in viaggio con i tarocchi

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in viaggio con i tarocchi
Francesco Guarino
IN VIAGGIO
CON I
TAROCCHI
I quaderni del TdM a cura di Francesco Guarino.
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IN VIAGGIO CON I TAROCCHI
di Francesco Guarino
Il simbolismo dei Tarocchi ci porta in un viaggio interculturale senza eguali perché
le immagini presenti negli arcani, solo apparentemente banali e semplicistiche,
sono invece in grado di rievocare culture e conoscenze molto distanti tra loro.
Contemplando i disegni saremo proiettati alla scoperta di civiltà antiche e distanti
nei secoli. Tutte queste fonti di conoscenza sono mescolate le une nelle altre. Il
patrimonio sincretico codificato nella struttura simbolica è la viva testimonianza che
i Tarocchi di Marsiglia sono uno strumento che si rivolge a tutti gli essere umani
indipendentemente dalla loro religione, dalla politica, dal sesso, dalla razza, dalla
nazionalità. Il suo fine è una presa di Coscienza universale. Tutti potranno elevare il
proprio Spirito con il Tarocco di Marsiglia.
Muoviamo insieme i primi passi. Constaterete voi stessi quanto sia assolutamente
fenomenale che così tante informazioni siano contenute in sole ventidue carte.
Partiamo da un presupposto cardine di tutto il magistero tarologico: le varie nozioni
nei Tarocchi nascono sistematicamente dall’associazione di due elementi comuni.
Troveremo due simboli in un’unica carta oppure un simbolo in due carte diverse.
Nei Tarocchi tutto procede per due. È una delle leggi che regolano il loro
funzionamento. Proviamo ora a vedere velocemente alcuni esempi di queste
diverse culture presenti nei Tarocchi di Marsiglia. Iniziamo con qualche semplice
richiamo osservando l’arcano conosciuto come il Mondo. Ecco profilarsi la
presenza dei frontespizi delle cattedrali medievali connotati dalla medesima
simbologia.
Chi s’interessa di Tarocchi si ferma a questa constatazione perché è sempre
difficile concepire il fatto che vari insegnamenti possano essere combinati in un
unico disegno. Però noi dobbiamo permettere al nostro sguardo di espandersi e
cogliere più elementi all'interno della medesima figura.
Nello stesso arcano XXI, per esempio, potremmo riconoscere nel toro la figura di
Zeus che vuole conquistare Europa e, trasformandosi in questo bovino, si accoscia
ai piedi della fanciulla che è nuda e con un drappo rosso. Con molta semplicità
abbiamo ripiegato dal Medioevo alla mitologia greca.
Scorrendo gli arcani, come non notare poi il compasso sulla testa dell’Imperatore?
Il compasso è un chiaro segno distintivo della Massoneria. Ma c'è di più. Secondo
le usanze presentateci dai massoni, è importante notare la posizione che le aste
del compasso hanno:
1. Il compasso completamente dietro la squadra rappresenta il grado più basso
tra i massoni, chiamato Apprendista.
2. Il compasso con un braccio visibile e l'altro no rappresenta il secondo grado,
conosciuto come Compagno.
3. Il compasso completamente visibile è il terzo ed ultimo grado, ovvero il
Maestro.
Guarda bene L'Imperatore.
Un braccio è visibile e l'altro no. Sembra proprio che sia al secondo grado
dell'iniziazione massonica. Questo livello iniziatico è caratterizzato dall'esplorazione
del globo terrestre. E cosa sta guardando il personaggio dell'arcano IIII? Il globo
terrestre rappresentato dal suo scettro. In più, anche la posizione delle sue gambe
suggerisce un nesso davvero importante con la massoneria: la squadra. Anche i tre
puntini sul costato dell’esserino del Diavolo sembrano una conferma alla relazione
massonica.
I tre puntini servivano per abbreviare i nomi degli appartenenti alla Massoneria.
Perché posizionarli sui personaggi dell’arcano XV? Perché i Massoni inserivano i
loro messaggi in codice in posti per lo più spaventosi così da evitare che
l’eccessiva curiosità della gente inficiasse la segretezza. Difatti questi puntini si
trovano su una carta terrificante che ci ricorda anche un particolare rituale
massonico in cui l’iniziato viene denudato e legato per il collo.
Passiamo all’Egitto. Nella carta che conosciamo come il Matto intravediamo il dio
Anubi.
Questa divinità è raffigurata come un uomo con la testa di cane. Un importante
attributo del Matto è proprio il cane che lo segue. Anche la postura è davvero
simile. E che dire dell’Eremita che con l’H del nome di troppo (H – ERMITE), ricalca
la figura di Ermete?
Ermete richiama Thot, il dio egizio della parola e della letteratura. Scorgiamo un
libro nascosto a piè di carta (in arancione) come simbolo evidente della letteratura.
LE MAT non vuol dire Il Matto, ma il bastone. Io credo che questo particolare sia
rilevante. Il Matto e L’Eremita sono gli unici due personaggi ad avere un bastone.
Nessun altro essere umano raffigurato negli arcani ne ha uno così evidente e
peculiare. Continuando su questa linea di pensiero ho provato ad affiancare le due
carte facendole interagire tra di loro. I bastoni dei due personaggi sono
rispettivamente dritto e tremante. Accostandoli sembra formarsi una combinazione
testuale molto particolare: IS.
L’abbinamento di queste due lettere ci riconduce alla dea Iside (ISIS è il nome
della dea, dunque due volte IS). Molti studiosi ci dicono che Iside è la Papessa. In
quest’arcano ritroviamo anche altre caratteristiche come: il velo che è un attributo
della dea; i corni con cui viene sempre raffigurata; le fiaccole impiegate nei rituali in
suo onore.
Sapete in celtico cosa vuol dire questo simbolo “I”? Vuol dire IS. Guardate ora la
grafia con cui appare il numero della Papessa: II ovvero ISIS.
La stessa Papessa introduce anche il mondo cristiano, come d’altronde fa pure il
Papa. In realtà molti personaggi biblici sono rappresentati nei Tarocchi. Osserva la
donna della Stella.
Sapevi che la capigliatura è una delle armi principali della donna e quindi assume
particolare importanza il fatto che sia visibile o nascosta, annodata o sciolta?
Rappresenta il segno della disponibilità, dell’offerta o del ritegno della donna. Maria
Maddalena viene sempre rappresentata nell’iconografia cristiana coi capelli lunghi
e sciolti, segno di abbandono a Dio. La donna nell’arcano è inginocchiata proprio in
segno di abbandono. Ma abbandono a cosa? Io credo alla Casa Dio, l’arcano che
la precede. Cosa di più ovvio?
Parliamo dunque di una donna con i capelli sciolti che si abbandona a Dio (DIEV),
come Maria di Magdala. Sapevi che il termine Maddalena deriva da Magdal-Eder
che vuol dire torre, fortezza? Ecco ancora una volta la relazione “torre + donna”.
Passiamo in rassegna il Giappone. In Giappone non è difficile trovare all’entrata
dei templi due colonne sovrastate da due esseri, un incrocio tra cani e leoni. Si
chiamano komainu. Sono all’entrata del tempio per fare la guardia.
Di questi due cani/lupi, uno apre la bocca e l’altro la chiude. Aprire la bocca
(pronunciando a) significa “espirare” e chiudere la bocca (pronunciando um) indica
"inspirare". Ripetere almeno un paio di volte questo suono, AUM, metaforizza una
bella combinazione. AUM è il suono basilare di tutti i mantra dei monaci orientali.
Nel Tarocco di Marsiglia ritroviamo due volte il leone (XI, XXI) e due volte il cane
(Le Mat, XVIII).
In queste coppie possiamo notare l’animale con la bocca aperta (XVIII, XI) e il
corrispettivo con la bocca chiusa (Le Mat, XXI).
Ma non ci fermiamo qui. Nelle culture arcaiche il muggito del toro era paragonato
all’uragano.
In questi due arcani, il toro del Mondo sta osservando la tonsura dell’essere
azzurro che ricorda proprio un uragano. Allo stesso modo il toro Rudra del Rig
Veda ha un seme in grado di fertilizzare e far nascere vita dalla terra e nel Giudizio
un essere azzurro nasce proprio dalla terra. Il toro evoca anche il Minotauro e così
l’essere azzurro diviene Teseo che esce dal labirinto e la donna del Mondo si
trasforma nella splendida Arianna.
I Tarocchi sono uno strumento di sapienza e conoscenza che si rivolge a tutto il
mondo, senza limiti. Ognuno ne vedrà uno specchio di verità interiori. Gli esempi
qui presentati sono stati espressamente scelti tra i più semplici e i più eloquenti.
L’importante è capire che negli arcani sono presenti culture e tradizioni diverse che
vengono utilizzate dai Tarocchi stessi per creare la struttura che li caratterizza. V’è
infatti un trabocco di concordanze, le une più ricche delle altre, alcune delle quali
estremamente complesse da sviluppare.
Francesco Guarino, studioso di credenze popolari e fenomeni paranormali, è uno
scrittore e filosofo contemporaneo. Co-fondatore del TdM®, ha studiato per quasi
dieci anni la Tradizione autentica e secolare dei Tarocchi direttamente con i Mastri
Cartai Marsigliesi.
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