A caccia di chiarezza tra norme e certi cazioni per l
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A caccia di chiarezza tra norme e certi cazioni per l
RUBRICA di Carlo Volonté Laureatosi in Economia Aziendale presso l’Università LIUC di Castellanza, il Dott. Carlo Volonté lavora per 2 anni presso una società di consulenza di Milano. Il Dott. Carlo Volonté opera come libero professionista da più di 10 anni con specializzazione nell’ ambito della consulenza aziendale e specifica preparazione della consulenza riguardante il settore delle certificazioni ISO. Certificazioni e norme A caccia di chiarezza tra norme e certificazioni per l’impresa [email protected] LE ALI DELLA LIBERTÀ PICCOLI PASSI PER ANDARE LONTANO La trattazione specifica di normative cogenti (o obbligatorie) e certificazioni volontarie è oggeto di dibattito in ambito industriale e grafico. In questo primo articolo troverete una dovuta e voluta semplificazione iniziale di argomentazioni che in realtà sono molto più ampie e complesse, di cui potreste aver già sentito parlare, o che affrontate per la prima volta. Niente paura, quindi! Già dal prossimo numero entreremo più nel dettaglio degli argomenti qui trattati in modo estremamente schematico fornendo ulteriori spiegazioni e partendo dal presupposto che nulla è scontato. 46 Le aziende italiane e più nello specifico quelle operanti nel settore grafico (sia PMI che grandi imprese) debbono assolvere a diverse norme, ma nel contempo sono libere di scegliere se certificare le loro qualità agli occhi del cliente e del mercato stesso. Dall’incontro di Certiconsult con Sunnycom Publishing nasce l’opportunità di scoprire con semplicità e chiarezza prospettive e dinamiche di norme cogenti e certificazioni volontarie. IN PROSPETTIVA EUROPA Nel panorama europeo odierno e conseguentemente nel contesto italiano, le aziende moderne sono chiamate a rispondere a una serie di richieste che il mercato e/o il legislatore, con diversi livelli di forza, impongono. Questi variabili livelli di forza sono dovuti al diverso potere impositivo che può avere un soggetto privato piuttosto che uno stato. Spieghiamoci meglio: ogni azienda, per poter operare in modo legale, deve sottostare a una serie di adempimenti legislativi di carattere cogente (obbligatorio). Ovviamente, non essendo una libera scelta dell’azienda, la forza di questa imposizione è totale; ovvero, l’azienda secondo tempi e modalità differenti, dovrà assolvere a tali richieste. La vigilanza, relativamente agli adempimenti stessi, non sempre è a diretto carico dello stato e/o dei suoi apparati, ma può essere demandata a soggetti terzi di diritto privato. Il mercato, invece, può esercitare pressioni in modo molto differente che lasciano comunque un margine di manovra al soggetto. L’azienda, infatti, può decidere di iniziare un percorso di certificazione volontaria perché i competitors, gli stakeholder, decisioni di marketing e mode spingono in questa direzione, oppure, perché aziende clienti con notevole potere contrattuale chiedono l’ottenimento di tali certificazioni al fine di poter continuare il rapporto di lavoro in essere. NORME COGENTI Le normative di carattere cogente si possono distinguere in alcune grandi famiglie con diversi livelli di complessità a seconda del settore di applicazione (dai processi industriali alle attività del terziario) e sono: - Norme relative alla sicurezza sul lavoro; - Norme di carattere ambientale; - Autorizzazioni di tipo urbanistico ed edilizio; - Norme di carattere fiscale, contabile e amministrativo; - Norme sulla privacy e sulla gestione dei dati; - Norme giuslavoristiche; - Norme di prodotto. All’interno di ognuna di queste grandi famiglie ci si imbatte spesso in indicazioni discordanti, rappresentate da Direttive e Regolamenti comunitari, Leggi e Decreti legge, Decreti Ministeriali, circolari interpretative… L’ITALIA SI ADEGUA Le caratteristiche delle norme italiane, fatte di continui rimandi a norme precedenti, e la sovrapposizione con le fonti di diritto europeo; creano un clima di incertezza costante circa obblighi, tempi e modalità di adempimento. Si può affermare, senza il timore di smentita, che in Italia la parte difficile non è rispettare le leggi, ma capire che cosa chiedano. Non si ha la pretesa di fornire o rendere, di seguito, un elenco esaustivo e in grado di raccogliere tutte le tipologie di norme esistenti; piuttosto una breve disamina informativa su quello che è l’attuale e intricato panorama riguardante le cogenze da rispettare per poter lavorare in modo armonico e legale in Italia. zazione o i propri prodotti a standard quasi sempre internazionali, verificati nella loro applicazione da organismi accreditati di terza parte. Da ciò è facile intuire che l’azienda ne trae immediatamente dei benefici, sia a livello organizzativo sia a livello di immagine. Se i primi possono essere difficilmente quantificabili, soprattutto in aziende già ben strutturate e ben organizzate, i secondi sono palesi e cristallini: l’azienda può fregiarsi di una certificazione accreditata e universalmente riconosciuta, per di più “volontaria”. Questo, da subito innalzerà di un gradino il livello del prestigio della stessa nei confronti dei principali competitors. Le principali famiglie di normative volontarie di certificazione sono riferibili ai seguenti argomenti: - Certificazioni di qualità (es: UNI EN ISO 9001); - Certificazioni ambientali (es: UNI EN ISO 14001 – EMAS); - Certificazioni della sicurezza (es: OHSAS 18001); - Certificazioni etiche (es: SA 8000); - Certificazioni dei sistemi informativi (es: ISO 27001); - Certificazioni di prodotto (es: Ecolabel); “ISO, USI, CEN” Oltre alle norme più conosciute e citate nel precedente elenco, all’interno di ogni famiglia è possibile individuare innumerevoli norme con argomenti e ambiti di applicazione anche molto specifici. Le norme citate sono emanate da organizzazioni nazionali e/o sovranazionali, rappresentative di molti paesi e molte organizzazioni, in particolare le principali fonti normative volontarie più conosciute sono ISO, CEN e UNI. Chiudiamo, segnalandovi che sul prossimo numero approfondiremo tutti gli adempimenti cogenti riguardanti la sicurezza. L’ACRONIMO DEL MESE “Il Comitato europeo di normazione (European Committee for Standardization in inglese, Comité européen de normalisation in francese), meglio noto con l’acronimo CEN, è un ente normativo che ha lo scopo di armonizzare e produrre norme tecniche (EN) in Europa in collaborazione con enti normativi nazionali e sovranazionali quali per esempio l’ISO.” – Fonte: Wikipedia. CERTIFICAZIONI VOLONTARIE Le certificazioni volontarie possono essere relative all’organizzazione aziendale e/o a parte di essa, oppure, a prodotti e/o processi produttivi. Essere un’azienda certificata significa adeguare la propria organiz- 47