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PROGRAMMA DI VIAGGIO
GEORGIA - ARMENIA
1° Giorno Tbilisi (Georgia)
All’arrivo a Tbilisi trasferimento in hotel e pernottamento.
2 Giorno Tbilisi
Prima colazione in hotel. Inizio del city tour. Città multietnica, multiculturale e
interreligiosa, una suggestiva mescolanza di Oriente e Occidente, Tbilisi, capitale della
Georgia in modo continuativo fin dal V secolo circa, trabocca di storia e gode di una
posizione magnifica, chiusa su ogni lato da suggestive colline che dominano il fiume
Mtkvari e avvolta da quello che Alexandre Dumas definì “lo straordinario, magnifico
fascino” di una “città di miti e di romanticismo”. Nel suo centro storico si respira ancora
l’atmosfera di antico crocevia eurasiatico, con vicoli stretti e tortuosi, begli edifici sacri,
vecchie case con balconi, caravanserragli e calde sorgenti dalle quali assunse il proprio
nome (tbili in georgiano significa tiepido), dove a soli due passi uno dall’altra si possono
trovare chiese ortodosse georgiane, gregoriane armene, chiese cattoliche, una sinagoga,
una moschea e un tempio zoroastrico. L’itinerario di visita, che inizia tra le antiche case dai
balconi ricamati in legno della Vecchia Città, porta alla Cattedrale di Sioni il cui nome
deriva dal Monte Sinai. Edificata nel VII secolo, viene considerata uno dei luoghi più sacri
del paese poiché custodisce la croce di Santa Nino, giovane missionaria della Cappadocia
che nel IV secolo convertì la Georgia al cristianesimo. Sosta alle antiche Terme sulfuree
durante la salita per raggiungere le alte mura della Fortezza di Narikala del IV secolo,
costruita sul pendio scosceso ancora prima della fondazione della città che, dopo secoli di
invasioni e dominazioni straniere, assunse il nome persiano Nari-Kala, “fortezza
inaccessibile”. I bagni sulfurei, alimentati da calde acque minerali (47 gradi C), durante
vari secoli, hanno avuto un ruolo essenziale nella vita quotidiana di Tbilisi. Costruite nel
XVII secolo con le cupole appuntite in mattoni, producono 3 milioni di litri di acqua
giornalieri. Nel 1858 Alexander Dumas, dopo aver provato l’esperienza di un bagno
rilassante, così scriveva: “In quel minuto provai il grande senso della libertà e felicità. Tutta
la mia stanchezza sparì subito e mi sentii addirittura capace di spostare le montagne”.
Prima del pranzo in ristorante visita al Museo Statale della Georgia che ospita l’unica
collezione di manufatti e gioielli d’oro dell’epoca precristiana, oltre a diverse esposizioni
riguardanti archeologia, storia ed etnografia del paese, incluso il cranio del primo abitante
d’Europa risalente a quasi 2 milioni di anni fa e scoperto durante gli scavi archeologici a
Dmanisi. Nel pomeriggio passeggiata lungo corso Rustaveli, il cuore della capitale
georgiana. Realizzato nel XIX secolo, prese il nome del grande poeta georgiano Shota
Rustaveli. In questo viale frequentatissimo si trovano splendidi edifici: il Teatro dell’Opera
in stile moresco, il Palazzo del viceré russo, il Municipio ed il Parlamento, oltre a
innumerevoli caffè, ristoranti e ai principali negozi di shopping. Dopo la cena in un tipico
ristorante georgiano, rientro in hotel. Pernottamento.
3° Giorno Tbilisi - Mtsketa - Kutaisi
Dopo la prima colazione in hotel, visita guidata di una delle più antiche città del paese,
fondata circa 3000 anni fa: Mtskheta. Nell’antica capitale del Regno di Georgia tra il III e il
V secolo d.c., oggi ha sede la chiesa ortodossa e apostolica. Il suo nome deriva da
Mtskhetos dal quale, secondo la leggenda, ha avuto origine il popolo georgiano. Splendidi i
suoi siti storici dichiarati dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità: il monastero di Jvari,
sorto nel VI secolo per opera del principe locale Stepanoz sul luogo dove Santa Nino eresse
la prima croce (Jvari in georgiano) e la Cattedrale di Svetitskhoveli, eretta nell’anno Mille e
usata nei secoli per le incoronazioni e le esequie dei monarchi, dove la tradizione vuole sia
sepolta la tunica di Cristo, portata da un ebreo del luogo già nel I secolo. Pranzo in
ristorante prima del proseguimento del viaggio verso la Georgia Occidentale, la Terra del
Vello d’Oro, il regno della Colchide. Le numerose scoperte trovate nella zona, il viaggio
effettuato da Tim Severin nel 1984 e soprattutto la tradizione ancor oggi praticata nell’alta
regione di Svaneti dell’estrazione dell’oro con pelli ovine, confermano che il re Eete e
l’incatevole Medea, il Leggendario Giasone e gli Argonauti non sono solo i personaggi
inventati di un mito greco. Arrivo a Kutaisi, una città antichissima che a più riprese ha
giocato un ruolo fondamentale nella storia della Georgia, occupata e conquistata dai
mongoli, dai turchi e dai russi nel XIX secolo. Zona abitata da 4000 anni, fu tra i centri più
importanti dell’antica Colchide, citata come Kutaia nel III secolo a.C. da Apollonio Rodio
nelle Argonautiche. Sosta al Monastero e all’Accademia di Gelati (XII secolo), entrambi
inseriti dall’UNESCO tra i siti storici Patrimonio dell’Umanità e visita di una delle grotte
millenarie scoperte di recente, le cui meravigliose stalattiti e stalagmiti, vero capolavoro
della natura, formano sorprendenti arcate e colonnati. Cena e pernottamento in una Guest
House.
4° Giorno Kutaisi - Batumi - Kutaisi
Si viaggia lungo la costa del Mar Nero fino ad arrivare nella città portuale di Batumi.
Batumi – situata lungo la costa del Mar Nero, rappresenta la più grande città della regione
ed il porto principale della Georgia. Il suo nome deriva dal greco “bathys limen” che
significa “porto profondo”. Graziosa architettura bianca e vegetazione subtropicale la rende
unica tra le altre città della Georgia, attirando come un magnete i visitatori locali e
stranieri. Visitiamo la Fortezza di Gonio (I sec. A.C.) che fu uno dei maggiori stabilimenti
militari romano-bizantino ed un punto strategicamente importante lungo la costa del Mar
Nero. Durante vari secoli venne definitivamente occupata da romani, bizantini e ottomani.
Oltretutto è famosa per il suo collegamento al mito degli Argonauti ed al Vello d’Oro. In
pomeriggio possibilità di passeggiare sulla spiaggia e godersi il boulevard. La sera rientro a
Kutaisi.
5° Giorno Kutaisi - Gori - Gudauri
Prima colazione in hotel e partenza per Gori, cuore della regione di Kartli, il luogo da dove
inizia la storia del cristianesimo in Georgia. Visita guidata alla città rupestre di Uplistsikhe,
uno degli insediamenti più antichi del Caucaso. Fondata alla fine dell’Età del Bronzo
intorno al 1000 a.C., Uplistsikhe si sviluppò in modo significativo dal VI secolo a.C. al I
secolo d.C. e fu uno dei principali centri politici e religiosi del Kartli precristiano, con
templi dedicati soprattutto alla dea del sole. In seguito, grazie alla sua strategica posizione
sulla rotta delle principali vie carovaniere tra l’Asia e l’Europa, Uplistsikhe divenne un
importante centro commerciale che, nel momento di massimo sviluppo, contò più di
20.000 abitanti. Nel 1240 la città e le foreste circostanti vennero distrutte dai mongoli. Ciò
che è visibile oggi è stato riportato alla luce dagli archeologi a partire dal 1957 e si estende
su una superficie di 40.000 mq che corrisponde a circa la metà dell’estensione originale
del sito che comprende: le dimore, i mercati, le cantine per il vino, i forni, il teatro e la
basilica a tre navate costruita nella roccia. Prima del pranzo in ristorante breve sosta
davanti al Museo di Stalin che sorge in un parco situato al centro dell’omonimo viale. Il
palazzo neoclassico che lo ospita fu costruito negli anni cinquanta e raccoglie numerose
foto della vita del leader sovietico, articoli di giornale, oggetti a lui appartenuti e regalati da
capi di stato o da semplici ammiratori. All’esterno del museo ci sono due curiose attrazioni:
la casa natale dove Iosif Vissarionovic Dzugasvili, il dittatore e politico sovietico bolscevico
noto con lo pseudonimo di Stalin, è nato e vissuto per i primi quattro anni della sua vita e il
lussuoso vagone ferroviario con il quale si recò alla conferenza di Teheran ed a quella di
Jalta. Nel pomeriggio proseguimento del viaggio lungo la famosa Grande Strada Militare
Georgiana che attraversa i suggestivi paesaggi del Caucaso fino al confine con la Russia.
Sin dai tempi antichi venerata dai vari poeti, fu importante collegamento tra l’Asia e
l’Europa. Solo dopo l’annessione della Georgia orientale alla Russia nel XIX secolo e lo
sviluppo successivo della strada per lo spostamento degli eserciti, essa diventò famosa
come “Grande Strada Militare”. Visita al fortificato complesso di Ananuri del XVII secolo.
Affacciato sull’ampio lago artificiale di Zhinvali gode di una posizione magnifica: la sua
cinta muraria e le sue torri si delineano chiaramente sullo sfondo verde delle foreste. Cena
e pernottamento nella località sciistica di Gudauri.
6° Giorno Gudauri - Kazbegi - Dzoraget (ARMENIA)
Dopo la prima colazione in hotel partenza verso il Gran Caucaso attraversando, a 2395
metri di altitudine nel punto più alto lungo la Strada Militare Georgiana, il Passo della
Croce. Il suo nome deriva dalla croce rossa con la quale nel 1824 il generale russo
Yermolov sostituì la croce originaria del XII secolo, innalzata qui dal Re Davide il
Ricostruttore. Arrivo a Kazbegi, la città principale della regione e visita alla trecentesca
Chiesa della Trinità di Gergeti che sorge di fronte al picco perpetuamente innevato del
Monte Kazbegi, all’altezza di 2170 metri. Il sentiero si snoda tra i prati pieni di fiori
selvatici, una terra decidua ed una zona ricca di conifere che durante il giro garantisce un
tappeto variabile di flora e fauna. Proseguimento verso il confine armeno per raggiungere
Dzoraget. All’arrivo sistemazione in hotel, cena e pernottamento.
7° Giorno Dzoraget - Odzun - Haghpat - Sanahin - Dilijan
Prima colazione in hotel e partenza per le prime visite nella “terra dell’Ararat”: il
Monastero di Odzun e successivamente i Monasteri bizantini di Haghpat e Sanahin situati
nella regione di Tumanian, entrambi iscritti nella lista dei Patrimoni dell’umanità
dell’UNESCO. Importanti centri del sapere durante la dinastia Kiurikian (X-XIII secolo),
rappresentano il massimo livello raggiunto dall’architettura religiosa armena il cui stile
unico è una mescolanza di stili bizantini e di architettura tradizionale delle regioni del
Caucaso. Entrambi i monasteri furono fondati nel X secolo, a pochi km di distanza l’uno
dall’altro, in posizioni dominanti sulla profonda valle formata dal fiume Dzoraget, luogo
naturale idilliaco e meraviglioso. Arrivo a Dilijan e visita al borgo medioevale di uno dei
luoghi di villeggiatura più importanti della regione, esempio straordinario di architettura
tradizionale armena. Un detto locale cita: “Se il paradiso avesse delle montagne, boschi e
sorgenti minerali, sarebbe proprio come Dilijan”. In effetti la “Piccola Svizzera armena” ha
un fascino particolare e del tutto insolito. In serata sistemazione nelle camere riservate in
hotel, cena e pernottamento.
8° Giorno Dilijan - Sevan - Kharaunji- Goris
Dopo la prima colazione in hotel partenza per il sud del paese con sosta al Lago Sevan.
Anticamente più ampio e chiamato Mare Guégham, ha riportato alla luce vestigia di oltre
2000 anni fa. Il più grande lago alpino del mondo, il secondo per altitudine, si estende a
1.900 metri sopra il livello del mare e comprende il 5% della superficie di tutto il paese. È
considerato “lo smeraldo d’Armenia” per le sue acque cangianti che in alcuni momenti
passano dal chiarore adamantino a bellissime tonalità di verde. Il panorama è mozzafiato
con l’approccio alla penisola e al suo complesso monastico medievale, Sevanavank. Il
monastero di Sevan fu costruito nell’874 dalla principessa Mariam Bagratuni, figlia del re e
moglie di Ashot Vasak V principe di Siounik, sul sito di un monastero del IV sec. distrutto
dagli arabi. Costituito da tre chiese, celle monastiche ed una fortezza, era un luogo di
produzione di miniature. Delle tre chiese ne rimangono solo due: la chiesa dei Santi
Apostoli e la Vergine Santissima. Tappa successiva al medievale cimitero di Noraduz,
attualmente il più grande cimitero di khachkars (croci su pietra) dopo la distruzione di
quello ubicato nella Old Jufla a causa del governo dell’Azerbaijan. La croce più antica del
cimitero ha una data posteriore alla fine del X secolo, mentre molte sono state costruite
sotto il giogo dell’impero safavide quando influenze orientali penetrarono nell’arte armena.
Prima del pranzo in ristorante proseguimento per il passo di Selim, una delle rotte della
Grande Via della Seta medievale. Visita al Caravanserraglio costruito nel 1332 dal principe
Cesare Orbelyan. Questo luogo è un esempio di come gli armeni partecipassero al
commercio internazionale con i propri prodotti, esportando cavalli, sale, frutta secca,
argento, oro e spezie. Ultima tappa della giornata al sito preistorico di Kharaunji prima
dell’arrivo a Goris per la sistemazione in hotel, la cena ed il pernottamento.
9° Giorno Goris - Tatev - Noravank - Yerevan
Prima colazione in hotel. Dopo la visita alla cosiddetta “foresta di pietra di Goris”, le
caverne-dimore intagliate nella roccia molle, trasferimento a Tatev (in armeno “dà le ali”)
per la visita del monastero, fondato nel IX secolo al posto di un tabernacolo ben noto in
tempi antichi. Arroccato su di una fortificazione naturale, ai margini della gola del
Vorotan, è raggiungibile con la telecabina. Dopo il pranzo in ristorante proseguimento per
il monastero di Noravank, antica sede episcopale e grande centro religioso e culturale del
XIII secolo; fu un importantissimo scriptorium dove i monaci copisti inquadernavano,
copiavano, decoravano e restauravano libri. Grazie a loro, all’interno del monastero, esiste
uno spazio dedicato all’alfabeto armeno che è inciso sia sulla pietra sia sul pavimento. La
splendida architettura delle sue chiese Astvatsatsin e San Karapet, la spettacolare
posizione sulla cima di un precipizio, le croci e i bassorilievi in pietra: tutto qui è fonte di
grandissima suggestione. In serata arrivo a Yerevan. Sistemazione in hotel, cena e
pernottamento.
10° Giorno Yerevan - Etchmiadzin
Prima colazione in hotel. Visita al monumento di Tsitsernakaberd, costruito nel 1965 in
occasione del 50° anno di commemorazione del milione e mezzo di armeni vittime del
genocidio organizzato dai turchi nel 1915. La struttura del memoriale del genocidio
comprende una stele alta una quarantina di metri che rappresenta il popolo armeno nella
sua interezza ed un cerchio di dodici pietre inclinate verso il centro, dove c’è una fiamma
eterna. Le interpretazioni sul significato dell’opera sono svariate, da quella che considera le
dodici pietre come il simbolo delle dodici regioni armene perdute, a quella che vi vede la
stilizzazione di un gruppo di deportati chini su un fuoco da campo. Trasferimento ad
Etchmiadzin, (“il luogo dove discese l’unigenito”) il centro della chiesa apostolica armena,
visitato anche da Papa Giovanni Paolo II. Il complesso patriarcale edificato nel 303 d.C.
sulle fondamenta di un altare del fuoco pagano, restaurato e ricostruito varie volte,
rappresenta il Vaticano armeno, dimora spirituale del capo della Chiesa armena ortodossa.
Inserito tra i siti Patrimonio culturale dell’Umanità dell’UNESCO, dal XIX secolo ospita
altri stabili di residenza, un seminario costruito nel 1921 dopo l’arrivo dell’esercito di
profughi dall’Armenia storica, il monumento al genocidio. Sul retro della cattedrale è
possibile visitarne il “tesoro”: una ricca collezione di opere d’arte, icone, manoscritti,
reliquie e oggetti di culto, compresa la punta della lancia che Longino avrebbe usato per
trafiggere Cristo e vari frammenti dell’Arca di Noè. Pranzo. Pomeriggio dedicato alla visita
del monumentale complesso di Matenadaran, aperto nel 1959. Depositario di 17.000
manoscritti, alcuni millenari, che raccontano la vita del paese nell’epoca in cui si chiamava
ancora Stato d’Urartu, custodisce anche la prima copia della Bibbia in armeno e i Vangeli
che affascinano con le loro belle miniature. Segue visita al Museo della Storia, un percorso
che porterà dritto nel cuore della civiltà armena con le sue collezioni archeologiche ed
etnologiche. Cena e pernottamento
11° Giorno Yerevan - Garni - Geghard - Khor Virap - Yerevan
Dopo la prima colazione in hotel partenza verso la regione di Kotayk per visitare il Tempio
di Garni, un suggestivo monumento del periodo ellenistico molto simile al Partenone e,
nello stesso tempo, un impressionante esempio dell’architettura antica armena. Costruito
nel I secolo d.C. dal re armeno Trdat, è dedicato al dio pagano Mitra, la cui statuetta era
stata posta nel santuario. Dopo la proclamazione del cristianesimo come religione di Stato
in Armenia nel 301, il tempio è stato probabilmente utilizzato come residenza estiva reale.
Sorge su un lastrone di basalto sito a poca distanza da un dirupo in cui finì con gli altri
edifici del sito dopo un terremoto che nel 1679 spazzò letteralmente via moltissimi
elementi architettonici che componevano le costruzioni. Tre secoli dopo una missione
archeologica sovietica ha potuto recuperarli praticamente tutti e usarli per ricostruirlo.
Nello stesso periodo furono costruite anche delle terme, di cui rimangono alcuni mosaici e
la struttura del calidarium. All’interno del tempio si assisterà alla suggestiva esibizione di
un coro polifonico. In tarda mattinata proseguimento per raggiungere, nella valle superiore
della gola del fiume Azat, un magnifico monumento d’architettura medievale armena
iscritto dal 2000 nel patrimonio mondiale dell’UNESCO: il monastero di Geghard.
Parzialmente scolpito nella roccia di una montagna adiacente, fu fondato nel IV secolo da
San Gregorio Illuminatore nel luogo di una sorgente sacra all’interno di una grotta. Per
questa ragione il nome originale del monastero fu quello di Ayrivank, che significa “il
monastero della grotta”. Il nome comunemente usato oggi, Geghard, significa “il
monastero della lancia”, con riferimento alla lancia che ferì Cristo durante la crocifissione
che, secondo la leggenda, sarebbe stata portata in Armenia dall’Apostolo Taddeo e
conservata nel monastero insieme a molte altre reliquie. Dopo il pranzo in ristorante
trasferimento al monastero di Khor Virap costruito nel VII – XVII secolo durante il regno
della dinastia Artassidi. In questa città ellenistica si trovava uno dei tre punti doganali per
la Via della Seta del mondo antico. L’importanza di questo monastero si lega però con
Gregorio l’Illuminatore che introdusse il cristianesimo in Armenia e divenne il primo
katholikos (Patriarca Suprem della chiesa apostolica armena) di tutti gli armeni. La
leggenda narra che il re pagano Tiridate III tenne il Santo, reo di aver professato e diffuso il
cristianesimo, imprigionato per 12 anni in un pozzo (khor virap significa “pozzo profondo”)
dove alcune donne cristiane gli portavano cibo in gran segreto. Da qui una vista strepitosa:
quella sul Grande e sul Piccolo Ararat, la montagna sacra degli armeni e simbolo del paese,
che oggi si trova in territorio turco. La linea militarizzata del confine passa a poche
centinaia di metri dal monastero. Al rientro a Yerevan visita con degustazione alla fabbrica
di brandy. Cena. Pernottamento in hotel.
12° Giorno Yerevan
Giornata a disposizione per shopping e visite extra. Cena in un ristorante tipico con musica
dal vivo e pernottamento in hotel.
13° Giorno Yerevan
In nottata trasferimento in aeroporto per il volo di rientro.