L`UNIONE SARDA L`UNIONE SARDA Il Qatar ha paura dello stop Il

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L`UNIONE SARDA L`UNIONE SARDA Il Qatar ha paura dello stop Il
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna
Rassegna sta mpa
Beni culturali
della Sardegna
Segni di una grande civiltà
a cura del Servizio Promozione
Testata
L’UNIONE SARDA
Data
28 febbraio 2013
Sezione
Cronaca regionale
IL BLITZ. Sopralluogo a Romazzino e Pitrizza, poi un incontro sui possibili vincoli
Il Qatar ha paura dello stop
Manager della Holding e Barrack dal sindaco Ragnedda
Di AUGUSTO DITEL
PORTO CERVO Il Qatar non molla. Alla Costa Smeralda 2.0 ci crede ancora, ma forse ha paura che i paletti già
conficcati nei 2400 ettari di loro proprietà diventino presto uno stop. Eppoi, pare che la Qatar Holding abbia finalmente
capito che c'è bisogno di una strategia della comunicazione più trasparente ed efficace, rispetto a quanto è accaduto
fino a oggi.
Discreto, a passi felpati, il manager della holding che controlla tutto l'ambaradan chiamato Costa Smeralda è sbarcato
ieri in Gallura, cercando di non dare nell'occhio per dribblare quei rompiscatole dei giornalisti che chissà cosa si mettono
in testa... Poi, ci ha ripensato. Saputo che la notizia di un nuovi incontro con il capo dell'amministrazione comunale è
circolata abbastanza in fretta, a tarda sera si è appreso che oggi alle 11, l'uomo dello sceicco risponderà a tutte le
domande che gli verranno poste.
L'EMISSARIO Lui si chiama Mohammed Al Sowaidi, ha 32 anni, e un cervello che funziona spesso e bene. Un katariota
allo stato puro, uomo di fiducia dello sceicco, considerato il referente sardo dela Fondo che dovrebbe investire un
miliardo di euro nei terreni da Tom Barrack. A proposito del finanziere americano di origine libanese, ieri si è
materializzato anche lui a Porto Cervo prima e ad Arzachena poi, quando insieme ad Al Sowaidi hanno fatto visita al
sindaco Alberto Ragnedda.
IL SOPRALLUOGO Accompagnato dalla moglie Laurel - signora dal gusto raffinato che ha curato personalmente
l'arredamento di molti interni degli hotel griffati di Porto Cervo e dintorni - lo zio Tom ha fatto un lungo giro nei cantieri
che conosce a menadito e ha illustrato lo stato dell'arte al giovane manager del Qatar. Prima tappa all'hotel Romazzino,
giusto per capire a che punto sono i lavori di ampliamento e ristrutturazione per cui sono state ottenute tutte le licenze, e
per verificare se le due suites e il centro benessere sono all'altezza di rappresentare il fiore all'occhiello della struttura
alberghiera, il cui progetto non fu partorito dalla matita dei professionisti di fiducia dell'Aga Khan: quello fu l'unico
acquisto del principe da una società esterna, la Rank Xerox, per l'esattezza.
LA BOMBONIERA Seconda tappa al Pitrizza, la vera perla nel novero degli alberghi della Costa Smeralda. Lì, nella
bomboniera di famiglia, le suites sono cinque, una più bella dell'altra. La visita, che comprendeva anche un'occhiatina
all'esclusiva spa, è stata giudicata positivamente da Al Sowaidi e da Tom Barrack, i quali a un certo punto hanno deciso
di andare a trovare il primo cittadino di Arzachena, quello che, prima o poi, dovrà prendere in esame i veri progetti della
nuova Costa Smeralda, dopo la presentazione dello studio che ha comunque già provocato le reazioni degli
ambientalisti e un freno da parte della Regione, che proprio di recente avrebbe richiesto preventivamente la Vas
(valutazione ambientale strategica) e la Via (valutazione d'impatto ambientale).
IL COMUNE «Secondo me - dice il sindaco Alberto Ragnedda -, non c'è bisogno né di Vas, né di Via, almeno in questa
fase. Queste valutazioni, infatti, sono legittimamente richieste quando esiste un progetto. Fino a oggi la Qatar Holding
non ci ha presentato progetti, ma solamente uno studio che riguarda un piano di investimenti, sul quale il comune di
Arzachena dovrà esprimersi compiutamente, fermo restando che in ogni caso l'eventuale volumetria dovrà essere
essere compresa in una nuova versione del piano paesaggistico regionale, di cui non ho notizia». Ragnedda poi
conferma che un primo no della sua amministrazione - ma si tratta di una bocciatura sul piano politico, prima che su
quello tecnico - all'ipotesi di un Acquapark dietro la spiaggia di Liscia Ruja. «No - aggiunge il sindaco -, la cosa non ci
piace. E non ci convince il fatto che sarebbe realizzata con tutti i crismi, con un progetto affidato a professionisti di
prim'ordine». C'è invece il via libera - sempre sul piano politico - alla pista per go kart, a immagine e somiglianza di
quella di Le Mans. «In questo caso - spiega Alberto Ragnedda - il nostro giudizio non è negativo. Quel circuito è
destinato a ospitare manifestazioni con auto elettriche, dunque non inquinanti. Allo stesso tempo, l'idea ci piace perché
si risanerebbe una zona abbastanza compromessa sul piano ambientale come l'ex discarica di Abbiadori».