Il Mali - CeVI, Centro di Volontariato Internazionale

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Il Mali - CeVI, Centro di Volontariato Internazionale
Il Mali
Il clima del Mali è regolato da due correnti d’aria: una secca, l’Harmattan, che spira da Nord-Est e
che proviene dai territori del Sahara, l’altra umida che è il monsone che spira da Sud-Ovest da
maggio a ottobre e che proviene dalle regioni oceaniche.
I due flussi d’aria determinano l’alternanza della stagione secca che va all’incirca da metà ottobre a
metà maggio, con quella delle piogge che si protrae da metà giugno a fine settembre.
Lo stato di degrado delle vie di comunicazione limita di molto i trasporti, in particolare durante il
periodo delle piogge.
Il fiume Niger, chiamato dai Maliani, “il Fiume dei Fiumi”, nel suo percorso ampio e tortuoso porta
la vita alle regioni che attraversa; esso si estende nel centro del paese in numerosi bacini secondari e
specchi lacustri che danno origine a una vasta zona paludosa.
Fra tutti i paesi del Sahel il Mali è forse tra quelli che più ha risentito delle varie ondate di siccità.
La fragilità dei suoli, la quasi mancanza di terre arabili sono tutt’ora un grosso limite allo sviluppo
di un’economia che rimane essenzialmente agricola.
Ricco di storia, il Mali fin dall’antichità è stato punto di incontro di razze e civiltà ed è costituito da
diversi gruppi etnici : a Nord coabitano Mauri, Tuareg e Sonrai sedentarizzati. Più a Sud vivono i
Peul, i Bozo, i Dogon e più numerosi di tutti i Bambara.
La popolazione che si concentra prevalentemente nel Sud è molto giovane; il 47% ha meno di 15
anni, mentre la speranza di vita è limitata a 48 anni.
Sempre secondo il rapporto del PNUD (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo).
solo il 38 % ha accesso all’acqua potabile, il tasso di scolarizzazione è del 43% , mentre si calcola
che ci sia un medico per 25.000 abitanti.
Circa il 65% vive al di sotto della soglia di povertà con meno di un dollaro al giorno.
Per quanto riguarda la religione, circa il 80% della popolazione è musulmana. La lingua ufficiale è
il francese, mentre la lingua autoctona più diffusa è il Bambara. La capitale è Bamako.
Le gravissime difficoltà economiche, conseguenza anche delle siccità che si sono ripetutamente
abbattute sul paese hanno creato nel recente passato una situazione di emergenza e di straordinarietà
che non hanno facilitato una reale democratizzazione della vita politica.
A causa di una diffusa corruzione tra una ridotta cerchia di potenti all’interno dell’amministrazione
statale, gli aiuti internazionali inviati per compensare le numerose carestie spesso non sono arrivati
a destinazione.
Caduto il Governo monopartitico di Modibo Keita, dopo 23 anni di potere anche il regime di
Moussa Traoré venne rovesciato nel 1991; furono allora indette le prime elezioni democratiche che
dopo un periodo di transizione portarono Oumar Konaré alla presidenza della repubblica. Alla fine
del suo secondo mandato (2002) gli successe Amadou Toumani Touré che venne rieletto nel 2007.