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Passioni e persuasione
L’insostenibile leggerezza del discorso politico in Europa
La Fondazione sostiene e ospita un seminario internazionale
Il 2 e 3 dicembre 2015 venti esperti a confronto
Comunicato stampa
Bologna, 30 novembre 2015 – C’era una volta il discorso politico. Oggi ci sono gli slogan e i tweet. E,
forse, il discorso politico è finito in soffitta. Oppure no? Demagogia e populismo, promesse invece di
fatti, satira politica e campagne elettorali, politicamente corretto e turpiloquio, sfoghi sulla rete anziché
giudizi meditati: questi aspetti del consenso (nuovi e meno nuovi) e della deliberazione politica
pongono nuove domande. Per esempio: se si parla alla pancia del cittadino elettore, come si può
argomentare alla pancia? Come si può ritrovare una funzione collettiva della retorica che faccia
conoscere il problema e orienti alla discussione e alla deliberazione, in comunità sempre più vaste e
variegate culturalmente, e con la velocità dei mezzi di comunicazione di oggi? E come si può utilizzare
l’antico rapporto tra la politica e la sua rappresentazione letteraria per non perdere la memoria di
problemi che si ripresentano oggi in contesti completamente diversi? Si riuscirà infine a ricostruire una
retorica “sostenibile” del discorso politico?
A queste e ad altre domande cercherà di rispondere il Seminario internazionale Passioni e
persuasione. L’insostenibile leggerezza del discorso politico in Europa, organizzato dal
Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna con il contributo
della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Il Seminario si terrà nelle giornate del 2 e 3
dicembre 2015 (dalle 9 alle 19) nella Sala Conferenze della Fondazione, in via delle Donzelle 2 a
Bologna. Il Comitato Scientifico del Seminario è composto da Andrea Battistini, Bruno Capaci e
Luigi Spina. L’ingresso al Seminario è libero.
Il discorso politico, oggi, non è più solo il discorso dei politici: è ormai tutto quello che si dice e si
scrive sui destini del Paese e dell’Europa, in Parlamento come sui giornali e nella piazza virtuale della
rete. Da qui partirà la riflessione dei relatori del Seminario internazionale: sono venti, arrivano da
università italiane ed europee (Francia e Polonia) e saranno divisi in tre sessioni: Europa, laboratorio del
genere deliberativo; Nuovi oratori in Italia; Letteratura e politica.
Si comincia mercoledì 2 dicembre alle 9. Dopo i saluti di Maura Pozzati, Consigliere di
Amministrazione della Fondazione del Monte con delega alla Cultura, e Francesco Citti, Direttore del
Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica, è in programma la prima sessione, Europa, laboratorio del
genere deliberativo, introdotta e presieduta da Laurent Pernot, Membro dell’Académie des inscriptions et belleslettres dell’Institut de France, con gli interventi di Francesca Piazza (Università di Palermo) su “Le
ragioni del lupo. Perché non possiamo fare a meno della retorica”); Federica Greco (Université
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna Via delle Donzelle, 2 - 40126 Bologna
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Grenoble-Alpes) su “Alternative media e antiretorica: i nuovi osservatori del discorso politico”; Luca
Ferrero (Università di Bologna) su “Decidere sull’orlo del precipizio. Discorsi europei nell’orizzonte
dell’irreparabile”); Maria Zaleska (Università di Varsavia) su “Deliberare iuvat? Passioni e ragioni nel
dibattito sulla qualità di educazione”. Si riprenderà nel pomeriggio, dalle 15.30, con Francesco Bonelli
(Université Grenoble-Alpes) e il suo intervento su “Quando i lupi si fanno agnelli (e viceversa). La
retorica del politicamente (s)corretto nel discorso politico contemporaneo”; Stefania Sini (Università del
Piemonte Orientale, Vercelli) parlerà de “I formalisti russi e la retorica di Lenin: dall’arte autonoma del
testo alla parola altrui che scotta”.
Nella stessa giornata del 2 dicembre, dalle 17.30 alle 19, la prima parte della seconda sessione: Nuovi
oratori in Italia, presieduta da Michele Cortelazzo, che introdurrà due interventi: Paola Desideri
(Università G.D’Annunzio di Chieti-Pescara) su “Il discorso politico tra il fidem facere e l’animos impellere”;
Bruno Capaci (Università di Bologna) su “Oratori e attori politici: persuasione e suasione tra la prima
e la seconda Repubblica”.
Giovedì 3 dicembre dalle 9 proseguiranno gli interventi della seconda sessione con Cristiana De
Santis e Sara Amadori (Università di Bologna) che affronteranno il tema “Dalla vis comica alla vis
polemica: strategie comunicative a confronto (il caso Grillo vs l’affaire Dieudonné)”; Giuditta Spassini
(Università di Bologna) con “Dai dibattiti del Web; alcuni schiaffi argomentativi e relative fallacie
logiche”. La sessione, sotto la presidenza di Bruno Capaci, proseguirà con gli interventi di Adelino
Cattani (Università di Padova) su “Doveri e diritti, regole e mosse dell’oratore-disputante”, e Michele
Cortelazzo (Università di Padova) su “La via veneta al discorso elettorale: i discorsi dei candidati alla
presidenza della Regione (2015)”.
Il pomeriggio del 3 dicembre sarà infine dedicato alla terza sessione, Letteratura e politica, che vedrà
alternarsi, sotto la presidenza di Luigi Spina, i seguenti interventi: Carlo Varotti (Università di Parma)
su “Ratio, mito e discorso: Carlo Levi e il trauma della massa”; Ivano Paccagnella (Università di
Padova) su “Oratoria francescana fra Quattro e Cinquecento (e più in là…)”; Gianmario Anselmi
(Università di Bologna) su “Responsabilità e decisione nelle scelte argomentative di Machiavelli”; Elisa
Gregori (Università di Padova) su “Valéry e l’antipolitica lenta”; infine l’ultimo intervento affidato a
Rosario Castelli (Università di Catania) che parlerà de “Il camaleontismo del Potere e la
fenomenologia dell’uomo forte in Federico De Roberto”.
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Paola Frontera
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