2) Alessandro CALISTI - Anomalie del tratto urinario
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2) Alessandro CALISTI - Anomalie del tratto urinario
Anomalie del tratto urinario Ne vediamo di più, ne operiamo di meno 1° ACCESSO AMBULATORIALE 21% 44% 35% 1991 – 2001 = 2302 IVU DPN pazienti ALTRO 25% 33% 42% 2002 – 2013 = 2523 pazienti Temperatura ≥ 38° Leucocituria ≥ 10/mm3 Urinocultura ripetuta 1° Episodio di IVU 1ECOGRAFIA 2 CISTOGRAFIA • Am.Academy of Pediatrics – Pediatrics 1999;103:843-52 >100.000 col/ml unico germe 3 SCINTIGRAFIA Tc99 DMSA Rischio “overdiagnosis” diagnosis” = = “over-investigation “over-investigation &&treatment” Rischio didi “over treatment” •Urinocultura = Raccolta del campione con alto rischio di falsi positivi ! •Ecografia = lo studio ecografico iniziale in una IVU individua sempre meno bambini con dilatazione del tratto urinario (diagnosi prenatale) •Cistografia = scarsa compliance •Scintigrafia = studio “bottom up” o “bottom down” ?? Idronefrosi fetale : Outcome post natale Rischio di “over diagnosis” = “over-investigation & treatment” COLLOCAZIONE DEL DAY SERVICE NELL’AMBITO DELL’OFFERTA ASSISTENZIALE INTENSITÀ MULTIDISCIPLINARIETÀ INTEGRAZIONE DAY SERVICE 1.Modello ambulatoriale di problemi clinici complessi che richiedono RICOVEROper gestione Assistenza ad alta intensità: ORDINARIO competenze multispecialistiche integrate senza necessità di sorveglianza medicoinfermieristica prolungata. 2.Erogazione di Pacchetti Ambulatoriali Complessi (PAC) DAY Assistenza a media intensità: contenuto di accessi. HOSPITAL in un numero 3.Presa in carico del paziente, da parte di un medico referente, che pianifica, coordina SERVICE il percorso DAY assistenziale e gestisce la documentazione clinica e la relazione finale. TICKET APPROPRIATEZZA CLINICA ED ORGANIZZATIVA ASSISTENZA AMBULATORIALE Assistenza a bassa intensità: 1° ACCESSO AMBULATORIALE 21% 44% DAY SERVICE (diagnostica di II livello) 35% 1991 – 2001 = 2302 IVU DPN pazienti 1277 (55%) IVU 508 DPN 383 ALTR0 386 ALTRO 25% 33% 42% 2002 – 2013 = 2523 pazienti IVU 449 1566 (62%) DPN 546 ALTR0 571 Anomalie del tratto urinario (UM) a diagnosi prenatale (DPN) quali indagini postnatali ? • Le UM sono le anomalie più frequentemente identificate nel corso dello screening ecografico prenatale • È tuttora controverso l’iter diagnostico di questi reperti prenatali • Il dilemma per il clinico si pone tra – un approfondimento diagnostico generalizzato ed estensivo, ma potenzialmente non necessario in molti casi – un protocollo diagnostico post natale minimo ma a rischio di far omettere il riconoscimento precoce di patologie significative Functional evaluation was by ..DTPA diuretic renal scans. If ..there was evidence of significant functional impairment after birth….surgical decompression was carried out urgently in the neonate – usually by primary pyeloplasty……. diagnosi prenatale “overtreatment” La nostra esperienza (1992-2010) • Su 532 neonati con DPN e DAP alla 1^ settimana ≥ 12 mm – 6 persi al FU – 6 in FU – 416 non operati/fuori FU – 104 OPERATI (19%) per SGPU • Età media all’intervento 1 anno e 1 gg – Mediana 220 gg (range: 1g - 5 a e 6m) Criteri di reclutamento: Diametro pelvico AP ≥ 7 mm a 30 sett. EG (o altra anomalia evidente) • US a 48-72 h. di vita (ripetuta, se negativa a 4-6 sett.) – DAP >10 mm e/o calico-ureterectasia ► CUM o Cistosonografia – RVU presente ≥ III ► Tc99DMSA Scan – RVU assente e dilatazione persistente/ingravescente ► Tc99MAG3 Scan • DILATAZIONE NON SPECIFICA (DNS1) – DAP <10 mm senza calico-ureterectasia a 4^-6^ sett.► riduzione al FU • DILATAZIONE NON SPECIFICA (DNS2) – DAP iniziale >10 mm ► riduzione progressiva nel 1° anno – CUM o Cistosonografia negativa – Tc99MAG3 Scan negativo Basale Dopo carico idrico lo studio ecografico postnatale va fatto dopo 1 settimana e deve essere dinamico deve valutare ureteri & vescica e l’ecogenicità del rene DAP Deve essere pre & post minzionale Deve riportare i diametri standard del rene e del tratto urinario Cosa significa un drenaggio pelvico ridotto ? Il drenaggio può dipendere da: • Flusso urinario • Volume del sistema collettore Un buon drenaggio esclude l’ostruzione Un cattivo drenaggio NON equivale ad ostruzione, specie nel bambino, qualunque sia il parametro usato Effetto del volume pelvico sulla curva IDRONEFROSI CONGENITA Dhillon H.K. British J.Urology (1998) 81:Suppl.2. 39-44 • • • • Non esiste un “gold standard” per predire la necessità di intervento Una dilatazione <12mm senza calicectasia ed in assenza di reflusso non rappresenta una condizione “a rischio” Un test diuretico positivo (T/2 >20’) in presenza di una funzione conservata (>/=40%) non costituisce una indicazione sufficiente all’intervento Una dilatazione tra 20 e 50 mm con funzione conservata costituisce una condizione “a rischio” solo in caso di – deterioramento funzionale – aumento della dilatazione – comparsa di sintomi IDRONEFROSI A DIAGNOSI PRENATALE LE PIU’ FREQUENTI INDICAZIONI ALL’INTERVENTO • Diametro pelvico A-P >/= 20 mm • Emitempo diuretico al Tc99MAG3 scan (T/2) > 20’ • Funzione separata <40% o deterioramento in corso di Follow up • R.I.R. (forme monolaterali) >1.1 ? • Comparsa di infezione in corso di F.U Nefropatia ostruttiva congenita una controversia non risolta • elevato numero idronefrosi neonatali a diagnosi prenatale, asintomatiche • relazione tra grado di ostruzione e danno renale non lineare • difficoltà ad individuare i casi a rischio di deterioramento funzionale • modelli animali insoddisfacenti CONCLUSIONI • il più urgente campo di ricerca è quello di biomarkers idonei a misurare il grado di compromissione renale • di questi biomarkers andrà stabilita la relazione con la storia naturale della nefropatia ostruttiva e gli effetti a lungo termine dell’intervento Chevalier RL J.Urol. 2004;172:852-857 IVU - Patologie urologiche rilevate dopo diagnostica di II livello • PRIMO PERIODO - Reflussi v.u. 30,9% - % • SECONDO PERIODO - Reflussi v.u. 37,7% Uropatie ostruttive 3,9% Nessuna diagnosi specifica 49% Disturbi minzionali 1,6 Calcolosi 1% Dilatazioni non ostruttive 5,2% Anomalie di numero e posizione non complicate 7,74% - % Uropatie ostruttive 5,6% Nessuna diagnosi specifica (37,33%) Disturbi minzionali (3,6 Calcolosi (0,22%) Dilatazioni non ostruttive 9,50% Anomalie di numero e posizione non complicate (5,8%) Indicazioni assolute al trattamento del R.V.U. • • • • • I.V.U. alta documentata in corso di profilassi antibiotica Comparsa di nuovi scars o progressione di scars già presenti Scarsa compliance familiare alla terapia Assenza di strutture adeguate alla diagnosi ed al trattamento delle complicanze infettive Peggioramento del grado di reflusso Indicazioni “relative” al trattamento del R.V.U. • Persistenza di: – reflusso di alto grado dopo un “ragionevole” periodo di profilassi antibiotica – RVU di grado inferiore dopo la pubertà (soprattutto in femmine) – RVU in doppio sistema escretore dopo adeguato periodo di profilassi • Scelta dei genitori per un trattamento operativo !!! Obiettivi della terapia del RVU • Prevenire lo “scarring” renale –Ipertensione –Insufficienza renale • Prevenire la pielonefrite La terapia del RVU è efficace ? BREVE STORIA DEL REFLUSSO VESCICO URETERALE • Anni ’20: fenomeno di occasionale osservazione privo di importanza clinica • Anni ’50: reflusso v.u. = malattia del collo vescicale • 1958: (Politano – Leadbetter) : r.v.u. ed anomalia della giunzione uretero vescicale • 1960: (Hodson – Edwards) : r.v.u. e pielonefrite cronica • 1975: (Mackie – Stephens) : nefropatia da reflusso e displasia Il 46% dei pazienti con RVU ha una DES Disfunctional Elimination Syndrome • Instabilità del detrusore • Vescica pigra • Stipsi Il 77% dei pazienti con Infezioni Urinarie Ricorrenti ha una DES • La decisione operatoria va basato sul grado di dilatazione e sull’aspetto dell’ostio ureterale (Williams 1970) • La decisione operatoria si basa su: persistenza delle infezioni, grado, scarring, aspetto cistoscopico, pressioni endovescicali (Hendren 1968) • IL TRATTAMENTO DEL REFLUSSO VESCICO URETERALE E’ SPESSO UNA DISCUSSIONE DI ORDINE METAFISICO (Barrat 1970) Terapia Medica vs Terapia Chirurgica International Reflux Study in Children: European Branch (J.of.Urology 1992:148:1653-1656) International Reflux Study in Children: US Branch (J.of.Urology 1992:148:1667-1673) Birmingham Reflux Study (Br.Med.J. 1987;295:237-241) Terapia Medica vs Terapia Chirurgica International Reflux Study in Children: European Branch (J.of.Urology 1992:148:1653-1656) International Reflux Study in Children: US Branch (J.of.Urology 1992:148:1667-1673) Birmingham Reflux Study (Br.Med.J. 1987;295:237-241) Problemi interpretativi aperti: • il tasso di incremento di nuove “scars” varia dal 5 al 30% nonostante le diverse terapie • Le nuove “scars” possono essere l’evoluzione di un danno precedente l’inizio del trattamento • I segni di una displasia renale possono essere confusi con “scars” • La scarsa consapevolezza del ruolo delle DES sulle infezioni ricorrenti fa sovrastimare il ruolo del reflusso • Anche se molti aspetti sono ancora controversi….. – Il RVU sembra ridurre le difese dell’apparato urinario alle infezioni – Spesso coesistono disturbi funzionali che vanno identificati e curati prioritariamente – Nei gradi maggiori la profilassi riduce l’incidenza di infezioni – La terapia endoscopica oltre che sostituirsi all’intervento open nei RVU di grado III/IV può rappresentare un’efficace alternativa alla profilassi antibiotica a lungo termine ma può costituire una spinta all’”overtreatment” che, mascherando l’evoluzione naturale del RVU, impedisce di poterne valutare la reale efficiacia 1991-99 21/48 (chir.) % 43% 2000-09 14/83 (chir.) RVU 5/48 (end.) 10% 32/83 (end.) % p 16% ▼ 38% ▲ P=0,0011 P=0,0005 American Urological Association Pediatric Vesicoureteral Reflux Guidelines Panel (J.Urol.157,1846-1851;1997) PERCENTUALI DI SUCCESSO DELLE TERAPIE ANTIREFLUSSO (su 6472 pazienti) SUCCESSO DELLA TERAPIA ENDOSCOPICA 77,1% • NEL V GR. 32% TECNICHE DI INIEZIONE SOTTTOMUCOSA ANTIREFLUSSO: 1) Teflon 2) Collagene 3) Deflux 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Group A – 90 casi 1992- giugno 1997 II-III/no RD II-III/RD IV-V/no RD IV-V/RD spontaneous resolution reimplantation 100% 80% 60% 40% Group B – 156 casi Luglio 1997-2004 20% 0% II-III/no II-III/RD IV-V/no RD IV-V/RD RD reimplantation endoscopic treatment spontaneous resolution Il trattamento endoscopico del RVU ci ha reso più aggressivi ? 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 91 93 CHIRURGIA 95 97 ENDOSCOPIA 99 2001 2003 RISOLUZIONE SPONTANEA ..there’s nothing much to matter with your child’s kidneys and nothing is likely to happen to them, but the radiographs could be improved….