marzo 2011 / anno 4

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marzo 2011 / anno 4
ANNO 4 - NUMERO 03
1 MARZO 2011
MENSILE DEL TERRITORIO DI LERICI
a cura dell’Istituto Comprensivo di Lerici
150°
Laboratorio di
Giornalismo
delle scuole
medie F. Poggi
e P. Mantegazza
Lerici In… è un
allegato di Ameglia
Informa, registrato al
tribunale della Spezia
al n.2 del 4.2.1998
(stampato in proprio)
LERICI IN...
grazie
alla pubblicità
degli inserzionisti
È DISTRIBUITO
GRATUITAMENTE
c/o gli info point,
giornalai disponibili,
locali e uff. pubblici.
17 marzo 1861 - proclamazione del Regno d’Italia
L’11 e 12 marzo 1860 nel Ducato di Parma e Piacenza, nel Ducato di Modena e Reggio (in pratica in tutta l'Emilia), nelle ex Legazioni pontificie di Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì ed in Toscana
vengono indetti i plebisciti per scegliere fra l'adesione alla monarchia
costituzionale e l’istituzione di uno
stato separato; il 18 e 22 marzo
queste regioni sono dichiarate parti integranti del Regno di Sardegna, cambiando così in modo sostanziale la fisionomia politica
dell’Italia; i garibaldini si preparano allora a quel grande balzo in avanti costituito dalla Spedizione
dei Mille, che il 21 ottobre porterà
all’annessione del Regno delle Due
Sicilie e il 4 novembre a quella di
Umbria e Marche, per poi arrivare, il 17 marzo 1861, alla proclamazione a Torino del Regno
d’Italia. In quella data "Vittorio Emanuele II di Savoia", già Re di
Sardegna, viene proclamato "Re
d'Italia per grazia di Dio e volontà
della Nazione".
Seguiranno la Terza Guerra
d'Indipendenza nel 1866, la presa
della Città Eterna il 20 settembre
1870 e, l’anno successivo, la proclamazione di Roma capitale.
Il Risorgimento è l’evento che
ha occupato per intero la storia
della nostra Penisola per tutto il
XIX secolo, affondando le proprie
radici nel travaglio culturale
(filosofico, letterario e artistico)
europeo della fine del Settecento e
arrivando a cogliere gli ultimi suoi
frutti con la liberazione delle terre
ancora irredente dell'Italia del
nord-est nella Prima Guerra Mon-
diale, che fu per questo definita
anche Quarta Guerra d'Indipendenza.
Ho paura che questa corona mi
causerà qualche problema in più
Vittorio Emanuele II, da Re di Sardegna
a Re d’Italia (vignetta di Irene Gennaro)
Dopo gli iniziali tentativi insurrezionali degli Anni Venti dell’Ottocento, gli impulsi ideologici di
Mazzini negli Anni Trenta, il riformismo degli Anni Quaranta con la
risoluzione da parte del Regno di
Sardegna di farsi propugnatore
dell'unità nazionale e il conseguente scoppio della Prima Guerra
d'Indipendenza, decisivi furono
per il processo d'unificazione gli
anni 1859-1860, con la Seconda
Guerra d'Indipendenza. Dopo fu
un susseguirsi di eventi a catena,
che andarono persino oltre le aspettative dei più.
Sono passate dall’epoca oltre
sette generazioni e ci chiediamo
quale sia oggi la percezione di
quell’epopea di sangue e di fuoco.
Personalmente ho ancora il ricordo dei festeggiamenti per il Cente(Continua a pagina 2)
Visita il sito internet del Comune di Lerici, www.comune.lerici.sp.it o
quello della scuola, www.istitutocomprensivo-lerici.it con tutti i numeri di “Lerici In” a colori
(Continua da pagina 1)
nario, senz’altro più contenuti
di quelli attuali, i libricini che
ci furono regalati a scuola, le
letture e le musiche patriottiche. Ma allora non soffiavano
venti di federalismo, l’Italia
non era ancora multietnica, la
Prima Repubblica era al suo
massimo splendore.
Adesso la riflessione s’impone, depurata da ogni enfasi
retorica, dal trionfalismo ed
anche dal revisionismo a tutti
i costi. Ci possiamo chiedere se
in coscienza ci sentiamo dav-
vero di non aver più debiti da
onorare nei confronti della memoria dei padri della patria,
se stiamo facendo buon uso
dell’eredità raccolta. In fin dei
conti il testamento che ci è
stato lasciato era un invito a
osare sempre di più. Cavour
ha sognato un’Italia piemontese, Garibaldi ha sognato più di
lui: liberi e indipendenti non
solo l’Italia, ma anche Rio
Grande do Sul e Uruguay.
Mazzini di più ancora: un’Europa giovane, bella, libera, democratica.
È vero, hanno sognato anche altri “grandi” che hanno
segnato la storia del secolo
successivo: Hitler, Mussolini,
Stalin, Mao, Pol Pot, Bokassa
o Ceausescu, ma i sogni criminali sono incubi che hanno la
caratteristica di durare una
sola, lunga, nera notte; i sogni
più belli come quelli del Mahatma Gandhi, di Martin Luther King o di Nelson Mandela, diventano, invece, il futuro
dell’umanità.
Maria Luisa Eguez
Le signore “nessuno”del nostro Risorgimento sufficientemente dell’aiuto del
Lerici ha dato un notevole
contributo di partecipazione
tanto alla spedizione di Sapri
quanto alla grande avventura
dei Mille di Garibaldi. E fu
nello stesso periodo che cominciò la produzione dei famosi
biscotti di Lerici. Celebrati
dallo studioso-igienista Paolo
Mantegazza, hanno una storia
legata a un capitano di vela,
Agostino Baracchini, che fu
dei Mille.
Lo ricorda un brano del
giornalino dell’anno 1972 “Il
Golfo dei Poeti” (oggi non più
edito), firmato da Angelo Lupi,
che ne era il direttore responsabile e che era uomo di granDirettore Responsabile
Sandro Fascinelli
Capo redazione
Maria Luisa Eguez
Redattore docente
Gabriella Molli
Redazione di Lerici
Miriam Vanacore
Simone Fabiani
Sonia Carnasciali
Thomas Gianaretti
Mishel Pacheco
Stella Polloni
Luca Vanacore
Irene Gennaro
Redazione di S. Terenzo
Christopher Desalvo Monika Marku
Marco Meneghini
Margherita Mersanne
Edoardo Santoro
Alessandro Vegnuti
Sabrina Hamouda
de cultura. “Chi primo fece il
Biscotto di Lerici - scrive - fu
precisamente una donna: la
signora Teresa Saccomano,
moglie di un ufficiale della
Marina Sarda e già capitano
di vela. Per le sue qualità professionali, Garibaldi volle il
Baracchini ufficiale di rotta
sul Piemonte, durante la perigliosa navigazione di guerra
da Quarto a Marsala.
Inoltre il Capitano Agostino
combatté con l’Eroe dei due
Mondi anche fuori della Patria, per la libertà dei popoli.
La signora Teresa che dal matrimonio aveva avuto quattro
figli, non potendo avvalersi
marito, decise di mettere a
frutto le sue indiscutibili capacità di fabbricatrice di dolci”.
Dobbiamo essere molto grati come lericini a questa intelligente donna che a suo modo
ha diffuso il nome della città
(allora piccolo borgo ma già
tanto ricco di storie marinare)
e - ricorda ancora nell’attacco
del pezzo il commendator Lupi
- chi avesse avuto occasione di
consultare l’autorevole Guida
Gastronomica d’Italia edita
nel 1932, avrebbe avuto il piacere di trovarvi i nostri mitici
biscotti. Che oggi, per varie
disavventure commerciali, non
si fanno più a Lerici, ma a Pi(Continua a pagina 3)
La redazione, a suo insindacabile giudizio, potrà modificare, rinviare o rifiutare
la pubblicazione di scritti e annunci se non conformi all’etica ed allo spirito
della presente pubblicazione o per mancanza di spazio.
Sino a diverso orientamento, le lettere non vengono pubblicate. Gli articoli devono essere concordati preventivamente con il direttore responsabile.
La redazione si riunisce il lunedì dalle ore 14,30 alle 15,30. Gli scritti, le lettere
e le richieste di pubblicità, complete di nome, indirizzo, telefono ed eventuale email, dovranno essere indirizzate alla redazione c/o la Direzione Didattica
di Lerici piazza Bacigalupi, 5 o tramite e-mail a: l e r i c i i n @ li b e ro . i t .
Si avverte che, la pubblicazione non ha fine di lucro, quindi gli scritti, gli
articoli e le collaborazioni sono accettate a titolo gratuito e di volontariato.
Gli orari delle manifestazioni e le informazioni turistiche, nonostante la nostra
più scrupolosa precisione ed attenzione, poiché predisposte con largo anticipo,
dovranno essere sempre verificate dai lettori interessati prima dell’evento.
La tariffa per ogni modulo di pubblicità (da 1/4 a 1/3 di pagina) è di euro 70 +
IVA, ½ modulo è di euro 35 + IVA. Per la pubblicità si può contattare il n° di
telefono 0187-601268 (anche fax e segreteria telefonica) o [email protected] .
LERICI IN… - marzo 2011
Pagina 2
telli. La signora Teresa viene
quindi ad aggiungersi al numero delle “signore nessuno”
che, in silenzio e con l’operosità tipica delle donne di Lerici,
senza piangersi addosso hanno legato la loro vita al valore
portante del fare. Perché dunque non celebrarla con i suoi
biscotti come testimonial del
periodo risorgimentale?
I Biscotti di Lerici non hanno mai avuto il giusto riconoscimento come prodotto eccezionale. La stessa Regione Liguria ha inserito i Biscotti Lagaccio e non quelli di Lerici
nel suo Atlante dei prodotti
regionali. Eppure, a detta del
commendator Lupi, sono venuti dopo di quelli di casa nostra. E a nulla valse ricordare
trent’anni fa che Paolo Mantegazza nell’Almanacco igienico
popolare (edito nel 1878) li
descrisse così: “Degni di fare il
giro del mondo, sia per la loro
digeribilità che per il leggero
aroma di anice che li profuma
e per la loro straordinaria leggerezza”.
Certo oggi, complici le leggi
europee, non si mettono più
dentro gli anicini, ma almeno
la leggerezza anche se non identica, è ancora molto vicina.
A Lerici sono in molti a ricordare che c’è stato un momento
in cui un portone di via Petriccioli verso sera profumava così
tanto di anicini, che era
d’obbligo socchiudere gli occhi
e aspirarne l’aroma. Ebbene è
stato un poeta-fornaio, Francesco Tonelli, a darci l’illusione che i Biscotti di Lerici ci
avrebbero accompagnato ancora per lungo tempo.
Non è stato così. Grazie,
fornaio di Pitelli, almeno tu li
hai chiamati ancora con il loro
nome: Biscotti di Lerici.
Gabriella Molli
Dove nascono i Biscotti di Lerici?
Non sono nato a Lerici, ma
ho saputo che già nell’Ottocento si facevano biscotti, chiamati appunto “di Lerici”, conosciuti per la loro leggerezza. Ma
ora nel borgo non vi sono più
forni a produrli. Ne ha mantenuto la tradizione un panificio
di Pitelli, dove io abito. Sono
andato a incontrare il proprietario per un’intervista. La vendita del pane avviene in un
piccolo ambiente con minibar:
in bella mostra tanti tipi di pane, focacce, golosità salate. E,
ovviamente, i Biscotti di Lerici.
Ho notato alla parete un
grande poster che raffigura un
bambino che sta impastando
dentro una ciotola.
CONAD City
Ho chiesto chi fosse. “È mio
figlio Paolo” - mi ha risposto il
fornaio Remo -.“Io sono felice
perché ha proseguito il mio
mestiere”. E suo figlio Francesco per ora studia. “Chissà, forse anche lui un giorno sceglierà di fare il panettiere”.
Remo ha ottant’anni e dice
di aver mangiato il primo biscotto fatto con le sue mani
appena finita la guerra, nel
1946. Ha iniziato a lavorare a
16 anni. Fra i suoi maestri del
pane ricorda Giorgio Pellegri.
“I Biscotti di Lerici richiedono un giorno di preparazione” mi ha spiegato -. “Per farli occorre: farina, olio extravergine,
lievito, essenza d’anice, zucchetel. 0187-967759
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lunedì - venerdì ore 8.00 - 19.30 continuato
il sabato apertura ore 8.00 - 20.00
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LERICI IN… - marzo 2011
Il panettiere Remo Andreoli
ro, burro. I biscotti nascono
come un pane, che viene tagliato a fette e messo nuovamente
in forno”.
Remo ha aperto una rivendita a Lerici, “Voglia di pane”,
gli abitanti del borgo hanno
potuto così riassaporare il loro
delizioso e antico biscotto.
Christopher Desalvo
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parcheggio privato
Pagina 3
SOSTA
E VIABILITÀ
A LERICI.
sino al
14 giugno 2011
Da lunedì a venerdì, esclusi i festivi,
non è in vigore la ZTL (zona a traffico limitato) nel territorio di Lerici e San Terenzo.
Chi non ha l’apposito pass non può però sostare in zona ZTL ad esclusione del parcheggio a
pagamento in loc. Erbetta e lungomare Venere
Azzurra. UN SEMAFORO segnala ai varchi
quando è possibile transitare liberamente.
La ZTL è in vigore solo sabato, domenica e festivi dalle ore 9 alle 19. I veicoli
non muniti di pass possono transitare liberamente solo dalle ore 19 sino alle ore 9.
Il sabato, la domenica e i festivi chi non dispone di pass può parcheggiare l'automobile
solo nei parcheggi a pagamento in Località
Vallata e Bagnara (fuori dal centro abitato di
Lerici e San Terenzo), dove è previsto il servizio di bus navetta gratuito che collega i par-
COME FUNZIONA
IL SERVIZIO
DELLE FARMACIE
Le farmacie sono aperte dalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle
15.30 alle 19.30 (o. solare); sono
chiuse i festivi e lunedì mattina.
La farmacia di turno effettua il seguente orario di apertura: dalle ore 8.30 alle ore 13.00
e dalle ore 15.30 alle 21.
Nelle ore di chiusura il
servizio è garantito a chiamata
dalla farmacia di turno, con reperibilità del titolare.
I turni delle farmacie inizia-
℡
Elenco conferenze università terza età
aperte a tutti, presso i locali stupendamente attrezzati da Tuttufficio di Sarzana, presso le scuole di Lerici in piazza Bacigalupi - ore 15-17:
•
•
•
•
•
•
•
mart. 1 marzo - amm. Romani - Puccini, gli anni
difficili: Tosca e Butterfly,
ven. 4 marzo - prof.ssa Carletti: costituzione, l'ordinamento dello Stato,
ven. 11 marzo - dr. Sergio Del Santo: storie della
vecchia Spezia,
mart. 15 marzo - amm Romani: Puccini, il trionfo
postumo: fanciulla dell'west e Turandot,
ven. 18 marzo - prof.ssa Carletti: costituzione, conclusioni e discussioni,
mart. 22 marzo - prof. Calzolari: pietra e i templari,
mart. 29 marzo - Acoustic Center: disturbi dell'udito
con esami gratuiti eseguiti da tecnici specialisti.
no alle ore 8.30 del lunedì per
terminare alle ore 8.30 del lunedì successivo.
farmacie di turno
del mese di marzo 2011:
dal 28 febbraio al 7 marzo e
dal 28 marzo al al 4 aprile farmacia Bello di Lerici,
dal 7 al 14 marzo farmacia
Ghigliazza di San Terenzo,
dal 14 al 21 marzo farmacia
Giudici di Lerici,
Dal 21 al 28 marzo farmacia
Padre Pio di Tellaro (farmacia
Giudici di supporto con la stessa data).
NUMERI UTILI
PREFISSO TELESELETTIVO 0187
Carabinieri via XX Settembre 23 tel. 96 712 9
tutti i giorni, anche festivi dalle ore 8,00 alle 22,00 fax 967270
Ufficio Locale Marittimo via calata Mazzini 23
Lunedì - sabato dalle ore 9,00 alle 12,00 tel. 964545
Difensore civico – per appuntamento tel. verde 800807067
oppure tramite URP (uff. relazioni col pubblico)
COMUNE DI LERICI piazza Bacigalupi 9
centralino Telefono 9 6 0 1 fax 96 6 99 8
gli uffici e l’URP sono aperti al pubblico tutti i
giorni feriali dalle ore 9,00 alle ore 12,00
ufficio PASS tel. 960309
Anagrafe tel. 960253
altri uffici aperti con il seguente orario:
Ragioneria Tributi martedì, giovedì, sabato ore 9-12
LERICI
2011
LERICI IN…
IN…- -marzo
marzo
2011
cheggi con i centri storici. (Dall’1-10 al 30-04 in
loc. La Vallata il parcheggio è gratis dal lunedì
al venerdì esclusi i festivi). Il transito di ciclomotori e motocicli è sempre consentito
liberamente, la sosta è prevista solo negli
appositi spazi indicati dalla segnaletica.
I non residenti possono acquistare medicine a Lerici e
San Terenzo anche in presenza di ZTL. È sufficiente che il
cliente rilasci alla farmacia la
marca, il modello e la targa
dell’autovettura. I dati verranno
trasmessi all’Ufficio Polizia Municipale per il debito riscontro
ad esenzione della violazione.
GUARDIA MEDICA
ore notturne dalle ore 20.00
alle ore 8.00 dei giorni feriali e
nei giorni prefestivi e festivi
telefono 0187-507727
URBANISTICA - apertura martedì e venerdì ore 9 12, sabato solo rilascio documenti tel. 960248
LAVORI PUBBLICI - apertura martedì e venerdì ore
9 - 12,30
tel. 960265
Pubbl. ISTRUZIONE lun. - merc. - ven. - sabato ore 9-12
VIGILI URBANI apertura ore 8,30-12,30 e ore 14,30-18,30
viabilità tel. 960309
pronto intervento tel. 967326
uff. verbali: venerdì-sabato ore 9 - 12 mercoledì ore 15 - 18
BIBLIOTECA apertura da lunedì a sabato ore 9 - 13
pomeriggio ore 15 - 19 escluso il sabato tel. 966053
CIMITERI per informazioni pratiche cimiteriali (c/o uff.
stato civile tel. 960253/18) Cimiteri: Lerici tel. 967237,
S.Terenzo tel. 971091, Tellaro. Orari apertura: lunedì chiusi - martedì: 8.30 - 12.30 - mercoledì e giovedì: 14 - 16 - venerdì e sabato: 8.30 - 12.30 - domenica: 8-12.30 e 14 - 16.30 (ottobre-marzo)
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Crisi. L’anello forte è la famiglia…
Ci salva davvero
la famiglia?
È ancora l’anello forte del
nostro modello sociale, ma ora
la famiglia rischia di essere
stretta in una tenaglia.
La crisi non se ne va e il
welfare informale, quello delle
figlie che assistono i genitori
anziani, dei nonni che si occupano dei nipotini, quello per
capirsi, che ha tappato i buchi
dell’assistenza pubblica “made
in Italy” è ormai agli sgoccioli.
Questa è una lenta trasformazione strutturale, una via
senza ritorno. Un cambio
d’epoca, nell’incertezza.
La famiglia è stato l’ultimo,
e forse l’unico baluardo perché
la crisi sociale non straripasse,
rimanesse (apparentemente)
come nel resto d’Europa, perché si tenessero assieme genitori e figli e ancora i nonni. La
famiglia con le sue reti informali di solidarietà è stata la
nostra barriera protettiva, il
nostro grande ammortizzatore
sociale.
Questa è la “vecchia famiglia ”però. Perché la nuova è
diversa. E già si vede.
Intanto la “nuova famiglia”
consuma di meno, si difende
così dalle grandi difficoltà eco-
nomiche che tutti sentiamo,
ma che ostinatamente i politici
ci negano. Beati loro!
Forse, oltre alle auto blu,
sarà il mondo fantastico dove
si sono asserragliati, a renderli diversi da noi. Abbiamo ridimensionati i consumi, indicatori del proprio benessere, ma
anche di modelli culturali, di
nuovi e diversi bisogni. Ci siamo allineati tutti a moderate
speranze. L’abbiamo fatto controvoglia, ma l’abbiamo fatto:
si è realizzata così una sorta di
secessione morbida e silenziosa dalla politica. Chi ha bisogno di piccoli prestiti per arrivare alla fine del mese, sorride
con rabbia dello squallido
spettacolo che ci offrono i nostri “delegati” a Roma.
Anche il lavoro è stato salvato “dalla famiglia”. Che ha
protetto i giovani sui quali la
crisi si è scaricata con più violenza. Ha retto il capofamiglia,
magari in cassa integrazione e
sostenuto quando necessario.
Cosa sperare poi per i nostri prossimi anziani. La loro
assistenza oggi è in buona misura delegata proprio alla famiglia. Ossia sulle donne e, in
particolare, sulla generazione
delle figlie adulte. Le aiutano
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LERICI IN… - marzo 2011
ora le badanti, ma questo sistema nel medio termine non
potrà più essere così.
Avremo allora un’altra piccola famiglia, più europea, meno italiana. Quella attuale le
cederà il testimone esausta
per aver resistito da sola alla
Grande Crisi.
Queste sono valutazioni dei
massimi sistemi. Per fortuna
ora siamo a Lerici, isola felice,
dove le difficoltà, se note, sono
superate con l’aiuto sostenibile
delle autorità locali, la disponibilità dei vicini se richiesta
non manca. Ma se c’è la partecipe solidarietà della tua famiglia, l’orizzonte prossimo è vissuto con dolce rassegnazione
di farcela tutti assieme ancora
una volta.
Rita Cortese
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Pagina 5
Pubblica Assistenza: la storia e un appello
Da oltre un secolo la Pubblica Assistenza di Lerici è al
servizio della comunità cittadina. Certo, un tempo il contatto era più diretto: i “militi”
erano persone del paese in genere conosciuti da tutti, la
chiamata avveniva direttamente correndo a piedi a “ciamae queli del’asistensa” oppure, in tempi più moderni, per
telefono; i ritmi erano generalmente più lenti ma il servizio
garantito e comunque rapido.
Tutti coloro che in qualche
modo partecipavano alla vita
dell’associazione ne erano fieri
per la consapevolezza di dare
una mano alla gente.
Tutto ciò oggi si è perso….
È arrivato il 118, è arrivata
tutta la complessa macchina
burocratica assistenziale che
ha complicato notevolmente il
servizio. Forse è migliorata
l’organizzazione, la qualità del
servizio in sé, ma contemporaneamente è venuto meno, in
quanto non facente parte della
macchina organizzatrice, il
buon senso, divenuto inutile,
quasi dannoso talvolta…
Ora se vuoi chiamare la
pubblica assistenza da Palazzo Locori non puoi scendere le
scale a piedi, neppure telefonare direttamente, devi chia-
mare il 118 a Spezia che a sua
volta chiamerà la P.A. che hai
esattamente sotto casa (e questo è solo un esempio).
Non siamo qui per giudicare le nuove soluzioni o i nostri
tempi, sappiamo solo che oggi
è così….e credo poco si possa
fare per cambiare.
Sono rientrato nella P.A.
come consigliere dopo che vi
ho felicemente trascorso gran
parte della mia giovinezza; ero
uno dei tanti che aspettavano
la chiamata dell’ambulanza
come evento emozionante ma
soprattutto perché sapevamo
di andare ad aiutare qualcuno!
Ecco ciò che ci accomunava!
Ora purtroppo i cambiamenti
che si vivono quotidianamente
si rispecchiano anche nella
P.A.: l’associazione trasformata in azienda, i volontari ridotti al lumicino sostituiti da dipendenti stipendiati, la burocrazia centuplicata, la terminologia cambiata, la predisposizione al sacrificio ridotta, le
difficoltà economiche e soprattutto come la Pubblica Assistenza di Lerici sia pressoché
disertata dai lericini.
Non dobbiamo farci sopraffare dal lato peggiore del progresso. Una delle associazioni
più antiche del nostro paese
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di Sergio Barcelli
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locale storico con ambiente elegante e
curato e con sale calde e accoglienti,
cucina regionale di mare, tra
tradizione e innovazione, che abbina
il pesce fresco del golfo ai prodotti
tipici della val di Magra e val di Vara
chiuso il martedì
LERICI IN… - marzo 2011
non deve solo sopravvivere ma
deve sempre crescere per migliorare il proprio servizio alla
cittadinanza.
Ragazzi, anziani, donne,
cittadini di Lerici recuperate
la Pubblica Assistenza e noi
cercheremo di fare in modo
che essa recuperi voi. Cerchiamo di dedicare anche solo una
piccola parte del nostro tempo
libero all’Associazione; questa
può diventare il nostro punto
di aggregazione, può fornire
l’occasione per renderci utili e/
o farci crescere con esperienze
nuove ed edificanti, può infine
farci sentire “semplicemente”
utili e gratificarci.
Soccorso in ambulanza, autista d’urgenza, autista per
servizi programmati, pulizie e
mantenimento della sede, operatore telefonico, addetto al
tesseramento: queste sono solo
alcune delle mansioni che potrai svolgere all’interno dell’Associazione! A presto!
“aiutiamo gli altri… per essere anche noi felici!”.
Marco Sturlese
(Lericino DOC da varie generazioni, specialista in chirurgia d’urgenza, in chirurgia dell’apparato digerente e in flebologia. Dopo esperienze decennali a Milano e Sarzana, attualmente opera come chirurgo presso l’ospedale S. Andrea
della Spezia.)
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Pagina 6
Una guida del Castello
È nata una nuova guida del castello di Lerici maturata durante un corso per addetti al
sistema museale, tenuto presso la scuola nazionale dei trasporti e logistica di La Spezia .
È stata stilata dalle operatrici del museo
che hanno seguito il corso (Alessandra Paoli,
Chiara Navacchi, Maria Luisa Aru, Rosanna
Lamanna, Simonetta Scordamaglia) ed è stata
curata da Marco Greco e Claudio Rissicini e
definitivamente sistemata da Beppe Mecconi.
Dopo la breve presentazione del Presidente
del Consorzio, la guida si articola in più sezioni: dalla storia lericina e del castello alle curiosità, dal percorso museale alla storia di Madì e
molto altro. Una guida tascabile, agile, ma
completa, acquistabile presso la biglietteria.
LA TARGA
DI BELLAVISTA:
PER D ANTE
IL PURG ATO RIO
CONTI NU A…
(foto di Thomas Gianaretti)
LEGGENDE E CURIOSITÀ DALLA GUIDA
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Molte persone, arrivando al Castello con il fiato
un po’ “corto”, si chiedono quanti siano gli scalini che hanno dovuto fare per salire. Bene: da
Calata Mazzini all’ingresso del Castello sono
ben 168 gradini.
In molti si chiedono quanto sia alta la torre,
viste le notevoli dimensioni. Sono state effettuate delle misure con altimetri da polso e hanno indicato un’altezza intorno ai 75 metri sul
livello del mare.
Durante i lavori di restauro e di ripulitura delle
mura esterne sono emersi residui di proiettili
grezzi sparati da navi con qualche antica arma
da fuoco conficcati nelle pietre.
Tutti gli abitanti del luogo hanno sentito parlare, almeno una volta, dell’esistenza di una via
di fuga sotterranea che dal Castello conduceva sino a Piazza Garibaldi e più precisamente
alla Chiesa di San Rocco.
In parecchie sale del Castello sono presenti
via Camisano 8 Loc. SENATO di Lerici
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LERICI IN… - marzo 2011
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cisterne e sotto la Cappella di Santa Anastasia
si trova un vano (sotto indagine archeologica)
al quale si accede tramite una piccola botola
ben visibile all’interno.
I muri della fortezza sono davvero molto spessi
in quanto risultato di secoli di interventi. Dopo
l’ultimo grande rafforzamento (metà del ‘500)
per proteggere la struttura dalle ormai potenti
armi da fuoco e renderla inespugnabile, i muri
in alcuni punti superano i sei metri di spessore!
Entrando nel Castello, troviamo sulla destra
alcune pietre molto grandi di forma arrotondata. Si tratta di proiettili di catapulta.
Come ogni Castello, anche quello di Lerici ospita il suo buon fantasma. Si tratta di Madì,
che mai si è allontanata e mai si allontanerà
dalla sua amata dimora.
Trattandosi di una fortezza, presidio militare,
alcuni vani del primo piano erano adibiti a celle. Le prigioni del Castello di Lerici sono divenute famose per aver “ospitato” detenuti molto
importanti.
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Pagina 7
Mantegazza “parla” di G. Brusacà
A Brusacà è intitolata la
piazza della Marina di San
Terenzo.
Per conoscere meglio questo
dottore che si è meritato una
delle più belle piazze del paese
mi sono fatto aiutare da un
suo pronipote.
Gamaliele Brusacà nacque a San Terenzo nel 1844 e
appena laureato in medicina e
chirurgia andò in Argentina
per conoscere zii e cugini emigrati molti anni prima. In
quelle terre cominciò ad esercitare la sua professione, guadagnandosi un attestato di
benemerenza dal governatore
locale.
Tornato in Italia si stabilì a
San Terenzo nelle prime case
di Salita Falconara dove aprì
lo studio. In seguito si trasferì
davanti alla chiesa e visitò i
pazienti al piano terreno, dove
oggi c’è il Bar “Il Borgo”.
Morì nel 1906, non aveva
ancora compiuto 62 anni,
quattro anni prima di Paolo
Mantegazza. Da allora riposa
nel nostro cimitero proprio sopra la tomba di Paolo Azzarini, il salvatore di Garibaldi.
Prendo l’occasione di questa
breve rievocazione per rileggere qualche pagina del libro
“Testa” di Paolo Mantegazza,
che svolge tutta la sua narrazione a San Terenzo e, in particolare, nella “Serenella”,
l’amata dimora del nostro illustre concittadino.
Enrico, un giovane studente di Torino, dopo una lunga
malattia, viene mandato in
convalescenza a San Terenzo
dallo zio Baciccia, un vecchio
marinaio in pensione, che cerca di trasmettere al nipote tutta la sua esperienza e saggezza e che altri non è se non
l’autore stesso. Siamo al Capitolo IV.
Enrico, già da qualche tempo in paese, esce per una commissione e all’improvviso sente un gran vociare:
“Ci sono tre bambini morsicati
da un cane”
“Non è un cane del paese, è un
cane venuto da Sarzana.”
“No, è venuto da Lerici.”
“Non saranno i miei bambini?
Mi aiuti la Madonna, una candela a S. Prospero se i miei
figlioli sono salvi”.
Chiamato dal nipote scende
lo zio Baciccia che prende in
mano la situazione:
“Avete chiamato il dottore?
“Il dottore è andato a Pitelli.”
“Non bisogna perdere tempo,
farò io stesso la cauterizzazione.”
LERICI IN… - marzo 2011
Sio-Cà (Alfredo Lupi)
Sportello di ascolto
delle politiche giovanili
È attivo presso l’ufficio Informagiovani tutti i venerdì dalle ore
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Portarono i bambini in farmacia, ma subito dopo entrò il
medico ritornato da Pitelli.
Lo zio Baciccia felice di
quell’arrivo:
“Ecco a lei dottore. Io me ne
vado, lei farà meglio di quel
che avrei fatto io.”
Mantegazza non cita il nome del dottore, ma non è difficile indovinarlo.
A quel tempo c’era un solo
medico a San Terenzo, oltre
lui naturalmente, ed era quel
Brusacà a cui è intitolata la
piazza della Marina.
Non mi resta che ringraziare il pronipote Giuseppe, Gamaliele di secondo nome, per
le precise e preziose informazioni che mi ha fornito.
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Pagina 8
Dalla “Mantegazza” al “Gourmet”
L’Osteria del Mare è un ristorante di San Terenzo, sito
in via XX Settembre, segnalato nelle guide consultate da
chi vuol mangiare bene.
Ho incontrato il “patron”,
Alessio Rossi, ex alunno della
scuola media Mantegazza, che
gestisce il locale insieme alla
zia Donatella Picchi, coadiuvata da Elena Badescu, e ho
posto loro qualche domanda
sul ristorante e sulla cucina.
D. Quali sono i vostri
piatti tipici?
R. I piatti che da noi si possono gustare sono i più vari e
in maggior parte costituiti a
base di prodotti del nostro mare.
Segnaliamo le “crudità” di
mare a seconda del pescato
giornaliero, come tartare, carpaccio di pesce (ombrina, tonno), crostacei, gamberi, scampi…
Gli spaghetti ai muscoli sono un piatto tipico della cucina del golfo insieme alle acciughe di Monterosso e al pesce
all’isolana.
Questi, oltre a tantissimi
altri che per motivi di spazio
non posso elencare, sono i
piatti tipici che la nostra cucina offre ai turisti che vengono
a visitare il nostro Golfo: tra
di essi possiamo annoverare il
giornalista, enogastronomo, de
“Il Sole 24 Ore” Davide Paolini.
Ma possiamo contare anche
su clientela abituale composta
dai nostri concittadini che apprezzano molto i sapori che
offre la nostra “Osteria del
mare”.
D. Quando viene Davide
Paolini, cosa mangia?
R. Mangia quasi sempre
antipasti e secondi ma anche i
piatti del giorno.
D. Da che cosa è nata
l’idea del ristorante?
R. L’idea è nata dalla nostra passione per questo genere di attività, il nome lo abbiamo scelto insieme.
D. Qual è stato il primo
piatto che avete cucinato?
R. Sono stati gli spaghetti
alle cicale, e la ricetta, per
quattro persone è questa:
aglio (2 spicchi a fettine
sottili), tritare un ciuffetto di
prezzemolo e peperoncino rosso
far rosolare pochissimo in
mezzo bicchiere d’olio
aggiungere sei cicale, tagliate tutte intorno in modo
che la polpa esca un po’
bagnare con mezzo bicchiere di vino bianco quando è e-
Alessio Rossi
(foto di Margherita Mersanne)
vaporato aggiungere quindici
pomodorini piccolini freschi
tagliati a cubetti
insaporire con un rametto
di timo e aggiungere del sale
passare il sugo in una padella e aggiungere 350 gr di
spaghetti scolati a metà cottura, mettere acqua fino a quando non sia completata la cottura. Aggiungere del prezzemolo
fresco tritato e alcune cicale
intere.
Marco Meneghini
A TELLARO VIA MARE
Partenze da Lerici ore 7.25
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LERICI IN… - marzo 2011
cucina tipica locale
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Pagina 9
I pirati di Barbazzano tra storia e fantasia
Gli uomini di Barbazzano arrotondavano i guadagni con la pirateria.
Questa è una storia che ho
sentito raccontare tanti anni
fa, quando raccontare era ancora un piacere e ascoltare un
piacere ancora più grande, nei
caldi pomeriggi estivi, quando
il calore ti si appiccicava alla
pelle o nelle fredde notti invernali raccolti attorno al camino.
Una storia come tante, dove
la fantasia si confonde con una
parte di verità.
Nel tempo in cui Barbazzano era un centro pieno di vita,
nelle pertinenze del vescovo
conte, signore indiscusso delle
terre che stavano intorno alla
città di Luni, proprio in quel
tempo, gli abitanti del borgo
lavoravano i campi, curavano
la vite e l’olivo e accudivano
gli animali.
Vivevano sostanzialmente
una vita tranquilla perché il
signore non pretendeva molto
e si accontentava di una parte
dei beni e dei servizi che loro
producevano.
Le cose, purtroppo, non andarono sempre così. I Marchesi che governavano intorno
alle terre del vescovo conte e
la stessa Repubblica Genovese
entrarono in conflitto con il
UBI
vescovo per impossessarsi delle sue terre.
Come si sa, quando le cose
non vanno bene per chi comanda, il popolo è sempre costretto a pagarne le conseguenze e gli uomini di Barbazzano dovettero lavorare di più
e probabilmente aumentare i
loro contributi, in denaro e
lavoro, nei confronti del loro
signore.
Tempi duri anche allora,
diremmo oggi! Tempi in cui
non era facile produrre e guadagnare denari. Fu così che gli
uomini di Barbazzano pensarono di arrotondare il loro introito con la pirateria.
Sicuramente non era una
bella cosa, ma si diceva che la
pratica fosse già usata dai portoveneresi con ottimi risultati.
Allora, pensarono bene di
sfruttare, a loro vantaggio, le
caratteristiche climatiche e
morfologiche dei luoghi che
ben conoscevano. E fu così,
quantomeno si dice, che durante le notti buie e di tempesta accendessero, lungo il litorale, in luoghi propizi, cioè dove maggiormente affioravano
gli scogli e aumentavano le
insidie, fuochi per segnalare
luoghi sicuri d’approdo, come
era uso del tempo.
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LERICI IN… - marzo 2011
I pirati: disegno di Monika Marku
in mare, ignari dell’inganno e
attratti dall’illusione di quelle
luci, incagliavano le loro navi
in quelle trappole senza via
d’uscita e senza possibilità di
scampo; facili prede del sistema creato dall’arte dell’arrangiarsi.
Verità? Fantasia? La verità
si ritrova documentata nel ricorso che il mercante fiorentino Lappo di Bonpagano avvia
nell’anno 1264 alla repubblica
genovese per essere stato depredato della propria merce al
largo del Corvo, un vero e proprio arrembaggio a opera di
una saettia condotta da barbazzanesi con la complicità
degli uomini di Ameglia.
La fantasia? Forse dovremmo metterla noi per dare una
giustificazione a questa storia.
Gino Cabano
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Una laurea per amore di Lerici
Si è laureata in scienze del
turismo Rita D’Andrea (nella
foto), titolare del ristorante
“Paolino” di via Gerini, dove
ha iniziato poco prima del diploma di scuola superiore
(alberghiero Casini) con mamma Imma (affiancata in cucina
nella preparazione dei piatti
anche dalla sorella Raffa).
Ha discusso la tesi:
“La creazione di valore in
flussi turistici già esistenti:
il caso “Golfo dei poeti”.
“L’ho scelta - spiega Ritaperché come dice lo stesso titolo, analizza non solo un concetto di “valore”, vale a dire la
componente che fa amare il
territorio, ma perché potevo
ampiamente discutere come
operare con i turisti che annualmente visitano i magnifici
borghi che circondano il Golfo”.
D. Qual è l’obiettivo che
ti ha guidata a scegliere un
indirizzo universitario rivolto al turismo?
R. In primo luogo realizzare il mio sogno di rendere noto
a tutti le bellezze che questi
nostri territori hanno da regalare a chi è disposto a visitarli.
E poi la mia passione per tutto
ciò che riguarda il settore turistico e può aiutare Lerici a
crescere.
D. Puoi condensare in
poche parole come è fatta
la tua tesi?
R. L’ho divisa in due parti:
la prima che io definisco più
teorica, la seconda più descrittiva e pratica.
Nella prima parte vado a
definire il concetto di valore,
ovvero la differenza che un
turista individua tra l’uso di
un bene o servizio e i costi
(non solo monetari) che affronta per poterne usufruire. Quindi ho svolto uno studio su come nella teoria si può arrivare
a trovare questo valore e come
si può lavorare per creare ciò
che si aspetta il turista che
visita una località.
Nella seconda parte ho fatto una descrizione dei flussi
turistici che caratterizzano le
tre località principali del Golfo: Lerici, La Spezia e Porto
Venere. Di questi borghi sono
andata ad analizzare i dati
statistici riguardanti l’anno
2009. Poi mi sono concentrata
su Lerici, cittadina in cui lavoro e che ormai mi ha adottata.
Sono andata anche a rilevare i punti di forza e di debolezza (potenzialità, debolezza,
opportunità e minacce) che si
rilevano nel nostro territorio.
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valorizzazione delle tipicità,
tutela del consumatore.
LERICI IN… - marzo 2011
C’è ancora tanto da lavorare,
ma il territorio lericino è già
in grado di dare risposte anche se ancora nascoste e non
valutate. Io credo nella rinascita turistica di questo borgo
che amo tanto e per il quale
continuerò fiduciosamente a
lavorare.
SF
PRESEPI PREMIATI
Su 120 presepi presentati
in tutta la provincia per il
concorso della Curia nelle
sezioni famiglie, parrocchie,
associazioni, scuole San
Terenzo ha conquistato
due premi: 1° classificato
per la parrocchia della Natività di Maria e 2° classificato per la scuola media
dell’Istituto Mantegazza.
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Pagina 11
Caro Edo,
Oggi siamo in redazione, come
ogni martedì. Come già deciso
uscirà, nel numero di marzo, il tuo
pezzo sul Bio. Ti siamo vicini con il
cuore e abbiamo pensato di fare
un omaggio a tua madre pubblicando una sua gioiosa fotografia.
Con amore.
La redazione di San Terenzo.
Caro Edoardo
Ti siamo vicini, il tuo dolore è
grande e noi ti vogliamo, nel nostro
piccolo, confortare anche se non ti
conosciamo.
Nonostante tua madre non ti sia
più accanto, sarà sempre nel tuo
cuore.
Ti abbracciamo.
La redazione di Lerici.
“L’orto incantato”: un negozio Bio.
Un piccolo negozio di sapori antichi e contemporafrutta e verdura davvero neamente, consumandolo, si
salvaguarda il futuro dell’uospeciale a San Terenzo.
mo.
Fra i negozi di via Mecconi
D. Vendi solo tu prodotti
c’è la rivendita di frutta e verBio a San Terenzo?
dura di mia madre. Si chiama
R. Sì, è un modo per diffeValentina Ferrari e sceglie con
renziare il mio negozio di frutcura i prodotti da vendere. Fra
ta e verdura, rendendolo un
questi ci sono anche prodotti
po’ speciale.
Bio. e io le ho posto alcune doD. Quando hai aperto il
mande per sapere qualcosa di
negozio, pensavi già di ripiù.
vendere prodotti Bio?
D. Perché hai scelto di
R. No. Ho scelto fin dall’inivendere prodotti Bio?
zio prodotti di prima qualità,
R. Perché il Bio, contenenma solo successivamente mi è
do poche sostanze dannose per
venuto il desiderio di allargare
l’organismo, rappresenta il
il raggio di vendita.
futuro per tutti; è prima di
D. Qual è il prodotto più
tutto un modo per riscoprire i
richiesto dai clienti?
R. Il kamut: è un’antica
sana farina ed è usato, per il
suo sano apporto di valori nutritivi, dalla pasta alle fette
biscottate.
D. Da quanto tempo rivendi Bio?
R. Non è molto: da un anno
e mezzo, ma sono molto soddisfatta.
D. Usi per prima i prodotti Bio che vendi?
R. Certo. Li provo quasi
tutti perché sono fortemente
convinta che facciano veramente bene. Abbiamo bisogno
di mangiar sano per un dovere
verso noi stessi e verso coloro
che amiamo.
Edoardo Santoro
Un’azienda Bio
di buone pratiche di sostenibi- ambientale ha certificato 54
lità realizzate da cittadini, as- imprese in tutta la provincia.
Il progetto Grandi Azioni sociazioni, imprese, nei terriDi queste, purtroppo, ne
per
Piccoli
Territori tori rurali della provincia, e troviamo solo una che rica(GAPT) per la valorizzazione curato dai centri di educazione
(Continua a pagina 13)
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Pagina 12
(Continua da pagina 12)
de nel Comune di Lerici:
l’agriturismo “Ca’ Lorenzo”
che si trova in via Ameglia 18
(dietro l’autolavaggio) in loc.
Senato di Lerici.
Ha anche un sito internet
in cui si descrivono le attività
dell’azienda la cui titolare è
Carmela Bianchini:
www.agriturismocalorenzo.it
Settore/tematismo: azienda agricola, allevamento e a-
zienda agrituristica; “Ca’ Lorenzo”di Carmela Bianchini.
Descrizione/buone pratiche: azienda agricola biologica
che nasce nel 1990. Attualmente produce ortaggi e frutta
(cavolo nero, ciliegia durona di
Sarzana, lattuga moretta di
Sarzana, susina di san Giovanni). L'azienda alleva anche
animali da cortile. Ha collaborato con il Parco di Montemarcello-Magra al progetto dimo-
Beauty gossip: fashion victim...o no?
Primavera estate 2011
Nella moda tutto corre molto veloce: deve ancora finire
l’inverno e tra qualche settimana a Milano sfileranno nuovamente le case di moda per le
novità del prossimo autunnoinverno 2011-12!
Nei negozi invece è già tutto primaverile e, mentre noi
guardiamo queste splendide
vetrine, stiamo ancora battendo i denti dal freddo. Mi chiedo allora…. ma devo essere
anch’io sempre “fashion”? Devo acquistare ogni volta capi
nuovi per essere continuamente “trendy” e far sì che le persone mi apprezzino per come
sono vestita?
Sbagliato: dobbiamo seguire prima di tutto il nostro mo-
do di essere. Soprattutto, qualsiasi cosa si acquisti, deve piacere veramente e, ciò che conta di più, è sentirsi a proprio
agio. Comunque qui di seguito
una carrellata veloce di tutte
le tendenze che faranno moda
tra qualche mese.
Colori “shocking” per abiti,
giacche e tailleur; ovvio, un
solo colore “strong” per volta,
altrimenti rischiamo di diventare ridicole.
Finita l’era delle minigonne, la lunghezza è calata, abiti
e “company” tutto sotto al ginocchio. Metà polpaccio così
han decretato le passerelle.
Mentre gli shorts saranno
molto corti, sia di giorno che di
sera.
Il nuovo scuro, per l’estate,
strativo “Il recupero della biodiversità zootecnica regionale
e valorizzazione delle produzioni di fattoria”, riproducendo
il gallo nero ligure con lo scopo
di valorizzare l'allevamento
biologico degli animali di bassa corte e dare valore aggiunto
alle produzioni.
Collabora anche, con l'azienda agricola dimostrativa
di Pallodola.
SF
sarà il blu in ognuna delle sue
tonalità. Anche il verde, il rosso e il savana “soft” saranno
spesso presenti nelle nuove
collezioni. Da segnalare pure
il ritorno della camicia semplice o con “voilant” purché sia
bianca; merletti e pizzi andranno alla grande.
Per i capelli ritorna il look
a “frisé”, molto di effetto, ma
da non utilizzare spesso altrimenti i capelli si potrebbero
rovinare.
Per il “make up” la tendenza proclama colori “shocking”:
arancione, azzurro, verde e
così via, da utilizzare solamente se si è capaci, altrimenti per
l’estate meglio optare per la
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Otto marzo - opinioni a confronto: una donna impegnata in politica
In vista della festa
dell’Otto
Marzo
abbiamo deciso di
intervistare l’assessora all’istruzione
Alessandra Alessandri (nella foto)
e farle alcune domande circa il
suo punto di vista su questo
giorno. Abbiamo cominciato
con il chiederle se secondo lei
abbia ancora senso il Giorno
della Donna e se lei ci crede.
Ha affermato immediatamente che è importante festeggiarla ed è importante appoggiarla e sostenerla, ma non
accetta il punto di vista consumistico di questa festa perché
andare fuori a cena è come
una sorta di autodistruzione,
poiché non bisogna festeggiare
solo un giorno specifico, ma
ricordare sempre che le conquiste che le donne hanno portato avanti sono grandissime,
a partire dalla difesa dei propri diritti.
L’assessora afferma che le
donne in questo decennio abbiano fatto dei grandi passi
indietro, lasciandosi alle spalle la dignità perché l’esempio
femminile che vediamo in televisione sono prevalentemente
le veline.
In seguito le abbiamo domandato se le pari opportunità sono veramente tali o
l’impegno femminile nel socia-
Convivere con la frana a Tellaro
Non solo per noi ragazzi che
andiamo a scuola la frana è
stato un enorme disagio, ma
per tutti. Obbligati a prendere
navette dopo aver aspettato
svariati minuti alla fermata
poiché si riempiono troppo in
fretta, non possiamo più spostarci come una volta liberi di
andare al lavoro e a scuola, di
fare la spesa e andare al cinema. Gli alunni delle scuole elementari e medie sono obbligati
ad alzarsi prima e ad aspettare
un pulmino che li porta fino a
Se avete Lerici nel cuore...
scuola; per fortuna adesso c’è
un solo mezzo che dalla piazzetta fa un tratto unico fino al
Golden Beach, al contrario di
prima quando dovevano fare
un pezzo di bosco a piedi con
gli zaini pesanti, accompagnati
dal disponibilissimo collaboratore scolastico Angelo Cresci e
al ritorno dalla signora Simona
Santini.
Oltre alla navetta c’è anche
il traghetto che dalla marina di
Tellaro porta fino al molo di
Lerici e che adesso per i non
le è in diminuzione; lei ci ha
risposto che le pari opportunità si misurano negli incarichi
politici e sociali e le sembra
che le donne siano abbastanza
indietro: se prendiamo come
esempio una scuola possiamo
notare che di insegnanti donne ce ne sono molte ma le dirigenti sono più rare. Secondo il
suo punto di vista, è essenziale che le giovani generazioni
femminili cerchino di lottare
per i propri diritti perché quelle che le hanno precedute le
loro battaglie le hanno già fatte e adesso spetta a noi.
Mishel Pacheco
Sonia Carnasciali
residenti è a pagamento.
Nonostante tutti questi aiuti e gli svariati appoggi da parte delle associazioni di volontariato e del Comune di Lerici i
tellaresi sperano nell’apertura
della strada all’Eco del Mare al
più presto.
Mishel Pacheco
ANAGRAFE in gennaio 2011
abitanti al 31 dic.
10.854
abitanti al 31 genn.
10 836
nati
5
morti
7
immigrati
1
emigrati
17
matrimoni
0
Questa è una
buona occasione
per trascorrere
alcuni giorni di vacanze al Doria Park Hotel: un
albergo nel centro storico di Lerici immerso
nell’uliveto ligure; la suite, la junior-suite e camere con vista suggestiva sul Golfo dei Poeti;
l’esclusivo e rinomato ristorante “I Doria” nel
Noi vi offriamo il cuore di Lerici quale potete gustare gli antichi sapori della
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LERICI IN… - marzo 2011
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e… una giovane impegnata nello sport
Le giovani festeggiano
ancora questa ricorrenza?
Abbiamo incontrato Marta Pellegri, insegnante di pallanuoto alla
piscina della Venere Azzurra ed exalunna del nostro Istituto, in un
pomeriggio soleggiato di febbraio
e le abbiamo chiesto se festeggerà
l’8 Marzo con le sue amiche e che
significato ha per le giovani del terzo millennio tale celebrazione.
Marta ci ha risposto un secco “no, non lo festeggio” perché
ritiene che sia diventata solo
una ricorrenza utile ai commercianti che vendono fiori,
organizzano cene e feste e non
un giorno in cui si ricordano i
sacrifici fatti dalle donne nel
corso della storia, le loro conquiste nel mondo del lavoro e
CIAO GOI, CIAO CARLO
Due personaggi straordinari
non sono più con noi: il comandante Goi Colotto e il pittore Carlo Caselli. Se ne sono andati lasciando
un vuoto nella vita di Lerici, perché
ambedue hanno tracciato, da punti
diversi, percorsi di vita unici e irripetibili.
Goi Colotto ha frequentato il
mare e maturato un forte interesse
per il cielo e le sue problematiche.
Insegnava a considerare lo spazio
e i suoi accadimenti un qualcosa di
magico e nel contempo un meraviglioso ingranaggio di vita. Era un
poeta del cielo e un innamorato
il punto di partenza per il loro
riscatto. Quindi possiamo dire
che, se consideriamo Marta come portavoce delle ragazze lericine della sua generazione,
la giornata dell’8 Marzo nel
corso degli anni, anche se non
si è smesso di festeggiarla, ha
perso il vero significato per cui
è stata istituita.
Questa festa, di cui si è perso l’antico significato, è nata
nel lontano 1908 a seguito della morte delle 129 operaie in
sciopero, prigioniere all'interno della fabbrica tessile Cotton di New York, come più diffusamente riportato di questa
rivista nel numero di marzo
del 2009.
Stella Polloni
e Luca Vanacore
Lo “staff” di Fiori Juna: Laura
con Ciako, Samantha e Juna
Fiori Juna in piazza Garibaldi 13 a Lerici, dopo un restauro mirato anche a riportare in luce la vecchia muratura
originale, ha riaperto il 12 febbraio scorso.
Oltre la tradizionale zona
fiori e palloncini è stato creato
anche un “corner” per la scrittura riservata di biglietti di
auguri con tanto di “aiutini” e
una nuova sezione dedicata
della natura e dei suoi ritmi.
Carlo Caselli ha ricevuto il dono agli oggetti da regalo.
dell’arte e lo ha restituito in tanti
modi attraverso colore, forma e
poesia delle sue opere. Poesia
catturata ora in un volto intenso di
pescatore, nel fondo del mare, oppure in una maternità. Trasmetteva
il suo pensiero positivo nel dentro
di un fiore o in un paesaggio, creando un sottile filo rosso fra natura
e incanto e porgendo messaggi
semplici con cui ha sempre espresso tutta quella carica di gioia
del vivere che lo animava.
Ciao Goi, ciao Carlo.
FAR MACIA
GIUDICI
LERICI
via Pisacane, 13
tel. 0187-967148
o r a r i o: 8 . 3 0 - 1 2 . 3 0 / 1 5 . 3 0 - 1 9 . 3 0
lunedì mattina e festivi chiuso
tutto lo staff della farmacia
è sempre disponibile per suggerimenti,
consigli ed eventuali indicazioni
LERICI IN… - marzo 2011
FIORI JUNA SI RINNOVA
Gabriella Molli
ORARIO SS. MESSE
Local it à prefestivo festivo
Leri ci
S. Francesco 18.00
8.30 10.00
11.00 18.00
S.Terenzo 17.30
8.00 10.30,
18.00
Tellaro
18.15
11.00
La Serra
17.00
11.00
Pugliola
17.00
9.30
Pozzuolo
10.00
10.00
ASD LA SPEZIA ROLLER
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l’igiene
• ...e tanto altro ancora
Superato San Terenzo, ci trovate a sinistra, subito dopo la galleria degli Scoglietti
Una festa per i 50 anni insieme
Si sono risposati il 6 gennaio scorso, dopo
cinquant’anni, Franco Tognetto e Franca Panieri, il cui nome è legato all’Albergo-ristorante
Italia di Carbognano. Vicentino lui, castelnovese
lei, hanno sempre vissuto a Lerici dove sono assai conosciuti per aver dedicato tutta una vita al
mondo della ristorazione e dell’accoglienza turistica. A festeggiarli i figli Enrico (chef del Gambero nero di Tellaro) e Arianna (si occupa con il
marito Bruno del ristorante-albergo che offre
un’ospitalità calda e con una cucina che attira come il miele i buongustai del mare di tante città).
Al “nuovo” matrimonio erano presenti anche i
quattro splendidi nipoti: Francesca, Eleonora, Filippo e Marco. E da Vicenza non sono mancati i
parenti di Franco Tognetto.
Dopo la cerimonia nella chiesa della Tenuta di
Marinella, una splendida cena di nozze con ballo
ha coronato una giornata speciale. Fiori dappertutto: Arianna ha riempito ogni angolo e gli sposi
che cinquant’anni fa giurarono eterno amore sono arrivati su una macchina storica. Nella sala di
Franco Tognetto e consorte con amici e parenti
accoglienza lo chef dell’Italia Gian Paolo Lupi ha
allestito una cena sullo stile “grandi navi”, di straordinaria bellezza.
La meraviglia delle composizioni, tutte elaborate secondo uno stile che coniugava arte ed estetica, ha anticipato la delizia delle papille.
“Ancora tanta felicità” ha voluto augurare anche il
sindaco Emanuele Fresco, che è riuscito a staccare per un attimo la spina delle mille problematiche dell’alluvione.
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LERICI IN… - marzo 2011
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