ABBIAMO LETTO PER VOI…
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ABBIAMO LETTO PER VOI…
ABBIAMO LETTO PER VOI… a cura di Delia Pertici SIETE CAPACI DI DELEGARE? Delegare gli altri a fare lavori che abitualmente fate voi potrebbe esservi di grande aiuto in azienda, sostengono gli studiosi delle risorse umane nella gestione, della Cornell University, che spiegano anche come. Il primo passo verso la delega è quello di accettare il proprio ruolo come persona che gestisce (il famoso “manager” ). Si arriva ad un punto, nella evoluzione di qualsiasi attività, in cui essere meno “colui che fa” e più “colui che gestisce” diventa un fatto imperativo per il successo della attività stessa. Certamente si possono mantenere alcuni dei lavori che ci piace fare, ma per avere più tempo per pianificare, organizzare e gestire, bisogna rinunciare ad alcuni compiti. Una volta accettati questi cambiamenti del proprio ruolo, si può iniziare a scegliere le cose che si vogliono delegare. Iniziate facendo una lista di tutto quello che fate comunemente ogni giorno, poi classificate ciascun compito tra quelli che potete fare voi e quelli che potete delegare ad altri. Siate onesti con voi stessi. Se, per esempio, c’è un lavorante che potrebbe inserire nel computer i dati delle visite veterinarie, dovete assolutamente delegare lui/lei a farlo. Una volta identificate le attività che potete delegare, fermatevi a pensare quello che esse implicano. Chiarire questo concetto a voi stessi vi aiuterà ad anticipare gli eventuali problemi ed a comunicare chiaramente quello che volete che gli altri facciano. Iniziate dalle piccole cose: sarebbe sciocco sovraccaricare subito gli altri e metterli magari di fronte ad un fallimento. Se, per esempio, volete delegare ad una persona la gestione dell’azienda, iniziate a piccole dosi, magari con qualcosa cui questa persona è già abituata, come le fecon- dazioni, e arrivate pian piano fino alle diagnosi ed al trattamento delle vacche malate. Iniziare dalle piccole cose fa in modo che ci siano subito dei successi. E questi successi daranno alla persona che avete delegato la sicurezza di poter affrontare altri compiti e a voi la garanzia di potergliene affidare altri. Scegliere la persona giusta Valutate quello che volete delegare e quindi scegliete le persone giuste per farlo. Evitate di scegliere automaticamente la persona migliore che avete in azienda, ma cercate di prendere in considerazione il carattere di tutti, oltre che la loro disponibilità. Offrite al vostro personale la possibilità di proporsi per alcuni lavori. Sarete sorpresi di vedere quanti risponderanno al vostro appello. La richiesta di volontari offre al personale la possibilità di parlare quando altrimenti non lo potrebbero fare. Nel caso di persone che preferiscono fare solo il loro lavoro, trovate quello in cui riescono meglio e fateglielo fare. Se vi sembra di non capire il personale che avete a disposizione, passate un po’ più di tempo osservando quello che fanno ed ascoltando i lo- Sei capace di delegare? Rispondi a queste domande e lo saprai 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. Sei un perfezionista e ne sei orgoglioso? Ti porti regolarmente a casa il lavoro che non sei riuscito a finire? Lavori più ore del personale? Passi troppo tempo facendo anche il lavoro degli altri? Hai spesso la sensazione che dovresti passare più tempo con la tua famiglia? Quando torni in ufficio la cassetta della posta è sempre piena? Sei spesso interrotto dalla gente che ti fa domande o chiede spiegazioni? Puoi dire senza pensarci troppo quali sono i tuoi tre principali obiettivi di lavoro? Passi un sacco di tempo su dettagli di lavori che potrebbero fare altri? Ti piace ficcare il naso in ogni cosa? Sei sempre di corsa per rispettare le scadenze? Sei incapace di rispettare le priorità? Ti senti spesso sovraccarico di lavoro? Fai fatica ad accettare idee o suggerimenti da altri? Tendi ad attirare “seguaci” piuttosto che “capi”? Dai al personale istruzioni troppo dettagliate? Sei convinto che un manager debba lavorare più ore delle persone che dirige? Sei preoccupato del fatto che i tuoi impiegati possano essere migliori di te? Se hai risposto “sì” ad una o due delle domande, stai andando bene in quanto a delegare, ma se le risposte positive sono più di tre, allora devi proprio fare qualcosa per migliorare la tua capacità di delega! (Le domande sono state tratte dal libro “Successful Delegation” di Frank.F.Huppe. un altro libro sull’argomento è “Think like a manager” di Roger Fritz. Entrambi pubblicati in Usa). 62 BIANCO NERO 5/98 K Y C M - p. 62 ro discorsi. Affidate le responsabilità ad altri Quando delegate qualcuno a fare un lavoro, gli/le date anche la responsabilità di quel lavoro; ma come manager voi dovete condividere quella responsabilità, in quanto siete stati voi a darla ad altri. La persona delegata deve capire che il lavoro è di sua competenza: il vostro ruolo è quello di assistere ed informare, non di “fare”. Per avere successo però è importante anche dare al personale l’autorità necessaria a completare il compito che gli/le è stato affidato. Per esempio, se affidate alla signorina X il compito di migliorare la qualità del latte, dovete anche darle l’autorità che le serve per raggiungere lo scopo. Quindi, se decide che i mungitori hanno bisogno di maggiore preparazione per l’individuazione delle mastiti, deve avere l’autorità di organizzare questo aggiornamento e di richiedere ai mungitori di parteciparvi. Nella impossibilità di farlo, la signorina X sarebbe frustrata per non poter effettuare i cambiamenti che lei ritiene necessari, e voi, come manager, non capireste perché non riesce a raggiungere gli obiettivi fissati. Analizzare insieme i risultati Quando vi trovate con un impiegato per rivedere il compito che gli/le è stato assegnato, cercate di avere un atteggiamento positivo nei confronti delle decisioni che sono state prese. Delegare significa saper accettare i successi ma anche gli insuccessi del proprio personale. Mostrare che siete dalla loro parte non significa però non poter fare domande per capire se tutto è stato fatto a dovere. Poi, dovete capire insieme cosa poteva essere fatto meglio ed usare questa informazione per il lavoro successivo, ed infine dovete valutare se è stato fatto quello che vi aspettavate e se il tutto vi è stato riferito in modo completo e corretto. Molte persone, seguendo questi suggerimenti, sono riuscite ad avere al proprio servizio persone attente e soprattutto capaci di gestire l’azienda anche in assenza del “grande capo”. Potreste riuscirci anche voi. MENTRE UNO SE NE VA, L’ALTRO SUPERA UN RECORD Aerostar e Dombinator, due tori molto famosi in tutto il mondo, ultimamente hanno fatto parlare di loro sulle pagine delle riviste di settore per due motivi molto diversi: buone notizie in un caso e cattive notizie nell’altro. Il Centro canadese BCAI riferisce infatti che Madwaska Aerostar, a 12 anni e mezzo, produce bene e gode di ottima salute, tant’è vero che l’ottobre scorso ha superato il record di 1,1 milione di dosi vendute. Dalla Francia arriva invece la notizia che Dombinator, un figlio di Cleitus su Long-Haven Bova Samara, e forse uno dei tori francesi più famosi degli ultimi anni, è morto all’età di nove anni. Dombinator, molto usato sia in Francia che all’estero, anche come padre di toro, nell’ottobre 1997 era il 10o toro per indice ISU (indice selezione francese) e faceva parte ormai dei dieci tori francesi più usati di tutti i tempi, con 215.054 prime fecondazioni. PERCHÉ USARE LA F.A. SULLE MANZE Tom Bailey, della Facoltà di Medicina Veterinaria del Politecnico della Virginia è convinto che sia molto importante usare la FA sulle manze utilizzando i migliori tori a disposizione. Ecco alcuni punti a sostegno della sua tesi: • la ricerca conferma continuamente che un buon programma di FA produce un miglioramento genetico per anno di almeno 90 kg di latte per primipara; • il tasso di concepimento per intervento cala con l’età, ma il calo più consistente lo si avverte tra le manze da rimonta (60% - 70%) e le primipare in latte (40% -50%); • nella maggior parte degli allevamenti, le primipare rappresentano il numero più alto di parti per gruppo di età: prima lattazione 31,9%, seconda lattazione 25,1%, terza lattazione 18,6%, quarta lattazione e oltre 24,4%. Fecondare con tori aziendali o tori geneticamente inferiori significa quindi mettere il 32% dell’allevamento a rischio dal punto di vista del miglioramento genetico; • non è vero che i tori migliori (quelli ai primi posti nelle graduatorie per indice) diano sempre vitelli grossi, basta guardare i dati sulla facilità al parto dei primi 100 tori di qualsiasi elenco per rendersene conto; • sono pochissimi gli allevamenti che possono avere a disposizione tori aziendali che hanno i numeri per competere con il progresso genetico disponibile con i tori usati in fecondazione artificiale; • molti produttori ritengono che i costi del rilevamento dei calori, della fecondazione, del seme e di tutto quanto relativo alla FA, siano troppo alti per giustificare un uso della FA sulle manze. La ricerca invece ha dimostrato che, nonostante questi costi, la FA è più conveniente della monta naturale. POCHE PER VOLTA È MEGLIO Dai dati di nuove ricerche svolte negli Usa, ed i cui risultati sono stati presentati all’ultima riunione della American Dairy Science Association, risulta che lo scongelare parecchie dosi di seme in una sola volta può portare ad un abbassamento del tasso di concepimento, soprattutto in condizioni climatiche di caldo-umido. I ricercatori della Hawaii University hanno esaminato il tasso di concepimento di allevamenti dove si scongelavano 4 paillette di seme alla volta; tenendo conto che ai fecondatori servivano almeno due minuti per fecondare ogni vacca, è stato calcolato un lasso di tempo di 6 minuti tra la prima e l’ultima inseminazione. I ricercatori hanno quindi valutato la percentuale di concepimento per ogni dose ed hanno scoperto quanto riportato nella tabella che segue. Per non correre rischi, quindi, sarebbe sempre meglio scongelare al massimo due dosi di seme alla volta, soprattutto per la prossima estate. Ordine d’utilizzo - prima paillette - seconda paillette - terza paillette - quarta paillette Tasso concep. 48% 41% 38% 25% 63 BIANCO NERO 5/98 K Y C M - p. 63