europa - Fondazione Edmund Mach

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europa - Fondazione Edmund Mach
EUROPA
informa
Newsletter quindicinale a cura di
EUROPE DIRECT TRENTINO—Fondazione E. Mach
ALL’INTERNO
ENERGIA
Più efficienza
energetica
SVILUPPO RURALE
Due iniziative della
Rete Rurale Nazionale
CITTADINI
-Aiuti a indigenti
-Lotta al tabagismo
RICERCA
Serve più innovazione
EUROPE DIRECT
-In Turchia
con Gioventù
Fondazione E.
Mach
Commissione europea
DG Comunicazione
Anno 15 n° 12 del 22 giugno 2011 – 327
Croazia nell’ UE il 1° luglio 2013
Dopo la chiusura del capitolo
“Pesca” ad inizio giugno, il 10
del mese la Commissione europea ha chiuso positivamente
anche l’analisi degli ultimi quattro capitoli dei negoziati di adesione
con
la
Croazia
(concorrenza, ordinamento giudiziario e diritti fondamentali, disposizioni finanziarie e di bilancio, altri
temi), proponendo al Consiglio dei ministri dell’UE di
fissare al 1° luglio 2013 la data dell’entrata nell’UE
del paese con capitale Zagabria.
Termina così il lungo percorso di avvicinamento
della Croazia all’Europa comunitaria, iniziato nell’ottobre 2005; in questi quasi sei anni la Croazia è
cambiata notevolmente, diventando un paese con
una piena democrazia e con un’economia di mercato funzionante.
Ma qual è il percorso che uno Stato deve fare per
entrare nell’UE? Il primo passo è la firma con l’UE di
un Accordo di Stabilizzazione e Associazione
(ASA); si tratta di un documento che riguarda questioni politiche, economiche, commerciali, oltre ai
diritti umani e con il quale il paese richiedente si
impegna ad adottare le riforme della propria legislazione che sono necessarie per adeguare il proprio
ordinamento alla normativa comunitaria. In cambio,
l'UE può offrire accesso ad alcuni o a tutti i propri
mercati (merci, prodotti agricoli o industriali, ecc.) e
assistenza tecnica e finanziaria.
Firmato l’ASA il paese può presentare la formale
domanda di adesione; presentata la domanda entra
in vigore l’ASA. A questo punto la Commissione
europea valuta la domanda di adesione e quando
dà il proprio parere positivo il Consiglio europeo
conferisce al paese lo status di paese candidato. Si
aprono a questo punto i negoziati di adesione tra
Commissione europea e paese candidato, che prevedono l’analisi della capacità del paese di adeguarsi alle norme comunitarie su oltre 30 temi
(“capitoli”): libera circolazione dei beni, dei lavoratori
e dei capitali, diritto di stabilimento e libertà di fornire servizi, appalti pubblici, diritto societario, diritto
della proprietà intellettuale, competitività, servizi
finanziari, società dell’informazione, agricoltura e
sviluppo rurale, sicurezza alimentare, pesca, trasporti, energia, tassazione, politica monetaria, statistiche, politica sociale, politica industriale, reti transeuropee, politica regionale, diritti fondamentali,
giustizia-libertà-sicurezza, scienza e ricerca, istruzione e cultura, ambiente, consumatori, unione doganale, relazioni esterne, politica estera-sicurezzadifesa, controlli finanziari, disposizioni finanziarie e
di bilancio, istituzioni, altri problemi.
Una volta chiusi positivamente tutti i capitoli la Commissione fornisce un proprio parere positivo proponendo una data per l’adesione del paese.
Con l’ingresso della Croazia il 1° luglio 2013, tra
due anni quindi l’Unione europea sarà composta da
28 Paesi, ma ricordiamo che qualche altro Stato è
sulla strada per aderire all’UE: l’Islanda innanzitutto, che pur essendo stato l’ultimo paese ad aver
chiesto di entrare nell’UE (nel luglio 2009 e ufficialmente candidato dal luglio 2010, con l’apertura praticamente immediata dei negoziati), sarà quello che
più velocemente chiuderà gli oltre 30 capitoli di cui
si compongono i negoziati di adesione e quindi diventerà presumibilmente il 29° Stato membro. Poi
l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, che ha
ottenuto lo status di paese candidato all’adesione
nel dicembre 2005 e che ha visto l’avvio dei negoziati di adesione nel luglio 2009. La Turchia, che ha
chiesto di aderire addirittura nel 1987 ottenendo lo
status di paese candidato però solo nel dicembre
1999 e vedendo l’avvio dei negoziati appena nell’ottobre 2005 (contemporaneamente alla Croazia);
questi stanno procedendo molto lentamente, al punto che un solo capitolo su 35 è stato chiuso. Infine il
Montenegro che è diventata paese candidato solo
nel dicembre scorso dopo che ne aveva fatto richiesta il mese prima e con il quale i negoziati di adesione dovrebbero prendere il via entro quest’anno.
In previsione anche gli altri paesi dei Balcani occidentali diventeranno Stati membri dell’UE e ad oggi
Albania e Serbia hanno presentato domanda di
adesione, rispettivamente nell’aprile e nel dicembre
2009, ma non hanno ancora ricevuto lo status di
candidati in quanto Tirana Belgrado devono risolvere ancora alcuni problemi, che riguardano in particolare la garanzia di democrazia e stato di diritto per
l’Albania e la cattura dell’ultimo criminale di guerra
per la Serbia. La Bosnia-Erzegovina ha sottoscritto
l’ASA con l’UE nel 2008, primo passo, necessario,
prima della richiesta di entrare a far parte dell’Europa comunitaria. Infine il Kossovo, dove la situazione è un po’ complicata a causa anche del fatto che
cinque Stati membri dell’UE (Romania, Spagna,
Cipro, Slovacchia e Grecia) non hanno riconosciuto
la sua indipendenza; con il paese è in corso il
“Processo di stabilizzazione e associazione”, anche
se l’accordo non è stato ancora firmato.
A titolo di curiosità ricordiamo anche la particolare
richiesta di adesione formulata nel 1987 dal Marocco e rigettata dal Consiglio europeo in quanto il paese non fa geograficamente parte del continente europeo.
GO
Più efficienza energetica
Bruxelles, 22 giugno 2011 — L'energia che costa meno è quella che non consumiamo. È iniziato il conto alla
rovescia verso l'obiettivo dell'UE di ridurre del 20% il consumo energetico entro il 2020. Se i prossimi anni non
vedranno alcun cambiamento, l'obiettivo sarà raggiunto soltanto a metà, cosa che mette a rischio la competitività, la lotta per ridurre le emissioni di CO2 e la sicurezza degli approvvigionamenti nell'UE e incide ancora pesantemente sulle bollette dei consumatori. Per rimediare al ritardo e riportare l'UE sulla strada giusta, la Commissione europea ha proposto oggi un nuovo pacchetto di misure intese a migliorare l'efficienza energetica. La
proposta di una nuova direttiva prevede misure volte ad ottimizzare gli sforzi profusi dagli Stati membri per usare le energie in maniera più efficiente in tutte le fasi della catena energetica, dalla trasformazione dell'energia al
suo consumo finale, passando per la distribuzione.
Tra le misure proposte dalla Commissione (che illustreremo meglio prossimamente), rientrano l’obbligo per le
società di distribuzione o di vendita di energia al dettaglio di risparmiare ogni anno l'1,5% del volume delle proprie vendite, attuando tra i consumatori finali di energia interventi di efficienza energetica; l’obbligo per gli enti
pubblici di acquistare prodotti e servizi energeticamente efficienti; audit energetici per le PMI; maggiore efficienza nella produzione di energia; interventi per aiutare il risparmio dei consumatori.
YOURural Net, un social network agricolo
E' da pochi giorni on line YouRural Net, una nuova web community promossa gruppo di lavoro “Giovani” della
Rete Rurale Nazionale, che offre strumenti per la condivisione di conoscenza, esperienze e buone pratiche.
La partecipazione a YouRural Net offre a tutti gli agricoltori, in particolare a quelli giovani, l'opportunità di discutere sul web di attività, soluzioni pratiche, innovazioni, opportunità di formazione, avendo la possibilità di
confrontarsi e trovare risposte concrete alle loro esigenze.
La scelta di puntare su questo tipo di strumento proviene anche dalla lunga osservazione sul campo, da ricerche e indagini che hanno confermato come per i più giovani, al di là delle informazioni reperibili sui canali più
istituzionali (come i quotidiani, i periodici specializzati, l'ente di riferimento) oggi sia importantissimo potersi
confrontare con le esperienze dei coetanei, prendere contatti con progetti esemplari e con attività innovative
realizzate in altri Paesi.
Per questo, YouRural Net fornisce la possibilità, una volta iscritti, di partecipare a dei gruppi di lavoro (tre quelli
per ora attivati: Opportunità, Tradizione-Innovazione-Territorio, Formazione) ai quali contribuire con contributi
attraverso un blog. In definitiva l’obiettivo è di alimentare un dialogo costruttivo attorno ai temi dello sviluppo
rurale e di essere un veicolo di informazioni, buone prassi, utili indicazioni pratiche ed un luogo di incontro e di
formazione di nuove idee per i giovani agricoltori.
ENERGIA
Proposta di direttiva sull’efficienza energetica e che
sostituisce le Direttive 2004/8/EC e 2006/32/EC
(COM 2011 n. 370 del 22
giugno 2011)
SVILUPPO RURALE
www.youruralnet.it
“Nuovi fattori di successo”: opportunità per i giovani agricoltori
Nell'ambito delle attività finanziate dal programma Rete Rurale Nazionale (RRN) 2007-2013, il Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali ha lanciato un concorso, per la prima selezione nazionale di Nuovi fattori
di successo: un’opportunità per i giovani agricoltori; l’iniziativa è finalizzata alla valorizzazione e alla diffusione
delle buone pratiche realizzate da giovani agricoltori nel settore dello sviluppo rurale, in particolare verranno
selezionate aziende agricole condotte da giovani agricoltori che abbiano usufruito di finanziamenti
nell’ambito delle politiche europee di sviluppo rurale e che abbiano applicato buone pratiche nello sviluppo rurale. Queste aziende saranno presentate come esempi di eccellenza e le loro esperienze saranno diffuse attraverso prodotti specifici a marchio Rete Rurale Nazione (come brochure, docufilm, interviste sui canali video e
strumenti di condivisione web 2.0 della Rete) nel corso di eventi nazionali e internazionali. Rendimento globale,
innovazione, impatto sull'attrattività del territorio, sensibilità mostrata nei confronti dell'ambiente, tutela e valorizzazione delle risorse umane impiegate, grado di innovazione organizzativa, commerciale e comunicativa
saranno i parametri presi in considerazione.
Possono presentare la propria candidatura i giovani titolari di aziende agricole che svolgono attività di impresa
sul territorio italiano purché in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o coltivatore diretto, avente età inferiore ai 40 anni al momento della presentazione della domanda ed essendo stato beneficiario
di finanziamenti nell’ambito delle politiche europee di sviluppo rurale.
Solo 113 milioni di euro per gli indigenti
Nonostante il tenore di vita medio nell’Unione europea sia tra i più elevati al mondo, non tutti hanno accesso a
un’alimentazione adeguata. Si stima che nell’UE 43 milioni di persone siano a rischio di povertà alimentare, il
che significa che non possono permettersi un pasto adeguato ogni due giorni. Il programma a favore degli indigenti finanzia la fornitura di prodotti alimentari a individui o famiglie particolarmente vulnerabili che vivono in
condizioni di disagio economico. Nel 2009 oltre 440 000 tonnellate di prodotti sono state distribuite a 18 milioni
di persone in 19 Stati membri. Le associazioni caritative e le ONG contano sulla partecipazione dell’UE per
aiutare queste persone in difficoltà.
Per il 2012 la dotazione globale assegnata al programma di distribuzione di prodotti alimentari agli indigenti
dell’Unione europea è stata fissata a soli 113 milioni di euro, che saranno distribuiti tra i vari Stati membri secondo un preciso schema di ripartizione (oltre 22 milioni sono destinati all’Italia, paese maggior beneficiario,
per distribuire più di 12 000 tonnellate di latte scremato in polvere). Questa drastica flessione rispetto ai quasi
500 milioni di euro stanziati negli ultimi anni è dovuta a una sentenza pronunciata lo scorso aprile dalla Corte di
giustizia, nella quale si afferma che in base al vigente regolamento le derrate destinate al programma devono
provenire dalle scorte pubbliche dell’UE. Il programma 2012 è quindi esclusivamente basato sulla totalità delle
scorte di intervento disponibili (162 000 tonnellate di cereali e 54 000 tonnellate di latte scremato in polvere
provenienti dalle scorte di intervento).
Le domande di partecipazione al concorso, corredate di
copia del documento di
identità del richiedente e di
curriculum vitae, dovranno
pervenire alla RRN entro le
ore 13.00 del 30 giugno
2011
P er
informazioni:
[email protected]
CITTADINI
Documenti e più ampie informazioni sul programma di
distribuzione di prodotti alimentari agli indigenti sono
reperibili al seguente indirizzo:
http://ec.europa.eu/
agriculture/markets/freefood/
index_en.htm
Conscia di questo possibile rischio, la Commissione aveva proposto nel 2008 di modificare il programma, ma
nonostante il sostegno del Parlamento europeo, la proposta si era arenata in sede di Consiglio.
CITTADINI
Campagna europea contro il tabacco
Gli ex fumatori sono irresistibili è lo slogan della campagna avviata il 16 giugno dalla Commissione europea.
Un cittadino europeo su tre fuma e il tabacco è la principale causa di morte evitabile nell'Unione europea e si
stima sia responsabile della perdita annuale di più di 650 000 vite umane nell'UE. La campagna triennale avviata nei giorni scorsi metterà in evidenza darà gli aspetti positivi derivanti dalla cessazione del vizio del fumo
e farà leva su un mix coordinato di pubblicità, reti sociali, eventi e strumenti pratici per raggiungere i fumatori e
aiutarli a smettere.
Gli ex fumatori sono irresistibili è rivolta ai fumatori dai 25 ai 34 anni, una categoria comprendente quasi 28
milioni di persone nell'UE ed intende dare rilievo ai benefici che i fumatori possono trarre dall'abbandono del
vizio del fumo facendo ricorso ad ex fumatori e ai risultati che questi hanno ottenuto indicandoli quali modelli
per ispirare quanti desiderano smettere.
La campagna fornisce inoltre ai fumatori un aiuto pratico per smettere di fumare grazie a uno strumento innovativo di "iCoach", una piattaforma digitale di orientamento sanitario ad accesso libero disponibile in tutte le
lingue ufficiali dell'UE.
Il primo anno della campagna prevede lo sviluppo e il radicamento del concetto mentre gli anni successivi si
concentreranno sui vantaggi per gli ex fumatori: vantaggi sul piano fisico, personale e anche finanziario. Un'attenzione particolare verrà riservata a gruppi specifici quali le donne e le classi socioeconomiche inferiori. Ciò
assicurerà che il messaggio della campagna sia adattato ai diversi tipi di pubblico nazionale e ai diversi gruppi
demografici raggiungendo così ogni angolo dell'UE.
www.exsmokers.eu
Pronti per le vacanze: c’è la tessera sanitaria?
Abbiamo programmato di andare in vacanza in un paese dell'UE, in Islanda, nel Liechtenstein, in Norvegia o in
Svizzera? In questo caso non dimentichiamo di portare con noi la tessera europea di assicurazione malattia
(TEAM), che ci può far risparmiare tempo, fastidi e denaro se ci ammaliamo o se subiamo un infortunio mentre
ci trovate all'estero.
La tessera assicura che i cittadini in questione godranno dello stesso accesso all'assistenza pubblica (ad es.
un medico, una farmacia o un ospedale) delle persone assicurate nel paese che essi visitano. Se hanno ricevuto un trattamento in un paese che fattura l'assistenza sanitaria essi saranno rimborsati al loro ritorno a casa.
L'idea è che le persone hanno diritto a ricevere l'assistenza di cui hanno bisogno per continuare il loro soggiorno. La tessera europea di assicurazione malattia non copre invece le cure pianificate che richiedono un'autorizzazione preventiva.
E se me la dimentico a casa oppure se non l’ho ancora ottenuta? In caso di necessità possiamo comunque
ricevere il trattamento di cui abbiamo bisogno per continuare le nostre vacanze senza dover tornare al paese
d'origine per farci curare. Ma la tessera rende più agevole l'accesso alle cure mediche nel luogo in cui ci troviamo, se tali cure sono disponibili, o ci rende più facile il rimborso se abbiamo dovuto pagare le cure anticipatamente. Possiamo anche chiedere alla nostra autorità locale un certificato sostitutivo provvisorio se la tessera
non è disponibile in tempo. Anche all'estero possiamo chiedere che ci sia inviato via fax un certificato sostitutivo provvisorio.
Se ancora non siete in possesso della tessera date un’occhiata sul sito indicato per vedere cosa fare per richiederla
http://ec.europa.eu/social/
main.jsp?
catId=563&langId=it
CULTURA
Il “Marchio europeo per il patrimonio culturale”
I ministri della cultura dell'UE hanno trovare l’accordo sulla creazione di un marchio europeo per il patrimonio
culturale che darà rilievo ai siti che celebrano la storia e lo sviluppo dell'Unione europea. Questo marchio incoraggerà un maggior numero di persone, soprattutto i giovani, a riflettere sulla dimensione europea della nostra
storia comune, portando anche vantaggi al turismo e all’economia.
Nel biennio 2013-14 gli Stati membri potranno designare quattro siti che riceveranno il marchio, dopo essere
stati selezionati da un gruppo di esperti. A partire dal 2015 la selezione avverrà con cadenza biennale e gli
Stati membri potranno designare fino a due siti ogni volta, uno dei quali sarà scelto, tenendo conto del valore
simbolico europeo e dell’attività educativa piuttosto che sulla base di considerazioni architettoniche o estetiche.
Il marchio integrerà le iniziative esistenti come ad esempio la lista del Patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO.
La Commissione europea ha presentato la sua proposta di marchio europeo per il patrimonio culturale nel
marzo dell'anno scorso e la formalizzazione dell’iniziativa che lo istituisce verrà adottata dal Consiglio a luglio
e dal Parlamento in autunno. I lavori preparatorio per l'istituzione del marchio verranno condotti nei prossimi
18 mesi e la prima selezione si svolgerà nel 2013.
La proposta della Commissione relativa al marchio si basa su un’iniziativa intergovernativa del 2006 che aveva coinvolto 18 Stati membri i quali successivamente si sono adoperati per trasformarla in un progetto europeo con obiettivi e criteri più chiari. 68 sono i siti che hanno ricevuto il marchio nel contesto del programma precedente e che potranno candidarsi per ricevere il nuovo marchio UE. Fra questi rientrano ad esempio la casa
del padre fondatore dell'UE Robert Schuman a Scy-Chazelles, in Francia e i cantieri di Danzica in Polonia,
luogo di nascita del sindacato indipendente Solidarność che ha contribuito a innescare gli eventi sfociati nella
riunificazione del continente dopo la Guerra fredda.
Cooperazione territoriale con Central Europe
POLITICA
REGIONALE
E’ stato da poco pubblicato il bando 2011 per progetti di cooperazione territoriale nell’ambito del programma
Central Europe, cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, e giugno al suo quarto invito complessivo.
Il programma ha l’obiettivo di rafforzare la coesione territoriale, promuovere l’integrazione interna e accrescere
la competitività, l’innovazione e le strutture per l’accessibilità dell’Europa centrale, nonché contribuire finanziariamente alla promozione di uno sviluppo territoriale equilibrato e sostenibile guardando alla qualità dell’ambiente e allo sviluppo delle città e delle regioni.
In particolare i progetti devono contribuire a favorire lo sviluppo della conoscenza, a promuovere tecnologie di
informazione e comunicazione e soluzioni alternative per rafforzare l’accessibilità, a supportare tecnologie e
attività compatibili con l’ambiente, a promuovere strutture di insediamento policentrico e la cooperazione Territoriale, a capitalizzare le risorse culturali per aumentare l’attrattività delle città e delle regioni. Sono richiesti
partenariati pubblico-privati composti da soggetti provenienti almeno da tre paesi dell’area Central Europe, che
comprende le regioni dell’Italia settentrionale, quelle della Germania orientale, la parte occidentale dell’Ucraina
e gli interi territori di Austria, Slovenia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Polonia.
Il cofinanziamento comunitario potrà arrivare fino al 75% per le regioni dei vecchi Stati membri dell’UE e fino
all’85% per le altre regioni.
Ricordiamo che nell’ambito di questo programma la Provincia autonoma di Trento è capofila del progetto
“Listen to the voice of villages” che vede la realizzazione di azioni pilota nel campo turistico-ambientale in valle
dei Mocheni, in valle del Chiese e nel Tesino.
Scadenza: 14 ottobre 2011
www.central2013.eu
RICERCA
L'Italia deve investire di più in innovazione
L'Italia nel 2009 ha investito soltanto l'1,27% del PIL in ricerca e sviluppo, in leggero aumento rispetto al passato
(nel 2000 il dato era dell'1,05%) ma ben lontano dall'obiettivo del 3% concordato a livello europeo e superato da
alcuni Paesi UE dell'area settentrionale. È questo il principale dato che emerge dalla relazione annuale sull'innovazione, appena presentata dalla Commissione europea.
La media a livello europeo sui finanziamenti alla ricerca è dell'1,9%, un livello ancora basso a causa della scarsa
partecipazione del settore privato. In Italia l'investimento del settore produttivo è soltanto dello 0,64% del PIL,
rispetto alla media europea dell'1,23%. Per questo il nostro Paese viene considerato un "innovatore moderato"
dall'UE, e inserito nel terzo gruppo di Paesi (su quattro). Soltanto l'11,6% della popolazione italiana ha un diploma universitario, la metà rispetto alla media europea che sfiora il 23%, mentre il numero di ricercatori è nettamente più basso in Italia (3,38% della popolazione) che in Europa (6,3%) e il numero di quanti vanno all'estero è molto superiore di quello degli stranieri che vengono in Italia.
Neppure i dati sulla partecipazione italiana al 7° programma quadro europeo per la ricerca sono più confortanti: il nostro Paese è terzo per numero di progetti presentati, ma 22° in termini di percentuale di successo sul
numero di progetti, e 14° sulla dimensione di importo ottenuto. Il 15% delle piccole e medie imprese italiane
che presentano progetti riescono a partecipare alle iniziative del programma, rispetto a una media europea del
20%.
Ma è tutta l’Europa ad avere bisogno di investire di più e in maniera “più intelligente” in ricerca e sviluppo, sia nel
settore pubblico che in quello privato, per stimolare la crescita e combattere la crisi. L'innovazione, in particolare,
deve servire a rafforzare la tutela dei marchi e dei brevetti, e bisogna adattare i sistemi educativi alle esigenze
dell’innovazione aziendale e incoraggiare maggiormente le PMI innovative in rapida crescita.
Workshop Grundtvig
E’ in pieno svolgimento in questi giorni il workshop Agricoltura biologica nella vita quotidiana, che Europe Direct Trentino ha organizzato nell’ambito del programma europeo Grundtvig, riservato all’educazione degli adulti. I seminari Grundtvig non sono rivolti a specialisti del settore, ma a cittadini interessati per hobby o in parte per professione all’argomento trattato. Così dal 19 al 26 giugno sono in Trentino Ali, Durmus, Sibel provenienti dalla Turchia, Gita, Iveta e Una dalla Lettonia, Mary e Niall dall’Irlanda, Martin e Petra dalla Slovenia,
Ana dal Portogallo, Vesna dal Regno Unito e Philip dal Belgio, oltre a due trentini, Anna ed Alessandro. Le
prime ore sono state dedicate a formare il gruppo, trattandosi di persone provenienti dalle più svariate parti e
che non si conoscevano, per poi passare a visitare l’Istituto Agrario e ai laboratori di autopreparazione di dentifricio, deodorante e detersivo. Secondo giorno destinato al laboratorio di lavorazione del latte presso la fattoria
didattica “Aneghe taneghe” di San Michele e all’avvicinamento al mondo delle api. Terza giornata, quella di
oggi, in val di Gresta per approfondire l’aspetto dell’orticoltura biologica. E poi ancora nei prossimi giorni la
vita di malga, le piante officinali e l’Ecosportello di “Fa la cosa giusta”.
A chi fosse interessato a provare a partecipare ad una simile esperienza di workshop in uno degli Stati membri
dell’UE ricordiamo che nel corso dell’estate sarà pubblicato il nuovo catalogo dei workshop in programma tra
settembre 2011 e agosto 2012. L’elenco sarà disponibile sul sito Internet dell’Agenzia nazionale del programma di apprendimento lungo tutto l’arco della vita, all’indirizzo www.programmallp.it.
In Turchia con “Gioventù in azione”
Succede a volte che le opportunità si devono prendere al volo. Ed è capitato a due ragazzi trentini che in questi giorni sono in Turchia grazie ad un’offerta di partenariato arrivata la settimana scorsa al nostro ufficio, offerta che proponeva la partecipazione ad uno scambio giovanile per il quale si erano liberati dei posti; si trattava
di prendere o lasciare nell’arco di qualche ora e Federica e Tommaso hanno aderito immediatamente con
entusiasmo, così mentre stiamo scrivendo si trovano a Tokat (circa 800 chilometri ad est di Ankara) assieme
ad altri 20 giovani provenienti da Polonia, Ungheria, Grecia e Turchia a discutere di alimentazione e dei diversi
tipi di cucina in Europa (Sapori locali è il titolo del progetto)....e sicuramente anche a divertirsi. A volte ci si
deve proprio buttare!
Innovation Union competitiveness report 2011
EUROPE DIRECT
BANDI APERTI
Industria sostenibile a basso carbonio La lotta al cambiamento climatico e la riduzione delle
emissioni di gas serra è una priorità assoluta nell'Unione
europea. Uno degli elementi importanti della strategia climatica europea è l'Emission Trading Scheme (ETS). L'ETS è un meccanismo basato sul mercato che costituisce un incentivo per l'energia ad
alta intensità affinché le industrie riducano le loro emissioni di gas serra (GHG), come la CO2. La
Commissione europea ha deciso di lanciare l'iniziativa “Industria sostenibile a basso carbonio
(SILC)” per aiutare le industrie a conseguire la riduzione di emissione di gas serra, al fine di mantenere la loro competitività. SILC è inteso come una pratica, l'iniziativa di settore a livello dell'Unione
europea, che identifica, sviluppa e distribuisce entrambe le misure di innovazione tecnologica e
non tecnologica.
L'iniziativa SILC è attuata in due fasi: SILC I (2011-2013) - mira a trovare le misure di innovazione
tecnologica e non tecnologica nonché a ridurre l'intensità di carbonio per una più ampia gamma di
settori che possono essere attuati a breve termine (3 anni) e che non richiedano un ulteriore programma di dimostrazione prima della loro applicazione industriale. SILC II (2014-2020) si concentra
- in modo molto più mirato e soggetto a conferma di un accertabile bisogno - sulla stimolazione di
ulteriori progressi sulle misure o soluzioni innovative possibili che necessitano di programmi di dimostrazione e di convalida prima della loro applicazione industriale (più di 3 anni).
Questo invito si riferisce alla fase SILC I per i progetti da avviare nel 2011. Obiettivo generale è di
fornire un sostegno specifico per le azioni che si concentreranno sulle industrie manifatturiere che
rientrano nel sistema ETS in modo da permettere loro di far fronte alle sfide di un'economia a basse emissioni di carbonio e di mantenere la loro competitività, con una visione particolare nell'affrontare i severi requisiti derivanti dalla Direttiva ETS entro il 2020. L'invito mira a progetti industriali di
settore o intersettoriali, ognuno dei quali effettuati da un consorzio di partner industriali interessati
(e/o eventualmente in partnership con organizzazioni pubbliche o private) congiuntamente finanziato dalla Ue e dagli attori industriali. L’invito intende finanziare le seguenti azioni: Misure di innovazione tecnologica: sviluppo delle tecnologie disponibili; progetti di sviluppo tra i soggetti industriali e
fornitori di tecnologia e/o di ricerca; sviluppo di tecnologie di nuova maturazione, o tecnologie che
vengono utilizzate in alcuni impianti, ma dove gli effetti sul funzionamento e la manutenzione in tutti
gli impianti non sono chiare; utilizzo di carburanti alternativi; introduzione delle biomasse in forni
convenzionali e caldaie; sviluppo di tecniche di abbattimento per ridurre le emissioni di CO2; sviluppo di tecniche di abbattimento per ridurre le emissioni di N2O.
Misure di innovazione non tecnologica: distribuzione di misure volte a ridurre l’intensità di gas serra
attraverso l'aumento delle conoscenze specifiche e delle competenze, ottimizzando i sistemi, la
logistica o l'organizzazione; sviluppo di buone pratiche per il miglioramento dei processi nelle imprese; mappatura dei fornitori di soluzioni non convenzionali, l'uso di queste tecnologie in tutta Europa e dimostrazioni pratiche; sviluppo e implementazione di uno strumento educativo per aiutare
a migliorare l'uso delle tecnologie, ad esempio iniziative per aiutare a ridurre al minimo le eventuali
discrepanze geografiche dell'UE; sviluppo e implementazione di un modello su come le aziende
potrebbero ottenere l'accesso a forme alternative di finanziamento per misure di riduzione dei gas
serra.
Le domande possono essere presentate da soggetti giuridici con sede in uno dei paesi membri
dell'UE e nei paesi del SEE (Islanda, Liechtenstein, Norvegia).
Scadenza: 30 agosto 2011
http://ec.europa.eu/enterprise/newsroom/cf/itemlongdetail.cfm?
item_id=5161&lang=en&tpa=0&displayType=fo
Strutture di sostegno “Gioventù”
Questo ha lo scopo di promuovere l'acquisizione di
nuove capacità e competenze al fine di arricchire il loro
profilo professionale nel settore giovanile e a rafforzare le capacità delle strutture interessate, che
beneficeranno dell’esperienza e della nuova prospettiva apportata da un operatore giovanile proveniente da un ambiente diverso. I progetti agevoleranno pertanto la creazione di reti tra le strutture
giovanili in Europa e contribuiranno a promuovere la priorità politica di sostenere, riconoscere e professionalizzare il lavoro nel settore giovanile quale strumento politico trasversale in Europa. Contribuiranno inoltre a incoraggiare lo sviluppo di approcci o metodi innovativi con i quali gli operatori
giovanili possano sostenere i giovani disoccupati nell’acquisire le conoscenze, le competenze e la
fiducia necessarie per entrare nel mercato del lavoro. L’invito fornisce sovvenzioni a progetti che
abbiano l’obiettivo di: offrire agli operatori giovanili l'opportunità di sperimentare una diversa realtà
lavorativa in un altro paese; acquisire una migliore comprensione della dimensione, del lavoro, europea nel settore giovanile; migliorare le competenze professionali, degli operatori giovanili, a livello
interculturali e linguistiche; promuovere lo scambio di esperienze e di metodologie, per quanto riguarda il lavoro nel settore giovanile e l'istruzione non formale in Europa; contribuire a creare partenariati più solidi e di migliore qualità tra le organizzazioni giovanili in tutta Europa; rafforzare la qualità e il ruolo del lavoro nel settore giovanile in Europa.
I progetti devono iniziare tra il 1° gennaio e il 1° giugno 2012 e avranno una durata massima di 12
mesi. L'attività avrà una durata minima di 2 mesi e una durata massima di 6 mesi.
Scadenza 1° settembre 2011
http://ec.europa.eu/youth/calls-for-proposals/call98_en.htm
PARTNERSHIP
Scambio giovanile in Romania
L’associazione culturale Sebastien di
Craiova (Romania meridionale) cerca
dei partner europei per uno scambio
giovanile. I giovani membri sono coinvolti in attività culturali e educative e
come tematica per lo scambio hanno
scelto l’arte, l’educazione attraverso lo
sport e l’ambiente.
Contattare:
Camelia Gheorghe
[email protected]
Performance teatrale
Un gruppo di ragazzi polacchi di 15-16
anni cerca un gruppo partner per ideare
un progetto che ha come scopo finale la
creazione di un pezzo teatrale sul romanticismo.
Sono comunque interessati anche ad
altre tematiche come diversità, cultura
ed inclusione sociale.
Contattare:
[email protected]
Il circo e l’educazione informale
L’organizzazione polacca City Project
Foundation cerca associazioni europee
che usano le tecniche dell’educazione
informale. L’idea è di organizzare insieme una conferenza per operatori dove
scambiare opinioni e best practices
specialmente per quanto riguarda l’uso
del mondo del circo come forma educativa.
L’intenzione è di pubblicare in un libro
le attività e i suggerimenti.
Contattare:
Justyna Kozulska- Biesiada
[email protected]
Giovani lettoni
Il Centro Giovani lettone di Kuldiga cerca dei partner per uno scambio giovanile su democrazia, cultura e politiche
giovanili. I ragazzi hanno 15-16 anni e
vogliono creare un progetto in lingua
inglese con la partecipazione di almeno
due partner.
Contattare:
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Operatori di strada
Un’associazione giovanile polacca di
Elblag, che lavora con giovani che vivono sulla strada, cerca dei partner per
organizzare dei workshop e altre attività
congiunte. Lo scopo è di permettere
agli operatori di strada di conoscersi,
scambiare le proprie esperienze e imparare dagli altri su come aiutare ragazzi con problemi di dipendenza e in situazione di esclusione sociale.
Contattare:
[email protected]
LE NOSTRE PUBBLICAZIONI
Negli ultimi quindici giorni la biblioteca dello Europe Direct si è arricchita delle pubblicazioni sotto riportate, disponibili per la consultazione. Possiamo invece inviarvi
(gratuitamente e senza necessità che ce le restituiate) quelle con il titolo sottolineato.
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Key publications of the European Union 2011—E’ un catalogo dell’Ufficio delle
pubblicazioni dell’Unione europea che presenta una selezioni delle pubblicazioni
più popolari (sia gratuite che a pagamento) prodotte nel corso del 2010. Si va
dalla gazzetta ufficiale dell’UE, con indicate le varie modalità di sottoscrizione, a
diversi titoli riguardanti gli aspetti legislativi, da volumi e brochure su ambiente,
economia e finanza, istruzione e cultura a pubblicazioni che offrono dati statistici
su un’ampia gamma di argomenti.
Get help and advice on your purchase abroad… - Il pieghevole che presenta la
rete dei Centri europei per i Consumatori (ECC-Net), illustrando quali tipi di servizi questi centri offrono al consumatore europeo. 71 000 sono i casi affrontati l’anno scorso dai centri presenti in tutti gli Stati membri dell’UE e le tematiche toccate più frequentemente sono state relative ai trasporti, alla cultura e alle vacanze, ai servizi quali ristoranti e hotel.
Viaggiare in Europa 2011-12— La nuova edizione del pieghevole che riporta
su un lato la cartina con gli Stati membri dell’UE e con alcuni dati statistici di
base come superficie, popolazione, PIL, mentre sull’altro lato si trovano utili
informazioni per chi si mette in viaggio...e non solo: ad esempio i documenti
che è necessario avere con sè, indicazioni sulla moneta contante e sulle carte di pagamento, che cosa si può acquistare senza problemi e i quantitativi di
tabacco e alcool che è possibile trasportare senza incorrere in spiacevoli inconvenienti; ancora vengono trattati la tutela dell’ambiente, gli aspetti legati
alla guida dell’automobile, ai viaggi in aereo, in treno e in nave, al trasporto
degli animali domestici, alla salute e infine alla comunicazione (lingue e telefono).
Audit dello strumento relativo alle garanzie per le PMI, relazione speciale n. 4
della Corte dei conti europea— Uno degli strumenti finanziari introdotti nell’ambito del Programma quadro per la competitività e l’innovazione dell’UE è lo strumento relativo alle
garanzie per le PMI. In questa relazione la Corte esamina la progettazione e la pianificazione, la gestione operativa e il conseguimento degli obiettivi di questo strumento al fine di valutarne l’efficacia.
Benché la Commissione abbia già compiuto significativi progressi rispetto ai programmi precedenti, si
raccomanda di migliorare ulteriormente la progettazione, la gestione operativa e la misurazione dei
risultati dello strumento.
Relazione annuale di attività 2010 della Corte dei conti europea—Più per addetti ai lavori, anche se
presentata in maniera molto leggera, è questa pubblicazione che ci dice cosa ha fatto l’anno scorso
l’istituzione dell’UE che ha il compito di controllarne le finanze. La Corte dei conti, quale revisore esterno dell’UE, contribuisce a migliorarne la gestione finanziaria e funge da custode indipendente
degli interessi finanziari dei cittadini dell’Unione, promuovendo la trasparenza e l’obbligo di rendere
conto.
Vocational education and training in Hungary. Short description—Pubblicazione del CEDEFOP
(Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale) che presenta gli aspetti generali del
settore in Ungheria: dal contesto politico generale agli sviluppi politici, dal quadro istituzionale per
passare poi ad analizzare la formazione iniziale, quella continua e quella rivolta ad insegnanti e formatori.
“Europa Informa” è un periodico quindicinale distribuito gratuitamente a mezzo posta elettronica. Per essere inseriti nella mailing list è
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Autorizz. Trib. Trento N. 984 dell'11.11.1997
Hanno curato questo numero Giancarlo Orsingher e Boglarka Fenyvesi-Kiss
con la collaborazione di Europe Direct Carrefour Emilia e Matteo Fornara
Direttore responsabile: Silvia Ceschini