Respirazione e Rilassamento

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Respirazione e Rilassamento
RESPIRAZIONE E RILASSAMENTO
La respirazione è un automatismo vitale, di tipo ritmico che accompagna la vita umana in stretta
correlazione con la funzione cardiaca. A differenza di quest’ultima può essere controlla ed educata
tramite interventi diretti. Il controllo respiratorio è strettamente associato alla percezione di se e la
sua educazione necessita del concorso totale nell’attenzione.
L’intervento nella respirazione deve sempre essere associato ad un lavoro di sblocco delle tensioni
muscolari nei vari punti del corpo, il rilassamento muscolare è sempre associato alla presa di
coscienza nell’atto respiratorio.
Le tecniche di rilassamento agevolano la conoscenza e le percezioni del proprio corpo.
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EDUCAZIONE RESPIRATORIA
Percezione:
Sentire i due tempi della respirazione
Associare le fasi respiratorie ai movimenti del torace e dell’addome
Respirazione facile e regolare negli esercizi blandi
Movimenti di chiusura che facilitano l’espirazione, movimenti di apertura che facilitano
l’inspirazione
Respirazione toracica, addominale,spostamenti dell’aria dal torace all’addome
Ricerca nello sforzo minimo, distensione e rilassamento muscolare.
ASSOCIAZIONE DEGLI ATTI RESPIRATORI AD UN MOVIMENTO
1-Controllo espiratorio,uso di più fasi espiratorie sincronizzate; sforzi supportati dall’apnea o
dall’espirazione ;inspirazione intermedie ed espirazioni intermedie intervallate da attimi di apnea.
Posizione di lavoro
1. DECUBITO SUPINO –DECUBITO LATERALE
Associazione della respirazione al senso di appoggio al suolo mobilizzazione del rachide
2. STAZIONE SEDUTA- GINOCCHIO- QUADRUPEDICA
Facilizzazione nella percezione del rachide, associazione nella respirazione alla mobilità
rachidea.
3.STAZIONE ERETTA
Stiramento vertebrale tramite l’azione respiratoria
Frome ludiche: I giochi di espirazione e inspirazione
IL CONTROLLO RESPIRATOIO
Esprime una serie di capacità che possono essere apprese grazie ad una educazione specifica
tendente ai seguenti obbiettivi:
1.PERCEZIONE DELLA RESPIRAZIONE:Inspirazione-espirazione uso delle vie aeree
(alternanza naso bocca)
2.CONTROLLO DELLA RESPIRAZIONE TORACICA ED ADDOMINALE
A)Sensibilità toracica (espansione)
B)Sensibilità addominale (espansione-pressione)
C)Inspirazione-espirazione forzata
3.CONTROLLO DELLO STATO DI APNEA
4.ASSOCIAZIONE DEGLI ATTI RESPIRATORI AD UN GESTO MOTORIO
Questi obbiettivi sono raggiungibili attraverso esercitazioni tendenti al miglioramento e al
mantenimento nella funzionalità respiratoria soggettive massime e, nel contempo, tendenti
all’allontanare il tempo di insorgenze, dei disturbi senili (enfisema,COMPLIANCE,espansione
nell’elasticità dei tessuti polmonari)
La presa di coscienza respiratoria viene agevolata nello stato di rilassamento,dalla rimozione delle
tensioni muscolari parassite che tendono con le loro presenze ad impedire una meccanica profonda
e completa.
Il lavoro EDUCATIVO DEVE ESSERE PROGRESSIVO, non serve correre verso l’esercizi
complessi se l’allievo non mostra di percepire quelli più semplici.
I primi controlli respiratori devono essere molto delicati o lunghi senza alcun sforzo,nel massimo
rilassamento, solo cosi i riesce ad evitare la presenza di tensioni parassitarie che limiterebbero le
percezioni. Solo successivamente sarà possibile passare ad un controllo respiratorio forzato,
contraddistinte le inspirazioni e espirazioni lente prolungate e forzate e dal controllo nello stato di
apnea. Il controllo respiratorio dovrà essere trasferito, col tempo, nelle attività dinamiche.
In esse è particolarmente importante la padronanza dell’atto espiratorio e dell’apnea.
La corretta respirazione durante l’esecuzione di un gesto motorio permette di controllare l’affanno,
rallentare l’insorgere della fatica, ottenere il senso di fatica.
La prima stazione di lavoro deve essere il decubito perché facilita la presa di coscienza dei
movimenti, nel torace e nell’addome durante gli atti respiratori, successivamente la respirazione
deve essere trasferita anche alle altre posizione del solido umano.
DA “L’EDUZAIONE FISICA” ED. PICCIN
LATERALITA’
Il processo di lateralizzazione assume una grande importanza per la corretta organizzazione dello
schema corporeo, rappresenta un requisito indispensabile per l’evoluzione delle attività motorie
semplici ed incide sullo sviluppo delle capacità coordinative in particolare sulle funzioni spazio
temporali.
Influisce sulle abilità scolastiche strumentali quali la lettura e scrittura.
La lateralità permette:
1.Corrette percezioni del corpo
2.Corretto orientamento del corpo
3.Corretto sviluppo dell’equilibrio dinamico e di volo (compreso il saltare)
4.Corretto sviluppo nel lancio e nelle capacità di mira
Le sua affermazione, sviluppo e completamento avvengono proprio all’interno dell’organizzazione
nello schema corporeo nell’età compresa tra i 5 e 12 anni. La lateralità deriva dalla dominanza
emisferica.che si esprime nella prevalenza funzionale di un emisfero cerebrale sull’altro ( chi usa
abilmente la mano destra, l’emisfero dominante sarà il sinistro e viceversa per chi è più abile con la
mano sinistra).
EMISFERO DOMINANTE
Sede dell’iniziativa motorie
Sede della funzione verbale
CORPO CALLOSO
Sede dell’elaborazione percettiva
Sede del pensiero analitico e logico
HA L’INIZIATIVA
DELLO SCHEMA
CORPOREO
EMISFERO COMPLEMENTARE
sede delle funzioni speciali
sede del pensiero
sede dell’attività artistiche
Devono comunicare in ogni
istante
ATTIVITA COORDINATE
DEI DUE EMISFERI
Fissa l’immagine speciale
nelle situazioni vissute
Nell’atto della nascita avviene una predisposizione neurologica al predominio di una parte del corpo
sull’altra.
La maturazione della lateralità avviene a partire dagli arti superiori e segmento dopo segmento,si
propaga su tutto il corpo sino agli arti inferiori e al piede.
Per gli arti superiori afferma la funzione di mano dominante e mano non dominante.
Per gli arti inferiori si afferma la funzione di appoggio-spinta, o lancio attacco.
Per il busto si afferma la funzione equilibratrice sulla situazione di lancio, salto e l’equilibrio di
volo.
“se la lateralità asseconda la naturale dominanza nell’individuo, si distribuiscono in modo corretto
le giuste funzioni dominanti e non dominanti nei due emisferi. Tale situazione consente naturale
orientamento del corpo durante le attività motorie (LE BOULCH)
SVILUPPO E LATERALITA’
10 mesi: Si stabilisce la dominanza della mano
4-5 anni: Il rinforzo della dominante consente una netta padronanza manuale. A quest’età inizia il
processo che porterà il bambino dalle dominanze alla lateralizzazione.
7-8 anni: Si afferma la lateralità, migliore l’indipendenza delle braccia rispetto al tronco; evidenzia
una maggiore precisione nella definizione delle funzioni di appoggio-spinta e attacco-slancio negli
arti inferiori, anche il saltello monopodelico appare di facile esecuzione.
La coordinazione occhio-mano riesce a garantire direzione nel lancio.
9-11 anni: completo controllo della lateralità, le funzioni dominanti-non dominanti sono ben
distribuite nelle 2 metà del corpo. La completa acquisizione degli equilibri, tra i vari segmenti del
corpo, permette una solida base per l’evoluzione dei salti,dei lanci e dell’equilibrio di volo.
NEGLI INDIVIDUI DESTRI
Arto inferiore destro azione di attacco slancio
1-Affronta per primo l’ostacolo
2-Esegue il primo passo di virata dopo un cambio di fronte (piede di uscita)
3-Viene slanciato per colpire una palla.
4-Compie il primo passo in una partenza
5-Equilibra la retroazione del tronco nei lanci eseguiti in attitudine di volo
6-Viene traslato in avanti durante un lancio in appoggio
ARTO INFERIORE SINISTRO (NON DOMINANTE, SVOLGE LA FUNZIONE DI APPOGGIO
SPINTA )
1-Arto di spinta nei salti e nelle partenze da fermo
2-Arto che funge da perno appoggio nelle virate e nei cambi di fronte (piede perno)
3-Arto che sostiene l’azione di lancio durante il movimento dell’arto superiore dominante
4-Sostiene l’azione del calciare eseguita dal piede dominante
ARTO SUPERIORE DESTRO DOMINANTE
1-Ad esso appartiene la mano che lancia,tira,palleggia,ecc
2-la mano guida la ricezione di oggetti di piccola dimensione
3-Arto principale nell’azione manipolativa o di controllo della palla
ARTO SUPERIORE SINISTRO NON DOMINANTE
1-Difende e protegge l’azione della mano dominate
2-Equilibra,insieme all’arto inferiore dominante,l’azione di torsione del busto nella coordinazione
di lancio in attitudine di volo
3-Svolge azione equilibratrice nelle fasi di volo in genere.Asseconda l’azione della mano dominante
nella ricezione, cerca l’appoggio nelle situazioni di caduta combinate ad esecuzioni tecniche nella
mano dominante
N.B.POTREMMO AVERE
1-Destri integrali ben lateralizzati
2-Mancini integrali ben lateralizzati
3-Soggetti con predominanza incerta:
A-Destra con ritardo di lateralità
B-mancini per certe attività,destri per altre
C-Mancini contrastanti che scrivono con la destra
La presenza delle categorie di lateralizzazione è indice del fatto che tale processo non si sviluppa in
modo scontato. Solo per l’esistenza delle dominanze emisferiche, ma necessita di situazioni
condizioni che lo rafforzano costantemente durante la sua organizzazione.
“E’ necessario possedere un emisfero dominante ed un emisfero complementare, l’educazione deve
aiutare il soggetto ad ottenere tale organizzazione perché l’evoluzione negli schemi motori,
nell’orientamento nello schema corporeo, della lettura scrittura,esigono il predominio di un lato
corporeo su un altro”
DOMINANZA
Bagaglio genetico di
disuguaglianza nei due lati del
corpo
Differenza di localizzazione
delle funzioni nei due
emisferi cerebrali
Un emisfero è dominante
rispetto all’altro
L’azione educativa deve
consolidare la dominanza
emisferica genetica
Nei destri è dominante
l’emisfero sinistro e viceversa
In tal senso è necessario non
controllare i mancini che
vivono in un mondo
codificato per destri
L’emisfero dominante si
occupa del controllo corporeo,
l’emisfero non dominante del
pensiero
E’ necessario non ricercare
l’ambidestrismo prima
dell’affermazione della
lateralità
SI ORGANIZZA NELLA
LATERALITA’
Evolve nella nascita conquistando
tutto un emicorpo.
Il processo di lateralizzazione
inizia 4-5 anni, si sviluppa verso i
7,si conclude verso i 12.
L’acquisizione della destra
sinistra è importante per
l’orientamento del corpo nella
specie
Quando il suo sviluppo si conclude vi è una
differenziazione nei due emicorpi.
Nell’emicorpo dominante i si stabiliscono le
funzioni di slancio attacco
Nell’emicorpo complementare si stabiliscono
le funzioni di appoggio spinta e difesa.
Queste maturazione è importante per
l’equilibrio,i salti , lanci.
Il processo riguarda anche la dominanza oculare. L’occhio dominante è più veloce a fissare gli
oggetti. Da ciò deriva la capacità di scrittura e lettura.