Lezione 1-2 Il testo che segue è tratto da http://ariel.ctu.unimi.it/corsi

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Lezione 1-2 Il testo che segue è tratto da http://ariel.ctu.unimi.it/corsi
Lezione 1-2
Il testo che segue è tratto da http://ariel.ctu.unimi.it/corsi/itaonline/portal/
Obiettivi
Leggere e comprendere le richieste della traccia
Leggere e comprendere i documenti forniti nella traccia
Materiali per la lezione 1-2
Scelta della traccia e sua analisi
Fase 1 : scelta di un tema generale
La situazione iniziale di chi si accinge a comporre un testo espositivo è molto varia e naturalmente
influisce sulle modalità di approccio alla scrittura: ci si può trovare di fronte alla fatidica pagina
bianca oppure, come è il caso del contesto scolastico, avere già assegnato l’argomento su cui
esprimersi. Resta però vero che sedersi al tavolo (o al PC) e cominciare a infilare periodi uno dopo
l’altro non è l’approccio che garantisce i risultati migliori in termini di qualità comunicativa: per
questo un momento iniziale di riflessione in cui ci si chiariscano a fondo le idee è sempre utile. In
particolare, nella stesura di un saggio breve la prima fase corrisponde al momento in cui chi scrive
deve
scegliere
l’ambito
(artistico/letterario,
socio/economico,
storico/politico,
scientifico/tecnologico) della propria composizione.
Come scegliere, dunque, il tema generale (2) ? Naturalmente basandosi sui propri interessi e
sulle proprie conoscenze. In sostanza lo scrivente dovrà scegliere quell’ambito su cui ha già una
sufficiente informazione di fondo e sul quale ritiene di potersi esprimere in modo critico e
interessante. In questo primo momento, dunque, è importante per chi scrive avere la
consapevolezza delle proprie competenze acquisite in ciascun ambito, sia attraverso il curriculum
scolastico, sia attraverso le letture individuali o la coltivazione dei propri interessi. Per orientare la
scelta risulta importante la lettura del titolo preposto a ciascuna serie di documenti, così come
l’individuazione dei nomi degli autori dei testi e dei titoli delle opere (o riviste o quotidiani) da
cui sono stati estratti i passi riportati: l’insieme di queste rilevazioni servirà a definire l’ambito di
scelta – e quindi anche di esclusione – così da limitare il rischio di trovarsi, già in pieno
svolgimento, senza informazioni o argomenti cui far ricorso.
Fase 2: analisi della situazione comunicativa e pianificazione del lavoro
Quando si saranno comprese esattamente le richieste del tema proposto, si dovrà analizzare
accuratamente la situazione per la quale si dovrà produrre il testo e quella scelta per la
fruizione da parte del destinatario. In particolare, in fase di analisi preliminare della situazione
operativa e comunicativa, ci si dovrà concentrare sulle risorse disponibili per la realizzazione del
documento (ad esempio: quanto tempo si ha a disposizione per la progettazione, la ricerca, la
stesura, la revisione?), sui vincoli e sulle consegne cui esso dovrà sottostare (ad esempio: quanto
deve essere lungo il testo? Ci sono specifiche particolari da rispettare? Il linguaggio deve essere
specialistico?).
Bisogna quindi:
a. verificare la propria disponibilità di tempo per la progettazione del testo, la analisi del
materiale documentario e di supporto a disposizione, la stesura dell’elaborato, la sua valutazione e
la sua accurata revisione;
b. valutare il proprio grado di conoscenza personale dell'argomento che viene richiesto di
trattare, in modo da identificare con chiarezza ciò che si potrà e ciò che non si potrà realizzare;
c. definire le caratteristiche del destinatario del testo in modo da mettersi nella condizione
di produrre un testo adeguato ai suoi interessi, ai suoi bisogni ed alle sue conoscenze.
Importante, in questa fase di analisi preliminare, è quindi la valutazione del tempo a disposizione
(ad esempio le sei ore concesse all’Esame di Stato) e la destinazione di una scansione temporale a
ciascun momento della produzione ovvero a ciascuna delle sette fasi del processo di scrittura.
Fondamentale è poi definire le caratteristiche del destinatario che, si ricorda, nella tipologia che ci
interessa deve sempre essere esplicitato; la individuazione di una “destinazione editoriale (rivista
specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale)”
comporta, come sappiamo, specifiche scelte di impostazione e di registro. In questa situazione,
quindi, il ruolo del docente, che si presenta di fatto come secondo destinatario del testo, è proprio
quello di verificare, tra l’altro, la adeguatezza dell’impostazione e del registro rispetto al
destinatario selezionato.
In fase di pianificazione del lavoro, si dovrà decidere, sulla base delle informazioni raccolte in
precedenza:
a. quale sia il livello di approfondimento, e cioè l'ampiezza e la ricchezza informativa che si
vuol dare al documento;
b. quali siano la struttura, il linguaggio, i contenuti, il tono, lo stile, la modalità di
presentazione più adatti all'udienza designata (testo ampio e molto articolato, o più sintetico
e scioltamente discorsivo? Tono umoristicamente ammiccante e suggestivo o formale e rigoroso?
Linguaggio alto e ricco di tecnicismi o più colloquiale e divulgativo?);
c. quale sia l’estensione richiesta, e quindi progettata, per lo scritto;
d. quale sia il materiale documentario necessario tra quello disponibile alla realizzazione
del progetto.
Per quanto riguarda la stesura di un “saggio breve”, le indicazioni ai punti c e d sono di fatto già
vincolate dalla “consegna”: il testo dovrà mantenersi entro le quattro/cinque colonne di foglio
protocollo e i documenti forniti costituiscono il materiale disponibile per l’elaborazione.
Fase 3: analisi e valutazione del materiale documentario; individuazione delle topic
sentences; riassunto e parafrasi.
Scelto il tema generale, analizzata la situazione comunicativa e pianificato il lavoro, si dovrà
procedere alla analisi del materiale informativo che è stato messo a disposizione per la stesura del
saggio breve.
In generale, il processo di ricerca delle informazioni si articola in tre fasi fondamentali:
a. l'esplorazione delle fonti primarie e secondarie;
b. l'analisi, la valutazione e l'interpretazione del materiale a disposizione;
c. la schedatura dei dati in vista del loro riuso.
L'esplorazione delle fonti primarie e secondarie
Le fonti primarie (o dirette) sono quelle che forniscono informazioni non filtrate, e cioè raccolte
senza mediazioni da chi è coinvolto in prima persona in eventi ed azioni; le fonti secondarie (o
indirette) sono, invece, quelle riportate in maniera mediata, selezionate, vagliate ed elaborate
sulla base di quelle primarie.
Sono, ad esempio, fonti primarie, i dati raccolti da osservazioni personali, da interviste, da
questionari o da inchieste; sono fonti primarie anche i manoscritti di un'opera, le lettere
autografe, le riprese televisive in diretta.
Rappresentano, invece, fonti secondarie le opere generali di riferimento, le guide bibliografiche, i
manuali istituzionali, le monografie, i saggi, le tesi di laurea, gli articoli che si trovano in riviste
specializzate ed in riviste comuni, i testi accessibili telematicamente in quanto commentino ed
analizzino fatti e dati attinti ad altre fonti.
Sono più importanti le fonti primarie o quelle secondarie? La domanda non ha molto
significato. L'importanza dell'una o dell'altra sorgente di informazioni è sempre relativa al
documento che si sta realizzando. Ciò che importa, non è tanto la "natura" delle fonti informative,
ma la loro qualità; per questo è indispensabile che - prima di impiegarle per dare corpo al proprio
testo - esse siano attentamente vagliate.
L’ analisi, la valutazione e l’interpretazione del materiale documentario
Nella particolare situazione di cui si tratta, il materiale documentario relativo a ciascun tema
generale o ambito è già fornito dagli estensori e quindi si dà per già effettuata a monte la verifica
della attendibilità e della rilevanza probatoria che tali documenti, siano essi fonti dirette o
indirette, hanno ai fini della trattazione.
Tuttavia, anche nel nostro caso non sarà inutile riflettere, per ciascuno di essi, su alcuni aspetti
relativi al valore intrinseco dei dati stessi e quindi chiedersi:
a. se essi siano sufficienti al fine che ci si propone di raggiungere
b. se essi siano completi
c. se essi siano privi di elementi pregiudiziali
La schedatura del materiale
Avere a disposizione abbondanza di materiali e saggiarli non basta a rendere il processo di
realizzazione del proprio documento davvero efficiente: perché i dati reperiti possano essere
sfruttati appieno ed in maniera economica, è importante che si proceda alla loro
schedatura. In sede di stesura del saggio breve durante una prova scolastica – durante l’anno
scolastico o in sede di esame di Stato - il processo di schedatura si realizza nella fase di lettura
attenta dei testi, nella trascrizione o sottolineatura di brani significativi, che potrebbero poi essere
impiegati nelle citazioni; è possibile procedere anche alla realizzazione di riassunti o parafrasi dei
documenti a disposizione.
È importante che, in fase di stesura finale del testo, si sia assolutamente certi di saper
distinguere i brani citati da quelli che sono riassunti/parafrasi:se i secondi, infatti, possono
essere tranquillamente inclusi nei propri testi , le citazioni dirette, invece, devono essere sempre
esplicitamente indic ate come tali con un rinvio all'opera da cui sono tratte ed alle pagine in cui
compaiono.Ciò evita il rischio di essere considerati plagiari.
Riassunto e parafrasi
Quella di riassumere un testo è un'abilità linguistica fondamentale, che presuppone quelle
dell'analisi e della comprensione, dell'organizzazione e della riorganizzazione di un testo, del quale
si vogliono riprodurre solo gli elementi essenziali. Anche quella di parafrasare un testo è un'abilità
fondamentale; per quanto simile a quella di riassumere, non è ad essa identica, in quanto per
parafrasi si intende l'esposizione di un testo in una forma più semplice di quella originale, che non
ne alteri, però, il contenuto.
Che cos'è un riassunto
Un riassunto (compendio) è la riscrittura economica di un testo: del documento di
partenza si conservano, nella sua forma riassunta, solo le informazioni fondamentali;
l'eliminazione di quelle non indispensabili deve avvenire in modo da non provocare distorsioni del
significato di base.
Un compendio è sempre significativamente più breve dell'originale; in generale dovrebbe
esserne più breve di almeno la metà, ma naturalmente le esigenze possono variare. I riassunti,
proprio perché testi votati all'essenzialità, non contengono sezioni esplicative o di commento, che
possono apparire, invece, nella parafrasi, di cui si dirà poi.
La sintesi funzionale di un documento prevede le fasi seguenti:
a) una lettura veloce del documento da riassumere per comprenderne il significato
complessivo ed il fine comunicativo;
b) una sua rilettura più attenta al fine di:
1. riconoscerne la struttura complessiva;
2. individuarne le strategie di organizzazione dell'informazione;
3. riconoscere le parole-chiave ed i segmenti contenutisticamente più pregnanti;
4. distinguere le porzioni che non apportano informazioni indispensabili;
c) una rilettura più veloce, che consenta di verificare l'esattezza della prima analisi e la piena
comprensione del testo;
d) l'eliminazione di tutti gli elementi che non appaiono indispensabili;
e) la riformulazione del testo, con la generalizzazione di concetti e la combinazione di sezioni;
f) la revisione del testo prodotto.
Riconoscere la struttura complessiva di un testo equivale ad identificarne sezioni
contenutistico-formali:occorrerà guardare (1) a segmenti metatestuali [nei prossimi paragrafi
parleremo degli argomenti a, b e c…], (2) a titoli e sottotitoli e (3) alla struttura dei capoversi,
ciascuno dei quali dovrebbe rappresentare un'unità di informazione.
Individuare le strategie di organizzazione dell'informazione significa riconoscere lo
schema secondo il quale sono ordinate le informazioni contenute nel testo (ad esempio,
secondo un ordine cronologico, spaziale, di dipendenza causale…).
Riconoscere le parole chiave ed i segmenti contenutisticamente più pregnanti significa
individuare, temi, remi, isotopie e topic sentences. Informazioni di particolare importanza
sono a volte segnalate da
• evidenziazioni (grassetti e corsivi)
• note a margine
• tabelle, elenchi puntati, elenchi numerati,
• immagini, grafici, schemi.
Le topic sentences si trovano di norma all'inizio o alla fine dei capoversi; sezioni molto rilevanti
nell'economia del testo sono, di solito, l'introduzione e la conclusione.
Distinguere le porzioni di testo che non apportano informazioni indispensabili significa
discernere quelle che possono essere omesse senza pregiudizio della comprensione. Le
digressioni, le ripetizioni, gli esempi, i dettagli descrittivi; sono elementi importanti per la
comprensione, ma non devono di norma venire riprodotte in un riassunto, le tabelle, le tavole, i
lunghi elenchi. Sono elementi non indispensabili, questa volta dal punto di vista linguistico, anche
le parole vuote, gli avverbi, gli aggettivi e alcuni legamenti che non siano strettamente
indispensabili.
Eliminare gli elementi che non appaiono indispensabili richiede che si operi sul testo
secondo strategie diverse per eliminare parte dell'informazione che contiene. Si
impiegano, in generale, tre tecniche diverse, quelle della cancellazione, della generalizzazione e
della ricostruzione informativa.
• La tecnica della cancellazione prevede che si taglino dal testo tutte le informazioni che non
costituiscono assunti di base o che sono irrilevanti ai fini della comprensione di ciò che segue. La
tecnica della cancellazione può operare più o meno selettivamente: al suo livello di base si limita
all'eliminazione di alcuni elementi linguistici informativamente deboli (aggettivi, avverbi…); al suo
livello più alto prevede la soppressione di intere sezioni di testo;
• La tecnica della generalizzazione prevede la riformulazione economica di informazioni puntuali
disperse in sequenze di frasi.
• La tecnica della ricostruzione informativa prevede che si economizzi testo condensando
informazioni disperse in una sola, che viene inferita da quelle effettivamente presenti.
Riformulare il testo originale richiede la sua ricomposizione pressoché completa; il documento di
partenza, infatti - privato delle parti non indispensabili - dovrà essere reso più sintetico anche
mediante la generalizzazione di idee e la combinazione di elementi e sezioni. La riformulazione
può produrre un testo strutturato in maniera analoga a quello originale, rispettandone anche lo
stile e la lingua: in questo caso si ha un riassunto senza cambio di taglio; se il riassunto è una
vera e propria riscrittura (più economica) dell'originale, che ne modifica in parte la struttura, la
lingua e lo stile, si ha un riassunto con cambio di taglio. Un riassunto con cambio di taglio si
impone, ad esempio, nel caso in cui si scriva per un uditorio diverso da quello per il quale era
stato pensato il documento originale. Si ricordi che - come si è già scritto più volte - il termine
riformulazione equivale a ricomposizione o riscrittura: ciò significa che un vero riassunto non è
la semplice trascrizione selettiva di porzioni dell'originale, ma un testo nuovo,
σχριττο χον παρολε διϖερσε δα θυελλε δελλ∋οριγιναλε, διφφερεντε δα εσσο περ εστενσιονε, χομπλετεζζα ε δενσι
τ◊ ινφορματιϖα. Τραττανδοσι δι υν τεστο, νατυραλμεντε, εσσο δοϖρ◊ πρεσενταρνε τυττε λε χαραττεριστιχηε δι
χηιαρα φιναλιζζαζιονε χομυνιχατιϖα, χομπλετεζζα, υνιτ◊ (χοερενζα ε χ οεσιονε), αυτονομια. Ιν υν ριασσυντο
δεϖονο εσσερε εϖιτατι οπινιονι ε χομμεντι δελλο σχριϖερε εδ ογνι αλτρα ινφορμαζιονε χηε νον σια πρεσεντε νε
λλ∋οριγιναλε.