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 10a edizione, Bologna, 6-­‐16 giugno 2014 Biografilm 2014 – Contemporary Lives Nella sezione Contemporary Lives sono presentati in anteprima 12 film internazionali: una panoramica sulle nuove tendenze del cinema contemporaneo, e soprattutto una riflessione sull’arte del raccontare. Nell’anno in cui Biografilm si propone di riflettere sul concetto di cultura, questa sezione riflette sul concetto di diversità e sull’arte come strumento di trasformazione sociale e personale. I film della sezione Contemporary Lives concorrono per l’Audience Award | Biografilm Contemporary Lives 2014, assegnato dal pubblico del Festival. 112 WEDDINGS di Doug Block Anteprima Italiana (2013/USA/90') Il matrimonio: il trionfo del sogno, il giorno più bello della vita. Già, ma poi? Che succede quando il tempo passa? Se lo è chiesto il regista di questo film, che per vent’anni ha filmato cerimonie nuziali realizzando video raffinati e perfetti. Ed è tornato a cercare 112 delle “sue” coppie, per farsi narrare le loro storie: i figli e i traslochi, le difficoltà e le malattie, le crisi e gli addii. In un percorso singolare e spiazzante tra le immagini di euforia del giorno festivo per eccellenza e il racconto di quella scoperta quotidiana che è la vita “feriale”, costruisce così una grande storia d’amore che echeggia di nostalgia e di resistenza, di perdita e passione. ALICE WALKER -­‐ BEAUTY IN TRUTH di Pratipha Parmar Anteprima Italiana (2013/USA, GB/84') Prima donna nera ad aver vinto un Premio Pulitzer, Alice Walker è entrata nella storia con il romanzo Il colore viola. Eppure non era certo partita avvantaggiata: nata ultima di otto figli di un mezzadro nella Georgia degli anni ’40, cresciuta in un ambiente violento, povero e razzista, cieca da un occhio per un colpo di fucile sparato dal fratello. Nulla di tutto questo l’ha fermata, nulla le ha impedito di diventare attivista per i diritti umani, femminista, scrittrice bestseller. Questo film è la storia di una vita e di un percorso artistico ma anche delle sfide sociali che gli Stati Uniti hanno saputo affrontare e, in qualche caso, vincere: una nazione resa grande anche da figlie coraggiose come Walker. In collaborazione con Associazione Orlando e Biblioteca Italiana delle Donne. EVERYDAY REBELLION di Arman T. Riahi e Arash T. Riahi Anteprima Italiana (2013/Svizzera, Germania, Austria/118') C’è chi dice che la ribellione nelle nostre democrazie è morta, uccisa da un sistema sociale e mediatico che riesce a normalizzarla più velocemente di qualsiasi repressione. Mentre in altre zone del mondo, è il pericolo reale per le proprie vite a imporre il silenzio. Dunque non si protesta più? Al contrario, gli attivisti sono sempre in cerca di nuove tattiche, spesso creative. Questo film ci fa ascoltare le loro voci mentre dalla Spagna all’Iran, dalla Siria all’Ucraina, dagli Stati Uniti alla Serbia, raccontano la loro battaglia per cambiare un mondo violento senza usare la violenza. FEMEN -­‐ UKRAINE IS NOT A BROTHEL di Kitty Green (2013/Australia, Ucraina/78') Si può fare la rivoluzione in topless? Sasha, Inna, Irina, Yevgenia, Alexandra, Anna e Oksana pensano di sì. Fanno parte dell’organizzazione femminista Femen, fondata nel 2008 in Ucraina. La loro arma è il corpo: contro le strategie striscianti di un mondo in cui le donne sono oggetto, loro si fanno manifesto, dipingendosi sul seno gli stessi slogan che gridano a squarciagola per strada, nelle piazze, sui palazzi. Eppure, mentre combattono contro il patriarcato, proprio un patriarca, che si definisce tale, si nasconde dietro Femen. Viktor le guida e le segue con una certa morbosità, finché il gioco si fa duro e il rischio diventa troppo alto… Un film sconcertante che invita a riflettere sul confine tagliente tra idea e ideologia, tra intenzione e azione. GABRIELLE di Louise Archambault Anteprima Italiana (2013/Francia/104') Un modo per dirlo è “personalità da cocktail party”: esuberante, gioiosa e comunicativa. Un altro modo è “Sindrome di Williams”: una rara malattia genetica associata a problemi nello sviluppo e ritardo mentale, ma che si accompagna a una natura estroversa. Gabrielle preferisce vederla nel primo modo: non è un’handicappata, ma una ragazza che ama la musica e vuole vivere la sua vita. Frequenta il centro di arti sceniche “Le muses” di Montreal, che offre una formazione professionale in canto, danza e teatro ad adulti con disabilità intellettive. Qui conosce Martin e tra i due scoppia l’amore. Un sentimento potente che deve superare i pregiudizi della gente, e che diventa il vero protagonista di questa storia allegra, commovente e viva. JOE di David Gordon Green (2013/USA/118') Nicolas Cage è Joe Ransom, l’irascibile ex detenuto che prova a lasciarsi alle spalle un passato oscuro, vivendo una vita semplice anche se non ineccepibile: il lavoro in segheria di giorno, lo stordimento dell’alcol di notte. Ma quando il quindicenne Gary arriva in città, disperatamente in cerca di un lavoro, tutto si stravolge. Joe tenta di proteggere il ragazzo, vedendo nel futuro di Gary una via di fuga dal proprio passato, una impossibile espiazione. Un film duro che parla di amicizia, violenza e redenzione, tratto dal romanzo di culto di Larry Brown. JOURNEY TO JAH di Noël Dernesch Anteprima Italiana (2013/Germania, Svizzera, Jamaica, Italia/92') Uno straordinario viaggio con due grandi artisti del panorama reggae, Alborosie e Gentleman, alla ricerca della loro identità e spiritualità nella patria del reggae: la Giamaica. Due ragazzi che vengono da Paesi ben diversi, l’Italia e la Germania, ma che non avrebbero conosciuto lo stesso successo senza l’incontro con la terra dei Rastafari. Perché qui la musica è profonda interrogazione di se stessi oltre che strumento per combattere la povertà, la criminalità e la mancanza di prospettive. Anche se il rischio di perdersi è reale: come dice Alborosie, “qui abita Dio, ma anche Satana”. LOVE HOTEL di Phil Cox, Kiraku Toda Anteprima Europea (2014/ GB, Francia, Giappone/90') Esistono luoghi dove le persone possono evadere dalla realtà. Anche, perché no, per fare l’amore. In Giappone si chiamano Love Hotel, la versione lussuosa dei nostri alberghi a ore, oasi che una nazione nota per le sue rigide convenzioni ha creato per concedersi il lusso di un angolo di libertà. Entriamo in un Love Hotel di Osaka per farci raccontare le vite dei clienti: una coppia sposata che vuole riaccendere la passione, uomini soli che inseguono le loro fantasie nascoste, giovani coppie alla ricerca di intimità… Un palcoscenico per i desideri, o un grande backstage della vita, in cui possiamo riconoscere un po’ delle nostre vite, delle nostre solitudini, del nostro bisogno, qualche volta, di fuggire. EL RETRATISTA di Alberto Bougleux (2014/Spagna/52’) “Un giorno vi porterò a vedere il mare”, promette alla sua classe nell’entroterra spagnolo il maestro Antoni Beinages. Catalano, nel 1934 introduce nella campagna di Burgos il metodo del pedagogo francese Freinet, che prevede di fornire a ciascun allievo gli strumenti per esprimere le proprie emozioni e abilità innate. Beinages ispira gli studenti, li educa non solo alla cultura ma alla vita, arriva a comprare un torchio per permettere loro di stampare i propri quaderni. Ma non li porterà mai a vedere il mare: viene ucciso dai franchisti nel luglio del 1936. I ragazzi di allora ricordano quei giorni, e una classe di ragazzi di oggi prova a rivivere quell’esperienza, in un film pieno di pathos sul mestiere e sul coraggio di insegnare. SLOW di Sascha Seifert Anteprima Italiana (2013/Germania/86') La lumaca è in tutte le culture simbolo non solo di lentezza, ma anche di saggezza. È un animale mirabilmente equilibrato, capace come pochi altri di bastare a se stesso. E il mondo visto dai suoi occhi ha davvero una prospettiva magica, come mostra questo film silenzioso e lieve, pervaso da un misticismo che aleggia sul racconto della vita di queste creature tra cespugli, siepi, vicoli, campi, boschi, prati. Una meditazione senza tempo sulla vita nella natura, che ci ricorda che ogni vita ha un tempo, e mette in guardia sull’incauta accelerazione del nostro presente. ULAY PERFORMING LIFE di Damjan Kozole (2013/Slovenia/91') A lungo partner di Marina Abramovic, Ulay ha sperimentato con la Polaroid negli anni ’60 e ’70, è stato un pioniere della body art e della performance, e oggi è uno degli artisti e attivisti più noti al mondo. Poco prima di cominciare le riprese del documentario riceve una diagnosi: tumore. E la storia cambia rotta. Il film si trasforma in un viaggio alla scoperta di ciò che la sua vita ha costruito, riflessione su ciò che lascerà dietro di sé, inizio di un processo di inevitabile quanto impossibile distacco. Mentre viaggia dalla Slovenia a Berlino, da New York alla Amsterdam della sua giovinezza, la malattia diventa occasione per l’estremo progetto artistico di Ulay: il più importante di tutti. Fino alla guarigione. WHITE SOLDIER di Danielle Zini Anteprima Italiana (2013/Israele, Olanda/55') Sono soldati, con la barba arruffata, la divisa dell’esercito israeliano, le armi in pugno. Ma sono dipinti di bianco, dalla testa ai piedi. Marciano e gridano ordini con piglio marziale, ma sembrano spettri bizzarri. Il film li segue mentre si inoltrano nei territori palestinesi occupati, entrano nei villaggi, prendono il controllo dei posti di blocco tra la perplessità inerme dei “colleghi”, impreparati a questa ironica, macabra invasione. “Sono un soldato e mi interrogo sul significato del mio essere un soldato”, spiega Yuda Braun, ideatore del progetto: la performance artistica di un veterano dell’esercito israeliano che fa i conti col suo passato da militare e con il suo presente da civile in una società militarizzata.