Il riassunto - Scuola SB Capitanio

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Il riassunto - Scuola SB Capitanio
Il riassunto
Petrini, Grammaticalmente. Edizione rossa, ©2010 De Agostini Scuola SpA – Novara – Pagina scaricabile dal sito www.scuola.com
Il riassunto
Come dev’essere un riassunto
In riferimento alla realtà scolastica possiamo trovare due tipi di riassunto:
il riassunto di un testo di informazione o spiegazione
il riassunto di un racconto, di un testo narrativo.
In entrambi i casi lo scopo del riassunto è quello di elaborare un testo più breve dell’originale, che contenga però tutte le informazioni fondamentali.
La fase preliminare che permette di impostare un riassunto è quella della divisione del testo in pezzi. Chiameremo questi pezzi sequenze; una sequenza, all’interno di un testo narrativo, è una porzione di testo piuttosto ristretta in cui, per esempio, c’è un’azione di un
personaggio oppure viene detto qualcosa di un personaggio.
Le sequenze corrispondono quasi sempre ai capoversi ma a guidarci nella loro identificazione dovrà essere comunque il significato, oltre alla punteggiatura.
Il brano che segue è tratto da un famoso romanzo di Jack London, Il richiamo della foresta;
il brano è stato diviso in sequenze e per ciascuna è stata elaborata una frase-sintesi, cioè
una sorta di «concentrato» del significato contenuto.
Testo
Frasi-sintesi
Buck
Buck non leggeva i giornali, altrimenti avrebbe saputo quali guai si stavano preparando, non solo per lui, ma per tutti i cani di forte muscolatura
e di pelo lungo e soffice, dallo stretto di Puget a San Diego.
Buck, un cane?
Gli uomini avevano trovato nelle buie terre artiche un metallo giallo; le
compagnie di navigazione e di trasporto avevano diffuso la notizie per
ogni luogo e migliaia di persone stavano accorrendo al nord. Ora tutta
questa gente aveva bisogno di cani, cani robusti, dotati di forte muscolatura e con una folta pelliccia per proteggersi dal gelo.
Gli uomini hanno
bisogno dei cani per
estrarre l’oro
Buck viveva nella soleggiata valle di Santa Clara, in una grande casa chiamata la dimora del giudice Miller.
La casa sorgeva a una certa distanza dalla strada, seminascosta dagli
alberi, attraverso i quali si poteva scorgere l’ampia e ombrosa veranda
che la circondava. La si raggiungeva da viali ricoperti di ghiaia che si
Buck vive in un
bellissimo posto.
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Buck regnava su questo vasto dominio. Lì era nato e aveva trascorso i primi quattro anni della sua vita. Certo, c’erano altri cani, non potevano non
esserci in una proprietà così vasta, ma non contavano. (...)
Buck non era un cane da vivere in casa o nel canile: l’intero regno gli apparteneva. Si tuffava nella cisterna o accompagnava a caccia i figli del
giudice. Scortava Mollie e Alice, le figlie del giudice, nelle loro lunghe
passeggiate al crepuscolo o all’alba; nelle serate invernali si accucciava
davanti al fuoco scoppiettante nel camino della biblioteca, ai piedi del
giudice, portava sulla groppa i suoi nipotini o li faceva ruzzolare nell’erba. (...)
Questo era dunque il cane Buck nell’autunno 1897, quando la scoperta
dell’oro nel Klondike attirò gli uomini dai quattro angoli del mondo verso le fredde terre del nord. Ma Buck non leggeva i giornali e non sapeva
neppure che Manuel, uno degli aiuto giardinieri, era una conoscenza poco raccomandabile.
Buck vive una bella
esistenza.
Ma al nord ci sono
tanti uomini che
cercano l’oro.
Manuel infatti aveva un vizio: amava giocare alla lotteria cinese e aveva
bisogno di molto denaro.
Manuel ha bisogno di
soldi.
La memorabile notte del tradimento di Manuel, il giudice partecipava
ad una riunione dell’Associazione Viticoltori, mentre i ragazzi erano impegnati a organizzare un club di atletica. Nessuno vide Manuel e Buck
uscire attraverso il frutteto in quella che il cane pensò dovesse essere una
normale passeggiata.
Sta per succedere
qualcosa di terribile
(da: J. London, Il richiamo della foresta, Piemme Junior, adatt.)
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RRIIAAS 1. Limitarsi a copiare direttamente dal testo alcune frasi, in modo da renderlo più breve.
2. Scrivere il riassunto aggiungendo notizieprato
non presenti nel testo o dati di esperienza personale.
3. Elaborare uno scritto più lungo dell’originale.
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1. Individuazione delle idee fondamentali:
prato
– leggere il titolo
– leggere il testo
– dividere il testo in sequenze e trasformarle in frasi-sintesi brevi ed essenziali.
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snodavano tra distese di prati, all’ombra di alti pioppi. Sul retro poi tutto aveva dimensioni ancora più grandiose. (...)
3. Revisione:
– controllare la correttezza ortografica e sintattica
– controllare la coesione del testo: tutti gli enunciati del testo sono legati in modo
da costruire un insieme unico, collegato e sviluppato logicamente?
– controllare la coerenza del testo: c’è omogeneità nella scelta dei tempi verbali,
nel tipo di parole usate (livello del lessico), nello stile?
– controllare la completezza del testo: sono presenti tutte le informazioni essenziali del testo originario?
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2. Stesura:
– trasformare le frasi-sintesi in un nuovo testo
– rielaborare il testo tenendo conto
che dovrà contenere tutto il necessario per daprato
re, a chi lo leggerà, un’idea precisa del contenuto del brano originario.
Il riassunto di un testo di informazione
o spiegazione
Il riassunto di un testo informativo, sia esso ascoltato o letto, è perlopiù finalizzato a
ricordare, ed è spesso la tappa successiva al prendere appunti, passaggio fondamentale
per rielaborare i contenuti che si devono studiare.
Il riassunto di un testo informativo o espositivo deve contenere tutte le informazioni
essenziali e mettere in rilievo i legami logici tra le informazioni e le spiegazioni. Se il
contenuto è specifico di un ambito disciplinare, la scelta del lessico dovrà essere il più
fedele possibile all’originale.
In questo caso il riassunto è una forma di elaborazione degli appunti, nel senso che
alle semplici frasi-sintesi viene data una forma discorsiva, di testo completo, senza abbreviazioni e simboli.
Individuazione delle idee fondamentali
In questa fase iniziale bisogna:
leggere il titolo
leggere il testo per intero, con attenzione
cercare sul dizionario le parole di cui non si conosce il significato
dividere il testo in sequenze, annotando per ognuna gli appunti.
Vediamo un esempio.
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Testo
Appunti
Dire acqua è dire vita: non c’è essere vivente sulla Terra che possa fare a meno di questa sostanza tanto semplice quanto preziosa. Basti dire che il corpo umano, per esempio, è composto per circa il 94% proprio da acqua!
Acqua = vita
Da sempre, qualunque comunità umana ha fatto di tutto per assicurarsi il
controllo di almeno una sorgente o un pozzo di acqua potabile. Avvelenare un pozzo era ritenuto nell’antichità un reato gravissimo.
Acqua = valore da
sempre inestimabile
Quando pensiamo all’acqua ci immaginiamo subito di berla. Ma l’acqua
serve anche a irrigare i campi, ad abbeverare il bestiame, a spegnere gli
incendi, a lavare, ad allevare i pesci, a costituire la componente essenziale di medicine, cibi, prodotti di ogni tipo.
Sui grandi fiumi e sui canali artificiali, così come sui mari, grandi navi galleggiano trasportando a basso costo enormi quantitativi di merci; i mari e i laghi rendono mite il clima delle terre che bagnano.
Le diverse funzioni
dei fiumi e dei mari
Il ghiaccio aiuta a conservare il cibo e il vapore spingeva un tempo le
grandi locomotive che trainavano i treni.
Anche trasformata
l’acqua è necessaria
Gli agricoltori e gli allevatori hanno sempre avuto un debito inestimabile nei confronti dell’acqua: essa rende infatti possibile le loro attività,
tanto che in ogni epoca è stata cercata e conservata come un elemento
quasi divino.
Acqua = bene
indispensabile per
agricoltori e allevatori
Eppure oggi alcuni di loro ne fanno un uso poco rispettoso.
Sono ancora molti gli agricoltori che cospargono i loro campi di diserbanti e pesticidi velenosi: questi, finiti nel terreno, vengono trascinati
dalla pioggia a inquinare canali, torrenti, fiumi e mari.
I danni di un’agricoltura
indifferente
all’inquinamento
Molti allevatori gettano tuttora le acque utilizzate per i lavaggi di porcili,
stalle e pollai degli allevamenti intensivi, nei fiumi che le trasportano al
mare; le sostanze contenute nello sterco animale causano la crescita incontrollata di alghe sulle coste marine, uccidendo le forme di vita sul fondo e imbrattando le spiagge delle cosiddette «mucillagini» che non sono
altro che tonnellate di alghe decomposte.
L’industria non è da meno: quando nelle nazioni più ricche i controlli
delle autorità erano meno scrupolosi di oggi, certi stabilimenti scaricavano nei corsi d’acqua tonnellate di rifiuti. Metalli tossici, acidi, veleni
hanno ucciso fauna e flora, portando il loro inquinamento nei centri
abitati che attraversavano, nei campi che irrigavano, nei cibi che le popolazioni mangiavano.
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Diversi usi dell’acqua
Si è così iniziata una grande battaglia per imporre alle industrie depuratori, filtri, trattamenti anche costosi per bonificare le acque di scarico.
Molte aziende hanno collaborato nell’adattare i loro impianti alle esigenze ambientali, ma la battaglia è ben lontana dall’essere vinta: ancora
oggi capita che certi imprenditori senza scrupoli scarichino le sostanze
nocive di notte, di nascosto, oppure chiudano lo stabilimento e lo spo-
Le cause delle
mucillagini
Le gravi conseguenze
dell’inquinamento
delle industrie
I rimedi ci sono,
ma non quando si è
disonesti
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Uccidere l’acqua è uccidere la vita
stino altrove, in una regione diversa o addirittura in un’altra nazione dove i controlli sono meno efficaci.
Certi governi poi, pur di attirare industrie e creare così posti di lavoro,
sono disposti a chiudere tutti e due gli occhi, di fronte al problema dell’inquinamento, e ciò è un incentivo molto allettante per gli imprenditori disonesti.
Stesura
Prima di affrontare la stesura del riassunto è bene programmare la lunghezza, in funzione dello scopo e quindi della maggiore o minore necessità di approfondimento.
Il riassunto
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(da: S. Calzone, Noi e l’attualità, Petrini 2006)
Primo riassunto: parole 153
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L’acqua è un elemento essenziale per la vita. In ogni luogo e in ogni tempo il suo
valore è inestimabile, in quanto il suo utilizzo riguarda tutte le attività umane:
dall’alimentazione al trasporto delle merci su fiumi e mari.
Per l’agricoltura e l’allevamento del bestiame l’acqua è un bene indispensabile, ma
molti sono i danni che agricoltori e allevatori hanno fatto quando sono stati indifferenti ai problemi legati all’inquinamento delle acque: dai pesticidi che si sono riversati nei fiumi e nei mari, allo scarico di liquami, prodotti dal lavaggio di
stalle e porcili, che, giunti al mare, hanno favorito la proliferazione delle alghe e la
creazione delle mucillagini.
Anche il mondo delle industrie ha contribuito all’inquina- Il testo del riassunto è costruito
mento delle acque, scaricando indiscriminatamente veleni esponendo le frasi sintesi in
che hanno creato conseguenze gravissime.
maniera completa, senza
Alcune cose sono cambiate, nel senso che leggi più severe abbreviazioni e con quattro frasi
impongono impianti di depurazione e bonifica; ma non tutti collegate logicamente fra loro.
si adeguano, soprattutto quando si è disonesti.
Secondo riassunto: parole 78
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L’acqua è un bene
indispensabile, infatti il suo utilizzo riguarda ogni
aspetto della vita, ma non tutti preservano questo bene; molti agricoltori, allevatori e industriali, con comportamenti indifferenti al bene comune
hanno scaricato nei fiumi e nei laghi e poi nei mari sostanze tossiche e velenose, provocando danni spesso gravissimi, conseguenze per l’ambiente e per la salute stessa di molte Questo riassunto è composto di
soli due periodi, ma le notizie
popolazioni.
La legge oggi impone misure e controlli, ma non tutti essenziali ci sono tutte.
hanno capito o hanno voluto capire.
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Dire acqua è dire vita. Da sempre, qualunque comunità umana ha fatto di
tutto per assicurarsi il controllo di almeno una sorgente o un pozzo di acqua potabile. Quando pensiamo all’acqua ci immaginiamo subito di berla.
Ma l’acqua serve anche a irrigare i campi, ad abbeverare il bestiame, a spegnere gli incendi, a lavare...
Sono ancora molti gli agricoltori che cospargono i loro campi di diserbanti
e pesticidi velenosi: questi, finiti nel terreno, vengono trascinati dalla pioggia a inquinare canali, torrenti, fiumi e mari.
Molti allevatori gettano tuttora le acque utilizzate per i lavaggi di porcili, stalle e pollai degli al- Questo riassunto non si può
levamenti intensivi, nei fiumi.
dire tale perché non è altro che
una ripetizione e
L’industria non è da meno.
Si è così iniziata una grande battaglia per impor- giustapposizione di frasi prese
re alle industrie depuratori, filtri, trattamenti tali e quali dal testo originale.
anche costosi per bonificare le acque di scarico.
Revisione
In fase di revisione, come abbiamo già detto, occorre controllare:
la correttezza ortografica e sintattica
la coesione del testo: gli enunciati del testo devono essere legati in modo da costruire un insieme unico, collegato e sviluppato logicamente
la coerenza del testo: ci deve essere omogeneità nella scelta dei tempi verbali e del
tipo di parole usate, in modo che il testo abbia uno stile unitario (non ci siano cioè
frasi molto difficili alternate a frasi «trasandate»)
la completezza del testo: il riassunto deve contenere tutte le informazioni essenziali
presenti nel testo di partenza.
Il riassunto di un racconto
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Il riassunto di un racconto o comunque di un testo narrativo è essenzialmente un esercizio linguistico che permette a chi lo elabora di smontare e rimontare il testo, cogliendone appieno il significato, ma può essere utile anche perché consente di ricordare il
contenuto di un racconto senza doverlo rileggere per intero.
Nel riassumere un testo narrativo è fondamentale mantenere il più possibile le caratteristiche di stile e di linguaggio del testo originale.
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Individuazione delle idee fondamentali
In questa fase iniziale bisogna:
leggere il titolo
leggere il testo per intero, cercando sul dizionario le parole di cui non si conosce il
significato
dividere il testo in sequenze, annotando per ognuna una frase-sintesi.
Testo
Frasi-sintesi
Il riassunto
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leggere le eventuali informazioni sull’autore o sul testo al fine di avere qualche punto di riferimento (quando è stato scritto, se è un racconto completo o è un estratto di
un libro, di che nazionalità è l’autore, ecc.)
L’astronave Grampus
Quella notte dormii poco. Sentivo in lontananza dei sibili cupi, che
facevano vibrare tutta la nave. Mi alzai e vidi il capitano sveglio, febbrilmente consultava il telescopio di bordo e calcolava rotte.
La mattina, il tempo era brutto. Onde magnetiche facevano rollare
e beccheggiare la nave.
Su una nave
(o un’astronave)
succede qualcosa
di inquietante.
Vedemmo in lontananza apparire Plutone, un brutto presagio. Un
marinaio messicano ricordò un vecchio detto spaziale: se vedi pluto,
è già tardi per chiedere aiuto. Nubi di rottami e relitti ci fecero capire
che eravamo arrivati proprio nel Bowling, il corridoio delle Grandi
Meteore.
Giungono in
prossimità di Plutone,
nel corridoio delle
Grandi Meteore.
C’era un gran silenzio sulla nave: si sentiva solo il cigolare delle giunture metalliche del capitano. Il capitano Quijote stava con lo sguardo fisso sul radar. Aspettava qualcosa. Dopo qualche minuto lo vedemmo irrigidirsi.
«È lei», disse, «arriva!»
Il capitano della nave
è in attesa di
qualcosa.
Un punto s’era acceso sul radar. In breve divenne così grande che
anche noi, dal basso della sala scialuppe, lo vedemmo brillare sul
monitor.
«Calcola la massa, Amasa!» ordinò il capitano.
Amasa fece un rapido calcolo e sbiancò in viso. «Capitano», disse,
«andiamo subito via!»
Qualcosa di enorme
si avvicina sul
monitor.
Noi che eravamo già agli oblò cominciammo a sentire dapprima
una vibrazione, poi un rombo lontano, come di un migliaio di giganti in marcia. Tutta l’astronave tremava. Il punto nello spazio e
sul radar si dilatava. Finché tutti vedemmo quello che il capitano
si aspettava.
Era una meteorite bianca, radioattiva, la più pregiata. Era almeno
sei volte qualsiasi meteorite avessi mai visto, e venti volte la nostra
Il qualcosa è un’enorme
meteorite.
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Amasa urlò ancora: «Capitano, è quasi quattromila tonnellate e tra
un minuto ci sarà addosso! Viriamo di bordo!»
«Mai! Siamo in perfetto stato di cattura», incitò Quijote, «alle scialuppe!»
«Lei è pazzo», urlò Vere, «i nostri motori non la freneranno mai! Ci
trascinerà con sé nello spazio!»
«È tardi per tornare indietro!», urlò il capitano, «alle scialuppe! Oggi si passa alla storia!»
Un membro
dell’equipaggio consiglia
di virare e togliersi di lì,
ma il capitano ha altre
idee. Il capitano vuole
passare alla storia.
Vuole catturare la
meteorite!
Anch’io allo stesso tempo impaurito ed eccitato, saltai su una scialuppa e mi trovai così nello spazio. Il rumore era fortissimo, la scialuppa ballava come indemoniata. Vedemmo avvicinarsi la gran massa bianca: era tutta avvolta dal fumo e dai gas e aveva due spaccature
sul davanti.
Le spaccature sembravano occhi, occhi minacciosi!
Il protagonista
narratore salta
su una scialuppa:
la meteorite è
spaventosa.
L’ombra bianca piombò su di noi con un fragore indescrivibile: sentii una vampata di calore, poi lo sparo del cannone di bordo e iniziammo a volare a una velocità spaventosa, a testa in giù.
I miei compagni gridavano di terrore. La nostra scialuppa e quella
del capitano avevano agganciato la meteorite, che ora ci portava con
sé, nella sua corsa e trascinava anche l’astronave. La velocità non diminuiva e qualcuno era già svenuto.
«Non ce la faccio», diceva la voce disperata del motorista alla radio
di bordo, «Non posso frenarla! Mollatela! Ci distruggerà tutti!»
«L’abbiamo presa e non la molliamo!», urlò Quijote in risposta. «Prima o poi ridurrà la velocità la maledetta! Tenete duro!» Ma già le
strutture della scialuppa cominciavano a scricchiolare.
Dall’astronave urlano
di mollare la meteorite,
ma il capitano non è
d’accordo.
«Mollate o vi disintegrate!», ci dissero dall’astronave. Il nostro capo
scialuppa tagliò allora d’un colpo il cavo della fiocina e fummo fiondati nello spazio.
«Vigliacchi», urlò il capitano, «mi avete lasciato solo!»
Riuscii a vedere l’ultima terribile scena. La meteorite che trascinava
la scialuppa, la scialuppa che trascinava l’astronave. Poi, dalla radio
di bordo, la voce di Amasa:
«Va’ all’inferno vecchio pazzo! Non ci giochiamo la pelle per te!»
La scialuppa del
protagonista viene
sganciata: il capitano
resta solo.
Pochi secondi dopo dall’astronave tagliarono il cavo. La scialuppa
schizzò impazzita e poi si schiantò contro la meteorite. Il capitano
aveva incontrato, un po’ troppo rudemente, la Testadiferro più
grande della storia galattica.
Dall’astronave tagliano
il cavo della scialuppa
del capitano, che si
schianta contro la
meteorite.
(da: S. Benni, Terra, Feltrinelli)
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Due scialuppe hanno
agganciato la
meteorite su ordine
del capitano e
vengono trascinate
nello spazio.
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stessa astronave. Quella pietra gigantesca viaggiava verso di noi a
una velocità di ventottomila chilometri all’ora.
Al momento della stesura, dovrai tenere presenti le seguenti domande e rispondere a
tutte quelle per le quali hai degli elementi.
Chi sono i personaggi?
Quali sono i personaggi principali?
Dove avviene la storia?
Quando si svolge?
Qual è il fatto centrale?
Come si sviluppa?
Quali sono le conseguenze?
Come si conclude la storia?
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Stesura
Considera attentamente il seguente esempio di stesura.
Riassunto
Il racconto si apre su un’astronave che naviga nello spazio, in una situazione di pericolo ancora sconosciuto. La narrazione avviene in prima persona, da parte di un membro dell’equipaggio.
L’astronave giunge in prossimità di Plutone, nel corridoio delle Grandi Meteore, una zona considerata molto pericolosa. È a questo punto che tutti si rendono conto che il capitano sta aspettando qualcosa: il qualcosa
è un’enorme meteorite, la più grande mai vista, che si avvicina a velocità
spaventosa all’astronave. Il buon senso di una parte dell’equipaggio suggerisce di fuggire, ma il capitano ha un’altra idea: restare e agganciare la
meteorite per catturarla e passare alla storia.
Il protagonista sale su una scialuppa e il capitano sull’altra ed entrambe agganciano la meteorite per frenare la sua folle corsa, ma
è un’impresa disperata. Alla fine la scialuppa del protagonista taglia il cavo che la lega alla meteorite appena in tempo per salvarsi,
mentre il capitano, che non demorde, si schianterà contro la sua
meteorite.
Revisione
In fase di revisione occorre controllare, oltre alla correttezza, alla coerenza e alla coesione, anche la fedeltà del riassunto al testo di partenza: il tono predominante presente nel racconto (ottimismo, pessimismo, umorismo, ecc.) deve essere conservato anche
nel riassunto.
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Altri testi di sintesi:
la scheda-libro e la scheda-film
È possibile sintetizzare il contenuto di un libro o di un film anche in forma di scheda:
si tratta di un testo schematico, diviso per punti, che raccoglie in breve le informazioni
necessarie per comprenderne le caratteristiche essenziali (l’autore, l’epoca, il genere, la
trama, ecc.).
Lo scopo delle schede spesso è quello di catalogare più opere, per consentire poi a chi
legge di avere rapidamente informazioni o reperire un certo tipo di libro o di film.
La struttura di una scheda è fatta per parole-chiave che raggruppano le informazioni
sotto etichette generali.
Le fasi di lavoro
La stesura di una scheda-libro richiede attenzione a più aspetti:
reperire tutte le informazioni necessarie (attraverso la lettura diretta del libro, o da appunti e altre sintesi)
scegliere le informazioni essenziali da inserire nella scheda
organizzare le informazioni secondo un ordine logico, scegliendo quali elementi
mettere in evidenza attraverso i titoli
curare l’aspetto grafico.
Considera il seguente esempio di scheda di un libro.
Titolo: Palline di pane
Autore: Paola Mastrocola
Editore e anno di pubblicazione: Guanda, 2001
Genere: narrativa
Pagine: 237
Trama: Agosto. Emilia, fotografa quarantenne, parte per le vacanze in Sardegna. Un marito in India per lavoro, una bambina di sei mesi che patisce il mare,
un figlio undicenne che, fortemente determinato a isolarsi dall’«umanità coetanea» per rivendicare il diritto a una felicità tutta sua, passa il tempo a pescare e a fabbricarsi le esche impastando palline di pane. L’unico aiuto potrebbe essere la baby sitter. Ma è un’enigmatica ragazza che arriva all’ultimo
momento dal Portogallo, non sa una parola di italiano e si porta dietro un’inverosimile macchina da cucire Singer a pedali. La vacanza inizia...
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Saper scrivere (A)
La scheda di un libro
La scheda di un film
Titolo: The
Trumanesempio.
Show
Considera
il seguente
Nazione: USA
Anno di produzione: 1998
Genere: commedia agrodolce
Il riassunto
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La scheda di un film presenta la stessa struttura di quella del libro e richiede quindi le
stesse operazioni di costruzione del testo. La differenza fondamentale è che, ovviamente, la visione del film sostituisce la lettura.
Durata: 126’
Distribuzione: disponibile in videocassetta e in laserdisc
Regista: Peter Weir
Interpreti: Jim Carrey, Ed Harris, Laura Linney
Presentazione e trama: Truman Burbank è sposato con una donna carina, abi-
ta in una cittadina americana tranquilla e popolata di gente simpatica, ha un lavoro piacevole e sicuro. Tutto va bene, fin troppo bene: Truman incomincia a sentirsi a disagio, presta attenzione a tutta una serie di strani fenomeni che
avvengono intorno a lui e riesce a scoprire una realtà che sulle prime lo sconvolge. Nulla intorno a lui è autentico: fin da bambino egli è diventato, a sua insaputa, il protagonista di un programma televisivo (il Truman Show) che consiste nello spiarlo con le telecamere in tutti i gesti della sua vita quotidiana. E così la
donna che crede di aver sposato, i suoi amici, gli abitanti del quartiere, persino i
suoi genitori non sono altro, in realtà, che attori pagati dalla produzione e diretti da un abile regista. Il protagonista rischia di crollare di fronte a questa sconvolgente scoperta, ma poi, a poco a poco, vede davanti a sé una via d’uscita.
Questo film si propone di far riflettere sui rischi che minacciano l’uomo moderno a causa della mescolanza tra realtà e finzione, che diventa sempre più l’ingrediente di molte trasmissioni televisive.
La fuga finale di Truman è l’unica risposta possibile, ma è anche un estremo messaggio di speranza: si può uscire da questo mondo artificiale con una scelta coraggiosa che rifiuti il cinismo e il vuoto della finzione e si rivolga ai sentimenti e agli
oggetti autentici.
Nella scheda di esempio sottolinea le parole scelte come titoli: come vedi, non sono ricavate tutte direttamente dalla visione del film; sullo schermo non si trova scritto, ad
esempio:
Genere: commedia agrodolce
Durata: 126’
Presentazione e trama: ....
Queste sono le «etichette» che ha aggiunto l’autore della scheda per permettere al lettore di capire meglio e rapidamente tutte le caratteristiche del film.
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