Opportunità anche in Maghreb - Cc-Ti
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Opportunità anche in Maghreb - Cc-Ti
Opportunità anche in Maghreb La Camera di commercio esplora mercati nuovi per le imprese ticinesi Espandere le proprie attività nel Maghreb. Ma come avere informazioni sulla potenzialità di sviluppo del commercio nei diversi settori, quali possono essere i rischi a cui si va incontro, quali sono le modalità per entrare sul mercato di questi Paesi senza commettere imprudenze? La risposta arriva dalla Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti) che ieri ha invitato a Lugano Suhail el Obeid, Consultant Africa & Middle West, S-GE, per illustrare alle aziende ticinesi le opportunità offerte in particolare da Marocco e Algeria. Due Paesi che, facilmente raggiungibili in aereo in poche ore, appaiono interessanti per le molte risorse intrinseche. La situazione politica marocchina è stabile e l’economia molto diversificata: oggi infatti, oltre alla tradizionale agricoltura, si punta su infrastrutture, energie rinnovabili, protezione dell’ambiente e turismo. Nel 1999 la Svizzera ha stipulato con questo Paese un accordo di libero scambio. Il traffico commerciale nel 2013 si è attestato a 425 milioni di franchi e i prodotti maggiormente esportati sono stati quelli farmaceutici. Per quanto riguarda l’Algeria le trattative di libero scambio sono, invece, ancora in corso. Ciononostante il Paese è molto interessante perché gode, nonostante il credo comune, di stabilità politica e perché la sua economia si basa prevalentemente sul commercio di petrolio e gas (si situa al 18° posto fra i maggiori esportatori di greggio). I presupposti per instaurare attività commerciali con Marocco e Algeria sono buoni, ma – ha spiegato Andrea Carlesso, Regional Account Manager, Bisnode D&B (Schweiz) – occorre procedere con i piedi di piombo prima di intraprendere qualsiasi attività. È infatti difficile reperire informazioni sul partner locale: «I data base in Marocco ci sono, ma spesso non sono aggiornati. In Algeria e Tunisia assistiamo a un netto rifiuto ad accedere alle informazioni». Difficoltà superabili, come dimostra l’esempio di Airlight Energy Manufacturing di Biasca, che in Marocco ha costruito (con Italcementi) un impianto pilota per la produzione di energia solare. PA.PE