Economia: per 7 imprenditori italiani su 10 torna il sogno americano
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Economia: per 7 imprenditori italiani su 10 torna il sogno americano
28-04-2016 Data Pagina Foglio Milanofinanza ItaliaOggi MF Fashion Class Life CCeC 1 / 3 news, articoli, video ... Giovedì ore 18:17 28 Aprile 2016 News Cerca Il giornale di oggi Banche dati Professionisti News Consiglia Multimedia Cerca Abbonamenti Login My IO 28/04/2016 16:25 | Tutte | Indietro 0 Tweet 0 Economia: per 7 imprenditori italiani su 10 torna il sogno americano Le Guide di ItaliaOggi ItaliaOggi in PDF In Primo Piano Estero Diritto e Fisco MarketingOggi Mercati e Finanza Azienda Scuola AgricolturaOggi Enti Locali Immobiliare ItaliaOggi Sette Affari Legali Qualita' della vita 2015 NDS - Il Nuovo Diritto delle Societa' Documenti Documenti IO7 Archivio MILANO (MF-DJ)--Gli Stati Uniti rappresentano uno dei mercati piu' attrattivi per i capitali delle aziende di tutto il mondo e storicamente occupano una posizione di leadership per i nuovi investimenti delle imprese. Secondo 7 imprenditori italiani su 10 infatti (72%) il mercato statunitense e' il migliore dove investire i propri capitali in quanto puo' contare su un'economia solida e in continua espansione (62%), un sistema fiscale certo e trasparente (58%) e una tassazione vantaggiosa (55%). Tra le preoccupazioni principali che inibiscono gli investimenti all'estero la burocrazia (68%), la scarsa conoscenza del sistema legale (62%) e la lenta ripresa economica (57%). quanto emerge da un'indagine promossa da K&L Gates Legal Observatory, l'osservatorio della sede di Milano dello studio internazionale K&L Gates, che analizza il panorama legale nel contesto italiano e internazionale. L'indagine e' stata condotta in occasione del convegno "Investire in USA: crescita e opportunita' per le imprese", organizzato dall'American Chamber of Commerce in Italy e K&L Gates in collaborazione con Banca Popolare dell'Emilia Romagna e Confindustria Emilia Romagna, e ha preso a campione 150 imprenditori delle maggiori citta' italiane proponendo loro un questionario volto a comprendere come le aziende italiane considerano e valutano gli investimenti negli Stati Uniti e se pensano di effettuarne nel loro futuro. Desk China MF Conference Novita' online Sezione Automotive Novita' in edicola UNICO E 730 IL NUOVO CODICE DEGLI APPALTI L'ASSEGNAZIONE DEI BENI AI SOCI Editorial Links Eco:nomia Agenti di commercio Agenti Enasarco Agenti Venditori Agenti di Commercio Dall'indagine e' emerso inoltre che, nonostante molti imprenditori non abbiano mai investito negli Stati Uniti (68%) o all'estero (57%), ben 7 su 10 considerano un'operazione negli Usa la migliore opportunita' per lo sviluppo della propria azienda (72%) e hanno preso in considerazione la possibilita' di farlo in futuro (69%). Ad incoraggiare le aziende verso tale orientamento sono la presenza di un mercato maturo e solido che puo' contare su quasi 320 milioni di abitanti (62%), un sistema fiscale certo e trasparente che non ammette "furbetti" (58%) sia per quanto riguarda l'import, sia per quanto riguarda l'export, e una tassazione concretamente vantaggiosa per le aziende straniere che vogliono investire negli Usa (55%). "Il primo ostacolo per gli investitori e' confrontarsi con un sistema fiscale diverso dal nostro", spiega Vittorio Salvadori di Wiesenhoff, partner della sede milanese dello studio legale internazionale K&L Gates e responsabile del dipartimento di diritto tributario. "Il primo e fondamentale step e' valutare le conseguenze fiscali derivanti dalla tipologia d'ingresso che viene effettuata sul mercato statunitense. Anche in assenza di una presenza fisica sul territorio infatti c'e' il rischio della creazione di una 'stabile organizzazione', instaurabile in alcuni casi anche con un accordo commerciale con terzi (ad esempio, con un Camera di Commercio Americana cerca case e appartamenti Inserisci comune Invia Ricerca avanzata News Help Le News piu' lette 1. Terrorismo: 6 estremisti islamici arrestati in Lombardia. Volevano colpire Roma 28/04/2016 2. Approvata la decadenza: Galan non è più deputato 27/04/2016 3. Roma, Bertolaso si ritira, Fi sostiene Marchini 28/04/2016 4. 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Qualora, invece, si decida di avere una presenza piu' strutturata nel Paese, con la costituzione di una societa' in loco, occorre, da un lato, valutare quale sia la tipologia societaria piu' adatta, non solo sotto il profilo fiscale, al perseguimento dei propri obiettivi, e, dall'altro, scegliere lo Stato dove procedere alla costituzione (la scelta ricade di frequente sul Delaware, in considerazione di una legislazione societaria estremamente evoluta e flessibile; tuttavia, per gli insediamenti produttivi c'e' di solito coincidenza tra lo Stato in cui si trova l'insediamento e quello in cui viene costituita la societa'). In conclusione, le problematiche maggiori e gli ostacoli piu' frequenti sono di carattere conoscitivo, ovvero la scarsa familiarita' con una fiscalita' diversa dalla nostra: il suggerimento e' di non andare allo sbaraglio, e rendersi conto che ci si sta affacciando in un mercato diverso che richiede l'assistenza di consulenti esperti per trarre i maggiori vantaggi da questa economia incredibile". 2 / 3 1. Accertamento sul conto cointestato 2. Workstation, ecco perché sono un nuovo orizzonte lavorativo (Tech Page One) 3. Chi sosta con il ticket scaduto non deve pagare la multa 4. Gestione Documentale, ecco una guida gratuita da non perdere (Blog TeamSystem) 5. Pensioni, uscita dal lavoro a 61 anni e mezzo 6. Star: sono più belle le mamme o le figlie? (foto) (Io Donna) 7. Pensioni, ecco le penalizzazioni 8. Pensione anticipata Powered by Se Olanda, Giappone e Svizzera sono i primi tre paesi investitori negli Usa con flussi rispettivamente di 29,3 ld euro, 25,4 mld e 17,7 mld, secondo i dati diffusi dalla Farnesina l'Italia nel 2014 ha fatto affluire nel mercato americano ben 2,8 mld, un aumento che sfiora il 50% rispetto agli 1,5 mld nel 2013. Una tendenza che vede un ritorno dei capitali italiani, oltre che negli Stati Uniti, anche in altre parti del mondo. Secondo gli esperti, gli altri mercati dove si stanno maggiormente concentrando gli investimenti sono l'Iran, grazie alla revoca delle sanzioni internazionali, a seguito dell'accordo sul nucleare del luglio 2015, la Cina, l'India e il Brasile. Mercati che, sebbene abbiano progressivamente aumentato la loro redditivita', a causa della loto instabilita' economica e politica, rappresentano ancora territori ad alto rischio per gli investimenti stranieri. Il sondaggio effettuato da K&L Gates Legal Observatory porta inoltre alla luce quegli aspetti che gli imprenditori percepiscono come difficolta' maggiori nell'approcciare gli investimenti oltreoceano che, spesso, proprio a causa di queste difficolta' vengono abbandonati: in primis le questioni burocratiche (68%), la scarsa conoscenza nella tutela legale (62%) e la lenta ripresa economica (57%), nonche' la perplessita' sulla possibilita' di creare una rete di vendita capillare ed efficace (47%) e la mancanza di banche italiane su cui fare affidamento (38%). Molti degli imprenditori interrogati ritengono pero' che tali criticita' siano controbilanciate pero' da un grande potere d'acquisto delle famiglie statunitensi (66%), dall'affinita' di gusti e tendenze tra il mercato italiano e quello d'oltreoceano, in particolare dall'apprezzamento americano per il made in Italy, (53%) e da un vastissimo numero di consumatori (51%). 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Si tratta di un sistema molto competitivo che puo' offrire tante opportunita', ma che fa incontrare anche delle difficolta' oggettive, come le dimensioni notevoli del mercato, la lingua, la scarsa conoscenza del sistema e la difficile gestione organizzativa che richiede un team specializzato di professionisti che segua tutte le fasi: dalla scelta della banca, fino alla costituzione della societa' ed all'attivita' sia ordinaria che straordinaria della stessa. Per quanto riguarda invece gli stati piu' attrattivi per i capitali italiani si possono citare quello di New York, la California, la Carolina del Nord, che per esempio a Charlotte e Carolina del Sud, con Charleston, offrono degli incentivi, e il Delaware che presenta una normativa societaria piu' flessibile. Tutte queste considerazioni, in aggiunta al sempre centrale tema fiscale oltre che ovviamente a valutazioni di business, impattano sulla scelta d'iniziare con una sede di rappresentanza o una piu' operativa o addirittura aprire degli stabilimenti; temi importanti per riuscire a sfruttare appieno le maggiori potenzialita' del mercato americano, ovvero la certezza del diritto, la ricchezza di un mercato maturo e un sistema politico stabile. Esistono anche altri mercati importanti, come quello di Cina e India, ma non danno le stesse garanzie politiche, giuridiche e finanziarie". Data 28-04-2016 Pagina Foglio 3 / 3 alb [email protected] (fine) MF-DJ NEWS Usa Investire Gates italiani imprenditori americano Potrebbero interessarti anche 1. Sanatoria fiscale in arrivo 2. Svizzera, cercasi lavoratori disperatamente 3. Stop ai lavori senza il Durc 4. Canalis nuda per ripicca 5. Dieci titoli da vendere secondo Morgan Stanley 6. Converti un investimento minimo in un reddito mensile (Vici.com) 7. 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