Agricoltura locale e filiera corta
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Agricoltura locale e filiera corta
Local Agriculture and Short Food Supply Chain1 Bruxelles 20 aprile 2012 “L’agricoltura é un elemento che parla della vita di tutti i cittadini europei, é una questione strategica per poter rafforzare le differenze culturali dei nostri paesi in un concetto unitario” allo stesso tempo però “il futuro delle comunità rurali è a rischio nonostante il loro fondamentale ruolo di custodia del paesaggio e tutela di ecosistemi unici (…) sono necessari nuovi ed efficaci paradigmi”. Con queste parole ha concluso la giornata di venerdì 20 aprile Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food, nel cui motto buono, pulito e giusto sono elencate in modo chiaro le caratteristiche che dovrebbe avere il cibo. E da queste parole voglio partire per descrivere l’intensa attività della giornata sull’agricoltura e la filiera corta che ha visto l’incontro di piccoli produttori, consumatori e politici. La conferenza 2 è stata introdotta da Dacian Cioloş 3 , Commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, che ha sottolineato come da un lato le filiere corte siano state a lungo ignorate, dall’altro, come dimostrano i dati, che il 15% delle aziende agricole dell’UE smerciano a livello locale più della metà della loro produzione. Ad esempio nei dintorni di Parigi 26 aziende agricole si dedicano alla vendita diretta e gestiscono 170 posti di lavoro permanenti e 200 stagionali. Ancora in Italia nel 2008, più di un italiano su due ha ricorso ad una filiera corta. Questo ci fa intendere come questa prassi non sia riservata solo a consumatori elitari. Il ruolo della PAC dovrebbe essere proprio quello di accompagnare queste scelte, aiutando a realizzare le filiere corte, le quali danno un valore aggiunto agli agricoltori. È una sfida per gli agricoltori che devono imparare il mestiere del commercio. L'intervento di John Dalli, commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori, era diretto alla questione della qualità e della sicurezza alimentare, elementi che sono fondamentali nella produzione agricola. Dalli ha ricordato che l´Unione europea e´ il secondo esportatore al mondo e il successo futuro dei produttori europei dipenderà dalla qualità che significa sicurezza. 1 “Agricoltura locale e filiera corta” Erano presenti alla conferenza: François- Xavier Simon, Agra Europe, Dacian Cioloş,Commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo locale, John Dalli, Commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori, Mercedes Bresso, Presidente del Comitato delle Regioni, DG per l’agricoltura e lo sviluppo rurale della Commissione, Bernard Van Goethem, DG per la salute e la politica dei consumatori della Commissione. Ospiti: Reinhold Messner e Carlo Petrini, Slow Food. Video messaggio del Principe Carlo. 3 Cfr. Dacian Cioloş, discorso su Agricoltura locale e catene di trasmissione del cibo corte reperibile all’indirizzo http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=SPEECH/12/283&format=HTML&aged=0&language=IT&gu iLanguage=en 2 1 La filiera corta non deve essere vista come un modo di implodere ma come un modo per avanzare, per sviluppare il settore locale e per offrire una cultura del gusto e della varietà. E come sottolineato da Mercedes Bresso, la filiera corta è anche un modo per proteggere l’ambiente , riducendo gli imballaggi, riducendo i trasporti e quindi Co2, attuando uno sviluppo sostenibile dei territori e tutela ambientale. Secondo Jerzy Plewa, è però necessario vincere alcune sfide nel futuro per poter permettere lo sviluppo della filiera corta: modernizzare le fattorie, dare più valore ai prodotti agricoli, formazione e informazione degli agricoltori, oltre che stimolare le partnership e i network locali. Da un indagine di Eurobarometro si evince che 9 consumatori su 10 traggono beneficio acquistando direttamente prodotti da ayiende agricole vicine a loro. Infine Bernard Van Goethem, direttore DG SANCO, ha accennato ai due gruppi di legislazione sui controlli generali e sulle norme per le aziende che producono alimenti, sottolineando che tutte queste normative contengono diversi strumenti di flessibilità e adattamento. Per esempio molte attività agricole non devono seguire la normativa in questione. Sono poi previsti degli adattamenti per quel che concerne edifici e strumenti per i piccoli agricoltori 4 . Inoltre ci sono due principi guida: quello di sussidiarietà, secondo il quale lo Stato membro devo trovare soluzioni per le situazioni locali e quello di trasparenza, dove ogni Stato deve informare gli altri Stati, qual’ora consenta delle deroghe. I tre workshop che si sono svolti nel resto della giornata erano indirizzati rispettivamente ad un`adeguata struttura politica che possa assistere lo sviluppo dell’agricoltura locale, ad un accesso facilitato ai mercati per i piccoli agricoltori e ad un miglior uso dei regolamenti in materia di igiene e sicurezza del cibo per i piccoli produttori. Nel primo, Towards an appropriate policy framework 5 , sono state discusse due tematiche, il benessere dell’agricoltore e lo sviluppo delle filiere corte. Di seguito i punti principali: • In Europa vi è un gran numero di piccoli agricoltori; • Essi hanno un valore nella sfera sociale, economica e ambientale; • Meritano attenzione da parte delle politiche europee; • I vantaggi dell’attuale politica agricola; 4 Per maggiori informazioni: http://ec.europa.eu/food/fvo/specialreports/index_en.htm, http://ec.europa.eu/food/food/biosafety/hygienelegislation/docs/faq_all_business_en.pdf, http://ec.europa.eu/food/food/biosafety/hygienelegislation/docs/faq_all_public_en.pdf 5 Chair: T. Haniotis, DG agricoltura e sviluppo rurale, Commissione europea. Rapporteur: Prof. Michael Dower, University of Gloucestershire. Membri dell’amministrazione statale: Mieczysław Paradowski, ministero dell’agricoltura; Dr. Martin Pazeller, direttore di dipartimento della Provincia Autonoma di Bolzano. Agricoltori: José Miguel Alfonso Fernandes, coordinatore europeo Via Campesina; Věra Dvorská, CEJA, consiglio europeo dei giovani agricoltori. 2 • Tuttavia vi sono degli ostacoli che impediscono agli agricoltori di beneficiare in pieno dell’attuale PAC; • Implicazioni per la futura politica agricola 2014/2020; • Le opportunità provenienti dalla filiera corta e le difficoltà nel promuoverla; • Le soluzioni a queste difficoltà dovrebbero essere trovate nella future politiche europee. Nel secondo workshop, Facilitating market access for local farmers 6 , ci sono state cinque presentazioni. Le prime due dal punto di vista degli agricoltori, i quali hanno raccontato la loro esperienza di commercio attraverso la vendita diretta dei propri prodotti. Grazie a questo i loro clienti hanno riscontrato una maggiore qualità del prodotto, la possibilità di dialogare con il produttore, che ha la possibilità di spiegare come viene concepito il bene; infatti il concetto della tracciabilità è molto importante. Per gli agricoltori non è importante solo la produzione ma anche la trasformazione. In futuro ci deve impegnare a creare la relazione e la fiducia tra produttore e consumatore, garantendo la sicurezza alimentare e il rispetto del cliente. Inoltre è molto importante proteggere il paesaggio e questo può essere possibile grazie alla filiera corta. Ha preso poi la parola la rappresentante dell’AMAP, per illustrare il punto di vista dei consumatori, sottolineando l’importanza della creazione di un partenariato tra produttori e consumatori. Il ruolo di questi ultimi non è ridotto al solo acquisto ma ad una serie di altre attività, come per esempio, l’osservazione della vita dell’agricoltore. Dalla ricerca sulle filiere corte della dottoressa Moya Kneafsey, sono emerse le seguenti motivazioni che dovrebbero spingere ad acquistare i prodotti locali: l’interesse ambientale, forte convinzione sulla qualità e la freschezza del prodotto, la nascita della fiducia da parte del consumatore. Inoltre possono migliorare il reddito degli agricoltori per la presenza di meno intermediari, sussiste un valore aggiunto se la trasformazione avviene nell’azienda, attraverso al vendita diretta si capiscono le aspettative dei consumatori e l’aggiunta di un percorso turistico risulta importante in molte zone. Infine è stato evidenziato che una buona etichettatura (semplice e chiara) aiuta la filiera corta perché permette ai consumatori di differenziare i diversi prodotti locali. 6 Chair: María Angeles Benítez Salas, DG agricoltura e sviluppo rurale, Commissione europea. Rapporteur: Dr. Catherine Darrot, Agrocampus Rennes. Agricoltori: Sally Jackson, FARMA UK; Hans Leo, prodotti naturali caseari del Tegernsee. Consumatori: Stephanie Cabantous, AMAP. Ricercatori: Dr. Moya Kneafsey, University of Coventry. 3 Nel terzo, A better use of the Hygiene and food safety regulatory framework for small food producers 7 , si sono ascoltate le testimonianze di due produttori diretti, del responsabile dell’ufficio veterinario austriaco, in materia di leggi sanitarie e infine, un’associazione di consumatori spagnola, la OCU. Come far adattare i piccoli agricoltori alle norme igieniche? Essendo la filiera corta meno complessa di quella lunga (vi sono meno attori coinvolti), in molti casi vi è un diretto coinvolgimento dei consumatori per il controllo della qualità assieme ad una continuità di responsabilità del produttore. Vi è poi la questione della flessibilità, che nonostante sia presente nelle norme europee, trova diverse barriere nella sua piena applicazione. Mancano infatti delle conoscenze da parte degli Stati membri e quindi non assumono le responsabilità adeguate nei confronti della filiera corta. Infine un adeguato equilibrio tra standard igienico- sanitari e costi di controllo va ricercato nel dialogo tra i diversi stakeholders, piccoli produttori e autorità sanitarie. Come conclusione di questa giornata, l’assemblea auspica che la Commissione europea continui la già avviata analisi sulle filiere corte e attende per fine anno dei risultati. Lucia Andreatta Bruxelles 27 aprile 2012 7 Chair: Koen Van Dyck, DG salute e politica dei consumatori, capo unità. Rapporteur: Gianluca Bronori, Università di Pisa. Membri dell’amministrazione statale: Dr. Ulrich Herzog, capo ufficio vetrinario Austria. Agricoltori: Maria Anca Dalmasso, Casa de pe Deal, Romania; Rolando Manfredini, Coldiretti. Consumatori: Gemma Trigueros, OCU Spagna. 4