Progetto bullismo - Cattaneo

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Progetto bullismo - Cattaneo
1-7-2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA - PARTE
seconda - N. 190
SCHEDA PROGETTO
PER PROGETTI A VALENZA TERRITORIALE PER ATTIVITÀ DI SPESA CORRENTE
PROMOSSI DA SOGGETTI PRIVATI SENZA FINI DI LUCRO RIVOLTI A PREADOLESCENTI E
ADOLESCENTI – PUNTO 2.1, LETTERA B. DELL’ALLEGATO A) . ANNO 2014
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SOGGETTO RICHIEDENTE
Centro Antimobbing “Rodolfo Degoli” (APS)
In collaborazione (Cfr. lettere di intenti) con:
- le scuole IIS “Catatneo e ITG “Guarini” di Modena;
- Soc. Coop. “Progetto Sociale” di Modena;
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TITOLO PROGETTO
Non solo Bullismo: disagio, inquietudine “creativa”…ricerca di sé.
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ANALISI DI CONTESTO E OBIETTIVI
1. Nel documento di sintesi dell’“Indagine conoscitiva sulla condizione dell’Infanzia e
dell’Adolescenza in Italia 2012”, condotta dall’Istituto di Ricerca Eurispes in collaborazione
con Telefono Azzurro, gli adolescenti vengono così ritratti:
“Hanno una mano sul mouse e davanti agli occhi lo schermo di un pc, con l’altra mano
scrivono messaggi sullo smartphone, un auricolare porta ad un orecchio la musica e con
l’altro orecchio ascoltano la Tv sintonizzata sul canale preferito. E’ così che i giovani si
muovono nei meandri della più moderna tecnologia, dando vita ad una generazione
multitasking”.
Nello stesso documento viene, di seguito, riportata un’attenta descrizione delle fruizioni
tecnologiche da parte degli adolescenti, riguardanti media, telefonini e internet, e viste in
rapporto agli adulti e alla stessa scuola; vi si descrivono anche i fenomeni estremamente
negativi ad esse legati, quali Sexting e Gioco d’Azzardo, che si sommano ad altri fenomeni,
altrettanto gravi e pericolosi, come la Dating violence, l’Alcolismo e la Fuga da casa.
Apparentemente i giovani adolescenti (il 66,6%/67,6%) si mostrano “felici” e “divertiti”,
ma sono quegli stessi, almeno il suo 40%,
che avvertono frequentemente e
profondamente sensazioni di noia, di ansia, di solitudine, fino a toccare la depressione o a
sfociare nella “rabbia”.
I giovani in età adolescenziale, nei momenti di crisi, difficilmente si rivolgono ad un adulto,
preferiscono l’amico all’adulto e frequentemente scelgono il Social Network come tramite,
per cui diventa sempre più difficile “raggiungerli”, entrare nei loro pensieri, cogliere i loro
veri sentimenti…trovare la strada per parlare con loro ed aiutarli.
2. L’approccio educativo è cambiato radicalmente sia all’interno della famiglia sia nel
mondo della scuola.
Nella famiglia, messa a dura prova dalla crisi economica che, iniziata nel 2008, tende a
radicarsi e a mutarne le abitudini, il dialogo tra le diverse generazioni è diventato difficile,
talvolta impossibile, in quanto, giorno dopo giorno, per il continuo mutare dei sistemi di
comunicazione, cresce anni luce la distanza tra esse.
Nella scuola, non potendo questa contare, come un tempo, sull’antico alleato
rappresentato dalla “famiglia”, i docenti sono molto soli nello svolgimento del loro lavoro di
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educatori e, quando si ritrovano in classi problematiche, sentono che il loro approccio
educativo necessita di altri supporti.
Dagli anni ‘60 in poi la scuola si è posta un obiettivo molto preciso, che è quello di
includere piuttosto che escludere, di lottare ad ogni costo contro la dispersione e di
attivare ogni mezzo, in armonia con le istituzioni territoriali, affinché il giovane studente
rimanga nel gruppo classe e sia messo nelle condizioni di apprendere. Tutta la comunità,
sul tempo della lunga durata, trae giovamento da questo, in quanto l’adolescente non
integrato di oggi è l’adulto sofferente e, per questa ragione, poco produttivo di domani:
pertanto, se persiste fino all’età adulta il suo disadattamento e non viene aiutato a venirne
fuori, a risolverlo in qualche modo, egli rappresenterà per essa sempre un costo ed un
problema sociale, divenuto nel frattempo irrisolvibile.
3. Ma perché il gruppo classe funzioni, bisogna prendere atto di un fenomeno che, qualora
trovi terreno fertile per attecchire, può minarlo alla base: il bullismo, basato su
comportamenti di prevaricazione e prepotenza, venendosi a creare all’interno della classe
dinamiche di dominanza e sottomissione. Ma chi è il bullo?
Si legge la prima vera descrizione del “bullo” nel libro Cuore di Edmondo De Amicis,
allorché viene presentato il personaggio Franti:
“E’ malvagio.[…]Quando uno piange, egli ride.[…] Provoca tutti i più deboli di lui, e
quando fa a pugni, s’inferocisce e tira a far male.[…] Non teme nulla, ride in faccia al
maestro, ruba quando può, nega con una faccia invetriata, è sempre in lite con
qualcheduno. […] Egli odia la scuola, odia i compagni, odia il maestro”
Franti è presentato come l’antieroe, come l’antagonista di Garrone, che, invece, impersona
il perfetto modello delle “virtù civili” sognate dall’Italia appena unificata; sospeso
ripetutamente, l’ultima volta per otto giorni, è riammesso in classe per intercessione della
madre malata, la quale, nelle sue parole, lascia capire che il bambino a casa subisce la
figura molto autoritaria, se non addirittura violenta, del padre. Nel corso della narrazione,
condotta a sei mani (lo studente Enrico Bottini, voce narrante; il padre di Bottini e il
maestro), la figura di Franti scompare e di lui si perdono le tracce. Il maestro, in un
momento di sconforto, arriva perfino a mettere a parte la classe del suo fallimento di
educatore nei confronti di Franti.
4. Oggi, a fronte di una società molto più complessa rispetto ad un tempo, l’impegno della
scuola e della comunità è teso a trovare strumenti, educativi e non, idonei a fare in modo
che il “Franti”della situazione non venga espulso o si disperda senza lasciare tracce.
Per raggiungere questo obiettivo, la prevenzione rimane l’unica strategia valida per
combattere il fenomeno, partendo dalle prime classi, se si tratta di allievi della scuola
secondaria di I e II grado, in quanto, a detta di tutti gli esperti, all’interno del gruppo
classe “più il tempo passa, più i ruoli si definiscono e le conseguenze diventano dannose”:
sia il bullo sia la vittima hanno bisogno di essere aiutati prima che i danni diventino
irreparabili e che gli stessi ruoli un giorno, in età adulta, possano ripetersi sul luogo di
lavoro, anche se con nomi – ma solo apparentemente – diversi, essendosi il bullo
trasformato in mobber.
5. C’è, infatti, un’importante linea di continuità tra bullismo e mobbing, che non può
essere trascurata, se si vuole fare una buona informazione/formazione e prevenzione,
perché, migliorando il mondo della scuola di oggi, agiamo di conseguenza anche sul
mondo del lavoro di domani. Non dimentichiamoci che, dopo che K. Lorenz nel 1963
coniugò il termine mobbing nell’ambito dell’etologia con il significato di “attacco collettivo
di una moltitudine di animali più deboli nei confronti di un animale più forte (il predatore)”,
alcuni anni dopo, nel 1972, in Svezia, nell’ambito della ricerca sull’aggressività, il termine
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bullying venne introdotto con significato perfettamente analogo a quello di mobbing. Un
filo rosso lega, quindi, il bullismo al mobbing: dal bullismo in età evolutiva al mobbing nel
mondo del lavoro il passo può essere più breve di quanto si possa immaginare.
6. Da qui l’impegno del Centro Antimobbing “Rodolfo Degoli” nella lotta contro il bullismo e
cyberbullismo nelle scuole, iniziato da tempo e culminato nell’a.s. 20013/14 con un
progetto indirizzato agli insegnanti e ai genitori delle scuole infanzia, primaria e secondaria
di I grado dal titolo “I bambini difficili: una sfida per gli insegnanti”: esso,
presentato al Tavolo Infanzia-Adolescenza-Famiglia dell’Unione dei Comuni del Distretto
Ceramico, di cui Il Centro Antimobbing “Rodolfo Degoli” fa parte, adottato dall’Unione dei
Comuni Montani Valli Dolo, Dragone e Secchia della provincia di Modena, è stato
sperimentato nella primavera 2014 presso l’I.C. di Montefiorino e l’I.C. di Prignano. Il
progetto è stato integrato e completato per l’a.s. 2014/15 con un nuovo progetto
indirizzato agli studenti della scuola secondaria di I grado dell’I.C. di Montefiorno.
Questo lavoro di prevenzione va ripetuto ed esteso ad altre scuole, intervenendo anche
sugli adolescenti del bienno superiore dell’obbligo, se vogliamo attenderci risultati duraturi
nel tempo. Non dobbiamo arrenderci o abbassare la guardia…pur essendo consapevoli
che, data la profonda crisi e trasformazione della famiglia e visti gli inarrestabili mutamenti
tecnologici, i risultati che dobbiamo attenderci sono ora parziali talvolta precari.
7. Ma, se non è possibile “debullizzare” del tutto la scuola, essendo il bullismo un
fenomeno sociale, possiamo fare in modo che il bullismo si trasformi in una risorsa per il
momento educativo, perché obbliga a confrontarsi su temi vitali per la “conoscenza”della
democrazia, quali: l’uso del potere e della forza; l’assunzione di responsabilità verso se
stessi e verso gli altri; il “sentimento” di solidarietà verso i più deboli a prescindere dalla
classe sociale, dalla razza e dalla religione di appartenenza; la ricerca della forza per
opporsi al prepotente; la scoperta del coraggio per affermare le proprie idee; il desiderio di
rimanere “puliti nel pensiero, nella parola e nell'azione” come promettono e giurano una
brava guida (girl guide) ed un bravo scout.
La scuola si pone così come modello di comunicazione (e di trasmissione) di
valori umani e civili.
8. In questo contesto e con gli obiettivi sopra illustrati, il Progetto “Non solo Bullismo:
disagio, inquietudine “creativa”…e ricerca di sé” è stato studiato per gli adolescenti del
biennio degli Istituti di Istruzione Secondaria di II Grado “Cattaneo” e “Guarini” di Modena,
che aderiscono al progetto con lettere di intenti sottoscritte dal Dirigente Scolastico di
entrambe le scuole (prof. Arch. Alberto De Mizio), che si allegano.
L’I.I.S. “Carlo Cattaneo” consta di 3 indirizzi di studio (Servizi commerciali; Operatore
moda; Operatore socio-sanitario); ha un numero di allievi pari 1415, di cui il 90% è di
genere femminile e il 34% è composto da stranieri.
L’I.T. per Geometri “Guarino Guarini” di Modena, ha, invece, una popolazione scolastica
(attualmente circa 550 allievi) prevalentemente di genere maschile (80%) e con una
presenza straniera molto limitata.
Attuare il progetto “Non solo Bullismo: disagio, inquietudine “creativa”…ricerca di sé” in
due scuole così diverse per popolazione scolastica sarà particolarmente significativo per la
nostra ricerca, perché i dati emersi, seppure provvisori e circoscritti, ci permetterà di
stabilire un confronto tra essi, al fine di verificare se le dinamiche di dominanza e
sottomissione sono più presenti nell’ambito scolastico con prevalenza femminile che in
quello con prevalenza maschile o viceversa.
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I due istituti sono ubicati l’uno accanto all’altro ed hanno, inoltre, lo stesso dirigente
scolastico: questo ci permetterà di lavorare parallelamente, in perfetta sintonia e con
grande risparmio di tempo.
9. Riepilogando, con il Progetto in oggetto il Centro Antimobbing “Rodolfo Degoli” si
propone i seguenti obiettivi:
1. nella prima fase informare e formare gli studenti sul fenomeno del “bullismocyberbullismo”;
2. fornire loro gli strumenti per riconoscere e affrontare il fenomeno all’interno del
gruppo classe;
3. costruire con loro un’alleanza basata sulla reciproca fiducia e sulla condivisione dei
temi sopra illustrati [paragrafo 7];
4. aiutarli ad uscire dall’individualismo, affinché essi imparino a riconoscere e
rispettare l’alterità, a comprendere le regole che sono alla base del vivere comune,
ad assumersi sempre la responsabilità delle conseguenze delle proprie azioni,
accettando così di crescere e di divenire parte attiva della comunità;
5. infine, con l’istituzione di uno sportello che dia loro un’idea di continuità nel portare
avanti gli obiettivi prefissati e che consenta loro di aprire un dialogo con il mondo
degli adulti.
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ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO
Destinatari: adolescenti/studenti delle scuole superiori (14-17 anni).
Argomenti:
1.





2.

Aspetti psicologici, comportamentali e sociali del bullismo e del cyberbullismo:
Definizione del concetto di bullismo e cyberbullismo;
Caratteristiche psicologico-comportamentali della vittima e del bullo (cyberbullo);
Gli altri attori coinvolti: gli spettatori;
Le vaie tipologie di azioni bullistiche;
Come difendersi e a chi rivolgersi;
Conseguenze legali del bullismo:
Cyberbullismo e responsabilità civile: culpa in educando, in vigilando e in
organizzando;
 Cyberbullismo e fattispecie criminose;
 Cyberbullismo e diritto di querela: chi e come può sporgere querela e a chi ci si può
rivolgere;
 La tutela dei minori dal cyberbullismo e profili di responsabilità.
Modalità di insegnamento:
-
lezioni frontali e attività di gruppo.
Relatori/Docenti/Esperti:
1. Dott.ssa Laura Cervone, Psicologa-psicoterapeuta, socio fondatrice e psicologa del
Centro Antimobbing “Rodolfo Degoli”
2. Dott.ssa Assunta Ioele, Avvocato esperto in diritto di famiglia, mediazione familiare e
prevenzione degli abusi sui minori. (Si allega CV)
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Durata del corso:
-
2 incontri (per 8 gruppi classe: 6 per il “Cattaneo” e 2 per il “Guarini”) per
complessivi 16 incontri
- di 4/5 ore per ciascuno incontro da tenere nei mesi di ottobre/novembre per
complessive 72 ore.
Modalità di insegnamento:
-
lezioni teoriche con il coinvolgimento e la partecipazione del pubblico;
attività pratiche in piccoli gruppi con facilitatore;
gruppo unico coordinato dalle relatrici del corso la dott.ssa Laura Cervone,
psicologa-psicoterapeuta e l’avvocato Assunta Ioele.
.I Parte/I Incontro
8.15 – 9.00  Lezione teorica: gli aspetti psicologici e comportamentali del bullismo;
9.00-12.00  Attività pratica: lettura (o visione di un filmato) di una storia sul bullismo
(cyberbullismo) e successiva discussione in piccoli gruppi con facilitatore.
12.00-13.00 Restituzione al gruppo e lettura della Carta dei Diritti Umani
II Parte/II Incontro
8.15 - 9.00  Lezione teorica: conseguenze legali del bullismo e profili di responsabilità
civile
9.00 -10.30  Attività pratica: simulazione in gruppo e discussione finale
10.30 – 11.30  Lezione teorica: il mobbing, il “bullismo degli adulti”: aspetti di differenza
e di continuità sul piano psicologico, comportamentale e legale
11.30 -12.30  Restituzione al gruppo e riflessioni sulla Carta dei Diritti Umani
12.30–13.00  somministrazione di un test per verificare il grado di comprensione, di
Interesse e di gradimento degli studenti.
III Parte
1. Sportello di ascolto per gli studenti
(di aiuto, supporto e monitoraggio)
In un ufficio messo a disposizione dalla rispettive scuole, “Cattaneo” e “Guarini”:
-
2/3 giorni al mese(secondo i bisogni/le richieste) per ciascuno istituto, al mattino o al
pomeriggio, a scelta della scuola, da attivare alla fine del corso;
5 ore per ciascun giorno per circa 5 mesi (3 h per il Cattaneo e 2h per il Guarini:
potranno variare a seconda dei bisogni e delle necessità che si verranno a
presentare in ciascuna scuola) per un complessivo monte ore di circa 50/75 h.
2. Somministrazione di Nuovo Test:
- alla fine dell’anno scolastico somministrazione di un nuovo test agli studenti che hanno
partecipato al progetto, per verificare se i rapporti in classe sono migliorati e/o se hanno
altro da comunicare;
3. Relazione finale:
-
stesa dalla psicologa del corso in collaborazione con l’avvocato, entrambe docenti
del corso.
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LUOGHI DI REALIZZAZIONE DELLE DIFFERENTI AZIONI.
-
Presso gli Istituti di Istruzione Secondaria di II Grado “Cattaneo” e “Guarini” di
Modena
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NUMERO POTENZIALE DESTINATARI DELL’INTERVENTO (diretti e indiretti) E RISULTATI
PREVISTI
-
Per i corsi di informazione/formazione sul bullismo/cyberbullismo circa 400
studenti (300 c.a. per il “Cattaneo” e 100 c.a. per il “Guarini”)
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DATA PRESUNTA PER L’AVVIO DEL PROGETTO:
- Entro la metà di Ottobre 2014
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DATA PRESUNTA PER LA CONCLUSIONE DEL PROGETTO (entro il 31/12/2015):
- Entro la fine dell’anno scolastico (fine maggio 2014)
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EVENTUALI FORME DI MONITORAGGIO PREVISTE:
Somministrazione Test:
- 1 alla fine del corso sul bullismo-cyberbullismo;
- 1 alla fine del progetto.
SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:
(dettagliare per tipologia di spesa)
Euro 5880 (Costo docenti per 147 ore: € 40x 147= € 5880)
Euro 1000 (acquisto n. 2 computer)
Euro 300 (acquisto sistemi operativi)
Euro 250 (carta e cancelleria)
Euro 800* (Assistenza organizzativa ed informatica)
Euro 8230 (TOTALE SPESA PROGETTO)
*Contratto di prestazione occasionale per 64 h (12,50 euro all’h comprensiva della ritenuta
d’acconto)
A) CONTRIBUTO RICHIESTO ALLA REGIONE: 4115 Euro
B) COPERTURA DELLA SPESA RESIDUA:
-
Soggetto proponente: Euro 4115
Altri cofinanziatori del progetto per il momento non ci sono, ma, se ci saranno, li
comunicheremo, qualora il Progetto venga finanziato
TOTALE Euro 4115
(A+B) VALORE COMPLESSIVO PROGETTO EURO 8230
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Referenti per l'intero progetto:
-
Dr. Natale De Salvo, socio fondatore e Direttore del Centro Antimobbing “Rodolfo
Degoli” (347/2383999)
Prof.ssa Letizia Giello, socia fondatrice e Presidente Centro Antimobbing “Rodolfo
Degoli” (340/4753080)
Indirizzo: Viale Alfeo Corassori, 24, 41214 Modena
Fax
: 059/4391828
Tel. Portatile: 342-8821123
Indirizzo e-mail: [email protected]
Web: www.centroantimobbing.org
Modena 26 luglio 2014
Il Legale Rappresentante
Prof.ssa Letizia Giello
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