nba playoff - Basket Brescia Leonessa
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SPORT GIORNALE DI BRESCIA SABATO 20 APRILE 2013 53 L’INTERVISTA Justin Ray Giddens L’ex Nba vaticina: «Nessuno come LeBron e Miami» BRESCIA Ce lo confidò tempo addietro; l’estate scorsa, appena arrivato a Brescia quando, affascinati e incuorisiti dal suo passato nel mondo dell’iperbasket, lo tempestammo di domande da semplici appassionati sull’Nba, passata e presente. Fu chiaro: «Non c’è storia, l’anello lo rivince Miami». Ora che gli chiediamo un’intervista con tutti i crismi, Justin RayGiddens, ala dellaCentrale del latte, 27 presenze con i Boston Celtics dei quali fu prima scelta nel 2008 e 11 nei New York Knicks, prima di girovagare per l’Europa e sbarcare la scorsa estate a Brescia, ci guarda con quel viso furbetto dai lineamenti orientaleggianti (padre americano, madre asiatica). Ci squadra come a dire: «Ancora vuoi sapere chi vince? Te l’ho già detto...». Giddens, sono sempre i Miami Heat i suoi favoriti? «Perché, i tuoi no? Non ho certo cambiato idea da inizio stagione. Loro sono e rimangono i più forti e l’hanno dimostrato chiudendo con la miglior percentuale di vittorie. Non avevo dubbi». Cos’altro ha detto il campionato Nba finora? «Non sono riuscito a seguirlo come avrei voluto, anche se le vostre televisioni sono brave e trasmettono tanti match. Posso dire comunque una cosa: mi aspettavo di più, molto di più dai Los Angeles Lakers. Sembravano avere tutto per una stagione di vertice e invece hanno acciuffato i play off solo in extremis. Incredibile». Brutta storia l’infortunio di Kobe Bryant. Secondo lei, che ha avuto anche la fortuna di affrontarlo da avversario, è alla fine della carriera? «Assolutamente no. Conoscendo Kobe e sapendo come affronta questi infortuni ovvero li prende come delle sfide, posso affermare con sicurezza che sarà pronto a giocare per la prossima stagione. E tornerà a farlo essendo il Kobe Bryant che abbiamo sempre ammirato». Nel frattempo LeBron James rivincerà il titolo di Mvp? «Sicuramente e se lo merita tutto. Sarà il quarto premio di miglior giocatore. Per ora non ha senso fare paragoni con altri big del passato, ma LeBron è un grande campione. Attualmente il più forte». Cosa ne pensa invece dei «suoi» Boston Celtics? «Senza Rondo non arriveranno tanto lontano: con quell’infortunio al crociato è per loro svanito il sogno di poter lottare per l’anello. Già il primo turno con New York, per me un piccolo derby, è durissimo». Cristiano Tognoli A destra LeBron James, super stella dei Miami Heat. Sopra, a sx, Kobe Bryant, il grande assente, a destra Carmelo Anthony, che cerca il suo primo titolo NBA PLAYOFF La Compagnia dell’anello a caccia di «King» James Con la sfida Boston-New York parte questa sera la corsa al titolo 2013 Williams, per ambire a fare il colpac■ Ora potete lasciarvi andare: io lo avevo detcio. Ma il tasso di talento (vedi alla voto, Miami è la più forte, LeBron è il più grande ce Lopez e Johnson) la rendono una di tutti i tempi e bla bla bla bla. Ma siete davvemina vagante per tutti. ro sicuri? E nell’assolato West, chi si guadagneSveglia bambolotti (è una citazione di Dan Perà le Finals? Record stagionali alla materson, sia chiaro), da stasera si fa sul serio. Ci no, Oklahoma e San Antonio non dosono i playoff Nba, acme di una stagione da 82 vrebbero avere avversari. I Thunder, partite, vissuta nel segno di LeBron James. Percon la coppia d’oro Durant-Westché è davvero lui l’uomo da battere, dopo brook, affrontano i Rockets del un’annata «monstre», in cui ha lanciato la sua barba James Harden, loro vecchio sfida al trono di «N.1» all time della National fratello di scorribande cestistiche. Basketball Association. Insomma, pronostici Agili, letali in attacco, capaci - se alla mano, il sole sembra splendere con magvogliono - di difendere alla grangiore convinzione nella Eastern Conference. de. Non giocano magari il Forte del titolo del 2012, Miami arriva ai basket più bello della Lega, ma playoff col migliore record della lega (66 vinte se Kevin Durant è in serata, serve e 16 perse), una squadra impreziosita da quella spingarda per arginarlo. l’impressionante bocca di fuoco che è Ray «He Il primo turno Spurs-Lakers meritegot game» Allen. E un «King» James reduce da rebbe un romanzo: San Antonio, una stagione da 26.8 punti, 8 rimbalzi e 7.3 ascoi vecchietti terribili Duncansist. Se aggiungiamo che i suoi «vassalli» si Parker-Ginobili porta chiamano Dwyane Wade e Chris in giro per gli Usa il Bosh, capirete perché sono loro i verbo del basket belsuper favoriti nella corsa all’anello PRONOSTICI lo ed efficace. di world champion. Gli Heat puntano LosAngels,ora «deNella loro corsa al titolo, a Est, gli brayantizzata», è a fare il bis Heat avranno nei New York Knicks, che stasera «battezzano» i ma Knicks, Spurs arrivata ai playoff solo all’ultima gaplayoff ospitando i Boston Celtics. Un primo turno di lusso, anche se Thunder e Clippers ra di regular seala prorompente forza offensiva di hanno idee diverse son,dopouna staKnicks - guidati dalle mani fatate anche se i Lakers gione con troppi bassi. Certo, ci di Carmelo Anthony - appare tropnon si arrendono sono Nash, Gapo dura da arginare per Paul Piersol e Howard, ce e Kevin Garnett, unici alfieri «all ma mica puoi vincere senza difesa. star» del Celtic pride, vista l’indiAvete mai visto i Lakers difendere quest’anno? sponibilità di Rondo. Ma New York è sempre Il paradosso è che, proprio nell’anno che parela solita, pazza... New York. E i Celtics non sova destinato al trionfo dei «lacustri», sono stati no morti fino all’ultima campana. Per cui, mai i Clippers, i fratelli poveri di Los Angeles, ad fidarsi di un bostoniano in pantaloncini e caaccreditarsi come pretendenti al titolo. Col tanottiera. lento folle di Jamal Crawford, la visione di gioSempre nella Eastern Conference, Miami afco di Chris Paul e la potenza di Blake Griffin i fronta i Milwaukee Bucks, che possono opporClippers partono favoriti con Memphis, ma sore Jennings e poco altro ai «mostri» di coach no sempre i folli Clippers. Candidati a far bene Spoelstra. Chiudono il programma le sfide tra anche i Denver Nuggets, privi dell’infortunato Indiana e Atlanta e quella potenzialmente Danilo Gallinari e comunque pericolosi per molto succosa tra Brooklyn Nets e Chicago ogni avversario. Se la vedranno con i Golden Bulls. Per i Tori del «nostro» Marco Belinelli la State Warriors di Stephen Curry, reduce dalla vera incognita è Derrick Rose, infortunatosi sua migliore stagione in assoluto. Ok, manca proprio nei playoff dello scorso anno e non anKobe, ma qualcuno in grado di farci sobbalzacora rientrato. Certo, con Derrick nel ruolo di re dalla poltrona c’è, per fortuna. play, Chicago - con la sua difesa estenuante e Eccoci qua: prima palla a due stasera nella Big la potenza sotto le plance di Boozer e Noah Apple, poi via con gli altri match. Si gioca al diventa squadra da titolo. Ma, anche ammesmeglio delle sette partite. Preparatevi a veglie so che Rose rientri, che contributo potrà dare notturne, da adesso non si scherza più. ai suoi? Brooklyn resta per ora una squadra Rosario Rampulla troppo incostante, come il suo leader Deron QUJKlpR8FCeBzEPity1EU7dA2DjQCm6y6GY5UOiyTlE= L’ira funesta e i dubbi del pelide Kobe La stella Lakers è ai box, ma vuole tornare sul trono LOS ANGELES Cantami o diva del pelide Kobe...Della sua ira funesta per un tendine saltato alla vigilia dei playoffs, dei lutti che - sotto forma di terribili emicranie - ha inflitto a molti avversari, oltre che (in minor percentuale) a compagni e allenatori. Che post season sarà senza mr. Bryant? Più povera, meno eccitante. Questo è certo. Ma forse il problema è capire se Kobe tornerà... Kobe. Basterà il suo spirito guerriero a farlo recuperare da un infortunio di questa natura? Il baskettaro «europeista» ricorderà che Arvydas Sabonis, il «principe del Baltico», si ruppe ben due volte lo stesso tendine d’achille, eppure tornò in campo in tempo per schiaffeggiare team Usa (allora affidato ai soli universitari) alle Olimpiadi di Seoul, salvo poi costruirsi una carriera di tutto rispetto nella Nba. Ma Sabonis viveva di muscoli e posizione, dall’alto dei suoi 221 centimetri, quindi non faceva del dinamismo la propria forza. Ma con Kobe è diverso: nonostante gli anni (e gli acciacchi) l’abbiano visto attaccare il ferro con minor costanza, è impensabile ipotizzare di vederlo giocare con le marce basse, senza salti e «swingate» a canestro. Stavolta i playoff li guarderà con la gamba ingessata, pronto a dare consigli (o ordini?) allo staff dei Lakers e ai suoi compagni. È la maledizione del Black Mamba, ma lui sa già che tornerà a mordere. ramp