De Megni vende “il gioiello” Dem
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De Megni vende “il gioiello” Dem
72MILA COPIE E-MAIL, FAX E IN EDICOLA Il quotidiano economico-finanziario del Nord Italia MERCOLEDI 9 GIUGNO 2009 - NUMERO 321 ANNO 13 - QUOTIDIANO ONLINE, VIAFAX E IN EDICOLADALMARTEDI‘ ALSABATO - DIRETTORE RESPONSABILE: ACHILLE OTTAVIANI SPED. IN A. P. 45% - ART. 2 COMMA 20/B - LEGGE 662/96 - FILIALE DI VERONA - AUT. TRIB. DI VERONA N° 41356 DEL 20/01/1997 - OTTAVIANI EDITORE VIALEONCINO, 15 - 37121 VERONA- TELEFONO 045592432 - 0458032280 - FAX 0458020812 - E-MAIL: [email protected] - STAMPAIN PROPRIO - TUTTI I DIRITTI RISERVATI FEDERCHIMICA IL RITORNO ALL’INGROSSO La produzione cala del 10-15% De Megni vende “il gioiello” Dem Giorgio Squinzi "Nonostante i primi segnali di stabilizzazione, la ripresa fatica a consolidarsi: per quest'anno si prevede una contrazione della produzione chimica italiana intorno al 10-15%, sostanzialmente in linea con il settore in Europa". Lo afferma il presidente di Federchimica, Giorgio Squinzi. "Le nostre imprese aggiunge Squinzi, confermato a capo dell'associazione federata a Confindustria fino al 2011 - non stanno solo vedendo i clienti comprare il 20-30% di meno, ma in molti comparti devono proprio scomparire il 20-30% dei clienti". Secondo il presidente di Federchimica "non c'é ancora vera crescita della domanda e, in queste condizioni, aver toccato il fondo non significa certo che ci sia ripresa: questa ci sarà solo dopo che sarà partita l'economia americana e sarà lenta, anzi lentissima, incerta e piena di incognite". La società di Monteforte (Verona) cederà entro la fine di giugno i negozi a Oviesse, insegna del gruppo veneziano Coin Il gruppo De Megni ha iniziato la lunga marcia “nel deserto” per riportare i conti in attivo. Iniziando dal vendere uno dei gioielli di famiglia: il marchio Dem ed i relativi negozi al gruppo veneziano Coin. Sette punti vendita sparsi nel Veneto e Lombardia. “La trattativa è in fase avanzata, condizionata anche dell’arrivo della nuova stagione. Siamo soddisfatti spiega Andrea De Megni, amministratore delegato della De Megni Spa - perchè in questo modo verrà garantita continuità sia al personale e sia alla clientela, il tutto all’insegna dell’autorevolezza del leader italiano del retail”. I settanta dipendenti che verranno ceduti a Oviesse (del gruppo veneziano Coin) vengono in questo modo tutti assorbiti da Coin, che si farà carico dei debiti contratti verso il personale. “L’analisi costante della rete e del mercato - prosegue De Megni - ha evidenziato la tendenza selettiva verso i leader di mercato. Non si è verificata l’attesa crescita e per restare al Andrea De Megni e i negozi Dem passo sarebbero stati necessari investimenti notevoli. Ci sono i negozi e c’è il business storico, cioè l’ingrosso: abbiamo per cui preferito concentrarci su di esso”. “Il retail oggi ha senso se fa sviluppo” conclude Andrea De Megni. Inizia così la grande purga che la famiglia De Megni ha deciso di ingoiare. Membri di cda di banche come Crever- SALE Simone Pozzi SU Txt E-Solution ha nominato Simone Pozzi direttore di Emea di Txt Perform, la divisione di soluzioni per supply chain management. banca e nei vertici di Cofindustria, i De Megni hanno deciso di tornare al mercato all’ingrosso che è sempre stato il loro punto di forza, mettendo a disposizione tutto ciò che è il superfluo, immobili, attività collaterali e beni mobili. Un ritorno al passato che ha visto la famiglia veronese di Monteforte tra gli imprenditori più attivi del nord Italia. SCENDE GIU’ Rupert Leitner Il direttore di Air Alps Rupert Leitner ha annunciato che la società taglierà di due terzi il personale ed una riduzione di voli. I dipendenti da 142 passeranno a 57. Industria e Finanza lo puoi leggere online su www.industriaefinanza.com 2 • 9 giugno 2009 Industria e Finanza VARESE Giunta Cdc: nuove risorse per il credito Un impegno che nel 2009 raggiungerà una quota complessiva di 2.800.000 euro In un momento in cui il sistema delle garanzie ricopre un ruolo sempre maggiore quale strumento utile a garantire risorse finanziarie indispensabili alle imprese, la Camera di Commercio interviene concretamente a supporto dei Confidi: “In una sua riunione straordinaria, la nostra Giunta - annuncia il presidente Bruno Amoroso ha rilanciato il suo impegno: nel corso del 2009 lo stanziamento dei contributi della Camera di Commercio varesina per i Fondi Rischi dei Confidi provinciali raggiungerà così complessivamente i 2milioni e 800mila euro”. Di questa quota, 800mila euro sono già stati erogati mentre 2milioni di euro saranno resi disponibili quando il Consiglio, convocato per giovedì 18 giugno, avrà approvato le variazioni di bilancio per quest'anno. “Vogliamo essere ben presenti a supporto Bruno Amoroso di uno strumento come quello rappresentato dai Confidi che dimostra di essere pienamente operativo a favore delle imprese” continua Amoroso, prima di sottolineare come, a fronte della crisi, il sistema delle garanzie stia acquisendo un ruolo sempre maggiore: nel corso del primo quadrimestre 2009 s'è registrato un incremento dell'operatività dei Confidi del 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E ogni contributo ai Confidi moltiplica per 25 volte i finanziamenti diretti alle imprese. “Questo nostro intervento da 2milioni e 800mila euro conclude il presidente Amoroso - consente di anticipare i tempi a favore delle imprese. Restiamo comunque sempre nell'attesa che si sblocchi l'iniziativa che, per uno stanziamento di 3milioni con in più un contributo di 1milione da parte della Provincia di Varese, la Camera di Commercio sta portando avanti nell'ambito del progetto "Confiducia" promosso da Regione e Unioncamere Lombardia. Abbiamo preso un impegno e intendiamo onorarlo. A fronte però delle difficoltà che si sono manifestate, chiediamo a tutti gli interlocutori risposte concrete in termini brevi, direi prima del Consiglio Camerale del 18 giugno”. MILANO Altroconsumo: audizione Agcom Contro RTI per violazione pluralismo televisivo Si è svolta l'audizione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sull'esposto di Altroconsumo contro RTI per mancato rispetto dei limiti a tutela del pluralismo dell'informazione. L'associazione indipendente di consumatori ha sostenuto quanto documentato nell'esposto dello scorso 18 marzo, cioè il superamento da parte di RTI (gruppo Mediaset) di oltre nove punti in percentuale della soglia del 20% nel numero complessivo di programmi nazionali editi e diffu- si su frequenze terrestri analogiche e digitali. La soglia è indicata nel Testo Unico della radiotelevisione (il decreto legislativo n.177 del 31 luglio 2005), proprio a tutela del pluralismo e della concorrenza nel sistema integrato delle comunicazioni (SIC). L'esposto è stato inviato anche all'Antitrust e alla DG Concorrenza della Commissione europea. Proprio sul tavolo della Commissione è ancora aperto il fascicolo di procedura di infrazione contro il Governo italiano, in seguito all'e- sposto di Altroconsumo del 2005 per evidente duopolio televisivo e mancanza di concorrenza nel passaggio dall'analogico al digitale. Oggi RTI secondo i calcoli di Altroconsumo detiene il 29,7% del totale dei programmi televisivi, essendo titolare di almeno quattordici palinsesti tv, violando così le disposizioni di legge. L'associazione indipendente di consumatori ha esortato l'AGCOM a intervenire tempestivamente secondo il Regolamento. VENEZIA Strategie e futuro per le Pmi Marco Nardin Quale futuro per le Pmi in provincia di Venezia? Quali le strategie, i business plan e le iniziative di cooperazione da mettere in campo per rilanciare l’economia nel Veneto Orentale? AG Venezia (il Gruppo Giovani della Confartigianato Provinciale di Venezia) ne discute con le aziende del Portograrese mercoledì 10 giugno (ore 20.00) all’Hotel Al Barco di San Stino di Livenza (loc. Corbolone, via Morer delle Anime 4). Sarà un faccia-a-faccia con i giovani imprenditori di un’area che rappresenta, con le sue 3.500 imprese artigiane in attività, il fulcro dell’economia del Veneto Orientale. Gli imprenditori che prenderanno parte all’incontro sono coinvolti in progetti per la ricerca di soluzioni comuni e nuove strategie per il rilancio della competitività aziendale in Veneto. “Si tratta di un’occasione importante di confronto da cui emergeranno spunti molto utili per un lavoro costruttivo comune – spiega il presidente di AG Venezia Marco Nardin . Vorremmo infatti coinvolgere i giovani imprenditori del Veneto Orientale nell’utilizzo degli strumenti di supporto al credito, di sviluppo competitivo e di cooperazione”. Industria e Finanza 9 giugno 2009 • 3 BELLUNO Il dibattito: senza se e senza ma Incontro pubblico sull'economia e sul lavoro con le Organizzazioni Sindacali Come stanno le imprese bellunesi? Quanto lavoro c'è, l'occupazione tiene? Il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni è preoccupante? Per sapere come vedono il futuro gli imprenditori e i lavoratori e quali sono gli interventi necessari per agganciare la ripresa, Confindustria Belluno Dolomiti ha invitato i sindacati ad un confronto pubblico, aperto, chiaro e diretto, con l'obiettivo di fare luce sui dati e sulle posizioni e ripartire con il piede giusto, collaborando per garantire sviluppo e benessere in provincia di Belluno. L'appuntamento è fissato per il prossimo giovedì 11 giugno alle ore 16.00 presso il Teatro Comunale di Belluno, per un faccia-a- Valentino Vascellari faccia dal titolo "Senza se e senza ma" a cui sono invitati imprenditori, lavoratori, amministratori e tutti gli interessati. "Il momento che stiamo attraversando ci impone grandi responsabilità, prima fra tutte quella di adoperarci attivamente per portare lavoro, crescita, sviluppo in provincia di Belluno" - afferma il Presidente di Confindustria Belluno Dolomiti Valentino Vascellari - "lo possiamo fare solo se condividiamo, imprese e sindacati, lo stesso obiettivo e se troviamo dei fondamentali punti di incontro sulle strategie e le azioni da adottare. Noi imprenditori dobbiamo sempre vedere nelle difficoltà delle opportunità da cogliere per migliorare la nostra attività, ed è con questo spirito che leggiamo anche i dati del risorso alla cassa integrazione e gli investimenti che le imprese stanno effettuando in provincia: c'è la volontà di ripartire e di non perdere il valore rappresentato dai nostri lavoratori". ASSOGESTIONI Maggio 2009: raccolta positiva Andamento mensile fondi comuni italiani ed esteri Assogestioni rileva il ritorno in territorio positivo per quattro delle sei categorie censite. Chiudono, infatti, con il segno più i prodotti Flessibili, gli Azionari, gli Obbligazionari e i fondi di Liquidità. Ancora con segno meno il rendiconto per i prodotti Bilanciati e Hedge. La raccolta più consistente è messa a segno dai prodotti Flessibili. Già in positivo ad aprile, la categoria chiude a maggio con 818 milioni di euro e un patrimonio, in crescita, che sfiora i 52,7 miliardi di euro (13,1% degli asset complessivi). Per i prodotti Azionari il bilancio tra sottoscrizioni e riscatti è pari a 587 milioni di euro, con un consuntivo che da inizio anno è positivo per 273 milioni. Nel periodo in esame il patrimonio investito è cresciuto di quasi 4 miliardi di euro e oggi vale 75,3 miliardi, il 18,8% degli asset investiti in fondi aperti. Dopo la netta frenata dei deflussi registrata ad aprile, i fondi Obbligazionari chiudono in positivo con sottoscrizioni per 257 milioni di euro. Gli afflussi contribuiscono ad una ulteriore crescita del patrimonio, che arriva a sfiorare i 152,5 miliardi di euro, un ammontare pari al 38% degli asset totali. Tornano in positivo anche i flussi in entrata per i fondi di Liquidità che registrano sottoscrizioni per 66 milioni di euro. Gli asset crescono timidamente e si posizionano a quota 87,6 miliardi di euro, equivalenti al 21,8% del patrimonio complessivo. I Fondi Bilanciati continuano a viaggiare in prossimità del confine con la parità, ma anche que- sto mese chiudono in negativo con una raccolta di -26 milioni di euro. Il patrimonio, il 4,1% del totale, registra una piccola variazione positiva, ma resta pressoché stabile a quota 16,6 miliardi di euro. Ancora negativa ma in netta ripresa anche la raccolta dei fondi Hedge che hanno registrato riscatti per 131 milioni di euro. La categoria detiene asset, in crescita, pari a 16,7 miliardi di euro, equivalenti al 4,2% delle masse complessive. I fondi di diritto Italiano promossi da Gruppi Italiani ed Esteri chiudono il mese con un bilancio negativo per 400 milioni di euro. In particolare, è positiva per 114 milioni la raccolta dei prodotti con targa estera, mentre quelli domestici registrano riscatti per 514 milioni di euro. ADICO La “fiscal drag” Con la “fiscal drag” negli ultimi15 anni ogni lavoratore dipendente ha lasciato in media al fisco 6.738 euro cumulati (in termini di potere d’acquisto), perché le retribuzioni nette sono cresciute 3,5 punti in meno (4,2 punti in meno per un lavoratore senza carichi familiari) delle retribuzioni di fatto lorde.Perché quei soldi in più per lo Stato non fanno pari e patta con l’aumento del costo della vita ma sono aumenti del reddito e quindi cresce la pressione fiscale e si paga più tasse, anche se di fatto non si ha avuto un vero aumento di stipendio ma solo un adeguamento. Lo Stato ha dunque incassato la bellezza di circa 112 miliardi di euro, tra maggiore pressione fiscale e fiscal drag. Le retribuzioni contrattuali hanno sostanzialmente mantenuto il potere d’acquisto e le retribuzioni al lordo di fatto sono cresciute di 5,9 punti oltre l’inflazione. Purtroppo però i salari al netto sono rimasti al palo a causa del giochino di cui sopra, portando a quindici anni di crescita zero dei salari netti mentre i prezzi aumentavano. Dall’analisi dei dati Istat elaborati da un recente lavoro dell’Ires Cgil emerge come le retribuzioni di fatto dal 2002 al 2008 abbiano accumulato una perdita del potere d’acquisto pari a -2.467 euro. Di questi ci sono circa 1.182 euro di mancata restituzione del fiscal drag. La mancata restituzione del fiscal drag ha portato 3,6 miliardi in più nelle casse dello Stato solo nel 2008. 4 • 9 giugno 2009 Industria e Finanza