Arte Gotica

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Arte Gotica
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Arte Gotica
Cenno storico
Inroduzione
Nel XII sec, due famiglie tedesche, quella di
Svevia - i Ghibellini - e quella di SassoniaBaviera - i Guelfi -, lottarono per la corona
imperiale. La vittoria finale fu dei Ghibellini: fu
dichiarato imperatore Federico I il Barbarossa.
Lui voleva unificare l’Italia sotto il suo potere
svincolandola il più possibile dalla Chiesa, ma la
sua impresa fallì.
Il suo successore Federico II proseguì nell’opera
di consolidamento dell’impero, ma a causa di
una morte improvvisa il suo sogno unitario
s’interruppe.
Le lotte e le guerre tuttavia non diminuirono: si
riaprirono gli scontri fra i Guelfi, che
appoggiavano il papato, ed i Ghibellini, che
parteggiavano per l’Impero. Inoltre vi furono
innumerevoli e frequenti contrasti fra i vari
Comuni.
Nel frattempo Manfredi, figlio di Federico II,
tentava di portare a compimento l’opera del
padre. Il suo più grande ostacolo era il nuovo
pontefice, Clemente IV, che pur di ostacolare
l’impero offrì la corona di Sicilia al fratello del re
di Francia. Questo sconfisse Manfredi e cacciò la
Casa di Svevia dall’Italia meridionale. I siciliani
però si ribellarono: chiesero aiuto agli Aragonesi
che, con una guerra ventennale, cacciarono i
Francesi dalla Sicilia.
A causa di queste innumerevoli guerre si ebbe
un progressivo impoverimento dell’Italia
meridionale.
Con “arte Gotica” viene indicata la forma
artistica che caratterizza gli anni compresi fra il
XII e il XIV sec. Per la prima volta nella storia
una corrente artistica nasce in Francia, nella
regione attorno a Parigi, L’Ile-de-France. Il
gotico diventa un’arte nazionale, rappresentativa
della Francia.
Questo comincerà poi a diffondersi in tutta
Europa.
Quest’arte viene definita per la prima volta
Gotica da Giorgio Vasari, scrittore, pittore e
architetto che usa questo termine in senso
dispregiativo poiché è un’arte “Barbarica”, nata
fuori dall’Italia.
Una delle caratteristiche delle architetture
Gotiche è il loro Verticalismo. Per raggiungere
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queste forme viene cambiata la struttura
portante delle costruzioni: le mura non sono più
massicce, ma leggere e traforate.
Queste aperture vengono tamponate da vetrate
che hanno sia una funzione statico-funzionale
che ornamentale. Non vi saranno più pareti
disponibili per gli affreschi, quindi gli artisti
adotteranno la tecnica di pittura su vetro.
Inoltre assume una particolare importanza
anche la luce: più la chiesa è illuminata più è
evidente la presenza divina.
Fra le innovazioni tecniche vi sono:
- l’arco acuto, che sostituisce l’arco a tutto
sesto: formato da due archi che s’intersecano e
formano un vertice alla sommità, molto più
resistente di quello a tutto sesto.
- la volta a ogiva, che va a sostituire la semplice
volta a crociera: I costoloni, che costituiscono gli
archi di una campata, sono a vista. Questi
proseguono lungo le pareti formando così tante
colonnine. Infine vi sono le vele, triangoli
delimitati dai costoloni.
- l’arco rampante, che si aggiunge al
contrafforte: è un elemento esterno all’edificio
con la funzione di assorbire le spinte delle volte
e di tenere quindi in equilibrio l’intero edificio.
- il pinnacolo: un elemento che contribuisce alla
staticità degli edifici.
In questo periodo diventa molto frequente l’uso
del disegno per la progettazione degli edifici: gli
architetti disegnano usando il metodo delle
proiezioni ortogonali.
L’Italia inizialmente avrà delle difficoltà ad
accettare questo nuova corrente. Si parlerà di
un gotico temperato che accetterà soltanto le
linee generali dello stile.
Il gotico italiano si caratterizza in tutti gli ambiti
culturali, non solo in arte.
In letteratura i maggiori autori sono Dante, che
scrive la Divina Commedia, Petrarca con il
Canzoniere e Boccaccio con il Decameron.
In arte invece abbiamo Giotto, Simone Martini,
Duccio di Buoninsegna, Nicola e Giovanni
Pisano.
Ad importare questo stile in Italia sono i monaci
cistercensi.
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Basilica di San Francesco d’Assisi
Pianta Basilica Inferiore
Pianta Basilica Superiore
Il primo edificio di arte Gotica Temperata in
Italia è la Basilica di San Francesco d’Assisi.
Francesco fu santificato soltanto due anni dopo
la sua morte. Si era spogliato di tutti i suoi beni
per dedicarsi ad una vita austera.
La basilica a lui dedicata ha una pianta a croce
commissa e comprende due ambienti distinti: la
chiesa inferiore e quella superiore.
La chiesa inferiore è formata da un’unica navata
con quattro campate, un transetto a botte
caratterizzato da 3 campate, un’abside a pianta
semicircolare e cappelle laterali. L’intera chiesa
inferiore sembra una cripta. È molto decorata,
ma ha una scarsissima illuminazione.
La chiesa superiore ripete lo schema di quella
sottostante ed è la parte dedicata alla
predicazione. Anche in questo caso la navata è
divisa in quattro campate e il transetto è
posizionato a determinare la forma della croce
commissa. L’abside invece non è semicircolare,
ma poligonale.
La chiesa è riccamente ornata e caratterizzata
da vaste vetrate.
All’esterno vi sono Contrafforti semicircolari e
pinnacoli che aiutano l’equilibrio dell’intero
edificio.