La Gazzetta di Brancon

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La Gazzetta di Brancon
La Gazzetta di Brancon
(ORGANO NON UFFICIALE DI STAMPA DELL’A.C. BRANCON)
Edizione del 4 Febbraio 2008
Il Brancon comincia il nuovo anno con una sconfitta per 7-6 in territorio di Viadana
IL SALINA VINCE AL “TIE–BREAK”
Gara combattutissima e finale al cardiopalma: la spuntano i padroni di casa
EDITORIALE
Partenza in salita.
Questo il verdetto del primo appuntamento della
storia branconiana con le fasi finali del CSI di
Mantova. A Salina di Viadana, paesino sparso fra i
campi di nutrie a più di un’ora da Nogara, la
compagine di mister Andreoli tiene testa ai padroni
di casa fino all’ultimo secondo, ma esce sconfitta per
7-6 in una gara dal sapore tennistico.
Non si sono divertiti molto i portieri, ma si sono
divertiti ancor meno i giocatori del Brancon, che
dopo un’ora di battaglia nel fango a ribattere palla su
palla, tornano a casa con le mani vuote.
Non è stata comunque una trasferta inutile: il branco
ha capito, qualora ce ne fosse necessità, di essere
all’altezza dell’impegno delle fasi finali. A Salina la
squadra ha giocato, per quel che poteva concedere il
campo ai limiti della praticabilità, e ha lottato con
orgoglio mostrando tra l’altro un’ottima condizione
fisica. Dall’altra parte, il Salina ha fatto la sua solita
gagliarda partita, e quando si è trovato sotto per 3-1
dopo una tremenda tripletta del Ciulla, non ha alzato
bandiera bianca, ma ha saputo ribaltare il risultato.
Resta l’amaro in bocca per una gara che con un po’
di attenzione e di fortuna in più poteva anche essere
portata a casa. Anche un punto avrebbe fatto
classifica e morale. Ma soprattutto classifica: nel
girone ci sono solo 10 gare; ne restano 9 e il
Brancon, se vuole qualificarsi alle semifinali, non
può più sbagliare.
E’ doveroso però ricordare che l’obiettivo che la
squadra branconiana si è posta prima di questa
avventura è quella di giocarsela con tutte le altre
senza fare proclami. Domenica il Brancon è stato
all’altezza, solo il risultato non lo è stato. A fine
gara, nonostante una piacevole parentesi a pranzo
insieme agli ottimi avversari del Salina, c’era
parecchia delusione in casa gialloblu. Sotto allora
con il Quistello: in questi casi, solo una vittoria può
ridare entusiasmo. Forza Brancon !
Servizio a pagina 2
Tegola in casa gialloblu
Isacco si infortuna al braccio
dopo la partita
Piove sul bagnato in casa
Brancon: non bastasse la
sconfitta, arriva pure un brutto
infortunio per Isacco, che batte
il braccio scivolando sul
marciapiede fradicio davanti
agli spogliatoi al momento di
fare ritorno a casa. Dinamica
fantozziana, ma esiti tutt’altro
che comici.
Il referto del medico parla di stiramento ai tendini
del gomito.
Al brasileiro del Brancon Isacco vanno ovviamente
gli auguri di pronta guarigione da parte della
redazione e di tutta la squadra gialloblu. Difficile
ipotizzare i tempi di rientro: in questi casi, la data
del ritorno sui campi da gioco passa in secondo
piano: l’importante è che il nostro sfortunato
veterano si rimetta in salute al più presto.
Isacco è comunque atteso al prossimo allenamento
di giovedì 7 febbraio per fare la giusta festa alla
porchetta del Pec !
Ritorno del gossip
Un giorno in Questura con
capo ultrà Moreno
Intervista al primo tifoso gialloblu
A pagina 5
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Nonostante la Veronica, il Brancon perde. Domanda lecita: chi porta sfiga?
CORTE BELFIORE SALINA – BRANCON
7-6
Non basta una tripletta del Ciulla nel primo tempo: si torna da Salina con zero punti
Il viaggio
Quando sulla Gazzetta di giovedì 30 gennaio avevamo prospettato mancanza di abbondanza in casa
Brancon in vista della trasferta di Salina, non eravamo stati abbastanza catastrofici… A Brancon,
domenica mattina, alle ore 8.45, la sede pullula di personaggi gialloblu: peccato che i giocatori arruolabili
non siano poi così tanti. Alle assenze note del Fred (lavoro), del Tano (velleità televisive), del Fabri
(università) e del Ghido (?), si aggiungono in extremis quella di Dusi, alle prese con i postumi della gara
amichevole di Porto Mantovano, e di Alex, che in attesa di passare le notti in bianco a cullare il figlio, ha
passato la notte in bianco seduto sul water. Alex si aggrega comunque alla comitiva in veste di tifoso,
insieme al redivivo Moro, ex portiere gialloblu.
Mister Andreoli comincia a contare i presenti: tolto il Presidente, tolta la Veronica, tolto Andrea… alla
fine si trova con 7 giocatori contati: il Cape, Teme, Bocchi, il Fiore, Nicolas, Isacco e il Pec. Lungo la
strada, si aggregano il Ciulla, investito del ruolo di navigatore, e il Gambo, che ha passato la notte a casa
della morosa, con obbligo di certificato di nottata “bianca” richiesto dal mister per inserirlo in distinta. Il
nuovo corso di mister Suinez prevede difatti l’astinenza sessuale a partire da 168 ore prima della gara.
La gita nel basso mantovano dura per circa un’ora: suggestivo il
passaggio sul ponte di barche di San Matteo delle Chiaviche, ancora
più suggestive le nutrie che infestano le stradine di campagna in
avvicinamento a Salina. Una concentrazione di cadaveri di roditori
sulle strade degna di una scena di Commandos con Schwarzenegger.
Anche la segnaletica stradale non fa sconti: pericolo per NUTRIE sul
piano viabile è il cartello più folkloristico mai visto in giro… Il
Presidente Muraroli, venuto a sapere da Bocchi che il Consorzio
Agricolo del Basso Mantovano paga una taglia di 50 euro su ogni
nutria viva o morta (dead or alive), propone di fermarsi a raccogliere
una decina di cadaveri per finanziare la nuova caldaia degli spogliatoi
di Brancon. Tuttavia la comitiva è già in ritardo sulla tabella di marcia,
e per affrontare l’impegno occorre un lauto riscaldamento: si decide di
tirare avanti lasciando sull’asfalto tutto quel ben di Dio…
L’arrivo a Salina è subito caratterizzato da una buona notizia: per
salvaguardare il bel campo dove i locali hanno in programma il torneo
estivo, si gioca sul campo di allenamento. Le Everglades della Florida
sono forse più asciutte… poco male: sarà gara da branconiani veri.
La Partita
Praticamente impossibile fare la cronaca di una gara dove si sono viste ben 13 marcature: occorrerebbe un
almanacco e non le poche facciate della Gazzetta. Tuttavia ci proviamo…
Dopo l’apprezzato in bocca al lupo del Presidente Muraroli alla squadra, il Brancon scende in campo
deciso a vender cara la pelle e portare a casa i 3 punti. In porta mister Andreoli schiera, a sorpresa, il
Cape, che vince il ballottaggio con sé stesso. In difesa l’esordiente Fiore e Bocchi, a centrocampo Isacco
con Teme sulla fascia destra, e il Pec a sinistra libero di appoggiare bomber Ciulla.
Non si fa in tempo a muover palla che gli avversari sono già in vantaggio: verticalizzazione per la punta
rumena Dunareancu che anticipa il Fiore e fredda il Cape: 1-0. Il Brancon non accusa il colpo e trova, nel
giro di pochi minuti, una devastante tripletta del Ciulla che ribalta il risultato. Primo gol al volo di sinistro
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su cross del Pec, secondo gol in girata dentro l’area. Bella la terza marcatura dopo una discesa personale
di Isacco sulla destra: finta del Ciulla a disorientare il difensore e destro imparabile sul primo palo. Sul 3-1
il Pec ha il match ball ma spara sul portiere oramai fuori dai pali. Nonostante il campo pesantissimo, il
Brancon riesce ad imbastire qualche pregevole trama di gioco, ma non incrementa il punteggio mancando
del cosiddetto killer istinct. Così, il Salina rientra in partita, prima segnando il 2-3 su un buco di Bocchi a
centrocampo, poi portandosi addirittura in vantaggio 4-3 con una doppietta del solito Dunareancu che fa
ammattire il Fiore. Bocchi e il Pec falliscono un paio di buone opportunità per pareggiare sul finire di
tempo; si va negli spogliatoi con il Salina avanti di un gol.
Nella ripresa mister Andreoli rivoluziona il centrocampo spostando Bocchi in mezzo (esce a rifiatare
Isacco), Nicolas a sinistra al posto del Pec, e il Gambo sulla destra con Teme retrocesso in difesa a fianco
del Fiore. La ripresa comincia con ritmi più blandi, e il Brancon fatica a far gioco, anche perché, dopo le 3
pastine del primo tempo, sul Ciulla viene montata una marcatura doppia o anche tripla. Degli spazi che
apre il Ciulla non riesce però mai ad approfittare Bocchi che latita senza posizione. Il Salina, senza
strafare, contiene le iniziative branconiane, e trova il 5-3 su calcio di punizione. La gara sembra chiusa,
ma i barboscudati hanno un’impennata di orgoglio e Teme segna direttamente su punizione da metà
campo: la palla spiove in area e passa tra mille gambe beffando il portiere locale. Sul 5-4 il Salina rimane
in 6 per un’espulsione forse un po’ esagerata decretata dall’arbitro. Nonostante l’inferiorità numerica, il 7
locale Fera si porta a spasso Isacco e segna il 6-4 con un diagonale che sorprende il Cape. Altra reazione
del Brancon che va sul 6-5 con un tocco sotto rete del Pec (zampata in area dopo una traversa di Bocchi e
susseguente mischia sottoporta). Il referto arbitrale assegna il gol al Ciulla, ma l’inviato della Gazzetta di
Brancon era appostato proprio vicino alla porta del gol, e per onestà morale deve assegnare la rete al Pec
autore del tap-in decisivo. Il Brancon pareggia subito dopo con tocco in acrobazia di Nicolas su angolo
dalla sinistra. A questo punto il match sembra nelle mani del Brancon, e invece Fera trova il gol della
vittoria, ancora su punizione concessa generosamente dall’arbitro per un contatto reciproco con Bocchi.
Non c’è più tempo per i gialloblu per tentare l’ultimo assalto: finisce 7-6 per la squadra di casa.
Tanto rammarico per il Brancon che ha disputato un’ottima gara, ma ha pagato dazio su ogni minimo
errore commesso in fase difensiva. Alla fine, il Brancon deve recriminare anche per gli errori di mira
commessi nel primo tempo, quando in vantaggio per 3-1 poteva forse incrementare il vantaggio su un
Salina stordito dalla tripletta del Ciulla. Bando tuttavia ai “se” e ai “ma”: domenica al Perini arriva il
Quistello, squadra forse meno atletica del Salina ma sicuramente più smaliziata e ricca di individualità.
Questo Brancon ha dimostrato che non è arrivato alle finali per caso: ora, smaltita l’emozione dell’esordio,
bisogna fare punti.
Il dopo partita
A rendere meno amara la sconfitta, a fine gara arriva un lauto pranzo all’Agriturismo Corte Belfiore,
sponsor del Salina Calcio, dove si riuniscono le due squadre nella vera interpretazione del “terzo tempo”.
Altro che strette di mano a centrocampo… alla Corte Belfiore è continuato il clima agonistico della
partita, nel tentativo di strappare i vassoi dagli assalti avversari.
Entreè di tutto rispetto con affettati misti e gnocco fritto, e tourbillon di primi piatti: sorbir d’agnoli,
ravioli, bigoli con la pancetta, crespelle. Il tutto innaffiato da un amabile e generoso lambrusco
mantovano. Anche a tavola la sfida fra Salina e Brancon è serrata, all’ultima portata: ma stavolta, vittoria
ai punti del Brancon, grazie alle performance di mister “Suinez” Andreoli, che diventa ricettacolo di piatti
altrui, trovandosi alla fine a divorare una biolca di stracotto di Dusi con polenta e un autotreno di patate
fritte. Migliore a tavola in assoluto è comunque il tritarifiuti Moreno, che diventa un personaggio
mitologico nei racconti di una simpaticissima tifosa del Salina, tale Liffi, che scrive sul guestbook della
squadra. Per maggiori (e succosi) dettagli rimandiamo all’intervista di Moreno a pagina 5.
Onore al Salina, squadra tosta e sportiva. Avesse vinto il Brancon, non ci sarebbe stato niente da dire. Ha
vinto il Salina, non c’è niente da dire. Complimenti agli avversari.
Speriamo che al ritorno siano i gialloneri a vincere la sfida al ristorante, e i barboscudati quella sul campo
da calcio. Alla prossima!!
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LE PAGELLE DELLA REDAZIONE
Davide BELLANI detto CAPE: VOTO 5,5
Subisce 7 gol tutti in una volta, e si rende protagonista di una sola parata nella ripresa. Incerto in occasione
dell’ultimo gol, non ha colpe particolari sugli altri, ma non ha mai dato l’impressione di essere in giornata di
grazia. Stavolta Cape non c’è, ma saprà rifarsi.
Gianluca MONTEMEZZI detto TE-ME: VOTO 6,5
Schierato sulla fascia destra nel primo tempo, soffre un po’ l’iniziativa dell’ala di casa, faticando a riproporsi
a sua volta. Decisamente meglio nella ripresa quando torna al centro della difesa e si toglie lo sfizio di
segnare un gol su punizione.
Umberto FIORAVANTI detto FIORE: VOTO 6
Paga lo scotto dell’esordio a 7 concedendo una tripletta alla punta locale nel primo tempo. Cresce alla
distanza, e a conti fatti fa cose migliori in fase di impostazione più che di difesa. Da migliorare i colpi di
testa, quasi tutti alzati a campanile.
Paolo BOCCHI:
VOTO 5
Nel primo tempo gioca molti palloni senza infamia né lode, ma salta a vuoto liberando l’avversario in
occasione del secondo gol del Salina. Nella ripresa, spostato a centrocampo, latita senza toccar palla. Dal
capitano ci si attende ben altro apporto. Senza appello: stavolta non prenota neanche il ristorante…
Davide BELLINI detto GAMBO: 6
Un quarto d’ora per lui nella ripresa, passato per lo più a tirare una serie infinita di rimesse laterali. Molto
impreciso in impostazione, specie quando scaglia un cross in campagna, si fa invece ben valere in fase
difensiva dove non concede nulla.
Nicolas MENGHINI:
VOTO 6,5
Schierato a sinistra nella ripresa, parte in sordina, poi comincia a macinare una mole di gioco
impressionante, anche se non sempre con lucidità. Suo il gol, caparbio ma purtroppo inutile, del
momentaneo 6-6. E’ comunque in ottima condizione atletica e si vede.
Andrea PERINI detto Pec: VOTO 6,5
Un gol di rapina e molte iniziative che mettono in ambasce la difesa del Salina. Nel primo tempo è anche
disciplinato nel rientrare a dare una mano in difesa. A conti fatti una buona prestazione, ma non riesce a
incidere come potrebbe, specie nel primo tempo quando spreca un paio di occasioni che di solito non
fallisce.
Isacco MARIOTTO:
VOTO 7
Si guadagna la palma di migliore in campo con un voto di incoraggiamento per essersi infortunato
seriamente a un braccio scivolando davanti agli spogliatoi. Scena fantozziana, ma c’è poco da ridere perché
probabilmente per lui la stagione è finita. In bocca al lupo. In campo, lotta come sempre pur non essendo al
top della condizione, e offre 2 assist al Ciulla.
Roberto TOMMASI detto Ciulla: VOTO 7
Puntuale come un orologio svizzero, mette a segno un’altra sontuosa tripletta rovesciando il punteggio nel
primo tempo. Dopo il terzo gol, il Salina gli mette alle costole 3 difensori. Nella ripresa, un po’ troppo
isolato, fa quel che può guadagnando qualche buona punizione. Mezzo punto in meno per l’eccessivo
nervosismo a fine gara: non ce n’è bisogno, il Ciullatauro suona comunque la carica a suon di gol.
MISTER Davide ANDREOLI detto SUINEZ: VOTO 7+
Si trova ad affrontare la prima assoluta del Brancon nelle fasi finali con soli 9 uomini a disposizione e un
centrocampo da inventare. Il Brancon paga dazio su errori individuali, mentre non si può obiettare nulla sulla
qualità del gioco espresso e sulla tenuta fisica dei gialloblu. La sua mano si vede, speriamo si veda pure un
po’ di culo...
4
Le interviste branconiane / 8
Capo Ultrà Moreno, “piccola fogna di Calcutta…”
LA SCHEDA DEL TIFOSO
NOME
COGNOME
SOPRANNOME
DATA DI NASCITA
SEGNO ZODIACALE
PROFESSIONE
STATO CIVILE
Moreno
Peroni
Paraculo
25.09.1972
Bilancia
Geometra di regime
Fidanzato con la “consorte” vicentina Monica
Il 2007 è stato un annus horribilis per il tifo da stadio. A farne le spese sono stati un po’ tutti, dagli stadi di
serie A fino ai campetti di periferia. Durante la trasferta enogastronomica di dicembre alla Pesa di
Castellaro Lagusello, Moreno è stato fermato al ritorno a casa da una seconda pattuglia di Carabinieri
che, rilevato un tasso alcolico di 0,000, ne hanno dedotto che il Paraculo aveva trovato modo di
imbrogliare l’etilometro. Identificato, Moreno è stato così processato per direttissima e costretto
all’obbligo di firma la domenica mattina anziché seguire la squadra in trasferta. Tuttavia, dietro
magnanimo interessamento del Delegato alla Sicurezza di Brancon, a Moreno è stato concesso di
partecipare al “terzo tempo” alla Corte Belfiore. Così, anziché firmare in Questura a Verona, Moreno
domenica scorsa ha firmato in Questura a Viadana, dove si è trattenuto per tutta la durata della gara ad
ascoltare la radiocronaca di Radio Salina Network in compagnia del Questore Scannamanico Giuseppe,
della consorte Monica, e di un celerino dal manganello facile.
Noi della Gazzetta non potevamo certo mancare…
Domanda: Come sei finito a firmare in Questura?
Risposta: E’ una lunga storia. Secondo me, vogliono farmela pagare perché assomiglio in modo incredibile
al quinto uomo di Perugia. Ma ho già detto tutto al Questore, io questo Rudy non lo conosco!!
Il decreto parla invece di intemperanze sugli spalti…
Diaolo Boia, io sono uno dei tifosi più corretti d’Italia. Neanche le vecchiette dell’uncinetto sono così
tranquille come me…
Senti, ricordi ancora la prima partita del Brancon cui hai assistito?
NO!
Come no? Non ti vergogni?
No, Diaolo Boia ! Cosa volete che mi ricordi? Quando io andavo allo stadio a vedere il Brancon, voi
giornalisti portavate ancora le braghette corte da marinaretto e vi slogavate i polsi sui cataloghi di
biancheria intima che mettevano nella cassetta della posta di vostra mamma...
Oh, esagerato! Non saranno mica passati tutti questi anni…
Invece sì! Io c’ero anche alla finale di Bionde del 1978. Quello sì era un Brancon forte!
Se davvero hai visto giocare il Brancon da 30 anni a questa parte, dicci chi è il giocatore gialloblu che
più ti è rimasto impresso…
Non dimenticherò mai i gemelli del primo Brancon dell’era Muraroli. Come si chiamavano… gemelli
Derrick ?
Sì, ispettore Derrick… ma per piacere! Non erano gemelli, ma fratelli. I fratelli Chinellato.
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Ecco, proprio loro. Ma il Jones in particolare… ZIO CAN che forte. Una sera, dopo la cena sociale, ci portò
in un posto che secondo lui era pieno di figa: il circolo dopolavoro ferroviario di Verona. Unica donna, la
barista ultracinquantenne.
Quale invece il giocatore che più ti ha preso in giro con la
storia che portavi sfiga?
Ah, facile: il Tano e mister Andreoli, che all’epoca era un
semplice sottosegretario.
Sei uno dei personaggi che hanno fatto la storia di Brancon,
al punto che sei stato insignito con la cittadinanza
onoraria…
A parte che insignito sarai tu e tua sorella, beh, è vero, sono un
mito branconiano vivente.
Da buon branconiano, avrai sicuramente dei racconti di
pesca.
In paese, quel subdolo di mister Andreoli ha sparso la voce che
ho pescato un barbo morto. Anzi, peggio, che il barbo si sia
suicidato mentre lo tiravo a riva per il disonore di essere finito
nella mia canna da pesca.
Fotogenico. Un Moreno imberbe posa
soddisfatto sotto l’occhio vigile di Mister
Suinez e del Piva
Perché, non è vero?
No, Diaolo Boia! Ti racconto come andò. Approfittando di una mia distrazione meteorica…
Una che?
Diaolo Boia, ma voialtri giornalisti in che mondo vivio? Distrazione meteorica…na scoreza…
Ah, finesse oblige, continui, continui..
Eh, insomma il mister mi ha inlamato lui un barbo morto alla canna, e me lo ha fatto tirare su per farmi
credere di essere una catastrofe. La verità e che io avevo molto più istinto predatorio di Andreoli. Tutta
invidia nei miei confronti.
Altri aneddoti ?
Naneddoto sarai tu e tua sorella…
Alla radio intanto comincia la partita…
“Batte da centrocampo il Salina, palla da sinistra verso destra, verticalizzazione per il centravanti.. gol.
Salina 1 – Brancon 0 dopo 10 secondi di gioco”
Moreno si agita come un ossesso e comincia a urlare:
“Ma Diaolo Boia!! Questore, mòleme !! A voi andar al stadio ! I butei i gà bisogno de mì.”
Interviene un celerino che con un paio di colpi di manganello ben assestati riporta la calma.
Torniamo a noi…
Sì, beh, ecco, c’è un mirabile episodio legato alla pesca che
non si può omettere e che ha riempito tante serate in
compagnia. Una sera, Luca alias Muflo lancia con il buio e
l’amo gli si conficca nella cute della testa. Il Muflo rimane un
po’ interdetto, convinto di aver lanciato bene, e sente la canna
tirare come una bestia mentre il dolore si fa più acuto.
“Squanfy, aiuteme! Ghò qualcosa che me ponze in testa e l’è
anca invià magnar. hAia !” Squanfy osserva la canna piegata
inverosimilmente all’indietro e con sapiente occhiata capisce
che il Muflo si è infamato da solo in testa. Anziché liberarlo,
chiama tutti gli altri attorno e scoppia l’ilarità generale…
Bucolico. Moreno pseudo pescatore
fighetto in divisa bianca e infradito… 6
Certo che su Squanfy ce ne sarebbero da dire, eh…
Oh, voi non avete mai provato a salire sulla sua macchina. Era una trappola letale: ovunque potevi
imbatterti in barattoli di vermi mummificati dall’odore nauseabondo: le discariche della Campania in
confronto sono un prato di mughetti. Ma cosa sta facendo il Brancon?
Radio: Isacco fugge sulla destra, palla al Ciulla, finta a sedere il terzino, tiro e gol ! Salina 1 Brancon 3 !”
Moreno non sta più nella pelle e si lancia sul lampadario della Questura come una scimmia urlatrice:
“Alèèèè ! Dai Brancon !! 3 a 1? M’avì fato perdar la rimonta con ‘ste putanade! Questore, mòleme!!”
E giù un altro fracco di botte dal celerino. Quando Moreno si rimette in piedi, è finito il primo tempo con
un altro incredibile capovolgimento di risultato: il Salina conduce 4 a 3.
Altro personaggio branconiano su cui ci sarebbe molto da dire è il Tano…
Il Tano è più paraculo anche del mister.
Sappiamo che sei stato in vacanza in Inghilterra con lui. Come avete fatto a passare indenni dai
controlli di Scotland Yard?
In effetti hanno provato più volte a prenderci, ma abbiamo sempre fatto perdere le nostre tracce. I cani della
narcotica li tenevo a bada io con un’arma sopraffina di mia invenzione: sganciavo fialette puzzolenti che
fabbricavo alla sera dopo le cene fish and chips… una schifezza immane.
Altra vacanza mitica, quella in Sicilia con il Vise, fratello dell’ex portiere gialloblu Paolo Visentini…
Sì, e siccome al tempo i rapporti fra il Consolato di Brancon e l’Emirato Siciliano non erano affatto buoni,
rischiai che mi togliessero la cittadinanza onoraria. Me la cavai perché al rientro portai alcuni scalpi degli
indigeni, dimostrando così la mia inattaccabile fede padana. Inoltre, ero in missione incognita: stavo
cercando di convincere il Vise a firmare un contratto con il Brancon...ma lui preferì accasarsi al
Villimpenta.
Cosa ne pensi delle nuove norme antiviolenza?
E’ uno schifo! Vergogna! Feme andar al stadio !!! Molème !!!
Il celerino rincara la dose…
Moreno è un bagno di sangue:
“Ahia, teppisti ! Vigliacchi! Le nuove norme sono anticostituzionali: limitano la libertà personale
dell’ultrà di esprimere la sua violenza contro i tifosi avversari…”
Ma si vergogni! Dire queste cose… il calcio è passione e tifo corretto.
Ma certo, scherzavo. Stemperiamo il clima: il calcio di provincia è bellissimo e sano. Anch’io sono per le
cose corrette… il caffè ad esempio. Comunque i tornelli a Brancon non li vogliamo. Quanto siamo ??
Stavolta è il celerino, che si è anche lui appassionato alla sfida, a tendere l’orecchio alla radio:
“Piena bagarre: 6 a 6”
Hai mai gettato un motorino da una curva?
No.
Sicuro?
Te l’ho detto: mai.
E gettato un amico da un motorino in curva?
Nemmeno. Ma il mister ha provato diverse volte a gettarmi
dalla sua Vespa in corsa…
Mai fumato uno spinello?
Sì, una volta… Anno 1993, durante il servizio civile
di mister Andreoli in quel di Camponogara, succedevano
parecchie cose strane. L’appartamento del mister era un covo libertino di droga, sesso e rock ‘n roll. Il
mister si era fatto una fama di gran trombatore: pensate che tutte le mattina riceveva le visite di una certa
Manlia che gli portava la parmigiana per far colazione. Giunse fino a passare sotto al bisturi la prima
morosa dell’amico Yankee… cose dell’altro mondo.Durante l’estate, sono stato anch’io a trovare il mister,
ed è comparso misteriosamente uno spinello. Faccio notare comunque che non l’ho aspirato…
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Dicono tutti così. Mai stato a prostitute?
No.
Neanche a viados?
No.
Come andavi a scuola?
Bene. Figurati che ero bravo anche con i congiuntivi.
Appunto, eri. Voto alla maturità ?
52/60.
Sincero. Moreno non è mai
stato a viados, Moreno E’ un
viados…
Sei davvero geometra?
Diaolo Boia…
Vediamo se conosci bene la tua consorte: qual è il suo piatto preferito?
La consorte è una donna onnivora, ma non le piacciono il risotto, il cotechino e la pearà.
La consorte interviene; “Ma non è vero… il risotto mi piace; e poi, scusa, questo è il menu che abbiamo
mangiato a casa del mister dopo la partita col Formigosa… maleducato!”
Moreno abbassa le orecchie…
Il film preferito dalla consorte?
Diaolo Boia, non mi ricordo il titolo. E’ un film con Jodie Foster… l’abbiamo visto in aereo durante un
viaggio. A lei è piaciuto così tanto che ha voluto far l’amore subito.
La consorte stavolta lo stronca:
“Moreno, io non ho mai visto un film in aereo con te… né tantomeno fatto il resto in aereo!!”
Oopps, mi sarò confuso con un’altra. Scusa, ciccia!
“Ciccia un cazzo!”
La consorte mena una borsettata a Moreno e il celerino, per non essere da meno, rincara la dose.
Visto che siamo in tema: la prima volta che hai fatto l’amore?
(assicurandosi che la consorte non senta) A 23 anni, con la mia prima morosa.
Quanti film porno hai visto in sala prove dei Terzo Stato?
Il mister mi ha fatto vedere tutti i film di Russ Meier; poi ho visto anche altri filmetti che non sono
all’altezza del maestro Meier.
Domenica mattina esci per andare a vedere la partita del Brancon. Apri la porta e ti trovi davanti la
Ferilli nuda. Cosa fai?
(sempre assicurandosi che la consorte non senta) Diaolo boia, mando a cagare il Brancon e trombo la Ferilli
Mister Andreoli è più bravo come:
a) Scrittore
b) Allenatore
c) Pescatore
Io lo preferivo come bassista, però devo ammettere che è bravo in tutte e 3 le cose.
E come intortatore di morose degli amici?
Eh, lì si da troppo da fare. Ultimamente ho visto che si sta allargando sul muretto di Brancon, esagerando
con i complimenti stilnovisti alla Monica. Per fortuna che la consorte sa ben distinguere un vero padano da
una mezza calzetta.
Nella trasferta all’estero del Brancon dovrai far dormire la consorte in camera con qualcun altro per
la legge del turn over. Con chi?
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Scartàti subito il Fred e Nicolas per problemi di ingombro inguinale... Vediamo un po’…sì, la farei dormire
in camera con il Presidente.
Brancon a parte, nel calcio professionistico per chi tifi?
Per la Juve… e per il Chievo.
Alla parola Chievo, il celerino riprende a manganellare all’impazzata.
Moreno cerca di difendersi:
“Ahia, basta! Basta!”
Certo che sei masochista… il Chievo???
Per forza, sono di Casaleone… sono amico di Ciccio Malesani…
Oddio, l’uomo che ha fatto retrocedere l’Hellas? Taci, infedele!
Passiamo alla cultura: libro sul comodino?
Nessuno…
Neanche il catalogo di Intimissimi?
No, ho smesso da quando la consorte viene in pianta stabile da me.
Horror VM 18. Alberto “Ciccio”
Malesani, concittadino di
Moreno, con la maglia del Paluani
Chi
Allora ultimo libro letto?
Ho provato a leggere La sindrome di Brontolo ma non mi piace: non sono riuscito a finirlo.
Domanda di cultura generale: il Presidente della Camera nella legislatura precedente?
Pera !
Il celerino riprende a manganellare a sangue dandogli del tossico… peccato, la risposta era esatta…
Nel frattempo arriva la notizia via radio che la partita è finita con la vittoria del Salina per 7 a 6. Il
celerino sbatte Moreno fuori dalla Questura. Moreno è libero, e con la consorte può raggiungere la squadra
barboscudata per il pranzo…
Qualche ora dopo, alla Corte Belfiore, Moreno conquista la simpatia di tutta la compagine di Salina, grazie
alle sue performance disumane a tavola. Si rivede il Moreno tritarifiuti dei bei tempi.
Particolarmente impressionata rimane la “tifosalina” Liffi, che il giorno dopo, nel suo lunedìracconto sul
guestbook del Salina Calcio, descrive così il Paraculo:
Grazie a tutti i giocatori del Brancon, all’allenatore che lè trop fort e all uomo che mi era
accanto a pranzo..cioè uomo...io gli passavo piatti colmi di ogni ben di dio, lui non alzando la
testa spazzolava e ringraziava...piccola fogna di calcutta… spazzolatore del brancon… 60 Kg.
di fame assoluta !!!!!...
Grazie a te, Liffi !!
ETILOMETRO VIVENTE: Moreno domenica alla
Corte Belfiore nella versione “SPAZZOLATORE DEL
BRANCON…”
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