dopo la paura

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dopo la paura
MENSILE | ANNO 2 NUMERO 4 | APRILE 2012
aprile 2012
EFFE
www.effemagazine.it
5,00 €
4,00 €
BOND
Tutte le tecniche
facili da imparare
per fare trading
con le obbligazioni
42
TECH
Smartphone,
per Nokia arriva
finalmente
l’effetto Windows?
48
Mario Monti
Presidente del Consiglio
LUX
Crisi dell’euro
e super franco
non fermano
la corsa di Swatch
62
MATERIE PRIME
Capire bene
il mercato del grano
per investire
come i trader
70
INVESTIRE
DOPO LA PAURA
Strategie & strumenti per tornare a guadagnare
POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% - LO/MI
Clima
favorevole
Q
di
Lionello Cadorin
uando i mercati sono volatili, oltre ai
rischi aumentano anche le occasioni
di guadagno, non soltanto per i trader professionisti ma anche per gli
investitori normali capaci di gestire
le emozioni. Allora l'attuale fase di
volatilità, inserita però in un contesto
più favorevole agli investimenti, è probabilmente quella giusta per riavvicinarsi ai mer
ta in cui ci accorgeremo delle opportunità che
ci sono state quando ormai il tempo giusto per
liano è tendenzialmente refrattario a qualunque investimento rischioso. Forse i più non si
sono accorti che questo 2012 è partito bene
per molte Borse, persino quella italiana; che
molti Paesi emergenti presentano situazioni
molto interessanti (vi invito a seguire la nostra
rubrica Mondi emergenti su effemagazine.it);
e che altri mercati nei quali si può andare a
cercare il rendimento offrono opportunità in
che questa fase positiva sia destinata a durare
a lungo, ma chi sta partecipando sicuramente
si diverte di più di chi, scottato o anche soltanto spaventato, ha deciso di starsene fuori con i
soldi parcheggiati da qualche parte.
F abbiamo avvertito il cambiamento di
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sulla Grecia, ha cancellato ansie e paure degli investitori e ricreato un sentiment più favorevole agli investimenti, alimentato dal buon
dicazioni concrete per gli investitori: fondi e
altri prodotti gestiti, singole azioni, ma anche
#
ma appassionante, e asset class super tradizionali e conservative come le obbligazioni: con
le quali però, manco fossero azioni, in tempi
come questi si può guadagnare senza troppi
rischi con frequenti operazioni di compravendita e qualche semplice tecnica di trading che
abbiamo provato a trasmettervi.
[email protected]
03
APRILE
BLOG
Perché ci preoccupiamo
tanto della benzina?
8
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nella “solida” arte classica
10
ai minimi del settore sanitario
12
SEI RIMASTO
SENZA F ?
Richiedi
la tua copia
in edicola!
PRENOTA SUBITO LA PROSSIMA USCITA!
12
HOME COPERTINA
Strategie & strumenti
per tornare a investire
14
Per gli investitori la crisi
24
E ora i clienti private
riscoprono il bello del gestito
26
Mettere un po’
di renminbi in portafoglio
28
Fondi immobiliari,
un anno vissuto tutto al ribasso
32
Cigno nero
Cigno bianco
36
28
32
05
Menu | APRILE 2012
48
BOND TITOLI DI STATO & OBBLIGAZIONI
Tecniche “facili” per fare
trading? Provate queste!
42
TECH TECNOLOGIA & FINANZA
*
l’effetto Windows?
48
STARTUP METTERSI IN PROPRIO
S-peek, sullo smartphone
il rating delle società
54
JOB PROFESSIONI & FINANZA
Dove vanno a far carriera
i manager con la valigia
58
LUX LUSSO & FINANZA
Ma Swatch non si ferma
62
62
ETF
Come puntare sulle società
con dividendi alti e crescenti
66
MATERIE PRIME
Grano, capire il mercato
per “mietere” come i trader
70
F ACADEMY
La performance (e il rischio)
si possono misurare così
76
70
58
06
PERSONE & SOCIETÀ
90
F ACADEMY
+
/
Questione di scale
80
CERTIFICATI
Effetto Facebook
sul SONIX
84
Quanto ha reso
il calo dello spread
85
L’alta velocità (e semplicità)
degli Easy Express
86
PERFORMANCE RENDIMENTI ALTERNATIVI
Puntare su NZD
contro AUD
88
REAL ESTATE
Comprare casa nei BRIC?
Meglio la carta del mattone!
90
WWW.FINANZAONLINE.COM
Il meglio del Forum
96
ABERDEEN
ALETTI GESTIELLE
ALLIANCE BERNSTEIN
ALLIANZ
ATOS
AZIMUT
BALLMER STEVE
BANCA GENERALI
BARCLAYS
BETTI FRANCESCO
BLACKROCK
BMW
BOSCO MATTEO
BUNGE
CAIRN ENERGY
CALAMAI SIMONE
CARMIGNAC EDOUARD
CARMIGNAC GESTION
CGG VERITAS
CIPRIAN MATTIA
ELOP STEPHEN
ENEL
EXPERTEER
FACEBOOK
FENICE SA
FIDELITY
FRESNILLO
FUNDSTORE
GIULIANI PIETRO
GLENCORE
GOLDCORP
GUIATI MASSIMO
HAYEK NICOLAS
HSBC
JOHNSON & JOHNSON
MICROSOFT
MODEFINANCE
MORNINGSTAR
NESTLÈ
NEWCREST MINING
NEXANS
NOKIA
NOVARTIS
OLAM
PEDIRODA VALENTINO
POZZI ALBERTO
QINETIQ
RANGOLD RESOURCES
RBS
RIBECCO ANGELO
ROCHE
SIEMENS
SILLANO NADIA
SKANDIA
SOCIÉTÉ GÉNÉRALE
STATE STREET GLOBAL ADVISOR
STATOIL
STENZ PETER
SWATCH
SWISSCANTO
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62
66
07
BLOG
Washington post
Perché ci preoccupiamo
DI
COLEMAN KENDALL
-----------------Economista
americano,
è consulente
di banche
e istituzioni
finanziarie
negli Stati Uniti,
in Giappone,
in Svizzera e in Italia.
Vive a Washington.
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BLOG
STRUMENTI DI INVESTIMENTO
Un fondo per diversificare
nella "solida" arte classica
Diritto lussemburghese, un patrimonio di 90 opere europee tra il XIII e il XIX secolo, 125 mila
euro di sottoscrizione minima. E una performance comunque positiva (+0,124%) nel 2011
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non è cosa solamente per ricchi amanti dell'arte ma anche un'opportunità
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NICOLAS
POUSSIN
L’infanzia di
Bacco
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GIOVANNI
BATTISTA
PIAZZETTA
L’eterno crea
Universo
olio su tela
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FRANCISCO
GOYA
Deposizione
di Cristo dalla
Croce
olio su carta
montata su tela
cm 36X20
REMBRANDT
VAN RIJN
Figura maschile
inchiostro
acquarello
su carta cm
11,5X6,5
È UN MONDO NUOVO.
GLI INVESTIMENTI PRIVI DI
RISCHIO NON ESISTONO PIÙ.
I MERCATI SONO SEMPRE PIÙ VOLATILI.
LA FIDUCIA DEGLI INVESTITORI È SCARSA.
Tutti si fanno la stessa domanda:
“Come devo investire i miei soldi?”
Crediamo che il tuo portafoglio oggi debba essere sufficientemente dinamico da potersi
adattare ai rapidi cambiamenti di mercato e diversificato come non mai. Ti suggeriamo qui
di seguito alcune idee d’investimento che potrai discutere con il tuo Consulente Finanziario:
CINQUE CONSIGLI PRATICI PER RENDERE IL TUO PORTAFOGLIO PIÙ
DINAMICO E DIVERSIFICATO
1 Considera il prezzo della liquidità
Avere un portafoglio investito in liquidità può essere ragionevole nel breve periodo, ma in
uno scenario di tassi di interesse bassi il valore del denaro viene sistematicamente eroso
dall’inflazione che ne riduce il potere di acquisto futuro. Quando pensi alla tua
propensione al rischio e alla composizione del tuo portafoglio tieni presente che la
liquidità ha un costo intrinseco che cresce con il passare del tempo e che può essere
molto elevato.
2 Diversifica le tue fonti di rendita
Per anni gli investitori hanno potuto fare affidamento sui titoli di stato per ottenere una
rendita sicura. Oggi che i rendimenti sulle obbligazioni governative dei paesi con elevato
merito creditizio sono bassi, le persone con una maggiore propensione al rischio possono
costruirsi una rendita importante investendo in titoli azionari che pagano dividendi o in
obbligazioni di società che offrono un flusso cedolare costante.
3 Valuta anche gli investimenti non tradizionali
Strategie e tecniche d’investimento più sofisticate - quali gli investimenti in materie
prime e nei prodotti a rendimento assoluto - che prima erano riservate ai soli investitori
istituzionali oggi sono disponibili ad un pubblico più ampio. Anche se queste strategie
presentano dei rischi, i rendimenti che generano non dipendono necessariamente dal
comportamento dei mercati azionari ed obbligazionari, permettendo così di aumentare
la diversificazione di portafoglio.
4 Investi attivamente nella gestione passiva
Gli investimenti passivi, che hanno come obiettivo la replica di un indice azionario o
obbligazionario, rappresentano un modo efficiente ed economico di prendere
esposizione ai mercati. Gli ETF sono fondi aperti indicizzati quotati in borsa come le
azioni, che permettono agli investitori di adattare, in modo veloce ed efficace, il proprio
portafoglio ai movimenti mercato.
5 Rivedi il tuo orizzonte temporale di investimento
L’innazalmento della speranza di vita significa che i nostri risparmi dovranno durare
più a lungo rispetto alle generazioni che ci hanno preceduto. Questo ci permette di
estendere l’orizzonte temporale dei nostri investimenti e di continuare ad essere esposti
a mercati rischiosi, come ad esempio quelli azionari, anche una volta in pensione.
Per avere maggiori informazioni su questi
temi di investimento e sui prodotti che
possono aiutarti a tradurli in pratica,
visita il sito blackrock.com/newworld
Le opinioni di BlackRock espresse nel presente documento sono aggiornate a febbraio 2012 e sono soggette a modifica. Il presente documento ha scopo puramente informativo, non costituisce
un’offerta o una sollecitazione all’investimento in uno qualsiasi dei fondi del gruppo BlackRock. Qualsiasi investimento comporta un elemento di rischio. Il valore degli investimenti ed i relativi rendimenti
potrebbero subire delle fluttuazioni sia al rialzo sia al ribasso e non sono garantiti. Le variazioni dei tassi di cambio potrebbero far aumentare o diminuire il valore degli investimenti e chi effettua
l’investimento potrebbe non recuperare la somma originariamente investita.
La performance passata non è indicativa di quella futura e non deve essere l’unico fattore considerato ai fini della scelta di un prodotto. Le fluttuazioni potrebbero risultare particolarmente evidenti
nel caso di comparti caratterizzati da una maggiore volatilità ed il valore degli investimenti potrebbe crollare improvvisamente o consistentemente. Le aliquote fiscali e la base imponibile potrebbero
variare nel tempo. Alcuni investimenti oltreoceano potrebbero implicare il rischio di perdere il capitale investito a causa delle sfavorevoli fluttuazioni delle valute locali e dell’instabilità politica ed
economica di taluni paesi. I mercati emergenti implicano un livello di rischio superiore e una maggiore volatilità oltre a volumi di scambio inferiori. Due dei principali rischi legati agli investimenti
obbligazionari sono il rischio sui tassi d’interesse e il rischio creditizio. In genere, quando i tassi d’interesse aumentano il valore delle obbligazioni diminuisce. Il rischio creditizio si riferisce alla possibilità
che l’emittente non sia in grado di restituire la somma investita e di pagare eventuali interessi. L’obiettivo degli ETF di iShares è la replica dell’indice di riferimento e le partecipazioni non vengono
modificate in caso di oscillazione dei mercati sia al rialzo che al ribasso. I rendimenti possono essere diversi rispetto a quelli dell’indice di riferimento. Gli ETF di iShares sono scambiati sul mercato
durante la giornata di contrattazioni al prezzo di negoziazione, che può differire dal Valore Patrimoniale Netto a.d. NAV (Net Asset Value). Potrebbero essere applicate commissioni di negoziazione o di
intermediazione. La liquidità investita non è garantita. Si raccomanda di leggere la versione completa e semplificata del Prospetto informativo o a partire dal 30 giugno 2012 il Key Investor Information
Document (KIID) prima di effettuare qualsiasi investimento. Per informazioni dettagliate sugli oneri a carico dei fondi e sulle commissioni applicabili agli investitori si rimanda al Documento di quotazione
e alla versione completa e semplificata del Prospetto informativo. La diversificazione e l’asset allocation potrebbero non proteggere integralmente dai rischi di mercato. Pubblicato da BlackRock
Investment Management (UK) Limited (società autorizzata e regolamentata dalla Financial Services Authority). Sede legale: 12 Throgmorton Avenue, Londra, EC2N 2DL Registrata in Inghilterra con il n.
2020394. Tel: 020 7743 3000. Le telefonate potrebbero essere registrate. BlackRock è la denominazione commerciale di BlackRock Investment Management (UK) Limited. Il marchio ‘iShares’ è un marchio
commerciale registrato di BlackRock Institutional Trust Company, N.A. Tutti gli altri marchi commerciali, di servizio o registrati sono di proprietà dei rispettivi titolari. © 2010 BlackRock Advisors (UK)
Limited. Numero di iscrizione al registro delle imprese 00796793. Tutti i diritti riservati. Le telefonate possono essere controllate o registrate.
© 2012 BlackRock, Inc. Tutti i diritti riservati. BLACKROCK, iSHARES, WHAT DO I DO WITH MY MONEY, BLACKROCK SOLUTIONS, ALADDIN, BUILT FOR THESE TIMES e INVESTING FOR A NEW WORLD sono
marchi registrati e non di BlackRock, Inc. e delle sue filiali negli Stati Uniti e altrove. Tutti gli altri marchi appartengono ai rispettivi proprietari. Data di pubblicazione: 7 marzo 2012.
BLOG
IDEE DI INVESTIMENTO
Approfittare adesso
dei prezzi ai minimi
del settore sanitario
DI
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Quotazioni di Borsa
basse ma eccellenti
prospettive di crescita,
bassa volatilità
e ottimi dividendi.
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12
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NATHALIE FLURY
saranno in grado di trarre
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BLOG
+ torni di investimento registrati negli ultimi 20, 10 e
5 anni sono stati costantemente al di sopra della
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compiuti per il consolidamento del settore e la ridudotto a economie di scala e
a una leva operativa signi
preso tra il 2005 e il 2011
Novartis ha speso circa 63
miliardi di dollari per di
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dei generici (Hexal, Eon
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nentech, Ventana e IlluH
nuove tecnologie e assicurare la propria leadership
nel campo della diagnostica molecolare e della me $
altro segmento che ha vis " ” ™
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tecnologia informatica per
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dware e il software che
consentono di migliorare
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te e di ridurre i costi, ri-
L'healthcare, immeritatamente
evitato dagli investitori per
diversi anni, può essere
considerato oggi una delle
opportunità più interessanti
MEGLIO DEL MERCATO
$ 1990 ha prodotto un rendimento del 10,2% ogni
anno, ossia due interi
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rispetto al mercato glo6 ! j{{{ "
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investitori per diversi anni,
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oggi una delle opportuniF
8 * Gestori del JB Health
si aggirano ancora intorno
Opportunities Fund di
ai minimi storici, mentre
Swiss & Global Asset
le prospettive di crescita
Management
13
HOME | COPERTINA
MERCATI FINANZIARI
STRATEGIE
& STRUMENTI
PER TORNARE
A INVESTIRE
A CURA DI
LIONELLO CADORIN
Spread Btp - Bund
14
La grande paura è passata,
il governo Monti ha
conquistato f iducia, la Grecia
non è fallita, la BCE di Draghi
interviene come mai
in passato, molte Borse
hanno iniziato il 2012
in positivo. Fondi, azioni,
obbligazioni, materie prime
per approfittare
del contesto favorevole
Dimissioni di Berlusconi
e incarico a Monti
553
Decreto
cresci - Italia
531
Prima asta
LTRO Bce
Decreto
salva - Italia
368
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L’Europa
dice sì
agli aiuti
alla Grecia
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HOME | COPERTINA
TRE RAGIONI DI OTTIMISMO
SECONDO CARMIGNAC
Il rischio sistemico proveniente
dall’Europa è stato allontanato
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4 Per Pietro Giuliani -
COPERTINA | HOME
GLI INDICI MA-EURIZON UCITS ALTERNATIVE
GENNAIO - FEBBRAIO 2012
GENNAIO - DICEMBRE 2011
MA-EURIZON Ucits Alternative Global Index
2,55%
MA-EURIZON Ucits Alternative Global Index
-4,10%
MA-EURIZON Ucits Alternative Emerging Markets Index
5,25%
MA-EURIZON Ucits Alternative Volatility Trading Index
2,45%
MA-EURIZON Ucits Alternative Long/Short Equity Index
4,31%
MA-EURIZON Ucits Alternative Equity Market Neutral Index
-0,98%
MA-EURIZON Ucits Alternative GTAA Index
3,11%
MA-EURIZON Ucits Alternative Global Macro Index
-3,34%
MA-EURIZON Ucits Alternative Relative Value Index
3,01%
MA-EURIZON Ucits Alternative Relative Value Index
-3,62%
MA-EURIZON Ucits Alternative Global Macro Index
2,37%
MA-EURIZON Ucits Alternative Event Driven Index
2,32%
MA-EURIZON Ucits Alternative Credit Long/Short Index
2,12%
MA-EURIZON Ucits Alternative Active Currency Index
1,62%
MA-EURIZON Ucits Alternative Managed Futures Index
1,51%
MA-EURIZON Ucits Alternative Multistrategy Index
1,50%
MA-EURIZON Ucits Alternative Equity Market Neutral Index
0,67%
MA-EURIZON Ucits Alternative Volatility Trading Index
-0,05%
MA-EURIZON Ucits Alternative Fund of Funds Index
2,03%
MA-EURIZON Ucits Alternative Managed Futures Index
-3,76%
MA-EURIZON Ucits Alternative Long/Short Equity Index
-6,07%
MA-EURIZON Ucits Alternative Emerging Markets Index
-8,68%
MA-EURIZON Ucits Alternative Fund of Funds Index
-5,10%
L'andamento degli indici Ucits alternative che misurano le performance medie delle diverse strategie di investimento adottate dai
diversi fondi Ucits alternative. A sinistra l'andamento dei primi due
mesi del 2012, qui sopra quello annuale del 2011.
Fonte: WWW.MONDOALTERNATIVEINDEX.COM / COLLABORAZIONE EURIZON CAPITAL SGR
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chiamato non a caso
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PIETRO
GIULIANI
numero uno
di Azimut
DOVE INVESTONO GLI ITALIANI RICCHI
DATI IN PERCENTUALE
Immobili residenziali
Liquidità
Fondi e gestioni
Azioni
Immobili commerciali
Investiti in proprie società
Reddito fisso
Oro e preziosi
Altro
Fondi Hedge
ETF
Arte e antiquariato
Materie prime
19,3
15,2
12,2
10,8
10
7,4
7,3
4
3,5
3,2
2,9
2,8
1,4
Fonte: SKANDIA MILLIONAIRE MONITOR+ 2012
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HOME | COPERTINA
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Valute Asia
Altre
valute
(escluso Giappone)
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QUALI VALUTE
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PATRIMOINE
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Dollaro
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risparmio gestito
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Dati al 29/02/2012
Fonte: CARMIGNAC GESTION
I disinvestimenti
da fondi e gestioni
si sono concentrati
soprattutto
nella seconda
parte del 2011
FONDI PIÙ PENALIZZATI
DELLE GESTIONI
ASSICURATIVE
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Multinazionali più "emergenti"
sviluppati in generale, sia a quella
del loro mercato locale di riferimento
(un esempio è Unilever Plc). Non
solo. La tendenza a sovraperfomare
dell'area emergente. Le società con
Medio Oriente e Africa) e Asia hanno
battuto gli indici locali del 41%, 134%
e 50% rispettivamente. Ed esclusa la
volatilità, la loro performance è stata
ancora migliore.
Nel dibattito sulla migliore esposizione
possibile ai mercati emergenti una
risposta arriva dall'università americana
di Yale, che per conto di Aberdeen
AM ha effettuato – sotto la guida del
professor Martijn Cremers - uno studio
localizzate nei Paesi emergenti. Dalla
ricerca è emerso che la performance
di queste multinazionali (in tutto 92)
è stata di gran lunga migliore rispetto
sia a quella dei mercati emergenti e
GESTORI ESTERI
IN ATTIVO
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Tasso
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Fonte: CARMIGNAC GESTION
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I TITOLI DI CARMIGNAC
EUROPA:
MERCATI
SVILUPPATI
difensivi (Novo Nordisk,
Essilor) e i titoli di società
ch
che esportano verso mercati
emergenti (LVMH,
Richemont)
STATI UNITI:
difensivi (Dollar Tree,
C
Celgene) e società che
guadagnano con gli
emergenti (Mead
Johnson, Yum!)
CONSUMI:
PAESI
EMERGENTI
Baidu, Gome
TITOLI FINANZIARI:
C
China
Construction
Bank, China Life,
ICICI Bank
IMMOBILIARE:
China Overseas
Land
RISORSE
NATURALI
i titoli connessi alle materie
mondiale meno incerta
SERVIZI PETROLIFERI:
Rubiales
RISORSE NATURALI
Freeport (rame),
Randgold
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21
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30 Dicembre ‘11
29 Febbraio ‘12
Miglioramento
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emergenti
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Energia
12,2%
13,9%
16,3%
Metalli
3,6%
4,0%
8,0%
Innovazione
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7,1%
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Titoli difensivi
13,3%
14,2%
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Miniere di oro
14,4%
14,4%
11,2%
Liquidità
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Fonte: CARMIGNAC GESTION
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HOME | COPERTINA
ALETTI GESTIELLE SGR
"Per gli investitori la crisi
è stata un corso di finanza"
Il direttore generale Francesco Betti testimonia un ritorno di interesse "più consapevole"
per gli investimenti. E spiega perchè ha comprato Btp e azioni sui minimi nel pieno della crisi
"Q
uello che stiamo vedendo noi lo andavamo dicendo da mesi. Abbiamo lanciato un
fondo obbligazionario governativo euro
principalmente italiano, dedicato ai Btp,
prima di tutti gli altri, anche se abbiamo
fatto meno battage. Rende circa il 13% dal
lancio, è un prodotto a doppia cifra assolutamente interessante. Eravamo convinti allora che si trattasse di un minimo di mercato
in un periodo di irrazionalità eccessiva, sia sull’Italia sia sugli aggregati azionari. Le mosse della
Bce e dell’Unione Europea, pur con tutti i tentennamenti, andavano nella direzione di una soluzione del problema. Insomma,
c’erano già in luce i sintomi
di una svolta positiva”.
sparmio, alla gestione del risparmio. “Un ritorno
di interesse graduale, come lo sono tutti i ritorni
dopo una crisi, ma di cui avvertiamo i segnali da
tutte le nostre reti distributive, bancarie e non”.
Parliamo semplicemente di gestito o possiamo intendere anche propensione al rischio? “Io noto anche un po’ più di propensione al rischio, con visioni non omogenee per tutti i player. Nel nostro
caso le performance nel primo trimestre dei fondi
†6 no circa la metà della nostra offerta, hanno mosso un po’ più di appetito al rischio. Comiciamo
a vederlo. Si tratta di un ritorno iniziale, certo: la deriva, nel mondo retail, è lenta e graduale, è naturale che
sia così perché la crisi va digerita. Ma se c’è un aspetto
che noto e vorrei sottolineare, oltre a questo elemento
quantitativo, è il ritorno anche ‘qualitativo’ della clientela”. Secondo il direttore
generale di Aletti Gestielle
la crisi si è tradotta per gli
investitori in un corso ac
nanziario, una formazione di tre mesi, una sorta di
66
tanto per fare l’esempio più facile, non è più quello sconosciuto che era prima. “I media – osserva
Francesco Betti – hanno trasferito alcuni messaggi, poi c’è stato secondo me un autoapprendimento. Il ritorno all’investimnto questa volta è
più consapevole. Il pubblico dei risparmiatori ha
più complessi di come li si immaginava. Sentiamo dire: se avessi avuto qualcuno che mi dava
una retta via, che mi legava all’albero della nave
per farmi resistere alla tentazione delle sirene di
Il pubblico dei
risparmiatori ha
cominciato a capire
che i mercati
finanziari sono più
complessi di come
li si immaginava
Francesco Betti, direttore
generale di Aletti Gestielle,
dalla nuova sede milanese
di via Tortona, in mezzo agli
studios e agli show room del
nuovo distretto della moda,
guarda i mercati che vanno su e ripercorre con F le
mosse della Sgr del gruppo
Banco Popolare dall’estate dell’eurocrisi a oggi. For #
negli ultimi mesi, fa notare che gli stessi hedge
fund in estate hanno venduto sui minimi, dei Btp
e dell’azionario, arrivando scarichi alla ripresa di
gennaio, tanto che adesso stanno sottoperformando rispetto alle gestioni tradizionali. “Noi invece eravamo convinti, e lo abbiamo comunicato in
modo attivo e assiduo alle nostre reti commerciali
(le banche del gruppo, altre banche non captive e
reti di promotori come quella di Barclays) che era
4K
Ma se deve trovare un elemento positivo della crisi, Betti lo individua nel ritorno degli italiani al ri-
24
COPERTINA | HOME
FRANCESCO
BETTI
42 anni,
cremonese
di nascita, il
direttore generale
di Aletti Gestielle
ha una storia
professionale
tutta legata alla
gestione del
rischio, di cui
si è occupato
prima in Cassa
di Parma, poi in
Deutsche Bank
e quindi in Aletti
Gestielle, dove è
entrato nel 2000
per salire tutti
i gradini della
carriera sino
alla direzione
generale.
vendere tutto… Ora vengono da noi non per comprare i prodotti, ma per comprare un processo,
una professionalità fatta di modelli avanzati di
processi di investimento, di regole, di controllo
del rischio”.
Nel dicembre 2010 Aletti Gestielle ha deciso di
#
†6
#
azionaria. Una svolta strategica diventata operativa nel 2011, giusto in tempo per affrontare con
tutt’altri strumenti l’eurocrisi e (e tutt’altro successo) le cadute delle Borse. “Sì, è stata una scelta
importante. Oggi abbiamo una gamma di prodotti divisa sostanzialmente in tre tipologie: 1) i cosiddetti market fund, che di fatto per noi sono gli
obbligazionari classici, tra i quali vantiamo particolari expertise nel mondo corporate e nei mercati emergenti; 2) gli absolute return e i fondi di
fondi multimanager, accomunati dall’avere un obiettivo di
rischio ben preciso; 3) i “vecchi” fondi azionari che abbia #
†6K
I “nuovi” azionari si chiamano total return ma di fatto sono
ca, alcuni unici nel panorama
italiano del mercato (il fondo
Brasile, per esempio). La trasformazione ha consentito di
contenere e comprimere il pro
4
re le perdite nelle fasi negative. “È un’esigenza che arriva
dalla nostra base clienti e che
dovevamo assecondare. Il retail italiano – osserva Francesco Betti – non ha grande propensione al rischio.
E oltre a non amare il rischio, spesso non ha né
tempo, né conoscenze per cambiare asset class nei
tempi che sono richiesti da situazioni come quelle
che stiamo attraversando, caratterizzate da volatilità più alte di quelle storiche. Le basse volatilità
che c’erano sino a due anni fa rappresentavano un
mondo irreale che credo non si vedrà più”.
Meglio allora che tutti i gestori azionari possano
6
†6le dei fondi e dalla conseguente delega che ne deriva da parte dei sottoscrittori. Per esempio nella
seconda metà di marzo Betti & C., dopo aver portato a casa performance a doppia cifre grazie allla
scelta di aumentare l'esposizione azionaria prima
ad agosto 2011, poi ancora a novembre sui nuovi
minimi, stavano già pensando di alleggerirsi un
po' in vista di possibili correzioni delle Borse. F
Specialisti diversi "mischiati" negli stessi team
" #
$&
sull'Italia, che a metà marzo superava ampiamente
l'indice di Borsa pur essendo investito in azioni
per non più del 50-55% del portafoglio, c'è molto
dell'approccio e dello stile di Gestielle.
A chi si stupisce di questa performance il direttore
generale Francesco Betti fa notare che nell'altro
50% del fondo, la parte non azionaria, c'è un
maggior rendimento positivo in più del 3-4% grazie
* +
erano alti. "Semplicemente, a differenza di quanto
#
#
#
specialisti del singolo mercato, noi mischiamo la
squadra, uniamo le diverse expertise. Credo che
non si possa ragionare a compartimenti stagni
quando tutto è legato, non puoi guardare l'equity
"
tassi ignorando le valute". Quelle che una volta
erano le riunioni per ciascun fondo oggi in Aletti
Gestielle sono diventate analisi tematiche con
tutti gli specialisti insieme. Così si può decidere,
per esempio, che per mettere yen in portafoglio è
meglio comprare azioni giapponesi: anche se non
si è positivi sulla Borsa di Tokyo.
25
HOME | COPERTINA
BANCA GENERALI
E ora i clienti private
riscoprono il bello del gestito
Dal panico al ritorno all'investimento. Angelo Ribecco, responsabile della rete Relationship
manager, racconta come in un mese e mezzo per gli investitori top è cambiato il mondo
E
state 2011. Piena crisi dell’euro, sembra che
tutto possa crollare, l’euro, le banche e l’Italia. Chi ha soldi ha paura, tanti portano capitali frettolosamente all’estero, altri si affrettano
a comprare oro, tutti consultano freneticamente i propri banchieri e i propri consulenti.
In questo clima Banca Generali, una delle reti
8
e private banker, sperimenta sotto la spinta dell’emergenza una formula di relazione con i migliori
clienti che il responsabile della rete Relationship
manager, Angelo Ribecco, ora vuole adottare in
pianta stabile. Intorno a un tavolo si ritrovano a
Bologna da una parte tre importanti clienti del private banking che hanno coinvolto per l’occasione
alcuni amici, otto investitori in tutto; dall’altra lo
stesso Ribecco, sceso in campo in prima persona,
con l’esperto dell’advisory e il manager che abitualmente segue quei clienti. Due ore e mezzo di
discussione intensissima sui rischi dell’Italia e sul
punto di vista di Banca Generali sulla crisi.
INCONTRI RISTRETTI
CON I MIGLIORI CLIENTI
“Poter avere momenti dedicati alla clientela – ha
detto Ribecco a F - potrebbe essere assolutamente interessante, lo vedo come un fattore di crescita. Noi abbiamo clienti che hanno esperienza, ma
quello che è accaduto pochi mesi fa li ha colpiti
in maniera profonda. Avere una visione dal proprio private è importante, ma la richiesta diffusa
da parte degli investitori di poter chiacchierare e
confrontarsi con un gestore ci offre l’occasione di
una salto di qualità dal punto di vista della formazione stessa dei clienti”.
Ribecco sta valutando con i suoi collaboratori la
possibilità di organizzare mini-incontri con due o
tre clienti, non di più, oppure un solo cliente che
volentieri coinvolge le due-tre amicizie più vicine. “Quindi non l’aula con 30 o 40 investitori, vogliamo creare proprio una situazione personale.
26
Fianco a f ianco
banker dipendenti
e promotori
La rete di Relationship manager
di Banca Generali rappresenta un
#
mercato di convivenza tra promotori
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hanno in mano i portafogli clienti più
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linguaggio sono comuni – spiega il
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unica in Italia”.
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professionisti c’è anche la storia stessa
di Banca Generali, che nel tempo
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Italiana e la Banca del Gottardo.
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della rete possono lavorare sulla
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organizzato per le nostre 60 persone
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accresce nel tempo il rapporto, che così
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riconosce il suo interlocutore come
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di chiamarsi Banca Generali. Dopo la
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clienti potenziali, che avevamo già
avvicinato e che avevano rimandato nel
tempo il contatto, ora si mostrano più
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COPERTINA | HOME
Abbiamo già fatto un paio di test, mi sono
mosso io con uno dei nostri gestori. Il modello è quello di un incontro nel quale il
cliente ritrova il suo banker, che introduce, e l’esperto che gestisce la discussione
e dà le risposte”. L’obiettivo di Banca Generali, spiega Ribecco, è il doppio vantaggio reciproco che si ottiene con questi oneto-one allargati: la banca dà importanza al
cliente, che si vede seguito e rassicurato, e
quindi è disposto a coinvolgere la sua cerchia di amicizie, facendo scattare a favore
della banca un sistema di referal positivi,
quei “passaparola” che in questo ambito
valgono oro. Anche se, come sottolinea Ribecco, per un’iniziativa del genere il livello organizzativo è complesso, e gli interlocutori devono essere sempre di qualità.
Ma quanto sono cambiati i sentimenti dei
clienti di Banca Generali rispetto a quegli
incontri all’insegna della paura?
TUTTO CAMBIATO IN UN MESE E MEZZO
“E’ cambiato tutto nel giro di un mese mezzo.
Sino a un paio di mesi fa le ansie dei clienti erano:
quanto è sicuro il
nostro
patrimonio? Che cosa può
succedere? Chiedevano essenzialmente un’anali rischi, strumento per strumento.
Il focus era sulla difesa del patrimonio.
Mentre direi che da
qualche settimana
a questa parte le
domande iniziano a diventare: sì, però dove possiamo andare a cercare rendimenti? Torniamo sugli emergenti? Pur in un quadro in cui la protezione del capitale rimane prioritaria, avvertiamo una
nuova disponibilità ad aumentare la propensione al rischio. C’è una ripresa di grande credibilità
sull’Italia”.
Tutto questo, sottolinea Angelo Ribecco, si traduce in una rinnovata attenzione alle soluzioni del
risparmio gestito. “I clienti hanno sperimentato
nei loro portafogli quanto il possesso diretto dei
titoli non potesse proteggerli. Neanche nell’obbligazionario. L’approccio “ma io mi porto il titolo a
scadenza” oggi, dopo aver addirittura dubitato di
6
†-
Pur in un
quadro in cui
la protezione
del capitale
rimane prioritaria
avvertiamo nuove
disponibilità
a rischiare
ANGELO
RIBECCO,
54 anni, di
Cuneo. Inizia
la professione
nel 1983 in
Fideuram, dove
nel 2002 diventa
Divisional
Manager.
Nel 2005 entra
nel private
banking di
Banca Generali
e dal 2009 è
responsabile BSI
a Milano. Con
l’incorporazione
in Banca
Generali Private
Banking assume
dal 2010 la
responsabilità
della Rete RM.
sione e li porta ad accettare per esempio la soluzione fondi obbligazionari, dove Banca Generali
dispone anche di un’offera poderosa di prodotti
di terzi, dei migliori gestori al mondo, i cosiddetti
best brands. I clienti hanno visto che nella crisi il
gestito ha protetto meglio”.
I PRODOTTI CHE GUIDANO LA RACCOLTA
Questo rinnovato interesse concreto per il gestito
dai dati totali del sistema non emerge, perché co
† stito che si è registrato tra i clienti delle banche,
impegnate a collocare le proprie obbligazioni per
›
raccolta netta positiva, i cui driver sono i prodot
…
(bruciati 450 milioni di sottoscrizioni per BG più
Italia, polizza che investe quasi totalmente in titoli di Stato italiani e dà per il primo anno un rendimento garantito del 5,52%), i conti deposito al
4% e i pronti contro termine al 2,40% partendo dai
tre mesi sino ai dodici. Ma anche gli azionari direzionali costruiti con i prodotti di terzi, protagonisti
in molti casi di ottime performance da inizio anno
(come quello che investe in Est Europa) tornano a
muovere l’interesse.
“Ma questo cambio di atteggiamento – tiene a sottolineare Angelo Ribecco – coinvolge anche gli
stessi operatori professionali, quei banker che si
8
lazione: hanno vissuto la crisi, hanno visto che le
loro scelte concentrate su alcuni singoli titoli erano
a rischio, e adesso sono loro stessi a chiedere posizionamenti e soluzioni che consentano di mante
#
#
Œ
F
27
HOME | COPERTINA
IDEE DI INVESTIMENTO
Mettere un po'
di renminbi
in portafoglio
I rendimenti non sono particolarmentee
allettanti (intorno al 2%) ma il processo
sso
di rivalutazione nei confronti del dollaro
aro
e delle principali monete sembra
inarrestabile. Tutti i fondi di liquidità
e obbligazionari per diversificare
nella sempre più forte valuta cinese
a valuta cinese sta diventando, accanto al
dollaro Usa e all’euro, la terza valuta internazionale per importanza. Dal luglio
2010 si è avviato un processo di
liberalizzazione che permette anche ai privati di detenere liquidità
in renminbi a Hong Kong e consente alle società, cinesi o straniere, di emettere obbligazioni
in valuta cinese (dim sum bond).
La crescita dei depositi privati in valuta (oltre 700 miliardi di
renminbi a Hong Kong) e l’enorme domanda di dim sum bond non
soltanto testimoniano l’interesse degli investitori, ma creano un
mercato sufficientemente liquido
da consentire la costruzione di gestioni sulla valuta cinese, che negli ultimi cinque anni ha registrato
una rivalutazione media annua sul
dollaro di circa il 4%.
L
Il governo di Pechino, sottolineano gli specialisti di Fidelity,
presta forte attenzione all’internazionalizzazione della valuta.
28
CRESCITA DEL MERCATO OBBLIGAZIONARIO DIM SUM
DATI IN MILIARDI DI RENMINBI
120
Senza rating
Tit. Stato
High yield
mar
mag
lug
Investment grade
Valore di mercato
100
80
60
40
20
0
gen 2011
set
nov
Fonte: FIDELITY
COPERTINA | HOME
stire sulla valuta e sulle obbligazioni cinesi. Si tratta dei comparti
Azimut AZ Fd1 Renminbi Opportunities, Alliance Bernstein SICAV RMB Income Plus Portfolio,
HSBC Global Investment Funds
RMB Fixed Income, Fidelity Funds China RMB Bond e Barclays
RMB Bond Fund AA. Un ulteriore fondo, Allianz RCM Renminbi
currency fund, è al momento riservato agli investiori professionali, mentre il BlackRock Global
Funds Renminbi Bond Fund A2
CNY, non è attualmente autorizzato in Italia.
Attualmente la Cina sta concludendo nuovi accordi che condizionano l’acquisto di beni al pagamento in renminbi. È già accaduto
con il Giappone, la Russia, il Brasile, l’Argentina, e si estenderà ad
altri partner commerciali in Asia e
Africa. Numerosi osservatori, sottolineano i money manager di Fidelity, ritengono che presto la valuta cinese potrà sostituire lo yen
come principale moneta di riferimento in Asia.
Anche se i rendimenti attesi non
sono particolarmente allettanti (2% circa), si può puntare sulla
probabile rivalutazione. E in ogni
caso il renminbi rappresenta una
valida diversificazione per la sua
ridotta correlazione con l’insieme
delle altre valute asiatiche. Le obbligazioni investment grade nella
valuta cinese mostrano inoltre una
volatilità minore rispetto a quelle
degli altri emittenti asiatici.
Esistono già cinque fondi autorizzati alla distribuzione in Italia
che consentono ai privati di inve-
A giugno 2011 Azimut ha lanciato, per istituzionali e investitori
specializzati, AZ Fund Renminbi
Opportunities. A metà settembre
è stata lanciata anche la versione
dedicata al grande pubblico degli
investitori privati. Il fondo investe
principalmente in depositi bancari in renminbi e marginalmente in
bond governativi e corporate in
renminbi con durata finanziaria
del fondo di circa 12 mesi.
Secondo Massimo Guiati, gestore del fondo, “il movimento di rivalutazione del renminbi è appena
partito. Ci aspettiamo che il grosso avvenga nei prossimi cinquedieci anni". AZ Fund Renminbi
Opportunities è un fondo liquidità in renminbi. Una quota compresa tra l'80% e il 90% del portafo-
"il movimento
di rivalutazione
è appena partito.
Ci aspettiamo
che il grosso
avvenga
nei prossimi
cinque-dieci anni"
Terzo Pil mondiale
24% 21%
Usa
Ue
9%
Cina
La Cina oggi è la seconda economia al mondo per l’export e la terza per Pil
29
HOME | COPERTINA
Le riserve valutarie mondiali
61%
23%
26%
19%
9%
0%
Usa-Usd
Ue-Eur
Cina-RMB
Le riserve mondiali sono detenute in dollari ed euro ma il futuro è targato Cina
glio è infatti investita in strumenti
del mercato monetario, quali conti correnti e certificati di deposito,
mentre il restante 10-20% in obbligazioni governative e corporate denominate in renminbi. L’obiettivo del fondo è dare accesso
alla valuta cinese consentendo di
partecipare al suo apprezzamento di lungo termine nei confronti del dollaro americano. “Questo
tasso di cambio – osserva Guiati
- ha il vantaggio di essere fissato
giornalmente dalla Banca Centrale cinese e di non essere sottoposto alla volatilità dei mercati. La
strategia di investimento si svolge
in due passaggi: gli euro ricevuti
dal cliente sono dapprima trasformati in dollari e coperti integralmente attraverso una vendita a
termine, successivamente i dollari sono convertiti in renminbi”.
Il fondo offre un rendimento base
annuale di poco superiore al 2%
che deriva dall’impiego della li-
Il RMB, fino allora ancorato al dollaro Usa, entra
in regime di cambio a fluttuazione controllata: il
tasso non può variare oltre 0,5% rispetto al valore
precedente
quidità e dall’attività di copertura del dollaro americano. “A questa struttura - spiega il gestore
di Azimut - stimiamo che si possa aggiungere ogni anno un ulteriore 4% derivante dalla rivalutazione del renminbi, a fronte di una
volatilità complessiva molto contenuta, intorno al 2%. Entrambi i
valori sono in linea con le aspettative di mercato e con il trend di
apprezzamento storico partito a
luglio del 2005”. Ma è davvero
realistica l’ipotesi che il renminbi
conquisti presto lo status di riserva? Più che un’ipotesi, secondo
Guiati, è una realtà: “Oltre il 15%
dei depositi bancari a Hong Kong
sono detenuti in renminbi, a discapito di depositi in dollari americani e altre valute internazionali. E le transazioni commerciali di
import/export cinesi in renminbi,
che due anni fa erano pressoché
nulle, hanno già raggiunto l’8%
del totale delle transazioni. Sono
le stesse autorità cinesi e di Hong
Kong a reputare che entro 25 anni
il renminbi sarà la valuta di riferimento negli scambi internazionali. Inoltre, l’approvazione di metà
2005
Nei tre anni successivi la
rivalutazione rispetto al
dollaro è stata del 21%
2010
La Banca Centrale cinese vuole aumentare in modo
graduale la flessibilità del regime di cambio del RMB
per mantenere la stabilità del tasso di cambio
Il RMB è quotato e scambiato solo sul mercato di
Hong Kong contro il dollaro Usa. Avvio del processo
di liberalizzazione: i privati possono detenere liquidità
in RMB. Emissione di obbligazioni in RMB (Dim Sum
Bond) da parte di società cinesi o estere
30
In un solo anno la
rivalutazione rispetto al
dollaro è stata pari al 5%
2011
Tra gli emittenti pronti a
cogliere l’opportunità:
McDonald’s, Caterpillar
e Volkswagen
COPERTINA | HOME
IL BOOM DEI DEPOSITI IN RENMINBI A HONG KONG
DATI IN MILIARDI DI RENMINBI
700
600
500
400
300
200
100
0
dic ‘08 apr ‘09
ago
dic
apr ‘10
ago
dic
apr ‘11
ago
Fonte: FIDELITY
caratterizzato da strumenti di breve termine e quindi la durata media degli investimenti sottostanti del fondo sarà probabilmente
compresa fra uno e tre anni. Molte
emissioni sono prive di rating: tutte le obbligazioni saranno quindi
oggetto di un rigoroso processo di
screening da parte del team d’investimento. Sono disponibili due
classi di azioni, una per la clientela privata e una per quella istituzionale, con una soglia d’ingresso
rispettivamente di 1.000 euro e 1
milione di dollari.
ottobre del Foreign Direct Investment (FDI) in renminbi agevolerà l’accumulo di valuta del
renminbi off-shore a Hong Kong
per transazioni commerciali e industriali in Cina. Questo porterà
una maggiore liquidità giornaliera
della valuta anche off-shore”.
Si concentrerà su strumenti denominati in offshore RMB, comprese le obbligazioni denominate in
RMB e depositi in RMB il fondo
HSBC GIF RMB Fixed Income
lanciato anche in Italia da HSBC,
che vanta una lunga esperienza
nel reddito fisso asiatico. Il fondo
è strutturato in modo che l'asset
allocation vari nel tempo in base
allo sviluppo del mercato e a seconda dell’evolversi del contesto
normativo. Il mercato del RMB è
RMB Income Plus Portfolio, il
nuovo fondo di Alliance Bernstein, offre invece esposizione
all’obbligazionario denominato in
renminbi e cerca anche i migliori
rendimenti puntando sulla combinazione di titoli obbligazionari cinesi e asiatici.
Se alla fine del 2011 la stima era di
una sottovalutazione del renminbi
del 20%-25%, ora anche Alliance Bernstein prevede che si vada
verso un apprezzamento di circa
il 5% all’anno sul medio termine. Detenere un comparto denominato in renminbi significa quindi partecipare a questo potenziale
trend di crescita.
Secondo gli specialisti di Alliance Bernstein, tuttavia, sul giovane mercato delle obbligazioni
dim sum la liquidità in attesa supera già l’offerta, rendendo difficile costruire un portafoglio ben
diversificato. Inoltre le dim sum,
che pure riescono a soddisfare
l’obiettivo di una adeguata esposizione valutaria, hanno una redditività solitamente più bassa di
altre obbligazioni asiatiche. Di
qui la scelta di allargare il fondo a
un ventaglio più ampio di opportunità che si possono cogliere nel
reddito fisso asiatico.
...sul giovane
mercato delle
obbligazioni dim
sum la liquidità
in attesa supera
già l'offerta...
Il FF China RMB Bond Fund
di Fidelity, infine, investe quasi esclusivamente in obbligazioni di alta qualità denominate in
renminbi offrendo ai sottoscrittori
ampia diversificazione nelle emissioni, esposizione alla valuta cinese e controllo del rischio. Il fondo è gestito da Bryan Collins, che
vanta ottimi risultati con altri fonF
di obbligazionari asiatici.
31
HOME | COPERTINA
ANALISI DELL'ANDAMENTO 2011
Fondi immobiliari,
un anno vissuto
tutto al ribasso
In Borsa hanno perso in media il 21,5%, ma anche il
patrimonio netto contabile si è ridotto (- 2,7%) per le
svalutazioni degli immobili. E ora? Conviene investire con i
prezzi bassi? Anche l'immobiliare dipende dall'economia...
DI
I
CARLO MAZZOLA
Economista,
presidente
di Norisk
E
Partner
di Norisk
32
MARCELLO RUBIU
fondi chiusi immobiliari quotati a Milano hanno vissuto un 2011 piuttosto
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Se non ripartono
le compravendite
è lecito attendersi
anche nel 2012
ulteriori
svalutazioni
soprattutto
con la recessione
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DI NUOVO IN CALO COME NEL 2007-2008
170
160
150
140
130
120
110
100
90
80
70
60
50
40
Indice prezzo (31.12.2002)
2003
2004
2005
Indice TR (31.12.2002)
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
!
fondi chiusi
immobiliari
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9
H
Fonte: NORISK
33
HOME | COPERTINA
I NUMERI 2011 DI TUTTI I FONDI IMMOBILIARI QUOTATI
DESCRIZIONE
Beni Stabili - Immobilium 2001 (12/2017)
Beni Stabili - Invest Real Security (12/2013)
Beni Stabili - Securfondo (12/2014)
BNL Portfolio Immobiliare (12/2013)
BNL Estense grande distribuzione (12/2013)
Aedes BPM Investietico (12/2012)
DB - Piramide Globale (12/2015)
DB - Valore immobiliare globale (12/2014)
IDeA FIMIT - FondoAlpha (06/2015)
Amundi RE Italia (12/2016)
Amundi RE Europa (12/2016)
Olinda Fondo Shops (12/2014)
Polis (12/2015)
Unicredito Immobiliare 1 (12/2014)
IDeA FIMIT - Atlantic 2 Berenice (12/2015)
IDeA FIMIT - FondoBeta (02/2015)
IDeA FIMIT - Atlantic 1 (12/2013)
Investire Immobiliare - Obelisco (12/2015)
Vegagest - Europa Immobiliare 1 (12/2014)
IDeA FIMIT - FondoDelta (12/2014)
Risparmio Immobiliare 1 Energia (12/2018)
BNL Immobiliare dinamico (12/2020)
(1)
(2)
(3)
(4)
NAV (1)
31/12/2011
PREZZO
9/3/2012
SCONTO
SUL NAV (2)
4.907
2.374
2.661
1.954
2.943
2.862
67
4.574
3.798
2.621
2.210
535
2.056
391
3.329
398
549
564
2.057
1.934
100
8.307
258
2.550
992
1.638
1.000
2.000
1.884
61
2.323
1.499
1.409
862
239
876
251
1.675
233
338
274
773
684
38
8.850
85
-48,0%
-58,2%
-38,4%
-48,8%
-32,0%
-34,1%
-9,5%
-49,2%
-60,5%
-46,2%
-61,0%
-55,3%
-57,4%
-35,9%
-49,7%
-41,5%
-38,5%
-51,4%
-62,4%
-64,6%
-61,7%
6,5%
-66,9%
VARIAZIONE
DAL COLLOCAMENTO
IMPLICITA
IN BORSA
NAV
PATRIMONIO
IMMOBILIARE (3)
-48,0%
-50,8%
-40,4%
-55,1%
-19,6%
-29,0%
nd
-52,2%
-54,1%
-34,3%
-48,7%
-30,6%
-54,2%
-20,0%
-57,4%
-19,1%
-33,5%
-23,1%
-41,9%
-41,7%
-39,4%
2,5%
-50,6%
-1,78%
-7,59%
2,96%
-2,60%
1,22%
1,36%
6,00%
0,05%
3,63%
0,87%
-5,95%
1,15%
-2,06%
12,27%
-0,24%
9,27%
8,05%
-1,81%
-14,81%
-12,43%
-16,92%
0,67%
-13,10%
3,43%
1,39%
5,58%
1,52%
5,06%
4,72%
6,02%
3,35%
9,66%
4,91%
1,26%
9,07%
3,46%
15,31%
4,56%
13,42%
10,27%
8,22%
-1,03%
-0,80%
-0,07%
-0,33%
1,27%
NEL 2011
IN BORSA
NAV
-28,56%
-25,80%
-1,39%
-39,03%
-9,76%
-1,15%
9,18%
-32,08%
-33,83%
-22,08%
-18,72%
-12,52%
-31,17%
-15,03%
-0,77%
6,51%
-16,39%
-13,70%
-24,37%
-12,02%
23,09%
1,26%
nd
-0,67%
-2,51%
1,10%
-10,53%
4,53%
3,06%
2,51%
-4,28%
-1,04%
-3,98%
3,77%
-6,23%
-1,90%
-2,76%
-2,27%
0,20%
-0,73%
-3,46%
-10,45%
-5,28%
1,30%
-10,38%
0,18%
FLUSSI /
ONERI
GESTIONE (4)
1,6
1,0
2,6
1,1
1,3
2,0
8,8
2,3
2,4
2,3
1,2
2,7
1,6
4,7
1,5
6,7
5,8
2,6
0,8
1,0
0,0
1,5
2,3
NAV (Net asset value): patrimonio netto del fondo immobiliare
Sconto sul NAV: rapporto tra prezzo di mercato (09/03/2012) e NAV (31/12/2011)
Svalutazione degli investimenti immobiliari necessaria per uguagliare il prezzo di mercato al NAV
E' il rapporto tra la somma dei proventi e dei rimborsi di capitale distribuiti durante la vita del fondo e gli oneri di gestione corrisposti alla Sgr, alla banca depositaria, agli esperti
indipendenti, ecc. Un valore elevato segnala che le commissioni sono contenute rispetto a quanto incassato dai quotisti, viceversa, se l'indicatore è prossimo a 1 evidenzia
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Fonte: NORISK
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HOME | COPERTINA
STRATEGIE: IL CATASTROFISTA
Per i mercati finanziari i Cigni
Neri sono gli eventi negativi tanto
devastanti quanto imprevedibili
che vanno sempre messi nel conto
da chi investe. All'opposto i Cigni
Bianchi sono gli eventi positivi,
le cose che vanno bene così
come abbiamo potuto prevederle,
attenderle, sperarle.
Per F il Cigno Nero di queste pagine
che vedono più nero, per i quali
il disastro che può polverizzare
risparmi e investimenti è sempre
dietro l'angolo. Il Cigno Bianco è
invece la rappresentazione degli
ottimisti a oltranza, quelli che
quando guardano lontano vedono
sempre prospettive positive e
occasioni di guadagno.
Entrambi riassumono in sè quanto
di più negativo da una parte e di più
positivo dall'altra c'è nel sentimento
e nell'atteggiamento degli investitori
verso il mercato, a maggior ragione
in un periodo di incertezza e
irrazionalità come quello che stiamo
vivendo. Li abbiamo "intervistati", il
nostro Cigno Bianco super ottimista.
Ma non solo per sapere come la
vedono: anche per avere indicazioni
concrete, con nomi e cognomi, sugli
investimenti da fare adesso. Perché
sempre, in negativo o in positivo,
bisogna provare a guadagnare.
LE OPINIONI DI CIGNO NERO
E CIGNO BIANCO
SONO STATE RACCOLTE DA
LORENZO RAFFO
36
"Loro stampano
e noi balleremo:
difendetevi così!"
Troppa liquidità sui mercati! Che finirà per far
scoppiare delle bolle. Meglio quindi essere
selettivi. Ecco le mie proposte di investimento
S
empre e
soltanto
pessimista?
Non vedo realisticamente nessun segnale di
miglioramento
rispetto a quanto
ho sostenuto nel numero di marzo
di F. Con l’aggravante del prezzo
del petrolio che sale in previsione
di nuove tensioni in Medio Oriente. Bank of America ha sostenuto
che è un “già visto”, riferendosi a
quanto avvenuto nel 2008. Non si
è ricordata che l’impatto sull’economia globale rischia questa volta di pesare molto. Negli Usa tutte le 11 ultime recessioni hanno
trovato origine in shock petroliferi. Finora i consumatori hanno ridotto gli acquisti di benzina e gasolio e non c’è stato panico. Quanto
durerà questo atteggiamento di
tolleranza rispetto agli errori dei
politici di mezzo mondo, che si
dimenticano quanto è importante
la bolletta energetica per gli equilibri economici?
In un simile quadro
vogliamo già anticipare dei
consigli di acquisto
Confermo la mia opinione che
oggi bisogna puntare su oro, materie prime energetiche e agricoltura.
Per quanto riguarda il primo credo
re di più, cioè di passare all’acquisto delle società che gestiscono miniere estrattive, i cui fondamentali
sono ottimi e i cui prezzi in Borsa
risultano in alcuni casi sottostimati.
Nomi, per favore?
Newcrest Mining, Fresnillo,
Goldcorp e Rangold Resources
sono una bella selezione. Potrei aggiungere altri nomi, ma penso che
con questi si possa già costruire un
buon giardinetto di imprese solide
e dalle ottime prospettive.
Ha preso un tranquillante
prima del nostro incontro?
Non la vedo così “cigno
nero” come lei vuol farsi
passare? Cosa è successo?
Forse è la primavera, ma rimetto subito in moto il mio catastro giando sull’orlo del baratro. Franz
Stocker sul quotidiano tedesco Die
HOME | COPERTINA
Welt ha sostenuto che ormai i mercati sono come dei tossicomani. Droga4
dalle Banche centrali, tutte disperatamente allineate a stampare denaro.
Che offrono poi a buon mercato. Ma
la macchina dei consumi e quindi dei
Pil non riparte, perché questa medicina è errata. Ripeto cose che sanno tutti: la disoccupazione è a livelli record,
le vendite di auto crollano, il mercato immobiliare barcolla e gli ordini in
America stagnano. Cosa vuol dire?
[6niremo nella pancia della balena cinese, l’unica che non sbaglia.
Mi sembra che lei stia cercando
di fare un discorso politico…
Lo è, nel senso che i processi economici mondiali non sono governati e la
liquidità immessa nasconde la realtà
di fondamentali pessimi. Tutti stanno cercando di occultare l’un l’altro
le magagne. Un esempio lo trovo in
Italia. Riguarda l’Enel. Ha fatto un
ottimo lavoro di comunicazione nel
mettere sotto il tappeto i suoi problemi. Prima ha emesso delle obbligazioni che hanno destato interesse, poi
ha cominciato a mettere in dubbio il
…
6ne degli utili da adesso in poi si ridurrà. Il caso Enel non è certo l’unico;
anzi apre le porte a una stagione di an
perché i fondamentali delle corporate sono meno forti rispetto all’inizio
del 2011. La Borsa non se n’è ancora
accorta, poiché drogata dalla liquidità
delle Banche centrali! Presto si renderà conto che l’aria è cambiata.
Investire in euro o in dollari?
La moneta europea è ancora molto fragile e, a mia opinione, dovrebbe scendere a 1,10 contro il dolla
Y<@{
†
dell’Eurozona, pur messo sotto ossigeno dopo il default pilotato della
Grecia. La valuta americana, a sua
volta, è troppo forte oggi rispetto a
tutte le altre monete – escluso l’euro - se si considera la bomba su cui
si muove, ovvero un debito pubblico semplicemente esplosivo. Vi invito a dare uno sguardo al sito www.
usdebtclock.org (vedere ilustrazione). Ogni americano ha sulle spalle
50.000 dollari da pagare per il passivo del sistema nazionale e ogni
4si 140.000 dollari. In questo quadro pensare che il dollaro si raffor 6
ˆ
alle elezioni presidenziali di autunno
il trend potrebbe essere positivo,
ma poi chiunque vada alla Casa
Bianca dovrà intervenire con una
lenta svalutazione, dagli effetti vantaggiosi anche per l’economia a
stelle e strisce.
Credo che a trarre vantaggio da una
situazione così complessa saranno
ancora una volta il dollaro canadese
e il dollaro di Singapore
E allora che fare? Puntare su
renmimbi o rubli?
Non ancora, sebbene una puntatina
d’avvio sulla valuta cinese non sarebbe sbagliata. Credo che a trarre vantaggio da una situazione così complessa risulteranno ancora una volta
il dollaro canadese e il dollaro di
Singapore, ma in misura modesta.
L’unica vera alternativa, capace di
diventare un riferimento assoluto si
confermerà la “non moneta”, ovvero l’oro. Qualunque sia la via con la
quale si uscirà dall’attuale situazione
il gold è la risposta. Sia se crollerà il
†
sia se lo yen si indebolirà, sia se il petrolio andrà alle stelle; e potrei proseguire ancora con mille altre opzioni
possibili.
L’immobiliare è una seconda
risposta?
Lo è solo per alcune di queste possibilità, ma si avverte un problema
sempre più diffuso. I politici voglio
cit pubblici e lo faranno in modi nuovi, magari una volta tanto fantasiosi.
Cito un esempio. A Parigi c’è stato il
boom della locazione per brevi periodi – una o due settimane - di appartamenti ammobiliati. È la soluzione che
piace agli americani e agli asiatici, più
liberi così di organizzarsi la vacanza
con autonomia e un controllo dei costi. Ebbene, il Comune di Parigi vuole
impedire questa alternativa imponen-
37
#
anche l’emissione di fattura con Iva.
Perché lo fa? Per favorire gli alberghi,
che pagano tasse molto più alte. La
soluzione potrebbe diffondersi in altre
grandi città ed ecco che l’investimento
immobiliare da mettere a reddito perderebbe attrattiva.
La mia
opinione è che
oggi bisogna
puntare su oro,
materie prime
energetiche
e agricoltura
Oltre l’oro, il petrolio e
l’agricoltura c’è qualcos’altro
da comprare?
Sì le società che operano nei sistemi
di difesa, perché nei prossimi mesi
potremmo vederne di belle sul fronte mediorientale.
Anche su questo tema, per
favore, qualche nome?
Sono tanti, ma io prediligo le azioni
quotate a Londra. Spesso i miei colleghi dissentono, sostenendo che i com-
FRESNILLO
DATI IN STERLINE - QUOTATA A LONDRA
20000
15000
10000
5000
Mar ‘09 Giu
Set
Dic Mar ‘10 Giu
Set
Dic Mar ‘11 Giu
Set
Dic
Mar ‘12
Fonte: BLOOMBERG
missionali sono elevati e che la sterlina ballerà. Io rispondo che non c’è
investimenti quale quella inglese, su
5 *
Torniamo all’argomento della
difesa. I nomi?
Ha ragione. A Londra indico QinetiQ,
specializzata in difesa intelligente.
Produce robot sminatori e palloni aerostatici da rilevamento, oltre che impianti per la marina. In termini borsisitici nel 2011 è cresciuta molto, ma
è ancora ben lontana dai massimi del
2008 e ha un trend positivo.
Comprare o vendere?
L’ho già detto nel numero scorso: bisogna vendere, perché hanno raggiunto quotazioni troppo elevate, grazie alla liquidità immessa nei mercati.
Vendere per poi rientrare fra sei mesi,
con extrarendimenti che potranno raggiungere anche il 10-20%. Quando si
è in bolla non si può guardare la riga
\
che bravo che sono stato! Di bravura
non c’è nulla. È solo l’inevitabile ciclo
degli alti e bassi. A mio giudizio i rendimenti di oggi delle corporate sono
troppo bassi rispetto ai rischi congeniti. C’è isteria ed ecco allora che occorre scappare per riposizionarsi sugli
stessi prodotti fra qualche mese. Parola di Cigno Nero”!
HOME | COPERTINA
STRATEGIE: IL SUPER OTTIMISTA
"Il vero emergente
è la Nuova Tecnologia:
investite con audacia!"
Cambiare strada e preferire solo le azioni di aziende che puntano alle
innovazioni in tutti i settori. Il che vuol dire informatica, biotecnologie
ma soprattutto ricerche in campo energetico. Vi dico i titoli che ho scelto io
I
l mercato le ha
ragione, ma la
pacchia durerà?
Non mi pongo mai
questa domanda e non
rispondo alla vostra,
perché sono abituato a
no e scendono. La risposta è di combinare soluzioni d’investimento e di
trovare decorrelazione fra loro, cioè
andamenti diversi rispetto agli attivi
più tradizionali e presenti nei portafogli. Vediamo cosa si può fare al momento attuale nell’ambito dell’azionario. A gennaio era logico comprare
quasi tutto e soprattutto il bancario.
Oggi occorre porsi dei limiti ben precisi e soprattutto stabilire delle regole di valutazione. È quello che facciamo noi gestori, ma è anche quello che
deve fare l’investitore.
Mi scusi, mi sembrano slogan!
Allora la dico in maniera diversa.
Cosa bisogna evitare nell’acquisto
dell’azionario: prezzi elevati; indebitamenti rilevanti; bilanci poco chiari;
modelli di business non solidi; comportamenti aggressivi del management. In termini più semplici occorre
cercare valore.
lei sta facendo discorsi da
Che cosa bisogna evitare
nell'acquisto dell'azionario: prezzi
elevati; indebitamenti rilevanti;
bilanci poco chiari; modelli di
business non solidi; comportamenti
aggressivi del management
Lettori piacciono i nomi.
Se non spiego cosa ci sta dietro le mie
ni prive di contenuto. Vuole i nomi?
Bene, eccoli! Con una precisazione:
li fornisco sulla base di uno studio da
me formulato nelle scorse settimane.
La ricerca non tiene conto dell’Italia,
di cui abbiamo già parlato nello scorso numero. Segnalo i due maggiori
mercati europei, Germania e Francia,
ma non trascuro la Svizzera. Nel primo dò il massimo dei voti a Siemens
e Bmw, che sono le più globalizzate e
raccolgono una quota rilevante di fatturato dai Paesi emergenti. In Francia sono positivo per Atos, Nexans
e CGG Veritas. Non le conoscete
queste aziende? La prima è una specie di spin-off da Siemens ed è leader europea nell’outsourcing informatico; la seconda produce cavi ad alta
tecnologia; la terza fornisce al setto
#
giungo due casi particolari in Svizzera, ovvero Nestlé e Novartis, in altre
parole prodotti alimentari e farmaceutica. Può darsi che anche questi titoli in
futuro soffrano di cali delle quotazioni, ma si riferiscono a gruppi
che soddisfano i requisiti di cui parlavo
all’inizio.
39
HOME | COPERTINA
CGG VERITAS
DATI IN EURO - QUOTATA A PARIGI
255
200
155
100
Mar ‘09 Giu
Set
Dic Mar ‘10 Giu
Set
Dic Mar ‘11 Giu
Set
Dic Mar ‘12
Fonte: BLOOMBERG
della scelta di investire sulla
tecnologia?
Totalmente, salvo per gruppi forti in
comparti ad alta redditività, come nel
caso delle due società svizzere. Per il
resto bisogna guardare solo a chi investe nel futuro. Potrei citare decine
e decine di altri nomi di aziende con
grandi potenzialità di crescita nelle
tecnologie del domani. Nei centri ricerche di mezzo mondo stanno nascendo rivoluzioni epocali, perché
l’uomo non è mai stato così intelligente come oggi, grazie al supporto
dell’informatica.
E allora qualche altro spunto?
Mi piacciono le biotecnologie, ma
40
non è ancora il tempo di consiglia
4 ˆ
si può pensare a un indice di settore,
quale l’ETF iShares Nasdaq Biotech
index945 *
IBB). E poi segnalo un trend emer
#fermati, quello delle estrazioni nel
Mare Artico. Apparentemente si tratta di gruppi attivi nel petrolifero, ma
che si stanno trasformando in specialisti dell’applicazione tecnologica alla
ricerca di tutte le fonti energetiche nelle zone polari. Hanno davanti a sé prospettive immense.
Ancora una volta pretendiamo
nomi!
Nessun problema. È il caso, per esem-
pio, della norvegese Statoil, da comprare al Nyse con la sigla STO. Si tratta di un cavallo di battaglia per molti
gestori di fondi, ma ora va messa in
portafoglio anche da parte degli investitori privati. Ha attività offshore e
onshore in Russia e in altre parti del
Mare Artico. Con un p/e di 9,5 la considero un’occasione da non perdere,
anche perché è posseduta per il 67%
dallo Stato norvegese, uno dei pochi al
mondo ben gestito e da gente onesta.
Poi c’è un altro nome da segnalare: è
la britannica Cairn Energy, quotata a
Londra con la sigla CNE. Sta lavorando molto nelle perforazioni sulle coste
della Groenlandia, ma anche se non
dovesse avere successo i suoi asset
zione di Borsa ben più alta della quotazione attuale.
Il collega Cigno Nero ha una
passione per l’agricoltura. Lei
che ne pensa?
Gli dò perfettamente ragione, ma per
motivi diversi da quelli che lui esprime. Anche in questo ambito bisogna
puntare sulle rivoluzioni tecnologiche, perché stanno succedendo cose
strane. Ci sono concentrazioni in atto
e sono pesanti. Pochi gruppi controlleranno i rifornimenti alimentari nell’arco di qualche anno. Fornisco i nomi,
senza che lei mi ponga la domanda.
HOME | COPERTINA
Sono, per esempio, Bunge, Glencore e Olam. Sconosciuti? È quello che
loro vogliono, per agire in silenzio. Il
primo, quotato al Nyse con la sigla
BG, è una conglomerata con sede nelle Bermuda; ha attività a 360° nell’agribusiness e qualcosa come 32.000
dipendenti in tutto il mondo. La svizzera Glencore, quotata a Londra con
la sigla GLEN, è la più grande specialista di trading di commodities e
8 #care il settore alimentare, grazie a ca ‚ leader mondiale nel management di
supply chain per i comparti agricolo
e alimentare. È quotata a Singapore.
Il potere economico di chi organizza
l’arrivo sulle nostre tavole di pane,
pasta e quant’altro è qui dentro. Come
contrastare una simile forza? Sviluppando nuove tecnologie, capaci
di diffondersi e riportare democrazia diffusa nella produzione e nella
commercializzazione di tutto quanto
serve a sfamarci.
Per esempio?
Non si tratta di aziende quotate in
Borsa e quindi non interessa che faccia nomi, ma attenzione! Ci sono movimenti pesanti in questo settore e
investire sulle tre leader citate potrebbe rivelarsi un bel business solo per
qualche anno. Poi, non si sa!
STATOIL
DATI IN CORONE NORVEGESI - QUOTATA A OSLO
1600
1500
1400
1300
1200
1100
Mar ‘09 Giu
Set
Dic Mar ‘10 Giu
Set
Dic Mar ‘11 Giu
Set
Dic Mar ‘12
Fonte: BLOOMBERG
La Grecia e la liquidità
immessa dalle banche centrali
sono due temi importanti, ma
lei non sembra interessarsene.
"
Leggo tutti i giorni i giornali, come
voi. Ormai conosciamo ogni dettaglio, ma nessuno ricorda che aver investito sulla Grecia così come sugli
altri governativi è un retaggio del passato. Non aveva senso qualche anno fa
e non ha alcun senso oggi. Certo l’investitore va dove trova rendimenti, ma
non calcola i rischi. E resta invischiato
nelle crisi di Grecia, Portogallo, Irlanda e così via. Bisogna invece guardare
al futuro e investire con coraggio sulle
innovazioni che rivoluzioneranno ancora una volta il mondo.
Le Apple, le Google, le Amazon del
2020 esistono già. Bisogna cercarle,
cominciare a testarle con piccoli
investimenti e poi capire quali
decolleranno: informatica avanzata,
biotech, alternative energetiche,
nuove forme di alimentazione...
Anche questo ha dei rischi!
Sì, ma per un’azienda che scomparirà dieci si affermeranno. Le Apple, le
Google e le Amazon del 2020 esistono già. Bisogna cercarle, cominciare a testarle con piccoli investimenti
e poi capire quali andranno alle stelle. A mio giudizio i settori citati, cioè
informatica avanzata, biotecnologie, alternative energetiche e nuove
forme di alimentazione hanno potenzialità eccezionali, ma magari fra
due o tre anni si saranno scoperti altri
di crescita.
Quindi niente titoli di Stato e
niente bond?
Non sono così netto, ma certamente
66
sanate con modalità che provocheran†3#
esploderà fra due anni, ma già oggi
i segnali vengono dal petrolio e dai
prodotti derivati venduti sul mercato.
In relazione alle obbligazioni occorre stare molto attenti a quelle a lunga
scadenza, le più minacciate in termini
di rendimenti reali. L’azionario ha rischi, ma sostanzialmente riesce in taluni casi a seguire il costo della vita
al rialzo. Quello riguardante le nuove
tecnologie è il più adatto, poiché i loro
prezzi non esistono. Si formeranno
nel tempo e quindi si adatteranno alle
condizioni di mercato imposte anche
dai fattori monetari.
F
41
BOND | TITOLI DI STATO & OBBLIGAZIONI
INDICAZIONI OPERATIVE
Tecniche "facili"
per fare trading?
Provate queste!
Trattate le obbligazioni come azioni, comprandole e rivendendole in
continuazione per sfruttare le oscillazioni di prezzo. Ecco le strategie
accessibili a tutti per investire come un trader senza rischiare il capitale
DI
42
S
LORENZO RAFFO
empre più bond nei portafogli degli italiani: è la
conseguenza della ricerca di strumenti finanziari
che garantiscano sicurezza. Spesso gli investitori
non sanno però che, per
ottimizzare il rendimento delle obbligazioni tenute nei depositi titoli, devono trasformarsi
in trader. Con minori rischi rispetto all’azionario, ma comunque con
incognite e un pizzico di
frenesia che magari non
fa rimpiangere l’adrenalina della Borsa. Perché
trasformarsi in trader?
La risposta è semplice.
I rendimenti medi dei
bond sono attualmente
abbastanza ridotti, an-
cor più se si considerano
i maggiori prelievi fiscali applicati da quest’anno. Ottenere già un 4%
netto appare a molti un
obiettivo ambizioso, ma
non per questo soddisfacente. Come dare allora un pò di pepe al proprio portafoglio? Non
accontentandosi di gestire una posizione statica
ma aggiungendo sprint,
con frequenti operazioni di acquisto e vendita
di bond.
FINO A IERI SI POTEVA
SOLO IN DUE MODI
Gli esperti del settore
consigliavano in passato
di operare – per il trading
obbligazionario – soltan-
to con prodotti a basso
rating o a lunga scadenza, più sensibili agli alti
e bassi di prezzo, derivanti nel primo caso da
notizie e nel secondo da
variazioni dei tassi. Certo ancora oggi queste regole valgono, ma altri
“giochetti” si sono resi
possibili, grazie ai cambiamenti in atto sui mercati, all’incremento del
numero delle emissioni e anche a certe inefficienze del sistema. Ci
sono delle strategie abbastanza semplici, che
consentono a chiunque
di ottenere quello che
possiamo definire un extrarendimento nella gestione obbligazionaria,
TITOLI DI STATO & OBBLIGAZIONI | BOND
Comprare qui, vendere là
P
uò sembrare facile ed è il motivo per
cui la presentiamo per prima. In realtà è
eseguibile solo in pochi casi e con una
tempestività di intervento da veri trader. Ormai
ci sono, più in teoria che in pratica, le possibilità
– grazie anche alla cosiddetta best excecution
– cioè alla migliore esecuzione per il cliente in
termini di prezzi, di acquistare su una Borsa e di
vendere su un’altra lo stesso prodotto, ma magari
con piccole differenze di prezzo, che si traducono
in utili per chi opera velocemente, riducendo i
rischi quasi a nulla. Un esempio: un diffuso bond
|
}K~€‚
€ƒ„„
della redazione di questo articolo, sul mercato
##
†ƒ
euro fra “bid” e “ask” alla Borsa del Lussemburgo
€‡|
#;
Riuscendo a ottenere il prezzo più favorevole in
acquisto in una sede e quello più alto in vendita
nell’altra si sarebbe realizzata una plusvalenza
immediata. Il problema è che ciò è redditizio
solo per elevati investimenti e per chi abbia la
possibilità di operare senza intermediari su più
piazze diverse. Un trading semplice sulla carta ma
alla portata di pochi.
#
I
l mercato obbligazionario non
è perfetto. Ci sono prodotti, per
esempio, poco liquidi. Possono
essere sottovalutati o sopravalutati.
Ciò accade in particolare nell’ambito
di quelli non quotati su mercati
regolamentati. Varie piattaforme
indicano le quotazioni indicative in
=}ˆ
&
secondario trattato da controparti che
sono intermediari specializzati. Perché
indicative? Per il motivo che restano tali
K
K
+
all’ultimo momento tali controparti
possono ritirarsi, ritenendo le condizioni
non più convenienti. Il tutto avviene
con tempi molto veloci, ma proprio una
macchina così complessa provoca
#
il bravo trader deve saper cogliere.
Spesso è questione anche di fortuna,
occasioni di prezzi interessanti, con
cui realizzare trading rapidi, sono
imponderabili. Un esempio per tutti:
|
hanno registrato quotazioni irragionevoli
– se confrontate fra loro – in taluni
K
€ƒ
motivi solo in parte legati ai cambi di
vertici della società. Chi ha saputo
sfruttarli ha realizzato extrarendimenti
rilevanti, con la possibilità anche di
arbitraggi resi possibili dalle incertezze
+
#
rispetto alle strette regole che
dovrebbero governare l’andamento
dei prezzi.
richiedendo soltanto un pò
di impegno e tempo, ma
non implicando minacce
per il proprio capitale. Fra
poco ve le spiegheremo. È
comunque il caso di ricordare come le tecniche tradizionali siano oggi meno
idonee a soddisfare chi
vuole operare con compravendite veloci.
Negli anni 80 e 90 il trading obbligazionario si basava soprattutto sulla sensibilità alla variazione dei
tassi d’interesse. In particolare per l’Italia (in epoca ante euro) questa scelta di politica monetaria
era determinante e quindi
ne risentivano in maniera
positiva o negativa i titoli
43
BOND | TITOLI DI STATO & OBBLIGAZIONI
di Stato, secondo la tipologia (tasso variabile o fisso) e la durata. Altri fattori decisivi erano le notizie
di indicatori economici e
dell’inflazione. Oggi tutto
questo è meno esasperato,
poiché le scelte spettano
alla Bce e quindi ci sono
velocità inferiori e minore
indipendenza decisionale, poiché riguardano una
pluralità di Paesi. Un’eventuale variazione dei
tassi ha una tale portata da
causare in anticipo indiscrezioni e notizie, che si
traducono in più lenti adeguamenti dei prezzi dei
prodotti finanziari e quindi
in minori occasioni di pro-
Un'eventuale
variazione dei
tassi ha una
tale portata
da causare
in anticipo
indiscrezioni
e notizie che...
fitto. È di conseguenza finita – anche se non del tutto – l’epoca in cui i trader
tenevano in evidenza la tabella di oscillazione delle
quotazioni di quinquennali, decennali e trentennali
in rapporto alle variazioni
dei tassi: circa 6 punti per
i 10 anni e 15 per i più lunghi a ogni punto di incremento o discesa dei tassi.
Naturalmente ciò vale ancora oggi, con la differenza che la Bce adotta le correzioni con tempi diluiti e
adeguamenti frazionali (di
solito un quarto di punto alla volta). L’altra modalità, quella delle obbli-
44
Gli ibridi
S
ono un caso a parte, in
quanto strumenti di debito
che stanno a metà fra
l’obbligazione e l’azione. Di fatto
la struttura è del primo tipo, ma il
pagamento della cedola dipende
dall’andamento gestionale della
società. Essa è in perdita? Allora
la cedola salta. Non ci dilunghiamo
sul complesso meccanismo
che regola tali bond, spesso di
tipo perpetual o con scadenze
€ƒ\Œ&;
}+#
di obbligazioni molto volatili nei
prezzi, a causa di fattori derivanti
dall’andamento della società –
in prevalenza banche – o dal
quadro generale dei mercati. In
tale contesto si trovano spesso
occasioni d’oro, che vanno sfruttate
con abilità, freddezza e audacia.
Verificando gli andamenti pregressi
con l’utilizzo degli strumenti di
analisi tecnica si identificano
supporti forti, sui quali entrare
garantisce di solito trading molto
redditizi. Data la struttura delle
obbligazioni, occorre darsi obiettivi
di uscita chiari, trascurando che
quasi sempre le loro cedole sono
elevate. Per l’investitore veloce gli
ibridi vanno visti come delle azioni,
con movimenti ancora più accentuati
e totale trascuratezza delle cedole
pagate. In occasione della crisi del
sistema finanziario dell’anno scorso
questi bond hanno visto crollare
le quotazioni, riprendendosi però
molto velocemente, grazie anche
alla decisione di alcune banche di
‘’+
&
+ƒƒ;
Passare da un titolo all'altro
P
er spiegare la seconda
modalità occorre innanzi
tutto impratichirsi con un
termine forse poco conosciuto,
quello di “yield to maturity”,
ovvero di rendimento a scadenza.
Acquistando identici importi di
due obbligazioni caratterizzate
#&
e con medesima scadenza –
meglio se piuttosto lunga – dello
stesso emittente o al massimo
appartenenti a un unico gruppo si
possono determinare condizioni in
cui il differenziale tra i due “yield
to maturity”, in parole povere fra i
prezzi, si discosta, per inefficienze
del mercato o per altri motivi.
Ecco allora che si vende il bond
che ha subito l’aumento di prezzo
maggiore per ricollocarsi su quello
con prezzo inferiore.
Dopo qualche tempo i relativi grafici
si riposizioneranno uno vicino
all’altro e si tornerà a dividere il
capitale fra le due obbligazioni. I
tecnici definiscono questa modalità
come quella degli arbitraggi;
procura un extra rendimento
magari non elevato in ogni singola
operazione ma che può rivelarsi
interessante nell’insieme degli
‹
"&
che si rendono possibili. Con che
cosa farlo? Obbligazioni che si
prestano sono per esempio quelle
delle organizzazioni internazionali,
+**
&
elevate quantità di emissioni e –
dal punto di vista delle tipologie
– anche con gli zero coupon a
scadenza lunga.
TITOLI DI STATO & OBBLIGAZIONI | BOND
Le medie mobili
È
causa di vari fattori, è entrata in un
periodo di turbolenza, che le medie
mobili hanno ben presto confermato
ƒ
ƒƒ;]
è stato chiaro quando il prezzo è
Œ;W
avuto un vero e proprio crollo che
l’ha portata due volte a toccare
quello che è divenuto un fortissimo
“~;
un rimbalzo che l’ha riportata,
nell’arco di pochi mesi, di nuovo
ƒƒ
+
realizzatosi in corrispondenza di un
~~;|”
Certamente sì, ma la combinazione
di medie mobili scelte appare lenta.
Per chi si fosse impratichito della
modalità l’utilizzo di una doppia
€ƒ
+~
ovvero dieci punti sotto la vendita.
È pur vero che si sarebbe perso
il rateo di cedola, ma quest’ultima
sarebbe comunque risultata di
parecchio inferiore all’utile in conto
capitale realizzato in caso di vendita
ƒƒ;
la tecnica più semplice
e redditizia. Occorre
stabilire due medie mobili e
compararne l’andamento sul grafico
+
;|
un esempio. Con delle medie a
ƒƒƒ
questo modo: quando quella più
ƒ&
^
ƒƒ&
quando la incrocia al rialzo si deve
acquistare. Per chi è abituato a
effettuare trading azionario si tratta
di una modalità operativa banale;
nel caso delle obbligazioni ha
un valore di riferimento assoluto
nella costruzione di strategie per
aumentare la redditività di un
portafoglio. Innanzi tutto consente
di proteggersi da eventuali crolli,
ma soprattutto abbassa i prezzi
di carico trasformandosi in un
paracadute con extravalore. Un
caso pratico può convincere anche i
più riottosi. Un’obbligazione che ha
fatto soffrire non poco è la Air Berlin
€ƒ~
~€‚;
€ƒ
vicino alla pari fino ad agosto. Poi, a
AIR BERLIN 2018 8,25%
gazioni di società a basso
rating, resta tuttora valida,
anche se comporta rischi
elevati, data la vastità di
offerta di quelle che sono
definite le high yield.
Gli operatori professionali hanno sempre utilizzato strumenti complessi,
quali i future, per esempio
sul Bund, caratterizzati da
oscillazioni repentine nei
due sensi, con l’aggiunta
di vendite allo scoperto e
l’uso di opzioni. Tecniche
molto interessanti, ma che
richiedono - nel caso dei
future - capitali rilevanti e
in quello delle opzioni una
conoscenza
approfondita di strumenti complicati
e rischiosi. Meglio allora
accontentarsi di tecniche
semplici, possibili anche a chi disponga soltanto di qualche migliaio di
euro e di una qualunque
piattaforma, dotata degli
indicatori di base per l’analisi tecnica, allo scopo di
capire i trend in atto nel
mercato.
Vediamo allora alcune
strategie realizzabili quasi
tutte da chiunque conosca
pur solo le basi del trading
e delle obbligazioni.
•–=}—]=]]–?=
100
95
90
85
80
75
70
Ultimo prezzo 99,576
Media mobile a 50 giorni (98,893)
Media mobile a 25 giorni (99,643)
Apr ’11 Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Gen ‘12
Feb
Mar
Fonte: ELABORAZIONE F SU DATI BLOOMBERG
IL TUTTO È PIÙ SEMPLICE
DI QUANTO NON SI CREDA
Di modalità operative
ce ne sono tante: alcune
semplici e alla portata di
chiunque; altre complesse
e possibili solo per operatori professionali. Comunque è certo che il trading
di obbligazioni ha regole comprensibili, sebbene
il mercato sia meno trasparente rispetto a quello
azionario. Qui c’è un prezzo ufficiale, riferimento assoluto per chi opera. Nel caso dei bond la
45
BOND | TITOLI DI STATO & OBBLIGAZIONI
Gli speculativi
N
e abbiamo accennato
all’inizio come a una tecnica
in vigore già in anni lontani,
quando l’investitore non disponeva
di tutti gli strumenti tecnologici e di
analisi di oggi. Allora ci si rivolgeva
al bancario di turno e si andava
più a naso che basandosi su dati
oggettivi. In cosa consiste? Nel
monitorare obbligazioni di società
a basso rating e nell’acquistarle in
presenza di notizie che scatenino
cadute dei prezzi. Ma attenzione:
ciò va fatto quando ci si avvicina alla
scadenza e si ha la sicurezza che
il bond sarà rimborsato. Un settore
molto sensibile alle news è quello
automobilistico: le sue obbligazioni
si prestano bene ad acquisti in
momenti di tensione e a successive
vendite quando la situazione si
ristabilizza. Di fatto tutti i bond
a rating speculativo subiscono
variazioni di prezzo – più o meno
ridotte – nell’ultimo anno di vita,
in rapporto anche all’andamento
dell’economia in generale o a
indiscrezioni su eventi del settore in
cui operano. Si tratta di identificare
prodotti prossimi al rimborso e
seguirli di giorno in giorno, o meglio
ancora più volte nella giornata,
entrando quando si realizzano
cadute dei prezzi.
Gli zero coupon
U
na categoria di obbligazioni
particolari è quella delle
™
™
&
e in cui il rendimento è calcolato
come differenza fra la somma che
l’investitore riceve alla scadenza e
quella che versa alla sottoscrizione
K+;]
di quotazione dovrebbe essere una
retta obliqua fra i due momenti,
ma molti fattori incidono talvolta in
misura accentuata e talvolta meno
sulla quotazione, lasciando spazio
a operazioni di trading. In questo
caso può essere abbastanza utile
utilizzare come riferimento le Bande
di Bollinger: quando si restringono il
prezzo resta allineato a quello teorico;
quando si allargano e la media mobile
^
€ƒ&
si allontana ecco che si determina
una condizione di plusvalenza,
che deve portare a una vendita
dell’obbligazione, per rientrarvi
quando la situazione di normalità si
ristabilizza. Anche in questo caso
risulta di solito piuttosto modesto,
salvo in situazioni particolari, come
per esempio in presenza di un netto
abbassamento dei tassi di mercato
rispetto a quello di rendimento dello
zero coupon.
complessità deriva da una
sovrapposizione di mercati e dalla presenza di
un vasto secondario non
regolamentato.
E’ evidente che in un simile quadro la certezza
del prezzo è minore, salvo che ci si accontenti dei
titoli di Stato o dei prodotti più scambiati, a tasso fisso o a tasso variabile,
presenti sulle piattaforme
regolamentate.
...il passaggio
al trading su
bond OTC o
caratterizzati
da strutture
complesse
diventerà
inevitabile...
Per chi inizia vale senz’altro la pena impratichirsi in
tale ambito, trasparente e
liquido. Poi, quando l’esperienza sarà rilevante,
il passaggio al trading su
bond presenti nei mercati OTC o caratterizzati da
strutture complesse diventerà inevitabile.
Ma già nel primo ambito
le occasioni di buoni affari
sono numerose e continue.
Provare per credere!
F
La martingala
V
iene dai casinò, dove la si considera una tecnica molto rischiosa, tale da svuotare il portafoglio del
giocatore. Nel caso dei bond è meno pericolosa, poiché comunque l’investimento ha un suo rendimento
&@<#_"
#
&@
;]
”X

#
K
;–
Œ˜
;ƒƒƒ;
Œƒ˜
€;ƒƒƒ;]
K
K
ƒƒ;
Ci sono tuttavia due problemi: occorre disporre di un notevole capitale e non c’è nessuna protezione nel caso di un
crollo che porti a un “default”, situazione che annienterebbe una posizione continuamente incrementata.
46
TECH | TECNOLOGIA & FINANZA
LE PROSPETTIVE DEL TITOLO
Nokia, finalmente
l'effetto Windows?
DI
48
MARCO BARLASSINA
TECNOLOGIA & FINANZA | TECH
Nei prossimi mesi si vedrà
se il grande accordo con
Microsoft per utilizzare la
versione Phone del sistema
operativo per pc più diffuso
al mondo comincerà a farsi
sentire sulle vendite di
Smartphone, dove il colosso
f inlandese ha perso terreno
su Apple e altri concorrenti
I
l 2012 sarà l’anno della verità per Nokia. Nei prossimi
mesi si deciderà il destino
\ scirà a mantenere la posizione di leadership nel mercato della telefonia cellulare
o perderà ancora quote di
mercato in favore dei concorrenti? Il ruolo di punto
di riferimento per i consumatori è stato messo a dura
prova dalla concorrenza dei
prodotti Apple e da quella dei produttori che hanno scelto di montare sui loro
telefoni il sistema operativo Android di
Google, Samsung su tutti, ma ora Nokia
sembra essere entrata in una nuova fase
della sua evoluzione.
Nei prossimi mesi si capirà se la svolta
che Nokia ha messo in cantiere nel 2011
darà gli effetti sperati. Dopo aver sostituito lo storico ceo Oli-Pekka Kallasvuo
con un ex-Microsoft come Stephen Elop
(vedere riquadro a pagina 50), lo scorso
mente rotto con il passato avviando una
partnership con la società fondata da Bill
Gates. L’accordo con Microsoftt ha con-
STEPHEN ELOP
Ceo di Nokia
49
TECH | TECNOLOGIA & FINANZA
CHI È IL NUMERO UNO
Nel mese di settembre del 2010 Nokia ha rimpiazzato il
ceo Oli-Pekka Kallasvuo (che aveva ricoperto l'incarico
dal 2006) con il canadese Stephen Elop, divenuto così
;
Elop in precedenza è stato numero uno della divisione
Business di Microsoft, cui fa capo lo sviluppo della suite
[#=#;
š
[;K
di esperienze nel settore delle telecomunicazioni e delle
telefonia cellulare, può essere interpretato come un
altro indicatore della presa di coscienza di Nokia circa la
>
#‹
;
A sinistra STEPHEN ELOP con il ceo di Microsoft, STEVE BALLMER
sentito a Nokia di lanciare prodotti con
ƒ53\
all’ormai superato sistema Symbian
che per tanti anni ha costituito l’architrave su cui operavano i prodotti della
La decisione ha il potenziale per risolvere i problemi di Nokia, che negli ultimi anni sono stati soprattutto tecnologici. Il gruppo ha infatti continuato a
produrre telefoni di buon livello e dotati di un design piacevole, ma ha fatto
fatica a tenere il passo dell’innovazione che la telefonia cellulare ha avuto
nel campo del software, con telefoni
UTILI ANTE IMPOSTE
W}]][]]?W]W]–?=
2006
5,7
8,2
2007
4,9
2008
2009
0,9
2010
2011
1,7
-1,2
VENDITE NETTE
W}]][]]?W]W]–?=
2006
41,1
2007
51,0
2008
50,7
2009
40,9
42,4
2010
2011
50
dalle potenzialità sempre più vicine
a quelle di un pc portatile, e con l’esplosione delle app. È il motivo per
cui l’azienda ha perso posizioni soprattutto nel segmento dei prodotti di
#\
Proprio quella tipologia di dispositivi
su cui i produttori riescono a realizzare i maggiori margini.
$
6
ziari hanno anticipato, penalizzando il
titolo Nokia, e che solo ora hanno cominciato a riconsiderare proprio in scia
all’accordo con il gruppo di Redmond.
38,7
SPIRAGLI DI LUMIA
I primi dati sul nuovo anno, che verranno diffusi il prossimo 19 aprile, diranno se la svolta intrapresa dal gruppo sta dando i frutti attesi. Saranno
#6
ri trimestrali che potranno pienamente
tenere conto dell’andamento della domanda dei nuovi Lumia 800 e Lumia
710, i primi telefoni di Nokia con sistema operativo Microsoft lanciati sul
mercato lo scorso 15 novembre.
Proprio per via della data di lancio, a
timi tre mesi del 2011 hanno potuto
solo parzialmente mostrare gli effetti
delle vendite dei primi prodotti Windows-based, ma già si sono potuti notare alcuni segni di vita.
Nonostante una distribuzione ancora limitata su alcuni mercati, il grup-
TECNOLOGIA & FINANZA | TECH
LE VENDITE DI CELLULARI E SMARTPHONE NEL MONDO
W}]][]]=]W]——]
I TRIM.
II TRIM.
III TRIM.
IV TRIM.
2010
Nokia
I TRIM.
TOTALE
2010
II TRIM.
III TRIM.
IV TRIM.
2011
TOTALE
2011
108
111
110
124
453
109
89
107
114
519
Motorola
9
8
9
11
37
9
11
12
11
43
Samsung Electronics
64
64
71
81
280
70
76
92
95
333
Sony Ericsson
11
11
10
11
43
8
8
10
9
35
LG Electronics
27
31
28
31
117
25
25
21
18
89
HTC
3
5
7
9
24
10
12
13
;W;
35
Mercato (stime IDC)
311
328
349
403
1.391
372
365
394
427
1.558
Nokia
21,5
24
21,7
28,6
96,4
24,2
16,7
16,8
19,6
77,3
Research in Motion
10,5
11,2
12,1
14,2
48
14,9
13,7
10,6
14,1
53,3
Apple iPhonee
8,752
8,398
14,102
16,235
47,487
18,647
20,338
17,073
37,044
93,102
-
-
-
-
-
13
19
29
37
98
55,4
64,4
82,8
102
304,6
99,6
106,5
118,1
157,8
Samsung Electronics
Mercato (stime IDC)
482
Fonte: NOKIA.COM
po ha annunciato di aver venduto più
di un milione di Lumia. Sempre pochi rispetto ai 37 milioni di iPhone
venduti nello stesso periodo di tempo
dalla Apple, ma sicuramente un buon
punto di partenza per guardare al fu
In tre mesi, partendo da zero, i cellulari Nokia sono saliti a rappresentare il
33,1% delle vendite di smartphone basati su piattaforma Microsoft, contribuendo, secondo i dati della società di
ricerca Strategy Analitics, a portare le
consegne di smartphone targati Micro-
soft a 2,7 milioni dai 2 milioni del terzo trimestre dell’anno. Ora Nokia è il
principale venditore di dispositivi che
montano Windows, superando anche
la coreana Htc.
LE ASPETTATIVE DEGLI ANALISTI
L’accoglienza della serie Lumia da
parte del mercato permette quindi a
Nokia di guardare al 2012 con aspettative ottimistiche. Ne sono convinti
gli esperti della società di analisi indipendente americana Morningstar, che
nel loro ultimo report su Nokia sotto-
NOKIA IN BORSA
W}]]–?=’››]=?}]„œ„œ€ƒ€
SETTEMBRE 2010
11
10
9
8
7
6
FEBBRAIO 2011
Stephen Elop viene
nominato nuovo Ceo
siglata partnership
con Microsoft
FEBBRAIO 2012
lancio Lumia 610 e Lumia 900
al Mobile World Congress
NOVEMBRE 2012
lancio dei primi prodotti
con Windows Phone 7
5
4
Mar 2010
2011
2012
Fonte: BLOOMBERG
Microsoft abbiano realizzato un prodotto valido e si siano impegnate per
mettere sul piatto risorse di marketing e distributive tali da cercare e raggiungere una massa critica. Secondo
Morningstar, Nokia parte chiaramente da una posizione di svantaggio nella
guerra delle piattaforme, “ma la sua alleanza con Microsoft dovrebbe fornire
#
pravvivenza” nell’ambiente competitivo degli smartphone.
I prossimi mesi saranno determinan
6
ship. “Ci focalizzeremo sulla crescita
delle unità Lumia vendute nei primi
tre mesi dell’anno”, spiegano gli analisti, sottolineando che “sarà necessario un robusto tasso di crescita perché
la piattaforma Lumia possa raggiungere una velocità di fuga”.
Sempre secondo Morningstar, aver
scelto di abbandonare la piattaforma Symbian per sviluppare dispositivi dotati di Windows Phone 7 potrebbe essere rischioso, ma è stata la scelta
\J
nership Nokia/Windows avrà un impatto sconvolgente, ma riteniamo che
questa consentirà a Nokia di stabilizzare la sua quota di mercato e il suo mar-
51
TECH | TECNOLOGIA & FINANZA
gine lordo. Unire il know-how di NoTRE PUNTI DI FORZA
kia nella produzione dei telefoni con
Nokia, nella visione di Morningstar,
le competenze nel software di Micro`
#
\
soft dà una possibilità dopo che per
il design dei telefoni, le dimensioni e la
diversi anni la quota di mercato nedistribuzione. In merito al primo aspetgli smartphone è andata riducendoto gli esperti citano alcuni degli ultimi
si”. Il sistema operativo Symbian nel
corso del tempo ha infatlandese, come l’N8 o
ti perso colpi nei confronl’N97 che, nonostante
ti di una concorrenza semuna scarsa risposta del
pre più agguerrita, formata
mercato, sono consideda un lato dall’iOS, su cui
rate delle vere e proprie
gira il fortunato iPhone
meraviglie del design.
della Apple, e dall’altro da
In termini di dimensione
Android, il sistema aperto
gli analisti sottolineano
promosso da Google che
che Nokia detiene cirha guadagnato crescenti
ca un terzo del mercato
quote di mercato. L’alleanmondiale dei cellulari,
TIMO IHAMUOTILA
ˆ#
#
za con Microsoft potrebbe
con siti produttivi in dieconsentire a Nokia di inci diversi Paesi distribuvertire questa dinamica.
iti tra Europa, America
Soprattutto grazie al vanLatina e Asia. Una carattaggio di avere dalla propria
teristica che conferisce a
parte l’incontrastato numeNokia una particolare
ro uno dei sistemi operativi
†6 + per Pc. Il rassicurante amre la società può spostabiente di Windows e l’asre la produzione laddove
senza di problemi di comil costo dei componenti
patibilità
rappresentano
(e il tasso di cambio) è
ancora un indubbio vantagpiù favorevole.
MARKO AHTISAARI
Executive vice president
gio. Per questo Morningstar
La posizione di forza
ritiene che Microsoft “potrà
nella distribuzione conconquistare una sua nicchia nel seg 6
mento di fascia alta degli smartphodi canali distributivi in molte parti del
ne, magari iniziando dalla clientela
mondo, compresi i mercati emergenti
business, grazie al supporto per Ofin rapida crescita come Cina e India.
„K
“Nonostante non sia chiaro se questo
RIALZISTI
]
competitivo di
Nokia nel mercato
dei dispositivi
K
apparato distributivo, è ancora
#;X
riuscisse a fare leva su questi
punti di forza nella fascia alta del
mercato, Nokia avrebbe ancora
la possibilità di diventare un
‘
;
]
salute e la società ha un
#
e forti capacità nella ricerca
;X
prodotti non dovrebbe porre
>;
X
‹
ancora un importante player nel
mercato delle apparecchiature per
‹;
RIBASSISTI
Nokia sta perdendo
posizioni nel mercato
GIÙ VENDITE E MARGINI
NELL'ULTIMO TRIMESTRE 2011
Nel qua€ƒ
€‚K
€†‚
€ƒƒ„\‚;]
+ ; ]
+
„‚Œ“
unità, con una contemporanea caduta dei prezzi di vendita del 9% per
\ƒ ; $
^ # K‚ Œ„Œ
>;
+ž
€\‚K
; mesi un telefono cellulare Nokia è stato venduto mediamente al prezzo di
„€
ž
;
52
nonostante abbia
buone possibilità di
farlo, ancora non vi è certezza che
la società possa recuperare quote
[#;
>
#
da terze parti è un punto competitivo
#
ancora non si sa quanti sviluppatori
X‘
[
Nokia sulla nuova piattaforma
Ÿ
‹
;
TECNOLOGIA & FINANZA | TECH
Nord America
Sud America
1%
Europa
11%
Medio
Oriente
e Africa
21%
DOVE
VENDE
NOKIA
23%
Cina
16%
Asia
29%
Fonte: NOKIA.COM
possa essere ritenuto un reale vantaggio di lungo termine, Nokia ha recentemente confermato la sua leadership
sui mercati dove i consumatori richiedono prodotti entry-level (con un prezzo al di sotto dei 50 euro). In questi
mercati Nokia detiene una quota di
mercato di circa il 50%. Ci aspettiamo
che i volumi di vendita continueranno
a crescere nei Paesi emergenti, ma qui
Nokia subirà la crescente competizione dei maggiori produttori asiatici o di
produttori forti su singoli mercati nazionali, con ulteriori pressioni verso il
basso sui prezzi. Per questo crediamo
NON SOLO LUMIA
]
[Ÿˆ
*
Nokia ha una
quota di circa
il 50% nei
mercati dove
i consumatori
chiedono prodotti
entry-level
(sotto i 50 euro)
sia cruciale che Nokia guadagni spazio
nella fascia alta e media del mercato”.
UN ANALISTA SU TRE
CONSIGLIA DI VENDERE
Che Nokia si trovi di fronte a un punto cruciale nella sua storia è testimoniato anche dalle attese formulate dagli analisti che seguono il titolo.
Secondo le rilevazioni di Bloomberg raccomanda di comprare il titolo il 31,37% degli analisti, mentre il
37,25% suggerisce di tenerlo in portafoglio e un altro 31,37% consiglia
di venderlo. Di fondo prevale però un
certo ottimismo, considerando che il
prezzo-obiettivo medio, 4,53 euro, è
nettamente al di sopra dei valori attuali e lascia al titolo un potenziale di
rialzo di quasi 20 punti percentuali.
I prossimi mesi saranno quindi decisivi anche per le prospettive di Borsa di Nokia e per superare una fase
laterale che dura dal giugno scorso,
ma che ha le sue radici nella violenta
discesa che il titolo ha registrato dai
massimi del 2008.
NEL FUTURO 4G E (FORSE) TABLET
E dopo gli smartphone? Il mercato si
interroga su quali potranno essere gli
sviluppi della nuova strategia del ceo
Elop e già immagina un esordio di Nokia nel mondo dei tablet. A stuzzicare
la fantasia di quanti seguono da vicino la vicenda di Nokia ci ha pensato il quotidiano francese Les Echos,
4 starebbe progettando un tablet con il
sistema operativo Windows 8 di Microsoft e potrebbe farlo debuttare sul
mercato nel prossimo giugno. Elop ha
però smorzato i toni. Non ha escluso
che un giorno il gruppo possa entrare
anche nel mercato dei tablet Pc, ma
ha chiarito che al momento non c'è alcuna strategia precisa.
#66
* ta al Mobile World Congress di Barcellona annunciando il lancio di uno
smartphone con sistema operativo
Windows per i più giovani e con un
prezzo nettamente inferiore alla media
\~<{
arriverà sul mercato entro metà 2012.
Nella stessa occasione la società ha anche lanciato il suo prodotto top di gam\ ={{ „ *
a sfruttare il nuovo sistema di accesso
mobile a banda larga Lte (Long term
H #cialmente l’era del 4G.
F
53
STARTUP | METTERSI IN PROPRIO
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
S-peek, sullo smartphone
il rating delle società
Innovazione a misura di piccole imprese messa sul mercato dalla società creata a Trieste
da due giovani ingegneri che hanno inventato una metodologia di analisi del rischio di credito
DI
E
chi l’ha detto
che in Italia non
siamo più capaci di innovare?
Arriva da Trieste un’esperienza che coniuga in maniera
MARCO BARLASSINA vincente i mondi dell’imprenditoria, dell’Università e della ricerca. È la storia di modeFinance,
società specializzata nell’emissione di rating per l’analisi, la valutazione economico-finanziaria e
la gestione del rischio di credito.
Nata nel 2009 dall’idea imprenditoriale di due giovani soci fondatori, Mattia Ciprian, 36 anni, e
Valentino Pediroda, 40 anni, con
il contributo allo sviluppo del fondo Innovation Factory, ha appena
lanciato un'ulteriore innovazione
che porta anche alle piccole imprese rating e strumenti per la gestione del credito.
Entrambi laureati in ingegneria
meccanica all’Università di Trieste, Ciprian e Pediroda scoprono
presto le due passioni che poi si
misceleranno per dare vita a modeFinance. Ciprian consegue un
dottorato di ricerca in finanza e
Pediroda un dottorato in metodi
numerici. Da qui il percorso diviene parallelo: entrambi ricercatori all’Università di Trieste
ed entrambi consulenti di agenzie di rating italiane.
Fino all’idea di sfruttare imprenditorialmente l’esperienza acqui-
54
sita con la fondazione di modeFinance, conservando comunque un
legame molto forte con il mondo
della ricerca universitaria. La società, che è anche spin-off dell’Università degli Studi di Trieste, è situata all’interno dell’Area Science
Park di Trieste, il maggiore parco
Mattia
Ciprian,
36 anni, e
Valentino
Pediroda,
40, ideatori
e fondatori di
modeFinance
scientifico e tecnologico d’Italia.
Le doti imprenditoriali di Ciprian
e Pediroda emergono già nel 2007,
quando viene siglata una partnership con Bureau van Dijk, uno dei
leader internazionali nella fornitura di informazioni economico-finanziarie e soluzioni software per
METTERSI IN PROPRIO | STARTUP
Subito
visibili sul
display in una
sola schermata
il rating e tutte
le informazioni
più importanti
per valutare
la società
e solvibilità, vengono prese in considerazione anche la qualità dei prodotti e la regolarità dei pagamenti,
fino ad arrivare a un giudizio sul merito creditizio delle società: il rating.
I rating MORE sono utilizzati da oltre 50 realtà multinazionali operanti
in diversi settori, da quello assicurativo, bancario e finanziario, al mondo imprenditoriale e alle organizzazioni pubbliche. Tutte impiegano
i servizi modeFinance per valutare l’affidabilità del loro portafoglio
clienti e fornitori, grazie anche alla
disponibilità di giudizi comparabili
su diverse realtà nazionali, caratteristica imprescindibile quando l’ana-
modeFinance
ha utilizzato
un approccio
ingegneristico,
digitalizzando si potrebbe dire un set di analisti
l'analisi dei dati. L’accordo permette ai due fondatori di modeFinance
di estendere il loro campo di analisi
fino a fornire la valutazione di oltre
70 milioni di aziende di 200 diversi Paesi, elaborando ogni anno 100
milioni di bilanci.
L’ALGORITMO CHE PIACE
ALLE MULTINAZIONALI
Lo spirito imprenditoriale da solo
non sarebbe però bastato ad assicurare il successo di modeFinance senza il vero motore dello sviluppo: l’algoritmo alla base delle
valutazioni, ossia la metodologia
proprietaria di analisi del rischio
di credito MORE (Multi Objective
Rating Evaluation) creata da Ciprian
e Pediroda.
ModeFinance ha infatti utilizzato un
approccio ingegneristico all’analisi,
digitalizzando – si potrebbe dire –
un set di analisti.
La metodologia di valutazione de-
finisce il livello di rischio finanziario di qualsiasi realtà integrando informazioni sia quantitative (tra cui
dati di bilancio, regolarità dei pagamenti e dati previsionali) che qualitative (ad esempio contenziosi,
crimini finanziari e qualità della gestione). L’innovazione della tecnologia MORE è rappresentata infatti
dallo studio di diverse variabili che
descrivono un’impresa. Al fianco di
parametri quali redditività, liquidità,
lisi riguarda clienti e fornitori sparsi
in tutto il mondo.
In questo contesto si inserisce la
più recente delle intuizioni del tandem Pediroda-Ciprian: fornire anche alle aziende di piccola e media
dimensione, che in Italia rappresentano il cuore del sistema produttivo,
uno strumento in grado di illustrare
nel dettaglio la situazione finanziaria dei propri clienti e fornitori.
La crisi ha reso fondamentale poter
55
STARTUP | METTERSI IN PROPRIO
contare sull’affidabilità di clienti e
fornitori e su strumenti che consentano di selezionarli o di decidere i
livelli di affidamento più adeguati
sulla base di dati consultabili in maniera semplice e immediata.
“Le imprese piccole e medie – spiega Mattia Ciprian - hanno le stes-
La crisi ha reso
fondamentale
poter contare
#
clienti e fornitori
e su strumenti
che consentano
di selezionarli
se necessità delle società internazionali, ma non hanno le strutture o
non possono affrontare i costi connessi alla gestione del credito. Volevamo mettere a portata di mano,
in maniera immediata, i dati di
bilancio delle società che più possono essere interessanti per un
imprenditore”.
S-PEEK, IL RATING A MISURA
DELLE PICCOLE IMPRESE
È nata così S-peek, la prima applicazione per Android e iOS che
permette di consultare in maniera semplice ed economica il rating
e le principali informazioni finanziarie relative a un’azienda. Con Speek, scaricabile gratuitamente su
Android Market e su App Store, gli
utenti hanno la possibilità di visualizzare i dati economici di oltre 20
milioni di aziende europee (di cui
1,2 milioni italiane) direttamente
dai propri dispositivi mobili.
L’applicazione permette di consultare, attraverso un modello freemium (alcuni servizi gratuiti e altri a pagamento), le informazioni
economiche e le valutazioni di modeFinance relative a una determinata azienda. ModeFinance non si
è limitata a portare sui dispositivi
portatili i suoi servizi, ma ha anche saputo cogliere le possibilità
di interazione consentiti da tablet
e smartphone. Con S-peek è stato così introdotto il Social Rating,
basato sulle valutazioni degli utenti
F
su una determinata società.
COME FUNZIONA S-PEEK
Una volta individuata l’azienda,
tramite un semplice e intuitivo motore
di ricerca integrato nell’applicazione
è possibile consultare le
informazioni con tre diversi livelli
di approfondimento. Con il livello
basic (gratuito) l’utilizzatore può
visualizzare un giudizio generico
sullo stato di salute economica
dell’azienda rappresentato da una
sorta di semaforo: una segnaletica
verde, gialla o rossa basata sulla
valutazione di modeFinance.
Con il secondo livello, acquistabile
al costo di 0,79 euro, è possibile
visualizzare il rating More di
modeFinance (da AAA sino a D,
vedere illustrazione a pagina 55),
il fido commerciale, l’andamento
56
qualitativo dei debiti totali, la
redditività e il confronto settoriale.
Il terzo livello, acquistabile al costo
di 14,99 euro, permette di
visualizzare oltre alle informazioni
precedenti anche i principali dati
finanziari (patrimonio netto, totale
attivo, fatturato, utile/perdita)
relativi agli ultimi tre anni di attività
dell’azienda.
Con il Social Rating infine gli
utilizzatori dell’applicazione
possono lasciare un proprio
commento (Personal Rating) sulla
scheda dell’azienda e i commenti
sono visualizzabili gratuitamente.
Il commento può essere condiviso
sui social network più diffusi come
Facebook, Linkedin o Twitter.
IN COLLABORAZIONE CON
I dispositivi mobili diventano
strumenti strategici di business
Nel corso degli ultimi cinquesei anni lo sviluppo e la diffusione dei dispositivi mobili
sono praticamente esplosi,
anche nelle aziende: un vero
e proprio cambiamento cultu
po fa, alla distribuzione attiva
e allo sviluppo di applicazioni
mobili con conseguenti nuo team IT. Questa tecnologia,
infatti, offre grandi opportu
working, intrattenimento e
altro ancora. Allo stesso tempo però offre anche spazio
È
necessario, quindi, poterne
sfruttare i vantaggi in totale
sicurezza, proteggendo le informazioni ovunque si trovino
e in qualsiasi momento. Le
aziende sono consapevoli di
di applicazioni mobili dimo parte delle aziende, nella ca un valore aggiunto. Secon ! " #
" "
ad un punto di svolta a livello mondiale nell’adozione di
tecnologie mobili. L’indagine
pone in evidenza l’utilizzo di
applicazioni mobili da parte
delle aziende, con il 71% delle imprese che sta almeno
considerando di fare uso di
applicazioni mobili personalizzate e un terzo che sta
attualmente utilizzando o ha
bili personalizzate. La 2012
" # " -
trovano ad affrontare quando
$
&
come sono percepiti dai decision maker dell’IT. Nell’indagine, oltre 6.000 aziende
provenienti da 43 Paesi mettono in luce il cambiamento
nell’utilizzo di dispositivi e
applicazioni mobili. Come
accade per l’adozione di
qualunque nuova tecnologia,
prova le aziende IT. L’adozio
'
di rischi e le aziende IT rico
$ ( tre aziende su quattro indicano il mantenimento di un alto
livello di sicurezza come un
obiettivo di business prima)!*
posiziona tra i primi tre rischi
IT, rendendolo il rischio più
citato dall’IT. Le preoccupazioni sono di ampia portata:
dispositivi smarriti o rubati,
perdita di dati, accesso non
autorizzato alle risorse aziendali e la diffusione di infezioni da malware da parte di
dispositivi mobili verso la rete
aziendale. Con i dispositivi
mobili che ora forniscono processi e dati di business critici,
il costo degli incidenti di sicu vo. Il costo medio annuo di
incidenti mobili per le imprese, tra cui la perdita di dati,
danni di immagine, perdita di
'
pari a 429.000 dollari per le
aziende di fascia enterprise.
Il costo medio annuo degli
incidenti mobili per le piccole
' !+
dollari. In conclusione, le imprese che scelgono di incre
compromettere la sicurezza,
/ gliorare i processi di busi-
ness e di ottenere incrementi
5 aziende dovrebbero prendere
in considerazione lo sviluppo
di una strategia mobile che
aziendale e che si allinei con
la propria tolleranza al rischio
per la sicurezza. In particolare, le aziende hanno bisogno
di una soluzione che permetta di gestire e mettere in sicurezza i dispositivi mobili e le
applicazioni a livello centrale,
di sicurezza e delle applicazioni per le diverse piattaforme maggiormente diffuse e
di controllare e monitorare la
trasmissione di dati riservati
mediante l'applicazione di
tecnologie di impronte digitali
e una autenticazione sicura
dei dispositivi e degli utenti.
Marco Riboli
Vice President e General Manager
di Symantec EMEA
Mediterranean Region
57
JOB | PROFESSIONI & FINANZA
LA ROAD MAP DEI TALENTI EUROPEI
Dove vanno a far carriera
i manager con la valigia
In una ricerca di Experteer la misura del fenomeno della migrazione dei giovani executive.
Gli italiani sono tra i meno disposti a trasferirsi all'estero (e in ogni caso prediligono la Svizzera)
B
DI
58
roker, direttori di
banca,
amministratori
delegati,
controller. E' sempre più numerosa
la popolazione di
top manager che
si sposta in mezzo mondo alla ricerca di lavoro.
VALERIA PANIGADA Sarà la globalizzazione o la crisi, fatto sta che ormai in Europa più di un manager su
dieci lascia il proprio Paese per raggiungere una
posizione migliore all'estero. E non si tratta di
giovani o di neolaureati, spinti dagli alti livelli di disoccupazione (in
Europa la disoccupazione giovanile è del 21,6%,
mentre in Italia arriva al
30%), ma di quadri, di
#sionali di alto livello con
una esperienza lavorativa
di almeno cinque anni in
nanza, al commerciale,
consulenza.
La tendenza è emersa
nella road map dei talenti, tracciata da Experteer (www.experteer.it), il
sito che fornisce servizi
della carriera di manager
PROFESSIONI & FINANZA | JOB
e dirigenti. "L'esperienza
lavorativa all'estero - afferma Nadia Sillano, responsabile marketing in
Italia di Experteer - è importante e sempre più valutata dalle aziende per
i manager di un certo livello di professionalità in quanto si dimostra
non soltanto di voler migliorare la propria situazione economica e ampliare il proprio network,
ma anche di essere disposti ad apprendere delle
modalità di lavoro diverse e adottare una visione internazionale". Certo, una remunerazione
più alta rappresenta l'im-
Verso quali Paesi
migrano gli italiani
REGNO UNITO
9%
USA
GERMANIA
SVIZZERA
13%
15%
FRANCIA
6%
10%
9%
SPAGNA
L'Italia è il Paese,
insieme
alla Spagna
e alla Germania,
ad avere
la propensione
allo spostamento
più bassa (7% )
pulso maggiore allo spostamento. In questo caso,
è la Svizzera il Paese in
Europa che offre il livello più alto di stipendi: "I giovani executive
migrati verso la Svizzera tra il 2010 e il 2011
stanno guadagnando più
di 80.000 euro l’anno
contro i 40.000 di partenza", precisa Nadia Sillano. Ma non
è l'unico motivo. Si
professionale e crescita personale. Lei,
giovane manager che si
divide tra Italia e Germania per lavoro, è la prova
4 -
NADIA SILLANO
responsabile
marketing Italia
di Experteer
Experteer è il sito
di recrutamento per
manager e dirigenti
con ruoli aziendali
senior. Raccoglie
più di 90.0000
offerte di lavoro
per professionisti e
consente l'accesso
e il contatto con
oltre 10.000
tagliatori di teste.
Experteer è nata
in Germania nel
2005 e ha sede a
Monaco di Baviera.
ITALIA, UN' ECCEZIONE
Ma se quella dello spostamento sembra essere una tendenza sempre
più affermata tra i manager d'Europa, soprattutto
per quelli compresi nella fascia di età tra i 35 e
i 40 anni, i colleghi italiani sembrano non volerci sentire troppo. Nella
cartina degli spostamenti, l'Italia è infatti il Paese, insieme alla Spagna e
alla Germania, ad avere
la propensione allo spostamento più bassa, intorno al 7% contro una media europea del 12%. E se
si guardano le percentuali dei Paesi dell'Est Europa, dove quasi la metà
di chi vuole fare carriera si deve allontanare da
casa (circa il 47%), o del-
59
JOB | PROFESSIONI & FINANZA
la Scandinavia, che mostra una tendenza alla
spostamento del 20%, la
differenza diventa quasi
un abisso.
Non solo. I manager italiani che decidono emigrare non vanno troppo lontano: la Svizzera
con una percentuale del
15% è la meta di carriera più ricercata. Seguono
la Germania, la Francia,
il Regno Unito e poi la
Spagna. Solo una piccola
parte si spinge addirittura
Oltreoceano (vedere gra~=H
PAESE CHE VAI,
LAVORO CHE TROVI
Oltre che alla vicinanza, però, occorre guardare anche alle opportunità offerte dai Paesi,
diverse per settore industriale ma anche per ruolo. "Storicamente - racconta a F Nadia Sillano
- i servizi di consulenza, commercio e produzione sono quelli che testimoniano spostamenti
ternazionale.
Seguono
information technology,
duzione dei beni di con-
LE FUNZIONI PIÙ RICERCATE
11,4%
DIREZIONE
VENDITE
sumo". Ma dove si trovano le maggiori richieste
di professionisti italiani? E per quali funzioni?
Scendendo più nel dettaglio, la ricerca rileva che
le competenze nel settore automobilistico continuano ad essere richieste
in Germania e in Francia.
nanziari, broker e direttori di banca, sono soprattutto Svizzera, Germania,
Francia e Regno Uni-
9%
8,9%
RICERCA
E SVILUPPO
CONSULENZA
to ad attirare questo tipo
di professionalità. Il settore delle telecomunicazioni va forte nel Regno
Unito e in Scandinavia.
Per quanto riguarda invece le aree funzionali che
offrono maggiori opportunità per i manager italiani, al primo posto c'è
la direzione aziendale insieme alla direzione vendite e poi la ricerca e sviluppo con la consulenza.
E a proposito di quelli
di più alto livello in ambito di servizi bancari e
_ pa: "Stiamo notando che
8 chiesti, come il direttore di banca o il broker, si
stanno evolvendo, adottando un orientamento
sempre più commerciale
attraverso la richiesta di
sviluppo di nuovi clienti o l'ampliamento del
portafoglio di servizi
F
offerti".
SETTORE PER SETTORE DOVE SONO LE MAGGIORI OPPORTUNITÀ
60
GERMANIA
FRANCIA
SVIZZERA
GERMANIA
FRANCIA
REGNO UNITO
SVIZZERA
GERMANIA
AUTOMOTIVE
SERVIZI
BANCARI/FINANZIARI
SCIENZE
NATURALI
REGNO UNITO
SCANDINAVIA
TELECOMUNICAZIONI
Cosa rende
unico il trading
con i CFD?
L’operatività long
e short su migliaia
di mercati
LUX | LUSSO & FINANZA
LE PROSPETTIVE DEL TITOLO
Ma Swatch
non si ferma
DI
I
DANIELA LA CAVA
l meccanismo di Swatch Group non si inceppa,
nonostante la crisi nell'Eurozona e il negativo impatto dell'apprezzamento del franco. Alla vigilia del suo trentesimo compleanno la big svizzera dell'orologeria
rappresenta il classico esempio di società del lusso passata quasi indenne attraverso le bufere economiche degli ultimi anni. Ed è con un
atteggiamento ancora ottimista
che guarda al 2012. L'obiettivo
]strarlo: 8 miliardi di franchi di
giro d'affari.
Nel 2011 il fatturato di
Swatch è salito di oltre il
20%, oltrepassando per la
prima volta nella sua storia la soglia dei 7 miliardi. Un segnale incoraggiante per la società visto che questo progresso ha riguardato tutti i settori e le
+j{<j
all’insegna della continuità registrando nei pri-
QUANTO È SALITO IL TITOLO NEGLI ULTIMI TRE ANNI
DATI IN FRANCHI SVIZZERI
4500
4000
Neanche la forza del
franco svizzero e la crisi
europea intaccano le
aspettative di ulteriore
crescita nel 2012 del
primo produttore di
orologi del mondo.
E secondo Morningstar...
62
3500
3000
2500
2000
1500
mar ‘09 giu
set
dic mar ‘10
giu
set
dic mar ‘11
giu
set
dic
mar ‘12
Fonte: BLOOMBERG
LUSSO & FINANZA | LUX
mi due mesi una crescita delle vendite a
due cifre, confermando l’ipotesi di un progresso tra il 5 e il 10% nell’arco dell’intero
anno. Numeri record per un gruppo che è
il maggior produttore mondiale di orologi
66 do che fanno capo a Swatch alcune marche che hanno fatto la storia dell'orologio:
come Breguet e Blancpain, entrambi inseriti quest’anno nella top ten degli orologi
stilata dalla World Luxury Association.
IL SUPERFRANCO INCIDE SUL 2011
MA NON FRENA LA CRESCITA
Gli esperti della società di analisi indipendente statunitense Morningstar, che confermano il prezzo obiettivo sul titolo a 385
franchi per azione (al 16 marzo quotava
oltre i 434 franchi svizzeri) e un rating di
tre stelle (neutral), sono convinti che seb-
...anche se il
$
con gli orologi di
plastica ignorando
che fanno capo
a Swatch alcune
marche che hanno
fatto la storia...
bene il fronte valutario abbia in parte mi
j{<<_5
crescita di lungo periodo rimanga intatta.
Agli occhi degli investitori la seconda parte dello scorso anno è apparsa poco bril 6 da elevate spese, da una perdita netta nel
segmento dei sistemi elettronici fortemente competitivo ma relativamente piccolo
(4% delle vendite), e da alti costi operativi, dovuti in larga parte al cambio. Eppure
i margini operativi per il segmento orologi
e gioielli sono saliti leggermente, e la domanda ha permesso alla società di mantenere un margine del 16% per l’anno, vicino ai precedenti livelli record. Anche il
j{<j # cietà potrebbe trovarsi di fronte a nuove
turbolenze economiche in Europa (dove
realizza il 35% delle vendite), al rallenta-
63
LUX | LUSSO & FINANZA
RIALZISTI
RIBASSISTI
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mento della crescita del Pil e un mercato immobiliare incerto in Cina (37%
delle vendite), e ai movimenti del franco. Nonostante le insidie nel breve termine non manchino, Morningstar invita gli investitori a riconoscere la
strategia di lungo termine della società e la sua storia, che rimane fortemente solida. Merito del management che
è stato al tempo stesso determinato e
prudente nelle fasi di allocazione del
capitale, sviluppo del prodotto, e nelle decisioni di espansione sul fronte retail. Ad esempio, i vertici hanno deciso di investire massicciamente durante
la crisi 2008/2009 e hanno assunto una
posizione conservativa per i rincari dei
prezzi nel corso del 2011.
E nel lungo termine? Nei prossimi dieci anni il giro d’affari dovrebbe registrare un tasso medio di crescita del
5,5%, sostengono gli esperti della so
ria, mentre il margine operativo dovrebbe attestarsi intorno al 21,5% alla
j{{ base sotto i livelli raggiunti nel 2010,
ma in rialzo rispetto al 17,6% nel 2009.
L’INTEGRAZIONE VERTICALE
È LA MARCIA IN PIÙ
Nel corso degli anni Swatch Group ha
costruito un vero e proprio impero, diventando uno dei maggiori e più diver
6
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logi a livello mondiale. Swatch vanta
una posizione di vantaggio rispetto ai
competitor, che si basa su una forte integrazione verticale. L’azienda con
\
produzione vera e propria degli orologi. Vantaggi che gli permettono di
generare dei positivi ritorni economici. Sebbene Swatch abbia risentito del
rallentamento economico globale nel
2009, i ricavi si sono ripresi, e con il
suo piano internazionale di espansione
intatto la società è ben posizionata per
poter ancora registrare anni di crescita.
UN MODELLO DI BUSINESS
INALTERATO NEL TEMPO
Il modello di business risale alla metà
degli anni Ottanta, quando l'industria
svizzera dell'orologeria si trovava a dover fronteggiare l’agguerrita concorrenza dei produttori asiatici. Sotto la direzione del fondatore di Swatch Group,
I MARCHI DI OROLOGI E GIOIELLI DI SWATCH GROUP
PRESTIGIO E LUSSO
Breguet, Blancpain,
Glashütte, Original,
Jaquet Droz,
Léon Hatot, Omega.
ALTA GAMMA
Longines, Rado,
Union Glashütte
LUSSO & FINANZA | LUX
Nicolas Hayek, i produttori di orologi elvetici hanno risposto all’invasione
con l'introduzione di orologi in plastica,
movimenti al quarzo, e la produzione di
massa per far diminuire i costi di quelli
8_]6
orologi Swatch. Il tutto mentre i brand
di fascia alta, come Breguet, Longines e
Omega, sono ritornati icone globali del
made in Switzerland.
Ma il mondo Swatch non ruota solo attorno agli orologi. Un punto di forza
sono i segmenti "produzione" e "sistemi elettronici", che rappresentano insieme circa il 37% delle vendite del gruppo e il 23% del risultato operativo. Gli
ingegneri che operano in questi ambiti realizzano prodotti innovativi fornendo componenti a prezzi inferiori a quelli
di mercato, ma vengono anche rifornite
società terze che operano anche in altri
mercati come quello delle carte di credito, dell’auto e delle apparecchiature
mediche. Oggi i brand del gruppo sono
venduti in tutto il mondo in più di 16
mila punti vendita, e vanno dagli store sotto l'insegna Swatch ai distributori
terzi e grossisti. La società controlla una
quota pari a circa il 35% dei 16 miliardi
dell'industria globale degli orologi. Sebbene il 40% del giro d'affari sia generato
dai mercati maturi (in calo dal 45% del
2009) la compagnia sta aprendo diversi
punti vendita e ha concluso degli accordi di licenze (come ad esempio Calvin
Klein) per aumentare la crescita regionale. Per gli analisti di Morningstar le
attività di licenza rappresentano un'inte
richiedono investimenti limitati e sono
in grado di generare al contempo un si†+
driver di crescita del gruppo sarà l'Asia
(50% dei ricavi). Questo segmento dovrebbe registrare una crescita annuale
delle vendite del 12% e generare circa il
60% dei ricavi complessivi nei prossimi
cinque anni, rispetto al 5% in più atteso
in Europa e America.
IL DIVORZIO DA TIFFANY
La rottura del matrimonio di Tiffany e
Swatch (con battaglia legale e richieste
miliardarie di Swatch) non preoccupa
gli analisti di Morningstar. La partnerj{{>veva durare inizialmente un ventennio,
prevedeva lo sviluppo, la produzione
e la distribuzione degli orologi a marchio Tiffany. Il divorzio accolto positivamente poiché dimostra una volta
di più quanto la strategia di lungo periodo di Swatch Group rimanga fortemente selettiva.
F
GAMMA DI BASE
MEDIA GAMMA
Swatch, Flik Flak
Tissot, ck watch
& jewelry, Balmain,
Certina, Mido,
Hamilton
1983, la svolta
di Nicolas Hayek
Si deve a Nicolas G. Hayek, il padre
di Swatch Group, la sopravvivenza
dell'industria orologiera svizzera.
Bisogna portare le lancette indietro
nel tempo, e più precisamente
alla metà degli anni 70, quando
gli orologi Swiss Made stavano
attraversando la peggiore crisi
della loro storia. La concorrenza
straniera, in particolare quella
giapponese con produzione di
massa di nuovi prodotti elettronici
a buon mercato, stanno avendo
la meglio sul mercato. Tanto che
due società storiche come ASUAG
e SSHI (creata negli anni Trenta
dalla fusione di Omega con Tissot)
vengono messe in liquidazione.
La ripresa del settore si deve alla
nascita di SMH (Société suisse de
Microélectronique et d’Horlogerie),
azienda fondata da Nicolas G.
Hayek nel 1983 e nata dalla fusione
di ASUAG e SSHI. La risposta
di Hayek alla crisi è il lancio di
Swatch. O meglio di “S(econd)
watch” (secondo orologio): un
sottile segnatempo in plastica
dotato di appena 51 componenti
(al posto degli abituali 91 o più)
in grado di unire la qualità e
l'estetica a un prezzo decisamente
accessibile. 19 marchi, 150 centri
di produzione, oltre 28 mila
persone in oltre 50 Paesi fanno
oggi di Swatch Group il più grande
produttore di orologi al mondo.
Per molti non è stata una sorpresa,
ma un passaggio quasi dovuto
la nomina di Nayla Hayek quale
nuovo presidente del consiglio
di amministrazione di Swatch nel
giugno del 2010, al posto del padre
Nicolas scomparso all’età di 82
anni in quello stesso anno. Nayla,
in consiglio di amministrazione
&
+
con il fratello Nick, amministratore
delegato già dal 2003.
65
ETF
I FONDI "SELECT DIVIDEND"
Come puntare sulle società
con dividendi alti e crescenti
Funzionamento e rendimenti degli strumenti quotati che replicano indici
composti da azioni ad elevata distribuzione di utili, più redditizie dei bond
O
DI
66
TITTA FERRARO
gni anno, con l’arrivo
della primavera, le società danno appuntamento ai propri azionisti per lo stacco del
dividendo. Consuetudine tipica dei mercati azionari europei tra aprile e giugno,
mentre negli Usa la cedola viene solitamente spalmata nel corso dell’anno con cadenza trimestrale. E anche
sui mercati obbligazionari i dividendi
si materializzano in periodi differenti
Selezionare i titoli in grado di garantire nel lungo periodo una cedola corposa e crescente può rilevarsi una scelta
vincente per mettere insieme un portafoglio solido adatto per tutti i contesti di mercato, in particolare quando
si è in presenza di bassi tassi di interesse abbinati a elevata incertezza che
rendono decisamente più interessanti i
ritorni ottenibili dallo stacco cedola rispetto, ad esempio, a quelli delle obbligazioni governative di alta qualità che
attualmente viaggiano vicino ai minimi storici con rendimenti reali negativi
nel caso dei Treasury Usa e dei Bund
tedeschi. Swisscanto ha calcolato che il
rendimento da dividendi in Europa nel
2012 dovrebbe essere del 4,5% circa,
un valore decisamente superiore rispet-
to a quello offerto dai titoli di numerosi
Stati. Attualmente l’EuroStoxx Select
Dividend 30, indice che misura l'andamento delle 30 principali azioni europee ad alto dividendo, presenta un dividend yield (rapporto tra il dividendo
corrisposto e il prezzo dell'azione) pari
al 5,08%.
CEDOLE RICCHE E SOSTENIBILI
NEL MEDIO-LUNGO TERMINE
Nel mercato degli ETF risultano sempre più richiesti proprio i fondi “select
dividend” che vanno a replicare indici
composti da titoli ad elevato dividendo. A livello globale gli ETF focalizzati sul fattore dividendo hanno registrato a febbraio 5,2 miliardi di dollari di
#†j{®
consecutivo con saldo positivo (dati
dell’ultimo ETF Landscape Report di
BlackRock). Certamente nella selezione dei titoli non bisogna limitarsi alla
logica del dividend yield più corposo,
ma analizzare anche se la cedola risulta sostenibile nel medio-lungo termine.
L’obiettivo di pervenire a una remunerazione periodica dell’investimento
superiore alla media del mercato non
deve infatti prescindere dalla capacità
delle società di garantire negli anni la
corresponsione di dividendi elevati. “Il
pagamento regolare di dividendi elevati è la caratteristica di aziende che ottengono buoni utili anche in condizioni
congiunturali negative”, osserva Peter Stenz, senior portfolio manager di
Swisscanto, che aggiunge come spesso
si tratta di società che vantano di solide posizioni competitive “e i dividendi rappresentano un chiaro segnale del-
ETF
#
Y #
gli utili".
IL VANTAGGIO
DELLA DIVERSIFICAZIONE
Gli ETF presentano inoltre il vantaggio
tanea dell’investimento rispetto all’opzione di puntare direttamente su singoli
titoli ad elevato dividendo. Sul mercato ETFPlus di Borsa Italiana sono ancora relativamente pochi gli ETF che
vanno a replicare indici “select diviK
6che aree (Europa, Usa o Asia) proposti
da iShares, Lyxor e Deutsche Bank.
Guardando l’andamento degli ultimi
tre anni, l'Euro Stoxx Select dividend
30 ha visto il proprio valore salire del
41%, decisamente meglio rispetto al
+29,5% dell'EuroStoxx 50, benchmark
delle 50 principali blue chip europee.
Nell’indice Euro Stoxx Select dividend
30, ponderato in base al dividend yield,
sono incluse le società dell’Eurozona
che hanno un tasso di crescita del dividendo storico non negativo negli ultimi
cinque anni e un rapporto tra dividendo e utile netto per azione inferiore o
uguale al 60%. Quest’ultima condizione è propedeutica alla selezione di azioni di società caratterizzate da una sana
e prudente gestione che reinvestono
buona parte degli utili generati all’interno dell’azienda. Attualmente il titolo con maggiore ponderazione è Banco
Santander con il 5,13%. Ai primi posti
4 ˆ
‰
QUOTATI IN ITALIA
NOME
db X-Trackers Euro Stoxx Select Dividend 30 ETF
db x-trackers Stoxx Global Select Dividend 100 ETF
iShares Euro Stoxx Select Dividend 30
XœXW
„ƒ
iShares FTSE UK Dividend Plus
iShares Dow Jones U.S. Select Dividend (DE)
iShares STOXX Europe Select Dividend 30 (DE)
Lyxor ETF STOXX Europe Select Dividend 30
Lyxor Etf Euro Stoxx 50 Dividends
CODICE ISIN
TER
LU0292095535
LU0292096186
IE00B0M62S72
]ƒƒ*\‡\}~~
IE00B0M63060
DE000A0D8Q49
DE0002635299
FR0010378604
FR0010869529
0,30%
0,50%
0,40%
ƒŒ‚
0,40%
0,31%
0,31%
0,30%
0,70%
Sintetica
Sintetica
Fisica
|
Fisica
Fisica
Fisica
Sintetica
Sintetica
3,95%
2,72%
3,75%
ƒ€€‚
8,79%
0,07%
1,95%
3,48%
12,54%
* Dati aggiornati al 12 marzo 2012
Fonte: ELABORAZIONE F
(4,76%), Deutsche Telekom (4,14%),
Vivendi (4%) e le italiane Eni (3,89%)
_ 9@>>‘H prevalgono i titoli di società francesi
(26,45%) e tedesche (24,18%). Stessi
criteri di selezione per l’indice Stoxx
Europe Select Dividend che vede anche la presenza di azioni europee non
facenti parte dell’Eurozona, in particolare quelle britanniche. L’indice Global
Select Dividend 100 rispecchia invece
la performance delle 100 azioni a più
alto dividendo selezionate su base globale con una prevalenza delle azioni
Usa (32,2%) rispetto a Europa e Asia.
!6
6
considerare anche il rischio cambio dei
titoli denominati in una valuta diversa
dall’euro. Struttura differente dai classici select dividend invece per il Lyxor
ETF Euro Stoxx 50 Dividends che replica un indice composto da cinque future sui dividendi delle società presenti
„
_ ‡{ † 4
le aspettative di distribuzione dei di-
L'INDICE ALTO DIVIDENDO A CONFRONTO CON LO S&P 500
80
60
40
20
0
S&P High Yield Dividend Aristocrat TR
S&P 500 TRI
-20
METODO DI PERF 2012*
REPLICA
videndi da parte delle principali blue
chip europee. Questo ETF, che da inizio anno è salito di oltre il 12%, risulta consigliato soprattutto per investitori
attualmente sottostimi l’entità dei dividendi futuri.
IN ARRIVO ANCHE GLI ARISTOCRATS
Sulla tematica alto dividendo sono in
arrivo alcune interessanti novità. Danilo Verdecanna, managing director di
State Street Global Advisor (SSgA)
in Italia, ha anticipato a F la quotazione nelle prossime settimane in Italia di
diversi SPDR ETF, tra cui gli ETF Aristocrats sulla tematica dividendo. “Gli
Aristocrats mettono l’enfasi sulla qualità del dividendo – rimarca Verdecanna - differenziandosi dai tradizionali
„‰ˆY
dano al dividend yield in maniera statica e di breve periodo, ma nel lungo periodo e in maniera dinamica".
Lo SPDR S&P US Dividend Aristocrats replica lo S&P High Yield Dividend Aristocrats Index composto
da titoli Usa che hanno distribuito dividendi crescenti ogni anno nel corso
degli ultimi 25 anni. In rampa di lancio anche il primo ETF in Italia sui dividendi dei mercati emergenti (SPDR
S&P Emerging Markets Dividend
ETF) che presenta come sottostante un
indice composto da 100 azioni quotate
in 20 diversi mercati emergenti e che
presentano dividendi in crescita negli
ultimi tre anni.
F
PER SAPERNE DI PIÙ
www.etfnews.it
-40
‘02 ‘03
‘04
‘05
‘06
‘07
‘08
‘09
‘10
‘11
‘12
Fonte: BLOOMBERG
Usa il tuo smartphone per linkarti
velocemente al sito web sopra citato
67
ETF
I PORTAFOGLI DI APRILE
A CURA DI
PRUDENTE
ISIN
DESCRIZIONE
29/04/2011
14/03/2012
-0,43%
STRATEGIA
Offre esposizione al
mercato azionario
globale coprendo
il rischio euro/dollaro
Investe in Bot del
¨’]][}X Tesoro Italiano con
LU0613540268 Ex-Bank
of Italy BOT
ottica total return
Rendimento tasso
FR0010510800 Lyxor ETF Euro Cash monetario overnight
Eurozone
Amundi Etf Short Consente di sfruttare
FR0010823443 Euromts Eurozone ribassi dei prezzi dei
Gov. Broad 5-7
titoli di stato
X[Xˆ]Ÿ
IE00B441G979 [
‘–?¥
ASSET
CLASS
QUOTA
VALORE PREZZO
PREZZO
MERCATO ACQUISTO QUANTITÀ ULTIMO
PERF.
% ETF
Azioni
5,95%
592,41
24,755
21,20
27,94
12,87%
Bond
34,26%
3.411,10
31,01
110
31,01
0%
Cash
20,65%
2.056,15
106,22
19,24
106,85
0,59%
Bond
13,90%
1.384,38
113,05
13,27
104,34
-7,70%
LU0426245436
W*]
$
Swap 5 year-DB
Rende come l’Eonia
+ / - la differenza tra
K
$
Cash
quella attesa
8,38%
834,44
116,15
7,22
115,59
-0,48%
IE00B4L60045
iShares Barclays
Euro Corporate
Bond 1-5
Investe nelle
obbligazioni corporate
con una scadenza
media (euro)
Bond
11,79%
1.173,52
101,82
11,26
104,22
3,97%
iShares Barclays Investe in obbligazioni
IE00B6QGFW01 ˆ[ governative di Paesi Bond
Govt Capped Bond asiatici, in valuta locale
5,02%
499,43
75,692
7,94
75,692
0%
0,05%
5,23
ULTIMO VAR.
QUANTITÀ PREZZO
%
Liquidità
100%
AGGRESSIVO
ISIN
DESCRIZIONE
LU0252635023 DAXplus Covered Call-LX
29/04/2011
14/03/2012
+4,92%
STRATEGIA
ASSET
CLASS
QUOTA
Consente di sfruttare rialzi
moderati del DAX
Azioni
9,3%
153,87
63,72
Consente di sfruttare rialzi del
comparto tecnologico mondiale
Azioni
5,9%
73.681
83,63 23,2%
DE0002635307
Stoxx 600-IS
Consente di sfruttare i rialzi
del mercato europeo
Azioni
7,9%
300
27,525 9,6%
LU0533033238
[Xˆ]Ÿ¥
Care-LX
Consente di sfruttare i rialzi del
comparto farmaceutico mondiale
Azioni
9,3%
90
108,42 17,2%
FR0010892224
X¦ƒƒ’[
Consente di sfruttare i rialzi
del mercato azionario Usa
Azioni
18,8%
1.151
17,155 18,7%
Consente di sfruttare ribassi
dei prezzi dei titoli di stato
Bond
8,9%
88,028
105,76 -6,9%
IE00B4L5YC18
[Xˆ]
[
acc-IS
Consente di sfruttare rialzi dei
titoli azionari dei Paesi emergenti
Azioni
9,9%
447,327
23,16
LU0292096186
Stoxx Global Select
Dividend 100-DB
Consente di investire sulle
società globali generose nella
distribuzione di dividendi
Azioni
9,6%
472,269
21,395 8,1%
]ƒƒ*“\[‡†~
[Xˆ]]
’ˆX
Consente di sfruttare i rialzi
del mercato azionario dell’India
Azioni
6%
90
69,93
Consente di avvantaggiarsi
dai movimenti del dollaro Usa
Valute
7,5%
60
131,13 -0,7%
Consente di sfruttare i rialzi del
mercato azionario della Francia
Azioni
6,9%
201
36,105
LU0321465469 Fed Funds Effectiv Rate-DB
CAC 40-DB
100%
68
-2%
[Xˆ]World Information
Technology-LX
IBOXX € Sovereigns
LU0321463258 ShortEurozone
TR-DB
Nell’ultimo mese il portafoglio
LowRisk registra un incremento dello 0,37%: la parte azionaria torna verso i massimi,
così come le obbligazioni corporate dell’area euro chiudono gli spread. Viene venduto
l’ETF sulla parte brevissima
dei governativi tedeschi, il cui
rendimento è sceso sino allo
0,19%. Al suo posto acquistiamo il nuovo ETF sui Bot
italiani, anche se il rendimento
dell’indice è sceso allo 0,97%,
K
$
;[
teniamo l’ETF che investe sulla
##
K
$
e quella registrata dell’Eurozo
;]
}|
che investe in bond governative di Paesi asiatici emergenti,
in valuta locale.
euro 100.000
euro 104.920
LU0533033667
LU0322250985
NORISK
euro 10.000
euro 9.957
3,6%
9,5%
0%
L’iniezione di liquidità da parte
della Bce abbinata alla ristrutturazione del debito greco
hanno contribuito a sospingere i listini al rialzo con Eurostoxx (+4%) che cresce in linea con S&P500 (+4,2%), ma
grazie al contributo valutario.
Il portafoglio ha registrato un
incremento dell’1,3%, zavorrato dal calo di due ETF di
natura ribassista e che dovevano proteggere l’investimento qualora ci fossero stati
problemi sul fronte ellenico. I
nostri suggerimenti riguardano l’uscita dal portafoglio di
iTraxx Europe Subordinated
Financials 5Y SHORT TRDB, mentre segnaliamo l’entrata nel portafoglio del CAC
40-DB (+6.9%) per sfruttare
la possibile rielezione di Sarkozy, personaggio considerato più gradito al mercato.
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MATERIE PRIME
IDEE DI INVESTIMENTO
Grano, capire il mercato
per "mietere" come i trader
C
DI
LORENZO RAFFO
È il prodotto agricolo
più coltivato al mondo.
Solitamente i suoi prezzi
sono volatili e questa
caratteristica lo rende
ideale per il trading.
Ma occorre conoscere
a fondo regole,
strumenti e intermediari
70
onversazione di gruppo fra piccoli e
medi investitori, in occasione di un
meeting organizzato da una piattaforma di trading. Un signore che dimostra cinquant’anni afferma: “Sta per
arrivare l’estate e io compro il grano,
perché è la stagione della siccità e dei
tifoni: vedrai quest’anno!” Risponde un trentacinquenne: “No, io punto sull’argento. Sono sicuro che batte
anche l’oro”. Può darsi che entrambi
abbiano ragione o forse che sbaglino.
Certo è che l’acquisto delle commodity non è un gioco. È pur vero che
sotto certi livelli le materie prime dif gas naturale, in continuo calo da anni,
non è un’eccezione. Le statistiche dimostrano come piccoli e medi risparmiatori, un pò in tutta Europa, considerino le commodity uno strumento
Fra gli ETC più trattati, per numero di
contratti, i cosiddetti leveraged (cioè
a leva) svolgono infatti un ruolo primario, soprattutto in Italia, dove rappresentano in certe fasi un’alternativa
alla componente azionaria.
In realtà investire sui mercati delle merci è assai complesso e il gra-
no, conosciuto con il termine inglese
“wheat” (i puristi della lingua vorrebbero fosse chiamato più propriamente frumento) ne è una dimostrazione.
Può essere un’interessante fonte di
canismi che regolano il suo mercato e
quindi i prezzi di compravendita, che
a loro volta incidono sulle quotazio viene “tradato”. Il grano va conosciuto e maneggiato con cura; solo così
porta a mietere successi negli scambi
di Borsa. Anche perché ormai dispone di ETC a replica normale, a leva
e short, consentendo strategie adatte
a ogni condizione di mercato. Di qui
l’esigenza di una padronanza delle
regole relative alla produzione e agli
scambi, tanto più considerando che
si tratta della coltivazione più estesa
al mondo. L’Unione Europea svolge
un ruolo molto importante nella coltivazione, ma sono gli Stati
$
mercio a livello globale; con
Cina, India e Russia in forte
crescita, ma ancora incapaci
di avere un peso a livello di
formazione dei prezzi. D’al-
MATERIE PRIME
tra parte le Borse merci di Chicago e
Kansas City esercitano da sempre un
ruolo trainante nel commercio di wheat, sebbene la commercializzazione
avvenga in varie piazze del mondo.
Il centro di riferimento è il CBOT di
Chicago, dove la qualità “Soft Red
Winter” (SRW) viene negoziata. Assieme all’ “Hard Red Winter” (HRW)
è una delle due varietà invernali, da
cui dipendono i prezzi nella prima
marzo; in tale periodo le riserve della stagione precedente stanno esaurendosi e i nuovi raccolti, frutto della semina in autunno, sono ancora indietro.
In questa fase spesso si assiste a forti
tensioni delle quotazioni. Tra giugno
e luglio c’è poi il grosso della mietitura e inevitabilmente il relativo andamento condiziona il mercato, facendo
scendere i prezzi o mantenendoli su
livelli più alti. Tutto questo mette in
moto una catena di trasmissione. Con
impatti rilevanti sui future, i contratti a termine con cui una parte si impegna a comprare o a vendere, a un
certo prezzo, una determinata quantità di merce a una precisata scadenza.
Tra giugno e
luglio c'è il grosso
della mietitura
e inevitabilmente
il relativo
andamento
condiziona
il mercato
†4tazioni degli ETF acquistati dal trader o dall’investitore.
Se SRW e HRW sono i frumenti cosiddetti invernali, le tipologie variano,
in funzione non solo della stagionalità
di semina ma anche del tipo di impiego. Gli esperti utilizzano termini in realtà più tecnici, per distinguere gli “invernenghi” (o autunnali-primaverili)
dai “marzuoli” (o primaverili), così
to all’utilizzo. Ciò ha certamente impatti sul sistema delle coltivazioni e di
quanto ne consegue, ma poco interessa a chi fa investimenti. Quanto invece occorre conoscere è il complesso
meccanismo che regola il rapporto fra
venditori e acquirenti, da cui traggono
origine i trend al rialzo o al ribasso e
quindi la strategia da adottare.
QUALI SONO I FATTORI
CHE INFLUENZANO L’OFFERTA
Il primo è inevitabile: la scelta degli
agricoltori di seminare il grano invece di un altro cereale è determinata dai
prezzi di mercato, dalle previsioni meteo, dal costo della semina, dai rischi
di parassiti e dalle normative in vigore nei vari Paesi, soprattutto emer9
all’export, ecc). Uno dei fattori più decisivi riguarda però l’andamento delle
condizioni climatiche durante crescita
e raccolta. Capire cosa sta succedendo
determina la giusta strategia in termini di investimento, perché anche solo
l’annuncio di siccità o geli prolungati
in qualche parte del mondo compor [ †
abilmente sfruttate da chi tira i cordoni delle compravendite. Non sempre è facile da intuire, ma il fatto che
il grano sia coltivato in tutto il mondo
71
MATERIE PRIME
L'ANDAMENTO DELL' ETFS WHEAT QUOTATO A MILANO
2,2
2,0
1,8
1,6
1,4
1,2
1,0
Mar’09
Set’09
Mar’10
Set’10
Mar’11
Set’11
Mar’12
Fonte: BLOOMBERG
è un elemento di incertezza in più, al
contrario di quanto avviene per materie prime di altro tipo, concentrate in
poche aree di qualche continente. Ne
consegue che – in termini di volatilità – si possono avere picchi accentuati, che i trader più smaliziati sfruttano con i future e le opzioni, capaci
di trasmettere molto bene le tensioni sui mercati, meglio di quanto non
possano fare strumenti come gli ETF.
La conoscenza della struttura dell’offerta dà maggiore consapevolezza al
comportamento dell’investitore, che
altrimenti si trova a compiere scelte sbagliate, per esempio sui tempi
dell’acquisto di future, ma anche degli
stessi ETF. È evidente come i fattori di
instabilità sui prezzi si scatenino nelle
fasi di incertezza dei raccolti in aree
a forte impatto produttivo. Ma – occorre ricordarlo – Brasile e Australia
vivono il tutto in maniera contraria rispetto all’emisfero Nord del continente. Certo il loro peso sul totale è modesto, mentre fattori destabilizzanti negli
Usa, in Europa o in Russia determinano conseguenze maggiori. In effetti
i dati dimostrano che la media mondiale della stagionalità delle campagne vede quasi allineati i grandi produttori, Unione Europa, Usa, Russia e
[
la nostra estate, mentre in India ciò avviene da febbraio a marzo, in Australia fra ottobre e novembre e in Argentina fra novembre e dicembre. Ecco
quindi che i prezzi non possono avere fasi di stabilità, perché il ciclo delle
notizie non si interrompe mai. Poi ci
72
Oggi in tutti
i continenti
si produce
ma soprattutto
si consuma
frumento, con una
complessità di
processi integrati
sono i fattori affaristici. Nel 1972 in
Russia la produzione crollò, causando massicci acquisti in altri Paesi. Le
quotazioni volarono alle stelle e gli effetti si trasformarono in un’onda d’urto, che proseguì per molti anni, a causa anche della speculazione.
QUANTO CONTA LA DOMANDA
La richiesta di grano è cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi decenni, con l’avanzata del benessere in Paesi una volta sottosviluppati. Oggi in
tutti i continenti si produce ma soprattutto si consuma il frumento, con una
complessità di processi integrati. Non
c’è solo l’utilizzo cosiddetto domestico, ma anche quello industriale, che a
sua volta dipende da scelte a monte.
Un esempio lo spiega. L’alimentazione animale cresce, ma varia in rapporto alla domanda di carne dei consumatori e alle abitudini nutrizionali. Certo
ormai ci sono prodotti alternativi, sviluppati anche a seguito dell’aumento
dei prezzi del grano, ma le correlazioni sono instabili, sebbene decisive sul
mercato. Parimenti rilevante l’inte-
grazione degli interscambi: se c’è siccità in Australia, gli acquirenti cinesi
si rivolgono agli Usa, che a loro volta, magari, spostano in Asia quantità
inizialmente previste per altri clienti.
Anche la politica svolge un suo ruolo,
poiché un intervento militare in un Paese mediorientale può comportare un
trasferimento di wheat verso la relativa popolazione, per motivi umanitari,
con implicazioni sui prezzi. Le componenti in gioco sono davvero tante
#
che hanno come sottostante il grano.
GLI STRUMENTI OPERATIVI
I modi per comprare grano, dal pun
e i relativi prodotti hanno caratteristiche diverse, con rischi inevitabilmente differenti, come avviene per tutte
le materie prime. Il più professionale è rappresentato dal future, la cui si-
MATERIE PRIME
5 W iniziale, con diverse scadenze (marzo – maggio – luglio – settembre e dicembre) per quello quotato al Chicago
Board of Trade, e KW (stesse scadenze) per la Borsa di Kansas City. L’unità
6 46 27,21 chili di grano. Siccome un contratto di questa commodity corrisponde
a 5.000 bushel, i conti sono presto fatti: ogni future equivale a 136 tonnellate
di grano. Il funzionamento è quello tipi ro di un contratto standard a termine, in
cui le parti si impegnano a scambiarsi
una certa quantità di wheat a un prezzo stabilito a una data scadenza. Il margine iniziale è di 700 dollari, mentre la
valuta utilizzata è naturalmente il dollaro. C’è anche ben altro che occorre
sapere per fare un acquisto: oltre a si contratto, quotazione, mese di scadenza è indispensabile informarsi su orari
di contrattazione (considerando che il
tutto avviene negli Usa, quindi con una
diversità di fuso), limiti di prezzo giornaliero, ultimi giorni per chiudere le po 4 guarda un’eventuale assegnazione della
materia prima. Quest’ultimo aspetto
3trebbe pensare infatti che, alla scadenza, ci sia il rischio di vedersi recapitare a
casa 136 tonnellate di grano, nel caso di
un singolo future. Una simile eventualità è in realtà quasi impossibile, perché
™
all’avvicinarsi del termine del contrat-
Su & giù, l'ideale
per fare trading
Per capire i movimenti dei prezzi si può agire in
vari modi, ma il più semplice e alla portata di tutti è
l’andamento dell’ETFs Wheat, quotato alla Borsa
di Milano. Occorre ricordare che il suo prezzo di
negoziazione è l’euro, ma che il sottostante è in
dollari Usa, rischio inevitabile per tutte le commodity.
Guardando agli ultimi cinque anni, era passato in
poco tempo da 2,2 a 4,44 euro, all’inizio del 2008,
per una crisi alimentare globale allora assai temuta
da molti governi. In quell’occasione si parlò anche
;W+
K}|Ÿ
SILOS
GRANARI
La scelta degli
agricoltori di
seminare il
grano invece di
un altro cereale
è determinata
dai prezzi di
mercato, dalle
previsioni meteo, dal costo
della semina,
dai rischi di
parassiti e dalle
normative in
vigore nei vari
Paesi, soprattutto emergenti
scali, limitazioni
all’export, ecc).
Uno dei fattori
più decisivi
riguarda però
l’andamento
delle condizioni climatiche
durante crescita
e raccolta.
1,3 euro (settembre 2009), per poi risalire a 2 euro
(febbraio 2011). A marzo 2012 è di nuovo sceso
sotto 1,3 euro, ma potrebbe essere in una fase di
riaccumulo, sebbene solitamente gli apici al rialzo
corrispondano – come abbiamo visto – con l’inizio
della primavera. Movimenti così forti e in alcuni
momenti repentini sono certamente occasioni per
impostare strategie di lungo periodo, grazie a trend
K
medie mobili (per esempio a 50 e 100 sedute).
Un’analisi di questo tipo consente di evitare errori e
di non restare troppo a lungo investiti, a causa della
presenza di fasi laterali, pur sempre caratterizzate da
una certa volatilità.
Cosa succederà in futuro? C’è chi ritiene che nel
grano si concentri il potere del domani, unica vera
alternativa a quello del petrolio. Purtroppo molti
analisti agricoli esprimono interpretazioni falsate da
ideologie politiche. La liberalizzazione dei mercati,
ormai di fatto generalizzata, l’introduzione di nuove
tecnologie e l’entrata in scena dei Paesi emergenti
sono fattori che vanno in direzioni opposte, ma
l’indiscutibile aumento della popolazione mondiale
e del benessere alimentare fa pensare che nei
prossimi anni il prezzo del grano aumenterà, o –
forse – diventerà ancor più volatile, a causa pure dei
fattori climatici. Seguire con attenzione le dinamiche
di questo mercato, trasformandole in occasioni di
trading, è un’opportunità che non si può perdere,
data la caratteristica di direzionalità precisa: o rialzista
o ribassista. Strumenti e infrormazioni ci sono.
73
MATERIE PRIME
BORSE E CONTRATTI FUTURE
SIGLA
TIPO DI CONTRATTO
GRANO
VALUTA
TICK
SCADENZE
FUTURE*
CBOT
Chicago
Soft red
winter
5000
bushel
Centesimi
di dollaro
0,25
cents/
bushel
Lug
07 - 09
Set
Dic
12 -- Mar
03
Mag
05
KCBT
Kansas City
Hard red
winter
5000
bushel
Centesimi
di dollaro
0,25
cents/
bushel
Lug
Set
07 - 09
Dic
12 -- Mar
03
Mag
05
MGE
Minneapolis
Hard red
spring
5000
bushel
Centesimi
di dollaro
0,25
cents/
bushel
Mar
03 -- Mag
05
Lug
Set
07 - 09
Dic
12
LIFFE
Londra
Da
foraggio
100
tonnellate
Sterlina/
tonnellate
Varia in
base
al grano
Gen
Mar
01 - 03
Mag
Lug
05 -- 07
Set
09--Nov
11
Fonte: CREDIT SUISSE - BLOOMBERG
*I valori si riferiscono ai mesi dell’anno,l’avvio è in relazione alla tipologia di grano
to – che posizioni rimaste aperte vengano chiuse. I difetti dei future sono
evidenti: complessità, necessità di
eseguire il “rollover”, cioè il rinnovo
alla scadenza del precedente sul successivo; e in più si tratta di investimenti rilevanti, spesso inimmaginabili per un piccolo o medio trader. Ma
ci sono anche vantaggi: l’effetto leva,
l’operazione è andata nella direzione
ipotizzata all’inizio (così come accresce le perdite in caso contrario).
Ma soprattutto il future consente una
lettura del mercato attraverso le posizioni aperte, lasciando comprendere
quali sono le previsioni degli operatori professionali.
Negli ultimi tempi si sono diffusi i
CFD (Contract For Difference), con i
quali si opera nelle variazioni di due
prezzi, quello in entrata e quello in
uscita. Si può fare anche con il grano.
Si lavora con un broker, che è la controparte del contratto. Questo è un relativo svantaggio, perché non si tratta
dei punti forti, importanti in confronto ai future: non si ha un rollover, a
una certa scadenza, e il CFD può essere mantenuto per un periodo anche
lungo. La leva è variabile (talvolta
molto alta) e l’investimento modesto,
consentendo di operare nelle due direzioni, al rialzo o al ribasso. Un consiglio importante di natura operativa
…
74
Negli ultimi tempi
si sono diffusi
i CFD con i quali
si opera nelle
variazioni
di due prezzi,
quello in entrata
e quello in uscita
loss (darsi un limite alle perdite). Le
cosiddette “opzioni binarie” sono
semplici da gestire, poiché richiedono soltanto di valutare il prezzo della commodity al momento dell’acquisto, una scadenza (molto corta) e
il segno della direzione prevista per
il mercato (apprezzamento o deprezzamento). Il problema è che bisogna
operare con un broker specializzato,
con tutte le implicazioni che ciò comporta. Le opzioni tradizionali sono un
#le commodity hanno come sottostante i future e permettono strategie anche complesse, di cui la più azzardata
è la vendita allo scoperto, assolutamente sconsigliabile per chi non abbia
una conoscenza perfetta di questi strumenti e dei trend del sottostante, molteplici in un settore così imprevedibile
quale quello delle materie prime. In „‰[\ discussi del mercato in Italia, poiché
sono facilmente acquistabili in Borsa,
utilizzando qualsiasi piattaforma di
trading, con importi adattabili a qualunque esigenza. Ciò non esclude che
implichino una minore trasparenza di
costi, una non diretta e immediata correlazione con l’andamento del sottostante e una liquidità non sempre rilevante. Inoltre c’è il rischio insolvenza
della società che li emette, situazione che ha fatto temere tanti investitori
nel periodo più buio della crisi 20082009. Ma sono più facili nella gestione, non presentano rischi di scadenze
e soprattutto garantiscono maggiore
tranquillità in presenza di un’operazione sbagliata. Il vantaggio più apprezzato – nel caso di alcune materie
prime, e ciò avviene per il wheat – è
la disponibilità di ETC a replica normale, a leva o short (ovvero al ribasso), grazie ai quali si può passare da
una strategia all’altra in rapporto alle
previsioni sui trend in atto. Il sottostante, per il grano, è il relativo future e da ciò dipende una conseguenza
spesso trascurata dagli investitori, ovvero che il prezzo dell’ETC varia in
rapporto all’andamento del frumento ma anche di quello della prossima
scadenza del contratto future. A tutti
4 gono naturalmente prodotti più tradi 4 e fondi di settore, quasi sempre meno
peculiari, perché incentrati su una pluralità di “commodities”, sebbene della stessa macroarea merceologica. F
4
Noi serviamo
i consulenti finanziari
per servire meglio i clienti.
Nell’attuale periodo di incertezza economica, i clienti - tanto più i nuovi - hanno bisogno
il “gioco”: dovete da un lato rispondere alle loro richieste di sicurezza, dall’altro proporre
opportunità di rendimento, da un lato gestire il risparmio, dall’altro essere propositivi
!"
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5
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consulentifi[email protected]
Numero Verde 800 920 960
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F ACADEMY
COME INVESTIRE NELLE MATERIE PRIME
La performance (e il rischio)
si possono misurare così
I parametri e i ratios più utilizzati dai professionisti della f inanza
per valutare il rendimento di un investimento. Medie aritmetiche e
geometriche, drawdown e peak-to-valley. Sharpe, Sortino e Calmar
DI
E
sistono vari
modi per valutare le performance di
un
hedge
fund, di una
CTA o di un
CPO. Gli stessi metodi
sono utilizzati anche per
misurare le performance
di una singola strategia
di trading.
Per capire meglio come
valutare le performance
utilizziamo un esem ˆ ta di valutare un programma di trading
che segue perfettamente l’indice azionario S&P500. Assumiamo pertanto che
il trader segua la semplice strategia di essere “long” sull’indice
S&P500 e che il fondo
abbia iniziato dal gennaio
2005. Con ben poca fantasia chiameremo il fondo
semplicemente “SP500” e
con un incredibile sforzo
di immaginazione assumeremo che il fondo non
applichi nessuna commissione ai suoi clienti (ovviamente nel mondo reale
76
JT LIVINGSTONE
_3‡{{<‡=‡‘
in più di sette anni e due
mesi, che annualizzato fa
j‘ !
notare che gli ultimi due
mesi (gennaio e febbraio
j{<jH
strabilianti.
Un’avvertenza nel calcorare i rendimenti medi annuali: non è insolito trovare fondi che riportano
il rendimento medio annuale utilizzando la media aritmetica invece
della media geomeGli stessi metodi
trica. Una differenza
non da poco. Prendi misurazione
diamo il caso del nopossono essere
stro fondo SP500. La
utilizzati anche
media aritmetica dei
per una singola
rendimenti
annuastrategia
li dal primo gennaio
di trading
2005 al primo gen j{<j €{‡‘ zando la media geometriche misura il rendimento
ca il rendimento annuadi un ipotetico investimen {<€‘
<{{{ #_3‡{{<{{{ Una bella differenza!
Purtroppo quello che condollari investiti il primo
ta è il rendimento calcogennaio del 2005 nel fonlato con la media geomedo SP500 sarebbero adestrica. Giusto per capire
<<‡=€‡
meglio, se il primo anno
È facile notare che il rendi
‡{‘ mento cumulato del fondo
non è così e i rendimenti
vanno calcolati inserendo
anche le commissioni).
Per prima cosa calcoliamo i rendimenti mensili di
SP500 come una semplice
variazione percentuale rispetto al mese precedente
a partire dal gennaio 2005
#66
j{<j!podichè calcoliamo il
^+9
<H
Il Value Added Monthly
Index (VAMI) è l’indice
vestimento iniziale e il se#<{{‘
del secondo anno sono in
pari, ovvero ho avuto un
rendimento cumulato pari
{‘ metica riporta invece uno
strabiliante e fuorviante
9…‡{‘<{{‘Hžj±j‡‘
Ma ritorniamo all’ipotetico fondo SP500. Notiamo
6
j{<<
il rendimento che abbia j<{‡‘
F ACADEMY
rendimenti mensili
1 - S&P 500, ANDAMENTO E RENDIMENTO "VAMI"
0,1
0,05
0
-0,05
-0,1
-0,15
-0,2
0
10
20
30
40
50
mesi
10
20
30
40
60
70
80
1.400
VAMI
1.200
1.000
800
600
0
50
mesi
60
70
80
90
Rendimenti mensili (sopra) e VAMI (sotto) dell’ipotetico fondo SP500.
Il Value Added Monthly Index (VAMI) è l’indice che misura il rendimento
di un ipotetico investimento iniziale di 1.000 dollari nel fondo SP500.
Fonte: ELABORAZIONE F
In pratica un investitore
che fosse entrato nel fondo SP500 nel gennaio del
2005 si ritroverebbe con
meno soldi di un investitore che fosse entrato nel fon_3‡{{6
j{<<
Introduciamo
quindi
un’altra misura che aiuta a capire quanto sia importante scegliere il momento giusto. Il cosiddetto
drawdown è la variazione
percentuale negativa totale
dei periodi negativi conse-
cutivi. In pratica si calcola
il rendimento del periodo
che va dall’ultimo massi
si ottiene un nuovo rendimento positivo. Nel nostro esempio il massimo
drawdown è stato realizzato tra agosto 2008 e novembre 2008 quando in
soli quattro mesi il fondo avrebbe perso oltre il
@{‘+
#
nato investitore che avesse
scelto di entrare nel fondo
SP500 proprio ad agosto
2008 avrebbe perso oltre
@{‘4
Ancora più importante da
considerare è il cosiddetto
peak-to-valley drawdown
ovvero la variazione percentuale negativa calcolata dal punto di massimo
# minimo relativo seguente. Sempre usando il nostro fondo virtuale SP500
possiamo notare che il peak-to-valley è addirittu-
‡j‡‡‘ ro dall’ottobre del 2007 al
#66
j{{=#
SP500 ha più che dimezzato il suo valore. Il peakto-valley ci dà quindi una
stima del potenziale peggior timing possibile per
un investitore intenzionato a mettere qualche soldo
nel fondo SP500. Ovvero il super sfortunato investitore che avesse mes<{{{
#
SP500 a ottobre 2007 se
ne sarebbe ritrovati ap€>‡#66
j{{= 66 attesa di recuperarli tutti.
Come si fa quindi a misurare le performance tenendo conto di questi rischi?
Una classica misura del rischio è la deviazione standard che viene chiamata
spesso volatilità, ma at
77
F ACADEMY
SHARPE RATIO
È il rapporto tra l’extrarendimento (ovvero il rendimento medio annualizzato
(μ) corretto per il tasso di
interesse privo di rischio
9
H9²H
Come tutte le
valutazioni che si
basano solo sul
passato anche lo
Sharpe potrebbe
non essere
indicativo dei
rendimenti futuri
Tra i suoi punti di forza
vi sono la facilità di calcolo e di comprensione,
il fatto che è riconosciuto a livello globale come
una delle misure principali delle perfomance e
che è indipendente dalla
leva (può essere utilizzato indifferentemente per
qualsiasi tipo di strategia
e di fondo).
78
Tra le sue debolezze vi è
risk free: qual è il tasso
risk free corretto da usare? Inoltre tale misura tiene conto solo delle performance passate e come
tutte le valutazioni che si
basano solo sul passato
anche questa potrebbe non
essere indicativa delle
performance future. Non
a caso la National Future Association richiede
sempre di inserire accanto
alle performance dei programmi di CTA e CPO la
frase “Le performance del
passato non sono necessariamente indicative dei ri #
K + chi conosce un pò di teoria delle probabilità, questa misura è buona solo
se i rendimenti hanno una
distribuzione
normale.
jmo vedere che la distribuzione dei rendimenti mensili del
nostro fondo SP500
(che, ripeto, abbiamo ipotizzato identici a quelli dell’indice S&P500) è ben
lontana dall’essere
considerata normale. I rendimenti negativi estremi sono
infatti piuttosto frequenti. In generale sono molto
apprezzate dagli investitori istituzionali le strategie che hanno rendimenti
che possono essere considerati normali.
! tori il rischio di perdere è
la principale preoccupazione da considerare nella scelta di un fondo o di
una strategia, sono stati
creati due indici che si focalizzano solo sulle performance negative.
2 - DISTRIBUZIONE DEI RENDIMENTI
12
10
rendimenti mensili SP500
normale
non parametrica
8
densità
parola volatilità può essere utilizzata per indicare
diverse variabili. Bisogna
inoltre considerare che
il rischio non si può racchiudere in una sola variabile. Ma, in effetti, una
decisione la dobbiamo
pur prendere ed è quindi necessario trovare delle misure che ci diano una
mano a valutare un fondo
piuttosto che un altro. Introduciamo alcune misure
delle performance corrette per il rischio che sono
molto usate nel settore.
6
4
2
0
-0,15
-0,1
-0,05
0
0,05
0,1
La distribuzione dei rendimenti dell’ipotetico fondo SP500. I rendimenti negativi estremi, considerati non normali, sono frequenti.
Fonte: ELABORAZIONE F
SORTINO RATIO
È una misura che tiene
conto dei risultati negativi
piuttosto che di tutti i risultati insieme. Nella formula precedente dello Sharpe
ratio la deviazione standard di tutti i rendimenti
viene sostituita dalla deviazione standard dei soli
rendimenti negativi.
CALMAR RATIO
In questo caso nella formula dello Sharpe ratio
la deviazione standard
globale viene sostituita con il peak-to-valley
drawdown. Un Calmar
<{{ derato buono; ovvero se
aspiro ad un rendimento
‘ parato ad un drawdown di
‘ „ molte altre misure delle
performance che però richiedono una conoscen-
za matematica un pò più
avanzata e che quindi
vanno ben oltre lo scopo
di questo articolo.
NOTE FINALI
1) Ulteriori informazioni su misure delle per
possono essere trovate
su diversi manuali dedicati al trading. L’autore ha preso spunto dal
manuale intitolato “Volatility trading” scritto
da Euan Sinclair, casa
editrice Wiley Finance.
lizzati utilizzando i rendimenti di un ipotetico
fondo nominato SP500
utilizzando le variazioni percentuali dell’indice
S&P500. Non sono rendimenti di un fondo o di
un programma realmente
esistente.
F
PER SAPERNE DI PIÙ
<==>
Usa il tuo smartphone per linkarti
velocemente al sito web sopra citato
QR CODE (6 - Le prime cinque puntate sono state pubblicate su F di
agosto, ottobre e novembre 2011, febbraio e marzo 2012)
XXXXXXXXXX |
XXXX
L’importanza di avere sempre una
corsia preferenziale
L’unica guida completa sui certificati
Ogni mercoledì in uscita gratuitamente on line
37
F ACADEMY
ARITMETICHE & LOGARITMICHE
I prezzi sui graf ici? Que
A CURA DELL'
UFFICIO STUDI
DI BROWNEDITORE
Per rappresentare
le quotazioni si possono
utilizzare le variazioni
assolute oppure percentuali.
Così la scala cambia
80
elle prime puntate del corso di F
Academy sono stati introdotti gli
strumenti fondamentali dell’anali \ 6
_ 6 ##
3
#
altre armi utili a fare trading con i
66 fondire le modalità di rappresentazione delle serie storiche dei prezzi
+ 4 cate a un approfondimento sui gra ` #
di scale logaritmiche e aritmetiche
6
FATTORE "PERCENTUALE"
[ essenzialmente un piano cartesiano che rappresenta generalmente il tempo sull’asse delle ascisse
(orizzontale) e il prezzo dell’atti 9
H _ 6
6 do una grandezza lineare rappresentata con una scala aritmetica li
4 + 4 #
F ACADEMY
La differenza
si vede
stione di scale
`re sia utilizzando una scala arit4
+ 6isce la stessa distanza a uguali
6 „ J
K###
##
6 6 $ di 5 euro disegnata su una sca
-
zione di 5 euro sia stata generata
da un aumento del prezzo da 5 a
<{
j{j‡
+
6
<{{‘ j‡‘ 4 la scala logaritmica il segmento
che rappresenta il primo rialzo
8
LA SCALA VINCENTE
[
4 8 Ipotizziamo di avere davanti agli
occhi due scale di prezzi, una
aritmetica e una logaritmica e
due azioni con quotazione di
partenza, rispettivamente, a 10
e 20 euro. Ignoriamo il fattore
temporale e consideriamo,
in pratica, la sola asse delle
ordinate. Entrambi i titoli salgono
di 5 euro e si portano a 15 euro il
primo e 25 euro il secondo. Non
serve altro per rappresentare
la variazione sulla scala
;
La lunghezza del segmento
che descrive il movimento del
prezzo è uguale per entrambe le
azioni. Il segmento per la stessa
variazione di prezzo è invece
diverso se disegnato su un
metro di misura non è lineare ma
è percentuale. La prima azione
è salita del 50% passando da
10 a 15 euro, la seconda del
25% passando da 20 a 25 euro.
Lo spazio percorso dalla prima
azione (lunghezza della freccia)
è quindi superiore se lo si
;
SCALA
ARITMETICA
SCALA
LOGARITMICA
40
40
35
30
35
25
30
B
20
25
15
B
20
15
10
A
A
10
81
F ACADEMY
Come spesso accade in analisi tec \ ! /!
8 6
ž
to permette di cogliere con facilità
9
8 H 7 8ž
4
6
8
+
tipologia di scala la rende preferi6 #
in un orizzonte temporale molto
#
…
4 #
_ # 4
modo i grafici che rappresentano
i prezzi con la scala logaritmica e
4
#
4 4 #
F
Per dubbi, chiarimenti e consigli scrivere a
(Le precedenti puntate sono state
pubblicate su F di gennaio,febbraio,
marzo 2012)
S&P 500 CON PREZZI IN SCALA ARITMETICA
1.600
1.400
1.200
1.000
800
600
400
200
0
‘30-‘39 ‘40-‘49 ‘50-‘59 ‘60-‘69 ‘70-‘79 ‘80-‘89 ‘90-‘99 ‘00-‘09
Il grafico in scala aritmetica mette bene in evidenza le figure dell'analisi tecnica
(doppio massimo, indicato dalle frecce) ma appiattisce le variazioni più lontane nel
tempo come per esempio la crisi borsistica iniziata con il venerdì nero del 1929.
Fonte: ELABORAZIONE F
S&P 500 CON PREZZI IN SCALA LOGARITMICA
2.000
1.000
600
400
200
80
40
20
10
4
‘30-‘39 ‘40-‘49 ‘50-‘59 ‘60-‘69 ‘70-‘79 ‘80-‘89 ‘90-‘99 ‘00-‘09
Nel grafico in scala logaritmica le figure dell'analisi tecnica sono meno evidenti ma
le variazioni anche più lontane nel tempo (come la crisi post venerdì nero del 1929)
sono più facilmente apprezzabili.
Fonte: ELABORAZIONE F
DIZIONARIO DI F
82
SCALA ARITMETICA
SCALA LOGARITMICA
SCALA SEMI-LOGARITMICA
Scala dei prezzi di un’attività finanziaria in base lineare. Uguali variazioni di prezzo vengono rappresentate da segmenti di uguale lunghezza
sulla scala
Scala dei prezzi di un’attività finanziaria nella quale uguali variazioni
percentuali del prezzo vengono rappresentate da segmenti di uguale
lunghezza sulla scala
^
in analisi tecnica. L’asse delle ordinate
(prezzo) è in scala logaritmica mentre
l’asse delle ascisse (tempo) in scala
aritmetica
F ACADEMY
STRATEGIE DI INVESTIMENTO CON L'ANALISI TECNICA
Puntare sui break-out
di massimi & minimi storici
L'Uff icio Studi di Brown Editore ha calcolato il rendimento di 151 titoli tra Borsa italiana
e S&P 100 americano nel giorno della "rottura" e nei quattro giorni successivi. Ecco la sintesi
el numero di
marzo di F
J6
*…K la rottura di im
li di resistenza
_
4 #
4 4
J
K## di successo di strategie imposta 6
*… $## _ 5 „
4
mese i risultati di uno studio sul
comportamento dei titoli aziona
#6
*…
#cie sono state prese in considerazione circa 100 azioni del
6giore capitalizzazione di merca_”3<{{
+
arco temporale di due anni e mezj{{=j{<<+
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hanno aggiornato al rialzo o al ri6 3
4 -
MEDIA EXTRA RENDIMENTI
t
t+1
t+2
t+3
t+4
Massimi aggregati
+1,76% +2,02% +2,27% +1,98% +2,47%
Minimi aggregati
+5,1% +7,24% +9,82% +9,99% +10,5%
Azionario Italia
+2,97% +4,54% +5,96% +5,83% +6,27%
Azionario Usa
+5,66% +6,72% +8,97 +9,24% +9,87%
6
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6
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americani) in modo da mettere in
relazione la performance dell’a 4 
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*… 9 minimi) e a mercato di riferimen9
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I RISULTATI DELLO STUDIO
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-
6
*…
minimi sia sul mercato italia 4 +
media la sottoperformance del titolo azionario rispetto al merca <{‡‘ $
fa riferimento alla componente
+
sensazioni come timore e paura
Confrontando le due aree geografiche si nota inoltre una
#
8 _ $ `
far pensare che l’analisi tecnica come metodologia per impostare le proprie strategie di
8 ## ‚
!
] +8
F
83
CERTIFICATI
IL CERTIFICATO DEL MESE
Effetto Facebook sul SONIX
A sette mesi dalla presentazione, il primo prodotto di investimento sul settore dei social
network torna al centro dell'interesse in vista della quotazione della società di Zuckerberg
DI
PIERPAOLO SCANDURRA
C
on la consegna della documentazione alla Security and Exchange Commission del primo febbraio, il principe dei social network, Facebook e il
suo fondatore, il ventisettenne Mark
Zuckerberg, sono pronti ad approdare
a Wall Street entro il secondo semestre dell'anno. Una
Ipo suggerita dall’inevitabile maggior trasparenza richiesta dalle accresciute dimensioni del colosso di Palo
Alto, nonché dagli ingenti investimenti privati (da ultimo Goldman Sachs con 500 milioni di dollari) che ha
come obiettivo quello di sfruttare tutte le potenzialità di
quell’incredibile macchina da soldi che si sta rivelando il fenomeno dei social network. Quest’ultimo infatti, considerato nella sua interezza, pur avendo risentito
†
6
presentare il nuovo Eldorado dopo i deludenti risulta rio. Che quella dei social network sia destinata a seguire
le sorti della bolla dot.com dello scorso decennio? Numeri alla mano, la principale Ipo del settore dello scorso anno, rappresentata da Linkedin, dopo l’exploit del
60% di rialzo del primo giorno di contrattazione, ha vissuto a fasi alterne gli ultimi mesi attestandosi nelle ultime sedute proprio a ridosso dei 90 dollari a cui si era
fermata al termine della sua prima seduta mentre RenRen, l’equivalente cinese di Facebook (non disponibile
nella terra del Dragone) quotata anch’essa a Wall Street,
dopo un prezzo di partenza a 14 dollari quota ora intorno a 5,6 dollari.
L'ANDAMENTO DALLA QUOTAZIONE
IL CERTIFICATO SG SUL SONIX, DATI IN EURO
110
105
100
95
90
85
Lug’11 Ago
Set
Ott
Nov
Dic Gen’12 Feb Mar
Fonte: BLOOMBERG
84
Carta d’identità
NOME
Benchmark
EMITTENTE
Societe Generale
SOTTOSTANTE
Sonix Solactive Social Network
SCADENZA
24/06/2016
MERCATO
Sedex
ISIN
IT0006719980
In ogni caso l’offerta di Facebook si presenta come la più
ricca Ipo dopo quella di Google. Per gli investitori italiani, un’alternativa a una watchlist sulla Top Selection della costellazione di titoli legati al fenomeno dei social net5
* * [
sul Solactive Social Networks Index (SONIX) di Société
Générale, un indice valorizzato in euro, creato il 13 genj{<<
<{{+
to dell’emittente francese, introdotto sul Sedex di Borsa
Italiana l’8 luglio 2011, è il primo prodotto d’investimento sul settore. Strutturato per replicare linearmente il sot
j~j{<~
##
6
cietà listate composto da Tencent Holdings Ltd, Mixi Inc,
DeNa Co Ltd, Linkedin Corp, RenRen Inc Adr, Mail.Ru
Group-GDR Regs, United Online Inc, Gree Inc, Xing Ag
e Meetic. Ciascuna componente è ponderata per il relativo valore di mercato (prodotto tra il numero di azioni e il prezzo) e la sua presenza all’interno del paniere è
rivista ogni sei mesi, con un peso compreso tra il 3 e il
20%. Tuttavia in caso di eventi eccezionali, come per offerte pubbliche iniziali di società rilevanti, (vedi Linkedin
e RenRen), il paniere è suscettibile di eventuali revisioni
anticipate. È quindi ovvio come l’ingresso a Wall Street
di FB, seguito probabilmente da quello di Twitter, deter
da lunga del prossimo listing di Facebook sembra ad ogni
modo aver rivitalizzato l’intero settore e di conseguenza
6re unitario di 105 euro, segna una performance del 15%
F
CERTIFICATI
IL TEMA CALDO
Quanto ha reso
il calo dello spread
Il ritorno sulla soglia dei 300 bp alla base dell’ottimo risultato
della strategia di spread trading con due certificati
P
er molti investitori
l’allargamento a livelli record dello spread Btp-Bund ha rappresentato una ghiotta
opportunità di trading,
che avrebbe potuto produrre un guadagno in due opposti scenari: sia nel caso
in cui fosse stato il Btp italiano a raffreddare i propri rendimenti a fronte di
una sostanziale stabilità del Bund tedesco, sia nell’ipotesi che fosse stato il
Bund a iniziare a rendere di più a fronte di una stabilità del Btp. Come è noto
il primo scenario si è concretizzato in
maniera netta e rapida, con un marcato restringimento dello spread, che dal
picco di 548 punti base è sceso a marzo a ridosso dei 300.
Dell’allentamento della speculazione
sul debito italiano e del conseguente
ritorno ai livelli di spread della scorsa
6
coloro che avevano scelto di impostare una strategia di spread trading uti
4tazione sul Sedex di Borsa Italiana e
quindi ancora potenzialmente validi
per puntare a un ulteriore restringimen_
Long sul Btp (Isin GB00B6HY5J00)
e di un Mini Short sul Bund (Isin
GB00B6HY5B24), entrambi emessi
da Rbs Plc, che acquistati contestualmente hanno permesso di puntare a
una riduzione dello spread di rendimento tra i due asset sottostanti. Prendendo come riferimento l’arco temporale che ha visto lo spread contrarsi da
500 bp a 326 bp, il Btp decennale, sceso al di sotto del muro del 5% di rendimento, ha spinto il prezzo del relativo
j}<<
}=
euro di partenza. D’altra parte, il rendimento del Bund ha proseguito nel suo
movimento lateral-ribassista, costrin zarsi da 17,76 euro a 9,71 euro. Alla
luce dei suddetti prezzi, ipotizzando
di aver impostato una strategia volta
a replicare l’esposizione integrale sui
rispettivi future di riferimento (1000
H
66
a 11.160 euro a fronte di un restringimento effettivo dello spread pari a 174
punti base. [P.P.S.]
F
DIZIONARIO DI F
TENDENZE
IN ARRIVO
I "COSI"
[\
collateralizzati, a breve in Italia
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USA IL TUO SMARTPHONE
PER LINKARTI VELOCEMENTE
AI SITI WEB CITATI
CODE RECORD DATE
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85
CERTIFICATI
GUIDA/10
L'alta velocità
(e semplicità)
degli Easy Express
Mercato
rialzista
Benchmark
Mercato
stabile
DI
[
ALESSANDRO PIU
\ 4
6
PREZZO DI EMISSIONE
E BARRIERA
„Š
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#
3
<{{ 4 [
={}{
-
Mercato
ribassista
! „Š „
„ # ## 6 +
4
[
+
„-
160
Certificato
Sottostante
120
100
80
60
40
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
110%
120%
130%
Fonte: ELABORAZIONE F
86
Benchmark
Replica del
sottostante
IL PAY-OFF A SCADENZA
140
Easy Express
Butterfly
Facilità e trasparenza sono il biglietto da visita di questi Certif icate
che scadono dopo appena un anno di corsa contro la Barriera
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6
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Equity
protection
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#
3
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CERTIFICATI
Outperformance
Express
Cash Collect
Minifuture/
Turbo
ASPETTATIVE:
Moderato rialzo o ribasso dei mercati, stabilità.
Airbag
STRATEGIA:
Ottenere un rendimento predeterminato a scadenza anche in caso
di ribassi moderati del sottostante.
Discount
PROTEZIONE DEL VALORE NOMINALE:
A scadenza, se il sottostante si trova sopra la Barriera.
Bonus
Twin win
SCHEDA
short
Double win
Minifuture
short
R
Rendimento
di
d
t
aggiuntivo
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COME SI CALCOLA
L'IMPORTO FINALE
66 \
={
+
„
<{{
<<<<‘ _
4-
Effetto
leva
#
[
#
+ 4 @{‘
* @{‘ F
(10- Le prime nove puntate
sono state pubblicate su F di
luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre, dicembre 2011 e
gennaio, febbraio e marzo
2012 e sono disponibili sul sito
www.effemagazine.it)
EASY EXPRESS CERTIFICATE
Valore nominale
100 euro
Valore iniziale sottostante
20 euro
Prezzo di emissione
90 euro
Barriera a scadenza
70% (14 euro)
Importo Express
A SCADENZA
100 euro
SOTTOSTANTE CERTIFICATO
COMPORTAMENTO A SCADENZA:
Premio predeterminato se il sottostante si trova sopra la Barriera.
Pagamento commisurato alla performance del sottostante se la
quotazione è pari o inferiore alla Barriera.
È EASY RECUPERARE
LE PERDITE
›‘¨ˆ
investire in fasi di mercato incerte, nelle quali non ci si voglia
impegnare per un periodo di tempo prolungato. Tuttavia il
loro prezzo di emissione inferiore al valore nominale li rende
adatti anche a strategie di recupero di perdite realizzate
con altri investimenti. Si ipotizzi per esempio di acquistare il
titolo azionario X al prezzo di 100 euro. L’investimento non
va nel senso desiderato e il titolo azionario perde terreno
$
€ƒ‚~ƒ
euro. L’investitore ha diverse alternative tra cui scegliere.
Può tenere l’azione in portafoglio sperando in un rialzo del
25% che permetta un ritorno della quotazione a 20 euro
oppure può incrementare la propria posizione diminuendo
il prezzo di carico, sempre nella speranza che il titolo risalga
la china oppure ancora può chiudere l’operazione in perdita.
In parole povere l’unica certezza in una simile situazione si
ha nel caso in cui si decida di incassare la perdita. E’ proprio
in questo caso che gli Easy Express possono offrire una via
d’uscita vantaggiosa. L’investitore potrebbe vendere il titolo
~ƒ+
Ԭ
~ƒ;
]
Express pari a 100 euro. L’investitore potrebbe quindi
recuperare i 100 euro iniziali in maniera semplice e anche
se il sottostante dell’Easy Express dovesse perdere terreno,
purché a scadenza quoti a un valore superiore alla Barriera.
ESBORSO
Sottostante > Valore iniziale
22 euro
(+10%)
100 euro
(+11,1%)
Valore iniziale > Sottostante > Barriera
16 euro
(-20%)
100 euro
(+11,1%)
Vendita azione X
X
«*
13 euro
(-35%)
65 euro
(-35%)
Importo Express a scadenza
Acquisto azione X
Acquisto Easy Express
INCASSO
100 euro
80 euro
80 euro
100 euro
87
PERFORMANCE | RENDIMENTI ALTERNATIVI
FOREX
Puntare su NZD contro AUD
La Nuova Zelanda va più forte dell'Australia, che rallenta e potrebbe abbassare i tassi
DI
U
n rallentamento
economico più
marcato rispetto
alla Nuova Zelanda e un probabile cambio di strategia
nella gestione della politica
monetaria da parte della Reserve Bank of Australia. Potrebbero essere queste le due
variabili in grado di penalizzare il dollaro australiano rispetto a quello neozelandese
nei prossimi mesi.
TREND DIVERGENTI
I dati del Pil dell’ultimo
trimestre hanno mostrato segnali di rallentamento
dell'Australia: +0,4% contro un +0,8% atteso, con revisione da +1% a +0,8% del
dato del trimestre precedente. In aumento anche la disoccupazione: a febbraio
5,2% dal 5,1% di gennaio.
Al contrario in Nuova Zelanda si è assistito al calo dei
senza lavoro. Tendenze opposte anche nel comparto
immobiliare: gli ultimi mesi
hanno visto quello australiano rallentare con decisione, mentre in Nuova Zelanda in febbraio si è assistito
al rialzo dello 0,8% dell’indice dei prezzi degli immobili dopo il -1,4% segnato a
gennaio. La vera variabile in
grado di condizionare l’evoluzione del cambio è rappresentata tuttavia dal possibile
cambiamento nella politica
monetaria. La conferma del
tasso al 4,25% a inizio marzo non tiene infatti conto
88
RICCARDO DESIGNORI
dell’ingresso nel board della Banca federale di Heather Ridout, ex numero uno
dell'associazione degli industriali. Il suo legame con gli
imprenditori e il deterioramento del quadro economico potrebbero favorire una
#
ANALISI TECNICA
Da un punto di vista prettamente tecnico, il quadro gra6
favore del dollaro neozelan j{<< cross ha infatti violato al ribasso i supporti dinamici offerti dalla trendline rialzista
di lungo periodo tracciata
con i minimi del 25 agosto
2010 e del 28 gennaio 2011.
Da allora il cambio non è
più riuscito a riportarsi sopra
il livello di supporto, con i
massimi dello scorso 18 novembre a 1,3274 che hanno rappresentato il pull back
profondo della rottura. In
2011, a capitolare furono invece i supporti statici posti a
1,32. Con quella violazione
il cross palesò la prima indicazione short nei confronti del dollaro australiano. La
DOLLARI: AUSTRALIANO VS NEOZELANDESE
TASSO DI CAMBIO - DATI AGGIORNATI AL 16/03/2012
1,40
1,35
1,30
1,25
1,20
Mar ‘09
Set
Mar ‘10
Mar ‘11
Set
Mar ‘12
Fonte: BLOOMBERG
discesa intrapresa dai massimi del 2011 registrati il 7
marzo a 1,3797 ha infatti favorito la costruzione di una
ca di matrice ribassista quale il doppio massimo. Oltre
a questi elementi tecnici, vi
è un’altra constatazione gra #
mentazione di una strategia di medio termine long di
dollaro neozelandese e short
di dollaro australiano.
Da quasi un anno il cambio
si mantiene sotto le resistenze dinamiche espresse dalla
trendline discendente tracciata con i massimi del 7
marzo e del 4 maggio.
La debolezza della valuta
aussie è emersa anche ad inizio 2012 quando il 9 genna-
ECONOMIE A CONFRONTO
DATI AGGIORNATI AL 16/03/2012
2012
Set
AUSTRALIA
2013
2014
NUOVA ZELANDA
2012
2013
2014
Pil
3,38% 3,30% 3,30% 2,10% 3,40% 2,70%
Disoccupazione
5,45% 5,20% 5,00% 6,30% 5,90% 5,80%
^
2,70% 2,65% 2,95% 1,70% 2,40% 2,70%
Tassi Banca Centrale 4,00% 4,25% ND
2,50% 3,50%
ND
Fonte: BLOOMBERG
io sono stati violati al ribasso i supporti dinamici forniti
dalla linea di tendenza rialzista tracciata con i low dell’1
novembre e del 19 dicembre. Da allora il cambio ha
sempre trovato un ostacolo
riaceo in prossimità dei vecchi supporti statici posti in
prossimità di 1,3060.
A riprova: da allora, e in
particolare in occasione dei
massimi dello scorso 13
gennaio e quelli del 6 marzo, il cross non è più stato in
grado di chiudere le contrattazioni sopra tale soglia.
STRATEGIA
Volendo sfruttare le indicazioni emerse dall’analisi
per sviluppare una strategia
long di dollaro neozelandese
e short di dollaro australiano
di medio termine, eventuali
ingressi in vendita nel range compreso tra 1,2930 e
1,3030 avrebbero stop posizionato a 1,3190 e primo
target a 1,2535. Il secondo
obiettivo della strategia è invece posto a 1,2130.
F
Spread e commissioni
dimezzati su CFD e Forex
Abbiamo dimezzato le commissioni
sui principali mercati azionari
e ridotto gli spread su valute, indici
e materie prime
Scopri le nuove commissioni e spread:
STRUMENTI
Prima
Ora
Riduzione
Gold
0,6
0,3
50%
GERMAN 30
2,0
0,7
65%
US 30
5,0
0,7
86%
EURUSD
2,0
0,7
65%
USDJPY
2,0
0,7
65%
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REAL ESTATE | MERCATO IMMOBILIARE
IDEE DI INVESTIMENTO
Comprare casa nei BRIC?
Meglio la carta del mattone!
Investire in strumenti finanziari con sottostanti attività immobiliari è molto più semplice
rispetto all’acquisto diretto, che si scontra con molti ostacoli. Unica eccezione: il Brasile
DI
90
I
LORENZO RAFFO
l mondo va dove ci sono i soldi. È
questo un modo semplicistico per affermare un concetto molto più complesso: il buon investitore deve ave
che avverranno sui mercati. Dato che
oggi molta ricchezza si sta spostando verso i cosiddetti BRIC (Brasile –
India – Russia – Cina), in tutti i campi – compreso l’immobiliare – c’è
da domandarsi se non sia opportuno
comprare case in quei Paesi.
Le possibilità sono tre:
´ „##
acquistando direttamente immobili
come cittadini stranieri, senza residenza in loco.
´4
4lità di persona che ci vuole vivere
come “espatriato”, per vari motivi
(lavoro, studio, ecc).
´+
a loro volta hanno come sottostanti
delle partecipazioni in gruppi immobiliari o anche direttamente in immobili nell’area BRIC; il secondo caso
riguarda però prodotti non commercializzati in Italia.
Anticipiamo, per chiarezza, quanto
sono realistiche le tre alternative. La
prima lo è davvero poco, salvo nel
caso del Brasile, dove fra l’altro gli
italiani sono presenti da molto tempo con acquisti immobiliari. La seconda è quasi ovunque possibile –
almeno sulla carta – ma trova non
pochi ostacoli in alcuni Paesi. La
#
-
MERCATO IMMOBILIARE | REAL
Brasile, Rio de Janeiro
mente quella più interessante per un
investitore italiano.
Sentiamo intanto cosa consigliano
i grandi gestori immobiliari, quelli con patrimoni da centinaia di milioni di euro. Recentemente riuniti a un incontro sul tema, tenutosi a
Londra, hanno dichiarato quasi unanimemente questi principi di base.
Il primo è che oggi la strada giusta
è di muoversi verso i Paesi dove la
classe media sta affermandosi e arricchendosi: in ordine d’importanza – nell’ambito dei BRIC – si tratta
di Cina e Brasile in primo luogo e, a
una certa distanza, di Russia e India.
Il secondo è di acquisire solo appartamenti di lusso e negozi ben collocati commercialmente (meglio se in
grandi shopping center), trascurando
del tutto ville, case di standard medio e immobili industriali. Terzo elemento è di trovare un partner o un socio locale, che si occupi degli aspetti
burocratici. Ottimi consigli, ma che
valgono naturalmente per i grandi
investitori, mentre l’italiano medio
non ha nessuna possibilità di inserirsi in business così stratosferici. Il
vero problema – a detta di chi vive
la realtà immobiliare emergente – è
infatti che, oltre a norme restrittive,
bisogna spesso combattere con corruzione e burocrazia. Il numero uno
Londra dichiara a F, chiedendo l’anonimato: “In India la burocrazia è
semplicemente inaudita e chi viene
dall’estero incontra solo porte chiuse, perché c’è molto disprezzo nei
confronti dello straniero che compra
immobili, pur se investitore istituzionale. Abbiamo cercato varie volte di contrastare questa burocrazia,
ma non siano andati da nessuna parY66
di un partner locale, con il quale ci
troviamo bene”. Eppure l’opinione
generale è che le redditività immobiliari in questi Paesi sono impressionanti, dell’ordine anche di decine di
punti in percentuale ogni anno. E il
giudizio globale uscito dall’incontro
è unanime: attualmente non c’è posto migliore al mondo per comprare case del Brasile. Dove i prezzi risultano ancora competitivi, la qualità
delle costruzioni migliora e il mercato è molto vivace, con una propensio
#
di stranieri. Il che non avviene invece in Cina e India; laggiù l’orgoglio
6#te superabile. Abbiamo già accennato anche alla corruzione. È un altro
dei pericoli che chi vuole comprare
si trova ad affrontare. Soprattutto in
Russia – non è una novità – ma anche
in Cina e India, sebbene mascherata
abilmente. Un intermediario svizzero è molto sincero su questo tema:
“Non mi scandalizzo a pagare il 10
o il 15% sotto banco, perché lo stesso
avviene in Italia, in termini di nero.
Per me è la stessa cosa, con una diffe-
ESTATE
renza: il livello dei prezzi è inferiore
a San Pietroburgo o a Sochi, sul Mar
Nero, dove si svolgeranno le Olimpiadi Invernali del 2014, rispetto a
Milano o Cortina. Di richieste ce ne
in transazioni vere e provengono soprattutto da società con sede in Gran
Bretagna o qui in Svizzera, probabilmente di proprietà di russi desiderosi di acquistare in incognito immobili
da mettere a reddito. La stessa cosa
avviene spesso per chi compra a Lugano: anche in questo caso è denaro
in nero, abilmente camuffato. È meglio quindi non pensare che la Russia sia l’inferno della corruzione; certo c’è, ma va gestita come si gestisce
+K38
di così non si potrebbe!
Alcuni investitori, bruciati da cattive esperienze a Dubai o in Egitto,
sono assolutamente contrari a ripe-
La strada giusta
è muoversi verso
i Paesi dove
la classe media
sta affermandosi
e arricchendosi
tere esperienze simili in Cina o in
Russia, ma guardano con grande in
da primarie banche europee, basati sulle aziende immobiliari quotate
nei vari mercati locali. La vera strada da seguire è questa. Non è escluso che nei prossimi anni si assista
6 #
ed ETF strutturati intorno ai mattoni
non solo dei BRIC, ma anche di Vietnam, Indonesia, Turchia e di alcune
aree dell’Africa. È#
ziario che si annunciano rendimenti molto interessanti, perché spesso
si tratta di prodotti espressi nelle valute locali, oggi ancora sottovalutate
+ tiva, quindi, per una volta la carta
batte il mattone.
91
REAL ESTATE | MERCATO IMMOBILIARE
Cina, Hong Kong
cantieri nei pressi del
4
CINA
LO STATO RESTA IL “PADRONE”
Difficoltà: RILEVANTI
In fatto di ricchi
ormai l’Asia
batte l’Europa
Redditività: BUONA
Fino a non molto tempo fa la proprietà
privata non era ammessa e ciò ha ancora oggi effetti – sebbene in via di attenuazione – sul mercato immobiliare,
pur largamente liberalizzato. Certo, le
#3
Shanghai, dove la politica del Governo centrale di favorire gli investimenti
stranieri trova terreno fertile. Attenzione però: l’immobile non diventa di proprietà assoluta di chi compra, ma si ha
un diritto all’uso per 70 anni, nel caso
di un’abitazione. Alla scadenza lo Stato può richiedere indietro il bene, riconoscendo un compenso, che non è tuttavia obbligatorio. Anche durante i 70
anni lo Stato ha la possibilità di eser
`
mai avvenuto. Sostanzialmente soltanto chi possa dimostrare di avere necessità di residenza per un certo periodo in
territorio cinese (esibendo un contratto
di lavoro, un permesso di lavoro o un
so universitario) ha l’accesso all’acquisto di un immobile, mentre chi è
straniero e intende effettuare un puro
investimento, per svolgere un’attività
92
3,3 contro 3,1milioni: sul
fronte dei ricchi, cioè dei
possessori di patrimoni da
almeno 1 milione di dollari,
gli asiatici sono ora più
numerosi degli europei.
Ma il fatto importante è
che crescono soprattutto
le quote delle donne e
dei giovani, le due fasce
maggiormente propense a
fare investimenti immobiliari
di un certo peso. La parte
femminile è aumentata
dal 24 al 27% nel periodo
compreso fra il 2008 e il
2011, mentre quella delle
persone con età inferiore
ai 40 anni incide per il 17%,
con un balzo del 30% nello
stesso periodo. I Paesi
emergenti volano in questa
_`jj{
[
+
`j{
|
>+`}{
in India. Di chi si tratta?
Soprattutto di piccoli e medi
imprenditori nei più diversi
settori merceologici.
di lucro, ha un’unica possibilità: creare una società apposita e poi presentare
domanda di una licenza commerciale,
# #†
to di liquidità che normalmente si aggira su un milione di yuan (oltre 100.000
euro). Inevitabile l’utilizzo di un legale specializzato in campo immobiliare
e di un’agenzia di intermediazione, cui
spetta il ruolo di collegamento fra chi
vende e chi compra. In tutto questo lo
Stato non interviene, ma la procedura
#
posto al trasferimento delle proprie4
fra le parti. Davvero complesso! Per
un italiano forse no, grazie alle nostre
capacità di muoverci nella burocrazia,
ma per un inglese o un tedesco tutto
ciò appare impossibile. Occorre tuttavia riconoscere che chi acquista in Cina
è sempre motivato, per mille ragioni, e
accetta i rischi di affrontare un percorso
#$#
il rapporto con l’agenzia di intermediazione, che non fa quasi mai gli interessi
né di chi cede né di chi compra, ma cerca solo di massimizzare i suoi proventi. Occorre poi spesso istruire la pratica
di un mutuo, rilasciato da grandi banche, dove i muri di gomma sono numerosi e non facili da rimuovere. Diversa la situazione a Canton e Hong
Kong; qui la proprietà totale è ammessa e il sistema garantisce regole
quasi di tipo occidentale. La redditività? Coloro che – soprattutto fra i
residenti esteri – hanno avviato attività legate in qualche modo alla gestione di muri parlano di rendimenti interessanti, anche se da qualche
anno circola con insistenza la voce
di una bolla immobiliare che starebbe per esplodere, travolgendo l’intero comparto. Il Governo di Pechino
ha saputo gestire con abilità il boom
della costruzione di milioni di nuove
case, specialmente nelle grandi cit†
si sente. Probabilmente però la bolla
non scoppierà mai. La politica centrale è infatti molto vigile, poiché la
classe media, in continua crescita, di
questo boom immobiliare è la maggiore protagonista.
MERCATO IMMOBILIARE | REAL
ESTATE
Investire con ETF e certificati
Troppo complesso comprare una casa in Cina, in India,
in Russia o in Brasile? Siamo d’accordo con voi, ma così
facendo si perde forse l’occasione di un affare sul medio
e sul lungo termine. C’è un’alternativa: acquistare prodotti
;
ultimi tempi ne sono stati proposti molti di nuovi, che non
;
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ETF Ishares Ftse Epra/Nareit Asia Property
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trust del mercato asiatico (soprattutto di Hong Kong e
dell’Australia), con dividendi annuali superiori al 2%. È un
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il crollo del 2009 ha ripreso a salire regolarmente, con
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+
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INDIA
LA BUROCRAZIA È REGINA
Difficoltà: MOLTO RILEVANTI
Redditività: MEDIA
Una faticaccia: acquistare casa in India è tutt’altro che facile, non solo per
restrizioni normative (fatte valere con
forza) ma anche per la necessità di superare molti scogli di natura burocratica. Il problema è che la proprietà
India, Calangute
città nella regione occidentale Goa
ETF Lyxor Msci Asia Exjpn Real Estate
Più esposto alla Cina, copre anche questo il mercato delle
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K;È più volatile, ma essendo quotato
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molto elevate.
dell’immobile e quella del terreno, su
cui esso è costruito sono separate. Il
suolo in India non può essere detenuto
da uno straniero e così si devono trovare scappatoie per possederlo in maniera
indiretta. L’espediente più diffuso è rintracciare un cittadino locale che acquisti a suo nome la terra, su cui poi si può
costruire la casa. Ciò comporta molti
rischi e vari intermediari raccontano di
truffe commesse ai danni degli stranieri innamorati del Paese e decisi a farsi
un’abitazione in una delle sue tante me-
ravigliose località. Meglio evitarlo! Le
altre due soluzioni, queste ammesse,
sono di avere il riconoscimento di “residente” (per almeno sei mesi l’anno) o
di essere sposati con una persona indiana. Soprattutto gli inglesi hanno trovato una soluzione alternativa: creare una
società a responsabilità limitata (Ltd),
che non richiede la presenza di un socio locale. Sui tempi ciascuno dice la
sua: c’è chi parla di poche settimane e
chi di molti mesi, ma evidentemente il
tutto dipende dalla zona in cui si inten
‚
disporre di un capitale minimo e della
consulenza di un legale, con il vantaggio che quasi tutti parlano l’inglese, al
contrario di quanto avviene in Cina. La
burocrazia è regina in India. Può, per
esempio, succedere che l’apertura di
6
sostenendo che è riservato solo a chi ha
la cittadinanza. In realtà ciò non è vero
e l’ostacolo può essere superato con
pazienti visite al funzionario che deve
decidere. Vale la pensa affrontare così
tanti intralci? I prezzi delle case nelle
grandi città sono ormai molto elevati,
con una qualità media decisamente inferiore. È
#
rendo all’impazzata, soprattutto per gli
stranieri, sempre più numerosi, e obbligati a sottostare ai diktat locali. Meglio quindi – se proprio si vuole investire in India, superando i tanti intoppi
93
REAL ESTATE | MERCATO IMMOBILIARE
– realizzare l’acquisto nelle aree dove
#tare poi a qualche americano o europeo, che sarà eternamente riconoscente
per avergli offerto la casa. Nelle località turistiche le occasioni invece non
mancano, con la precauzione di veri
4
zioni. Nel rinomato Stato di Goa, per
esempio, un appartamento di 120 metri
quadri in un condominio nuovo viene
proposto a 120.000 euro e una villetta a
145.000 euro; spesso però gli immobili
sono costruiti in zone dai pessimi collegamenti stradali e si adattano quindi
solo a chi decide di trasferirsi per sempre sulle spiagge di quella parte dell’In+
66\
come in Italia il nero è un’abitudine assai diffusa in campo immobiliare, con
#
niero. Che fra l’altro deve dichiarare i
capitali in entrata, con possibili controlli sul loro utilizzo. Insomma comprare casa in India è davvero tortuoso.
RUSSIA
PREZZI ALLE STELLE
Difficoltà: MEDIE
Redditività: BUONA
Se in Cina e in India bisogna prepararsi a combattere la burocrazia, in Russia c’è da sopportare prezzi alle stelle e
talvolta la corruzione. Comprare casa è
possibile per gli stranieri, secondo una
norma del 2001, e non sono pochi gli
italiani che ci sono riusciti. Certamente
#
le, possibile solo per colui che risieda
almeno 183 giorni ogni anno nel Paese.
Il visto “business” non basta, perché ha
un limite massimo di 180 giorni! Quindi bisogna trovare una soluzione per restare i 183 giorni richiesti, sempre che il
#
quirente. Il matrimonio con un cittadino locale è spesso il motivo che porta
a reperire un’abitazione nel Paese, ma
6ma, perché occorre comunque trascorrere più di metà dell’anno in Russia.
3
Y #
/
Sostanzialmente per pagare meno tas-
94
se in caso di vendita dell’immobile. La
proprietà di terreni è stata pure liberalizzata nel 2001, ma non dappertutto.
In alcune grandi aree urbane le amministrazioni locali tendono ancora a non
#
6
sebbene a Mosca la limitazione sia stata abolita nel 2006. La trattativa di acquisto di una casa spesso richiede tempi piuttosto lunghi, per la necessità di
fornire molti documenti e la transazio
#
una banca, che riceve la liquidità della
6mento della sua conclusione. L’agenzia di intermediazione pretende solitamente una commissione variante dal 2
al 5% del valore dell’immobile; poi c’è
l’avvocato – che deve seguire l’acquirente durante tutte le fasi – al quale va
{><‡‘
registro, al massimo dell’1%.
Nel 2011 i prezzi sono calati vistosa _ 3
6
15%. È una leggera correzione rispetto al boom durato dal 2000 al 2007,
con valori di mercato cresciuti di oltre il 400% per le nuove costruzioni e
del 350% per quelle di seconda mano,
purché in buono stato. Ne risentono
##6
rendimenti del periodo boom (anche
Ma in Brasile
le case mancano
Impressionante la quota
giovanile all’interno della
popolazione brasiliana: solo
quella fra i 25 e i 39 anni
incide per il 25%, ma a esse
occorre aggiungere i ventenni,
assai attivi nel mondo del
lavoro. Sono soprattutto loro
ad acquistare nuove case,
grazie a un potere economico
in crescita, assieme al ceto
medio che ormai rappresenta
la classe dominante (52%
del totale). Il merito di tutto
questo dipende dalla scelta
politica di aver continuamente
aumentato il salario minimo
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…
$
`{
nel 2012). In un simile quadro
si stima che la mancanza di
abitazioni raggiunga il livello
dei 5,3 milioni di unità, con un
forte aumento della domanda.
Di qui le prospettive di un
boom entro il 2020.
MERCATO IMMOBILIARE | REAL
Russia, San Pietroburgo,
canale Griboedova che attraversa la città
ro all’insù in Russia, con un possibile trasferimento di ricchezza verso le
città emergenti situate oltre la catena
$
#tà a reperire il buon affare sono mag
+
ruzione. Certamente c’è, ma tocca
relativamente poco le compravendite immobiliari fra privati, consigliate all’acquirente occidentale. È invece inopportuno comprare sulla carta,
cioè costruzioni ancora da realizzare,
specialmente se realizzate da grandi
gruppi immobiliari, dietro cui talvolta si nascondono interessi poco chiari.
BRASILE
TUTTO È FACILE
Difficoltà: MINIME
Redditività: BUONA
15-20% l’anno) appartengono al passato. Mosca resta tuttavia una delle
città più care d’Europa in termini immobiliari, mentre San Pietroburgo si
attesta a un livello inferiore, con nuo #
no, in termini anche di rapporto qualità/prezzo. È adesso il momento per
investire? Forse sì, ma tutto dipende
dall’andamento dei prezzi delle materie prime. Nel caso esplodessero, per
to i valori immobiliari ripartirebbe-
Brasile, Salvador Bahia
la più grande città della costa nord orientale
Rio de Janeiro, Bahia e Maceiò: sono
tre località brasiliane dove l’acquisto
di immobili da parte degli italiani è
## #
l’investimento era puramente destinato all’utilizzo come seconda casa,
ora il trend è molto più speculativo,
perché le prospettive di crescita del
settore sono davvero rilevanti. Innanzi tutto, in Brasile, non ci sono restrizioni di alcun genere all’acquisto da
parte di stranieri; anzi c’è una politica di fondo del Governo di Brasilia
di favorire l’accesso ai capitali esteri. Rispetto agli altri Paesi BRIC, qui
tutto è nel complesso semplice e i
prezzi ancora competitivi, sebbene
si siano registrati problemi di qualità delle costruzioni, che solo adesso
re. Dal punto di vista burocratico l’unico vincolo consiste nell’ottenere il
nessun problema. Più complessa la
scelta dell’immobile, perché l’offerta è enorme e i prezzi assai differenti. Inevitabilmente bisogna rivolgersi
a un’agenzia di intermediazione, facendo attenzione a chi si ricorre: il
“pollo” straniero spesso viene ben
cucinato! Molti europei hanno preferito comprare un terreno e poi farvi
costruire una villa, con risultati non
ESTATE
sempre soddisfacenti. In particolare
occorre considerare gli aspetti della sicurezza, rilevanti in molte zone
del Paese. Se si acquista da un privato una casa già costruita occorre
volgendosi al “Cartario cadestre de
imoveis”, il nostro catasto, dove i riscontri vanno eseguiti con attenzione, utilizzando anche la consulenza
di qualche professionista. Un con ## rassomiglianza fra la lingua italiana
e quella portoghese: spesso porta a
clamorosi errori su temi così delicati.
Gli accertamenti devono riguardare
de, eventuali dispute ereditarie e possibili rivendicazioni da parte di terzi.
Richiedono tempo, ma è opportuno
eseguirle con attenzione, perché più
volte le transazioni immobiliari hanno dato adito a complesse vertenze
giudiziarie. La facilità di acquisto ha
portato spesso gli europei a effettuare
investimenti poco razionali, all’insegna del “tanto costa poco”. La distanza del Brasile si dimostra invece un
ostacolo non trascurabile, con l’immobile che si deteriora, i costi che
aumentano e l’insoddisfazione che
cresce. Meglio quindi ragionare attentamente sull’investimento che si
realizza, ancor più oggi che i prezzi
sono aumentati. In alcuni quartieri di
città come Fortaleza e Recife la percentuale di costruzioni non regolarizzate è ancora elevato e la possibilità
di investire 100.000 euro in una casa
che in realtà vale poco esiste, sebbene stia riducendosi. A Rio de Janeiro le nuove realizzazioni abbondano,
in previsione delle Olimpiadi, ma le
prospettive di rivalutazioni riguardano le aree prospicienti i grandi nuovi progetti culturali della città, quali il “Museu da Imagem e do Som”
(Museo dell’Immagine e del Suono) di Copacabana e il “Museu do
Amanhã” (Museo del Domani), che
sarà il nuovo simbolo architettonico di Rio. A San Paolo stanno invece iniziando operazioni di ristrutturazione di vecchi quartieri fatiscenti.
Saranno un business?
F
95
MACROECONOMIA
L’importanza degli asset intangibili
Sono i veri pilastri su cui si regge l’economia di un Paese, fattori fondamentali nei quali investire.
Le variabili finanziarie e monetarie contano molto meno di quanto la gente è portata a credere
A CURA DI
MARCO BERTON
Questo mese parliamo di...
Macroeconomia con Amartya78
A
martya78 buongiorno.
Puoi spiegare ai lettori
i motivi del tuo interesse per la macroeconomia?
Ciao a tutti. La macroeconomia è da sempre una mia
passione. Cercando nella rete suggerimenti sulla validazione dei modelli predittivi (argomenti tipo Back
e Forward testing) mi sono imbattuto sul Forum di Finanzaonline.
com. Era il lontano 2008 e da allora ho cominciato a frequentare
assiduamente la sezione dedicata
a tali argomenti visto che ci scrivono persone molto competenti. Credo che, al di là di quello che viene
scritto, l’importante sia argomentare le proprie idee senza alcun preconcetto ideologico e basarsi su
dati oggettivi.
Parliamo dell’economia Usa: come
giudichi le mosse adottate dalla Federal Reserve?
Una delle singolarità più interessanti osservate a livello macroeconomico negli ultimi tre anni è che
ai Quantitative Easing (manovre di
alleggerimento quantitativo) effettuati dalla Fed non è seguita nessuna conseguenza prevista dalla
96
CARTA D’IDENTITA’
teoria classica: mi riferisco a un sensibile increNickname: amartya78
K
$
Sottonick: member
un indebolimento del dollaro per effetto della nuoData di registrazione:
Totali messaggi:
settembre 2008
3.182
va offerta di moneta.
Mi sono chiesto i motivi
Caratteristiche:
appassionato di macroeconomia ed econometria
per cui non si è assistito a nulla di tutto ciò, e la
spiegazione che mi sono
dato, sebbene non lineare è a mio avviso quella più proba- >
K
bile. A livello economico le variabi- solo da rimanere stupefatti. In par ticolare gli Usa si stanno affermanmolto meno di quanto la gente è do in tutte le attività il cui business
spesso portata a credere, mentre model è tale da consentire un elegli “intangible assets” sono i veri pi- vato tasso di ritorno sul fatturato. Il
lastri su cui si regge l’economia di fatto quindi che i QE effettuati dalun Paese e su cui gli investitori de- la Fed non abbiano prodotto effetti
cidono di puntare. Un Paese che negativi sta nell’assunto che più il
riesce ad esprimere elevati livelli di ^+
>
conoscenza e riesce a concretiz- aziende che operano a livello monzarli in beni e servizi avanzati cer- ; ^ tamente gode di molte meno re- Paese dispone di tecnologie in mo
nopolio che agiscono su mercati
Paesi che quei livelli di conoscen- globali più la sua quantità di moneta disponibile è elevata.
za non riescono a valorizzare.
Come ho scritto l’anno scorso su In altre parole, per quanto la Fed
un mio Thread nel Forum di ma- croeconomia, il punto di partenza sarà sempre un compratore esteè sempre la microeconomia la cui ro di ultima istanza che eviterà un
; eccessivo deprezzamento delSe si guarda al tasso di crescita dei la propria moneta nei confronti di
Il meglio del Forum
un sistema talmente competitivo.
Per questo la debolezza della moneta (leggi il dollaro Usa) diventa
una vera e propria “Killer Application”.
Trovi analogie tra la Fed e le manovre
LTRO di Draghi?
Draghi si sta rivelando un presidente Bce all’altezza. Ma il pro bensì economico. Vorrei far notare come negli ultimi 30 anni l’intera Europa non sia riuscita a creare
neppure una multinazionale paragonabile a quelle create negli Usa
in scia al boom della New Economy. L’unico settore in cui eravamo leader indiscussi sino al 2007,
cioè quello delle reti mobili, è ormai
appannaggio delle multinazionali americane. Chiedersi il perché è
oltre un dovere storico anche una
necessità. A mio avviso l’Europa
soffre di un eccesso di burocrazia
che ne frena il potenziale umano
di livello eccelso, che spesso preferisce emigrare. La perdita di capitale umano in favore degli Usa è
uno dei motivi di maggior criticità
dell’economia europea. Dobbiamo capire che se vogliamo crea
+mo consentire a questa risorsa di
esprimere le proprie potenzialità
attraverso l’iniziativa privata, ma
dubito fortemente che ciò possa
avvenire in un’Europa che presenta innumerevoli livelli di intermediazione statale e quindi un’enorme dissipazione delle risorse. Se
tale struttura burocratica poteva,
prima, essere sopportata dal sistema privato, oggi, l’irrompere
Qual è il tuo giudizio sulla politica
economica di Mario Monti?
Se devo essere sincero mi ha deluso, e non poco. Proprio lui dovrebbe sapere meglio di altri che
l’Italia è in stagnazione da oltre
€ƒ K# vra economica doveva nascere
sul lato dei tagli alla spesa pubblica e non certamente sul lato delle entrate. L’Italia vanta una delle
produttività più basse dell’Eurozo“La perdita
na e, per quanto detto prima, non
di capitale umano
possiamo che attenderci ancora
lunghi anni di stagnazione/bassa
in favore degli Usa
crescita o addirittura recessione.
è uno dei motivi
Sono passati già quattro mesi dal
di maggior criticità
suo insediamento ma non ho andell’economia
cora visto interventi strutturali per
europea”
la crescita, nè francamente è credibile che l’eventuale abolizione o
K ~ delle economie dei Paesi emer- solo invertire questo trend.
genti ha messo in crisi tale mo- Penso che l’Italia disponga di imdello che per funzionare si avvale portanti risorse su cui puntare per
K
; una crescita sostenibile a cominPertanto in tempi di globalizzazio- ciare dal suo capitale umano, ma
ne i livelli impositivi di un Paese ritengo sia necessario investire
non possono che convergere ver- molto sugli “intangible assets” che
so i livelli che si trovano nei Paesi in ultima analisi sono i fattori foncon produttività analoghe. Quin- #
¬ di tanto maggiore è la produttività tale umano, che tutto il mondo ci
che un sistema Paese può espri- invidia e ci sottrae, possa dare un
mere tanto più elevata può esse- contributo sostanziale e qualitativo
K
;
alla crescita del nostro Paese. F
18-03-2012
Amartya78
nel 2010 alla soglia ormai critica di appena 709 mld di euro. Questo nel 2010, sto cercando i dati del 2011.
Data registrazione: Set 2008
Messaggi: 3,182
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Il fatto poi che si menta sapendo di mentire in tutti i media, non lo dico io, basta leggersi l’articolo di Alessandro
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