Se i tarocchi ti cambiano la vita

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Se i tarocchi ti cambiano la vita
Se i tarocchi ti cambiano la
vita
Di Anna M. Corposanto
Elisabetta Rossi è giornalista e tarologa. Come lei
stessa
ammette,
il
binomio
potrebbe
apparire
bizzarro, poiché come giornalista lei si occupa
prevalentemente di economia oltre che di costume e
società. Elisabetta gira l’Italia spiegando l’arte
divinatoria con “ragionevole
razionalità”
e, al tempo stesso, con la leggerezza che consente
una mente aperta a tutto ciò che di arcano e
sorprendente la vita ci riserva. I tarocchi sono
una passione che lei coltiva, si potrebbe dire, con
metodo professionale, logico. Ora sta lavorando al suo ultimo progetto editoriale, con
Cristiana Maccioni, storica dell’arte: un libro autobiografico sul mondo della
tarologia che raccoglie e racconta le voci e le esperienze maturate in anni di
consulti nel segno dei Tarocchi, delle profezie e della divinazione. È per questo che
a lei, donna dall’aspetto algido e misterioso, abbiamo posto alcune domande che molti
di noi, tra il serio e il faceto, si saranno posti almeno una volta. Una in
particolare: ma con la lettura dei tarocchi si può davvero cambiare il normale
percorso di una vita?
Elisabetta, come e quando ha scoperto l’arte dei tarocchi?
Sono convinta che certe scoperte, in fondo, le hai da sempre a portata di mano, ma te
ne accorgi solo in un preciso istante. In generale, l’arte della divinazione mi ha
sempre affascinato. Nei miei studi, ma anche nei miei frequenti viaggi di lavoro, in
qualsiasi città o paese fossi capitata, se avevo mezza giornata a disposizione, mi
mettevo alla ricerca di un cartomante, un veggente, un prete, insomma di chi potesse
svelarmi qualcosa di misterioso In ogni paese e comunità, infatti, si nasconde
qualcosa di misterioso, leggendario, fantomatico, con dosi variabili di realtà e
fantasia. E, ti assicuro, non sono mai tornata a casa a mani vuote.
C’è stato un evento particolare che l’ha spinta ad andare oltre la semplice
“fascinazione”?
Prima di risponderti, ricordo il mio collega e noto
giornalista Tiziano Terzani quando era corrispondente in
medio-oriente del settimanale Der Spiegel. Nel suo libro “Un
indovino mi disse”, racconta che nella primavera del 1976, a
Hong Kong, un vecchio indovino cinese gli disse: «Attento! Nel
1993 corri un gran rischio di morire. In quell’anno non
volare. Non volare mai». Terzani non dimentica la profezia,
che a suo modo si avvera: in Cambogia, infatti, nel marzo del
1993 un elicottero dell’ONU si schianta con ventitré
giornalisti a bordo e fra loro c’è il collega tedesco che ha
occupato il suo posto. Ma quella profezia lui alla fine la
trasforma in un’occasione per guardare al mondo con occhi
nuovi: decide, infatti, di non prendere più alcun aereo, senza
per questo rinunciare al suo mestiere di corrispondente. Gira
l’Asia in treno, in nave, in macchina, a volte anche a piedi,
e osserva paesi e persone da una prospettiva spesso ignorata
dal grande pubblico. Quella profezia cambiò davvero la vita di
Tiziano? Di sicuro modificò l’angolo della sua visuale sul
mondo. Anch’io, nel mio piccolo, ho avuto un’esperienza
“profetica”: anni fa cercavo di trovare, studiare e sviluppare
un metodo non convenzionale per leggere e scrivere. Un mattino
mi apparve tra un mazzo di tarocchi la carta del Bagatto, uno
degli Arcani Maggiori dei Tarocchi, che mi disse: “Progetta”.
Quello per me fu il segno, la svolta per il cambiamento e
della mia visione per la soluzione che stavo cercando.
E dopo, che cosa accadde?
Decisi di spingermi oltre lo
stupore e la curiosità,
tornando sui banchi di scuola
per seguire corsi di lettura
dei tarocchi, secondo vari
metodi e scuole di pensiero.
Sono passata dalla teoria
alla pratica con grande
naturalezza, fino a trovare
il mio metodo di lettura, quello psicologico. Sai cosa diceva
Carl Gustav Jung? “Il futuro è preparato nell’inconscio già
molto tempo prima, per questo può essere indovinato dai
chiaroveggenti.” Anch’io sono convinta che i fenomeni visibili
siano uno sguardo lanciato su ciò che non è visibile. E se non
è visibile, bisogna saperlo cogliere con l’intuizione. Per
questo mi sono specializzata nella lettura dei tarocchi
mitologici seguendo i corsi presso la scuola londinese di Liz
Greene, astrologa, psicologa e analista jungiana. E i miei
studi, ovviamente, continuano ancora, con approfondimenti,
ricerche, consulti.
Elisabetta, ma con la lettura dei tarocchi si può cambiare il
percorso di una vita?
Io leggo i tarocchi perché ne conosco i vocaboli, la
grammatica e la sintassi e le loro innumerevoli combinazioni e
utilizzo il linguaggio dei tarocchi non solo come fonte
d’ispirazione, ma anche come metodo per sviluppare la mia
creatività nella scrittura. Come faceva anche Calvino. Certo,
mi affascina anche l’aspetto diciamo così “profetico” che
spesso riserva la loro affascinante lettura. Se mi chiedi
quante profezie si avverano, rispondo non lo saprei, perché a
parte quelle che possiamo definire famose, eclatanti,
miracolose (come quella di Terzani) ne esistono un numero
straordinariamente superiore che fanno parte della vita e
dell’esperienza di ciascuno di noi, ma che non passano alla
storia in maniera esplicita. Io credo che i tarocchi siano
efficaci per avere una lettura del contesto psicologico e
mentale in cui si è in un determinato momento, offrono semi
che ognuno può prendere e coltivare. E cosa ancor più
importante è quel che può e dovrebbe accadere dopo un responso
dei tarocchi. Per spiegarlo, faccio mie le parole che Clarissa
Pinkola Estes, scrittrice, poetessa e psicoanalista
statunitense scrive nel suo libro “Donne che corrono con i
lupi”: “Andate e lasciate che le storie, in altre parole la
vita, vi accadano, e lavorate queste storie della vostra vita,
riversateci sopra il vostro sangue e le vostre lacrime e il
vostro riso finché non fioriranno, finché non fiorirete.”
Elisabetta Rossi in questa intervista ci ha ricordato Tiziano Terzani e il suo famoso
libro “Un indovino mi disse”. Dopo averla salutata, un’ultima domanda, intrigante,
s’affaccia silenziosa nella mente: e se tutti incontrassimo un indovino…? Chissà.