiente utilizzare
delle pastiglie in vendita presso i consorzi agrari e le farmacie; si
consigliano quelle a base di Bacillus thuringiensis, preparato
microbiologico che unisce a una discreta efficacia una pressochè
nulla tossicità per l'uomo. I trattamenti adulticidi vanno possibilmente evitati perché sono poco efficaci e molto inquinanti.
Lo svuotamento di bidoni, sottovasi, secchi, é un comportamento necessario per contenere la presenza della zanzara tigre
nel territorio. Altrettanto necessari sono gli interventi di tratta-
Gabriella Trani - Dipartimento di Prevenzione
S E I D U
La migliore arma contro il mal di schiena ...
E
S
E
I
... è la prevenzione, quindi facciamo attenzione non solo durante le ore di lavoro ma anche
in tutte le attività quotidiane.
Rispetta il tuo corpo con una vita
regolare, alternando attività di sforzo a momenti di riposo
Fai attenzione quando ti alzi dal
letto, non farlo mai bruscamente
specialmente al mattino
Fai i letti allargando la base di
appoggio flettendo gli arti inferiori e
non la schiena
Presta attenzione al tuo regime alimentare e controlla il peso corporeo
Pratica regolarmente attività fisica,
rendi la tua schiena flessibile, rinforza
i muscoli e fai esercizi di stretching
Quando stiri colloca uno sgabellino
sotto l'asse da stiro e ponici sopra, con
alternanza, un piede
Adotta posizioni di risparmio, vale a
dire posizioni intermedie non estreme
e gesti e posizioni del corpo adeguati a ciò
che stai per svolgere
In auto usa il supporto lombare e, se
guidi per lunghi tratti, fermati almeno
ogni ora e cammina un po'
A letto usa una rete rigida ed
un materasso adeguato al peso
del tuo corpo… no a cuscini alti
Quando ti lavi sul lavandino fletti
le ginocchia
Usa scope e spazzoloni con
manici lunghi o allungabili
Evita poltrone troppo comode
Gruppo fisioterapisti coordinamento area riabilitativa
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U
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P
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Festa degli alberi e del dono
Palmanova, 10 maggio 2007
Sono stati coinvolti gli alunni delle scuole elementari e quest'anno anche delle medie che con le insegnanti hanno elaborato
dei bellissimi disegni sul tema del
dono, disegni che sono esposti nell'ingresso principale dell'ospedale
di Jalmicco.
Lavorando all'Ufficio Relazioni con il Pubblico mi sono ritrovata tre anni fa coinvolta nella Festa degli Alberi e del Dono.
Così ho scoperto che la nostra Azienda, in
collaborazione con il Comune e varie
Associazioni di Volontariato, organizza
ogni anno questa festa nell'ambito delle
Giornate Nazionali Donazioni e Trapianto
di Organi.
L’orchestra e il coro dei ragazzi
ha allietato i presenti con belle
melodie e canzoni.
Successivamente nello spazio
verde all'interno dell'ospedale i
bambini, con l'aiuto degli Alpini
della sezione di Palmanova, hanno
piantumato gli alberi e hanno
"donato" al vento i palloncini che il
Comitato Locale della Croce Rossa
Italiana ha gonfiato per tutti; poi finalmente hanno raggiunto i
tavoli con bibite e pizzette che in meno di dieci minuti sono state
divorate.
La festa è splendidamente riuscita grazie a Amedeo, Arianna,
Bepi, Claudia, Enza, Giorgio, Marco, Patrizia, Rita, Silla, Susi
Garden (rigorosamente in ordine alfabetico perché tutti sono stati
preziosi).
Nel 2007 siamo giunti alla settima edizione: in questi sette anni diversi alberi sono
stati piantumati, sia a Latisana che a
Palmanova. Da un paio d'anni diamo la
preferenza agli alberi da frutta per supportare il programma di sensibilizzazione alimentare che il nostro Servizio Promozione
Salute del Dipartimento di Prevenzione propone alle scuole.
Anche questo anno gli alberi sono stati donati dai nostri tre direttori dr. Ferri, dr. Collareta, dott. Girardi, con il contributo del sindaco Cressatti, del vicesindaco Marzucchi e dell’assessore Baldin,
del Comune di Palmanova, sempre molto sensibili a questa iniziativa. Dopo la presentazione della giornata da parte del dr.
Ferri, e alcune riflessioni sul dono da parte dei rappresentanti
delle associazioni, moderate dal dr. Andreatti, i veri protagonisti
sono stati i bambini.
Paola Virgolin - Ufficio Relazioni con il Pubblico
Q
U
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I
T
A
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Prima pedalata della salute
Palmanova, 6 maggio 2007
Dopo un breve ristoro, la nostra guida ci ha condotto per le vie
del paese, sempre scortati e in tutta sicurezza, alla scoperta anche
delle meridiane più nascoste. Una vera rivelazione per grandi e
piccini.
Al rientro a Jalmicco ci aspettava una meritata pastasciutta.
L'iniziativa è stata realizzata con la partecipazione del
Dipartimento di Prevenzione e dell'AROS che, oltre ad aver organizzato dettagliatamente l'evento, ha regalato ai partecipanti
anche una simpatica maglietta ricordo.
Silla Stel - Dipartimento di Prevenzione
Promozione della salute e cultura: i due ingredienti della prima
pedalata della salute della nostra ASS. Non ci soffermeremo ad
elencarvi i benefici dell'attività motoria sulla salute umana, ma vi
raccontiamo come abbiamo tradotto in pratica una attività salvacuore quale una sana pedalata, unita alla scoperta delle meridiane di Aiello del Friuli.
Una giornata di sole ci ha permesso di godere al meglio ciò che
il programma offriva: partenza in bicicletta da Palmanova alla
volta di Aiello, preceduti da un calesse, arrivati nel cortile delle
meridiane abbiamo trovato il nostro Cicerone: il sig Aurelio
Pantanali, che ci ha illustrato in maniera dettagliata e privilegiata i vari orologi solari ed i differenti metodi usati dall'uomo nelle
diverse epoche per misurare lo scorrere del tempo.
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S P A Z I O
L I B E R O
In Spagna in motocicletta
L'ANTEFATTO
La storia di questo viaggio è legata a due episodi determinanti:
il mio amico Orlando si trasferisce a Siviglia (sposando prima
una e, più recentemente, una seconda sivigliana) e il pensiero di
un lungo viaggio in moto inizia a rosicchiarmi il cervello. La
situazione si sblocca infine nel 2005 quando, dopo aver vagato
per mesi per casa trascinando con aria sconsolata i piedi, sguardo perso nel vuoto, ottengo dalla famiglia l'autorizzazione a partire, purchè mi tolga di torno, in cambio di attenzione e prudenza.
3° giorno: 20.5.2007 Valencia - Siviglia (km 700)
Colazione a base di roba fritta dal nome improbabile e caffè, poi
via verso Almeria. Devio su strade secondarie in direzione del
parco naturale Cabo de Gata, dove godo di piccole spiagge racchiuse da alte scogliere.
Poi direzione Nord, a risalire la spoglia sierra Alhamilla e via
a scendere verso Tabernas ed il deserto, sfondo naturale di oltre
400 films girati negli anni ‘70 (Sergio Leone!).
Accarezzato dal vento caldo che dalla piana assolata risale
verso la sierra mi sistemo
sotto un albero e riposo.
Ma è già ora di ripartire:
Granada e la fortezza
araba sono una fugace
visione e alle 8 di sera
sono in centro Siviglia a
mangiare tapas e bere
birra San Miguel (più
dolce della Cruzcampo)
con il mio amico Orlando
(con il quale trascorro il Colline agli estremi della sierra Morena
4° giorno).
LA PREPARAZIONE, 17 maggio
Controllo previsioni meteo a 5 giorni in Francia e Spagna, soldi,
documenti, ½ l. olio moto, bagagli al minimo, una testa così di
raccomandazioni.
IL VIAGGIO
1° giorno: 18.5.2005 Udine - Oulx (km 600)
Attraverso il Nord Italia, diretto verso Oulx, perchè intendo
attraversare la Francia con direzione est - sud ovest, dalle montagne verso il mare, pernottando presso la casa di amici. Gli automobilisti italiani sono poco rispettosi dei motociclisti: il sorpasso
in autostrada avviene occupando solo metà della carreggiata di
sorpasso, quindi troppo vicini alla moto; a bassa velocità alzo la
visiera e sputo. Alle 22, stanco e infreddolito (quota 1300), la sorpresa: le preziose chiavi non aprono (scoprirò al ritorno che erano
quelle della casa di Bibione, accidenti! Improvvisazione ed adattabilità: con l'espressione più tranquillizzante possibile (contesto:
buio pesto, paese deserto) chiedo ad una giovane - apparentemente l'unica abitante della palazzina, di aprirmi il portone. In
due secondi decide sì di aprirmi, ma anche che non vale la pena
andare oltre (sigh !). Esploro il territorio, scopro nel vano garage
un piccolo deposito di masserizie e organizzo un giaciglio di fortuna con materasso e coperta. Sono le 23: sms a casa raccontando
una falsa vita di agio e calore e buonanotte a tutti.
RITORNO
5° giorno: 22.05.2007 Siviglia - Valencia (km 700)
2° giorno: 19.5.2005 Oulx - Valencia (km 1300)
Che notte! Parto appena fa luce, risalendo lungo la strada che
porta al Colle del Monginevro (m. 1850); una volpe mi attraversa
la strada, intorno a me prati gelati ed erba ricoperta di brina.
Scendo rapidamente, decongelandomi però lentamente, il versante francese, tempo bello. Nella zona che costeggia il parco des
Ecrines avvisto alto in cielo alcuni avvoltoi e interpreto disinvoltamente l'evento come auspicio a me favorevole. Attraverso l'est
della Francia puntando verso Nimes, poi tutto capita rapido:
autostrada, confine spagnolo, Barcellona e oltre; il vento che
viene dalle colline spallotta un po’ la moto, velocità di crociera
120 - 130 km/h. Alle 4 di pomeriggio, cotto, esco dall'autostrada
e mi fermo in un aranceto per riposare e mangiare a sbafo arance ricche di sugo
(contadino assente);
e poi ancora verso
sud ad oltrepassare
Valencia, dove mi
fermo in un piccolo
albergo di un paese
anonimo per mangiare e dormire.
La sierra di Cazorla
Direzione Cordoba e successiva deviazione verso il parco naturale della sierra di Cazorla. La strada si inoltra a perdita d'occhio
attraverso colline e ulivi (ma la qualità dell'olio spagnolo è inferiore al nostro).
Poi sale lungo il crinale di un complesso montuoso per attraversare successivamente una valle lunga 30 km immersa nei pini:
da non credere! E' il 22 maggio, 3 anni dalla morte di mia madre.
Incido una piccola croce su di un ramo di pino proteso a dominare la valle, una preghiera e riparto. La guida indica che nel parco
vivono 3000 cervi ma, per fortuna, non ne investo nessuno.
Esco dalla valle nel bel mezzo della meseta della Mancha: sole,
colline spianate, campi gialli di grano tagliato.
Oltre Albacete l'altopiano termina bruscamente, scendendo
vertiginosamente verso Valencia, dove faccio tappa.
Cito solo per completezza di cronaca il 6° giorno Valencia - San
Remo ed il 7° giorno San Remo - Udine (totale km 1900), che
hanno rappresentato solo la lunga via del pensiero e del ritorno.
Per gli amici motociclisti: sono consapevole che questo, più che
un viaggio, ha le caratteristiche di un percorso a tempo, ma così
è nato e così è stato realizzato.
Sono certo che saprete comprendere...
Sono le 9 di sera,
sole e luce sono
ancora vivissimi ed il cielo è del colore del riflesso del mare e
della terra rossa di Spagna fusi insieme. Prima di crollare per la
stanchezza mi ristoro con una mega porzione di fegato fritto nell'aglio e ben 2 porzioni di birra Cruzcampo.
Deserto di Tabernas
Maurizio Andreatti
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POSTA
DEI LETTORI
Riportiamo il racconto e i disegni dei Bambini delle scuole elementari, che hanno partecipato
alla festa degli alberi e del dono tenutasi il 10 maggio.
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Folle al cinema
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Ogni ultimo venerdì del mese alle 20.30, all'Auditorium San
Marco di Palmanova, un esperto sul tema affrontato accompagna
il pubblico nella discussione sui problemi legati alla vita quotidiana: la genitorialità, l'educazione, la morte, il lavoro, le angosce
di vita. L'ingresso è riservato ai soci del Circolo Cinemanova, la
cui tessera annuale ha un costo di 5 euro. I prossimi appuntamenti sono:
Venerdì 29 giugno 2007
“Cacciatore di Teste” di Costantin Costa Gavras (2005)
Venerdì 27 luglio 2007
“Ho affittato un Killer” di Aki Kaurismaki (1990)
Il Dipartimento di Salute Mentale organizza, ogni mese (tranne Agosto), la proiezione
di un film in collaborazione con il circolo culturale Cinemanova e il
centro Culturale il
Villaggio del Sole, in
un cineforum intitolato "Le folle e il folle".
VI ASPETTIAMO NUMEROSI !!
Il Distretto di San Giorgio di Nogaro cambia sede
Dal 28 maggio il Distretto si é trasferito da viale Europa a via
Palmanova n. 1, sempre a San Giorgio di Nogaro.
I numeri telefonici sono i seguenti:
CUP Tel. 0431-624811 Fax 0431-624827,
UFFICIOAMMINISTRATIVO Tel. 0431-624815 Fax 0431-624823,
SERVIZIO INFERMIERISTICO DOMICILIARE Tel. 0431-624813 Fax 0431-624896
UFFICIO IGIENE Tel. 0431–624837
CONSULTORIO FAMILIARE Tel. 0431-624830
Lignano Sabbiadoro, Pronto Soccorso Stagionale e Guardia Medica Turistica
Il Servizio di Guardia Medica Turistica sostituisce, per le persone in soggiorno temporaneo a Lignano, le funzioni proprie del
Medico di Famiglia, non garantisce le prestazioni di Pronto
Soccorso ed é aperto tutti i giorni.
La Guardia Medica Turistica con sede a Lignano Sabbiadoro
presso i locali del Pronto Soccorso tel. 0431/70455 é aperta dal 19
al 31 maggio e dal 10 al 23 settembre dalle 8 alle 20 e dal 1 giugno
al 9 settembre con orario continuato nelle 24 ore. Mentre la sede
di Lignano Pineta sita in P.zza Rosa dei Venti, condominio
Chiesa di Levante tel. 0431/422755 é aperta dal 9 giugno al 2 settembre dalle ore 8 alle ore 20.
Il Servizio Domiciliare della G.M.T. é attivo dal 19 maggio al 23
settembre dalle 8 alle 20, telefonando al numero 334/6936863.
Il Pronto Soccorso Stagionale, con sede a Lignano Sabbiadoro
in Parco San Giovanni Bosco 20/A, tel. 0431/71001, é aperto dal
19 al 31 maggio e dal 10 al 23 settembre dalle 8 alle 20, e dal 1 giugno al 9 settembre con orario continuato nelle 24 ore.
Il Pronto Soccorso Stagionale é raggiungibile, seguendo le
apposite indicazioni; è dotato di parcheggio ed eliporto per elisoccorso.
E' dotato di risorse per rispondere alle emergenze-urgenze, per
la stabilizzazione e per l'eventuale trasporto (ambulanza, elicottero) negli ospedali di primo e secondo livello. Nel corso di alcune
ore diurne il P.S. è dotato di servizio interprete.
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D
A
Z
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Un ringraziamento ai colleghi che si occupano della distribuzione del giornalino !!!
A.S.S.ieme per 5 minuti
Periodico Bimestrale
dell’Azienda per i
Servizi Sanitari n. 5 ”Bassa Friulana”
Anno II - Numero 7
giugno/luglio 2007
Reg. presso il trib. di Udine
n. 29/06 del 28.06.2006
Direttore responsabile
Daniela Gross
Redazione
Tiziana Bonardi
Marco Luigiano
Meri Marin
Chiara Obit
Simona Schepis
Paola Virgolin
Impaginazione e Grafica
Marco Luigiano
Contatti
Tel. 0432-921455
Fax. 0432-921579
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Posta interna : Redazione giornale
c/o S.O. Politiche del Personale
Stampa
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A questo numero hanno collaborato
Maurizio Andreatti
Marco Bertoli
Marina Dose
Meri Marin
Lucia Martimbianco
Chiara Obit
Mara Pellizzari
Silla Stel
Gabriella Trani
Paola Virgolin
Massimo Zuliani
I Fisioterapisti
I bambini delle scuole elementari