Close to Jedenew - Dirty Maid Adventures

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Close to Jedenew - Dirty Maid Adventures
Close to Jedenew
by Kevin Vennemann
I decided I want to read this partly because it sounds good, and largely because the author was on an episode of
Judge John Hodgman.|Bernhard, Müller, Woolf blandet sammen. Virkelig en vild oplevelse!|Close to Jedenew is
only 130 pages long, but it is one of the more tedious books I have ever read. The narrator is a Jewish child hiding
with family members from Polish neighbors intent on killing them during WWII. (Presumably, the story is based on
the pogrom at Jedwabne in 1941.) This would seem to present great possibilities for an exploration of hatred and
bloodthirstiness, but the author isn't interested in how or why these types of crimes happen. Instead, the author
endlessly repeats and combines the exact same language for three stories (living in hiding from the bad guys, how
the father of the children came to Jedenew, and how the narrator's brother got married), as if he had had a
contract for a novel, but only came up with 20 pages and somehow had to fill out the rest of the book by cutting
and pasting what he had originally written. As a stylistic technique, this would be excusable if there were the
slightest thing interesting in the book, but there isn't.|Sarebbe mezza stellina.
La storia suppergiù è la seguente: seconda guerra mondiale. Tutto scorre tranquillo e nella più normale armonia,
vicino a Jedenew, Polonia. Una felice famiglia ebrea viene sconvolta dall'imminente arrivo delle truppe tedesche.
Nel frattempo i contadini del villaggio compiono soprusi e razzie. Pian piano i membri della famiglia rimangono
vittime di queste efferate violenze e si salveranno solamente due ragazzine che trovano un valido nascondiglio
nella loro casetta sull'albero, dove rimarranno in silenzio, parlando a gesti, senza respirare. " Wir atmen nicht".
La casetta è simbolo della loro famiglia e della loro felicità scossa brutalmente dalla guerra e dalle barbarie dei
contadini. Infatti quel nascondiglio è stato costruito da loro e dal fratello Marian durante l'estate. Quest'ultimo
aveva promesso alle sorelle e al piccolo fratellino Zygmut che l'avrebbero finita non appena sarebbe tornato a
Jedenew con la moglie e la neonata Julia, sua figlia. Tutto ciò rimarrà purtroppo solo una bella illusione, Marian
viene catturato come gli altri parenti dai contadini.
E' da sopra un albero, dunque, che le ragazzine osservano cosa accade attorno: la loro casa viene occupata da
alcuni soldati che accatastano tutto ciò che la famiglia possiede in giardino, la masseria dei vicini va a fuoco,
intorno i contadini vagano. Durante la notte le ragazze riescono ad uscire e ad andare nei campi in cerca di
verdure e il necessario per sopravvivere, fino a quando Anna, la forte e selvaggia Anna, trova il corpicino del
piccolo Zygmut, nella radura dove solevano andare tutti assieme nei giorni estivi. E' il momento della fine.
intorno i contadini vagano. Durante la notte le ragazze riescono ad uscire e ad andare nei campi in cerca di
verdure e il necessario per sopravvivere, fino a quando Anna, la forte e selvaggia Anna, trova il corpicino del
piccolo Zygmut, nella radura dove solevano andare tutti assieme nei giorni estivi. E' il momento della fine.
La vita del narratore è alla fine completamente distrutta, la vita e la morte dei famigliari divengono tangibili.
Il racconto della vicenda è mescolato ai ricordi delle ragazze. Nella loro condizione non resta che rifugiarsi nel
passato. Si passa bruscamente senza rendersene quasi conto dalle spedizioni notturne nei campi per trovare del
cibo a quando d'estate la famiglia si riuniva sul pontile di legno sopra lo stagno a leggere, chiacchierare, prendere
il sole, oppure quando il padre raccontava la loro storia preferita: come era arrivato a Jedenew. Da una parte
questa mossa dell'autore permette al lettore di entrare più profondamente nella storia e di conoscere meglio la
famiglia. Inoltre si comprende come l'intera vicenda, ricca di aneddoti non sia proprio veritiera: infatti sono le
stesse ragazzine ad affermare che tutto ciò che accade è una storia che potrebbe esser inventata oppure no.
Dunque il lettore non sa fin dove arriva la realtà.
Il problema è che in tutto questo mescolarsi di realtà, ricordi, presente e passato si perde il filo: chi è chi? Cosa è
successo a chi? A che punto della storia siamo? A momenti sembra di essere dentro un labirinto. Sottolineo, poi,
che il testo in sé è molto noioso: il linguaggio è quello confuso di una ragazzina, che va avanti con il racconto, poi
si ferma, ripete le stesse cose 3,4,5,6,7,8,9,10 volte, torna indietro, poi di nuovo ripete, poi prosegue....ma che cosa
è? Un disco strisciato, la puntina del giradischi non si sposta e allo stesso modo nemmeno il lettore si sposta. La
peculiarià del libro è proprio questa: non si va da nessuna parte, si parte e si arriva nello stesso punto "wir atmen
nicht"
Leggerlo in tedesco è stato un vero peso proprio perché non è di facile lettura.|Close to Jedenew is a stream of
consciousness novella narrated by a young Jewish girl in a small town in Poland, whose Jewish population is
slaughtered by local villagers during World War II. She and the younger members of the family remain in hiding
while local farmers conduct their rampage against their former neighbors and friends. The story initially reads like
a fairy tale, then jumps back and forth between present and past events, which made it difficult to follow until its
ending. This was a curious and mysterious work, which requires close attention and possibly multiple readings to
appreciate it fully.