Documentazione per la stampa Rapporto agricolo 2008: i giovani

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Documentazione per la stampa Rapporto agricolo 2008: i giovani
Dipartimento federale dell’economia DFE
Ufficio federale dell’agricoltura UFAG
Settore Economia e aspetti sociali
Documentazione per la stampa
Data
Embargo
19 novembre 2008
27 novembre 2008, 10.00
Rapporto agricolo 2008: i giovani contadini
guardano al loro futuro in maniera realistica
I giovani contadini vogliono affrontare le sfide future con una produzione sostenibile e di
qualità. Essi ritengono che ciò implichi flessibilità, idee innovatrici ed efficaci misure di
promozione dei prodotti. È quanto emerge dai risultati di un'indagine rappresentativa, condotta
in primavera, pubblicati nel nono Rapporto agricolo dell’Ufficio federale dell’agricoltura
(UFAG). Tra i contributi particolarmente interessanti di questa edizione figura l’articolo
“Carenza di materie prime agricole: fenomeno di breve durata o sfida a lungo termine?”
.
L’UFAG, in collaborazione con la Stazione di ricerca Agroscope Reckenholz-Tänikon ART, ha svolto
un sondaggio per mettere a fuoco la visione del futuro dei giovani contadini. Nei mesi di gennaio e
febbraio 2008, 2'000 gestori di aziende agricole destinatarie di pagamenti diretti, d’età inferiore a 35
anni e scelti a caso, sono stati invitati a rispondere a un questionario sull’agricoltura svizzera di oggi e
di domani nonché sulla loro situazione di vita e sul loro benessere. Oltre la metà degli interpellati ha
aderito. Nella primavera del 2008 si sono tenuti anche degli incontri di gruppo, grazie ai quali è stato
possibile approfondire il punto di vista dei giovani contadini.
Punti forti e deboli dell’agricoltura svizzera
I giovani contadini ritengono che gli aspetti qualitativi e ambientali rappresentino i principali punti di
forza dell’agricoltura svizzera (cfr. grafico 1): ai primi posti della graduatoria vi sono la qualità dei
prodotti e il benessere degli animali. 9 interpellati su 10 sono dell'avviso che questi due settori
costituiscano gli assi nella manica dell'agricoltura elvetica, seguiti da aspetti di natura ecologica e
ambientale (cura del paesaggio rurale, elevati standard ambientali e produzione senza OGM). La
maggioranza, ovvero circa i due terzi dei giovani contadini, valuta come punti forti anche la formazione
agricola e la gestione aziendale nell’ambito della cerchia familiare contadina.
Tra i punti deboli dell’agricoltura attuale, gli interpellati classificano sia aspetti finanziari, come i costi
dei mezzi di produzione, la competitività rispetto all’estero, il livello dei prezzi alla produzione e la
situazione reddituale, sia il notevole onere amministrativo. Più della metà dei giovani contadini
considera questi due aspetti come punti deboli.
Numeri di riferimento/incarto: 2008-10-29/63 / ros/bln/sip
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Da tutti gli incontri di gruppo è emerso che oggigiorno la qualità dei prodotti è data per scontata dai
giovani contadini e che l’agricoltura svizzera deve continuare a garantirla. Essi ritengono che le
strutture piccole e trasparenti, che caratterizzano la Svizzera, comportano dei vantaggi rispetto alle
aziende di grandi dimensioni riscontrabili all'estero. Dal sondaggio è altresì emerso che per i giovani
contadini la buona qualità è un concetto globale che racchiude anche la produzione o la provenienza
dei prodotti rispettosa dell’ambiente.
L’agricoltura svizzera ideale
Per quanto concerne l’agricoltura ideale, il sondaggio ha evidenziato le seguenti prime cinque
posizioni: reddito adeguato, immagine positiva presso l’opinione pubblica, produzione di derrate
alimentari di prima qualità, tutela delle aziende contadine familiari e autoapprovvigionamento
sufficiente (cfr. grafico 2). La prima posizione nella scala dell’agricoltura ideale (reddito adeguato)
corrisponde a un punto debole (aspetti finanziari) nella valutazione dell’agricoltura odierna. Gli aspetti
legati alla qualità dei prodotti hanno una valenza fondamentale sia nella valutazione dei punti forti e
deboli sia nell’agricoltura ideale. Gli aspetti ecologico-ambientali, indicati come punto di forza
dell’agricoltura attuale, non sembrano invece rientrare nelle caratteristiche essenziali che
costituiscono l’agricoltura ideale.
Dagli incontri di gruppo è emerso chiaramente che i giovani contadini identificano il senso della loro
professione in primo luogo con la produzione di derrate alimentari di prima qualità. Gli oneri e le
prescrizioni legali promuovono la qualità ma sono considerati alquanto restrittivi dai giovani contadini; i
buoni terreni campicoli dovrebbero essere usati per produrre derrate alimentari e non come prati fioriti.
La cura del paesaggio pura e semplice è in contrasto con la loro concezione di produttori di derrate
alimentari. I partecipanti agli incontri di gruppo fanno quindi una differenza fra produzione sostenibile,
comprendente aspetti rilevanti dal profilo ambientale e correlati al benessere degli animali, e
prestazioni di cura come i maggesi fioriti.
L’agricoltura svizzera tra dieci anni
Secondo i risultati del sondaggio, i giovani contadini pensano che nei prossimi dieci anni crescerà la
valenza di aspetti come gli standard ambientali, la qualità della produzione, la detenzione degli animali
da reddito rispettosa delle loro esigenze e la cura del paesaggio rurale (cfr. grafico 3). Diventeranno
più importanti anche la razionalizzazione della produzione e la presenza sui mercati esteri. Sono
invece convinti che diminuirà l’importanza della varietà della produzione, della cura delle varietà e
specie originarie e del grado di autoapprovvigionamento. L’evoluzione del reddito agricolo, inoltre,
viene valutata negativamente: oltre la metà dei giovani contadini prevede che si assisterà ad un calo.
Dagli incontri di gruppo è emerso che i giovani contadini pensano che non sia possibile affrontare le
sfide future con concetti aziendali rigidi. Sono quindi indispensabili sia flessibilità sia idee innovatrici.
Ritengono inoltre che un ruolo determinante sarà rivestito dalla commercializzazione dei prodotti.
I giovani contadini vedono il futuro dell’agricoltura svizzera in maniera realistica. In un contesto
caratterizzato da prezzi più bassi occorre guadagnarsi la fiducia dei consumatori con una produzione
sostenibile e di qualità. Maggiore collaborazione, produzione razionale e sviluppo di nuovi rami
aziendali rientrano nella strategia con cui i giovani contadini intendono affrontare le sfide future. Alcuni
aspetti legati all’idea che i giovani contadini hanno del primario divergono completamente da ciò che
la società si aspetta dall’agricoltura. A motivarli resta comunque la soddisfazione per il proprio lavoro.
Nonostante il notevole carico di lavoro, la maggior parte degli interpellati si è espressa positivamente
in merito al benessere.
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Due buone annate per l’agricoltura
Nel confronto pluriennale, i redditi conseguiti nel 2007 sono stati buoni. Mediamente si è registrato un
profitto del lavoro per unità di manodopera di 39'500 franchi. Sono quindi stati superati i valori dei due
anni precedenti e raggiunti quelli del 2004, buona annata per l’agricoltura. Anche le stime dell’Ufficio
federale di statistica per il 2008 sono positive. Sulla base dei prezzi e dei rendimenti, il ricavo
dovrebbe aumentare del 3 per cento. Tuttavia, siccome aumentano anche i costi, il reddito non
aumenterà nella stessa misura.
Buoni risultati per la Svizzera nel confronto internazionale per quanto concerne l’impiego e le
emissioni di azoto
Tra il 1990/92 e il 2002/04 nei Paesi dell’OCSE l’impiego di concimi minerali azotati è aumentato del 3
per cento. Ciò è dovuto soprattutto al fatto che diversi grandi Paesi, prevalentemente extraeuropei,
hanno impiegato maggiori quantitativi di concimi azotati (cfr. grafico 4). Nel confronto tra i Paesi
dell’OCSE la Svizzera presenta risultati simili a quelli dell'Austria, ma decisamente migliori rispetto a
Francia e Germania. L’impiego di concimi minerali azotati è diminuito del 20 per cento in Svizzera, del
9 per cento in Francia e del 6 per cento in Germania.
Miglioramento dell’efficienza dell’azoto sul piano nazionale
Il dato più sicuro per stimare la tendenza delle emissioni di azoto è l'eccedenza dello stesso. Per il
calcolo delle eccedenze di azoto in base al metodo OSPAR si considerano l’agricoltura svizzera nel
suo insieme come un’unica azienda, il quantitativo di azoto che dall’esterno arriva nell’agricoltura
come input (mentre non si considerano input gli alimenti per animali indigeni e i concimi aziendali
perché rientrano nell’ambito aziendale) e il quantitativo sottratto all’agricoltura, ovvero derrate
alimentari di origine vegetale e animale, come output. Gli alimenti prodotti direttamente per il
foraggiamento degli animali restano nel sistema agricolo e pertanto non sono considerati output.
All’inizio degli anni ’90 l’eccedenza del bilancio di azoto ha subito una drastica riduzione praticamente
parallela a quella dell’impiego di concimi minerali azotati (cfr. grafico 5). Dalla fine dello scorso
decennio l’eccedenza ha segnato un nuovo moderato aumento fino al 2003. Ciò è riconducibile
essenzialmente alla crescita del volume d’importazione di alimenti per animali (conseguenza, tra
l’altro, del divieto di usare farine animali a scopo foraggiero) e dell’impiego di concimi minerali
(conseguenza, tra l’altro, del divieto di usare fanghi di depurazione per la concimazione).
Per calcolare l’efficienza dell’azoto secondo il metodo OSPAR si fa un confronto tra il totale degli input
di azoto nel sistema agricolo e il totale dei carichi di azoto nei prodotti agricoli sottratti all’agricoltura.
Sorprendente è il fatto che secondo questa valutazione gli output rappresentano meno di un terzo
degli input. Dall’inizio degli anni ’90, alle considerevoli variazioni annuali si associa una marcata
crescita dell’efficienza dell’azoto dal 25 al 30 per cento circa. In questo lasso di tempo la produzione
agricola commisurata agli output di azoto è aumentata mentre sono diminuiti gli input.
Più superfici di compensazione ecologica pregiate e più benessere per gli animali
I pagamenti diretti ecologici indennizzano prestazioni ecologiche particolari. La compensazione
ecologica offre spazi vitali per la fauna e la flora indigene e contribuisce al mantenimento di strutture
ed elementi tipici del paesaggio. Nel 2007 le superfici di compensazione ecologica (alberi da frutto ad
alto fusto nei campi compresi), pari a 110'000 ettari, sono rimaste praticamente stabili rispetto all’anno
precedente, mentre quelle di qualità biologica particolare e interconnesse sono passate da 49'000 a
52'000 ettari.
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Mediante i programmi “uscita regolare degli animali da reddito all’aperto” (URA) e “sistemi di
stabulazione particolarmente rispettosi degli animali” (SSRA) la Confederazione promuove inoltre la
detenzione degli animali da reddito agricoli particolarmente rispettosa delle loro esigenze.
Dall’introduzione dell’URA (1993) e dei SSRA (1996), la partecipazione ad entrambi i programmi è in
costante aumento. Nel 2007 le aziende che hanno partecipato ai programmi URA e SSRA sono state
rispettivamente 38’800 e 18’500. Tra il 1996 e il 2007 la quota degli animali da reddito detenuti
secondo le condizioni URA è cresciuta dal 19 al 72 per cento, quella del programma SSRA dal 9 al 42
per cento (cfr. grafico 6).
Rispetto a 15 anni fa, quando venne avviata la riforma agraria, gli agricoltori svizzeri forniscono più
prestazioni ecologiche e producono in maniera più rispettosa dell'ambiente. Nel complesso è stato
raggiunto un buon livello. Nel rapporto congiunto dell’UFAM e dell’UFAG del 12 novembre 2008 sono
stati presentati gli obiettivi di natura ambientale che l’agricoltura dovrà raggiungere a lungo termine.
Prezzi in calo sui mercati internazionali delle derrate alimentari
Negli ultimi due tre mesi i prezzi di frumento, granturco e prodotti lattieri praticati sui mercati
internazionali delle derrate alimentari sono diminuiti considerevolmente rispetto ai livelli da primato
registrati in primavera (cfr. grafico 7). I prodotti lattieri avevano raggiunto il loro prezzo massimo già
alla fine del 2007, mentre la volta dei cereali è stata nella primavera 2008 e quella di oli e grassi
all’inizio dell’estate 2008. In seguito tutti i prezzi sono diminuiti.
La flessione più recente è da ricondurre soprattutto a due fattori. Il primo è la concretizzazione sempre
maggiore delle previsioni secondo cui il raccolto di cereali della stagione 2008/09 toccherà livelli da
primato: il raccolto (riso escluso), che dovrebbe ammontare a 1'774 milioni di tonnellate circa,
supererebbe di 85 milioni di tonnellate il livello dell’anno scorso, attestandosi, per la prima volta dal
raccolto 2004/05, nuovamente al di sopra della domanda. Il Ministero americano dell’agricoltura stima
che sarà possibile aumentare le scorte di cereali (riso escluso) di 23 milioni di tonnellate circa (cfr.
grafico 9). Il secondo fattore all’origine del calo è la crisi finanziaria: da un lato è diminuita la
speculazione sui mercati delle derrate alimentari, dall'altro è molto probabile che a causa della
situazione economica precaria la domanda di carne e latte non crescerà più come negli anni scorsi.
Persistente volatilità sui mercati
Alla luce del massiccio calo dei prezzi, nell’edizione di novembre di Food Outlook, la FAO mette in
guardia dal considerare risolti i problemi sui mercati delle derrate alimentari. Il rapporto tra consumo e
scorte, pari al 16,9 per cento, è tuttora basso. Visto che attualmente i prezzi di importanti materie
prime agricole sono decisamente più contenuti rispetto a qualche tempo fa, vi sono minori incentivi ad
aumentare e intensificare la produzione. Inoltre, a causa della crisi dei mercati finanziari potrebbero
sorgere problemi di finanziamento dei mezzi di produzione necessari per il prossimo raccolto. La FAO
ritiene che nel periodo 2009/10 i prezzi potrebbero riprendere a salire anche se le condizioni
meteorologiche a livello mondiale dovessero essere altrettanto buone di quelle rilevate nell’attuale
stagione. Condizioni meteorologiche poco favorevoli potrebbero inasprire la situazione.
Per i più poveri la situazione rimane molto critica. Nonostante il calo dei prezzi delle materie prime, il
food index della FAO, che raggruppa i principali generi alimentari in un indice, è superiore del 50 per
cento circa rispetto a due o tre anni fa (cfr. grafico 8). Visto che il rallentamento della congiuntura sul
piano mondiale potrebbe ridurre il potere d’acquisto anche nei Paesi più poveri, la FAO ritiene che
potrebbe aumentare ulteriormente il numero di persone che soffrono la fame che attualmente sono
923 milioni, vale a dire 80 milioni in più rispetto a un anno fa.
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Un approvvigionamento sufficiente non è cosa ovvia
Considerati l’incremento della popolazione mondiale da 6,6 a 9,2 miliardi di persone previsto per il
2050 e la crescente domanda di carne e prodotti lattieri, entro tale data la produzione dovrà essere
aumentata del 100 per cento circa. Si deve poi tener conto del fatto che le risorse naturali, soprattutto
terreni fertili e acqua, da destinare alla produzione sono disponibili soltanto in quantità limitata. Per far
fronte alle sfide future, la FAO ha individuato cinque ambiti d’intervento:
1. miglioramento della produttività agricola
2. tutela delle risorse naturali
3. miglioramento e sviluppo delle infrastrutture nelle aree rurali
4. sviluppo dei settori della ricerca, della formazione e della consulenza
5.
garanzia dell'accesso al cibo per i più poveri e impiego di aiuti diretti
La carenza di generi alimentari ha evidenziato che un approvvigionamento sufficiente non è cosa
ovvia. I giovani contadini svizzeri vogliono contribuire a garantire l’alimentazione mediante una
produzione sostenibile e di qualità in aziende familiari di dimensioni adeguate. La loro visione è quindi
d’attualità. La FAO intende aumentare la produttività agricola puntando, nelle aree rurali, sul
rafforzamento di un'agricoltura sostenibile e rispettosa delle risorse, visione condivisa anche nel
rapporto sull’agricoltura mondiale dell’International Assessment of Agricultural Knowledge, Science
and Technology for Development (IAASTD).
Per ulteriori informazioni: Jürg Jordi, Responsabile Settore Comunicazione, tel.: +41 031 322 81 28
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Allegato
Grafico 1: Giovani contadini e loro visione dei punti forti e deboli dell'agricoltura svizzera
Elevata qualità di produzione
Benessere degli animali
Cura paesaggio coltivo
Elevati standard ambientali
No OGM
Formazione agricola
Punto debole
Aziende contadine familiari
Né debole né
forte
Punto forte
Condizioni quadro legali
Situazione reddituale
Nessuna
indicazione
Elevati prezzi alla produzione
Competitività con l'estero
Onere amministrativo
Costi mezzi di produzione
0
20
40
60
80
100
in %
Fonte: Isopublic
Grafico 2: Giovani contadini e loro ideale di agricoltura svizzera*
Reddito adeguato
Immagine positiva presso l'opinione pubblica
Derrate alimentari di prima qualità
Tutela delle aziende contadine familiari
Autoapprovvigionamento sufficiente
Occupazione decentrata del territorio
Particolare rispetto degli animali
Paesaggi e luoghi tradizionali
Produzione competitiva e razionale
Produzione variata
Elevati standard ambientali
Piante utili/specie animali autoctone
Superfici di compensazione ecologica
Spazi ricreativi pubblici
Posizione sui mercati esteri
Altro
0
* Sono possibili risposte multiple
20
40
60
in %
80
100
Fonte: Isopublic
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Grafico 3: Giovani contadini e loro visione dell’agricoltura svizzera tra dieci anni*
Standard ambientali
Produzione competitiva e razionale
Produzione rispettosa degli animali
Presenza sui mercati esteri
Spazi ricreativi pubblici
Derrate alimentari di prima qualità
Superfici di compensazione ecologica
In crescita
Immagine presso l'opinione pubblica
Nessuna
variazione
In diminuzione
Produzione variata
Varietà e specie autoctone
Nessuna
indicazione
Autoapprovvigionamento
Paesaggi e luoghi tradizionali
Reddito agricolo
Occupazione decentrata del territorio
Aziende contadine familiari
0
20
40
60
80
100
in %
* Sono possibili risposte multiple
Fonte: Isopublic
Grafico 4: Evoluzione dell’impiego di concimi minerali azotati dal 1990-92 al 2002-04 nell’OCSE
Media
2002-04
[kg/ha]
Nuova Zelanda
26
Canada
27
Spagna
37
OCSE
23
Germania
-50
-25
0
25
106
Francia
79
UE15
66
Svezia
57
Austria
31
Svizzera
36
Paesi Bassi
152
Slovacchia
34
50
%
Fonte: OCSE ampliato
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Grafico 5: Evoluzione delle immissioni e delle emissioni di azoto secondo il metodo OSPAR in
Svizzera
30%
180
160
25%
140
20%
in 1000 t N
120
100
15%
80
10%
60
40
5%
20
0
0%
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
Input di N
Output di N
Eccedenza di N
Efficienza di N
Fonte: Agroscope Reckenholz-Tänikon ART
Grafico 6: Evoluzione della partecipazione ai programmi URA e SSRA in Svizzera
80
Quota di UBG in %
70
60
50
40
30
20
10
0
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
URA
SSRA
Fonte: UFAG
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Grafico 7: Evoluzione dei prezzi internazionali di diversi gruppi di prodotti
350
300
Indice, 1998/2000 = 100
250
200
150
100
50
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Mag
08
Cereali
Oli e grassi
Zucchero
Giu
08
Lug
08
Latte
Ago
08
Sett
08
Ott
08
Carne
Fonte: FAO
Grafico 8: Evoluzione del food index1 della FAO
230
210
190
Indice, 1998/2000 = 100
170
150
130
110
90
70
50
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Mag
08
Giu
08
Lug
08
Ago
08
Sett
08
Ott
08
1 Media degli indici ponderati per cereali, carne, latte, oli e grassi, zucchero
Fonte: FAO
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Grafico 9: Evoluzione globale dell’offerta, della domanda e delle scorte di cereali (riso escluso)
1800
500
1700
416
400
399
1600
329
300
312
272
265
273
296
200
1500
100
Scorte
Produzione
2008/09
2007/08
2006/07
2005/06
2004/05
2003/04
2002/03
2001/02
0
2000/01
1400
1999/00
in mio. t
336
in mio. t
441
Consumo
Fonte: USDA
10/10