Respirazione e Rilassamento
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Respirazione e Rilassamento
RESPIRAZIONE E RILASSAMENTO La respirazione è un automatismo vitale, di tipo ritmico che accompagna la vita umana in stretta correlazione con la funzione cardiaca. A differenza di quest’ultima può essere controlla ed educata tramite interventi diretti. Il controllo respiratorio è strettamente associato alla percezione di se e la sua educazione necessita del concorso totale nell’attenzione. L’intervento nella respirazione deve sempre essere associato ad un lavoro di sblocco delle tensioni muscolari nei vari punti del corpo, il rilassamento muscolare è sempre associato alla presa di coscienza nell’atto respiratorio. Le tecniche di rilassamento agevolano la conoscenza e le percezioni del proprio corpo. 1. 2. 3. 4. 5. 6. EDUCAZIONE RESPIRATORIA Percezione: Sentire i due tempi della respirazione Associare le fasi respiratorie ai movimenti del torace e dell’addome Respirazione facile e regolare negli esercizi blandi Movimenti di chiusura che facilitano l’espirazione, movimenti di apertura che facilitano l’inspirazione Respirazione toracica, addominale,spostamenti dell’aria dal torace all’addome Ricerca nello sforzo minimo, distensione e rilassamento muscolare. ASSOCIAZIONE DEGLI ATTI RESPIRATORI AD UN MOVIMENTO 1-Controllo espiratorio,uso di più fasi espiratorie sincronizzate; sforzi supportati dall’apnea o dall’espirazione ;inspirazione intermedie ed espirazioni intermedie intervallate da attimi di apnea. Posizione di lavoro 1. DECUBITO SUPINO –DECUBITO LATERALE Associazione della respirazione al senso di appoggio al suolo mobilizzazione del rachide 2. STAZIONE SEDUTA- GINOCCHIO- QUADRUPEDICA Facilizzazione nella percezione del rachide, associazione nella respirazione alla mobilità rachidea. 3.STAZIONE ERETTA Stiramento vertebrale tramite l’azione respiratoria Frome ludiche: I giochi di espirazione e inspirazione IL CONTROLLO RESPIRATOIO Esprime una serie di capacità che possono essere apprese grazie ad una educazione specifica tendente ai seguenti obbiettivi: 1.PERCEZIONE DELLA RESPIRAZIONE:Inspirazione-espirazione uso delle vie aeree (alternanza naso bocca) 2.CONTROLLO DELLA RESPIRAZIONE TORACICA ED ADDOMINALE A)Sensibilità toracica (espansione) B)Sensibilità addominale (espansione-pressione) C)Inspirazione-espirazione forzata 3.CONTROLLO DELLO STATO DI APNEA 4.ASSOCIAZIONE DEGLI ATTI RESPIRATORI AD UN GESTO MOTORIO Questi obbiettivi sono raggiungibili attraverso esercitazioni tendenti al miglioramento e al mantenimento nella funzionalità respiratoria soggettive massime e, nel contempo, tendenti all’allontanare il tempo di insorgenze, dei disturbi senili (enfisema,COMPLIANCE,espansione nell’elasticità dei tessuti polmonari) La presa di coscienza respiratoria viene agevolata nello stato di rilassamento,dalla rimozione delle tensioni muscolari parassite che tendono con le loro presenze ad impedire una meccanica profonda e completa. Il lavoro EDUCATIVO DEVE ESSERE PROGRESSIVO, non serve correre verso l’esercizi complessi se l’allievo non mostra di percepire quelli più semplici. I primi controlli respiratori devono essere molto delicati o lunghi senza alcun sforzo,nel massimo rilassamento, solo cosi i riesce ad evitare la presenza di tensioni parassitarie che limiterebbero le percezioni. Solo successivamente sarà possibile passare ad un controllo respiratorio forzato, contraddistinte le inspirazioni e espirazioni lente prolungate e forzate e dal controllo nello stato di apnea. Il controllo respiratorio dovrà essere trasferito, col tempo, nelle attività dinamiche. In esse è particolarmente importante la padronanza dell’atto espiratorio e dell’apnea. La corretta respirazione durante l’esecuzione di un gesto motorio permette di controllare l’affanno, rallentare l’insorgere della fatica, ottenere il senso di fatica. La prima stazione di lavoro deve essere il decubito perché facilita la presa di coscienza dei movimenti, nel torace e nell’addome durante gli atti respiratori, successivamente la respirazione deve essere trasferita anche alle altre posizione del solido umano. DA “L’EDUZAIONE FISICA” ED. PICCIN LATERALITA’ Il processo di lateralizzazione assume una grande importanza per la corretta organizzazione dello schema corporeo, rappresenta un requisito indispensabile per l’evoluzione delle attività motorie semplici ed incide sullo sviluppo delle capacità coordinative in particolare sulle funzioni spazio temporali. Influisce sulle abilità scolastiche strumentali quali la lettura e scrittura. La lateralità permette: 1.Corrette percezioni del corpo 2.Corretto orientamento del corpo 3.Corretto sviluppo dell’equilibrio dinamico e di volo (compreso il saltare) 4.Corretto sviluppo nel lancio e nelle capacità di mira Le sua affermazione, sviluppo e completamento avvengono proprio all’interno dell’organizzazione nello schema corporeo nell’età compresa tra i 5 e 12 anni. La lateralità deriva dalla dominanza emisferica.che si esprime nella prevalenza funzionale di un emisfero cerebrale sull’altro ( chi usa abilmente la mano destra, l’emisfero dominante sarà il sinistro e viceversa per chi è più abile con la mano sinistra). EMISFERO DOMINANTE Sede dell’iniziativa motorie Sede della funzione verbale CORPO CALLOSO Sede dell’elaborazione percettiva Sede del pensiero analitico e logico HA L’INIZIATIVA DELLO SCHEMA CORPOREO EMISFERO COMPLEMENTARE sede delle funzioni speciali sede del pensiero sede dell’attività artistiche Devono comunicare in ogni istante ATTIVITA COORDINATE DEI DUE EMISFERI Fissa l’immagine speciale nelle situazioni vissute Nell’atto della nascita avviene una predisposizione neurologica al predominio di una parte del corpo sull’altra. La maturazione della lateralità avviene a partire dagli arti superiori e segmento dopo segmento,si propaga su tutto il corpo sino agli arti inferiori e al piede. Per gli arti superiori afferma la funzione di mano dominante e mano non dominante. Per gli arti inferiori si afferma la funzione di appoggio-spinta, o lancio attacco. Per il busto si afferma la funzione equilibratrice sulla situazione di lancio, salto e l’equilibrio di volo. “se la lateralità asseconda la naturale dominanza nell’individuo, si distribuiscono in modo corretto le giuste funzioni dominanti e non dominanti nei due emisferi. Tale situazione consente naturale orientamento del corpo durante le attività motorie (LE BOULCH) SVILUPPO E LATERALITA’ 10 mesi: Si stabilisce la dominanza della mano 4-5 anni: Il rinforzo della dominante consente una netta padronanza manuale. A quest’età inizia il processo che porterà il bambino dalle dominanze alla lateralizzazione. 7-8 anni: Si afferma la lateralità, migliore l’indipendenza delle braccia rispetto al tronco; evidenzia una maggiore precisione nella definizione delle funzioni di appoggio-spinta e attacco-slancio negli arti inferiori, anche il saltello monopodelico appare di facile esecuzione. La coordinazione occhio-mano riesce a garantire direzione nel lancio. 9-11 anni: completo controllo della lateralità, le funzioni dominanti-non dominanti sono ben distribuite nelle 2 metà del corpo. La completa acquisizione degli equilibri, tra i vari segmenti del corpo, permette una solida base per l’evoluzione dei salti,dei lanci e dell’equilibrio di volo. NEGLI INDIVIDUI DESTRI Arto inferiore destro azione di attacco slancio 1-Affronta per primo l’ostacolo 2-Esegue il primo passo di virata dopo un cambio di fronte (piede di uscita) 3-Viene slanciato per colpire una palla. 4-Compie il primo passo in una partenza 5-Equilibra la retroazione del tronco nei lanci eseguiti in attitudine di volo 6-Viene traslato in avanti durante un lancio in appoggio ARTO INFERIORE SINISTRO (NON DOMINANTE, SVOLGE LA FUNZIONE DI APPOGGIO SPINTA ) 1-Arto di spinta nei salti e nelle partenze da fermo 2-Arto che funge da perno appoggio nelle virate e nei cambi di fronte (piede perno) 3-Arto che sostiene l’azione di lancio durante il movimento dell’arto superiore dominante 4-Sostiene l’azione del calciare eseguita dal piede dominante ARTO SUPERIORE DESTRO DOMINANTE 1-Ad esso appartiene la mano che lancia,tira,palleggia,ecc 2-la mano guida la ricezione di oggetti di piccola dimensione 3-Arto principale nell’azione manipolativa o di controllo della palla ARTO SUPERIORE SINISTRO NON DOMINANTE 1-Difende e protegge l’azione della mano dominate 2-Equilibra,insieme all’arto inferiore dominante,l’azione di torsione del busto nella coordinazione di lancio in attitudine di volo 3-Svolge azione equilibratrice nelle fasi di volo in genere.Asseconda l’azione della mano dominante nella ricezione, cerca l’appoggio nelle situazioni di caduta combinate ad esecuzioni tecniche nella mano dominante N.B.POTREMMO AVERE 1-Destri integrali ben lateralizzati 2-Mancini integrali ben lateralizzati 3-Soggetti con predominanza incerta: A-Destra con ritardo di lateralità B-mancini per certe attività,destri per altre C-Mancini contrastanti che scrivono con la destra La presenza delle categorie di lateralizzazione è indice del fatto che tale processo non si sviluppa in modo scontato. Solo per l’esistenza delle dominanze emisferiche, ma necessita di situazioni condizioni che lo rafforzano costantemente durante la sua organizzazione. “E’ necessario possedere un emisfero dominante ed un emisfero complementare, l’educazione deve aiutare il soggetto ad ottenere tale organizzazione perché l’evoluzione negli schemi motori, nell’orientamento nello schema corporeo, della lettura scrittura,esigono il predominio di un lato corporeo su un altro” DOMINANZA Bagaglio genetico di disuguaglianza nei due lati del corpo Differenza di localizzazione delle funzioni nei due emisferi cerebrali Un emisfero è dominante rispetto all’altro L’azione educativa deve consolidare la dominanza emisferica genetica Nei destri è dominante l’emisfero sinistro e viceversa In tal senso è necessario non controllare i mancini che vivono in un mondo codificato per destri L’emisfero dominante si occupa del controllo corporeo, l’emisfero non dominante del pensiero E’ necessario non ricercare l’ambidestrismo prima dell’affermazione della lateralità SI ORGANIZZA NELLA LATERALITA’ Evolve nella nascita conquistando tutto un emicorpo. Il processo di lateralizzazione inizia 4-5 anni, si sviluppa verso i 7,si conclude verso i 12. L’acquisizione della destra sinistra è importante per l’orientamento del corpo nella specie Quando il suo sviluppo si conclude vi è una differenziazione nei due emicorpi. Nell’emicorpo dominante i si stabiliscono le funzioni di slancio attacco Nell’emicorpo complementare si stabiliscono le funzioni di appoggio spinta e difesa. Queste maturazione è importante per l’equilibrio,i salti , lanci. Il processo riguarda anche la dominanza oculare. L’occhio dominante è più veloce a fissare gli oggetti. Da ciò deriva la capacità di scrittura e lettura.