Scheda sintetica Paul Klee

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Scheda sintetica Paul Klee
Scheda sintetica
Paul Klee
Nome e Cognome: Paul Klee
Data e Luogo di nascita: 18/12/1879
Münchenbuchsee (Berna)
Data e Luogo di Morte: 29/06/1940
Montalto (Locarno)
Professione: artista, pittore, violinista,
scrittore, insegnante
Carattere: egoista, modesto, cordiale,
opportunista
Stile di vita: Viaggia e fa molte gite, beve
molto sia da solo che in compagnia, dipinge
di notte e gli piace guardare la città
illuminata di notte. Inoltre gli piace cucinare,
andare a pescare, curare il suo giardino.
Passioni: l’arte in generale (pittura, musica,
poesia, libri, teatro) e i gatti (specialmente
Bimbo, il suo gatto)
Scheda sintentica
moglie Klee
Nome e Cognome: Carolina Sofia Elisabetta
Stumpf
Carattere: anticonformista, ospitale, ribelle,
socievole, amorevole, responsabile.
Stile di vita: da lezioni di piano a casa, bada al
figlio Felix, ospita gli amici in casa e fa concerti
per loro con il marito. Non si occupa della casa,
infatti mantiene una domestica.
Passioni: suonare il piano, il teatro, i libri e le
lunghe gite (condivideva le passioni col marito).
Scheda sintetica figlio
Klee
Nome e Cognome : Felix Klee
Data e Luogo di nascita : 30 Novembre 1907
a Monaco di Baviera
Data e Luogo di morte: 13 Agosto 1990 a
Berna
Carattere: responsabile, sensibile,
estroverso, curioso,sognatore, ambizioso.
Passioni: pittura, cinema, uscire con gli
amici, giocare col gatto, studiare, leggere
PAUL KLEE
Nasce nel 1879 a Münchenbuchsee,
presso Berna, da Hans-Wilhelm Klee,
musicista di origini tedesche e maestro
all'Accademia di Berna e da Maria Ida Frick
cantante professionista svizzera. Ha anche
una sorella maggiore, Matilde Klee. Nel
1880 la famiglia si trasferisce a Berna.
Sin da piccolissimo riceve i primi
insegnamenti di disegno dalla nonna materna
Frau Frik, e a sette anni inizia a prendere
lezioni di violino, entrando, nel 1990, al
Ginnasio di Berna; nel corso della sua vita
coltiverà sia la passione per il disegno e
l’arte, scegliendo di proseguire lo studio
della pittura e ispirandosi tantissimo alla
natura e ai paesaggi della sua infanzia, sia
quella per la musica, diventando un
eccellente violinista e amante soprattutto
della musica di Bach, Mozart,
Beethoven e Wagner, creando sempre un
connubio tra le due.
Nel 1897 inizia a scrivere un proprio diario (in un opera pubblicata in
seguito con il nome di “Diari”) che prosegue, se pur in modo discontinuo,
fino al 1918, dove racconta la sua vita, sia per quanto riguarda i suoi
studi, del suo scarso impegno a riguardo, riportando le proprie
autocritiche che quelle dei professori, sia della sfera privata,
raccontando anche i frequenti tradimenti alla fidanzata, poi moglie. Lui
stesso si descrive come egoista e cattivo.
Dopo aver conseguito la licenza liceale oscilla tra il desiderio di dedicarsi
alla poesia, alla musica o alla pittura, e decide per quest'ultima, quindi
nel 1898, spinto anche da un forte desiderio di libertà ed indipendenza,
si trasferisce a Monaco di Baviera, a Schwabing, quartiere degli artisti,
dove si iscrive alla scuola privata di disegno di Heinrich Knirr.
Nel 1899 conosce la figlia di un medico di
Monaco, una pianista di nome Karoline
Stumpf, detta Lily, e tra i due, che hanno in
comune il carattere ribelle e la passione per
l’arte, la musica, il teatro e per i viaggi,
nasce una relazione che durerà per il resto
della sua vita.
Nel 1900 frequenta le lezioni di pittura di
Franz von Stuck all’Accademia Reale di Belle
Arti, dove conosce Vasily Kandisky. Tale corso
lo lascia però insoddisfatto, il nudo (il
modello) non lo interessa, e i paesaggi
naturali che lui dipinge vengono molto
criticati e ritenuti fallimentari dai maestri.
Successivamente si reca in Italia per un viaggio di apprendistato, che segna la sua
nascita come pittore. Rimane profondamente affascinato dall'arte dei "primitivi"
(intendendo con questo termine gli artisti medioevali che dipingono prima del
rinnovamento linguistico di Masaccio e Donatello) e scopre di preferirli ai classici.
E' questo un primo segnali di un interesse per le culture meno sorvegliate, da
quelle arcaiche a quelle popolari, e per le forme espressive dell'infanzia,
destinato a rimanere costante negli anni e a caratterizzare l'intera sua opera.
Nel 1903 torna a Berna, dove prepara la sua prima serie di incisioni ad acquaforte,
la cui tecnica gli era stata impartita da Walter Ziegler a Monaco, successivamente
note come "Invenzioni". Inoltre collabora nuovamente come violinista
nell'orchestra della città.
Si appassiona a Gustav Klimt, a William Blake e a Goya. In particolare nel 1905,
quando soggiorna a Parigi per la prima volta, ha l’opportunità vedere molte opere
di stile ed epoche differenti, da Leonardo a Rembrandt, dalle opere
impressioniste a l'esposizione dei fauves nel Salon d'Automne.
È in questo periodo che dipinge 26 acquerelli su vetro.
Nel 1906 sposa a Berna la fidanzata Lilly e
si stabiliscono a Monaco
La giuria di accettazione della Secessione
di Monaco rifiuta le "Invenzioni" inviate
dall'artista.
Nel 1907 nasce il figlio Felix.
Gatto e uccello (1928)
Lily da lezioni di piano a casa e bada al
figlio, che diventerà un giovane
responsabile, estroverso, studioso ed
ambizioso, che eredita dai genitori la
passione per l’arte e, in particolare dal
padre, la passione per la pittura e per i
gatti (si ricorda quanto Paul Klee fosse
affezionato a Bimbo, il suo gatto).
La sua formazione ed il suo lavoro sono
solitari: solo intorno ai trent’anni egli giunge
in contatto con il mondo delle avanguardie
storiche, quando nel 1911 conosce Franz
Marc, che insieme a Vasilij Kandinskij,
Auguste Macke, ed altri artisti fa parte il
gruppo del "Der Blaue Reiter" (Il Cavaliere
Azzurro). Klee instaura con Franz Marc un
forte legame di amicizia e si unisce al
gruppo, partecipando con 17 opere alla
seconda mostra berlinese nel 1912. Di
seguto, nello stesso anno conobbe, durante
un viaggio a Parigi, Robert Delaunay, pittore
simultaneo-cubista, le cui ricerche
sul colore e la luce lo influenzarono, e dove
prende anche visione delle opere di Braque,
Picasso, Henri Rousseau, Derain, Vlaminck e
Matisse
Nel 1914 il viaggio in Tunisia con Macke e Molliet, è
decisivo per il pittore; da quel momento lo stesso
Klee afferma di essersi pienamente impadronito del
colore e inizia a prediligere nelle proprie opere le
tonalità calde, tipiche di questa area geografica.
Scrive nello stesso anno: "Questo è il momento più
felice della mia vita. Il colore mi possiede. Non ho
bisogno di tentare di afferrarlo. Mi possiede per
sempre, lo sento. Questo è il senso dell'ora felice: io
ed il colore siamo tutt'uno. Sono pittore!"
Infatti, nei dipinti di questa fase il colore esplode: se
fino ad allora Klee si era dedicato principalmente al
disegno, in Tunisia egli scopre come l'inondazione
totale della superficie della tela da parte del colore
possa trasfigurare forme e oggetti della realtà fino a
trasformarli in puro ritmo costruttivo e in pura
poesia. Si veda per esempio Cupole rosse e bianche,
del 1914: l'impressione destata in Klee dal paesaggio
tunisino, con le sue cupole e i suoi minareti, è ancora
riconoscibile in quest'opera astratta, ma il dato del
ricordo è trasfigurato in una pura sinfonia di toni
cromatici.
Cupole rosse e bianche, 1914, acquerello su pergamena montata
su cartone, 15x14 cm, Dusseldorf, Kunstsammlung NordrheinWestfalen
“
Tutta l’arte è un ricordo all’origine,
è nell’oscurità, i suoi frammenti
vivono sempre nell’artista.
”
Klee comprende che l'arte un discorso sulla realtà, un indagine che svela i meccanismi più
profondi e nascosti della natura e non una sua semplice riproduzione. Nelle sue opere la realtà è
quindi resa essenziale, primitiva, talvolta ridotta a semplici linee o campiture colorate. La sua
inesausta ricerca si manifesta anche attraverso la scelta dei supporti, che vanno dalla
tradizionale tela alla carta di giornale, alla juta, a cartoncini di ogni qualità e spessore.
Questo periodo di riflessione artistica viene però interrotto dallo scoppio della Prima Guerra
Mondiale e dalla morte di Franz Marc durante il conflitto, eventi che scuotono profondamente
l’animo dell’artista.
Nel 1916 fu richiamato alle armi dall’esercito tedesco, ma nel frattempo
realizza 81 opere, quasi tutti acquerelli; gli anni della guerra sia l'impegno
nell'esercito (venne cogedado nel 1918) non impedirono a Klee di continuare a
dipingere e a disegnare.
Nel 1917 fa mostre a Berlino, Zurigo (che suscita grande entusiasmo nei
dadaisti), Monaco.
Sempre durante il servizio militare, nel 1918, scrisse il saggio "La confessione
creatrice" (pubblicato nel 1920) il cui testo fornirà la base per i corsi di teoria
della forma e teoria del colore che Klee terrà, quando verrà chiamato come
insegnare da Walter Gropius nel 1920, al Bauhaus di Weimar. Klee si applica alla
didattica con entusiasmo e precisione, avendo la possibilità di organizzare in
maniera più sistematica l'aspetto teorico del suo fare artistico. Tuttavia esistono
opinioni contrastanti a riguardo: si dice anche che Klee non prese seriamente
l’impegno e che spesso non si presentava per fare lezione
Secondo Klee, il compito dell'artista
non è più rappresentare i fenomeni
naturali così come si presentano alla
vista, ma risalire alla loro genesi, per
reinventarli oltre ’’la definitezza delle
forme’’.
Negli anni venti e nei primi anni trenta,
infatti, Klee conduce una ricerca in cui
l'astrazione non scioglie mai del tutto il
legame con la figurazione, che affiora
in elementi descrittivi minuti ed
essenziali. Anche i titoli scelti dal
pittore concorrono a evocare il
pensiero o il dato di realtà da cui ha
avuto origine l'opera, rendendo
esplicita la celebre dichiarazione
dell'artista: "Io sono un astratto con
qualche ricordo".
Nel 1925 Il Bauhaus si trasferisce a
Dessau, dove Klee abita con la sua
famiglia in una delle case progettate da
Gropius. La National Galerie di Berlino
acquista il primo dipinto di Klee.
Partecipa alla prima mostra di pittura
surrealista a Parigi presso la Galerie
Pierre. Durante questo anno dipinge
Maschera con bandierina nel quale,
semplici forme geometriche, private di
ogni rigore dal sapiente gioco dei colori
tenui e delle sfumature delicate, danno
vita a una strana figurina
antropomorfica che ricorda i disegni
infantili
Maschera con bandierina, 1925, acquerello,
65x49,5 cm, Monaco, Bayerische
Staatsgemaldesammlungen
Nel 1928 va in Egitto e in Bretagna, e
incontra Emil Nolde a Berlino. Il ricordo
di questo viaggio viene impresso in
Strada principale e strade secondarie,
che è reso costruendo un reticolo
geometrico in cui strisce orizzontali di
dimensione e colore diversi si
intersecano con linee oblique
diversamente inclinate. La visione
prospettica, a volo d'uccello, dei campi
bagnati del Nilo rende riconoscibile il
paesaggio egiziano, ma ne fornisce una
rilettura interiore, che coglie
atmosfere e suggestioni, in omaggio al
principio chiave della pittura di Klee,
‘’l'arte non riproduce ciò che è
visibile, ma rende visibile’’.
Strada principale e strade secondarie, 1929, olio su tela, 83x67 cm,
Colonia, Wallraf-Richartz-Museum
Nello stesso anno Il Bauhaus passa un periodo di crisi finanziaria e Gropius,
prima di dimettersi lui stesso, propone a Klee un taglio di stipendio che lui
rifiuta; nel 1930 Klee si dimette e l’anno dopo accetta il posto che gli offre
l’Accademia di belle arti di Düsseldorf. La famiglia rimane a Dessau mentre
Klee cerca una sistemazione, ma nel 1933 salgono al potere i nazisti, Klee
non segue l’ideologia nazionalsocialista e quindi viene licenziato; il Bauhaus
viene chiuso con l'accusa di essere un "covo bolscevico" e viene perquisita la
casa della famiglia Klee a Dessau. La famiglia, quindi, fa ritorno in Svizzera, e
Klee continua il suo lavoro di artista.
Nel 1932 crea il quadro intitolato Ad
Parnassum. In esso il tema classico è
rivestito in un'atmosfera di magio
stupore: poche linee nere si
inseriscono nella fitta trama di piccole
pennellate di colore puro e
scintillante, che ricordano i mosaici
bizantini, definendo l'intera
composizione. Il triangolo in alto, alla
luce di un astro arancione, traccia il
profilo del Parnaso, il monte sacro ad
Apollo e considerato, nell'antichità, la
dimora delle Muse protettrici delle
arti, alla cui casa idealmente si
accede attraverso il semplice arco
posto in basso.
Ad Parnassum, 1932, olio su tela, 100x128 cm, Berna,
Kunstmuseum
Nel 1935 riscontra i primi sintomi
di sclerodermia, malattia che lo
condurrà all'invalidità totale e poi
alla morte,
Muore il 1940 a Muralto, vicino
Locarno. Prima di morire richiede
la cittadinanza svizzera, che gli
verrà concessa subito dopo la
morte.
Nel giugno 2005 è stato aperto a Berna
il Zentrum Paul Klee, interamente
dedicato all'artista. Esso ospita più di
4000 sue opere, oltre a spazi dedicati a
convegni, a laboratori per i giovani, ad
una biblioteca, a mostre tematiche. Il
Zentrum è stato progettato
dall'architetto genovese Renzo Piano e,
nel rispetto delle primarie fonti di
ispirazioni di Klee, è costruito con un
ampio uso di legno ed è caratterizzato
dall'onnipresenza della luce naturale.