Per 7 imprese su 10 è voglia di mercato americano

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Per 7 imprese su 10 è voglia di mercato americano
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Per 7 imprese su 10 è voglia di
mercato americano
28 Aprile 2016
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I SONDAGGI DEL GIORNO
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Bologna, 28 apr. (Labitalia) - Gli Stati Uniti rappresentano uno dei
mercati più attrattivi per i capitali delle aziende di tutto il mondo e
L'IMBECCATA
DI FRANCO BECHIS
storicamente occupano una posizione di leadership per i nuovi
investimenti delle imprese. Secondo ben 7 imprenditori italiani su 10
(72%), infatti, il mercato statunitense è il migliore dove investire i propri
capitali. E il perchè è presto detto: può contare su un’economia solida e
in continua espansione (62%), un sistema fiscale certo e trasparente
(58%) e una tassazione vantaggiosa (55%). È quanto emerge da
un’indagine promossa da K&L Gates Legal Observatory, l’osservatorio
della sede di Milano dello studio internazionale K&L Gates, che
analizza il panorama legale nel contesto italiano e internazionale.
Tra le preoccupazioni principali che inibiscono gli investimenti
all’estero, ci sono però la burocrazia (68%), la scarsa conoscenza del
sistema legale (62%) e la lenta ripresa economica (57%). Dubbi raccolti
Sulle trivelle Matteo tradito da 1
su 5. A ottobre rischia
Che il referendum sulle trivelle sia stato
perduto dai comitati per il Sì, è certo: non è
passato. Ma per capire se Matteo Renzi ha
davvero vinto ...
dagli esperti in campo di tutela legale degli investimenti, che
raccomandano di operare con il supporto di professionisti con grande
1 2 3
esperienza internazionale per non rischiare di andare incontro a
L'IMBECCATA
controversie fiscali e legali.
L’indagine è stata condotta in occasione del convegno 'Investire in Usa:
crescita e opportunità per le imprese', organizzato dall’American
PIÙ LETTI
PIÙ COMMENTATI
Chamber of Commerce in Italy e K&L Gates in collaborazione con Banca
Popolare dell’Emilia Romagna e Confindustria Emilia Romagna; ha
preso a campione 150 imprenditori delle maggiori città italiane
proponendo loro un questionario volto a comprendere come le aziende
21.04.2016
Conto corrente, l'errore da
evitare
Altrimenti il Fisco si
scatenerà...
italiane considerano e valutano gli investimenti negli Stati Uniti e se
pensano di effettuarne nel loro futuro.
Dall’indagine è emerso inoltre che, nonostante molti imprenditori non
abbiano mai investito negli Stati Uniti (68%) o all’estero (57%), ben 7 su
10 considerano un’operazione negli Usa la migliore opportunità per lo
sviluppo della propria azienda (72%) e hanno preso in considerazione
25.04.2016
Lo schiaffo di Gigi Buffon ai
partigiani:
la frase proibita in diretta (il
25 aprile)
21.04.2016
Il super-senatore fa le corna
alla moglie con la collega-vip
la possibilità di farlo in futuro (69%). Ad incoraggiare le aziende verso
tale orientamento sono la presenza di un mercato maturo e solido che
può contare su quasi 320 milioni di abitanti (62%), un sistema fiscale
certo e trasparente che non ammette 'furbetti' (58%) sia per quanto
riguarda l’import, sia per quanto riguarda l’export, e una tassazione
concretamente vantaggiosa per le aziende straniere che vogliono
investire negli Usa (55%).
26.04.2016
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la Meloni? Bechis
ce lo rivela: una
grossa sorpresa
26.04.2016
Guardi porno online? Fai
attenzioni:
se vedi questa foto, sei finito
/ Guarda
“Il primo ostacolo per gli investitori -spiega Vittorio Salvadori di
Wiesenhoff, partner della sede milanese dello studio legale
internazionale K&L Gates e responsabile del dipartimento di diritto
NEWS DA RADIO 105
tributario- è confrontarsi con un sistema fiscale diverso dal nostro. Il
primo e fondamentale step è valutare le conseguenze fiscali derivanti
dalla tipologia d’ingresso che viene effettuata sul mercato statunitense.
Anche in assenza di una presenza fisica sul territorio, infatti, c’è il
rischio della creazione di una ‘stabile organizzazione’, possibile in
alcuni casi anche con un accordo commerciale con terzi (come un
Se si opta per una presenza più strutturata nel Paese, "occorre, da un
lato, valutare quale sia la tipologia societaria più adatta -dice Salvadorial perseguimento dei propri obiettivi e, dall’altro, scegliere lo Stato
dove procedere alla costituzione (spesso è il Delaware, in
considerazione di una legislazione societaria estremamente evoluta e
Camera di Commercio Americana
David Guetta: un milione di
tifosi per la canzone degli
Europei
David Guetta: un milione di tifosi per la
canzone degli Europei. Una canzone
"collettiva". Era questo l'intento del dj
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Uniti".
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distributore locale), che implica il pagamento di imposte negli Stati
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flessibile)". Insomma, suggerisce Salvadori, l'importante è "non andare
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francese che sembra e......
allo sbaraglio, e rendersi conto che ci si sta affacciando in un mercato
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diverso che richiede l’assistenza di consulenti esperti per trarre i
maggiori vantaggi da questa economia incredibile”.
Se Olanda, Giappone e Svizzera sono i primi tre paesi investitori negli
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Usa, con flussi rispettivamente di 29,3 miliardi di euro, 25,4 miliardi di
euro e 17,7 miliardi di euro, secondo i dati diffusi dalla Farnesina l’Italia
nel 2014 ha fatto affluire nel mercato americano ben 2,8 miliardi di
euro, un aumento che sfiora il 50% rispetto agli 1,5 miliardi di euro nel
2013. Una tendenza che vede un ritorno dei capitali italiani, oltre che
negli Stati Uniti, anche in altre parti del mondo. Secondo gli esperti, gli
altri mercati dove si stanno maggiormente concentrando gli
investimenti sono l’Iran, grazie alla revoca delle sanzioni internazionali,
a seguito dell’accordo sul nucleare del luglio 2015, la Cina, l’India e il
Brasile. Mercati che, sebbene abbiano progressivamente aumentato la
loro redditività, a causa della loto instabilità economica e politica,
rappresentano ancora territori ad alto rischio per gli investimenti
stranieri.
“Dal nostro punto di vista -osserva Arturo Meglio, avvocato partner di
K&L Gates esperto in ambito societario- la prima difficoltà riguarda la
poca dimestichezza degli imprenditori con la normativa legale
americana che peraltro non è unitaria ma differisce su base statale
oltre a prevedere anche una regolamentazione federale in alcune
materie. Si tratta di un sistema molto competitivo - assicura - che può
offrire tante opportunità, ma che fa incontrare anche delle difficoltà
oggettive, come le dimensioni notevoli del mercato, la lingua, la scarsa
conoscenza del sistema e la difficile gestione organizzativa che
richiede un team specializzato di professionisti che segua tutte le fasi".
"Per quanto riguarda, invece, gli stati più attrattivi per i capitali italiani,
si possono citare quello di New York, la California, la Carolina del Nord,
che per esempio a Charlotte e Carolina del Sud, con Charleston,
offrono degli incentivi, e il Delaware che presenta una normativa
societaria più flessibile. Esistono anche altri mercati importanti, come
quello di Cina e India, ma non danno le stesse garanzie politiche,
giuridiche e finanziarie”, conclude.
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