Le relazioni con il MaroccoRenatoCarpi

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Le relazioni con il MaroccoRenatoCarpi
Genova, 15 settembre 2015-09-18
SHIPPING, SCAMBI COMMERCIALI, IDEE E PROGETTI PER LO SVILUPPO DELLE
RELAZIONI FRA ITALIA E MAROCCO
Algebar è una giovane associazione culturale internazionale che si propone di dar vita ad un
embrione di comunità europea e mediterranea dialogante attraverso la realizzazione di un
sistema comunicativo e informativo permanente tra un numero crescente di città europee e
mediterranee. In poco più di un anno di attività abbiamo instaurato rapporti con Barcellona,
Algeri, Rabat, Tunisi, Annaba, Orano, Milano, Roma, Napoli Trieste, Torino e altre ancora.
Un sistema informativo e comunicativo che affronti a 360 gradi tutte le molteplici
manifestazioni dell’agire umano: il lavoro, la cultura, la religione, l’arte, la formazione, la
ricerca,…
Vogliamo contribuire a riscoprire, attraverso uno sguardo articolato e complesso, la
dimensione umana che ci lega agli uomini, alle donne, ai giovani, agli anziani delle diverse
culture e religioni presenti in questa ampia regione del pianeta: l’Europa + il Mediterraneo.
Vogliamo anche evidenziare il ruolo che la nostra città può svolgere come snodo tra l’Europa e
i paesi del sud del Mediterraneo.
Vogliamo esprimere con questo nostro impegno un bisogno profondo di dialogo, di
confronto, di comprensione, di cooperazione per far fronte insieme ai problemi del
lavoro e della vita, in una fase così difficile e così drammaticamente segnata da gravi
processi di imbarbarimento.
E’ in questo contesto che si colloca l’incontro di oggi, rivolto a mettere in moto un progetto
condiviso di sviluppo delle relazioni tra Italia e Marocco.
Il Marocco occupa un posto di primo piano nel dialogo euro-mediterraneo, e sta
coraggiosamente cercando di sconfiggere il sottosviluppo e di sposare la tradizione storica e
religiosa del passato con una organizzazione moderne e democratica. Interagire con il
Marocco, stringere con questo paese più estesi e duraturi rapporti economici, commerciali,
culturali e artistici è una condizione fondamentale per rendere credibile e far avanzare la
cooperazione euro- mediterranea. L’ipotesi di partenza è che lo sviluppo delle relazioni
richiede un approccio sistemico (voglio ringraziare a questo proposito il dott. Ferrando
dell’Autorità Portuale di Genova che , partendo dalle sue competenze e dalle sue esperienze,
mi ha permesso di capire più a fondo la necessità di questo approccio). Le relazioni, di
qualsiasi natura siano, qualsiasi sia il loro ambito di intervento richiedono connessioni. Le
realtà che sono rappresentate in questo incontro sono state scelte volutamente per dar vita ad
un contesto eterogeneo. Certo queste realtà hanno caratteristiche, modalità di intervento,
ritmi temporali e decisionali peculiari; devono necessariamente mantenere queste loro
diversità, ma probabilmente devono aprire spiragli - nel loro modo di essere e di agire- verso
soggetti altri, diversi al fine di individuare momenti di una complessa progettualità.
Conoscere la cultura di un paese, le lingue che vi si parlano, la sua storia, i costumi di
vita, le abitudini, i modi più diffusi di comportamento è condizione fondamentale per lo
sviluppo di qualsiasi tipo di relazione: sociale, culturale, religiosa, commerciale, più in
generale economica. Per lo sviluppo delle relazioni con un altro paese è necessario mettere
in moto una strategia articolata, che si muova contemporaneamente su diversi piani e con
diverse velocità. Da una parte ci sono le urgenze legate alle dinamiche economiche e –da
questo punto di vista- assumono centralità la portualità, lo shipping, più in generale
l’economia del mare. Ma altri ambiti altre competenze presenti nella nostra città possono
essere considerate, ad esempio la progettazione e la gestione dell’acqua, la formazione
professionale, la gestione della qualità ambientale e delle fonti di energia.
D’altra parte dobbiamo essere consapevoli della nostra povertà conoscitiva. E’ sufficiente fare
una visita alla Biblioteca Berio per constatare la pochezza del nostro patrimonio librario, con
particolare riferimento all’attualità del Marocco. Ma questa pochezza riguarda anche la nostra
editoria, provate a fare un salto in una libreria qualunque. E ancor più rilevante appare questa
pochezza se si esaminano i programmi scolastici e i libri di testo. Se si vuole svolgere un ruolo
significativo per lo sviluppo delle nostre relazioni con il Marocco – per la dimensione
strategica che questo paese riveste) occorre anche porci il problema di una riqualificazione
dei percorsi formativi.
Quelle che sto ponendo sono questioni difficili che richiederanno sicuramente tempi lunghi,
ma io credo sia giusto porle subito, cercando di individuare primi possibili obiettivi.
Faccio un esempio.
Il prof. Mostafà Hassani-Idrissi, docente di didattica della Storia all’Università Mohamed V di
Rabat, ha coordinato e diretto l’elaborazione di un manuale comune del Mediterraneo, a cui
hanno partecipato 15 storici, i paesi coinvolti sono: Portogallo, Francia, Italia, Grecia, Libano,
Egitto, Tunisia, Marocco. Sarebbe importante introdurre il manuale sia nella formazione
iniziale, sia in quella continua dei docenti, inoltre riformare i programmi di storia per
introdurre in modo integrale i contenuti del manuale; nell’attesa, i docenti possono pescare
dal manuale, e più ancora sul sito internet, informazioni e studi di caso.
Oggi può essere un’occasione importante, l’inizio di un percorso condiviso di riflessione e di
iniziativa articolata nei confronti del Marocco.
Auspico che i diversi soggetti qui presenti siano disponibili ad avviare insieme questo
percorso. Questo primo insieme di realtà non è certamente esaustivo, può essere il nucleo di
partenza, ma credo sia giusto fin d’ora indicare – come elementi integrativi- almeno questi tre
soggetti: l’Università, l’Associazione Industriali, la Camera di Commercio.
E’ mia convinzione che nella nostra città vi siano già in atto molteplici interessanti iniziative di
relazione con il Marocco, ne cito solo tre per esemplificare: il lavoro che a livello universitario
sta portando avanti da lungo tempo il prof. Mauro Spotorno; il legame tra Genova e l’Unione
Mediterranea degli Architetti (UMAR), grazie all’importante ruolo assunto dall’architetto
Giorgio Parodi ( l’UMAR è nata a Rabat nel 1994); la relazione instaurata nel lontano 2004, in
occasione di Genova capitale europea della cultura, tra l’Accademia Ligustica di Belle Arti e
l’Accademia di Belle Arti di Tetuan.
Penso che sarebbe importante come primo compito mappare tutte le esperienze di
relazioni tra Genova e il Marocco
Renato Carpi
Presidente di Algebar