Apicoltura di montagna. Gestione delle colonie per la produzione di
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Apicoltura di montagna. Gestione delle colonie per la produzione di
Imp_2_01_2.qxd 06/07/2001 13.26 Pagina 42 Apicoltura di montagna. Gestione delle colonie per la produzione di miele - Estate M. D’Agaro - Dipartimento di Biologia applicata alla Difesa delle Piante - Univerità di Udine Dopo la nota tecnica riguardante le attività da intraprendere in primavera negli apiari stanziali dislocati in montagna, viene proposta la nota relativa alle operazioni apistiche da svolgere in estate. raccolta della propoli, ponendole sulle traverse superiori dei favi e rovesciando il coprifavo. • Sciogliere la cera degli opercoli o dei vecchi favi da nido e da melario se si opera con sceratrice solare. Visite alle colonie Operazioni in apiario • Togliere, se ancora presenti, le griglie alle porticine degli alveari in produzione. • Pulire i fogli dei cassetti mobili e verificare la presenza di varroa e di eventuali deiezioni di tarma della cera. Se quest’ultime fossero presenti, visitare l’alveare sospetto ed eliminare le tarme aprendo le “gallerie” che esse formano sotto gli opercoli della covata. • Installare le reti per la • Usare l’affumicatore con parsimonia, per la salvaguardia della qualità del miele, e produrre il fumo con materiali idonei. Fra i prodotti poco inquinanti, nelle zone di montagna è facilmente reperibile il «fau frol» (vedi pagina seguente). • Parificare le colonie togliendo un favo con covata e api dalle famiglie più forti e inserirlo in quelle di forza media. I favi prelevati vengono sostituiti con telai già costruiti, provenienti dal magazzino; essi vanno posti tra l’ultimo favo con covata ed il primo con miele. • Sostituire i favi dei melari con cellette poco profonde o che avevano contenuto covata (di colore scuro). • Sovrapporre i melari su nidi ben popolati da api e, per evitare che la regina ovideponga • • • • • Sceratrice solare NOTIZIARIO ERSA 2/2001 42 nei favi del melario, posizionare eventualmente l’escludiregina tra nido e melario. Verificare la quantità di miele nel primo melario e, se necessario, aggiungerne un secondo con favi vuoti, tra il nido e il melario pieno. Prelevare il miele solo se è maturo (umidità inferiore al 17-18%, in pratica quando la superfice del favo è opercolata per 3/4). Allontanare le api dal melario utilizzando il soffiatore o l’apiscampo (ponendolo tra il melario vuoto e quello pieno o tra nido e melario pieno). È sconsigliato l’uso di repellenti o di fumo. Sostituire le regine vecchie e/o con ovideposizione difettosa. Raccogliere la pappa reale dalle eventuali Pezzi di faggio attaccati da funghi basidiomiceti essicati e pronti per essere utilizzati («fau frol») celle reali presenti negli alveari in occasione delle visite di controllo della sciamatura e conservarla in frigo a temperatura di + 4°C. Operazioni di rilievo 1. Prevenzione della sciamatura • Utilizzare regine giovani (sostituirle ogni due anni) in quanto più produttive e meno inclini a sciamare. • Ampliare la camera di covata inserendo un favo costruito, chiaro, o un foglio cereo al centro del nido stesso. • Aumentare lo spazio della colonia sovrapponendo al nido un melario. Imp_2_01_2.qxd 06/07/2001 13.26 Pagina 43 Il “fau frol” È costituito da pezzi di tronco o ceppaia di faggio attaccati da funghi Basidiomiceti. Una volta raccolti vengono essicati al sole per almeno due settimane o comunque fino a idonea disidratazione; successivamente vengono tagliati in frammenti di dimensioni opportune per essere introdotti nell’affumicatore. Prima di essere collocato nella camera di combustione dell’affumicatore, il materiale viene acceso con la fiamma di un fornello a gas. La combustione del «fau frol» produce un fumo bianco, denso e freddo, molto adatto alla visita delle colonie, in quanto non irrita le api. • Prelevare uno-due favi con covata opercolata e api, inserendo al loro posto fogli cerei, e formare sciami artificiali. È possibile costituire sciami artificiali composti da sei favi e un foglio cereo posto a lato dell’ultimo telaio con api (così funge anche da diaframma), provenienti da più colonie (quattro favi con covata di tutte le età e due con polline e miele); è bene inserire una regina già fecondata o una cella reale prossima allo sfarfallamento. Il nucleo appena formato, si sposta subito di almeno tre chilometri dall’apiario per evitare che le api bottinatrici rientrino negli alveari di origine. • Sovrapporre un secondo melario (tra il nido e quello che contiene già miele) alternando i favi costruiti con telai muniti di foglio cereo oppure, in presenza di colonie popolose e in procinto di sciamare, il melario con solo telai muniti di foglio cereo. • Controllare accuratamente e rimuovere ogni otto giorni (fino quando c’è la tendenza alla sciamatura) eventuali celle reali; evitare di sopprimere le celle reali di sostitu- Favo da melario opercolato ricolmo di miele zione, solitamente costruite al centro del favo e presenti in numero ridotto (una o due) e accertarsi dell’eventuale presenza di una regina non idonea (con ali e zampe rovinate o vecchia). api, e inserire un diaframma per mantenere il nido ben compatto. Se dopo alcuni giorni dalla cella reale matura è nata la regina, eliminare la cella reale in più. Durante il controllo, se si nota la regina vergine sul favo, il telaino va riposto velocemente nel nido e l’alveare va chiuso subito; ciò per evitare che la regina prenda il volo. Se questo dovesse avvenire, difficilmente farebbe ritorno all’arnia se non ha ancora eseguito il volo di orientamento. Dopo circa una settimana, controllare l’avvenuta fecondazione e l’avvio dell’ovideposizione da parte della nuova regina. 2. Gestione dell’alveare a sciamatura avvenuta • Se, nonostante le visite e gli interventi sopra descritti, dall’alveare esce uno sciame, per mantenere la famiglia base in produzione, è consigliato lasciare una cella reale prossima allo sfarfallamento e una con l’uovo onde evitare una seconda sciamatura; è possibile togliere anche un favo laterale, qualora non fosse coperto da 43 • Se invece l’apicoltore vuole utilizzare la colonia base per costituire sciami artificiali, è necessario togliere il melario e intervenire formando due o tre nuclei, man mano che le celle reali sono prossime alla schiusura. Qualora nel melario fossero presenti favi con miele non opercolato, questi vanno inseriti in una colonia ben popolata. 3. Stimolazione degli sciami deboli o tardivi • Se lo sciame catturato è composto da poche api, in previsione di altre fioriture, per portarlo in produzione è bene incrementarlo con due favi di covata nascente proveniente da altri alveari. È consigliato inserire anche il diaframma, l’escludiregina e il melario con favi costruiti • Se lo sciame è tardivo, è necessario aiutarlo, oltre che con la covata, anche con uno o due favi di miele, inserendo il diaframma e riducendo il lume della porticina. 4. Valutazione della quantità di scorte alimentari • Controllare le scorte degli alveari dopo grandinate, lunghi periodi di piogge o di freddo improvviso; questi eventi atmosferici possono compromettere l’andamento della fioritura e lo sviluppo delle colonie. • Verificare le scorte nei nuclei da poco formati ed eventualmente inserire un favo da nido con miele. • Controllare le scorte di miele in tutte le colonie dopo aver asportato definitivamente i NOTIZIARIO ERSA 2/2001 Imp_2_01_2.qxd 06/07/2001 13.26 Pagina 44 Porzione di alveare, senza regina, utilizzato per la produzion e di pappa reale Consorzio Apicoltori di Udine ORARIO AL PUBBLICO Il Consorzio Apicoltori della Provincia di Udine è aperto al pubblico nei giorni di: - mercoledì e venerdì mattina dalle 10.30 alle 12.00 - martedì e giovedì pomeriggio dalle 16.30 alle 18.30 VISITE E VIAGGI È prevista la gita dell’apicoltore in Slovenia per il giorno sabato 7 luglio 2001 con il seguente programma: - Prima sosta a Kranjiska Gora, si prosegue fino al lago di Bohini, cascate della Savica. - Pranzo in ristorante. - Nel pomeriggio gita in barca sul lago di Bled, salita al castello, visita al Museo dell’Apicoltura e cena a San Daniele del Friuli. Le prenotazioni si raccolgono presso la Segreteria del Consorzio (0432/295985) entro il 24 giugno p.v. Agli iscritti sarà inviato un programma dettagliato con gli orari di partenza ed arrivo. Alla gita possono iscriversi soci, familiari e simpatizzanti. melari. Se sono presenti meno di 8-10 kg di alimento, somministrare almeno 2-3 kg di zucchero candito o di miele di origine sicura. 5. Verifica dello stato sanitario • Porre attenzione alla covata calcificata e allontanare eventuali favi attaccati. • Osservare attentamente le cellette di covata opercolata, ponendo attenzione a quelle con opercoli infossati e/o bucati, per assicurarsi dell’assenza di peste americana. • Verificare la caduta media giornaliera di varroe sui fondi vaselinati dei cassetti mobili per un periodo non inferiore a 15 giorni. Moltiplicare il numero di varroe/giorno per il coefficente 120. Se il valore ricavato è superiore al migliaio, è necessario programmare un intervento di lotta. • Controllare se ci sono varroe sulla covata di NOTIZIARIO ERSA 2/2001 fuco e sulle api adulte e osservare la presenza di eventuali api deformi (sintomi di elevata infestazione). • A fioritura esaurita, e dopo aver asportato tutti i melari, eseguire i primi trattamenti contro la varroasi, utilizzando prodotti autorizzati e consigliati dalle associazioni apistiche. RIUNIONI TECNICHE MANDAMENTALI Il Consorzio sta organizzando, dal 26 giugno al 18 luglio p.v., le riunioni a livello mandamentale con tutti gli apicoltori della Provincia; le date precise e i luoghi degli incontri saranno comunicate con una apposita circolare. Durante gli incontri saranno distribuiti i presidi sanitari per la lotta alla varroa per l’anno 2001. In tale occasione gli intervenuti potranno scambiare le proprie esperienze con un tecnico del settore e confrontarsi con i responsabili del Consorzio su questioni di carattere organizzativo inerenti l’attività consortile. Si ricorda che il materiale sanitario potrà essere ritirato anche presso la Sede del Consorzio, durante l’orario al pubblico e comunque entro la data del 20 LUGLIO 2001. Prelievo di cupolini per l’estrazione della pappa reale Laboratorio apistico regionale L.A.R. (presso Dipartimento di Biologia Applicata alla Difesa delle Piante - Università di Udine) ORARIO Il L.A.R. è di norma aperto il Martedì e il Giovedì dalle ore 15.00 alle 18.30 tel. 0432-558516 Si prega di rispettare gli orari 44