fare di più non significa fare meglio. le pratiche ad alto rischio di
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“FARE DI PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” 20 gennaio 2016 ASO S Croce e Carle Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Nonostante sia universalmente riconosciuto che la medicina debba basarsi su prove scientifiche di efficacia, da tempo è stato evidenziato che molti esami e molti trattamenti farmacologici e chirurgici, largamente diffusi nella pratica medica, non apportano benefici per i pazienti, anzi rischiano di essere dannosi. CIÒ VALE ANCHE PER ALCUNE PRATICHE ASSISTENZIALI. Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Per questo, dal settembre 2013 è stato avviato nell’Azienda S. Croce e Carle di Cuneo il progetto Aziendale “Fare di più non significa fare meglio - Le 3 pratiche a rischio di inappropriatezza”, con lo scopo di migliorare la qualità e la sicurezza dei servizi erogati dalla nostra Azienda, attraverso la riduzione di pratiche (esami diagnostici e trattamenti) che, secondo le conoscenze scientifiche disponibili, non apportano benefici significativi ai pazienti ai quali sono generalmente prescritte. Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” IL PROGETTO NELL’ANNO IN CORSO INTENDE COINVOLGERE NON SOLO I MEDICI, MA ANCHE GLI ALTRI PROFESSIONISTI DELLA SALUTE, “DIPSA”, IN UNA COMUNE ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ, PER FAVORIRE LA COLLABORAZIONE E L’APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE E MULTIPROFESSIONALE. Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” P E ST Y B P E T S P E ST Y B P E T S Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Dal 1/1/2016 DIPSA Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” 69 Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche PRATICA 1 Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” NON UTILIZZARE LA PREPARAZIONE INTESTINALE DI ROUTINE PRIMA DEGLI INTERVENTI CHIRURGICI PRATICA 1 CIRIO Angela ZORDAN Ileana MEINERO Rosanna Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Fase 1 PREMESSA Una preparazione intestinale tradizionale non riduce il rischio di complicanze ed aumenta il rischio di fistole anastomotiche e può risultare inutile o dannosa poiché comporta disidratazione e squilibri idro-elettrolitici. Negli ultimi anni sono stati pubblicati protocolli innovativi di riabilitazione precoce (Programma Fast Track Surgery o ERAS) dove viene abolita o ridotta la preparazione intestinale e la chirurgia colo rettale è, ad oggi, il principale campo di applicazione di questi protocolli. Il Programma Fast Track Surgery “recupero migliore dopo chirurgia” consiste in una serie di misure basate sull’evidenza scientifica, che hanno lo scopo di ridurre lo stress provocato dall’atto chirurgico, quali l’abolizione della preparazione intestinale, il controllo del dolore, la precoce ripresa dell’alimentazione e della mobilizzazione. I dati che emergono dalla letteratura suggeriscono come il protocollo ERAS consenta un miglioramento degli outcomes post-operatori L’ ERAS è un programma multimodale e multidisciplinare volto ad accellerare la ripresa post operatoria dei pazienti e ridurre lo stress dell'atto chirurgico Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Inizio progetto: • Luglio 2015 Argomento: • Pratica intestinale preoperatoria Strutture coinvolte: • Chirurgia generale • Urologia • Ginecologia • Degenza toraco vascolare • Cardiochirurgia Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Fase 1 COME CI SIAMO ORGANIZZATE: Dopo il primo incontro (luglio) preliminare con il SITRO (oggi DIPSA) che ha spiegato l'obiettivo del progetto, abbiamo contattato tutte le chirurgie escludendo tutte quelle che non applicano preparazione intestinale pre operatoria. Abbiamo organizzato una riunione coinvolgendo le strutture che praticano preparazione intestinale pre operatoria: • Il referente medico della chirurgia generale ha spiegato le motivazioni cliniche del protocollo fast track che abolisce le preparazioni intestinali nel pre operatorio di chirurgia ordinaria • Confronto tra dirigenti medici delle varie specialità: • con adesione da parte della chirurgia vascolare, della urologia e della ginecologia • non adesione della cardiochirurgia con motivazioni cliniche non sostenute attualmente da evidenze Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Fase 2 Incontro successivo tra i coordinatori delle strutture che decidono di aderire al protocollo: • urologia e ginecologia continuano la sperimentazione ampliando interventi esclusi in precedenza, • la chirurgia vascolare decide di iniziare la sperimentazione su interventi selezionati • stesura della prima bozza del protocollo condiviso, diviso per specialità • da gennaio 2016 inizio applicazione con raccolta dati. Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Fase 3 Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” PUNTI DI FORZA: 1 applicazione del protocollo ERAS1 strutturato e sperimentato dal 2010 in chirurgia condivisione e collaborazione tra le strutture partecipanti al progetto con ampliamento di tipologie di intervento beneficio per i pazienti che non devono essere sottoposti a preparazioni inefficaci e inutili causa di squilibri dannosi ERAS (Enhanced Recovery After Surgery) Programma multimodale e multidisciplinare volto ad accellerare la ripresa post operatoria dei pazienti e ridurre lo stress provocato dall'atto dall'atto chirurgico. Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” PUNTI DI DEBOLEZZA: criticità organizzative che non hanno permesso l'applicazione e il monitoraggio del protocollo in tempi brevi a seguito di altre priorità organizzative Resistenza da parte di alcune figure professionali (clinici), es: due gruppi differenti di anestesisti in fase di confronto sulle stesse linee guida Cambiamento della mentalità e dell'organizzazione all'interno delle strutture (es: digiuno preoperatorio1) 1 Tempi di digiuno: digiuno la riduzione del digiuno pre operatorio a 2 h (3 h in caso di ritardato svuotamento gastrico es. diabete, reflusso gastrico) per i liquidi senza residuo non aumenta le complicanze (Cochrane Review 2003) La somministrazione orale pre operatoria di soluzioni di carboidrati oligomerici (maltodestrine) consente di diminuire la sete, il grado di ansietà ansietà del pz. pz. Il carico di glucosio pre operatorio riduce l'insulino l'insulino dipendenza Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” 69 Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche PRATICA 2 Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” EVITARE L’USO DI SOVRASCARPE COME MISURA DI PREVENZIONE DELLE INFEZIONI PRATICA 2 MONDINO Patrizia OCCELLI Paola Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Evitare l’uso di sovrascarpe come misura di prevenzione delle infezioni Il CDC (Centers for Disease Controlo and prevention) tratta espressamente l’argomento all’interno di due Linee Guida, delle quali, quella del 1999 riporta: “non è mai stato dimostrato che l’uso di sovrascarpe riduca il rischio di infezioni del sito operatorio o la carica batterica sul pavimento della sala operatoria”. Le linee guida indicano di non usare le sovrascarpe come mezzo per il controllo delle infezioni, con una raccomandazione di livello IB. Contrariamente a quanto sostenuto in letteratura, all’interno di alcune strutture si è ancora riscontrata la presenza di sovrascarpe in numero elevato. Indicatore Numero di sovrascarpe approvvigionati dalle singole Strutture prima e dopo il progetto Confronto fra due periodi (2014 vs 2015) CDC. Guidelines for the Prevention of Surgical Site Infection, 1999 Centers for Disease Control and Prevention. Guidelines for environmental infection control in health-care facilities: recommendations of CDC and the Healthcare Infection Control Practices Advisory Committee (HICPAC). MMWR 2003; 52: 1-48 Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Materiali e metodi Indagine sull’utilizzo di sovrascarpe come misura di prevenzione delle infezioni correlate a pratiche assistenziali assistenzial (ICPA) attraverso il coinvolgimento dei CDC e di seguito dei coordinatori di Struttura. E’ stata predisposta una lettera che riprende le linee guida e sottolinea che indossare i sovrascarpe è una manovra a rischio di inquinamento per le mani degli operatori e/o dei visitatori e che il sovrascarpe ha il solo scopo di non portare macro sporco sulla superficie di un pavimento pulito. Alla lettera è stato allegato il report del Magazzino che riporta il numero di sovrascarpe richiesti dalle singole Strutture/Servizi nel periodo 1 gennaio/30 giugno 2015 (164300 pezzi = 36 strutture) Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Materiali e metodi Ogni coordinatore di Struttura/Servizio ha risposto alle seguenti domande: Descrivere la motivazione di utilizzo del sovrascarpe nella pratica giornaliera e nelle situazioni particolari Descrivere situazioni nelle quali i sovrascarpe vengono utilizzati: dagli operatori interni alla struttura, dagli operatori esterni alla struttura da pazienti e/o persone provenienti dall’esterno Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Risultati in nessun Dipartimento si utilizza il sovrascarpe come misura di prevenzione delle infezioni Dopo l’indagine emerge che: Utilizzati: da pazienti ed accompagnatori che accedono per piccoli interventi e in alcuni casi usati come protezione per il paziente (medicazioni) per percorsi brevi (esterni che accedono a studi/uffici) senza rischio di inquinamento per evitare lo sporco sul pavimento (sempre o in base alle condizioni metereologiche) Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Risultati Utilizzati per abitudine e senza motivazione quindi ELIMINATI IN 7 STRUTTURE (77800 pezzi = 48% del totale usato in azienda) nei laboratori protetti viene giustificato l’utilizzo nel rispetto delle disposizioni legislative (9100 pezzi = 5% del totale usato in azienda) Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Conclusioni nella maggioranza dei casi non è previsto l’uso dei sovrascarpe come DPI necessari al tipo di isolamento adottato (via aerea, contatto…) quando usati su pavimenti bagnati, al fine di mantenere il pavimento pulito, mettono gli operatori a rischio caduta. Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Indicatore Anno 2014 = pezzi 328100 Vs Anno 2015 = pezzi 281500 riduzione del 15% La riduzione non è significativa quindi Correttivo STOP CONSEGNA DA MAGAZZINO Elencando strutture e servizi che possono mantenere un quantitativo minimo Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Correttivo Ambulatori l’uso di sovrascarpe per i pazienti ambulatoriali esterni riconsiderando e distinguendo gli spazi attigui al Servizio (corridoi, sale attesa, studi) dai locali destinati ad interventi/procedure (sale a bassa carica batterica) Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Correttivo Sale operatorie consumi in 6 mesi 33900 Condividere e regolamentare l’uso distinguendo spazi e locali In sala operatoria si entra solo con divisa pulita e calzature pulite dedicate Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” 69 Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche PRATICA 3 Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” RIDURRE AL MINIMO LA DURATA DELLA CATETERIZZAZIONE VESCICALE PRATICA 3 SANSOLDO Norma Gruppo di lavoro: Galizio Maddalena Cavallo Alda Dogliotti Daniele Occelli Paola Conti Andreina – Studente CLI Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” premessa Le Linee guida CDC 2009 indicano come motivi di appropriatezza per mantere il catetere vescicale a permanenza: 1. Ritenzione urinaria acuta/ostruzione vescicale 2. Monitoraggio intensivo 3. Presenza di lesioni cutanee III-IV stadio 4. Mantenimento comfort a fine vita 5. Utilizzo perioperatorio per selezionate procedure chirurgiche Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Indagine preliminare Degenze coinvolte: geriatria e cure intermedie, ematologia, gastroenterologia, mal. Infettive, medicina specialistica 1 e 2, Medicina Interna S. Croce e Carle, ematologia Periodo di osservazione: 24 agosto – 13 settembre 2015 Elaborazione e somministrazione di schede di monitoraggio riguardanti: - Motivo del posizionamento del catetere vescicale - Motivo del mantenimento c.v. - Valutazione post rimozione c.v di segni e sintomi - 50 pazienti coinvolti Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Elaborazione strumento – fasi Revisione della letteratura Condivisione con gruppo di lavoro ristretto Condivisione con i coordinatori e implementazione Coinvolgimento del personale infermieristico nella raccolta dati Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Risultati DEGENZA Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Risultati Media dei giorni di osservazione: 6.18 giorni Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Risultati Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Motivo posizionamento catetere vescicale MONITORAGGIO DIURESI GIORNALIERO MONITORAGGIO DIURESI GIORNALIERO PZ INCONTINENTE RITENZIONE URINARIA 10 2 19 ESAME RADIOLOGICO 1 SEPSI 1 INTERVENTO CHIRURGICO 3 MONITORAGGIO DIURESI INTENSIVO 4 AUTORIMOZIONE 1 Non riferito 3 RISCHIO LESIONI DA PRESSIONE 1 STATO DI COSCIENZA ALTERATO: COMA 1 AFASIA 1 MONITORAGGIO DIURESI GIORNALIERO PZ INCONTINENTE E ALLETTATO 1 INCONTINENZA 1 MONITORAGGIO DIURESI GIORNALIERO E RACCOLTA URINE 1 TOT 50 ” Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA Risultati Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Prospettive prossime e future Elaborazione di uno strumento basato sulle evidenze di letteratura da utilizzare in via ordinaria e da allegare alla documentazione sanitaria per la valutazione dell’appropriatezza di inserimento e del mantenimento del catetere vescicale. Test dello strumento a fine primavera 2016 Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” 69 Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche PRATICA 4 Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” EVITARE L’USO DEI GUANTI IN MODO INAPPROPRIATO PRATICA 4 NASI Lorella CORRADI Rosetta Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Inizio progetto: • Settembre 2015 Argomento: • utilizzo dei guanti non sterili (nitrile e vinile) Strutture coinvolte: • tutte le Strutture Sanitarie dell’A.O. S. Croce e Carle Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Evidenze e considerazioni sull’uso dei guanti È consigliabile che il personale sanitario indossi i guanti per due motivi principali: 1.impedire la trasmissione dei microrganismi potenzialmente patogeni, residenti o presenti temporaneamente sulle mani del personale, che li veicola ai pazienti e da paziente a paziente 2.ridurre il rischio che gli operatori sanitari acquisiscano le infezioni dai pazienti WHO. Guidelines on Hand Hygiene in Health Care, 2009 Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Evidenze e considerazioni sull’uso dei guanti L’uso non necessario dei guanti in situazioni in cui ciò non è raccomandato rappresenta una perdita di risorse senza necessariamente portare ad una riduzione della trasmissione crociata e può ridurre le opportunità di igiene delle mani WHO. Guidelines on Hand Hygiene in Health Care, 2009 Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Obiettivi Utilizzare i guanti in modo appropriato garantendo a pazienti e operatori un livello di sicurezza adeguato ed assicurando la corrispondenza fra il guanto utilizzato e l’attività da svolgere Garantire consumi congrui e contenere i costi utilizzando, a parità di sicurezza e prestazioni, il guanto a costo contenuto ed evitando l’uso di guanti per le attività che non lo richiedono. Ridurre tra gli operatori sanitari le malattie professionali da guanti e le reazioni avverse tra i pazienti. Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Consumi 2015 NITRILE VINILE Guanti 6.888.500 pezzi 237.300 pezzi Costo 220.870 € 4.858 € Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Fasi del progetto Analisi delle norme, delle indicazioni d’uso dei dispositivi e della bibliografia internazionale Censimento delle procedure elaborate dall’A.O. Analisi dei consumi: quantità consegnata a ciascuna Struttura sanitaria, distinta per tipologia di guanto (nitrile, vinile), nel periodo 1 gennaio 2015 – 30 giugno 2015 Confronto con Medico Competente, Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione, Dirigente Medico Direzione Sanitaria di Presidio per condividere le indicazioni di utilizzo dei guanti. Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Elaborazione di uno strumento di sintesi (bundle) con indicazioni d’uso Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Fasi del progetto Trasmissione dello strumento elaborato a tutte le Strutture Sanitarie (gennaio 2016) Monitoraggio dei cambiamenti conseguiti alla diffusione delle indicazioni d’uso Valutazione dei consumi nel periodo 1 gennaio 2016 - 30 giugno 2016 al fine di registrare i cambiamenti nell’utilizzo dei guanti sanitari. Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Valutazione consumi: risultati attesi Guanti vinile Guanti nitrile Totale guanti utilizzati Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” 69 Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche PRATICA 5 Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” EVITARE IL DIGIUNO PROLUNGATO NEL POST CESAREO PRATICA 5 FERRERO Federica BELAFATTI Rosella Presentano Inf. Martini Lucia Ost. Caula Francesca Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” OBIETTIVO Dimostrare che l’alimentazione precoce post TC non è associata all’aumento dei sintomi gastrointestinali o dell’ileo paralitico. FASI 1. 2. 3. 4. Analisi della letteratura Attuazione del progetto di ricerca Analisi dei risultati Stesura del protocollo Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” FASI Analisi della letteratura L’alimentazione precoce dopo TC: Attuazione del progetto di ricerca non è associata ad eventi avversi; Analisi dei risultati Stesura del protocollo comporta: • maggiore soddisfazione materna, • deambulazione precoce, • maggiore autonomia nella gestione del neonato, • degenza ridotta. 1. 2. 3. 4. Orji EO, Olabode TO, Kuti O, Ogunniyi SO. A randomised controlled trial of early initiation of oral feeding after cesarean section. J Matern Fetal Neonatal Med. 2009 Jan;22(1):65-71. Masood SN, Masood Y, Naim U, Masood MF. A randomized comparative trial of early initiation of oral maternal feeding versus conventional oral feeding after cesarean delivery. Int J Gynaecol Obstet. 2014 Aug;126(2):115-9. doi: 10.1016/j.ijgo.2014.02.023. Epub 2014 Apr 29. Huang H, Wang H, He M.Early oral feeding compared with delayed oral feeding after cesarean section: a meta-analysis. J Matern Fetal Neonatal Med. 2015 Mar 10:1-7. Fitzgerald JEF, Ahmed I. Systematic review and meta-analysis of chewing-gum therapy in the reduction of postoperative paralytic ileus following gastrointestinal surgery. World J Surg. 2009 Dec;33(12):2557-66. Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” FASI Periodo di svolgimento: • Giugno-Dicembre 2015 1. 2. 3. 4. Analisi della letteratura Attuazione del progetto di ricerca Analisi dei risultati Stesura del protocollo Campione: • 60 pazienti sottoposte a TC Caso: • 30 pazienti (15 TC elettivo e 15 TC urgente) Alimentazione precoce Controllo: • 30 pazienti (15 TC elettivo e 15 TC urgente) Alimentazione standard Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” ALIMENTAZIONE STANDARD ALIMENTAZIONE PRECOCE Dopo la canalizzazione: Minestrina e frutta cotta Dopo 48 ore: Dieta I° livello Dopo 72 ore: Dieta libera Dopo 6 ore: Liquidi chiari Dopo 12 ore: Minestrina e frutta cotta The con fette biscottate Dopo 24 ore: Dieta I° livello (per 24 ore) Dopo 48 ore: Dieta libera Uso del Chewing-gum consigliato nel post intervento per circa 30’ 3-4 volte al giorno fino alla ripresa della peristalsi. Terapia infusionale: N° 2 PERI 2000cc a 100-120 ml/h (durata complessiva 36-40 ore) Rimozione catetere vescicale al termine della terapia infusionale Terapia infusionale: N° 1 PERI 2000cc a 120 ml/h (durata complessiva 16 ore) Rimozione catetere vescicale al termine della terapia infusionale (entro 24 ore dall’intervento) Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Nel gruppo trattato con l’alimentazione precoce: > soddisfazione materna Rimozione anticipata del Foley Precoce ripresa: FASI Analisi della letteratura Attuazione del progetto di della peristalsi ricerca Analisi dei risultati della deambulazione Stesura del protocollo < ricorso a: terapia farmacologica antalgica Esami strumentali diagnostici 1. 2. 3. 4. Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Attuazione del protocollo a partire da Dicembre 2015 FASI 1. 2. 3. 4. Analisi della letteratura Attuazione del progetto di ricerca Analisi dei risultati Stesura del protocollo CONCLUSIONI La precoce ripresa dell’alimentazione per OS dopo TC: È ben tollerata e non è associata a maggior rischio di complicanze. Comporta maggiore soddisfazione materna, precoce deambulazione e degenza ridotta. Assicura alle puerpere un maggiore apporto calorico, utile per la guarigione della ferita e per la ripresa in generale e per la produzione di latte. Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” 69 Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche PRATICA 6 Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” EVITARE DI USARE I SUPPORTI NUTRIZIONALI ORALI (ONS) SENZA PARERE DIETOLOGICO PRATICA 6 MARRAS Salvatorina Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” BACKGROUND Il consumo di integratori è indicato in caso di: Necessità di nutrizione “controllata” Quando l’alimentazione non è sufficiente Quando il supporto con alimenti naturali non soddisfa i fabbisogni Una volta stabilito l’obiettivo nutrizionale, occorrerà adottare le opportune strategie per raggiungerlo con un adeguato counselling dietistico Revisione dell’alimentazione per os in termini di composizione qualiquantitativa La prescrizione di Integratori Programma nutrizionale Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” BACKGROUND L’alimentazione spontanea può risultare insufficiente: per riduzione delle ingesta per aumento dei fabbisogni; può risultare inadeguata in caso di malassorbimento L’uso degli integratori può essere appropriato se: si ha conoscenza dei prodotti se si individuano quelli con contenuti nutrizionali più appropriati nelle differenti situazioni ciniche. Al fine di rendere più tempestivo un intervento nutrizionale è opportuna l’identificazione precoce, all’ingresso in ospedale, dei soggetti malnutriti o a rischio di malnutrizione. Sono disponibili in Letteratura varie tipologie di test di screening, suggeriti per differenti setting terapeutici e differenti tipologie di pazienti. Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” OBIETTIVO Obiettivo di questo lavoro è l’individuazione precoce dei pazienti a rischio di malnutrizione attraverso l’applicazione di test di screening adeguati . l’impostazione di interventi nutrizionali secondo le attuali LLGG internazionali, riservando la suplementazione nutrizionale con integratori ai soli pazienti individuati dal personale specializzato della SC di Dietetica e Nutrizione Clinica. Tali obiettivi possono essere raggiunti con l’applicazione di un test di screening nutrizionale che sarà somministrato a tutti i pazienti ricoverati entro le prime 48 ore. A tal fine sarà utilizzato il Test Malnutrition Screening Tool (MST), scelto per la sua facile applicabilità da parte del personale infermieristico delle strutture. Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” TEMPI DI RACCOLTA DATI Lo strumento di ricerca verrà somministrato all’interno delle strutture complesse dal 21/03/16 per un periodo sperimentale di 6 mesi. Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” CRITERI DI INCLUSIONE/ESCLUSIONE Nel progetto saranno inseriti tutti i pazienti ricoverati nelle strutture identificate: S. Croce Carle Ematologia, Gastroenterologia, Medicina Interna 5° p. Geriatria, Medicina specialistica 1, Malattie Infettive Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” MODALITA’ DI RACCOLTA DATI Il personale infermieristico dovrà eseguire al momento del ricovero, la rilevazione del peso corporeo di tutti i pazienti, al fine di rilevare un eventuale calo ponderale e, tramite l’applicazione dello screening, individuare lo score del caso e definire il tipo di intervento da attuare. Se sarà necessario l’intervento del dietista per una valutazione nutrizionale, questa può comportare sia la scelta: • dell’integratore (ONS) • che l’inserimento di spuntini integrativi del pasto. pasto Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” PRESENTAZIONE DELLO STRUMENTO DI RICERCA Allo scopo di raggiungere gli obiettivi prefissati, è stato individuato il Malnutrition Screening Tool (MST), uno strumento semplice, facilmente applicabile dal personale infermieristico, sviluppato e • validato per i pazienti ospedalizzati. Lo strumento di rilevazione dei dati si articola in 2 step: step Il 1°Step consiste in tre domande riguardanti l'appetito e la perdita di peso recente non intenzionale Nel 2°Step viene definito il punteggio ed il tipo di intervento da adottare. Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Step 1 1. MALNUTRITION SCREENING TOOL (MST) Il paziente ha perso peso involontariamente negli ultimi 3 mesi ? Punteggio No Non sa 0 2 2. Se si, quanto peso ha perso? 0,5 Kg – 5 Kg > 5 Kg – 10 Kg > 10 Kg – 15 Kg > 15 Kg 1 2 3 4 Punteggio Peso 3. Il paziente ha ridotto l’alimentazione per mancanza di appetito? 0 1 No Si Punteggio Appetito Totale Punteggio Peso + Appetito Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Step 2 MALNUTRITION SCREENING TOOL (MST) Punteggio 0 NO RISCHIO MALNUTRIZIONE Si evidenzia una lieve riduzione delle ingesta senza perdita di peso. NESSUN INTERVENTO Punteggio Punteggio Punteggio BASSO RISCHIO MALNUTRIZIONE Counselling infermieristico 2 MEDIO RISCHIO MALNUTRIZIONE Se le condizioni cliniche che hanno portato al punteggio 2 dovessero persistere: richiedere il Counselling dietistico (Ippocrate) 3 ELEVATO RISCHIO MALNUTRIZIONE 1 INTERVENTO NUTRIZIONALE richiedere precocemente la consulenza dietistica/dietologica (Ippocrate) Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” e domani…. si continua e si ricomincia …. Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” INSERIAMO LE PROFESSIO NI SANITARIE MANCANTI ??? INFERMIERI PEDIATRICI TSLB TSRM PSICOMOTRICISTI TECNICO DI NEUROFISIOPATOLOGIA FISIOTERAPISTI Altri… Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Riferimenti del DIPSA e dell’Ufficio Qualità e Comunicazione INDIRIZZI MAIL [email protected] [email protected] [email protected] Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” SITO ITALIANO DI RIFERIMENTO http://www.slowmedicine.it/fare-di-piu-non-significa-faremeglio/pratiche-a-rischio-di-inappropriatezza-in-italia.html Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA” Per il proprio paziente non si deve fare tutto ciò che è umanamente possibile, ma solo tutto ciò che è scientificamente corretto William Osler Progetto Aziendale 2016: “FARE DI PIÙ PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO. LE PRATICHE AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA” INAPPROPRIATEZZA”