Cooperative agricole: i piccoli agricoltori, associati, possono

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Cooperative agricole: i piccoli agricoltori, associati, possono
Cooperative agricole: i piccoli agricoltori, associati, possono contribuirea
nutrire il mondo
Il Presidente dell’IFAD
Quest’anno, la Giornata mondiale dell’alimentazione rende omaggio al ruolo fondamentale delle
cooperative, volto a migliorare la sicurezza alimentare e nutrizionale e a sconfiggere la fame. In
un mondo in cui i prezzi alimentari sono volatili e il tasso di malnutrizione e i dati sulla fame
permangono intollerabilmente allarmanti, al Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo
(IFAD) noi crediamo che i piccoli agricoltori siano la chiave per nutrire il mondo.
A livello globale, sono circa 500 milioni le piccole aziende agricole che danno sostegno ad
approssimativamente 2 miliardi di persone, producendo fino all’80% dei beni alimentari
consumati nell’Africa subsahariana e in parte dell’Asia. In alcuni paesi, l’agricoltura è la principale
fonte di reddito per il 70% della popolazione rurale. E in vista dell’aumento demografico
mondiale, i piccoli agricoltori rivestiranno un ruolo cruciale nel soddisfare i fabbisogni alimentari
di 9 miliardi di persone, ossia della popolazione prevista entro il 2050. La nostra esperienza, che
vanta oltre 30 anni di attività, dimostra che, se organizzati, i piccoli agricoltori beneficiano di
maggiori opportunità e di maggiore influenza, ed accedono più facilmente ai mercati di
riferimento. Per questo motivo, in qualità di istituzione finanziaria internazionale e Agenzia delle
Nazioni Unite, l’IFAD contribuisce a promuovere e rafforzare le cooperative e le organizzazioni
delle popolazioni rurali, sostenendole per consolidare la loro funzione. Riteniamo che tali
impegni siano fondamentali per la riduzione della povertà in modo sostenibile.
Il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo è una delle tre organizzazioni delle Nazioni Unite
con sede a Roma e collabora con le sue agenzie sorelle per sostenere lo sviluppo agricolo e
rurale in favore della sicurezza alimentare. Siamo partner dei piccoli agricoltori, dei pastori, dei
pescatori, delle cooperative e delle organizzazioni agricole e coinvolgiamo tutti nell’ideazione e
nella realizzazione dei programmi che sosteniamo. Il nostro contributo consente alle
organizzazioni delle popolazioni rurali di raggruppare i singoli individui per lavorare più
efficacemente e permette a questi gruppi di entrare in contatto con altre associazioni più grandi
ed influenti, favorendo così l’integrazione associativa all’interno del villaggio, della municipalità,
del distretto o persino a livello nazionale. Le associazioni più grandi e forti di produttori possono
sia offrire servizi ai membri sia attrarre fornitori di servizi agro-tecnologici privati o statali nella
propria area di attività, come servizi di ampliamento e di finanziamento rurale, fornitori di beni
primari e acquirenti di prodotti.
La filosofia alla base delle cooperative è l’appartenenza volontaria. È un’impresa sociale che risponde
alle esigenze dei suoi membri e delle rispettive comunità, aumentando i redditi, sviluppando le capacità
produttive degli associati, rafforzandone l’influenza. Le cooperative agricole rendono possibile la
creazione di legami tra fornitori di beni primari, di servizi finanziari, acquirenti e fornitori di servizi
pubblici; in questo modo ciascun fornitore di servizi può investire in quell’area, certo che i servizi
complementari di cui necessitano gli agricoltori sono accessibili. Le associazioni dei produttori possono,
inoltre, influenzare le politiche di settore, facendo sì che la voce collettiva degli agricoltori sia ascoltata a
livello nazionale e sub-nazionale. La rappresentanza nelle piattaforme nazionali assicura loro un ruolo
nei processi decisionali, consentendo di sottolineare la priorità di temi quali la pianificazione dello
sviluppo rurale e di monitorare i programmi di investimento rurale.
Alla fine degli anni ’90, a SãoTomé e Príncipe, l’industria del cacao è stata duramente colpita dal
crollo dei prezzi. Ciò nonostante, una successiva valutazione ha mostrato che grazie
all’eccellente qualità delle varietà di cacao di SãoTomé, sussistevano le potenzialità per
combinare la produzione biologica con i principi di commercio equo e di aumentare, quindi, i
redditi degli agricoltori. Nell’ambito di un programma sostenuto dall’IFAD, le comunità furono
incoraggiate ad organizzarsi in associazioni. I rappresentanti delle associazioni delle comunità
formarono la Cooperativa di Esportazione e Commercializzazione del Cacao Biologico (CECAB)
per coordinare le attività commerciali e, nel 2005 firmarono un contratto quinquennale di
fornitura di cacao biologico con Kaoka, produttore francese di cioccolato biologico leader nel
settore. Grazie all’IFAD e ai suoi partner, quasi 2.200 agricoltori oggi producono 200 tonnellate
di cacao biologico per l’industria internazionale del cioccolato bio. Il reddito dei piccoli
agricoltori è passato in media dal 25% sotto la soglia di povertà all’8% al di sopra delle stesse.
Molti sono anche i benefici per le comunità, in quanto le associazioni investono parte degli
introiti in infrastrutture, quali centri di cure primarie e migliori reti fognarie. Inoltre, essendo
organizzati in associazioni, i produttori ottengono prezzi migliori per i loro prodotti, ricevono
corsi di formazione in ambito di tecnologie eco-compatibili e risparmio del lavoro e hanno
accesso ad un forum tramite cui manifestare le proprie esigenze.
In Ruanda, un altro progetto sostenuto dall’IFAD ha permesso di risanare una piantagione di tè
del governo che versava in pessime condizioni, sviluppando 1.200 ettari di piantagione e
rafforzando la capacità delle associazioni dei lavoratori del tè di unire le forze e formare una
cooperativa. Il progetto ha permesso la costituzione di una joint venture tra investitori privati e
la cooperativa, in grado di gestire una nuova fabbrica del tè in cui la lavorazione della pianta del
tè avviene direttamente sulle piantagioni e per mano dei piccoli agricoltori. I partner privati
hanno investito 2 milioni di dollari americani finalizzati alla costruzione di uno stabilimento di
lavorazione adiacente alla piantagione e hanno contribuito apportando l’indispensabile knowhow tecnico e commerciale. L’IFAD ha erogato un contributo pari a 5.2 milioni di dollari
americani destinati alla riqualifica della piantagione del governo, che è stata in seguito
parzialmente ceduta in locazione alla società e parzialmente assegnata ai piccoli agricoltori. Il
Fondo ha, inoltre, acquistato una quota pari al 15% della società per conto dei piccoli agricoltori.
Il prezzo ricevuto dai piccoli produttori è aumentato di circa il 60%. E in qualità di soci, hanno il
diritto di sedere nel consiglio, sono coinvolti nei processi decisionali e possono contrattare
collettivamente sul mercato. Nonostante il progetto non fosse rivolto direttamente alla
sicurezza alimentare e nutrizionale, ha contribuito al suo miglioramento mediante l’aumento di
reddito per i piccoli agricoltori e la crescita occupazionale per le fasce più povere della
popolazione rurale.
Sappiamo che la crescita generata dall’agricoltura è due volte più efficace nel ridurre la povertà
rispetto alla crescita in altri settori. I piccoli produttori e i piccoli agricoltori in genere sono i
principali investitori nel settore agricolo dei paesi in via di sviluppo. Investono il proprio denaro,
il proprio tempo e il proprio lavoro e assumono tutti i rischi legati al rischio di impresa.
All’IFAD, crediamo fermamente che l’agricoltura, persino su piccolissima scala, sia un’attività
commerciale. Il modo migliore per creare le condizioni necessarie affinché i piccoli agricoltori
possano potenziare le loro attività, è sostenere e lavorare con le loro organizzazioni.
L’esperienza ci insegna che le organizzazioni degli agricoltori, quali le cooperative, detengono la
chiave per lo sviluppo agricolo, la riduzione della povertà e la sicurezza alimentare e nutrizionale
e noi continueremo a sostenerle e ad investire su di loro.
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