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Viaggio in Georgia
Berikoni con quello di Rikhe; in esso convivono
antico e moderno, a dimostrazione che la
modernità e la tecnologia sono totalmente
Arch. Isabella Tiziana Steffan
Dall’8 al 17 aprile 2016 si è svolto un
viaggio culturale in Georgia promosso
dal Collegio degli Ingegneri e Architetti
di Milano che, grazie alla collaborazione
con Talismano Viaggi, ha consentito la
visita a tappe di particolare interesse
storico-architettonico.
All’arrivo nella capitale Tbilisi si sono svolte la
visita al Giardino Botanico, alle numerose chiese e
cattedrali della città vecchia, oltre ad
un’esperienza di benessere presso le sorgenti
naturali con i tradizionali bagni di zolfo. La città
ospita due recenti realizzazioni di architetti
italiani: il Ponte della Pace di Michele De Lucchi
(Foto 1) che, aperto nel 2010, attraversa il fiume
Mtkvari e connette il più antico quartiere di
Berikoni con quello di Rikhe; in esso
convivono antico e moderno, a dimostrazione che
Foto 1: Ponte della Pace, arch. Michele De Lucchi
la modernità e la tecnologia sono totalmente
compatibili con il passato, a interpretazione dello
spirito e dell’ambizione della popolazione e delle
autorità spinte a guardare avanti e a voltare
pagina rispetto ad un passato di privazioni e
scontri sanguinosi. Il ponte, architettura simbolica
poiché luogo di coesione tra due punti, due
circostanze sociali, due conformazioni territoriali,
è stato intitolato alla Pace nell’intento
Foto 2: Tbilisi Public Service Hall, arch. Massimiliano Fuksas
1
decisione di trasferire da Tbilisi la sede del
Parlamento; i luoghi di maggiore interesse sono
stati la Cattedrale di Bagrati (Foto 4) e il
Monastero di Gelati (Foto 5) entrambi Patrimonio
Mondiale dell'UNESCO.
di testimoniare il ruolo sociale dell’architettura di
qualità.
Massimiliano Fuksas è invece il progettista del
Tbilisi Public Service Hall (Foto 2), un edificio che
accoglie dal 2012 la Banca Nazionale della
Georgia, il Ministero dell'Energia, il Registro Civile
e Nazionale: i volumi ad ufficio si sviluppano
intorno ad una “piazza” pubblica che ospita il front
office, coperta da una struttura a petali
fortemente riconoscibile nel panorama cittadino.
Sempre di Fuksas, il complesso del Teatro e Centro
espositivo nel Rhike Park (Foto 3): due elementi
sagomati dalle linee fluenti ospitano le due
principali funzioni, a formare un grande periscopio
cittadino che guarda verso il fiume, inquadrando il
centro storico della città vecchia.
Foto 3: Teatro e Centro espositivo Rhike Park, arch.
Massimiliano Fuksas
Nonostante le molteplici invasioni e distruzioni nel
corso della storia, si sono conservati alcuni
importanti edifici risalenti anche al VI secolo a.C. A
Mtskheta, una delle più antiche città della Georgia
nella regione di Mtskheta-Mtianeti, che fu la
capitale fra il III e il V secolo ed ancora oggi è la
sede della Chiesa ortodossa e apostolica
georgiana, si sono ammirati numerosissimi edifici
molto antichi, entrati a far parte nel 1994
dell'elenco
dei
Patrimoni
dell’Umanità
dell’UNESCO, fra cui la Cattedrale di Svetitskhoveli
(XI sec.) e il Monastero di Jvari (VI sec.),
testimonianze della conversione al Cristianesimo
avvenuta nel 317.La visita al sito archeologico di
Armaztsikhe, sulla montagna di Bagineti, ha
illustrato la più antica testimonianza della civiltà
georgiana: la città fiorì nell'Età del Bronzo
(3000/2000 aC), fu capitale e culla sia del
paganesimo che del cristianesimo in Georgia e ha
mantenuto il suo ruolo di principale centro
religioso del paese. Gli scavi archeologici effettuati
durante la prima metà del XX secolo sono stati
giudicati dall'UNESCO come un testamento de
"l'alto livello artistico e culturale raggiunto da
questo antico regno." A Kutaisi, seconda città e
antica capitale della Georgia occidentale
(Colchide), la visita ha consentito di comprendere
l’importante opera di rinnovamento di strade,
edifici, parchi e monumenti, a seguito della
Foto 4: Cattedrale di Bagrati
2
Foto 5: monastero di Gelati
Il complesso di Gelati, illustratoci dal Prof.
Francesco Mazzola, supervisore dei progetti e
delle opere di restauro conservativo, fu fondato
dal re David il Costruttore nel 1106, come centro
della cultura cristiana e accademia neoplatonica,
poi divenuto “una seconda Gerusalemme” e
“una seconda Atene”; all’interno del monastero
sono presenti la chiesa della Natività e due chiese
più piccole, dedicate a San Nicola e San Giorgio.
Il gruppo si è poi spostato nella regione di Imereti
al Parco Nazionale di Kazbegi per la visita alle
grotte di Prometeo, all'ombra della montagna
dove si dice venne incatenato il mitologico
personaggio. Le grotte sono un susseguirsi di
ambienti ricchi di stalattiti, stalagmiti, laghetti,
fiumi sotterranei, formazione calcaree a cascata
e formazioni rocciose di forme particolari; la
suggestione è implementata dalla diffusione di
brani di musica classica e da un efficiente
impianto di illuminazione.
Si è visitato anche il Museo che si trova nella casa
memoriale dello scrittore georgiano Alexander
Kazbegi (1848-1890) e ospita, oltre alla biblioteca
e agli effetti personali dello scrittore, reperti
etnografici tipici della regione: reperti
archeologici, reliquie religiose, libri, e varie opere
di artisti locali.
A Gergeti si è svolta la visita ad un complesso
architettonico del XIV secolo che comprende la
Cattedrale della Trinità, costruita nel XIV secolo,
il campanile costruito nel XIV secolo, e le case del
clero del XV secolo.
Sulla strada per Batumi è stata effettuata una
visita alla Fortezza di Gonio, risalente al I secolo:
essa è uno dei più pregevoli esempi rimasti di
architettura militare romana-bizantina. Eretta
dai Romani, fu poi occupata dai bizantini nel VI
secolo e dagli ottomani nel XVI; al centro della
fortezza sorge un piccolo e interessante museo
con una croce all’esterno, che indica quella che si
ritiene sia la tomba di San Matteo apostolo. La
fortezza pare sia inoltre collegata al mito degli
Argonauti e al Vello d’Oro. Giunti a Batumi,
principale porto della Georgia lungo la costa del
Mar Nero e capoluogo dell’Agiaria, si è potuto
ammirare
l'interessante
architettura
ottocentesca, liberty e contemporanea. Di
notevole interesse il lungomare, la torre
dell’alfabeto georgiano, la Piazza Principale, la
Piazza Europa, la Statua di Medea e la Scultura
“Ali e Nino” che raffigura l’amore eterno e la
comprensione tra le nazioni, sulla scorta
dell'omonimo romanzo di Kurban Said. Le statue
di un uomo e di una donna, alte otto metri, sono
opera dello scultore georgiano Tamar
Kvesitadze: entrambe le statue si muovono,
cambiando posizione ogni 10 minuti, fino a
diventare una sola figura; esse raccontano la
storia d’amore di un giovane azero musulmano e
di una principessa georgiana cristiana al tempo
della prima guerra mondiale. Lasciata Batumi, la
visita è proseguita per la città di Akhaltsikhe in cui
si è visitato il Castello Rabati, costruito nel XIII
secolo e successivamente sviluppato sotto
l’influenza di differenti culture nel corso dei
secoli: al suo interno sono curiosamente presenti
una chiesa, una moschea, un minareto e una
sinagoga. Il restauro del castello è durato più di
15 mesi, e il suo completamento fu celebrato da
uno speciale concerto di Charles Aznavour, il cui
padre è nato a Akhaltsikhe. La visita alla città
rupestre di Vardzia ha permesso di esplorare il
monastero scavato nel fianco del monte Erusheli,
fatto costruire dalla regina Tamara nel 1185: esso
consiste in più di seimila stanze nascoste
disposte su tredici piani, all'interno delle quali
era possibile proteggersi dai Mongoli. La città, a
cui si accedeva tramite tunnel nascosti, includeva
una chiesa, una sala reale e un complesso
sistema di irrigazione che portava acqua alle
terrazze coltivate. Dopo il terremoto che nel
1283 distrusse approssimativamente due terzi
della città, la vita all'interno terminò
definitivamente con il saccheggio da parte dei
Persianidel 1551. Alla confluenza dei fiumi
Mtkvari e Paravan, su una collina rocciosa, il
gruppo ha visitato la fortezza di Khertvisi, una
delle più antiche della Georgia, rimasta in
funzione per tutto il periodo feudale. La
fondazione risale al II secolo aC, la chiesa è del
985, le murature attuali risalgono al 1354. La
leggenda narra che la fortezza fu distrutta da
Alessandro Magno, la storia che nel X e XI secolo
fu il centro della regione di Meskheti, per poi
divenire nel corso del XII secolo una città. Nel XIII
secolo i Mongoli la distrussero e fino al XV secolo
perse il suo potere. Nel XVI secolo la regione
meridionale della Georgia fu invasa dai Turchi
che nei successivi 300 anni furono padroni di
Khertvisi. Alla fine del XIX secolo le armate
georgiane e russe ripresero i territori perduti e
Khertvisi divenne la base militare per le truppe
russe e georgiane. Ci si è poi spostati verso
l’antica
città
rupestre
di
Uplistsikhe
(letteralmente “fortezza del Signore”): una città
abbandonata scavata nella roccia che ha avuto
un ruolo importante nella storia antica della
regione. L’insediamento è stato fondato nella
tarda età del bronzo, intorno al 1000 aC, ed è
stato abitato fino al 13° secolo. Tra il 6° secolo
a.C. e l’11° secolo d.C., Uplistsikhe è stato uno dei
più importanti centri politici e religiosi
precristiani della Cartalia, ponendo le basi di
quello che poi sarebbe diventato lo stato
georgiano. Lungo il tragitto, è stato anche visitato
il Museo di Stalin a Gori.
Rientrati a Tbilisi, è stata effettuato l’incontro
con alcuni rappresentanti di ICOMOS Georgia ed
in particolare con Lela Ninoshvili, che ci ha
condotti attraverso i quartieri storici e fatto
scoprire un tempio zoroastriano dimenticato; si è
passati poi alla visita del Museo nazionale
georgiano e al suo Laboratorio di restauro
insieme a Nino Erkomaishvili, esperta in
monumenti storici, che ha dato preziosi
suggerimenti per la visita e ha condiviso con noi
due giorni di viaggio. Di notevole interesse anche
la Chiesa di Metekhi (XIII secolo) a strapiombo sul
fiume e le Terme sulfuree dalle tante cupole
rosse amate da Puškin, oltre alla panoramica
fortezza di Narikala (IV secolo): in poche decine
di metri si trovano una moschea, una Sinagoga,
la cattedrale di Sioni (VII secolo), e la chiesa di
Anchiskhati (VI secolo). L'importanza del ruolo
della religione nella storia georgiana si è fatto
ancora più chiaro con la visita al Monastero di
David Gareja: oltre 15 secoli fa un piccolo gruppo
di monaci si allontanò dal resto della società per
cercare un luogo di pace e silenzio, lontano dalle
tentazioni della vita. Essi si stabilirono in una
vallata desertica che affaccia sull’Azerbaijan e
crearono il primo nucleo di una comunità
monastica sopravvissuta fino ad oggi, in cui si
contano oltre 5000 celle scavate nella roccia a
strapiombo. Un altro esempio di città fortificata
è stata Sighnaghi, la “perla del Kakheti”,
caratterizzata da belle case con logge e porticati,
costruite intorno a una serie di piazzette.
A Gvirabi si sono visitate le cantine Khareba, dove
si è svolta una degustazione.
Si è poi visitato il Monastero di Bodbe, un
complesso monastico Ortodosso costruito nel IX
secolo, ora convento di suore e luogo di
pellegrinaggio per la presenza della tomba di
Santa Nino, evangelista del IV secolo. L'ultima
tappa prima del ritorno in Italia è stata la visita al
Castello di Kvareli risalente al XVI secolo:
composto da una cittadella reale a dalla Chiesa
degli Arcangeli, il complesso è quanto rimane di
ciò che una volta era la fiorente città di Gremi,
capitale del regno di Kakheti nel XVI e XVII secolo.
Il Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano
organizza per mercoledì 28 settembre 2016 una
conferenza-corso, valida per l’ottenimento di
quattro crediti formativi professionali per gli
ingegneri e architetti, che verterà sugli edifici
religiosi in Georgia, sul loro restauro, sui cicli
pittorici.
I relatori saranno professionisti altamente
qualificati: l’arch. Andrea Bruno, progettista del
completamento di restauro della Cattedrale di
Bagrati a Kutaisi; l’ing. Francesco Mazzola,
Progettista e direttore lavori delle opere di
restauro conservativo del complesso di Gelati; la
dott.ssa Anna Maria Ravagnan, archeologa,
membro della commissione internazionale CIPEG
(Commissione Internazionale dei Musei Egizi) e
della Commissione Italiana Museologia e
Accessibilità di ICOM Italia. Attraverso i loro
interventi si potranno comprendere i differenti
approcci metodologici e progettuali al restauro
degli edifici e degli apparati decorativi. Per
informazioni
e
iscrizioni:
[email protected].