Cinema_files/Si accettano miracoli
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Cinema_files/Si accettano miracoli
CINEMA TEATRO OSOPPO Via Osoppo 2 Milano In collaborazione con: Centro Culturale don Carlo Calori; Centro Culturale San Benedetto; Fondazione Carlo Perini; Centro Culturale San Protaso Presenta: SI ACCETTANO MIRACOLI T Anno: Genere: Tem atiche: Regista: Attori: 2014 Durata: 110 min Commedia miracoli, fede, santi, furbizia, frode Alessandro Siani Alessandro Siani, Fabio De Luigi, Ana Caterina Morariu, Serena Autieri, Giovanni Esposito Valutazione: Alessandro Siani ,in questo suo secondo lavoro come regista e sceneggiatore dopo Il principe abusivo, conferma le sue scelte: impiega la sua verve comica non per costruire racconti di acuta satira sociale ma per raccontarci favole semplici che hanno il doppio effetto di procurarci due ore di svago spensierato e consentirci di sognare un mondo come vorremmo che fosse o come lo è stato in passato ed ora non lo è più. Questo paesino affacciato su una stupenda costiera Amalfitana vive tutta intorno alla piazzetta centrale, dove c’è la chiesa, il bar, la bottega del barbiere e del fruttivendolo e dove transitano solo carretti trainati da asini. Tutti si conoscono, ospitali con gli esterni e pronti a battute scherzose fra di loro. Questo microcosmo che vive del poco ma è ricco di rapporti umani non viene posto in contrasto, come accadeva in Benvenuti al Sud, con un Nord consumista e frenetico ma svolge la funzione di ritorno agli affetti familiari (i tre fratelli si rivedono dopo dieci anni) e di contrasto fra i metodi di Fulvio, che persegue l’obiettivo di un rapido risultato anche in modo fraudolento e quelli del parroco-fratello, che cerca soluzioni più durature, possibilmente con la benevolenza divina. L’aspetto positivo del film è proprio la figura di don Germano (Fabio De Luigi), personaggio molto meglio costruito rispetto allo stesso Fulvio interpretato da Siani, perché svolge egregiamente la sua funzione di guida morale della piccola comunità, attento a riprendere chi sbaglia ma comprensivo delle esigenze di tutti. Ignaro del trucco organizzato dal fratello, non approva il giro di interessi che si è sviluppato intorno al presunto miracolo e chiede a san Tommaso (parla con lui come don Camillo di Guareschi faceva con il crocifisso della sua chiesa) un “segno” di veridicità. Ci sono nel film numerose situazioni di autentica comicità ma ciò che si percepisce è la mancanza di una linea narrativa unitaria che si perde invece nell’abbondanza di riferimenti (l’arrivo delle autorità vaticane nel paese dove ognuno recita una parte prestabilita è una pura replica di quanto accade in Benvenuti al Sud) e in qualche inserto un po’ ruffianesco nei confronti del pubblico, come la presenza di ragazzini dispettosi o quella di una ragazza non vedente. Ciò che manca all’appello è uno sviluppo approfondito della storia sentimentale fra Fulvio e Chiara. La “conversione” del cinico vicedirettore delle risorse umane, attratto dal solare semplicità della ragazza è solo intuita attraverso qualche sorriso e un bacio. Chiara (Ana Caterina Morariu) appare finta, graziosa bomboletta con un perenne sorriso sulle labbra. Buona visione Si ringrazia lo staff dei siti “Sentieri del Cinema” , “Sale della Comunità” e delle società distributrici per il materiale utilizzato.