LA NUOVA SARDEGNA LA NUOVA SARDEGNA
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LA NUOVA SARDEGNA LA NUOVA SARDEGNA
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna Rassegna sta mpa Beni culturali della Sardegna Segni di una grande civiltà a cura del Servizio Promozione Testata LA NUOVA SARDEGNA Data 25 agosto 2013 Sezione Sardegna Stazzi, il Qatar corregge i progetti per Arzachena Accolti i rilievi del Comune: piscine distanti dalle case, no ad archi e pilastri Il piano casa permette ampliamenti fino al 30 per cento (10% vicino al mare) di SERENA LULLIA ARZACHENA Le immagini degli stazzi smeraldinizzati sono solo un ricordo. Progetti cestinati. La Qatar holding accoglie le indicazioni arrivate dall’ufficio tecnico del Comune di Arzachena su come ristrutturare i 24 stazzi che sorgono nei terreni della Costa Smeralda. Indirizzi precisi, un vademecum che riassume la filosofia del restyling delle antiche case galluresi secondo la giunta di Alberto Ragnedda. Più stazzi meno ville. Nessun pilastro di granito, né archi smeraldini o piscine all’ingresso. Gli ampliamenti saranno del 10 per cento se gli edifici si trovano nella fascia dei 300 metri, fino a un massimo del 30 per cento se sorgono verso l’interno, e dovranno essere realizzati alle spalle della parte storica. Le piscine dovranno stare a una certa distanza dallo stazzo e gli elementi dell’ampliamento potranno reinterpretare in chiave moderna lo stile dello stazzu. Le parti storiche dovranno seguire una ristrutturazione il più possibile vicino alla tradizione. I tecnici dell’emirato qatarino in questi mesi hanno ripreso in mano i vecchi progetti, ereditati dalla gestione della Costa Smeralda di Tom Barrack, e li hanno cestinati. Si sono quindi rimessi al lavoro ridisegnando il futuro dei 24 edifici (alcuni dei quali definiti impropriamente stazzi perché case degli attrezzi o fienili di 20, 30 metri quadri), in base alle nuove regole dettate dal Comune. Una collaborazione che ha prodotto i primi quattro nuovi progetti. Gli incartamenti sono già stati depositati allo Sportello delle Attività produttive e sono in attesa della convocazione della conferenza di servizi, procedura prevista dalla legge per concedere gli ampliamenti in base al Piano casa. Solo allora saranno sottoposti all’esame incrociato dell’ufficio tecnico, della Soprintendenza e dei tecnici della Regione. La politica potrà fare solo da spettatore. Nei nuovi progetti sono spariti i pilastri di granito, le verande con pergolati non alla gallurese, volte a crociera, travi in castagno. In ogni caso prima di fissare la data della conferenza di servizi verrà fatto un sopralluogo congiunto di tecnici comunali e qatarini per esaminare le condizioni degli stazzi e verificare in che modo i nuovi progetti possano integrarsi nel paesaggio. Ma l’ufficio tecnico prepara anche un altro elenco di suggerimenti stilistici e architettonici per alcuni speciali stazzi, quelli che il sindaco Alberto Ragnedda considera identitari, anche se non riconosciuti come tali dall’elenco regionale allegato al Ppr. Pezzi di storia della cultura arzachenese come lo stazzo Ghilardi, di proprietà di Salvatore Ghilardi, il mister miliardo che vendette alcuni fra gli ettari più pregiati della Costa Smeralda al principe Karim Aga Khan. O come quello di Monti Zoppu, inserito in una zona pregiata dal punto di vista ambientale. Per questi si pensa a una ristrutturazione filologica e senza piscine. L’amministrazione ha chiesto al Qatar che dopo la ristrutturazione li ceda al Comune per inserirli in un percorso storico-culturale-naturalistico. «Con il Qatar sono in corso degli incontri tecnici – spiega il sindaco Alberto Ragnedda –. Noi abbiamo dato degli indirizzi filosofici sul restyling degli stazzi che coincidono con la nostra più generale idea di sviluppo. Rispetto della tradizione, dell’identità, dell’ambiente, valori che rendono esclusiva e unica la Costa Smeralda. La disponibilità al dialogo dei qatarini conferma che il loro progetto è coerente con la nostra idea di sviluppo». E Olbia chiede un vero piano di sviluppo Dopo il via libera alla ristrutturazione di tre stazzi, l’amministrazione dice no a interventi isolati OLBIA Il primo via libera agli investimenti del Qatar è arrivato da Olbia. Sulla piccola fetta di Costa Smeralda che ricade fuori dai confini di Arzachena il Fondo sovrano ha ottenuto il via libera alla ristrutturazione e all'ampliamento di tre stazzi. Un placet non politico, arrivato nella conferenza di servizi a cui erano seduti la Soprintendenza, l'ufficio tecnico del Comune e della Regione. Un via libera non senza polemiche. L'amministrazione, tagliata fuori per legge dall’iter del Piano casa, chiede che il Qatar presenti non interventi edilizi isolati, ma un vero progetto di sviluppo. Nel piano di investimento da un miliardo di euro che il petroemirato intende realizzare, è previsto un hotel sulla parte olbiese, alle spalle di Razza di Juncu. Altri tre alberghi sulla Costa Smeralda di Arzachena più un centinaio di ville e una scuola per manager del turismo. Tutti progetti rimasti virtuali. «Il piano di investimenti proposto dal Qatar dovrà al più presto essere chiarito in ogni aspetto dai suoi proponenti – dichiarano in una nota il sindaco Gianni Giovannelli e l'assessore all'Urbanistica Carlo Careddu –. Non ci interessano gli interventi edilizi isolati, ma un vero e proprio progetto di sviluppo che abbia significative e durature ricadute socio-economiche sul territorio di Olbia e della Gallura, e ne sappia esaltare il patrimonio identitario e ambientale. Solo a queste condizioni gli investitori del Qatar troveranno nel Comune di Olbia un interlocutore presente e propositivo». Intanto il fondo qatarino incassa l'ok all'ampliamento dei tre stazzi olbiesi. «Si è trattato della pedissequa applicazione della legge regionale sul Piano casa – sottolinea Giovannelli –. Che ha consentito il recupero e l'ampliamento in un caso del 14 per cento e negli altri due del 21 per cento. In tutto 159 metri cubi. Via libera indipendente dalla volontà della politica locale, esclusa per legge dal procedimento autorizzatorio. Il progetto originario è stato ridimensionato ed epurato di tutti quegli elementi lontani dalla tipologia dello stazzo gallurese e dalla storia del nostro paesaggio». (se.lu.) BOSA, IL LEADER DI 5 STELLE SUL PROGETTO DI CONDOTTE Grillo: «La legge regionale sul golf aggira la tutela paesaggistica» di ALESSANDRO FARINA BOSA Il golf a Tentizzos non piace a Beppe Grillo. Il portavoce nazionale del M5S ha postato ieri mattina nel suo blog un commento dal titolo “Salviamo Bosa dal cemento”, presa di posizione sul progetto di Condotte Spa lungo la costa del Grifone. Grillo bacchetta anche il presidente Ugo Cappellacci per la legge regionale sul golf. Intanto il Psd’Az, dopo l’idea di candidare la Bosa-Alghero a sito Unesco patrimonio dell’umanità, annuncia il varo di un progetto alternativo al green: è la risposta alla linea perseguita da sindaco e maggioranza, non all’unanimità, nella sempre accesa discussione sulla bozza di intenti Comune-Condotte. Nel suo post Beppe Grillo ricorda che «nel territorio di Bosa, cittadina medievale classificata come uno dei borghi più belli d'Italia si sta progettando un intervento di modifica del paesaggio che da alcuni mesi incontra la resistenza di parte dei residenti locali»: si riferisce all’idea-progetto prospettata da Condotte Spa, che nel rimodulare – come chiesto dalla maggioranza guidata dal sindaco Pierfranco Casula – le volumetrie già ottenute per Campu ’e Mare e Sa Sea, ha ipotizzato la nascita di un campo da golf a diciotto buche nella zona di Tentizzos e cubature turistico ricettive nella attigua fascia di Sa Miniera, lungo la costa a circa sei chilometri dal centro cittadino, «in uno dei litorali più incontaminati e ancora sconosciuti al turismo di massa», scrive Grillo. Il comico è convinto che «per aggirare le leggi di tutela ambientale e paesaggistica, si è pensato a una legge regionale, la numero 19 del 2011, con cui la giunta guidata dal centrodestra di Ugo Cappellacci riconosce al golf un ruolo strategico nello sviluppo dell'economia dell'Isola» prevedendo che «la giunta regionale possa modificare il piano di tutela paesaggistica per individuare nuove aree da dedicare a impianti golfistici consentendo di costruire alberghi, centri benessere e spa, e strutture turistiche di vario tipo tra cui, appunto, campi da golf». Indirizzo che non sembra proprio condiviso dal portavoce nazionale dei Cinque Stelle. A Bosa intanto operano attivamente i comitati “Salviamo Tentizzos” e “InBosa” come pure gruppi autonomi. Quello dei “Lentolos rebelles” (così ribattezzati via social network) peresempio. Che domenica scorsa ha dato vita ad un particolare flash mob esponendo dalle mura del castello, dal ponte in trachite e infine dal lato est della torre aragonese di Bosa Marina, uno striscione con la scritta “NoCemento NoGolf.” Suscitando, per il blitz nei monumenti simbolo di Bosa, le esplicite ire del primo cittadino Pierfranco Casula, che ha comunque il suo bel daffare anche in casa sul golf a Tentizzos, a leggere un comunicato firmato da tre dei sei assessori dell’esecutivo, non proprio allineati alla visione enunciata dalla maggioranza in un precedente scritto. Sul piano politico intanto il Psd’Az vara un’idea, da presentare nel dettaglio in un convegno previsto già ad ottobre, alternativa a quella di Condotte. «La risposta alla crisi, quella del settore edile in particolare, non è costruire sulla costa. Ma richiamare un target turistico che potrebbe ritenere appetibile Bosa, già da quest’inverno», è in sintesi la convinzione dei Quattro Mori. Che, puntando sul microclima temperato della zona, ipotizza che «tanti anziani del nord Europa potrebbero “svernare” dalle nostre parti». Occupando, ogni quindici giorni e nei mesi di bassa stagione, i circa ottocento posti letto a disposizione.