Schiaffo all`Italia - Il Giornale D`Italia
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Anno IV - Numero 124 - Mercoledì 27 maggio 2015 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40 Verso le Regionali Francia Toscana Impresentabili, lista a orologeria Marion Le Pen nuova sfida del Fn Ricerca di consensi sulla pelle dei malati a pag. 2 a pag. 9 a pag. 5 SEMBRA PREVALERE L’ASSUEFAZIONE AL DILAGARE DI UNA TRAGEDIA SOCIALE. STANNO AMMAZZANDO I NOSTRI FIGLI A SUON DI EROINA E COCAINA di Francesco Storace on fa più notizia. Se un ragazzo, un uomo adulto, una donna muoiono per overdose di droga non ne parla più nessuno, salvo i parenti più stretti. L’Italia pare essersi rassegnata ad una tragedia sociale. I media pure. Noi no. I dati disponibili sul sito del dipartimento antidroga sono agghiaccianti: a fronte di un tasso di mortalità medio di morti per stupefacenti pari allo 0,9 per cento nazionale ogni centomila abitanti, ci sono regioni che lo superano abbondantemente (il dato statistico arriva fino allo scorso anno). Tra quelle che stanno sotto la media nazionale, Veneto, Lombardia e Campania. Con l’eccezione della Puglia, la gran parte delle regioni rosse stanno clamorosamente sopra quel dato. Ha ragione Francesco Acquaroli, candidato governatore nelle Marche per Fratelli d’Italia, e che ha tirato fuori i dati relativi alla sua regione: “È finita ogni politica di prevenzione se si abbattono del 40 per cento le risorse dedicate”, ha denunciato. Ovviamente, di tutto questo non si parla in campagna elettorale. Nelle varie regioni i duellanti si sfidano a colpi di impresentabilità dei candidati e di pronostici sballati, ma su una tragedia sociale il cui costo è pagato per la maggior parte dalla nostra gioventù pare che debba cadere il silenzio. Del resto, a sinistra sono ormai assuefatti allo slogan che drogarsi è un diritto. A destra si dovrebbe ribadire che invece è un delitto contro se stessi e contro la società. Già, a destra. Per fortuna che almeno ci sono candidati come Acquaroli che puntano a tenere alta l’attenzione su un fenomeno assolutamente negativo nel silenzio di tutti gli altri. Anche perché proprio le Marche, seconda solo all’Umbria tra le regioni a statuto ordinario, stanno ai vertici della triste classifica tra le regioni che dovranno rinnovare le amministrazioni. E assumono un carattere triste se si pensa che il governatore uscente - quello che pensa a sé e non ai nostri giovani - scende dal cavallo rosso e monta N DROGA ROSSA Nelle Marche Acquaroli denuncia i tagli alla prevenzione. In Umbria e in tutta l’Italia centrale record negativo di morti per stupefacenti su quello azzurro come se niente fosse. Che gli frega a Spacca, della droga e del flagello che provoca nella regione... Domani intendo parlarne, negli incontri che avrò in provincia di Ancona. Quando la mortalità si impenna oltre il doppio della media nazionale, non si può più stare a guardare. Ed è invece quello che è esattamente successo in questi ultimi anni, visto il taglio indecente di risorse per la prevenzione. Il dato marchigiano sui giovanissimi è drammatico: record negativo di consumo di cannabis e altre sostanze stimolanti nella fascia di età tra i 15 e i 19 anni. Stanno ammazzando i nostri figli e se ne infischiano, dobbiamo gridare con tutta la forza possibile. Nelle Marche e in tutte le regioni dell’Italia centrale - Lazio, Toscana e Umbria - si registra il consumo maggiore di cocaina ed eroina rispetto al resto del Paese. Tutte e quattro le regioni sono egemonizzate a palazzo dalla sinistra. Chi le governa si dia una regolata, perché non se ne può più. “PIÙ POLIZIOTTI, CARABINIERI E FINANZIERI”. E I VIGILI DEL FUOCO SE LA PRENDONO IMMIGRAZIONE: L’UE IMPONE DI TENERCI CHI È GIÀ ARRIVATO Il “giubileo” di Renzi, altra propaganda n attesa magari di autonominarsi anche pontefice, Matteo Renzi intanto si fa il ‘suo’ Giubileo. Inteso non come anno della Misericordia (secondo le intenzioni del Papa, quello vero e che viene dall’Argentina) ma come ‘macchina’ da ulteriore propaganda e per regolare alcuni dei tanti conti in sospeso del Pd. In maniera sempre solenne e intervenuto ieri all’ennesima trasmissione tv (poi magari ci dirà quando trova il tempo per fare il presidente del Consiglio, tra un’intervista e l’altra) Matteo Renzi ieri ha fatto sapere che “nelle prossime sedute del consiglio dei ministri daremo il via all’assunzione di 2.500 fra carabinieri, polizia e guardia di finanza. Saranno assunzioni straordinarie in vista del Giubileo perché sulla sicurezza non si scherza”. Anche in questo annuncio, che pure avrebbe dovuto essere ‘solenne’, l’ex rottamatore non ha comunque smarrito la strada maestra - che non porta da nessuna parte - del suo modo di essere. I segnali sono evidenti: il consiglio dei I Schiaffo all’Italia Vignola a pag. 3 ministri non è mai quello di oggi o di domani, ma sempre “delle prossime sedute”. Quindi può anche annunciare che si cercherà d far volare gli asini, tanto un Consiglio dei ministri “prossimo” lo si potrà fare pure su questo. Poi, c’è sempre il carattere della “straordinarietà”: Renzi da Firenze annuncia che poliziotti, carabinieri e finanzieri verranno presi ‘straordinariamente’ per il Giubileo. E che vuol dire, che magari prenderanno un terrorista qua, sventeranno un attentato là e poi torneranno a casa? Siamo ai militari “a tempo” fantascientificamente annunciati l’altro giorno dalla ministra della (poca) Difesa Pinotti e di cui in pochi, a parte noi, hanno dato conto? E che colpo di teatro, che intuizione intelligente con quella “sulla sicurezza non si scherza”. Pofferbacco, anche un bambino dell’asilo avrebbe saputo dirlo: che sia questa la ‘buona scuola’ di sor Matteo? E comunque, visto che siamo in tema (tra sicurezza e… bambini dell’asilo) potrebbe anche girare la ‘scoperta’ al suo ministro dell’Interno Angelino Alfano. L’annuncio di Renzi, rispetto al quale neppure le vituperate forze dell’ordine hanno fatto salti di gioia visto che nessuno ci crede, ha inoltre scatenato non la gelosia ma la giusta rimostranza dei vigili del fuoco. Gli eroi di ogni giorno che hanno organici sottodimensionati e che questo governo sta ulteriormente penalizzando, tanto che neppure un nuovo assunto è previsto per il Giubileo. Quando, c’è da scommetterci, anche i vigili saranno in prima linea. In maniera ‘straordinaria. Ma sul serio, e come sempre. Igor Traboni 2 Mercoledì 27 maggio 2015 ATTUALITA’ IERI PUBBLICATI I NOMI DEI CANDIDATI PUGLIESI “CENSURABILI” Impresentabili, offerta last minute La Commissione Antimafia renderà noto l’elenco completo soltanto venerdì. Ma il premier Renzi già esulta: “Noi non ne abbiamo”. Raffaella Paita e Vincenzo De Luca fanno parte di liste civiche? di Robert Vignola a Commissione Antimafia si riduce all’ultim’ora. E soltanto venerdì renderà nota la lista dei candidati censurabili tra quelli che si presentano al giudizio degli elettori di sette regioni. Praticamente la scelta è quella di invelenire un po’ i comizi di chiusura della campagna elettorale, perché quello sarà l’unico effetto che una scelta tempistica del genere potrà avere. Anche se qualche privilegiato c’è stato. Chi? Uno su tutti: Matteo Renzi. Che ha potuto gongolare del fatto che non c’è “nessun impresentabile nelle liste del Pd”. Chissà chi glielo ha detto. Fatto sta che la Commissione è presieduta da Rosy Bindi. Altre indiscrezioni? I nomi sarebbero tredici, dei venti che si ipotizzava all’inizio. Non si sa perché, son venuti fuori solo i quattro che riguardano la corsa per la Puglia. C’è Fabio Ladisa della lista “Popolari con Emiliano”, che appoggia il candidato del Pd ed ex sindaco di Bari: Ladisa è accusato di associazione mafiosa. Poi ce ne sono due nelle liste a so- L Raffaella Paita e Vincenzo De Luca stegno di Francesco Schittulli, ex presidente della provincia di Bari. Massimiliano Oggiano, della lista “Oltre”, ha a suo carico accuse attinenti al 416 bis e al voto di scambio con metodo mafioso. Giovanni Copertino, accusato di voto di scambio, poi prescritto. Infine Enzo Palmisano, candidato nelle liste a sostegno di Adriana Poli Bortone: anche lui accusato per voto di scambio, è stato prescritto. E gli altri? A venerdì, appunto. Con alcune certezze fin da adesso soffiate sui tavoli delle redazioni: che la vicenda non riguarda affatto le regioni del Nord (anche se si parlava di un qualche problemino in Liguria: evidentemente “cassato” nel frattempo), mentre c’è da scommettere che riserverà veleni a non finire in Campania. Il tutto, solo per esercizio dia- lettico e per qualche indignazione last minute: finire in quella lista non significa essere incandidabile, ma solo… brutto e cattivo. Secondo la legge questi candidati hanno i requisiti per essere eletti. Ma la loro presenza nelle liste cozza con il codice di autoregolamentazione per i partiti, che l’Antimafia ha approvato all’unanimità il 23 settembre 2014 e che li invita a non candidare "soggetti che risultano coinvolti in reati di criminalità organizzata, contro la Pubblica amministrazione, di estorsione e usura, di traffico di sostanze stupefacenti, di traffico illecito di rifiuti" e in altre "gravi condotte", come le definisce il testo. Dice il Pd che non ha candidati coinvolti. Evidentemente anche Raffaella Paita e Vincenzo De Luca figurano nelle… liste civiche. DODICI SENATORI E IL DEPUTATO CORSARO ADERISCONO AI CONSERVATORI E RIFORMISTI Fitto incassa altre adesioni eccellenti A giugno la convention d’esordio - Subito un nuovo gruppo a Palazzo Madama n attesa di presentare della convention di giugno per la presentazione ufficiale del nuovo soggetto politico dei Conservatori e Riformisti, Raffaele Fitto incassa l’adesione di altri 12 senatori, 10 dei quali provenienti da Forza Italia e gli altri due da Gal. Si tratta di: Anna Cinzia Bonfrisco, Francesco Bruni, Luigi D'Ambrosio Lettieri, Salvatore Di Maggio (Gal), Ciro Falanga, Pietro Liuzzi, Eva Longo, Antonio Milo (Gal), I Marco Lionello Pagnoncelli, Luigi Perrone, Lucio Tarquinio, Vittorio Zizza. Intanto lo stesso ex governatore della Puglia ieri a Montecitorio ha partecipato alla conferenza con i vertici del gruppo conservatore e riformista europeo, Syed Kamall e Geoffrey Van Orden, al termine della quale ha detto: "L'obiettivo che noi abbiamo con la nascita dei Conservatori e Riformisti è quello di guardare all'intero Paese. Guardiamo al modello di Cameron, che il centrodestra ha sempre annunciato e mai realizzato. Il percorso comincia oggi e a giugno ci sarà una convention fondativa. Non abbiamo bisogno di tatticismi e conta dei numeri, abbiamo bisogno di forza, tempo e buona volontà. La battaglia aperta da Cameron è la battaglia politica che dovrebbe dare il senso di marcia in ogni Paese europeo. In Italia sono diventati tutti conservatori dopo il risultato di Cameron, noi lo abbiamo detto prima". Poi, ancora un riferimento a Berlusconi, che in un'intervista ha parlato di ‘irrilevanza’ di Fitto:: "Berlusconi cerca la polemica inutile. Mi accusa e offende da tempo, noi siamo qui per costruire il futuro del centrodestra, non ci interessa il passato". Ma dicevamo del passaggio dei 12 senatori, cui ha fatto seguito, sempre ieri, anche quello di Massimo Corsaro, deputato ex An e FdI, ora iscritto al Gruppo Misto alla Camera: "Sì, ho aderito all'associazione Conservatori e Riformisti di Fitto. E voglio partecipare alla costituzione di un'area di centrodestra che sia davvero alternativa a Renzi senza populismi e demagogie ed estremismi. Io penso che questa area, immaginata da Fitto, possa essere quella giusta per far nascere qualcosa di diverso nel centrodestra", ha detto Corsaro. I 12 senatori, dal canto loro, hanno diffuso un documento congiunto in cui affermano tra l’altro: "Con entusiasmo abbiamo partecipato insieme a Raffaele Fitto alla conferenza di oggi a Montecitorio con i vertici del gruppo Conservatore e Riformista europeo. Condividiamo questa nuova direzione per il centrodestra italiano. E riteniamo che un nuovo progetto, credibile e rivolto al futuro, possa rivolgersi ai 9 milioni di elettori che negli ultimi anni hanno lasciato il centrodestra, scegliendo l'astensione". Ora potrebbe anche nascere un gruppo autonomo a Palazzo Madama, in pratica il primo passaggio verso un nuovo partito sotto l’egida di Fitto. Igor Traboni PIPPO CIVATI PRESENTA LA SUA NUOVA CREATURA CHE GUARDA ANCHE A SEL ED EX GRILLINI Andare oltre il Pd è “possibile” Via Giovanni Paisiello n.40 00198 Roma Tel. 06 85357599 - 06 84082003 Fax 06 85357556 email: [email protected] Ma finora non si registra un particolare entusiasmo per l’ennesimo soggetto a sinistra Direttore responsabile Francesco Storace i chiamerà 'Possibile' il muovo soggetto politico che sta per nascere a sinistra del Pd e che Pippo Civati, il promotore dello stesso, vede come “nuovo e fortemente innovativo, orizzontale come una rete e dinamico come un movimento, che non è la trasposizione di modelli stranieri ma sfida i vecchi partiti italiani sul campo della rappresentanza e della partecipazione. Questo nuovo soggetto, che spiegheremo con calma, lo mettiamo a disposizione di tutti coloro - singoli cittadini e formazioni organizzate giá esistenti - che sono interessati a condividere con noi un modello di lavoro completamente nuovo, che mira a formare una classe dirigente davvero competente e libera, S e che si candida a governare il Paese, non certo a fare testimonianza. Possibile non è uno strappo, è una sfida rivolta a noi stessi e ad altri compagni di strada. Non è contro nessuno e non vuole escludere nessuno, ha l'uguale nel logo che è giá una dichiarazione di intenti e proverá a raccontare ai tanti italiani delusi che non è vero, come ci hanno detto in questi anni, che non ci sono alternative, ma che al contrario un'alternativa è Possibile", ha detto ancora Pippo Civati, ex parlamentare Pd, intervistato dal Corriere della Sera. Anche se sarebbero diversi i Pd e oramai ex dem interessati al progetto, in realtà ieri le dichiarazioni ‘a sostegno’, dopo la sortita civatiana, sono state pochine, anche dal mondo ex cinque stelle e vicino a Sel e Lista Tsipras che pure guarderebbe con simpatia a ‘Possibile’. Una delle poche prese di posizione arriva dal mondo ecologista: "In Italia c'è grande bisogno di un 'cosa politica' come quella annunciata da Civati. Ma non è lo spazio di una 'cosa rossa'. Del resto basta vedere i risultati di molte tornate elettorali europee: dalla Spagna con 'Podemos' all'Europa del nord con i Verdi, ad affermare nelle urne la possibilità di una terza via tra larghe intese conservatrici e derive populiste non è la vecchia sinistra, ma è l'idea, tanto radicale quanto estranea alle gabbie ideologiche del Novecento, di un Amministratore Roberto Buonasorte Capo Redattore Igor Traboni Progetto grafico Raffaele Di Cintio Società editrice Amici del Giornale d’Italia nuovo patto sociale fondato su diritti di cittadinanza, green new deal e lotta senza quartiere ai privilegi per rimettere in movimento l'ascensore sociale e quello generazionale", hanno detto gli esponenti ecologisti Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, spiegando le ragioni del loro sì all'iniziativa di Civati. Sito web www.ilgiornaleditalia.org Per la pubblicità Responsabile Marketing Daniele Belli tel. 335 6466624 - 06 37517187 mail: [email protected] -----------------Autorizzazione del Tribunale di Roma n° 286 del 19-10-2012 3 Mercoledì 27 maggio 2015 ATTUALITA’ ALLA FINE MARE NOSTRUM SI È RIVELATO UN BOOMERANG: I “SOCCORSI” NON LI VUOLE NESSUNO Immigrati, la beffa è servita Impegno ad assorbirne 24mila nei prossimi due anni, ma solo eritrei e siriani che non siano già arrivati. L’Italia dovrà identificare gli sbarcati e prelevare e le impronte digitali. Wikileaks: missione militare in Libia dietro l’angolo a trappola è scattata, inesorabile. Il cerino resta in mano all’Italia e l’ipotesi che ci si bruci pure, giocando col fuoco, con due come Renzi e Mogherini nelle posizioni chiave, è altissimo. Già, perché alla fine la montagna di discussioni ha partorito in seno all’Europa matrigna il topolino della decisione sui “migranti”: che accontenta tutti, tranne Roma. Perché alla fine ad essere distribuiti nei vari Paesi dell’Unione saranno soltanto 24mila sbarcati, e soltanto tra quelli che arriveranno nei prossimi due anni. Quelli che sono arrivati, restino dove sono, ha deciso Bruxelles. E non basta: perché l’impegno all’accoglienza sarà rivolto soltanto ai cittadini siriani ed eritrei, quelli che insomma scappano da guerre vere e proprie, mentre i “migranti economici” non li vuole proprio nessuno. Tutto ciò mentre all’Italia, che si ritrova ora sul groppone tutti i numeri “prodotti” di Mare Nostrum, è stato lasciato pure il compito di tracciare L la sua “road map”, ed entro un mese, avrà sull’accoglienza dei migranti: il meccanismo d’emergenza per la ridistribuzione intra-Ue dei richiedenti asilo sarà oggi sul tavolo del collegio dei commissari, per l’approvazione, ed Italia e Grecia dovranno in particolare organizzare i centri dove ospitare gli sbarcati per il rilevamento delle impronte digitali ed i primi accertamenti, pena l’interruzione del programma (pure… ). Come da collaudato cliché europoide, comunque, tutto sarà tranne che un procedimento veloce: il consiglio Affari interni non senne occuperà prima del 15 giugno, poi il 26 ci sarà il vaglio dei leader dei 28, dove si comincerà a “ballare” con i consueti veti incrociati, soprattutto da parte di chi (Francia e Gran Bretagna in primis) ha già alzato i suoi scudi. Chi inoltre ha squarciato un altro velo di ipocrisia sull’intera vicenda è Julian Assange: il suo Wikileaks non ha mancato di rendere nota la proposta che si sta discutendo per quanto riguarda l’obiettivo di far scendere al minimo le partenze dalla Libia. Sono stati pubblicati ampi stralci del piano, con un commento abbastanza chiaro: “L’Unione Europea schiererà la forza militare contro infrastrutture civili in Libia per fermare il flusso di migranti. Dati i passati attacchi in Libia da parte di varie paesi europei appartenenti alla Nato e date le provate riserve di petrolio della Libia, il piano può portare ad altro impegno militare in Libia”. Una missione militare vera e propria, tanto che “l’uso della forza deve essere ammesso, specialmente durante le attività come l'imbarco, e quando si opera sulla terra o in prossimità di coste non sicure o durante l'interazione con imbarcazioni non adatte alla navigazione”. Sono anche state previste “regole di ingaggio robuste e riconosciute per l'uso della forza, in particolare per il sequestro di imbarcazioni in caso di resistenza, per la neutralizzazione delle navi dei trafficanti e dei loro beni, per situazioni specifiche come il soccorso di ostaggi”. LA POLEMICA SICUREZZA Personalità giuridica obbligatoria per i partiti: Pd e M5S ai ferri corti ovimento 5 Stelle fuori legge? Una proposta depositata dal Pd riaccende la miccia tra grillini e democratici. Secondo il partito di governo si tratta di attuare uno degli articoli della Costituzione, il 49. E quindi il riconoscimento della personalità giuridica diventerebbe un requisito necessario per correre alle elezioni. Per il vice segretario del Pd, Lorenzo Guerini, "c'è la necessità che i partiti siano sempre più trasparenti e che diano garanzie sotto il profilo della democrazia interna", soprattutto alla luce dell'abolizione del finanziamento M pubblico diretto fissata con il decreto 149 del 2013 e all'Italicum. Per questo, chiariscono i dem, la personalità giuridica diventa, nella proposta di legge, precondizione per la presentazione delle liste elettorali. Se ai grillini non sta bene, il guaio è loro. "La nostra è una norma a favore della trasparenza e della democrazia - dice il presidente del Pd Matteo Orfini se Grillo è contro, è un problema di Grillo, non di questa proposta di legge". Che è una "sfida a quelle forze politiche che discettano di democrazia senza applicarla al proprio interno". Le forze armate italiane faranno o no parte di questo delicato meccaRobert Vignola nismo? Ma i 5 Stelle ritengono che si tratti di un aperto tentativo di crear loro problemi. Per Roberta Lombardi la proposta di legge dei dem "va oltre il fascismo. Il punto centrale - dice - è che se ne fregano dei cittadini, il loro scopo e far fuori il M5S dalla cosa pubblica per continuare a fare i loro lerci affari indisturbati. A questo punto, mi chiedo quando ci sarà una legge che consentirà di candidarsi alle elezioni politiche solo ai segretari di partito che si chiamano Matteo di nome e Renzi di cognome. Tutto questo è semplicemente R.V. vergognoso". La “mappa del terrore”: Italia e Vaticano a rischio egli ultimi 12 mesi in Occidente è aumentato il rischio di attacchi terroristici, soprattutto ad opera di organizzazioni islamiste. Per otto Paesi (Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Irlanda e Norvegia) le minacce rappresentate principalmente dallo Stato Islamico e da Al Qaeda costituiscono un rischio maggiore rispetto ad un anno fa. A stabilirlo è la nuova "Mappa della violenza politica e terroristica" messa a punto da Aon, azienda internazionale specializzata nella gestione dei rischi. N Secondo i dati raccolti, sia per l'Italia che per la Città del Vaticano il fattore rischio rimane invece invariato. Alcuni dei Paesi occidentali più in pericolo sono anche quelli che recentemente hanno subito gravi attacchi terroristici di matrice islamista, come la Francia, l'Australia e la Danimarca. Da no- tare, inoltre, l'aumentato rischio di instabilità e violenze in alcuni Paesi confinanti con la Russia a causa della crescente aggressività di Mosca. Per 21 Paesi, Aon ritiene che il rischio legato al terrorismo o alla violenza politica sia invece in diminuzione. Tra questi figurano il Brasile, il Bangladesh, Cuba, l'Egitto,il Marocco, la Tunisia e l'Uzbekistan. Da sottolineare, come dato quasi contraddittorio, la presenza della Tunisia in questo gruppo, dopo il violento attacco al Museo del Bardo di Tunisi dello scorso marzo, nel quale morirono 21 persone. IL PROCESSO A MILANO PER I SALUTI ROMANI DURANTE LA COMMEMORAZIONE A PEDENOVI, BORSANI E RAMELLI La Russa: il “presente” non ha rilevanza penale alutarono con un “presente” Enrico Pedenovi, Carlo Borsani e Sergio Ramelli, ucciso da militanti di Avanguardia Operaia a Milano. Per questo rischiano tre mesi di carcere alcuni imputati di un processo a Milano: l’accusa ha avanzato le sue richieste. Sono Marco Clemente e Matteo Ardolino, che hanno chiesto il rito abbreviato, ma indagati per lo stesso reato (“apologia di fascismo”) ci sono altre otto persone, tra cui Federico Goglio, apprezzato cantautore e l’ex consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Roberta Capotosti. La Capotosti è difesa da Ignazio La Russa, che fu avvocato anche (in quello stesso processo in cui fu affermato in aula che “uccidere un fascista S non è reato”) della famiglia Ramelli. Ebbene, il deputato di Fdi ha ricordato che il rito del Presente affonda le sue radici nel mondo militare "e la sua paternità di certo non appartiene al regime fascista: per la sua suggestiva significatività è da sempre officiato in ogni parte del mondo nelle più varie cerimonie ufficiali di commemorazione dei caduti". "Roberta Capotosti ha sollevato il braccio in sintonia con la parola presente nella stessa maniera con cui viene alzato dai militari durante la cerimonia del giuramento, che mai nessuno ha ipotizzato come apologia del fascismo", scrive La Russa in un memoriale depositato nel corso dell’udienza preliminare. "Appare evi- dente a chiunque la sostanziale differenza rispetto a fattispecie in cui il gesto del saluto con il braccio destro proteso in avanti risulti realizzato in contesti e ambiti che lascino intravedere che la finalità sia la volontaria ostentazione di simboli e gesti del disciolto partito fascista". La Russa si è anche appellato ad una foto piuttosto recente: quella di Papa Francesco, in visita al Sacrario di Redipuglia, in Friuli, dove sono sepolti migliaia di soldati italiani morti durante la Seconda Guerra Mondiale. "Nella recente visita di Sua Santità il Papa si è potuta vedere anche in tv la scritta presente su ognuno dei gradoni del monumentale sacrario". Più in generale, per la difesa l’intento di chi ha partecipato a quella commemorazione era infatti quello di "offrire un doveroso tributo alla memoria" di Ramelli e Pedenovi, assassinati negli anni ’70 a Milano, e Borsani, ucciso il 29 aprile 1945. Né la croce celtica può in alcun modo essere utilizzata come tesi dall’accusa, evidentemente incappata in un errore storico, giacché tale emblema non fu mai adottato durante il fascismo storico. "La croce celtica è un simbolo non riconducibile alla simbologia fascista alla quale erroneamente è stato a volte avvicinato solo dopo la fine del R.V. fascismo". 4 Mercoledì 27 maggio 2015 ATTUALITA’ LA DESTRA VERSO LE ELEZIONI REGIONALI Da Nord a Sud Storace a fianco di Fratelli d’Italia CALENDARIO ELETTORALE STORACE, FINO AL 29 MAGGIO MARCHE Giovedì 28 15,00 - Ancona, conferenza stampa aperta a iscritti e simpatizzanti presso il Comitato Elettorale di Giovanni Zinni, in piazza Roma 6, Ancona, con lo stesso e il candidato presidente Francesco Acquaroli. 17,30 - manifestazione a Moie di Maiolati Spontini (An), piazza Kennedy, con Giovanni Zinni. Introduce Cristiano Delpriori 20,15 - incontro conviviale con i candidati Giovanni Zinni, Carlo Ciccioli, Orietta Ferretti (candidata locale) all’Enoteca del mercato coperto, piazza Garibaldi, Fabriano (An). 18,45 - manifestazione a Sassoferrato (An), piazza Bartolo, con Giovanni Zinni. Introduce Manuel Mulas. Nel tour marchigiano Francesco Storace sarà accompagnato da Roberto Buonasorte. CAMPANIA Venerdì 29 19,00 - accompagnato da Roberto Buonasorte, Storace terrà il comizio di chiusura a Pianura (Na) a sostegno della candidatura al Consiglio regionale di Marco Nonno. L’AGENDA Il tour di Giorgia Meloni tappa per tappa Oggi 11,30 - Napoli, Hotel Mediterraneo, via Ponte di Tappia 25, conferenza stampa con il candidato alla presidenza della Regione Campania, Stefano Caldoro, e Gianni Maddaloni. lano, Gennaro Miranda. 14,00 - Castel Volturno (Caserta), piazza 8 ottobre 1943 (adiacente al Comune), manifestazione di FdIAn contro l'immigrazione clandestina e per la valorizzazione turistica del litorale Domizio. 12,45 - Ercolano, corso Resina.Visita agli scavi archeologici, incontra il direttore degli scavi, Maria Paola Guidobaldi, e gli operatori turistici. A seguire, incontro con la stampa insieme al candidato sindaco di Erco- 15,45 - Avellino, Stabilimento Isochimica, Zona industriale Pianodardine (uscita Atripalda AV), manifestazione “Giustizia per ambiente e lavoro” e al presidio davanti allo stabilimento. 17,30 - Salerno, Sala Teatro Vittoria, via Roma 69, incontro con la stampa locale. Domani 11,30 - La Spezia, Cantieri navali Ferretti/Riva Via San Bartolomeo 380 (secondo e terzo gruppo al mondo nella produzione di yacht). Visita ai cantieri e incontro con il management e le maestranze di un settore di assoluta eccellenza trainante per l’economia italiana e ligure oggi in grave difficoltà. 12,45 - Lerici, centro storico, via Roma, incontro con simpatizzanti, candidati alle elezioni comunali ed esponenti delle categorie produttive locali alla presenza del candidato sindaco della lista civica Lerici nel Cuore (lista di tutto il centrodestra, candidato sindaco avvocato Giaquinto di Fratelli d’Italia). i candidati del territorio alle elezioni regionali e i cittadini. 14,15 - Rapallo, Lungomare Vittorio Veneto, presso il chioschetto della musica, breve incontro con il sindaco Carlo Bagnasco, Venerdì 29 maggio 15,30 - Savona, via Fontanassa, incontro con la stampa al campo Rom. 17,00 - Genova, piazza Banchi, comizio: “Dalla parte della legalità. Sempre!” 14,30 - Montegiorgio (Fm), visita aziende. 15,30 - Porto Sant’Elpidio (Fm), visita aziende. 17,00 - Macerata, piazza Cesare Battisti, comizio con il candidato sindaco Mosca. 18,30 - Fermo, comizio con candidato sindaco Torresi. 19,30 - San Benedetto del Tronto (AP), isola pedonale di viale Secondo Moretti, comizio con Guidi. 21,00 - Ascoli Piceno, piazza del Popolo, comizio. 5 Mercoledì 27 maggio 2015 ESTERI IL PARTITO DI DESTRA TRANSALPINO CERCA DI SUPERARE LE DIFFICOLTÀ DOPO LO SCONTRO FAMIGLIARE TRA IL PADRE FONDATORE E LA FIGLIA LEADER Marion scioglie il nodo: si candida La più giovane della dinastia Le Pen a dicembre guiderà il Front National nella scalata alla presidenza della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, considerata una regione chiave sullo scacchiere politico francese di Robert Vignola ossono anche litigare tra loro e lavare in pubblico i panni che andrebbero invece ripuliti in famiglia. Ma i Le Pen non finiscono mai. E a dicembre, in Provenza-Alpi-Costa Azzurra (Paca), un’altra esponente della dinastia del Front National scenderà in campo per le regionali, puntando alla presidenza della strategica regione sudorientale. Si tratta di Marion Maréchal-Le Pen, due volte nipote: la zia è Marine, il nonno Jean-Marie. E proprio tra i due litiganti potrebbe fare da cerniera, giacché l’astro nascente della politica (è la più giovane parlamentare della storia) è sempre stata vicina al grande vecchio della fiamma francese, senza tuttavia averne preso apertamente le difese in occasione dell’ultima querelle famigliare con la figlia Marine. Anzi: si discuteva già la possibilità di candidare la biondissima e battagliera stella del Front alla presidenza del Paca, quando esplose la polemica. Fu lei a fare un passo indietro, chiedendo al partito una pausa di riflessione davanti al rischio di una spaccatura. Ora che il rischio di una scissione sembra essere rientrato (anche se le acque restano abbastanza agitate), Marion Maréchal-Le Pen ha ufficialmente annunciato con un’intervista a Valeurs Actuelles la sua discesa in campo. Una presenza temutissima dagli avversari dell’Ump e del Partito Socialista: la ragazza è stata votatissima alle ultime parlamentari nel dipartimento di Vaucluse, con capoluogo Avignone, che rappresenta uno dei serbatoi elettorali più importanti della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Che è anche quella, insieme a Pas-de-Calais e Parigi-Ile de France, a lamentare la presenza più asfissiante dell’immigrazione, anche clandestina. P Non è un caso se recentemente anche il premier di centro-sinistra Manuel Valls si è fatto vedere a Mentone, alla frontiera con l’Italia, una di quelle da cui filtrano in territorio francese la maggior parte dei sans-papier. Un tentativo di cavalcare populisticamente la questione che la dice lunga su quanta sfiducia nel governo traspiri dai sondaggi oltre le Alpi, e per quale motivo. Tentativo che una presenza come quella della più giovane della dinastia dei Le Pen saprà, a suo tempo, smascherare. LE FORZE REGOLARI STANNO CERCANDO DI ANNULLARE IL VANTAGGIO DELL’ISIS DOPO LE CONQUISTE DI PALMIRA E RAMADI Siria e Iraq passano al contrattacco ontroffensiva ad ogni costo. Per scacciare la peste dell’Isis da Ramadi sul fronte iracheno e da Palmira su quello siriano. Anche se chi è pronto a combattere non gode, né nell’uno né (ancor di più) nell’altro dell’appoggio dell’Occidente. Cominciando dal sito Unesco, le forze di Assad sono riuscite infatti a far leva in queste ore solo sulle milizie sciite li- C banesi Hezbollah, che hanno promesso a Damasco un maggior coinvolgimento al fianco dell'esercito regolare siriano per cercare di riconquistare Palmira ed interrompere l’incredibile serie di eccidi che vi sta avvenendo ad opera dei tagliagole del Califfato. Sull’altro versante dello “Stato Islamico” le forze regolari di Baghdad si sarebbero radunate a circa 25 chilometri da Ra- madi: è stato il prologo del contrattacco, con l’obiettivo di riprendere in pochi giorni la città, dalla quale sono scappate almeno 55mila persone, la cui avanguardia è giunta ieri nella capitale Baghdad portando con sé testimonianze agghiaccianti. Il tutto mentre la cosiddetta “coalizione” sta effettuando alcuni raid aerei, dagli effetti piuttosto scarsi. Anzi, la tensione era arrivata nelle ultime ore ai massimi livelli, dopo le parole del capo del pentagono Ash Carter, che aveva accusato le forze irachene di non aver dimostrato la volontà necessaria per difendere Ramadi. Il portavoce del governo iracheno ha parlato di "informazioni sbagliate" in mano all'amministrazione Obama, mentre dall’Iran (impegnato in prima fila sul campo, a sostegno delle truppe di Baghdad) si è invece fatto sentire il generale Qassem Soleimani, capo dell'unità d’elite Quds della Guardia Rivoluzionaria, che ha accusato gli Stati Uniti di non avere "alcuna volontà" di fermare l’Isis dopo la caduta della città irachena di Ramadi. Il clamore destato nel mondo musulmano dalle accuse piovute da Washington, parse un’offesa inaudita da parte di chi (non è un mistero) ha allevato dal 2012 la serpe dell’Isis contro Assad, ha convinto il vicepresidente Joe Biden a correggere il tiro riconoscendo l’enorme sacrificio delle forze irachene negli ultimi 18 mesi. R. V. DA PECHINO IRRIDONO WASHINGTON: IL DOLLARO È UNA MONETA CHE APPARTIENE AL PASSATO La guerra Usa-Cina? E’ anche economica di Tatiana Ovidi meno che gli Stati Uniti non facciano "concessioni importanti" e consentano alla valuta cinese di entrare a far parte del basket di divise del Fondo Monetario Internazionale, c’è il pericolo reale che la Cina stringa un’alleanza politica e militare con la Russia. La notizia è uscita sul blog "informare per resistere", che conferma quello che scriviamo da tempo: la po- A litica estera americana ed il nuovo ordine mondiale ci stanno trascinando in un conflitto globale. A lanciare l'allarme è un esperto di guerre e finanza, uno tra i principali padroni/padrini del mondo, George Soros: "A quel punto la minaccia di una terza Guerra Mondiale diventerebbe reale” Così vengono commentate le parole dello speculatore sul sito di contro-informazione: "Secondo Soros se i tentativi di Pechino di trasformare la propria economia da una macchina da esportazioni a un motore alimentato dalla domanda interna falliranno, c’è la possibilità che i leader cinesi optino per fomentare un conflitto esterno, che mantenga il popolo unito e garantisca una continuità di governo". In poche parole il futuro della geopolitica ed economia mondiale dipende molto da cosa succederà in Cina dal punto di vista politico ed economico. Mentre il presidente della Cina Hu parla del dollaro come una valuta che "appartiene al passato", con il governo che prepara qualcosa di grosso per il prossimo ottobre nei mercati valutari. Il tutto, come scritto sempre da noi qualche giorno fa, con la Finlandia che ha messo in allerta 900 mila riservisti in caso di guerra. "È chiaramente dovuto a un atteggiamento più aggres- sivo da parte dei russi – ha detto al Daily Telegraph uno dei militari richiamabili, che ha ricevuto la comunicazione – sono nelle riserve da 15 anni e non ho mai visto niente di simile. Molto raramente mandano lettere". Poi ci sono l'Ucraina e la Macedonia. Grecia, Ungheria e Polonia che voltano le spalle agli atlantici. Ed il medio oriente dilaniato da guerre e dall'Isis. Per non parlare dell'Africa, "strozzata" tra povertà, guerre tribali e neo-colonialismo cinese. Infine ci sono il sud est del mondo con la sua mano d'opera a bassissimo costo e l'atomica ed il centro-sud America che è una pentola a pressione. Insomma la situazione mondiale è esplosiva. Cosa fare? Anche questo lo ripetiamo da un po': l'Europa deve tornare ad essere centrale e deve tornare ad avere un legame con Mosca, affacciandosi una volta per tutte da Washington. 6 Mercoledì 27 maggio 2015 STORIA “LA COMPRENSIONE CHIARA DI UNA MENTE INTUITIVA E PERSPICACE, UNO SPIRITO CRITICO GENIALE E MEDITATIVO” Il giovane Benito, Dante e il“sole nuovo” La storia della letteratura è tra le sue più grandi passioni - Una personalità poliedrica dalla profonda spiritualità di Emma Moriconi Benito ha già sicura la convinzione che ogni rinuncia e sofferenza lo preparano per qualche cosa di più importante nella vita di domani [...] lieto di aver sollevato economicamente i suoi genitori con una borsa di studio da lui guadagnata. Senza trascurare nessuna delle discipline scolastiche, si dedica specialmente alla storia e alla letteratura. Fra i poeti nazionali preferisce Dante, Foscolo, Leopardi e Carducci; dei prosatori predilige Manzoni e incomincia a leggere con interesse gli articoli e quindi i libri di Alfredo Oriani. Nei sunti di letteratura preparati in quest'anno e negli anni seguenti dal giovane Mussolini per incarico del professore d'italiano, non risalta solamente la comprensione chiara di una mente intuitiva e perspicace, ma balzano vivi giudizi di ètica e di estetica, rilevanti uno spirito critico geniale e meditativo assieme". A parlare così è Edoardo Bedeschi, nel suo "La Giovinezza del Duce", un volume che riporta moltissime informazioni su Benito Mussolini risalenti all'epoca della sua gioventù. In appendice Bedeschi riporta anche alcuni appunti sparsi, presi al tempo dal giovane Benito e relativi alla storia della letteratura italiana. Parliamo del periodo in cui frequenta la Scuola Normale di Forlimpopoli, vediamone qualche stralcio: "Sul Medio Evo tenebroso - Dal 476 al 1200 la storia non registra alcuno che assurga a studiare il fenomeno umano, e coloro che oggi sono ricordati dall'ortodossia ecclesiastica come grandi pensatori, non fecero nei loro scritti che ricalcare le vie giù percorse dal genio ellenico che rifulse con Aristotele, Socrate, Platone. Le menti erano stagnate nella 'morta gora' del dogma e i popoli s'agitavano convulsivamente fra gli ultimi bagliori “ del paganesimo e il sole nuovo che spuntava colla religione di Cristo. La densa notte che avvolge questo periodo è squarciata sul principio del secolo XIV da Dante: genio meraviglioso che gitta un raggio d'idealità sull'arido sofisticare del Medioevo. Poeta altissimo che apre primo il gran libro del genio italiano e scuote coll'opera gigantesca e insuperata le fondamenta del pensiero latino...". Anche qui, come abbiamo già potuto sottolineare in precedenza quando abbiamo esaminato i suoi componimenti di pedagogia, possiamo vedere come di nuovo un elemento che caratterizzerà la sua azione politica in futuro è già presente, fortissimo, nella prima gioventù. Parliamo del "pensiero latino", che il futuro Duce vede profondamente esaltato da Dante, "poeta altissimo che apre primo il gran libro del genio italiano". Altro elemento importante è quello religioso: Benito parla della "religione di Cristo" come di un "sole nuovo". Ora, chi conosce un po' il giovane Mussolini avrà da ribattere che egli fu, in gioventù, ateo e anticlericale. Ebbene, la vicenda della spiritualità di Mussolini non è così semplice e scontata come potrebbe apparire a prima vista. Molti studi sono stati fatti nel tempo sull'argomento, perché si è sempre avuta la tendenza a sottolineare come l'anticlericale si sia nel tempo trasformato nel fautore dei Patti Lateranensi per pura convenienza o ancora per profonda incoerenza. Mi perdoneranno gli storici sapienti del nostro secolo se mi permetto di confutare queste due prese di posizione, del resto personaggi eminenti della cristianità hanno espresso altrove le proprie considerazioni che vanno nella stessa direzione delle mie, dunque non credo di affermare un'eresia quando dico che Benito non fu mai "antirteligioso", anzi. Certo, il fatto che sia cresciuto con l'esempio dell'anticlericale fabbro Grafico de “L’Inferno” di Dante eseguito da Mussolini di Dovia potrebbe far pensare ad un percorso identico a quello paterno, ma anche in questo caso occorre ricordare che invece l'esempio materno fu tutt'altro, e Benito seppe trarre da entrambi i genitori gli elementi cardine che formeranno la sua complessa personalità. Ma il discorso sarebbe troppo lungo, basterà dunque richiamarci ad un volume di don Franco Giuliani dal titolo "Tragedia e testamento di Mussolini", in cui il buon sacerdote spiega chiaramente il percorso spirituale di Benito. Chi avrà la pazienza di leggere l'in- teressante volume comprenderà come esso sia stato estremamente coerente lungo tutta la vita di Benito Mussolini. Del resto, ancora tra gli appunti di cui parlavamo sopra, troviamo ancora qualche elemento in tal senso. Vediamo: "Del poeta fiorentino Vincenzo Filicaia - Il Filicaia non è infiammato da spirito cristiano - scrive ancora il sedicenne Benito i suoi versi reboanti e privi di senso comune ma, in compenso, ricchi d'alte parole, vorrebbero suscitare il sentimento e riescono all'indifferentismo compassionevole. Esami- niamo per sommi capi - e si badi: per sommi capi - la canzone che comincia: 'E fino a quando inulti, ecc.'. Con molti aggettivi cerca scuotere Dio dal suo lungo sonno, curioso questo concetto che ha del Dio un suo fedele. Mi piacciono quei 'marmi insensati'". Prima di andare avanti è opportuno far presente al lettore a cosa si riferisce Benito: parliamo di un sonetto del poeta fiorentino Vincenzo Filicaia, che recita: "E fino a quando inulti/Fian, signore, i tuoi servi? E fino a quanto /Dei barbarici insulti/orgogliosa n'andrà l'empia baldanza?/Dov'è, dov'è, gran Dio, l'antico vanto/Di tua alta possanza?/Su' campi tuoi, su' campi tuoi più culti/Semina stragi e morti/Barbaro ferro; e te destar non ponno/Da si profondo sonno/Le gravi antiche offese, e i nuovi torti?/E tu 'l vedi, e 'l comporti,/E la destra di folgori non armi,/O pur le avventi agl'insensati marmi?". Proseguiamo ora con la critica del giovane Benito, egli continua: "È una personificazione, mi pare, un po' ardita e bestiale. La seconda strofa è una rassegna geografica. Nella terza sono molto carine le 'rocche palpitanti'. Nella quarta l'autore apostrofa vivacemente Dio presso a poco in questi termini: 'Destati, una buona volta, e fa da carnefice spietato - se non basta la scure, ergi la forca - disperdi, come un rabbioso turbine, i tuoi nemici'. Il poeta gavotto ci pinge Jehòva sanguinario. Ma continua 'se il fato, potenza superiore, ha scritto che Vienna deve cadere, io mi inchino'. Vigliaco! Credi tu che Dio permetterà il trionfo dei suoi nemici? E non t'affidi per nulla alla forza del tuo braccio? Ti culli nella speranza e resti inane?. 'Ite, abbattete,/dissipate, struggete/ quegli empi ...'. O Filicaia, ci riveli il tuo secolo! Secolo in cui la patria divenne nome vano, senza soggetto...". il pensiero del giovane Mussolini appare chiaro: il lettore tragga le sue conclusioni. Uno scolaro “scontroso” che adora Leopardi “Ei regnava sulla lingua e la modellava a suo piacimento cavandone effetti che entusiasmavano” P Il prof. Valfredo Carducci, direttore della Scuola Normale di Forlimpopoli roseguiamo nella lettura degli appunti di storia della letteratura italiana del giovane Benito, il brano successivo parla di Leopardi, eccolo: "Credeva nell'amore e lo ha cantato spesso con passione e con grazia. Molte poesie sono piene di questo sentimento, talora spezzato dalla morte, sempre infelice, sempre vivo e implacabile. Negli ultimi singhiozzi d'una vita deserta giunge alla negazione suprema. In prosa è il sistema, in versi è l'inno al dolore: ce lo dice ne La Ginestra ove narra gli stermini del vulcano, le collere della natura, l'orgogliosa miseria dell'atomo umano. Ebbene in quest'ultima esplosione d'ironia v'è un pensiero di fratellanza; il Poeta chiama la famiglia mortale a schierarsi contro la natura. Egli credeva perché amava: non si può amare senza credere. De Sanctis ha detto di lui: 'è scettico e si rende credente' la forma di leopardi è perfetta. Se togli l'enfasi e i voli delle poesie giovanili, non vi è nulla di soverchio, niente di minuzioso: è profondo e chiaro. Ei regnava sulla lingua e la modellava a suo piacimento cavandone effetti che entusiasmavano. 'Con Manzoni in Chiesa', dicevano gli italiani, aggiungendo: 'con Leopardi in guerra'...". Ancora Bedeschi riferisce che i sunti di letteratura preparati dall'alunno Mussolini - di cui abbiamo visionato un brevissimo estratto - ricchissimi di considerazioni e spunti, costituirono materiale di studio e preparazione agli esami di molti candidati alla licenza: "ultima tra questi - dice Bedeschi - la Sig. Giulia Bolognesi di Forlì che, divenuta maestra, ne fece poi omaggio devoto ed insieme doverosa restituzione al già illustre autore". Del periodo di Faenza, invece, che abbiamo raccontato brevemente nella scorsa puntata, ci racconta anche Antonio Beltramelli nel suo "L'uomo nuovo": "Studia per conto proprio; impara per conto proprio [...] I pro- grammi non sono per lui. Arrivare fino a quel punto e non oltre, è un esercizio che non gli conviene. La sua visione di vita, anche allora, stava nel continuo superamento. Il professore dica ciò che vuole, ma il nuovo scolaro può pensare benissimo con la testa sua. Anzi non può fare altrimenti. È un autodidatta. Batte la strada segnata dalla sua inesausta bramosia di sapere. Non accetta limiti, non si piega ciecamente all'imposizione se prima non l'ha ragionata. Certi assurdi dell'insegnamento gli ripugnano. L'esercizio di imparare scioccamente a memoria cose che non servono a niente, non lo convince. È uno scolaro scontroso. Si rifugia negli ultimi banchi; non ha alcuna preoccupazione di guadagnarsi la simpatia dei professori". Il ragionamento di Beltramelli prosegue ed è estremamente interessante, ma dobbiamo rimandarne il prosieguo alla prossima puntata. [email protected] 7 Mercoledì 27 maggio 2015 DA ROMA E DAL LAZIO PREVISTO IL LICENZIAMENTO DI 3.000 LAVORATORI E 140 RICERCATORI PER VIA DEI CREDITI VANTATI SULLA REGIONE “Zingaretti manda in crisi anche il Gruppo San Raffaele” Storace presenterà un’interrogazione e attacca: “Farebbe bene a governare seriamente la Sanità laziale” di Giuseppe Sarra opo la crisi annunciata dal Gruppo Garofalo, sempre per i crediti vantati nei confronti della Regione, il Lazio rischia di perdere o quantomeno vedersi ridurre i servizi di un’altra eccellenza sanitaria. Si tratta del Gruppo San Raffaele. I debiti regionali ammontano a ben 200 milioni di euro. Un tira e molla continuo. Dei soldi nessuna traccia, nonostante la struttura abbia inviato l’elenco dei contenziosi e degli ingenti crediti vantati dal Gruppo proprio su richiesta dell’ente regionale in data 29 luglio e 14 ottobre del 2014. Poi è giunto il sollecito. Niente di niente. La struttura si trova costretta a sospendere le proprie attività sanitarie nel Lazio e conseguentemente a licenziare gli oltre 3.000 lavoratori e i circa 140 ricercatori. Motivo? Il gruppo non può più garantire l’assistenza e i posti di lavoro per la mancanza di risorse finanziarie. I 200 milioni di euro sono vitali affinché il San Raffaele continui a erogare prestazioni e assistere D quotidianamente gli oltre 5.000 pazienti nel territorio regionale. Per non parlare dei tagli ai posti letto subiti in questi anni. A rischio tutte le strutture del Gruppo, a partire da Cassino, Tuscolana, Montecompatri, Rocca di Papa, Portuense, Termini. Una situazione insostenibile. Il Gruppo non ce la fa più. I debiti, però, non consentono più di erogare nei tempi dovuti gli stipendi ai circa tremila lavoratori e ai circa 140 ricercatori, nonché al pagamento dei fornitori. Insomma, le conseguenze sarebbero disastrose. Non solo per il personale, ma anche per l’intero indotto. A porre l’accento sulle gravi criticità con cui è costretto a convivere da molto tempo il Gruppo San Raffaele è stato Francesco Storace, che ha già annunciato la presentazione di un’interrogazione urgente nei confronti del commissario ad acta per la Sanità, Nicola Zingaretti. “Dopo aver messo in difficoltà il Gruppo Garofalo, spacciando per razionalizzazione della spesa sanitaria solo tagli lineari, adesso la politica economico-sanitaria di Zin- garetti sta rischiando di mandare all’aria anche il Gruppo San Raffaele”, ha attaccato il vicepresidente del Consiglio regionale e segretario nazionale de La Destra, che ha poi fatto una breve ricostruzione di quanto sta accadendo nel Lazio. “Il 22 maggio, infatti, il Gruppo San Raffaele ha comunicato che “a causa di inadempimenti da parte della Regione Lazio ai propri impegni, compresi quelli del pagamento di migliaia di prestazioni già erogate” il Gruppo non potrà “erogare nei tempi dovuti la remunerazione ai circa 3mila lavoratori e ai circa 140 ricercatori nonché il pagamento dei fornitori”. Un contenzioso, quello fra il Gruppo San Raffaele e la Regione che ammonta “ad un totale di oltre 200 milioni”. Su questa vicenda - ha spiegato Storace - presenterò un’interrogazione a Zingaretti. Invece di andare in giro, a una settimana dal voto amministrativo, a fare il pavone con le Case della Salute - già etichettate come “inutili” dalla Federazione dei Medici di medicina generale - Zingaretti farebbe bene a governare seriamente la sanità laziale”. E rincara:“Gli spot elettorali hanno vita assai breve”. INTANTO I CITTADINI SONO TRA I PIÙ TARTASSATI D’ITALIA Irpef: la giunta si ricorda di approvare l’esenzione Ora dalla Cristoforo Colombo chiedono alla Pisana di accelerare. “Attendiamo di leggere le carte, non gli annunci” replica La Destra ingaretti corre ai ripari. Dopo la figuraccia denunciata da Storace sulla mancata approvazione dell’esenzione dall’aumento Irpef, la giunta Zingaretti ha dato il via libera soltanto ieri alla proposta di legge in materia di tributi regionali. A darne notizia è stato l’assessore al Bilancio della Regione Lazio, Alessandra Sartore, dopo un mese di ritardo rispetto Z alle promesse fatte lo scorso dicembre durante l’ok alla legge 17/2014 da parte del Consiglio regionale. L’esenzione doveva essere approvata, secondo quanto promesso, entro aprile per i soggetti con un reddito non superiore ai 35mila euro e per coloro con un reddito fino a 50mila euro con tre figli a carico Ora la palla passa alla Pisana, che sarà chiamata a dare il via libera definitivo alla proposta. A tal proposito, la Sartore ha rivolto un appello ai membri dell’assemblea regionale: “Sono certa che ancora una volta dimostreranno senso di responsabilità per permettere di approvarla in tempi utili”. Insomma, affrettatevi affinché i cittadini del Lazio possano beneficiarne. Un atto, quello della giunta regionale, giunto a pochissimi giorni dalle elezioni amministrative come ricordato da Francesco Storace, che in una nota non le manda a dire al presidente della Regione e ai membri del governo. “Come volevasi dimostrare la giunta Zingaretti ha approvato la manovra elettorale sull’esenzione Irpef nella settimana che precede il voto amministrativo. Sono inutili gli inviti all’opposizione a fare la nostra parte. Abbiamo già fatto il nostro dovere svegliandovi, amministratori regionali, perché quella che per ora è solo una proposta di legge - ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio regionale e capogruppo de La Destra - doveva essere approvata entro fine aprile e non un mese dopo. Attendiamo di leggere le carte vere e non solo gli annunci”. Intanto i cittadini del Lazio continuano a pagare un’Irpef che è tra le più alte d’Italia. ERA STATO RIAPERTO IL 18 MAGGIO, A UNA SETTIMANA DAL ROGO CHE AVEVA DEVASTATO L’AREA TRANSITI Fiumicino, sequestrato il molo D del Terminal 3 Gli inquirenti intendono verificare la presenza di diossina o altre sostanze che potrebbero essere tossiche per passeggeri e dipendenti stato sequestrato anche il molo D del Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino. Il dispositivo è stato richiesto dalla Procura di Civitavecchia, nell’ambito dell’inchiesta sull’incendio divampato la notte tra il 6 e il 7 maggio. Il molo D era stato riaperto il 18 maggio, ad una settimana circa dal rogo che aveva devastato l’area transiti del Terminal. Il via libera alla riapertura era stato concesso “non riscontrando alcun rischio per la salute di lavoratori e È passeggeri” al termine di una riunione svolta presso la sede della direzione Sistema Aeroporti Lazio dell’Enac che ha coinvolto tutti gli attori aeroportuali e un rappresentante dell’Asl RmD. Il sequestro sarebbe stato richiesto per verificare probabilmente la presenza di diossina o altre sostanze che potrebbero essere tossiche per passeggeri e lavoratori. Una richiesta, quella della Procura di Civitavecchia, giunta all’indomani dell’iscrizione nel registro degli indagati di un dirigente dell’Asl Rmd e un manager Adr, in merito alle conseguenze per la salute di 150 lavoratori. L’Arpa aveva segnalato infatti la presenza di diossina, di Pcb e di furani in quantità rilevante. A quel punto, gli inquirenti hanno aperto un altro fascicolo e, dopo aver interrogato i vertici dell’azienda sanitaria, hanno iscritto per abuso d’ufficio un funzionario. Secondo l’accusa, non è intervenuto a tutela e nel rispetto dei lavoratori. Il di- rigente di Adr, invece, è indagato per violazione della normativa sulla sicurezza. E’ sospettato di aver fatto lavorare il personale nei giorni successivi al rogo violando le norma in materia di tutela della salute. Inoltre, nei giorni scorsi, la Procura di Civitavecchia ha acquisito 18 faldoni di carte presso Adr e società che hanno effettuato i lavori negli ultimi tempi nel Terminal 3. Secondo l’esame delle carte si intende accertare il tipo di materiali utilizzati considerato che nell’area andata distrutta sono efficienti soltanto alcuni idranti e rilevatori di fumo, mentre mancano le porte tagliafuoco e i sistemi antincendio a pioggia che entrano in funzione automaticamente. 8 Mercoledì 27 maggio 2015 ECONOMIA BANKITALIA HA STILATO L’ELENCO DELLE DEBOLEZZE DEL PAESE, I RISCHI CHE CORRE E LE OPPORTUNITÀ DA COGLIERE “La ripresa è frenata dalle istituzioni” I processi della ricollocazione delle risorse risentono di una scarsa efficacia dell’azione amministrativa. La spesa delle famiglie è ancora inferiore al 2007 di Giuseppe Sarra a ripresa economica è “ancora fragile” e viene penalizzata dalla “proporzione elevata di microimprese”, a cui va sommato un “contesto istituzionale” che “frena” il Paese. E’ quanto scrive Bankitalia nella relazione annuale, mettendo a nudo tutte le debolezze dell’Italia, i rischi che corre e le opportunità da cogliere per far ripartire l’economia. Tra le vittime del grave momento storico ci sono sicuramente le famiglie. E malgrado la spesa dei nuclei sia tornata a crescere, per la prima volta da cinque anni, resta ancora inferiore di circa l’8% al 2007. Nei primi mesi del 2015, la quota dei nuclei familiari che segnala di arrivare con difficoltà alla fine del mese sarebbe “lievemente ridotta” rispetto all’anno precedente. Una rilevazione, però, che non combacia con gli altri rapporti diffusi da vari istituti di ricerca. Intanto la ripresa continua ad avere il freno a mano tirato, fin quando L non si risolverà il problema dell’occupazione, bloccata anche dalla burocrazia. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto - fanno notare da palazzo Koch - il massimo storico, spinto dall’espansione dell’offerta di lavoro indotta dall’allungamento della vita lavorativa e dalla persistente debolezza delle condizioni economiche delle famiglie. Ma Bankitalia dà un’altra chiave di lettura, picchiando duro anche contro la macchina statale. Sull’economia italiana pesano “la presenza di assetti organizzativi e manageriali inadeguati e una struttura finanziaria con un limitato apporto di capitale di rischio”. Secondo palazzo Koch “ne risulta ostacolata l’attività innovativa, fattore cruciale per la crescita, che in Italia è meno intensa rispetti ai principali paesi avanzati”. Colpa della prolungata recessione, che ha indotto mutamenti nel sistema produttivo del Belpaese con la chiusura delle imprese meno redditizie, come dimostra il tasso di disoccupazione, in particolare quella giovanile, L’AZIENDA CONVOCA I SINDACATI PER IL 28 MAGGIO A FIRENZE Whirlpool, prove di dialogo e di povertà. La ripresa? Bankitalia non ha dubbi: i nostri governanti sono il vero freno della locomotiva. “L’intensità dell’aggiustamento continua a essere frenata da un contesto istituzionale poco favorevole all’attività imprenditoriale”, si legge ancora nella relazione Infatti l’attività delle imprese italiane “rimane condizionata dalle debolezze del quadro regolatorio e del contesto istituzionale”. E rincara: i processi di riallocazione delle risorse risentono di una scarsa efficacia dell’azione amministrativa, a cui si sommano i tempi della giustizia civile, della percezione di una diffusa corruzione, dell’elevato grado di regolamentazione di alcuni mercati e delle disfunzioni degli istituti di gestione della crisi d’impresa. Bankitalia fornisce poi la ricetta per superare in modo “duraturo” la crisi, rimuovendo gli “ostacoli che hanno a lungo frenato i piani di investimento, in modo da realizzare appieno le opportunità offerte dal contesto ciclico più favorevole”. Ma quale crescita, il Pil cala nei Paesi Ocse a crescita tarda ad arrivare. Il prodotto interno lordo dell’area Ocse è diminuito dello 0,3 per cento nel primo trimestre del nuovo anno. Forti cali si sono registrati in tutti i grandi Paesi: dagli Stati Uniti (0,1%) alla Germania fino al Regno Unito, entrambi calati dello 0,3%. Dall’altro lato, il PIL è cresciuto allo 0,6 per cento in Francia e in Giappone. Un lievissimo miglioramento si segnala anche in Italia, più 0,3 %, una debole crescita per la prima volta dopo tredici L trimestri consecutivi di contrazione. In generale, nell’Unione europea si registra stabilità (allo 0,4 per cento) mentre nell’eurozona continua a mostrare piccoli incrementi (allo 0,4 per cento dallo 0,2 per cento e 0,3 per cento, rispettivamente, del terzo e quarto trimestre 2014). A livello tendenziale il Pil cresce marginalmente nell’area Ocse all’1,9 per cento; in Usa (3 per cento) e Regno Unito (2,4 per cento) continuano i tassi di crescita più alti. Eurosky Tower . Entrare in casa e uscire dal solito. Ieri i dipendenti Indesit di Fabriano hanno scioperato per tre ore previsto per il prossimo 28 maggio a Firenze un tavolo di confronto tra la Whirlpool e i sindacati. Un incontro organizzato a una settimana dallo sciopero generale di 8 ore di tutti i lavoratori ex Indesit, unitamente a una manifestazione a Varese, dopo le accese proteste di queste settimane, in particolare a Carinaro (Caserta). Un tavolo promosso dall’azienda statunitense, che ritiene “fondamentale continuare il confronto con i propri dipendenti e i loro rappresentanti, considerando il confronto constante e costruttivo come l’unico modo per identificare percorsi e soluzioni condivisi, senza subordinare il dialogo unicamente alla convocazione di incontri da parte del Ministero dello Sviluppo economico”. Che molto probabilmente terminerà con un nulla di fatto. La multinazionale, dal canto suo, non molla e conferma i 1400 È esuberi e la chiusura dei 4 siti. Richieste rispedite al mittente dalle organizzazioni sindacali. La trattativa si gioca sul filo di lana. Il governo riconvocherà le parti soltanto dopo che l’azienda statunitense avrà presentato “nuove proposte credibili e tangibili”. Perché non ha convinto fin qui la garanzia di non licenziare i lavoratori fino a tutto il 2018, oltre agli incentivi all’uscita o l’uso dei contratti di solidarietà. Intanto, ieri, gli operai e impiegati Indesit di Fabriano hanno scioperato per tre ore contro il piano di ristrutturazione annunciato dalla Whirlpool, che prevede 2.060 esuberi, di cui circa 500 nel territorio, e la chiusura dell’impianto di Albacina. Uno sciopero al quale ha partecipato anche Maurizio Landini, leader della Fiom, che ha avvertito l’azienda: “Non si firma nulla senza il coinvolgimento di tutti, e di tutti i lavoratori”. La parte migliore è quando si torna a casa Eurosky Tower è il grattacielo residenziale di 28 piani che sta sorgendo a Roma, nel prestigioso quartiere dell’EUR. Un progetto modernissimo e rivoluzionario che coniuga esclusività e tecnologia, ecosostenibilità ed eleganza. Eurosky Tower è destinato a diventare un simbolo di Roma e soprattutto un grande investimento che si rivaluterà nel tempo. Le residenze sono state progettate per offrire spazi comodi, ma al tempo stesso funzionali, perfettamente rifiniti in ogni dettaglio e con tagli che vanno dai 50 mq fino agli oltre 300 mq. La combinazione dell'esclusività del progetto, del prestigio della vista e della qualità progettuale offre un'opportunità unica per chi ricerca una residenza abitativa di primissimo livello nella Capitale. Al 19° piano, ad oltre 70 metri di altezza, sono state realizzate le prime tre residenze campione, altamente rifinite in ogni singolo dettaglio. Per prenotare la tua visita contatta i nostri consulenti al numero 800 087 087. RE AWARDS Premio Speciale Smart Green Building UFFICIO VENDITE Roma EUR Viale Oceano Pacifico (ang. viale Avignone) Numero Verde 800 087 087 www.euroskyroma.it 9 Mercoledì 27 maggio 2015 DALL’ITALIA SCRIVE ALLA REGIONE PER CHIEDERE ASSISTENZA PER LA MADRE MALATA E LA SUA MAIL FINISCE NELLA NEWSLETTER ELETTORALE In Toscana si fa propaganda con i malati L’incredibile vicenda segnalata da Donzelli e Macrì (FdI) esige una risposta da parte del governatore di Igor Traboni ussa più volte alla Regione Toscana non per ‘un favore’ o per ottenere chissà quale corsia preferenziale, ma per il legittimo soddisfacimento di un suo diritto di cittadino, per la madre malata di Alzheimer. Però, non solo non ottiene assistenza (benché, come vedremo, una legge regionale lo preveda) ma, dopo tre anni di vana attesa, adesso si ritrova la email intasata di messaggi elettorali di Enrico Rossi, governatore uscente e ricandidato per il Pd e altre formazioni di sinistra-centro. La triste vicenda ha per sfondo gli angoli incantati della bella Arezzo che, se gli etruschi prima e i romani dopo avessero saputo che un giorno sarebbe finita nelle fauci della triade Rossi-Renzi-Boschi, magari sarebbero passati oltre. E proprio ad Arezzo un uomo di 54 anni, figlio unico di madre malata di Alzheimer (patologia aggravata da altre insorte già dal 2010), dal giugno 2012 combatte la sua battaglia contro la burocrazia ma soprattutto l’inefficienza della sanità e del welfare della Regione Toscana. Inutilmente. Un caso che ora viene sollevato da Giovanni Donzelli, candidato vicepresidente di Fratelli d’Italia alle Regionali, insieme a Francesco Ma- B Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi crì capolista ad Arezzo del movimento della Meloni: “Si tratta di un cittadino neppure nostro elettore ma che a Fratelli d’Italia si è rivolto presso il Punto Elettorale FdI di Arezzo, il quale nel lontano giugno del 2012 contattò via e-mail la Regione Toscana in merito alla non applicazione ad un proprio caro della legge vigente in Toscana a tutela dell’assistenza di chi ha problemi di non autosufficienza. A di- stanza di altri 3 anni, nonostante che sin dall’epoca il famigliare fosse riconosciuto in possesso dei requisiti per l’ottenimento di un sostegno pubblico, un posto in Rsa o assistenza equipollente, il cittadino che assiste direttamente il proprio caro, la madre anziana, ancora oggi non ha alcun segno tangibile del Welfare di Rossi , e si ritrova la casella postale zeppa della newsletter di propaganda elettorale del can- didato governatore Rossi”. Ed ecco la prima, enorme nota stonata della vicenda. Roba da denuncia, per capirci: la banca dati regionale è stata violata dal governatore Rossi a scopo elettorale, per carpire cioè gli indirizzi di posta elettronica, altrimenti la mail di questo cittadino e di chissà quante altre centinaia e centinaia di ignari toscani, non sarebbe mai stata a sua disposizione. C’è poi la negazione del diritto, pure previsto da una legge regionale, nello specifico quella n. 66 del 2008, che consente di accertare il possesso dei requisiti per l’accesso al fondo regionale per l’autosufficienza, così da stabilire il necessario percorso assistenziale. “Poiché dopo due anni – spiega Macrì - nonostante l’aggravamento della minorazione mentale e fisica della madre e il riconoscimento dell’invalidità totale nonché dell’assegno di accompagnamento, il figlio non aveva alcun riscontro di esiti operativi all’altezza dei requisiti riconosciuti alla madre, questo cittadino inoltrò un esposto in Regione, agli assessorati alla Sicurezza sociale e alla Sanità. Ed è questo l’unico contatto da lui avuto con il Governo Regionale e il motivo per il quale il suo indirizzo di posta elettronica è nella mailing list dell’Istituzione ma non della campagna elettorale di Enrico Rossi candidato governatore”. Peraltro, aggiunge Macrì sulla scorta della documentazione fornitagli dal diretto interessato, la Regione ha poi palleggiato il caso al Comune di Arezzo, ma nessuno dei due Enti ha fatto assolutamente niente. Salvo, evidentemente e con ogni probabilità da parte della Regione, trasmettere la mail alla segreteria elettorale di Rossi. MILANO - SMANTELLATA UNA RETE INTERNAZIONALE MILANO Pedopornografia, quattro arresti Coppia diabolica, il pm chiede 15 anni Bambini di dieci anni costretti ad avere rapporti sessuali anche con animali. In manette un sacerdote, due disoccupati e un operaio ambini di dieci anni stuprati e costretti ad avere rapporti sessuali con animali, per soddisfare voglie vergognose di adulti pervertiti in un giro di video pedopornografici venduti online, a clienti di tutto il mondo. La rete internazionale di pedofili è stata stroncata martedì mattina, a conclusione di due anni di indagini. Quattro le persone in manette, come disposto dal gip di Milano: due disoccupati di 58 e 51 anni, un operaio di 51 e un sacerdote, 49enne, che è stato arrestato ad Alassio (Savona) ed è stato portato in carcere. È accusato di “cessione aggravata” di materiale pedopornografico (Art. 600 e 602 del codice penale), contestazione che prevede l’aver trattato materiale con “minori di anni 16” e in “numero maggiore di tre”. Gli altri arresti sono scattati a Bordighera (Imperia), Lariano (Roma) e Roma. Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano in tutto erano 233 gli utenti che, nel mondo, si scambiavano il materiale “a carattere pedopornografico con anche pesanti violenze ed atti sessuali in danno di bambini di età inferiore anche a B 10 anni e di altri minori costretti tra di loro o con animali”. I gravi indizi raccolti dagli investigatori milanesi hanno determinato la Procura della Repubblica di Milano, a disporre inoltre perquisizioni personali, locali e informatiche a carico di 29 utenti italiani. La cartina dell'Italia dell’orrore tocca quasi tutto lo Stivale: le provincie contagiate dalle indagini sono 25 e i provvedimenti giudiziari interessano 11 territori. Da Besana Brianza e Busnago in provincia di Monza e Brianza, a Gussago (Brescia), da Loale (Venezia) a Selva di Val Gardena (Bolzano), da Alessandria a Manara e Cava Manara (Pavia), da Castel Fiorentino (Firenze) a Pistoia, da Genova a Livorno, da Massa Martana (Perugia) a Città Ducale (Rieti), da Novellara (Reggio Emilia) a Portomaggiore (Ferrara), da Lariano, Pomezia e Nettuno, in provincia di Roma a Torrecuso (Benevento), da Locorotondo (Bari) a Noto (Siracusa) e Taormina (Messina). La rete di pedofili si estendeva attraverso tutti e cinque i continenti: con il supporto del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e del Segretariato Generale dell'Interpol di Lione la Polizia Postale di Milano ha inviato alle forze dell’ordine di 35 Paesi le informazioni relative ai 204 utenti stranieri identificati: si va dal Brasile al Canada, dalla Croazia alla Costa Rica, dall'India all'Iran, passando per Usa, Yemen, Singapore, Venezuela, Regno Unito, Pakistan, Francia, Germania, Australia, Israele, Spagna e Sud Africa. Secondo gli inquirenti la rete di pedofili non funzionava attraverso la compravendita di materiale pedopornografico, ma tutto passava attraverso lo scambio di video e immagini. Le indagini, avviate nel 2012 e condotte per circa un biennio, hanno avuto inizio monitorando gli spazi pubblici di alcuni siti web e in particolare alcuni servizi di condivisione di immagini i cui criteri di raccolta e di proposta di visione tra certi utenti lasciava intravedere atteggiamenti sospetti per l’insistente richiamo a pose di minori. Da qui gli interessati alla pornografia minorile si spostavano su altri canali di comunicazione per scambiare file multimediali illeciti, utilizzando a tal fine anche le caselle di posta elettronica. La polizia ha usato le tecniche speciali di investigazione previste della normativa italiana in materia di attività sotto copertura, intercettazione telematica e intercettazione telefonica. Sono in corso supplementi investigativi per identificare anche i bambini vittime delle violenze, affinché possano essere soccorsi e liberati dalla catena criminale. Barbara Fruch La vittima aggredita con l’acido ha dovuto subire numerosi interventi chirurgici uindici anni di carcere per aver aggredito con l'acido il 22enne Pietro Barbini. È questa la pm di Milano, Marcello Musso per Alexander Boettcher e Martina Levato, la cosiddetta “coppia diabolica”. I due sono imputati nel processo con rito abbreviato per l'aggressione al 22enne e accusati di lesioni gravissime aggravate dalla crudeltà, dalla premeditazione e dai motivi abietti e futili. Prima della requisitoria del pm, è stata discussa la perizia psichiatrica che ha accertato la piena capacità di intendere e di volere di entrambi gli imputati. Stando alla ricostruzione dell’accusa, quella sera del 28 dicembre scorso, Martina avrebbe lanciato l’acido contro il volto di Barbini (la ragazza ha confessato), mentre Alexander lo avrebbe inseguito cercando di colpirlo con un martello. I due hanno agito spinti da “ragioni di rivalsa, di spirito punitivo, di morboso desiderio di‘purificare’ o ‘lavare’ la coppia da precedenti Q rapporti amorosi”, si legge nelle 45 pagine di note scritte depositate dal pm. Nessuna attenuante, quindi, né per il broker né per la bocconiana, i quali, pur avendo avuto ruoli diversi nell’aggressione con l’acido, per la Procura meritano la stessa pena: oltre 22 anni di reclusione, ridotti a 15 anni per lo sconto di un terzo sulla pena previsto dalla scelta del rito. I due giovani, tra l’altro, sono imputati anche nel processo con rito immediato, fissato per il prossimo 6 luglio, per una serie di altre aggressioni con l’acido, assieme al presunto complice Andrea Magnani. L’avvocato di Barbini, Paolo Tosoni, avrebbe preferito un pugno più duro: “È una richiesta di pena al limite di quanto mi aspettassi, e comunque adeguata, anche se si poteva arrivare a chiedere una pena anche maggiore”. Il legale ha ricordato che il 22enne Barbini ha già subito 14 interventi chirurgici e ha chiesto un risarcimento da B.F. 2,8 milioni di euro. 10 Mercoledì 27 maggio 2015 DALL’ITALIA L’ENNESIMO EPISODIO A LODI FA SCATTARE NUOVAMENTE LA POLEMICA SICUREZZA Irrompe in tribunale con un coltello: arrestata La donna, che voleva avventarsi su un pm, è stata fermata grazie all’intervento di una funzionaria, rimasta contusa, e degli agenti. È passata sotto uno scanner fuori uso da mesi entrata in tribunale armata di un coltello e ha cercato di aggredire un pm. Dopo la strage avvenuta a Milano, dove Claudio Giardiello ha ucciso tre persone e ne ha ferite due, è quanto accaduto ieri mattina al Palazzo di giustizia di Lodi che fa scoppiare nuovamente la polemica sulla sicurezza nei Tribunali italiani. Ad evitare il peggio, ieri, è stato l’intervento di una funzionaria, e, poi, del personale di polizia giudiziaria e carabinieri del nucleo operativo in servizio nell’edificio che ha permesso di bloccarla prima che riuscisse a prendere l’arma per scagliarsi contro il magistrato Alessia Menegazzo. La donna Rosa Maria Capasso, 38 anni, è stata immediatamente arrestata mentre la funzionaria che è intervenuta per evitare l’aggressione è rimasta contusa. È Erano le 9.30 del mattino, quando la 38enne, persona offesa in un procedimento in fase di indagine, è passata inosservata con il coltello nascosto al’interno della borsa. Non è stata sottoposta al controllo a ‘raggi x’ del bagaglio a mano, perché il macchinario è fuori servizio per un guasto da mesi. Così ha raggiunto gli uffici della Procura, ha chiesto di parlare con il magistrato che si occupa dell’inchiesta. E al rifiuto della funzionaria, la donna l’avrebbe aggredita per poi colpire la pm prima di essere bloccata. Sembra che in nessuna fase dell’aggressione sia riuscita tuttavia a tirare fuori il coltello. “Era venuta per uccidere”, ha detto il pm. A quel punto sono intervenuti agenti di polizia giudiziaria e carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Lodi che l’hanno bloccata, scoprendo il lungo coltello nascosto nella borsetta. Ora la 38enne (che aveva presentato una denuncia, in aprile, per evidenziare una presunta illegittimità della procedura con la quale non le era stato assegnato un posto a scuola) dovrà rispondere di resistenza e lesioni aggravate dalla premeditazione, porto abusivo d’arma e anche di danneggiamento. Intanto, appresa la notizia, il personale amministrativo del Palazzo di Giustizia ha proclamato un’assemblea per denunciare i problemi legati alla mancanza di sicurezza nel palazzo di giustizia ed in particolare lo scanner per borse e bagagli a mano, che sarebbe fuori uso da diversi mesi. Secondo quanto si è appreso le riparazioni competono al Comune, che però anche recentemente ha lamentato di dover percepire almeno 2milioni di euro dal ministero della giustizia, che è in arretrato con i pagamenti. Non è da escludere, a questo punto, che la donna fosse a conoscenza del mancato funzionamento del varco elettronico e ne abbia approfittato per provare a mettere a segno il suo piano. D’altronde, la cronaca degli ultimi mesi insegna. Era il 9 aprile scorso quando nel tribunale di Milano l’imputato Claudio Giardiello riuscì ad entrare nel Pa- lazzo di Giustizia addirittura con una pistola (senza essere fermato da nessuno) uccidendo tre persone: un giudice, un testimone e un coimputato. Un caso che fece scoppiare non poche polemiche, politiche e non solo. Di certo ora, con quanto accaduto a Lodi, il dibattito sembra destinato ad aumentare. Quali saranno, questa volta, le trovate della classe dirigente? Chissà se Emanuele Fiano, capogruppo commissione Affari Costituzionali e responsabile sicurezza del Pd, è pronto ad annunciare un ddl per obbligare i cittadini a chiedere il porto d’armi per i coltelli da cucina? Già perché questo ci si può attendere. Peccato che la triste realtà sia ben altra: la sicurezza nel Bel Paese sembra divenuta ormai un’utopia. E a pagarne le spese sono i cittadini Barbara Fruch perbene. ACCOLTO IL RICORSO DI ALCUNE ASSOCIAZIONI DI TASSISTI UberPop fuorilegge: sarà bloccato in tutta Italia Il giudice, nell’ordinanza, parla di concorrenza sleale, abusivismo, e dell’attualità del problema con l’Expo in corso. Ma l’azienda annuncia: “Faremo appello” Concorrenza sleale” e “violazione della disciplina amministrativa che regola il settore taxi”. Con queste motivazioni il Tribunale di Milano ha deciso il blocco su tutto il territorio nazionale di UberPop, uno dei servizi messi a disposizione dalla app Uber che permette a chiunque di ‘inventarsi’ tassista anche se sprovvisto della regolare licenza. Il giudice della sezione specializzata imprese, Claudio Marangoni, con un’ordinanza ha infatti accolto il ricorso presentato dalle associazioni di categoria dei tassisti. L’attività svolta da Uber attraverso “ la ‘app’ Uber-pop è “interferente con il servizio taxi organizzato dalle società, svolto dai titolari di licenze” scrive Marangoni nell’ordinanza. La richiesta “di trasporto trasmessa dall’utente mediante l’app Uber-pop - si legge oltre ad essere modalità tecnica già utilizzata dalle cooperative di tassisti appare di fatto del tutto assimilabile al servizio di radio taxi”. “La mancanza di titoli autorizzativi da parte degli autisti Uber-Pop comporta un effettivo vantaggio concorrenziale e uno sviamento di clientela indebito scrive ancora il giudice - Senza costi inerenti al servizio taxi possono applicare tariffe sensibilmente minori rispetto a quelle del servizio pubblico”. Tra le ragioni che hanno portato il giudice a disporre in via cautelare ed urgente la sospensione di Uber-Pop ci sono anche “gli effetti pregiudizievoli nel settore” taxi accentuati “per effetto del previsto consistente numero di visitatori della manifestazione Expo 2015”. Uber avrà ora 15 giorni di tempo per adeguarsi all’inibitoria disposta, altrimenti scatteranno delle penali. Lo sbarco di Uber-Pop aveva creato malumori, polemiche e manifestazioni in diverse città dì’Italia. Soddisfatti ora i tassisti milanesi che però restano critici verso le istituzioni. “Siamo dovuti arrivare in aula di giustizia perché qualcuno decidesse, nessuno voleva prendersi questa responsabilità: prima di ricorrere in Tribunale ci siano rivolti a Comune, Regione, al Governo, tutto inutile – ha detto Pietro Gagliardi, responsabile sindacale per la categoria dei tassisti dell’Unione Artigiani della Provincia di Milano – È una grande vittoria e non l’abbiamo fatto solo per noi e il nostro lavoro, ma anche per la sicurezza degli utenti”. Di parere opposto il Codacons. “È impensabile che un paese moderno possa essere privato di sistemi innovativi come Uber, che rispondono ad esigenze di mercato e sfruttano le nuove possibilità introdotte dalla tecnologia - afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi - Ciò che serve, semmai, è integrare Uber nel mercato italiano rendendolo conforme alle disposizioni vigenti, garantendo legalità e sicurezza senza danneggiare gli altri operatori. Per tale motivo - conclude - rivolgiamo oggi un appello al ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, af- ERANO SPARITI NEL 1957. STAVANO PER FINIRE ALL’ASTA finché studi le misure necessarie a rendere pienamente legale Uber senza limitazioni medievali alla concorrenza”. Reazioni critiche anche sui social, dove la maggior parete degli utenti si è schierata dalla parte dell’app. “Il giudice amministrativo ha disposto il ripristino delle cabine telefoniche a gettone”, “Uber pop bloccato dal tribunale di Milano. Le caste in Italia si proteggono a vicenda”, “Hanno bloccato Uberpop. Ora, cari postini d’Italia, mobilitatevi per far bloccare tutte le email, dai”, “Uber La sentenza blocca l’applicazione Uberpop. Vittoria dei tassisti. quindi se mi coltivo il basilico mi denuncia ‘il pesto Divella’?”, si legge in alcuni post twitter. Dal canto suo l’azienda ha già annunciato il ricorso affermando che UberPop continuerà a operare nelle prossime due settimane in Italia. B.F. Affreschi rubati a Pompei: recuperati negli Usa C i sono voluti quasi sessant’anni, ma alla fine, torneranno a casa. I carabinieri del reparto Tutela Patrimonio Culturale (Tpc) hanno recuperato negli Stati Uniti tre splendidi affreschi del I secolo a.C. razziati nel 1957 dai locali della Soprintendenza di Pompei. Appartenevano, secondo quanto si apprende, alla collezione privata di un magnate americano deceduto e dovevano andare all’asta. I tre affreschi raffigurano una giovane donna con amorino sulla spalla, una figura maschile e una figura femminile con “oinochoe” (vaso). Nel 1957 erano stati rubati dall’ufficio Scavi della Soprintendenza Archeologica di Pompei insieme con altri tre affreschi poi recuperati dai carabinieri dei beni culturali, nel corso degli anni, in Europa e negli Stati Uniti. Si tratta di un affresco con un pavone, ritrovato in Svizzera, di un ritratto di Dioniso che era finito in Gran Bretagna e infine di una Ministra sacrificante recuperata negli Usa. Ora sono stati individuati anche gli altri tre dipinti che ritorneranno a far parte del patrimonio artistico tricolore. 11 Mercoledì 27 maggio 2015 CULTURA IL 29 MAGGIO IL CONFERIMENTO DELLA CITTADINANZA ONORARIA AL FOTOREPORTER AMERICANO Picasso per Camaiore, a Villa Le Pianore In mostra il contenuto della cartella che David Douglas Duncan ha donato al sindaco, con fotografie inedite dell’artista di Rita Di Rosa partire dal prossimo 30 maggio sarà per la prima volta esposto al pubblico il contenuto della cartella “Picasso per Camaiore” che David Douglas Duncan ha donato lo scorso settembre al sindaco della cittadina della Versilia dove la prima moglie del fotografo ha vissuto fino alla sua morte. Una mostra, organizzata dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca e fortemente voluta dall’Amministrazione comunale, che presenterà al pubblico le immagini, le stampe e i provini a contatto, oltre a un disegno autografato da Picasso, contenute in questa cartella e selezionate dal fotoreporter tra quelle scattate negli anni del suo rapporto con l’artista. Parte di queste fotografie A è inedita e tutte raccontano il processo creativo e la quotidianità di Picasso. Curata da Enrico Stefanelli, la mostra vanta l’allestimento progettato dall’architetto Alessandra Guidi. È lo stesso Duncan a ricordare il primo incontro con l’artista, avvenuto grazie a Robert Capa: “Fu nel 1957 - riferisce alla stampa Mi recai a La Californie, l’enorme casa-laboratorio di Picasso vicino a Cannes. Mi presentai dicendo che ero amico di Capa e che desideravo salutare il maestro. Venni ricevuto dalla moglie Jaqueline Roque, tutta vestita di nero, dalla testa ai piedi. Rimasi sorpreso per quanto fosse piccola. Mi prese per mano e mi condusse al piano di sopra, dove c’era lui, nudo dentro la vasca da bagno. Gli chiesi il permesso di fotografarlo e lui acconsentì. Quella fu la prima volta”. E da quella prima volta molti altri scatti sono seguiti nel corso della lunga amicizia che legò il fotografo all’artista: ben 17 anni, fino alla morte di Picasso nel 1973. Indubbiamente interessante il punto di vista, trattandosi di immagini di un Picasso privato, molto spesso al lavoro, nello studio o nel suo grande giardino. Vi sono scatti che lo ritraggono insieme alla moglie Jaqueline, ai figli Paloma e Claude, agli amici. Il 29 maggio a David Douglas Duncan verrà anche conferita la cittadinanza onoraria di Camaiore: nato a Kansas City nel 1916, studioso in gioventù di archeologia, zoologia marina e spagnolo, oggi ha novantanove anni. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale fu impegnato come reporter sul fronte meridionale del Pacifico. I suoi reportage vengono acquistati da riviste importanti come National Geographic, e dopo il conflitto proseguirà con l’attività di fotoreporter: dal 1946 al 1956 sarà infatti inviato di Life, per la quale rivista seguirà anche le guerre in Corea e in Vietnam. Nel 1967 riceverà la medaglia d’oro Robert Capa e nel ‘71 sarà il primo fotografo chiamato a esporre con una personale al Withney Museum of American Art di New York. L’amicizia con Picasso è raccolta in sette libri di suoi scatti. La mostra sarà aperta fino al 13 settembre e visitabile dalle 17 alle 23. PER QUESTA UNDICESIMA EDIZIONE DUECENTO BIBLISTI FINO AL 2 GIUGNO - ATTESE OLTRE 50MILA PERSONE Il Festival Biblico a Vicenza Domani alle 21 la Lectio Magistralis del Cardinale Scola, il tema: “Custodire il Creato, coltivare l’Umano” di Emma Moriconi nizia domani l’undicesima edizione del Festival Biblico di Vicenza, con molti nomi noti ospiti dello storico evento, non necessariamente biblisti ma di varia estrazione culturale, come gli architetti Paolo Portoghesi e Sergio los, il climatolofo Luca Mercalli, l’asrtrofisico Alessandro Omizzolo, il filosofo Silvano Petrosino, la ballerina e pittrice Simona Tzori, i sociologi Ilvo Diamanti e Aldo Bonomi, lo psica- I nalista Vittorino Andreoli, l’economista Luigino Bruni, l’archeologo Valerio Massimo Manfredi, e ancora Sammy Basso, protagonista del docufilm “Il viaggio di Sammy” in cui il giovane racconta la sua vita: Sammy Basso è uno dei cinque casi in Italia di persona affetta da progeria. Domani sera alle 21 nel Tempio di San Lorenzo si terrà la Lectio Magistralis del Cardinale Angelo Scola insieme ad Armando Torno. Ad accompagnare la “Lectio” sul tema “Custodire il Creato, coltivare l’Umano” la colonna sonora dei Polifonici Vicentini. A spingere l’organizzazione a questo tipo di manifestazione l’intento di avvicinare al Testo Sacro chi con Esso non ha dimestichezza, chi non lo adopera con consuetudine. Per chi invece ne fa già uso, l’incontro può servire per approfondire, per aprire nuove visioni spirituali. In quest’ottica l’intervento di Sammy Basso, “il più longevo bambino con progeria”, a testimonianza del coraggio di vivere sorridendo di un bambino che ha il volto di un anziano. Partendo dai Salmi, poi, ecco arrivare all’ecologia, all’ambiente, il Creato appunto. Ci sarà anche “Una canzone in cui credere, un revival degli storici concorsi per voci nuove dedicato a band con componenti tra i 18 e i 35 anni. La Genesi verrà affrontata vista al maschile e al femminile, e ancora Aperitivi Biblici nelle strade e nelle piazze, l’ “Esplorificio” e i suoi approfondimenti, e ancora uno sguardo verso i più piccoli, con laboratori, giochi di famiglia, rappresentazioni. Meditazione e teatro, al Tempio di Santa Corona, con un concerto di musica sacra e letture; concerti multiculturali, coro gospel, “ca- baret scientifico”, mostre, il tutto con il filo conduttore della Creazione. A confrontarsi con il pubblico saranno biblisti come Jean Louis Ska, Donatella Scaiola, Massimo Pazzini, Corinne Lanoir, Armand Puig i Tàrrech, Luca Mazzinghi, i teologi Jürgen Moltmann, Richard Bauckham, Paolo Benanti, Giovanni Cesare Pagazzi e Simone Morandini. Per avere maggiori informazioni e dettagli sul programma basta visitare il sito www.festivalbiblico.it . FINO AL 4 OTTOBRE PRESSO LA PINACOTECA CANTONALE GIOVANNI ZUST, A RANCATE (MENDRISIO), NEL CANTON TICINO Giovanni Serodine e il Seicento europeo Un’esposizione racconta la breve ma intensa parabola artistica del pittore e scultore ticinese al 31 maggio al 4 ottobre il Canton Ticino ospita una mostra dedicata a Giovanni Serodine, esponente del Seicento europeo La mostra e il catalogo sono a cura di Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, coordinamento scientifico e organizzativo è di Mariangela Agliati Ruggia e Alessandra Brambilla, la progettazione dell’allestimento di Stefano Boeri con Marco Giorgio, la campagna fotografica di Roberto Pellegrini e il catalogo di Officina Libraria di Milano. Il Canton Ticino possiede infatti il maggior numero di opere dell’artista, che morì a Roma quando aveva circa trent’anni, il 21 dicembre 1630, e del quale sono sopravvissute solo una quindicina di opere. Il Canton Ticino ne conserva circa la metà. Il suo ultimo dipinto, “Incoronazione della Vergine”, è conservato dalla D parrocchiale di Ascona: si tratta di una tela grandissima che viene spostata a Rancate in concomitanza con i restauri della chiesa di Ascona e costituisce l’origine dell’occasione espositiva nella Pinacoteca dove sono conservate ben tre opere del pittore. Lo scorso aprile, poi, Mirella Vivante Bernasconi donò alla struttura il “Cristo deriso”, in ricordo della madre Maria Pia Bernasconi-Enderlin di Lugano. Serodine apparteneva ad una famiglia di Ascona, tra- sferita a Roma alla fine del Cinquecento, e si formò accanto al fratello Battista, scultore e stuccatore. Lavorò anche come scultore e architetto, si occupò delle pale per San Lorenzo fuori le mura, San Pietro in Montorio e San Salvatore in Lauro, oltre ai quadri da stanza per il marchese Asdrubale Mattei. All’epoca venne anche criticato e considerato “assai bizzarro e fantastico, con poco disegno e con manco decoro”, così cadde in precoce oblio. Poi Roberto Longhi, storico dell’arte del Novecento, lo definì “come una capsula di dinamite gettata in un fornello”, così arrivò la gloria, postuma. La mostra che prenderà il via il prossimo 31 maggio racconterà così la breve parabola artistica del Serodine attraverso le opere ticinesi. La mostra sarà visitabile fino al 4 ottobre prossimo, aperta anche nei giorni festivi, chiusa il lunedì. Nei mesi di maggio e giugno l’orario è 9-12/14-17; luglio e agosto solo dalle 14 alle 18; settembre e ottobre dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18. Rancate si trova presso i valichi di Chiasso, Bozzarone (Como) e del Gaggiolo (Varese), presso Mendrisio. La Pinacoteca è situata all’inizio della piazza della chiesa parrocchiale. L’evento è realizzato con il sostegno del Municipio, della Parrocchia e del patriziato di Ascona, sponsor tecnico Artemide. G.C. 12 Mercoledì 27 maggio 2015 SOCIETA’ GOLFO ARANCI MUSIC FESTIVAL È TORNATO, SI BALLA! In Sardegna il palco più animato d’Italia La manifestazione allieterà l’estate 2015 fra musica e tanto spettacolo con i dj più famosi del mondo di Elvira Mami opo il grandissimo successo della scorsa edizione, torna in Sardegna GAMF Golfo Aranci Music Festival, Edizione 2015. Nel centro della bellissima località balneare Golfo Aranci, dal 8 al 15 Agosto, ogni sera dalle 22.00 alle 01.00, si accenderà il palco più animato d’Italia, fra musica e spettacolo. Una manifestazione giovane per i giovani che nell’edizione 2014 ha coinvolto più di 60.000 persone. Data l’affluenza, quest’anno gli eventi si svolgeranno nella piazza chiamata “La piccola”, un contesto ancora più accogliente e servito. Una settimana di entusiasmo e divertimento con la partecipazione di alcuni tra i Dj più famosi del mondo e blasonati d’Italia e tantissime novità a iniziare dal Corpo di Ballo: il palco del GAMF ospiterà un vero e proprio cast di ballerini professionisti, appartenenti alla scuderia del Qi Clubbing di Rovato (locale pluripremiato a livello internazionale). Il gruppo è noto per le coerografie di molti concerti, tra cui quelli del dj superstar Armin Van Bureen. D Ogni sera l’animazione sarà dedicata a un tema particolare: elfi, fate e streghe per il party “Il Giardino Segreto” e poi Pirati, Gladiatori, Sirene e mille altre sorprese tutte da scoprire. Altra grande novità di GAMF 2015 è il palco iper-tecnologico con la consolle dj inserita in una cornice di ledwall, uno schermo di immagini di 36 metri coordinate da un visual engineer in sincro con gli effetti luce, Co2 e pirotecnici. Per rendere ancora più magici i set dei djs è stata confermata anche la partecipazione di David Lightman, uno dei massimi esperti di Laser Show e di spettacoli di luce a cielo aperto. Durante l’esibizione dei dj sul mega ledwall verranno trasmessi messaggi di invito alla tolleranza e di stop alle droghe e agli abusi. Media partner ufficiale di GAMF 2015 il network radiofonico m2o, unica radio tematica italiana che ha incrementato il numero di ascoltatori in brevissimo tempo, diventando punto di riferimento d’eccezione per le culture giovanili. Amerigo Provenzano, top dj della radio aprirà le danze l’8 Agosto. L’ 11 la scena sarà dominata dai Dj Fom Mars, noti per aver collaborato con i migliori e più seguiti dj internazionali; uno tra tutti Tiesto. Il duo, che si esibisce indossando grandi maschere a forma di scatola, crea un vero e proprio spettacolo ad alto tasso energetico: un dj set incentrato solo su grandi successi pop remixati in esclusiva in chiave elettronica. Il 12 Agosto GAMF verrà gemellato con il “Ministry of Sound London”, uno dei locali più celebri al mondo: per l’occasione si esibirà sul palco il dj Tim Cullen. Il 14 Agosto, inoltre, si esibirà in esclusiva il dj Albertino, la più autorevole voce radiofonica italiana, pilastro di Radio Deejay. Tra i nomi di spicco di questa edizione, non poteva certo mancare Benny Benassi, a cui è affidato il “Closing Festival” del 15 Agosto. Benassi verrà premiato come miglior dj italiano nel mondo dal Sindaco Giuseppe Fasolino : un riconoscimento alla carriera e alla serietà di un professionista che rappresenta un esempio per tutti i giovani italiani che amano la musica e il mondo dei dj. Golfo Aranci Music Festival è completamente gratuito. Una kermesse di numeri uno, tanti spettacoli e tanto intrattenimento concepiti per incentivare e creare nuovi interessi in quell’angolo speciale della Sardegna. POLEMICHE SULLA MORTE DEL RE DEL BLUES BB King è stato avvelenato? Le figlie dell’artista accusano di omicidio il manager e l’assistente. Si aspetta l’esito dell’autopsia l 15 maggio il mondo ha salutato una vera e propria leggenda del blues: B.B.King. Il cantante se n’è andato all’età di 89 anni, ma secondo le figlie Karen Williams e Patty King la sua non sarebbe stata una morte per cause naturali. Le figlie del re del Blues sostengono che il loro padre sia morto per avvelenamento e che ai membri della famiglia siano state proibite le visite. Gli unici ad assisterlo sono stati il suo manager LaVerne Toney e il suo assistente personale, Myron Johnson. Karen Williams I e Patty King hanno minacciato che apriranno un’inchiesta per omicidio. Secondo le due donne, B.B.King sarebbe stato avvelenato, e i responsabili dell’omicidio sarebbero il business manager LaVerne Toney (nominato nel testamento esecutore di beni), e l’assistente personale Myron Johnson. “Gli sono stati somministrati dei farmaci per condurlo a una morte prematura, chiediamo un’inchiesta su questa vicenda” hanno dichiarato le figlie dell’artista. Ma le accuse sono state definite dal tutore legale del patrimonio di B.B.King come “ridicole”. Dal canto suo la polizia di Las Vegas ha dichiarato che non c’è alcuna indagine in atto per omicidio sulla morte della leggenda del blues. Sarà Toney l’esecutore dei beni , nominato nel testamento di King che, secondo documenti ufficiali in possesso di alcuni eredi, potrebbe valere decine di milioni di dollari. Un’equipe di medici ha verificato che il musicista ha ricevuto cure appropriate 24 ore al gior- no e che è stato monitorato da specialisti “fino a che non è deceduto tranquillamente nel sonno”, come riferito dall’avvocato Brent Bryson. Johnson era al capezzale di B.B.King, quando è morto in casa a Las Vegas, a 89 anni. Nessun familiare era presente. Martedì scorso è stata, comunque, eseguita un’autopsia sul cadavere, i cui risultati saranno noti fra due mesi circa. Chantal Capasso UNIVERSITÀ 27 Maggio “Click day” Unicusano: 72 borse di studio Un aiuto concreto per i giovani di Roma e provincia econda edizione del Click day dell’universita’ Niccolo’ Cusano, che anche quest’anno ha deciso di offrire un consistente numero di borse di studio, 72, ad altrettanti maturandi residenti nel comune di Roma e in quelli confinanti. Le borse di studio messe a disposizione dalla Cusano coprono interamente, ad eccezione della tassa regionale per il diritto allo studio, il valore delle rette (2.400 euro l’anno) previste per i 5 anni di studio necessari agli studenti per conseguire la laurea triennale e la specialistica, o la magistrale a ciclo unico. Avranno diritto all’assegnazione della borsa di studio esclusivamente le prime 72 richieste che a partire dalle 16 del prossimo 27 maggio (appunto il cosiddetto Click day) S perverranno via Pec all’indirizzo [email protected] dalle Pec dei candidati. L’universita’ Niccolo’ Cusano ha scelto di non effettuare una selezione dei candidati basata sui risultati scolastici conseguiti in precedenza o sul reddito delle famiglie diappartenenza, ma di puntare sulla voglia di studiare e di eccellere dei ragazzi. Ad essere premiati saranno quindi quei 72 studenti capaci di cogliere, prima degli altri, le migliori occasioni: i borsisti dovranno poi dimostrare durante tutto il loro percorso accademico la propria determinazione e il proprio impegno, mantenendo una media superiore ai 24/30 e partecipando attivamente alle iniziative formative messe in campo dall’ateneo. Ecco i vari corsi di laurea per le borse di studio: - Corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza (classe Lmg/01); Corso di laurea triennale in Economia aziendale e Management (classe L-18) piu’ corso di laurea magistrale in Scienze economiche (biennale-classe Lm-56); - Corso di laurea triennale in Scienze politiche e delle Relazioni internazionali (classe L36) piu’ corso di laurea magistrale in Relazioni internazionali (biennale, classe Lm-52); - Corso di laurea triennale in Ingegneria civile (classe L-7) piu’ corso di laurea magistrale in Ingegneria industriale (classe L-9) piu’ corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica (biennale, classe Lm-33) o Elettronica (biennale, classe Lm-29); - Corso di laurea in Scienze e Tecniche psicologiche (triennale, classe L-24) piu’ corso di laurea magistrale in Psicologia (biennale, classe Lm-51). La domanda di assegnazione e’ presente nell’apposita sezione sul sito www.unicusano.it, da cui e’ possibile scaricare anche il bando dell’iniziativa. (Dire)