1) Articolo di giornale

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1) Articolo di giornale
Liceo Scientifico “Marie Curie” Meda
sabato 24 novembre 2007 – OPEN DAY
1) Articolo di giornale
DA “ATENEONLINE” - Testata giornalistica dell'Università degli Studi di Palermo.
“Premio Cutuli consegnato alle giornaliste Cuffaro e Latynina” - Alla cerimonia, che si è
tenuta alla facoltà di Lettere sabato scorso, hanno partecipato le giornaliste Maria Cuffaro, che è
volto noto del Tg3, e la russa Julia Latynina, che scrive nello stesso quotidiano in cui lavorava
Anna Politkovskaja. Entrambe hanno ricevuto il premio Cutuli nella sezione giornalisti
professionisti e hanno tenuto una lezione raccontando la loro esperienza professionale. Maria
Cuffaro, ha spiegato come sia importante difendere il mestiere di giornalista dagli attacchi di chi lo
vorrebbe ridotto a propaganda. All’inizio – ha raccontato la giornalista – quando ero un’inviata di
guerra credevo che fossimo considerati come la Croce rossa, su di noi non si sparava, perché nel
bene o nel male eravamo quelli che descrivevamo quello che accadeva. La situazione è cambiata
con la guerra nel Golfo; quando nel 2003 una troupe della Cnn è entrata nella città natale di
Saddam Hussein, Tikrit, su di un carro armato americano con i soldati che sparavano. Da quel
momento la stampa ha perso di credibilità agli occhi del mondo musulmano. Da allora, infatti,
sono stati diversi gli episodi in cui ci sono stati giornalisti rapiti e uccisi. (Elisabetta Cannone - 19 nov
07)
1° esercizio: Nel testo ci sono tre errori di punteggiatura: trovali e correggili.
2° esercizio: Sottolinea le informazioni che caratterizzano un testo giornalistico (5 W).
3° esercizio: Nel testo ci sono almeno tre “che” da eliminare o sostituire per rendere più scorrevole il
testo. Quali?
2) Saggio breve
Sintesi del saggio “Italiani scritti” di Luca Serianni - Bologna 2003
“Riassunto e parafrasi” - Luca Serianni, docente di Storia della Lingua italiana nell'Università di
Roma La Sapienza, considera cruciali per una corretta gestione della scrittura professionale due
operazioni: il riassunto e la parafrasi.
Da una parte, il riassunto presuppone una corretta comprensione e interpretazione del testo di
partenza tramite il riconoscimento della sua gerarchia informativa. In secondo luogo,
quest'operazione implica una consapevole gestione e ricollocazione delle unità informative in un
testo di arrivo, in base a nuovi vincoli spaziali e temporali. Il riassunto, da questo punto di vista, è
un esercizio che insegna a distinguere tra informazioni principali e secondarie e a selezionare i dati
in base al criterio, spesso difficilmente gestibile, dell'essenzialità. In questo modo, il riassunto
allena ad una scrittura chiara, rapida ed efficace.
Dall'altra parte, la parafrasi, come il riassunto, presuppone un'interpretazione e un'esatta
comprensione del testo di partenza. A differenza del riassunto, la parafrasi non mira alla sintesi
del testo di partenza, ma consiste in una versione in lingua corrente. In grado di risolvere tutte le
difficoltà lessicali, semantiche, sintattiche o contenutistiche del testo di partenza, spesso difficile e
scritto in un italiano antico, letterario o settoriale. Una buona parafrasi presuppone anche la
capacità di adattare il nuovo testo ad un pubblico diverso da quello per i quali il testo di partenza
è stato concepito.
Se, dunque, il riassunto e la parafrasi presuppongono l'analisi e la comprensione delle informazioni
del testo, il primo è un esercizio che prepara adeguatamente alle difficili operazioni di selezione e
trasmissione del contenuto informativo essenziale, mentre la seconda è un tipo di riformulazione
che sviluppa la capacità di riflettere consapevolmente sul destinatario reale del testo.
Parafrasi e riassunto sono pertanto due operazioni fondamentali e preliminari ad un consapevole
uso professionale della scrittura. (a cura di Simona Beccone)
1° esercizio: Individua nel testo la presenza di due errori (voluti) di costruzione sintattica.
2° esercizio: Proponi per le parole sottolineate una tua proposta alternativa (es. docente -> professore)
3° esercizio: Quali sono gli aspetti caratteristici di un testo che procede per argomentazioni?
3) Testo letterario
Incipit “La roba” dalle “Novelle rusticane” di Giovanni Verga
Testo 1)
Un viaggiatore attraversava il Biviere di Lentini, una pianura così monotona da sembrare una
palude, e guardava le stoppie bruciate della Piana di Catania, gli aranci sempre verdi di
Francofonte, i sugheri grigi di Resecone, e i campi deserti di Passaneto e di Passanitello. Il
viaggiatore voleva vincere la noia dell’attraversare la lunga strada piena di polvere. Il cielo era
reso fosco dal caldo: era l'ora in cui i campanelli della portantina suonano tristamente nell’enorme
campagna, i muli lasciano dondolare la testa e la coda, e il conducente canta la sua canzone
malinconica. Egli non vuole lasciarsi vincere dal sonno della malaria. Il viaggiatore allora
domandava - Qui di chi è?- e gli rispondeva: - Di Mazzarò -. Poi la portantina passava vicino a una
fattoria grande quanto lo è un paese, con i magazzini che sembrano grandi come delle chiese, un
mucchio di galline messe all'ombra del pozzo, e le donne che si mettevano la mano sugli occhi per
vedere chi passava: - E qui? - Di Mazzarò.
Testo 2)
Il viandante che andava lungo il Biviere di Lentini, steso là come un pezzo di mare morto, e le
stoppie riarse della Piana di Catania, e gli aranci sempre verdi di Francofonte, e i sugheri grigi di
Resecone, e i pascoli deserti di Passaneto e di Passanitello, se domandava, per ingannare la noia
della lunga strada polverosa, sotto il cielo fosco dal caldo, nell'ora in cui i campanelli della lettiga
suonano tristamente nell'immensa campagna, e i muli lasciano ciondolare il capo e la coda, e il
lettighiere canta la sua canzone malinconica per non lasciarsi vincere dal sonno della malaria: Qui di chi è? - sentiva rispondersi: - Di Mazzarò -. E passando vicino a una fattoria grande quanto
un paese, coi magazzini che sembrano chiese, e le galline a stormi accoccolate all'ombra del
pozzo, e le donne che si mettevano la mano sugli occhi per vedere chi passava: - E qui? - Di
Mazzarò -.
1° esercizio: Quale dei due testi ti sembra l’originale scritto da Verga? Perché?
2° esercizio: Sottolinea le differenze di uso della lingua fra primo e secondo testo.
3° esercizio: Che cosa distingue un testo letterario da un testo non letterario (es. articolo di giornale e
saggio breve)?
Spazio per le tue osservazioni
Gli obiettivi formativi generali del LICEO “CURIE” per l’area comunicativa sono i seguenti:
- comprensione linguistica: acquisire un uso della lingua corretto e adeguato alle varie situazioni di
lettura e di comunicazione;
- espressione orale: esprimere concetti e idee progressivamente complessi in forma pertinente e
distintiva;
- valorizzare e migliorare il giudizio estetico;
- produzione di testi scritti: riflettere con competenza maggiore sui meccanismi del linguaggio,
padroneggiando una terminologia appropriata.
"Nulla dies sine linea"
(PLINIO IL VECCHIO)
Testi redatti correttamente
1) Articolo di giornale
DA “ATENEONLINE” - Testata giornalistica dell'Università degli Studi di Palermo.
“Premio Cutuli consegnato alle giornaliste Cuffaro e Latynina” - Alla cerimonia, che si è
tenuta alla facoltà di Lettere sabato scorso, hanno partecipato le giornaliste Maria Cuffaro, volto
noto del Tg3, e la russa Julia Latynina, che scrive nello stesso quotidiano in cui lavorava Anna
Politkovskaja (ha preso il suo posto). Entrambe hanno ricevuto il premio Cutuli nella sezione
giornalisti professionisti e hanno tenuto una lezione raccontando la loro esperienza professionale.
Maria Cuffaro ha spiegato come sia importante difendere il mestiere di giornalista dagli attacchi di
chi lo vorrebbe ridotto a propaganda. “All’inizio quando ero un’inviata di guerra credevo fossimo
considerati come la Croce rossa, su di noi non si sparava, perché nel bene o nel male eravamo
quelli che descrivevamo quello che accadeva – ha raccontato la giornalista – La situazione è
cambiata con la guerra nel Golfo, quando nel 2003 una troupe della Cnn è entrata nella città
natale di Saddam Hussein, Tikrit, su di un carro armato americano con i soldati che sparavano. Da
quel momento la stampa ha perso di credibilità agli occhi del mondo musulmano. Da allora, infatti,
sono stati diversi gli episodi in cui ci sono stati giornalisti rapiti e uccisi”. (Elisabetta Cannone - 19
nov 07)
2) Saggio breve
Sintesi del saggio “Italiani scritti” di Luca Serianni - Bologna 2003
“Riassunto e parafrasi” - Luca Serianni, docente di storia della lingua italiana nell'Università di
Roma La Sapienza, considera cruciali per una corrette gestione della scrittura professionale due
operazioni: il riassunto e la parafrasi.
Da una parte, il riassunto presuppone una corretta comprensione e interpretazione del testo di
partenza tramite il riconoscimento della sua gerarchia informativa. In secondo luogo,
quest'operazione implica una consapevole gestione e ricollocazione delle unità informative in un
testo di arrivo, in base a nuovi vincoli spaziali e temporali. Il riassunto, da questo punto di vista, è
un esercizio che insegna a distinguere tra informazioni principali e secondarie e a selezionare i dati
in base al criterio, spesso difficilmente gestibile, dell'essenzialità. In questo modo, il riassunto
allena ad una scrittura chiara, rapida ed efficace.
Dall'altra parte, la parafrasi, come il riassunto, presuppone un'interpretazione e un'esatta
comprensione del testo di partenza. A differenza del riassunto, la parafrasi non mira alla sintesi
del testo di partenza, ma consiste in una versione in lingua corrente in grado di risolvere tutte le
difficoltà lessicali, semantiche, sintattiche o contenutistiche del testo di partenza, spesso difficile e
scritto in un italiano antico, letterario o settoriale. Una buona parafrasi presuppone anche la
capacità di adattare il nuovo testo ad un pubblico diverso da quello per il quale il testo di partenza
è stato concepito.
Se, dunque, il riassunto e la parafrasi presuppongono l'analisi e la comprensione delle informazioni
del testo, il primo è un esercizio che prepara adeguatamente alle difficili operazioni di selezione e
trasmissione del contenuto informativo essenziale, mentre la seconda è un tipo di riformulazione
che sviluppa la capacità di riflettere consapevolmente sul destinatario reale del testo.
Parafrasi e riassunto sono pertanto due operazioni fondamentali e preliminari ad un consapevole
uso professionale della scrittura. (a cura di Simona Beccone)
3) Testo letterario
Incipit “La roba” dalle “Novelle rusticane” di Giovanni Verga
Un viaggiatore, attraversava il Biviere di Lentini, una pianura così monotona da sembrare una
palude, e guardava le stoppie bruciate della Piana di Catania, gli aranci sempre verdi di
Francofonte, i sugheri grigi di Resecone, e i campi deserti di Passaneto e di Passanitello. Il
viaggiatore voleva vincere la noia dell’attraversare la lunga strada piena di polvere. Il cielo era
reso fosco dal caldo: era l'ora in cui i campanelli della portantina suonano tristamente nell’enorme
campagna, i muli lasciano dondolare la testa e la coda, e il conducente canta la sua canzone
malinconica. Egli non vuole lasciarsi vincere dal sonno della malaria. Il viaggiatore allora
domandava - Qui di chi è?- e gli rispondeva: - Di Mazzarò -. Poi la portantina passava vicino a una
fattoria grande quanto lo è un paese, con i magazzini che sembrano grandi come delle chiese, un
mucchio di galline messe all'ombra del pozzo, e le donne che si mettevano la mano sugli occhi per
vedere chi passava: - E qui? - Di Mazzarò.
Incipit “La roba” (“Novelle rusticane” di Giovanni Verga
Il viandante che andava lungo il Biviere di Lentini, steso là come un pezzo di mare morto, e le stoppie riarse della Piana di
Catania, e gli aranci sempre verdi di Francofonte, e i sugheri grigi di Resecone, e i pascoli deserti di Passaneto e di
Passanitello, se domandava, per ingannare la noia della lunga strada polverosa, sotto il cielo fosco dal caldo, nell'ora in cui i
campanelli della lettiga suonano tristamente nell'immensa campagna, e i muli lasciano ciondolare il capo e la coda, e il
lettighiere canta la sua canzone malinconica per non lasciarsi vincere dal sonno della malaria: - Qui di chi è? - sentiva
rispondersi: - Di Mazzarò -. E passando vicino a una fattoria grande quanto un paese, coi magazzini che sembrano chiese, e
le galline a stormi accoccolate all'ombra del pozzo, e le donne che si mettevano la mano sugli occhi per vedere chi passava:
- E qui? - Di Mazzarò -.