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Poesia 8 volume B/F sezione 1 unità 4 verifica SOMMATIVa poesia 1.4 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . competenze di lettura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . cognome nome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . classe ............................... data Giosue Carducci TRAVERSANDO LA MAREMMA TOSCANA Rime nuove, 1887 Giosue Carducci visse dal 1838 al 1849 a Bolgheri, nella Maremma toscana, dove il padre, medico condotto, era stato costretto a ritirarsi per le sue idee liberali e per la partecipazione ai moti carbonari. Scritta nel 1885 dopo un viaggio da Bologna a Roma, la poesia nasce dall’incontro imprevisto con i luoghi della propria infanzia. In essi il poeta riconosce le origini del proprio carattere, rivive le emozioni delle proprie speranze. Nei giorni precedenti il viaggio il poeta ha avuto un grave malore, che getta sulla rievocazione della giovinezza un’ombra di malinconia e lo induce a una riflessione sulla sua vita. La forma del sonetto scelta da Carducci è in linea con il ritorno alla poesia classica, che caratterizza buona parte dell’opera del poeta, per quanto riguarda sia i contenuti sia le scelte stilistiche. L’uso della lettera maiuscola a inizio di verso è una scelta tipografica tipica della poesia dell’Ottocento. Dolce paese, onde portai conforme L’abito fiero e lo sdegnoso canto E il petto ov’odio e amor mai non s’addorme. Pur ti riveggo, e il cuor mi balza in tanto. 5 10 Ben riconosco in te le usate forme Con gli occhi incerti tra ’l sorriso e il pianto. E in quelle seguo de’ miei sogni l’orme Erranti dietro il giovanile incanto. Oh, quel che amai, quel che sognai, fu in vano: E sempre corsi, e mai non giunsi il fine: E dimani cadrò. Ma di lontano Pace dicono al cuor le tue collina Con le nebbie sfumanti e il verde piano Ridente ne le piogge mattutine. 1-3 È dalla sua terra d’origine che il poeta ha preso la fierezza che si legge anche nei suoi versi pieni di orgoglio, e il cuore in cui si agitano forti passioni. Il chiasmo unisce i due aggettivi, fiero e sdegnoso, che prefigurano il carattere del poeta. 7-8 Il poeta rivede nel paesaggio familiare le tracce dei suoi sogni e delle sue aspirazioni giovanili. 11 La forte cesura e l’avversativa con cui inizia il secondo emistichio segnano un forte stacco. G. Carducci, Poesie, Rizzoli, Milano 1979 1. conforme: simile, adeguato. 2. abito: il carattere e il modo di comportarsi; sdegnoso: orgoglioso. 3. il petto: il cuore, l’animo in cui odio e amore non dormono, non si placano mai; s’addorme, dal verbo di uso letterario addormirsi, è al singolare invece che al plurale in quanto i due termini, odio e amor, rimandano insieme a un medesimo concetto: la forza dei sentimenti del poeta. 4. pur ti riveggo: ti rivedo ancora; è una forma letteraria; in tanto: intanto, immediatamente. 5. usate forme: gli aspetti conosciuti, familiari; l’intero verso è ripreso da un sonetto di Petrarca: «ben riconosco in voi l’usate forme» (Valle che de’ lamenti miei se’ piena). 7. in quelle: riferito a forme del verso 5. 8. giovenile: giovanile; anche questa parola è di origine petrarchesca: Petrarca parla di un «giovenile errore» nel sonetto Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono. 9. in vano: invano; la forma in vano è rara. 10. non giunsi il fine: non raggiunsi la meta; l’uso transitivo del verbo giungere in questa accezione è disusato. 11. dimani cadrò: ben presto morirò; la forma dimani è letteraria. 13. piano: zone pianeggianti.