Biografilm 2013 -‐ Contemporary Lives

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Biografilm 2013 -‐ Contemporary Lives
 Bologna 7-­‐17 giugno 2013 Biografilm 2013 -­‐ Contemporary Lives B
Dieci film e documentari dedicati ai personaggi e ai temi che hanno maggiormente o
segnato il nostro presente. Undici i paesi rappresentati: l Svezia, Regno Unito, Germania, Paesi Bassi, Giappone, Israele, Australia, Canada, o Francia, Corea del Nord e Stati Uniti presenti con quattro fra produzioni e co-­‐produzioni. g
I film della sezione Contemporary lives concorrono per l’Audience Award | Lancia n
Celebration of Lives, assegnato dal pubblico del Festival. a
Big Easy Express di Emmett Malloy 7
(USA, 2012, 67’) -­‐
Tre band attraversano in treno gli Stati Uniti da Oakland 1a New Orleans. Niente valigie, solo strumenti. Obiettivo: ritrovare, le radici della loro 7 musica. Ne nasce un unico, entusiasmante concerto il cui pubblico è l'America intera: jam sessions sui g di una notte. L'amore treni, concerti lungo i binari, feste improvvisate con gli amici i
e la musica di un puro sogno hippy, stagliato contro gli splendidi scenari del Sud degli Stati Uniti. Un documentario on the road che vede i muusicisti dei Mumford & Sons, di Edward Sharpe and the Magnetic Zeros e degli Old gCrowd Medicine Show n
insieme per un viaggio nella rock music e nell’umanità più sincera. o
Detropia di Heidi Ewing, Rachel Grady 2
Anteprima italiana (USA, 2012, 90’) 0 mille facce di una Immaginifica, infuocata, musicale, fantasmatica, perduta...le città, Detroit, che oggi sembra averne solo una, devastata d1al boom troppo rapido 3 e dal crollo troppo completo dell’industria automobilistica statunitense. Attraverso la parabola di questa città fantasma, una volta epicentro del capitalismo americano, il documentario di Heidi Ewing e Rachel Grady non racconta solo una crisi economica ma una catastrofe paradigmatica: il collasso di un sistema di pensiero, di un immaginario che era fatto di velocità e di musica, dei sogni di riscatto degli operai e di quelli di ricchezza del capitale. Oggi, la telecamera si aggira tra chi è rimasto stringendo la speranza con i denti, tra le rovine di un sistema di vita. Il nostro. The Gatekeepers di Dror Moreh Anteprima italiana (Israele/Francia/Germania/Belgio, 2012, 101’) Sei ex capi dei servizi segreti israeliani, il temuto Shin Bet, raccontano per la prima volta la loro verità. Osserviamo il conflitto che ha insanguinato il Medioriente “da dietro le quinte”, con la guida eccezionale di chi tenne in mano il bandolo della matassa più intricata del mondo. Rifiutando lo schermo del segreto di Stato, i sei protagonisti ci regalano un racconto diretto, brutale, a tratti terrificante nella sua cieca logica della “ragione superiore”. Le interviste, alternate a materiali d'archivio rari, formano una controstoria in cui l'autorevolezza dei protagonisti non lascia illusioni: anche i crimini e il sangue sono parte di un disegno che prosegue con ostinata coerenza dal 1948. Un film che ha fatto discutere, non solo in Israele. Bologna 7-­‐17 giugno 2013 The House I Live In di Eugene Jarecki Anteprima italiana (USA/UK/Germania/Olanda/Giappone/Australia, 2012, 108’) Uno dei documentari più importanti dell'anno, nominato all'Oscar®, diretto dal B
maestro Eugene Jarecki. Il tema è la lotta alla droga: il colossale spiegamento di o
forze da Nixon in poi e il suo spettacolare fallimento. Jarecki esamina con il passo l
di un thriller e la profondità di un giallo psicologico azioni, roeazioni e personaggi di una storia che non ha lieto fine. Dimostra con i fatti, e con g testimonianze dalla sorprendente sfumatura autobiografica, quanto gli “effetti n collaterali” (a partire dal vertiginoso aumento della popolazione carceraria) abbiano a reso più pericolosi i traffici e più forti criminali. E in un inquietante retroscena mostra quanto la netta discriminazione tra “droghe dei poveri” e “droghe dei ricchi” 7 sia stata tutt'altro che casuale. -­‐
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La Maison De La Radio di Nicolas Philibert 7
Anteprima italiana (Francia/Giappone, 2013, 99’) g
Nicolas Philibert è uno dei maestri del cinema documentario e lo è diventato i suo mestiere. Come anche perché non si tira indietro di fronte alle sfide del u
questa: come si racconta una radio? Come si rende per immagini un universo che g in ascolto. Philibert vive di suoni e di parole? Con umiltà, è la risposta: mettendosi n
lo fa “abitando” per molti mesi la sede di Radio France: ne percorre i corridoi, ne o
spia gli animatori e gli ospiti maneggiando con sensibilità una camera mobile ma mai invasiva. Dal più anonimo dei presentatori a star internazionali come Umberto Eco, tutti coloro che danno vita all’esperienza di Radio 2France diventano così 0 umanità e ironia. protagonisti, parte di un affresco collettivo ricco di sorprese, 1
3 The Missing Piece: The Truth About Vincenzo Peruggia and the Unthinkable Theft of the Mona Lisa di Joe Medeiros Anteprima internazionale (USA/UK/Italia/Francia, 2012, 85’) Dimentichiamo Dan Brown. Il protagonista della storia leonardesca più appassionante è Vincenzo Peruggia, l’uomo che nel 1911 rubò la Gioconda dal Louvre. Per venderla? No. La tenne con sé per due anni, finché le autorità francesi riuscirono a rintracciarlo. Nessuno, neanche il diretto interessato, ha mai dato una spiegazione al mistero di questo gesto. Un secolo dopo, ci prova Joe Medeiros, per molti anni autore del Tonight Show di Jay Leno, che va in cerca della famiglia Peruggia per scoprire insieme la verità. Un film ricco di ironia e passione, nella cui trama si riconosce la mano brillante del professionista dell’intrattenimento. Il giallo di un caso irrisolto che è anche una storia d’amore: quello per un’arte capace di ispirare “delitti passionali”. Money For Nothing, Inside The Federal Reserve di Jim Bruce Anteprima italiana (USA/Canada, 2012, 105’) La biografia pop di un’istituzione finanziaria tra le più potenti del mondo: la statunitense Federal Reserve. Questo documentario ne scandaglia i segreti, ne racconta la storia, dal 1907 a oggi, ne indaga il ruolo al cuore della crisi economica con acutezza di analisi e originalità di linguaggio: spezzoni di classici dello schermo, Bologna 7-­‐17 giugno 2013 cartoni animati che spiazzano con la loro inquietante colonna sonora, grafici colorati ma fitti di linee che precipitano verso il basso, inesorabili. E poi le interviste ai protagonisti, dai semplici impiegati ai potenti investitori, agli B
economisti e agli storici che spiegano i meccanismi dell'economia globale e il o
modo in cui incidono sulla nostra vita. Un racconto che non è solo lo spaccato di l
cent’anni di storia. È uno sguardo sul futuro. o
g
Propaganda n
Anteprima italiana (Corea del Nord, 2012, 96’) a
Un incredibile viaggio nel mondo della propaganda occidentale, una critica spietata al nostro modello di vita che mostra un inferno di consumismo in oscena 7
esibizione, dove le celebrità e il terrorismo sono minacce -­‐di uguale misura. È un filmato-­‐choc apparso insidiosamente su Youtube: l’opera, si dice, di due studenti 1
nordcoreani. Ma lo è veramente? E quanto nel film è reale, 7 quanto finzione? Si tratta di una controversa opera anonima o di un’astuta opera propagandistica, g
prodotto del mostruoso meccanismo che finge di denunciare? Lo spettatore lo i questo inquietante scopre a proprio rischio e pericolo nel dipanarsi di u
documentario. Che è in sé un perfetto esempio di propaganda, potente e subdola g
arma per il condizionamento delle masse." n
Queen of Versailles di Lauren Greenfield (USA, 2012, 100’) o
Un uomo brizzolato, una bionda prosperosa e un arredamento pacchiano: tutti 2 ilionari. La storia della elementi familiari nell'infinita serie dei reality sulla vita dei m
famiglia Siegel ci mostra però qualcosa di assolutamente 0nuovo. Il film inizia nel 2007, quando David e Jackie Siegel cominciano a lavorare a1
lla loro nuova casa: una 3 villa nello stile di Versailles, con tanto di sushi bar, sala da bowling e antichità alla Luigi XIV, che per la mostruosa cifra di cento milioni di dollari si candida a diventare la più grande residenza degli Stati Uniti. Ma la realtà invade la loro favola. La compagnia di Siegel cade vittima della crisi economica, centinaia di dipendenti sono licenziati. La famiglia è costretta a fare economia. Tutto a Versailles sta per cambiare. Searching for Sugar Man di Malik Bendjelloul Anteprima italiana ( Svezia/UK, 2012, 86’) Ci sono storie che valgono più di un premio Oscar®. È il caso di Sixto Rodriguez, il più insolito successo nella storia della musica. Lo scoprono in un bar di Detroit, alla fine degli anni Sessanta, due produttori convinti d’aver trovato il profeta di una generazione. Avevano ragione, ma il pubblico non se ne accorge: il primo disco di Rodriguez è un capolavoro ma anche un fiasco. Negli Usa. Ma nel Sud Africa dell’Apartheid, dove arriva clandestinamente, Rodriguez diventa una leggenda, la sua musica la colonna sonora di una generazione in lotta. All’insaputa dell’autore, che si ritira dalle scene. Finché, trent’anni dopo, due fan decidono di mettersi sulle sue tracce, scoprire che fine ha fatto e cosa è andato storto. Oscar® 2013 per il miglior documentario.