7115_313_10 - Fondazione Edmund Mach

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7115_313_10 - Fondazione Edmund Mach
EUROPA
informa
Newsletter quindicinale a cura di
EUROPE DIRECT TRENTINO—Fondazione E.Mach
Commissione europea
DG Comunicazione
Anno 14 n° 23 del 24 novembre 2010 – 313
Parte il futuro dell'agricoltura
ALL’INTERNO
Presentata dal Commissario europeo Ciolos la strategia post-2013
RETI EUROPEE
Tagliati 5 progetti
INDUSTRIA
Un’industria
per l’Europa
ENERGIA
“Europa 2020”
Il commissario europeo Dacian Ciolos
CITTADINI
Cittadini più tutelati e
protetti
FORMAZIONE
Auguri “Leonardo”!
Fondazione
E.Mach
La
Commissione europea
ha pubblicato
il 18 novembre
la comunicazione "La politica
agricola
comune (PAC)
verso il 2020 –
Rispondere
alle sfide future dell'alimentazione, delle
risorse naturali
e del territorio".
La riforma è volta a rendere il settore agricolo europeo più
dinamico, competitivo ed efficace nel conseguire l'obiettivo della strategia "Europa 2020" di stimolare una crescita
sostenibile, intelligente e inclusiva. Il documento delinea
tre opzioni per la futura riforma.
Al termine del dibattito sulla strategia prospettata, la Commissione presenterà proposte legislative formali verso la
metà del 2011.
Nell'illustrare la comunicazione, il commissario UE per
l'agricoltura e lo sviluppo rurale Dacian Cioloş ha sottolineato l'importanza di rendere la PAC "più verde, più equa,
più efficiente e più efficace". Il commissario ha quindi aggiunto: "La PAC non riguarda solo gli agricoltori, ma tutti i
cittadini dell'UE in quanto consumatori e contribuenti. È
dunque importante concepire una politica che sia più
comprensibile per il grande pubblico e chiarisca i vantaggi
collettivi offerti dagli agricoltori all'intera società. L'agricoltura europea deve essere competitiva non solo dal punto
di vista economico, ma anche sotto il profilo ambientale."
Nei mesi scorsi la Commissione ha organizzato un dibattito pubblico e una grande conferenza sul futuro della PAC
e la stragrande maggioranza dei contributi ha identificato
tre obiettivi principali:
•
produzione alimentare economicamente redditizia
(la fornitura di derrate alimentari sicure e in quantità sufficienti in un contesto di crescente domanda
mondiale, di crisi economica e di maggiore instabilità dei mercati per contribuire alla sicurezza dell'approvvigionamento);
•
gestione sostenibile delle risorse naturali e azione
a favore del clima (gli agricoltori devono spesso far
prevalere le considerazioni ambientali su quelle
economiche, ma i relativi costi non vengono compensati dal mercato);
•
mantenimento dell'equilibrio territoriale e della
diversità delle zone rurali (l'agricoltura resta un
motore economico e sociale di grande importanza
nelle zone rurali e un fattore fondamentale per
mantenere in vita la campagna).
La comunicazione presentata la settimana scorsa esamina i futuri strumenti che potrebbero consentire di realizzare al meglio questi obiettivi. Con riguardo ai pagamenti
diretti, la comunicazione sottolinea l'importanza di ridistri-
buire, riformulare e rendere più mirato il sostegno, sulla
base di criteri oggettivi ed equi, facilmente comprensibili
per il contribuente. I nuovi criteri dovrebbero essere sia
economici (data la funzione di "sostegno al reddito" propria dei pagamenti diretti) che ambientali (per tener conto
dei beni di pubblica utilità forniti dagli agricoltori), e il sostegno dovrebbe essere maggiormente orientato verso gli
agricoltori attivi. Andrebbe organizzata una distribuzione
più equa dei fondi, in modo fattibile sotto il profilo economico e politico, prevedendo un periodo di transizione per
evitare gravi perturbazioni.
Uno degli approcci possibili potrebbe consistere nel fornire un sostegno di base ai redditi (eventualmente uniforme
per regione, ma non forfetario per tutta l'Unione, basato
su nuovi criteri e con un massimale predefinito), a cui
potrebbero aggiungersi: un pagamento ambientale obbligatorio (annuale) per azioni supplementari che vadano
oltre le norme di base della condizionalità (ad es. la copertura vegetale, la rotazione dei seminativi, il pascolo
permanente o il set-aside ecologico); un pagamento per
vincoli naturali specifici (definiti a livello dell'UE) e importi
complementari versati tramite le misure di sviluppo rurale;
un'opzione limitata di pagamento "accoppiato" per alcune
forme di agricoltura particolarmente sensibili (simile all'opzione attualmente esistente, introdotta nella verifica dello
stato di salute della PAC). Un regime di sostegno semplice e specifico dovrebbe rafforzare la competitività delle
piccole aziende, ridurre le formalità amministrative e contribuire alla vitalità delle zone rurali.
Relativamente alle misure di mercato, come l'intervento
pubblico e l'aiuto all'ammasso privato, potrebbero essere
adottate misure di razionalizzazione e di semplificazione,
eventualmente introducendo nuovi elementi volti a migliorare il funzionamento della catena alimentare. Benché tali
meccanismi costituissero gli strumenti tradizionali della
PAC, le successive riforme hanno potenziato l'orientamento al mercato dell'agricoltura dell'UE riducendo queste misure a "reti di sicurezza", al punto che le scorte pubbliche sono state praticamente eliminate. Mentre ancora
nel 1991 le misure di mercato rappresentavano il 92%
della spesa della PAC, solo il 7% del bilancio PAC è stato
loro destinato nel 2009.
La politica di sviluppo rurale ha permesso di rafforzare
la sostenibilità economica, ambientale e sociale del settore agricolo e delle zone rurali, ma esiste una forte richiesta di integrare pienamente e in modo orizzontale in tutti i
programmi considerazioni in materia di ambiente, cambiamento climatico e innovazione. Si attira l'attenzione sull'importanza delle vendite dirette e dei mercati locali, nonché sulle esigenze specifiche dei giovani agricoltori e di
coloro che iniziano l'attività. L'approccio LEADER verrà
ulteriormente integrato. Ai fini di una maggiore efficacia si
propone di adottare una strategia più basata sui risultati,
se del caso con obiettivi quantificati. Uno dei nuovi elementi della futura politica di sviluppo rurale dovrebbe essere un pacchetto di strumenti per la gestione dei rischi
che contribuiscano ad affrontare in modo più efficace le
incertezze dei mercati e l'instabilità dei redditi. (continua)
(continua)
Gli Stati membri dovrebbero poter disporre di opzioni per far fronte ai rischi legati alla produzione e al reddito,
con possibilità che vadano da un nuovo strumento di stabilizzazione dei redditi compatibile con l'OMC a un
sostegno rafforzato agli strumenti assicurativi e ai fondi comuni. Come per i pagamenti diretti, andrebbe introdotta una nuova ripartizione dei fondi basata su criteri oggettivi, limitando nel contempo gravi turbative dell'attuale sistema. La comunicazione indica che il futuro orientamento della PAC potrà scegliere una delle seguenti
tre opzioni politiche per vincere queste importanti sfide: 1) Continuare il processo di riforma introducendo gradualmente cambiamenti e adeguando le carenze più pressanti (ad esempio, una maggiore equità nella distribuzione dei pagamenti diretti); 2) cogliere l'opportunità di riforma per garantire maggiore sostenibilità ed equilibrio
alla PAC (tra obiettivi politici, Stati membri e agricoltori), attraverso misure mirate e più “verdi”; 3) Intraprendere
una riforma radicale focalizzata interamente sugli obiettivi legati ai cambiamenti ambientali e climatici, attraverso lo sviluppo rurale e tralasciando il sostegno al reddito e la maggior parte delle misure di mercato.
Qualsiasi sarà la soluzione politica scelta (che in seguito a logiche di compromesso potrà in parte comprendere
aspetti di tutte e tre le opzioni), la Commissione prevede il mantenimento dell'attuale sistema a due pilastri – un
primo pilastro che include i pagamenti diretti e le misure di mercato, in cui le norme sono chiaramente definite a
livello dell'UE, e un secondo pilastro, comprendente misure pluriennali di sviluppo rurale, in cui il quadro di opzioni è fissato a livello dell'UE ma la scelta finale dei regimi spetta agli Stati membri o alle regioni nell'ambito di
una gestione congiunta. Un altro elemento comune a tutte e tre le modalità è l'idea che il futuro sistema di pagamenti diretti non potrà essere basato su periodi di riferimento storici, ma dovrà essere legato a criteri oggettivi, come più oggettivi dovranno essere anche i criteri per gli stanziamenti allo sviluppo rurale.
Ora la proposta della Commissione passerà al vaglio delle altre istituzioni arrivando alla definizione delle norme
legislative nel corso del 2011.
Quante di queste proposte troveranno concreta applicazione dipenderà però da un aspetto che oggi non ha
ancora una risposta e sul quale i vari Stati membri stanno discutendo animosamente: l’ammontare complessivo
del bilancio comunitario per il periodo 2014-2020 e, al suo interno, quanto di questo sarà destinato alla Politica
Agricola Comune.
GO
Altri 578,5 milioni di fondi PAC da restituire
AGRICOLTURA
E’ questa la somma di fondi agricoli comunitari indebitamente spesa da 19 Stati membri che la Commissione
chiede venga restituita, confluendo nuovamente nel bilancio dell'Unione. In seguito agli accertamenti effettuati
sono state riscontrate violazioni delle norme sulla spesa agricola e inadempienze nelle procedure di controllo
applicate dagli Stati membri.
Il paese più colpito è questa volta la Grecia che dovrà rimborsare oltre 340 milioni di euro in particolare per
carenze nel sistema di identificazione delle particelle agricole (SIPA) e nel sistema di informazione geografica
(SIG) e nei controlli in loco per le domande del 2006 relativi alle spese per gli aiuti per superficie, comprese le
misure di sviluppo rurale connesse alle superfici (circa 210 milioni). Per lo stesso motivo, relativo alle annate
2006 e 2007, l’Italia dovrà restituire quasi 23 milioni, oltre a 14 milioni per carenze nell’audit finanziario e a 1,7
milioni per sanzioni relative al tenore di latte in polvere negli alimenti per animali negli esercizi finanziari dal
2003 al 2005
Rivisto il finanziamento di 92 grandi progetti viari
A fine ottobre è stata pubblicata la prima valutazione intermedia di 92 progetti infrastrutturali prioritari per le reti
transeuropee, cofinanziati dalla Commissione nel quadro del programma TEN-T per il periodo 2007-2013. La
valutazione illustra nei dettagli la situazione di ciascuno dei grandi progetti infrastrutturali in termini di finanziamento e di stato di avanzamento, allo scopo di introdurre maggiore responsabilità nel processo di finanziamento e di garantire che i fondi UE vengano investiti in maniera proficua. Oltre la metà di questi 92 grandi progetti
infrastrutturali paneuropei sarà completata entro il dicembre 2013, nonostante la difficile congiuntura finanziaria. Per i rimanenti progetti, quelli ancora “credibili” ma in difficoltà a causa della crisi economica beneficeranno
di due anni di proroga del termine, mentre i cinque progetti che alla luce di questa valutazione non sono risultati
più credibili hanno perso il finanziamento comunitario, che sarà rassegnato ad altre iniziative.
Tra i 92 progetti rientra anche la linea ferroviaria del Brennero, che è stata inserita nella seconda categoria; ciò
vuol dire che i circa 59 milioni di euro stanziati per l’accesso al Brennero da sud sono stati ridotti a 46 milioni
Un'industria per l'Europa, un'Europa per l'industria
Parte la nuova strategia europea per la politica industriale per rafforzare la competitività delle imprese europee.
Il settore manifatturiero torna in primo piano dell'azione dell'Unione, dopo la deriva della crisi causata dal settore finanziario: è l'industria, e in particolare le piccole e medie imprese (PMI), il motore della crescita e la principale creatrice di posti di lavoro. La comunicazione "Una politica industriale integrata per l'era della globalizzazione" adottata oggi dalla Commissione europea su iniziativa del vicepresidente Antonio Tajani comprende
importanti novità.
La risposta alle sfide attuali della globalizzazione dev'essere comune a livello europeo. E allora, via ai "test competitività" su tutte le nuove proposte legislative europee, e al controllo, assimilato a una dieta dimagrante, della
legislazione europea: via i doppioni e i costi inutili per le imprese. E semaforo verde anche al monitoraggio delle
politiche nazionali per la competitività: chi non ottiene risultati sarà sanzionato.
Le PMI avranno più accesso al credito grazie alle proposte del nuovo "SME Finance Forum", risorse sotto forma
di prestiti e garanzie dalla Banca europea per gli Investimenti, accesso facilitato agli appalti pubblici e ai fondi europei come il programma per la ricerca. Un esempio concreto in quest'area è la direttiva contro i ritardi dei pagamenti, approvata recentemente dal Parlamento europeo, che fissa in 30 giorni la scadenza per pagare le fatture.
RETI EUROPEE
INDUSTRIA
Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo, al Parlamento europeo,
al Comitato delle regioni e al
Comitato Economico e Sociale
“Una politica industriale
integrata per l'era della globalizzazione
Riconoscere il ruolo centrale
di concorrenzialità e sostenibilità” (COM(2010) n.614 del
28 ottobre 2010)
E poi internazionalizzazione: nuovi sportelli in Cina, in Corea e in altri Paesi emergenti per aiutare le PMI europee
a fare rete e accedere a quei mercati.
Infine, il passaggio epocale verso un'industria sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che da quello sociale.
Sul primo aspetto, la parola d'ordine è innovazione, per sfruttare tutte le opportunità competitive della green economy, incluso lo sviluppo e l'impiego di tecnologie a basse emissioni di carbonio. Sul fronte sociale, verrà rivisto il
funzionamento del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, che aiuta la riconversione professionale
dei lavoratori licenziati a causa di fenomeni quali la delocalizzazione.
ENERBUILD: energie rinnovabili nel settore delle costruzioni
Il progetto mira al rafforzamento delle piccole e medie imprese (PMI) operanti nel ramo dell’edilizia, settore
che offre molti posti di lavoro nell’area alpina.
Lo sviluppo di nuovi materiali e nuove tecniche di costruzione di edifici ad alta efficienza energetica richiede
reti trans-settoriali e collaborazione fra le PMI; a causa della crescente complessità di questo settore è la necessità per i clienti, in particolare quelli pubblici, di avere una più ampia gamma di offerta per migliorare il processo decisionale.
I principali temi del progetto riguardano il fornire know-how tecnico ad artigiani ed architetti, sviluppare strumenti a disposizione degli enti pubblici per meglio orientare le decisioni, fornire ai clienti strumenti di finanziamento per la realizzazione di edifici ad alta efficienza energetica. Il progetto si propone di sostenere le imprese
artigiane con l’obiettivo di incrementare la richiesta di costruzioni eco-compatibili. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo il progetto svilupperà sperimentazioni pilota in diversi paesi alpini e ne divulgherà i risultati.
Proprio in questi giorni, su organizzazione dell’ente coordinatore, l’Ufficio regionale per lo sviluppo del Vorarlberg, si sta svolgendo ad Innsbruck un incontro tra i partner del progetto che, iniziato il 1° luglio 2009, si concluderà il 30 giugno 2012.
Per maggiori informazioni: www.enerbuild.eu
La strategia europea “Energia 2020”
"Le infrastrutture energetiche sono un elemento chiave per raggiungere i nostri obiettivi in materia di energia:
dalla sicurezza di approvvigionamento all'integrazione delle fonti di energia rinnovabili con il rendimento energetico fino al corretto funzionamento del mercato interno. È dunque fondamentale mettere insieme le nostre
risorse finanziarie e accelerare la realizzazione dei progetti europei prioritari."
Queste parole del commissario all’energia Günther Oettinger riassumono bene i contenuti della nuova strategia europea per l’energia presentata a metà novembre dalla Commisione europea; il documento illustra le
priorità europee in materia di infrastrutture energetiche per i prossimi vent'anni, con l’obiettivo di contribuire al
raggiungimento dell’ormai famoso 20-20-20: entro il 2020 accrescere la quota di energia rinnovabile fino al
20% del consumo finale e ad aumentare il rendimento energetico del 20%.
Nell'intento di adeguare le reti dell'energia alle necessità del XXI secolo, la Commissione individua una serie di
corridoi UE prioritari per il trasporto di elettricità, gas e petrolio. Le future decisioni relative al rilascio di autorizzazioni e al finanziamento di progetti UE verranno prese in base a questa mappa di priorità.
La comunicazione definisce un numero limitato di corridoi UE prioritari che occorre sviluppare con urgenza per
conseguire gli obiettivi fissati dalle politiche dell'Unione europea in termini di competitività, sostenibilità e sicurezza degli approvvigionamenti; si tratta di collegare gli Stati membri ancora isolati dagli altri mercati europei
dell'energia, di rafforzare in maniera significativa le interconnessioni transfrontaliere esistenti e di integrare le
energie rinnovabili nella rete. Nel settore dell'energia elettrica sono stati individuati quattro corridoi europei
prioritari: una griglia offshore nei mari del Nord e un collegamento con l'Europa settentrionale e centrale per
trasportare l'energia prodotta nei parchi eolici offshore ai consumatori dei grandi centri urbani e per immagazzinare energia nelle centrali idroelettriche situate sulle Alpi e nei paesi nordici; interconnessioni nell'Europa
sud occidentale per trasportare l'energia prodotta da impianti eolici, solari e idroelettrici verso il resto del continente; collegamenti nell'Europa centrale, orientale e meridionale a rafforzamento della rete regionale e infine
l’integrazione del mercato baltico dell'energia con il mercato europeo.
Cittadini europei più tutelati...
Assicurare che la Carta dei diritti fondamentali dell'UE sia attuata di fatto in tutti i Paesi per tutelare i 500 milioni di cittadini europei. Con l'entrata in vigore, da quasi un anno ormai, del Trattato di Lisbona, la Carta è diventata vincolante per tutti i Paesi europei, e la Commissione europea ha appena lanciato un piano d'azione per
garantire la conformità di tutte le leggi dell'Unione con la Carta a ogni livello del processo legislativo. I cittadini
saranno informati regolarmente sui progressi realizzati nell'applicazione della Carta.
La Carta europea non tutela soltanto i diritti "classici" dei cittadini in settori come la giustizia, la libertà o la dignità.
Si tratta di un testo moderno, in cui compaiono anche diritti fondamentali quali la protezione dei dati, le garanzie
sulla bioetica o il diritto a un'amministrazione pubblica trasparente.
"Questa strategia è un passo importante verso la creazione di una cultura europea dei diritti fondamentali La Carta è l'espressione dei nostri valori e del nostro patrimonio costituzionale comune" ha dichiarato Viviane Reding,
responsabile europea per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. "La Carta deve orientare tutte le politiche dell'Unione. La Commissione europea controllerà con grande cura che la Carta sia rispettata in tutte le proposte di atti legislativi dell'UE, in ogni singola modifica introdotta dal Consiglio, dal Parlamento europeo e dagli
Stati membri nell’attuare il diritto dell'Unione."
...e più protetti
Sono 41 le azioni destinate a far fronte alle minacce più imminenti alla sicurezza europea inserite nella strategia di sicurezza interna dell'UE, adottata il 22 novembre. (continua)
PROGETTI
“SPAZIO ALPINO”
Budget: € 2 961 502
Partner: 13 (di Italia, Germania, Austria, Francia, Svizzera,
Slovenia)
Partner italiani: TIS, Regione
Piemonte, Provincia autonoma
di Trento (Servizio energia),
Provincia di Alessandria, EURAC
ENERGIA
Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo, al Parlamento europeo, al Comitato delle regioni
e al Comitato Economico e
Sociale “Priorità nelle infrastrutture energetiche per il
2020 e oltre. Un piano per
una rete energetica europea integrata” (COM(2010) n.
677 del 17 novembre 2010)
CITTADINI
Strategia per l’effettiva
implementazione da parte
dell’Unione europea della
Carta dei diritti fondamentali COM(2010) n. 573 del 19
ottobre 2010)
(continua) E’ previsto fra l'altro un programma comune per smantellare le reti criminali e terroristiche, proteggere i cittadini, le imprese e la società contro la criminalità informatica, aumentare la sicurezza dell'UE grazie a
una gestione più intelligente delle frontiere e rendere l'Unione più preparata e capace a rispondere alle situazioni di crisi.
I furti di automobili, i furti con scasso, il traffico di droga e le frodi con le carte di credito spesso sono manifestazioni a livello locale di reti criminali mondiali che operano al di là delle frontiere e nello “spazio virtuale”: infatti
sempre più spesso i criminali usano Internet sia per reati minori, sia per attacchi su larga scala. Le frontiere
esterne dell'UE sono sfruttate per il traffico di droga, di merci contraffatte, di armi, e per la tratta di persone, e le
reti criminali traggono enormi profitti dalle finanze pubbliche. Secondo i calcoli del Fondo monetario internazionale, i profitti generati dalla criminalità finanziaria arrivano da soli al 5% del PIL globale. I terroristi trovano inoltre modi per danneggiare la nostra società, come la diffusione di propagande estremiste violente tra gli individui
più influenzabili.
Per affrontare questi problemi la Commissione propone adesso nuove misure, tra cui una proposta legislativa
per la confisca dei proventi di reato. L'UE dovrebbe inoltre contribuire a offrire alle comunità locali la capacità di
far fronte alla radicalizzazione e al reclutamento di terroristi e identificare modi migliori per proteggere le infrastrutture di trasporto, in particolare il trasporto terrestre, dal terrorismo. Si propone di creare un centro europeo
per la criminalità informatica che riunisca gli esperti in materia di indagine e prevenzione e si sta elaborando
una serie di iniziative per affrontare meglio la gestione delle frontiere e per una migliore preparazione e reazione a crisi e catastrofi.
La strategia di sicurezza interna dell'UE identifica cinque obiettivi strategici, per ognuno dei quali definisce una
serie di azioni. Questi gli obiettivi: 1. Smantellare le reti criminali internazionali che minacciano la nostra società
(con azioni quali la confiscare rapida dei proventi di reato e il monitoraggio e l’assistenza degli Stati membri
nella lotta contro la corruzione). 2. Combattere il terrorismo e affrontare la radicalizzazione e il reclutamento di
terroristi (con la creazione di una rete europea per la sensibilizzazione in materia di radicalizzazione e misure
destinate ad aiutare la società civile a svelare, tradurre e combattere la propaganda estremista violenta e con il
rafforzamento della politica dell'UE in materia di sicurezza dei trasporti ). 3. Innalzare i livelli di sicurezza per
cittadini e imprese nel cyberspazio (creazione di un centro dell'UE per la criminalità informatica e l’istituzione di
una rete di squadre di pronto intervento informatico (2012). 4. Potenziare la sicurezza tramite la gestione delle
frontiere (con ad esempio la creazione di un sistema europeo di sorveglianza delle frontiere esterne, e il miglioramento dell'analisi per identificare "punti caldi" alle frontiere esterne). 5. Aumentare la capacità dell'Europa di
reagire a crisi e catastrofi (con anche la proposta sull'applicazione della clausola di solidarietà).
Buon compleanno Leonardo da Vinci!
L’Unione europea festeggia il 15° anniversario del suo programma Leonardo da Vinci, che aiuta a finanziare
migliaia di corsi di formazione professionale in tutta Europa. La Commissione europea sta investendo attualmente 240 milioni di euro all’anno attraverso questo programma per sostenere la mobilità dei tirocinanti e dei
formatori, nonché la modernizzazione della formazione professionale in 31 paesi europei.
Nel 2009 oltre 80 000 tirocinanti e giovani alla ricerca di lavoro hanno ricevuto sostegno dal programma per un
tirocinio all’estero. Il più alto numero di tirocinanti si è mosso dalla Germania (15.800), seguita dalla Francia
(7.200) e dall’Olanda (6.200), con l’Italia non molto lontano a quasi cinquemila mobilità. Negli ultimi dieci anni le
mete più gettonate per i tirocini sono state Germania, Regno Unito, Spagna, Francia e Italia.
Parte del successo è dovuto al coinvolgimento delle regioni: Leonardo da Vinci, infatti, promuove la cooperazione regionale tra scuole, imprese e autorità regionali e apre la via ad altre fonti di finanziamento e di cooperazione europea.
Nei giorni scorsi l’Agenzia nazionale del programma LLP (Lifelong Learning Programme) ha comunicato che
per il triennio 2010-2012 sono stati approvati in Italia 47 progetti di mobilità Leonardo (per un totale di alcune
centinaia di mobilità individuali); questi interessano diversi settori dell’economia, dalla ricettività alberghiera alla
ristorazione, dalle costruzioni alla produzione musicale agli assistenti sociale, ecc.
I requisiti e le scadenze per la partecipazione alle mobilità variano a seconda dell’organizzazione proponente.
La lista dei progetti finanziati è disponibile presso Europe Direct Trentino.
Giornata della mobilità...ed altro
Notevole e in parte inaspettato successo ha riscosso la “Giornata della mobilità”, ospitata lo scorso 16 novembre al palazzo della Regione a Trento e che ha visto lo Europe Direct Trentino tra i protagonisti. Centinaia
le persone –giovani e meno giovani– intervenuti per raccogliere informazioni sulle diverse opportunità di mobilità in Europea e per ascoltare alcune esperienze di iniziative realizzate in quest’ambito.
Il successo della giornata ha fatto capire che l’argomento è di estremo interesse per i cittadini e che quindi sarà
opportuno prossimamente riprendere il tema.
Un pezzo di Unione europea sarà in un certo senso prossimamente negli Stati Uniti grazie allo Europe Direct
Trentino. La pubblicazione “The ABC of European Union law”, edita dall’ufficio delle pubblicazioni dell’Unione
europea e proposta dal centro di Pergine è stata scelta da Jens Woelk –professore associato di Diritto costituzionale comparato dell’Università degli Studi di Trento- quale libro di testo del corso sul diritto europeo che
terrà nel prossimo gennaio alla Vermont Law school, negli Stati Uniti.
Prosegue su RTTR e su RTT la Radio la programmazione di “Europa Domani”, le pillole radio televisive quotidiane sull’Unione europea che vedono la collaborazione di Europe Direct Trentino. Per quanto riguarda la TV,
ai tre minuti quotidiani fa seguito il venerdì la messa in onda del rotocalco con l’insieme delle “pillole” giornaliere.
“A come Alpi”, la rubrica televisiva settimanale in onda su RTTR (il sabato alle 10.30 e alle 18.00, la domenica alle 9.30, alle 12.00 e alle 21.00 e il giovedì alle 15.00) trasmetterà nel prossimo numero un servizio di presentazione dello Europe Direct Trentino.
Comunicazione della Commissione al Parlamento e al
Consiglio europeo “La strategia europea di sicurezza
in azione. Cinque passi
verso un’Europa più sicura” (COM(2010) n. 673 del
22 novembre 2010)
FORMAZIONE
Il nuovo sito web sui programmi di mobilità è
www.euroapprenticeship.eu.
ATTIVITA’
EUROPE DIRECT
Orari di messa in onda delle
prossime pillole di “Europea
domani”:
-25.11.10: 13.59, 18.08 e 01.35
-26.11.10: 11.47, 18.10 e 00.30
-29.11.10: 12.22, 18.10 e 00.45
-30.11.10: 14.29, 20.58 e 02.59
-01.12.10: 12.20, 18.13 e 23.06
-02.12.10: 13.59, 18.08 e 01.35
-03.12.10: 11.45, 18.10 e 00.30
-06.12.10: 12.22, 18.10 e 00.42
-07.12.10: 14.29, 21.12 e 01.55
-08.12.10: 12.20, 18.13 e 23.06
BANDI APERTI
PARTNERSHIP
Correttori di bozze e assistenti cercasi:
L'Ufficio europeo di selezione del personale
(EPSO) organizza i seguenti concorsi generali
per titoli e prove, al fine di costituire una serie di elenchi di riserva per l’assunzione di: correttori di
bozze di lingua italiana (AST/109/10); correttori di bozze di lingua maltese (AST/110/10); assistenti
nel campo della produzione delle pubblicazioni (AST 3).
Scadenza: 26 novembre 2010.
Inoltre: assistenti nel settore del segretariato nelle seguenti lingue: danese, tedesco, inglese, spagnolo, francese, maltese, olandese, portoghese e svedese (AST/111/10) .
Scadenza: 16 dicembre 2010
GUUE C 304 del 10 novembre 2010
Gemellaggi amministrativi in Moldavia:
La Commissione europea invita a presentare
proposte nell’ambito dei seguenti progetti:
_Rafforzare le capacità del Centro di accreditamento nel campo della valutazione della conformità
dei prodotti della Repubblica di Moldavia. L’invito è volto a migliorare la competitività commerciale
e ad adeguare la qualità delle infrastrutture agli standard internazionali ed europei, in particolare al
fine di preparare il Centro moldavo di accreditamento per la valutazione della conformità dei prodotti e di creare le condizioni per il futuro riconoscimento internazionale dei certificati di conformità
moldavi. Le proposte vanno presentate esclusivamente attraverso i punti di contatto nazionali degli Stati membri dell’UE entro il 22 febbraio 2011.
_ Sostegno all’Ispettorato di Stato principale per la sorveglianza del mercato, metrologia e tutela
dei consumatori - L’invito intende contribuire all'attuazione della normativa nazionale in materia di
sorveglianza del mercato dei prodotti non alimentari in linea con le disposizioni del Regolamento
765/2008/CE. Le proposte vanno presentate esclusivamente attraverso i punti di contatto nazionali degli Stati membri dell’UE entro il 14 febbraio 2011.
Audiovisivi:
La Commissione europea, nell’ambito del Programma MEDIA 2007
(dedicato allo sviluppo, distribuzione, promozione e formazione nel settore
audiovisivo), invita a richiedere il sostegno per l’accesso ai finanziamenti erogati da istituti di credito e finanziari alle imprese di produzione europee indipendenti. La misura coprirà una parte delle
spese inerenti a: assicurazioni per produzioni audiovisive; garanzie di buona esecuzione; crediti
bancari per la realizzazione di un’opera audiovisiva. Possono concorrere le società di produzione
indipendenti, con sede in un odei paesi UE, in uno dei paesi SEE, Croazia e Svizzera. L’opera
audiovisiva prodotta dovrà appartenere ai generi della fiction, animazione o documentario creativo
e dovrà essere prodotta per la maggior parte da imprese aventi sede in uno dei paesi partecipanti
al Programma MEDIA.
Scadenze: 10 gennaio 2011 (per i progetti da svolgere nel 2° semestre 2011)
6 giugno 2011 (per i progetti da svolgere nel 1° semestre 2012)
GUUE C 304 del 10 novembre 2010
Navigazione satellitare: Obiettivo della presente misura è garantire la visibilità delle attività di
navigazione satellitare europea, monitorare le iniziative di navigazione
satellitare locale e sostenere l’industria UE in questo settore, attraverso il sostegno dei centri e
della attività di informazione, formazione ed assistenza in Israele, Argentina, Brasile e Cile. L’attività consiste nelle seguenti azioni: elaborazione di strategie di comunicazione; creazione e gestione
di un sito internet; promozione dei prodotti europei; pubblicazioni di relazioni mensili; facilitazione
degli incontri con organizzazioni della regione interessata. L’assistenza finanziaria della Commissione non potrà eccedere il 70% del totale dei costi ammissibili. La durata massima dei progetti è
di 24 mesi.
Scadenza: 15 gennaio 2011
GUUE C 292 del 28 ottobre 2010
Cooperazione in Serbia:
L’obiettivo del progetto è lo sviluppo di servizi di comunità per
bambini con disabilità e le loro famiglie presso la Repubblica di
Serbia. Gli obiettivi specifici del presente invito sono: promuovere l'inclusione sociale dei bambini
con disabilità e le loro famiglie attraverso la fornitura di servizi locali di protezione sociale; promuovere il ruolo delle autorità locali nella fornitura di servizi volti alla comunità; promuovere l'uso efficiente
delle risorse attraverso il raggruppamento di comuni/ piccole o grandi città e la partnership con diversi soggetti coinvolti nell'attività di sostegno ai gruppi vulnerabili. Le priorità del presente bando sono
volte a migliorare le condizioni dei bambini con disabilità in Serbia, ma anche sostenere gli sforzi
precedenti del Governo serbo relativi le riforme del sistema di protezione sociale e potenziare la
capacità delle autorità locali nel gestire e monitorare i servizi locali per i gruppi vulnerabili. I contributi
andranno da un minimo di 200.000 ad un massimo di 400.000 euro .
Scadenza: 4 marzo 2011
http://ec.europa.eu/europeaid/work/funding/index_en.htm
Cooperazione in Togo: Obiettivo generale dell’invito è di consentire alle organizzazioni della
società civile e alle autorità locali togolesi di partecipare alle strategie e
alle politiche di sviluppo, nonché integrare la società civile e le autorità locali nella sfida del decentramento.
Scadenza: 15 febbraio 2011
EuropeAid/130725/L/ACT/TG
Tradizione dei tessili in Turchia
Il Gruppo turco “Pembizar”, situato nella
città di Izmir, cerca un partner per un
progetto di scambio giovanile da proporre nell’ambito del programma
“Gioventù in azione”.
Lo scambio si svolgerebbe in Turchia
dove i partecipanti avranno la possibilità
di conoscere come vengono creati i
tessili tradizionali turchi. Il partner dovrebbe a sua volta successivamente
ospitare i giovani turchi presentando le
tradizioni e i prodotti tipici della propria
regione.
Contattare:
[email protected]
Bambole popolari turche
Ancora dalla Turchia –precisamente
dalla capitale Ankara– è il gruppo
“Yansi”, che cerca dei partner per un
progetto già approvato. Si tratta dell’iniziativa chiamata “AL YAZMALIM, SELVI BOYLUM - Bambole popolari” che
prevede la divulgazione ai partner delle
conoscenze sulle tradizionali bambole
turche. La costruzione delle bambole ha
nel paese un valore simbolico oltre che
essere uno strumento di promozione
del turismo e un’occupazione che crea
posti di lavoro femminili.
Lo scambio prevede dei workshop, serate all’insegna dell’Europa, visite, presentazioni e altre attività interessanti.
Contattare:
[email protected]
Inclusione sociale in Serbia
Il “Comitato Helsinki” per i diritti umani,
con sede nella serba Novi Sad organizza un corso di formazione intitolato
“Potrei scrivere un libro”. L’iniziativa fa
parte dell’Azione 3.1 del programma
“Gioventu in azione” che prevede la
realizzazione di progetti in cooperazione con paesi vicini all’Unione europea.
Il progetto serbo partirà dall’uso della
scrittura creativa come mezzo per promuovere l’inclusione sociale di giovani
svantaggiati a causa delle loro opinioni,
del loro stile di vita, del loro comportamento e cosi via. Il periodo di effettuazione del progetto è dal 21 al 30 ottobre
2010 e lo scambio si terrà naturalmente
a Novi Sad.
Contattare:
[email protected]
Per sostenere
problemi mentali
giovani
con
L’associazione greca “Sinapsi” che si
occupa di giovani con problemi mentali
cerca dei contatti con associazioni europee che si occupano delle stesse
tematiche per creare progetti comuni.
Contattare:
[email protected]
LE NOSTRE PUBBLICAZIONI
Negli ultimi quindici giorni la biblioteca dello Europe Direct si è arricchita delle pubblicazioni sotto riportate, disponibili per la consultazione. Possiamo invece inviarvi
(gratuitamente e senza necessità che ce le restituiate) quelle con il titolo sottolineato.
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Segretariato Generale cooperazione ACP-UE, The Courrier, n. 18 N.E., luglioagosto 2010 (in allegato: Millennium Development Goals. Progress, albeit slow
progress, Special issue N.E., agosto 2010).
Commissione europea, A rewarding challenge. How the multipli city of languages
could strengthen Europe. Proposals from the Group of Intellectuals for Intercultural Dialogue set up at the iniziative of the European Commission.
Commissione europea, Final Report. High level group on multilingualism. Rapporto finale del Gruppo di lavoro ad alto livello, incaricato di abbozzare una strategia
integrata sul multilinguismo nell’Unione europea.
UNCEM, Comunità Montagna, n. 3, luglio-ottobre 2010. CM è la rivista di approfondimento sulle politiche della montagna, a cura dell’Unione Nazionale Comuni
Comunità Enti Montani (UNCEM). In primo piano: la riforma dei servizi pubblici locali.
EUROSTAT, The EU in the world. A statistical portrait, 2010 edition. Breviario statistico sui rapporti
tra l’UE ed il resto del mondo nell’ambito del commercio internazionale, investimenti diretti all’estero,
flussi migratori, trasporti, turismo, educazione, scienze e trasferimenti di tecnologie.
Commissione europea, Impact assessment of the participation of SMEs in the
“themes” of FP5 and FP6, 2009. Un breve rapporto sulla partecipazione delle
piccole e medie imprese ai “temi” del 5° e del 6° programma quadro per la ricerca
e lo sviluppo nell’Unione europea.
Commissione europea, Research.eu, n.7, agosto 2010. Gli ultimi aggiornamenti
sulla ricerca scientifica congiunta europea. In primo piano: le innovazioni e le tecnologie al servizio della sicurezza.
Commissione europea, Research.eu, n.8, settembre 2010. In primo piano: il venticinquesimo anniversario della ricerca europea congiunta nel campo delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione.
Commissione europea, The EU’s Common Agricultural Policy (CAP): on the move in a changing
world. How the EU’s agricolture and development polizie fit together. Può la politica agricola comune
(PAC) contribuire, allo stesso tempo, al sostegno del settore agricolo europeo e alla garanzia della
sicurezza alimentare nei paesi sottosviluppati? La Commissione europea dà una risposta positiva e
illustra le principali argomentazioni.
Commissione europea, High-speed Europe. A sustainable link between citizens.
Una panoramica delle politiche europea a sostegno delle reti per i trasporti ad
alta velocità: i risultati fino ad ora ed i progetti per il futuro.
Commissione europea, Promoting equality: activities on fighting discrimination in
2009.
Commissione europea, Flexible working time arrangements and gender equality.
A comparative review of 30 European countries. Un’analisi comparata delle diverse politiche nazionali in materia di flessibilità del lavoro, lavoro parziale e promozione della parità di genere in ambito lavorativo.
Corte dei Conti europea, L’audit della procedura di liquidazione dei conti, relazione speciale n.7, 2010.
“Europa Informa” è un periodico quindicinale distribuito gratuitamente a mezzo posta elettronica. Per essere inseriti nella mailing list è
sufficiente farne richiesta a Europe Direct TRENTINO
via della Val, 2, loc. Costa di Casalino – 38057 Pergine Valsugana (TN)
Tel. +39 0461 534848 - Fax: +39 0461 531052 - E mail: [email protected]
Disponibile su Internet al sito http://europedirect.iasma.it
Autorizz. Trib. Trento N. 984 dell'11.11.1997
Hanno curato questo numero Giancarlo Orsingher, Alessandro Cavagna, Boglarka Fenyvesi-Kiss, Paolo Pezzin
con la collaborazione di Matteo Fornaia e Europe Direct Emilia
Direttore responsabile: Silvia Ceschini
APPROFONDIMENTO
La strada delle nuove adesioni
Il 9 novembre la Commissione europea ha adottato il cosiddetto “pacchetto allargamento”, cioè la sua valutazione annuale del programma di allargamento dell’Unione europea che illustra lo stato attuale dei preparativi,
le sfide a venire e le prospettive per i Balcani occidentali, la Turchia e l’Islanda.
Nel presentare il pacchetto allargamento annuale, il Commissario Füle ha dichiarato che “La politica di allargamento permette all’UE di affrontare le sfide proprie di un mondo multipolare in perpetuo cambiamento, nel
quale dobbiamo continuare a proiettare al di là delle frontiere il nostro sistema basato su valori. Un’Unione
che dia vita ancora una volta a una collaborazione fra antichi rivali, promuovendo al tempo stesso gli standard
più elevati in materia di diritti umani, disporrà del potere di persuasione necessario per plasmare il mondo
circostante anziché subirne l’influenza."
Ad oggi i negoziati con la Croazia sono entrati nella fase finale mentre quelli con la Turchia procedono, anche
se a rilento. Sono stati avviati i negoziati di adesione con l'Islanda e si sta trattando la candidatura della Serbia. La Commissione ha presentato i suoi pareri sulle candidature di Albania e Montenegro ed ha ribadito la
propria raccomandazione del 2009 per l’avvio di negoziati di adesione con l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia oltre ad aver confermato la prospettiva europea della Bosnia-Erzegovina e del Kosovo.
Le riforme intraprese nei paesi dell'allargamento stanno già portando benefici tangibili ai loro cittadini, al punto
che prossimamente i cittadini di Albania e Bosnia-Erzegovina potranno recarsi nell’UE senza bisogno di visto,
mentre per la Serbia, il Montenegro e l’ex Repubblica iugoslava di Macedonia l’obbligo del visto è stato abolito già da un anno. Molte economie della regione interessata dall’allargamento si stanno rafforzando nonostante la crisi mondiale. La tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali si sta avvicinando ai livelli dell'UE e la cooperazione regionale sta facendo progressi considerevoli. Il consolidamento della pace e della
stabilità ha comportato vantaggi non solo per la regione, ma per l'intera Europa.
Vediamo brevemente qual è la situazione paese per paese:
la CROAZIA, paese candidato, ha fatto domanda di adesione nel 2003 e ad oggi sono stati provvisoriamente chiusi 25 capitoli su 35. I negoziati di adesione sono entrati nella fase finale e potranno essere conclusi solo quando la Croazia avrà soddisfatto gli ultimi parametri, in particolare
per quanto riguarda il sistema giudiziario e i diritti fondamentali.
La TURCHIA, anche paese candidato, ha fatto domanda nel 1987. Con il paese sono stati aperti
solo 13 capitoli dei quali uno soltanto è stato provvisoriamente chiuso. Per poter accelerare i
negoziati di adesione il paese deve adempiere integralmente gli obblighi derivanti dall’unione
doganale e progredire verso la normalizzazione delle relazioni con Cipro.
L’ISLANDA è il più recente paese candidato (ha fatto domanda nel 2009) e i negoziati di adesione sono stati avviati nel luglio 2010. Il processo di analisi dei 35 capitoli sta per iniziare e poiché
l’Islanda è già membro dello Spazio Economico Europeo e dello spazio Schengen, gran parte
della sua legislazione è già allineata con quella dell'UE, quindi i tempi di adesione dovrebbero
essere brevi.
L’ultimo paese candidato è l’EX REPUBBLICA IUGOSLAVA DI MACEDONIA, che ha fatto domanda nel 2004. Il paese continua a soddisfare in misura sufficiente i criteri politici e la Commissione ha ribadito la propria raccomandazione del 2009 per l’avvio di negoziati di adesione. Poiché l’avvio dei negoziati richiede una decisione unanime degli Stati membri, è indispensabile
trovare una soluzione negoziata e accettata da entrambe le parti alla controversia relativa al nome
“Macedonia”, rivendicato dalla Grecia.
Il MONTENEGRO è un “candidato potenziale”; ha fatto domanda di adesione nel 2008 e nel suo
parere la Commissione raccomanda di concedergli lo status di paese candidato e di avviare
negoziati di adesione, a condizione che si rilevino progressi in diversi settori fondamentali indicati nel parere.
Pure l’ALBANIA è candidato potenziale (come per l’Islanda la sua domanda di adesione all’Unione europea risale all’anno scorso) e il parere della Commissione è del tutto simile a quello formulato per il Montenegro; quindi anche per il paese di Tirana sono necessari miglioramenti in
diversi settori.
Arriviamo alla SERBIA, anch’essa candidato potenziale, con domanda di adesione inoltrata nel
2009. Il 25 ottobre 2010 il Consiglio Affari generali dell’UE ha trasmesso la candidatura del paese alla Commissione europea, che a breve dovrebbe dare inizio alla stesura del suo parere sul
cambiare lo status della Serbia da “potenziale” a “candidato”.
Candidata potenziale è pure la BOSNIA-ERZEGOVINA, la quale non ha ancora chiesto di aderire all’UE. La mancanza di una strategia condivisa da tutti i leader politici sulla direzione del
paese continua a bloccare le riforme principali e ostacola qualsiasi ulteriore progresso verso
l’UE.
Infine il KOSOVO, candidato potenziale che non ha ancora chiesto di aderire all’UE. L’UE appoggia gli sforzi prodigati dal Kosovo per realizzare la sua prospettiva europea e ha lanciato a
gennaio il dialogo sul processo di stabilizzazione e di associazione. La Commissione sosterrà la
partecipazione del Kosovo ai pertinenti programmi dell’Unione.