settembre 2009 / anno 2

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settembre 2009 / anno 2
ANNO 2 - NUMERO 9
1 SETTEMBRE 2009
MENSILE DEL TERRITORIO DI LERICI
“LERICI legge il mare”
L’evento, che si
svolgerà dal 18
al 20 settembre,
è stato pensato
ed organizzato
dalla Soc. Marittima di Mutuo
Soccorso,
dal
Comune di Lerici e dalla Casa Editrice Mursia. Saranno tre giorni intensi dedicati alla cultura,
alla letteratura marinara ed alla grande
tradizione lericina (programma pag. 15).
Tema di questa prima edizione sarà:
"Pirati, Corsari e Lupi di Mare".
Sarà aperta una libreria in Piazza
Garibaldi, ci saranno incontri con autori
"di mare" di fama internazionale e convegni su Lupi di mare lericini e liguri, su
astronomia e navigazione, su Andrea
Doria, sui “Nuovi Pirati”, a cui parteciperanno relatori di livello internazionale,
(politici, armatori e della Marina Militare). In preparazione all’evento impariamo intanto a conoscere il nostro più
grande ammiraglio.
Redatto e diffuso
a cura del
Laboratorio
di giornalismo
dell’Istituto
Comprensivo
di Lerici
Allegato di
Ameglia Informa
n° 09-2009
LERICI IN...
È DISTRIBUITO
GRATUITAMENTE
c/o i punti informazione turistica, altri
locali pubblici e
giornalai disponibili
grazie
alla pubblicità
degli inserzionisti
Nato a Oneglia il 30-11-1466,
Andrea Doria (vedi foto sopra) è
considerato uno dei Liguri più importanti della storia.
Di nobile e potente famiglia, il
Principe (grande Ammiraglio e
grande politico) considerava Lerici e il suo Castello la località
più adatta e sicura per le strategie dell’epoca, anche in considerazione della storica lealtà lericina verso Genova e della forza dei
suoi abitanti, maestri nell’arte
marinaresca. La sua dimora lericina, presumibilmente costruita
a metà del ’400, è nella parte più
antica del borgo.
Lerici, baluardo genovese, ebbe
un ruolo fondamentale nella storia
di Genova e nella vicende del suo
grande Ammiraglio.
La sua storia di condottiero e di
grande ammiraglio iniziò nel 1503
quando ottenne il comando delle
truppe genovesi per sedare una rivolta in Corsica. Nel 1512 contribuì a sconfiggere i francesi che occupavano Genova.
Comandante della flotta genovese, Doria la trasferì davanti a Lerici per poi tornare indietro in aiuto al nuovo Doge per
insediarsi in città.
Confermato a capo della flotta,
si occupò della difesa delle coste liguri dalla minaccia dei pirati barbareschi, pattugliando il Mar Ligure e il Mar Tirreno e sconfiggendo il pirata Godoli.
Ne mantenne il comando anche
con il ritorno di Genova sotto i
francesi di Francesco I.
Nel 1522, dopo che gli spagnoli
sconfissero i francesi e conquistarono Genova, Doria riuscì a prendere il mare. Da quel momento iniziarono anni di battaglie e conquiste, a volte inutili, al servizio di
diversi governi (Francesco I e papa Clemente VII).
Riuscì a riconquistare Lerici e il Golfo, Savona, ma non prese Genova a causa delle sconfitte
del Papa in terraferma. Terminato
il contratto con Clemente VII, il
“Principe” tornò al servizio di
Francesco I come comandante della flotta francese nel Mediterraneo
e, appoggiato dalle truppe france(Continua a pagina 2)
Visita il sito internet del Comune di Lerici, www.comune.lerici.sp.it e
quello della scuola, www.istitutocomprensivo.lerici.scuolaeservizi.it con “Lerici In” a colori
(Continua da pagina 1)
si, riuscì finalmente a liberare
Genova dagli Spagnoli.
L'alleanza con la Francia in
realtà stava per diventare per
Genova una sudditanza. Nel
luglio del 1528, approfittando
della spedizione francese contro Napoli, a cui partecipava
la sua flotta agli ordini del cugino Filippino Doria, Andrea
ordinò di abbandonare la spedizione e di rientrare a Lerici, che raggiunse da Genova
con altre navi.
La sua decisione di terminare il sodalizio con Francesco
I era dovuta a diversi fattori:
era convinto fautore dell’indipendenza della Repubblica di
Genova ed era prossima la
scadenza dell’ingaggio con il
Re Francesco I.
Andrea Doria venne a sapere che i francesi stavano tramando di eliminarlo, grazie a
una complessa rete di spie.
Lasciò Genova e si ritirò a
Lerici, fedele roccaforte
genovese. Il Re Francesco I
gli intimò di ritornare indietro, ma la risposta dell’Ammiraglio fu: “Se il Re vuole vedermi e se ne ha il coraggio, venga lui a Lerici”.
Doria definì quindi l’alleanza con Carlo V che l’assicurò
sul fatto che, una volta caccia-
ti i francesi, avrebbe dato a
Genova totale indipendenza.
L’Ammiraglio accettò le proposte di Carlo V e firmò un accordo nell’agosto 1528. A quel
punto allestì dodici galee e
salpò da Lerici per Napoli.
Qui affrontò le truppe francesi
e contribuì alla loro sconfitta.
Partito da Napoli come ammiraglio di Carlo V, rientrò a
Lerici.
Subito dopo allestì tredici
galee, anche con equipaggi e
nocchieri locali (da sempre i
Lericini sono stati grandi naviganti). Il 9 settembre 1528
partì da Lerici alla conquista di Genova dove entrò l’11
settembre.
Avute assicurazioni che il
popolo era con lui, il 13 settembre fece accostare le galee
sotto le mura del Molo Vecchio,
divise i suoi uomini in due
squadre ed entrò in città per
gli stretti “caruggi” al grido di
“San Giorgio e libertà” innalzando le insegne di Carlo V.
Andrea Doria aveva conquistato la sua Genova e fu acclamato Padre della Patria.
Carlo V concesse a Genova
la restaurazione della Repubblica e numerosi vantaggi economici, mentre l’Ammiraglio
assicurò all’Imperatore il servizio della sua possente flotta,
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Lunedì - sabato ore 8,00 - 20,00
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LERICI IN… - settembre 2009
tuttavia rifiutò la signoria della città che gli era stata offerta dal popolo.
A lui interessava solo l’indipendenza di Genova e della Liguria con la loro potenza commerciale. Contribuì a redigere
una nuova costituzione e un
nuovo tipo di governo: Repubblica aristocratica di Genova,
con un Doge nominato ogni
due anni, un Consiglio Maggiore, uno Minore.
Di fatto, quale personalità
più potente di Genova, fu nominato priore perpetuo ed esentato a vita dal pagamento
di imposte e tasse.
L’Ammiraglio negli anni a
venire coordinò diverse spedizioni sul mare: contro i Turchi
di Solimano il Magnifico nel
Mar Egeo, nei Dardanelli e a
Tunisi, conquistata nel 1535
dalle truppe di Carlo V per
merito della flotta genovese.
Nel 1544 fu firmata la pace
tra Francesco I e Carlo V.
Nel 1550 compì una spedizione nella Sirte contro i pirati. Ricominciata la guerra con
la Francia, nel 1552 condusse
diverse spedizioni contro la
flotta nemica.
Andrea Doria morì a Genova il 25 novembre 1560.
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Pagina 2
SOSTA
E VIABILITÀ
A LERICI
(dal 15 giugno al
15 settembre)
La ZTL (zona traffico limitato) è in vigore tutti i giorni, tuttavia dalle ore 24,00
alle ore 09,00 del mattino è possibile transitare liberamente.
Chi non dispone di pass può parcheggiare l'automobile nei parcheggi a pagamento in Località Vallata e Bagnara (fuori
dal centro di Lerici e San Terenzo), da dove è
previsto un servizio di bus navetta gratuito
che collega i parcheggi con i centri storici.
Il transito di ciclomotori e motocicli è
consentito liberamente, la sosta è prevista
negli spazi indicati dalla segnaletica.
Pass Provvisori in deroga (ad es. clienti
alberghi, clienti farmacia con ricetta, utenze
ASL, ecc.) possono essere rilasciati presso i
punti informativi: a Lerici (apertura ore 09
- 13 e ore 16 - 22 - cell. 339-5653833) all'ingres-
COME
FUNZIONA
IL SERVIZIO
DELLE
FARMACIE
Le farmacie del territorio di
Lerici restano chiuse i giorni
festivi e il lunedì mattina, eccetto la farmacia di turno.
La farmacia di turno effettua il seguente orario di apertura: dalle ore 8.30 alle ore
13.00 e dalle ore 15.30 alle ore
21 (dalle 19.30 alle 21 servizio
Direttore Responsabile
Sandro Fascinelli
Capo redazione
Maria Luisa Eguez
Redazione:
Gabriella Molli
Laura Baracchi
Daniele Bruni
Martina Diliberto
Susanna Traversa
Lerici In… è un
allegato di Ameglia
Informa, registrato al
tribunale della Spezia
al n.2 del 4.2.1998
(stampato in proprio)
so della galleria Primacina (uscita del parcheggio della Vallata, in alto sopra la Venere Azzurra) e a San Terenzo (apertura ore 09 - 19 cellulare 334-5366465), rotatoria via Gozzano
c/o galleria Scoglietti (strada Lerici-La Spezia).
L’ufficio IAT è alla Venere Azzurra. Apertura ore 09 - 12 e ore 14 - 17 - tel. 0187-969164.
Dal 1° Settembre al 30 Giugno i residenti
e gli autoveicoli muniti di appositi contrassegni autorizzatori possono sostare negli spazi "riservati ai residenti" riferiti a qualunque località del Comune.
Dal 16 settembre al 14 giugno la ZTL è
in vigore solo il sabato, la domenica e i
giorni festivi, nella fascia oraria dalle 9 alle
19. La sosta all’interno della ZTL, anche in
presenza di libero transito, è consentita
solo a chi è munito di apposito pass.
Dal 16 settembre al 14 giugno i punti
informativi e lo IAT saranno aperti solo il
sabato, la domenica ed i festivi, i primi dalle
ore 9 alle ore 19, lo IAT ore 9-12 e ore 15-17.
a battenti chiusi facoltativo).
Nelle ore di chiusura il
servizio è garantito a chiamata dalla farmacia di turno, con
reperibilità del titolare.
I turni delle farmacie iniziano alle ore 8,30 del lunedì
per terminare alle ore 8,30 del
lunedì successivo.
Questi sono i turni nel
mese di settembre 2009:
dal 1 al 7 sett. e dal 28 sett.
al 5 ott. farmacia Bello Lerici,
dal 7 al 14 sett. farmacia
Ghigliazza San Terenzo,
dal 14 al 21 settembre farmacia Giudici di Lerici,
dal 21 al 28 settembre farmacia Padre Pio di Tellaro.
ANAGRAFE in luglio 2009
Abitanti al 30-06-09
10.982
Abitanti al 31-07-09
10.971
Nati
4
Morti
11
Immigrati
2
Emigrati
6
Matrimoni
11
La redazione, a suo insindacabile giudizio, potrà modificare, rinviare o rifiutare
la pubblicazione di scritti e annunci se non conformi all’etica ed allo spirito
della presente pubblicazione o per mancanza di spazio.
Sino a diverso orientamento, le lettere non vengono pubblicate. Gli articoli devono essere concordati preventivamente con il direttore responsabile.
La redazione nel periodo estivo non ha orario di riunione fisso. Gli scritti, le
lettere e le richieste di pubblicità, complete di nome, indirizzo, telefono ed eventuale e-mail, dovranno essere consegnate alla redazione presso la scuola
media F. Poggi di Lerici o spediti tramite e-mail a: [email protected] .
Si avverte che, la pubblicazione non ha fine di lucro, quindi gli scritti, gli
articoli e le collaborazioni sono accettate a titolo gratuito e di volontariato.
Gli orari delle manifestazioni e delle informazioni turistiche, poiché predisposte
con largo anticipo, sono indicate come semplice informazione e dovranno essere
sempre verificate dai lettori interessati prima dell’evento.
La tariffa per ogni modulo di pubblicità (da 1/4 a 1/3 di pagina) è di euro 70 +
IVA, ½ modulo è di euro 35 + IVA. Per la pubblicità si può contattare il n° di
telefono 0187-601268 (anche fax e segreteria telefonica) o [email protected] .
LERICI
LERICI IN…
IN…- -settembre
settembre
2009
2009
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3 AGOSTO: Festa di Ringraziamento a Senato
in ricordo del disastroso bombardamento del 1944
A causa dei lavori in corso
per la realizzazione di una variante che eviterà il passaggio
delle auto all’interno di Senato,
per la prima volta dal 1945
non si è festeggiato il 3 agosto.
La ricorrenza ha avuto infatti
origine da un evento del 1944.
A metà strada, tra Romito e
Ameglia, si incontra un piccolo
gruppo di case, ora quasi tutte
restaurate, dove un tempo abitavano molte famiglie di mezzadri che, con abilità e perizia,
coltivavano la piana fertile e ubertosa: qui furono costruite
serre per la coltura delle primizie e l’agricoltura specializzata.
Le terre di Senato erano
considerate “l’orto della
Spezia” per la bontà delle verdure e per la qualità del latte,
che le lattaie con i loro calessi
andavano a portare in città.
A primavera, vista da Trebbiano, la piana di Senato era
un mare bianco di ciliegi in fiore e a giugno la raccolta del
rosso frutto era imponente.
Qual è la storia di questo
borgo? È sorto con case abitate
da mezzadri; il nome è forse un
ricordo delle antiche guerre tra
i Romani e i Liguri apuani.
Si racconta che il borgo del
'
Senato doveva passare sotto
Ameglia negli anni ‘20: Ameglia cedeva Tellaro e Lerici il
Senato, ma il patto non si concluse e quel territorio è restato come un’enclave di Lerici tra i Comuni di Arcola e
Ameglia. Il borgo non si allargò, né divenne un paese, né ebbe una chiesina, né un santo
protettore: in un’aia c’era però
un’im-magine sacra forse una
Madonnina o un santo, che poi
andò perduto.
Durante la II guerra
mondiale, là dove c’è attualmente un distributore di benzina, esisteva un distaccamento
di marinai (quanti matrimoni
sfociarono tra quei militari e le
belle ragazze del Senato!) e,
sotto il monte, un deposito di
armi e munizioni.
Nel 1944 le truppe alleate
erano già sbarcate in Sicilia, a
Salerno e ad Anzio; era avvenuta la terribile e sanguinosa
battaglia di Cassino con la distruzione dell’Abbazia; a Roma
il 16 Marzo ci fu l’atroce eccidio
delle Fosse Ardeatine e il 4
Giugno Roma fu liberata.
La guerra era nel suo periodo più tragico: bombardamenti, rappresaglie feroci, fame, morti e pianti.
NUMERI UTILI
PREFISSO TELESELETTIVO 0187
Carabinieri via XX Settembre 23 tel. 96712 9
tutti i giorni, anche festivi dalle ore 8,00 alle 22,00 fax 967270
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Gli uffici e l’URP sono aperti al pubblico tutti i
giorni feriali dalle ore 9,00 alle ore 12,00
Altri uffici aperti con il seguente orario:
UFFICIO RILASCIO PASS - ore 9 - 12 tel. 960309
ANAGRAFE - ore 9 - 12
tel. 960253
LERICI IN… - settembre 2009
Il 3 Agosto 1944 all’orizzonte di Senato apparvero ombre minacciose e un rumore
sordo che non prometteva nulla di buono: erano le fortezze
volanti, cariche di bombe.
Tutti gli abitanti di Senato,
animali compresi fecero però in
tempo a ripararsi nei rifugi e
nel monte sovrastante.
Le fortezze volanti sganciarono tonnellate di bombe e i boati si sentirono a chilometri di distanza: la polveriera esplose, i tetti crollarono, i
vetri si infransero, ma non ci
fu nemmeno un ferito!
Gli abitanti decisero di ricordare il 3 Agosto come giorno
del ringraziamento e, se le
bombe causarono danni alle case, nessun essere morì o fu ferito, animali compresi.
Fu comprata una figura religiosa: doveva essere una Madonna e, casualità, fu invece riconosciuta come Santa Rita.
Questa divenne la nuova icona sacra del borgo: fu posta
sopra un muro di un antico
pozzo, in mezzo al verde detto
“parco di Santa Rita”.
Il 3 Agosto gli abitanti del
borgo ricordano l’avvenimento
e un santo protettore (Santa
Rita) e da quel lontano giorno
si può dire sia iniziata la loro
storia di pace e di operosità.
Franca Biava
RAGIONERIA e TRIBUTI apertura martedì, giovedì e
sabato ore 9 - 12
URBANISTICA - apertura martedì e venerdì dalle ore
9 alle12, sabato solo rilascio documenti tel. 960248
LAVORI PUBBLICI - apertura martedì e venerdì ore
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14,30 - 18,30
pronto intervento tel. 967326.
Uff. verbali: venerdì-sabato ore 9 - 12 mercoledì ore 15 - 18
BIBLIOTECA apertura da lunedì a sabato ore 9 - 13
pomeriggio ore 15 - 19 escluso il sabato tel. 966053
CIMITERI per informazioni pratiche cimiteriali (c/o uff.
stato civile tel. 960215) Cimiteri Lerici, S.Terenzo,
Tellaro (sabato e lunedì chiuso) orari di apertura:
martedì: 8.30 - 12.30 - mercoledì: 15 - 17 (estivo)
giovedì: 15 - 17 (estivo) - venerdì: 8.30 - 12.30
domenica : 8 - 12.30 e 14 - 16.30.
Pagina 4
con il gomito appog- tenere gli astanti avvinti alle
sue chiacchiere.
giato al bancone del bar per fare un “nuovo gioco”
Sole, mare e venticello
Un sorso e la tua personalità è svelata.
Dimmi come bevi e ti dirò
che sei: non è una battuta
pubblicitaria.
Dal modo con cui ognuno di
noi tiene il bicchiere e beve un
sorso, è possibile capire che tipo di persona siamo, qual è il
nostro carattere e in che modo
è consigliabile fare conoscenza. Non mi invento niente, c’è
solo il ricordo di vecchi miei
appunti lontani, ora rielaborati da psicologi più aggiornati.
Il semplice atto di tener in
mano un drink rivela di noi
molto di più di quello che immaginiamo.
In quale delle otto categorie di bevitori, di seguito indicate, noi rientriamo?
Il “flirt” che è solitamente
una donna: tiene il bicchiere
con la punta delle dita, beve
un sorso, volge lo sguardo attorno a controllare se ha richiamato attenzione, da vera
seduttrice.
La variante maschile è il
“playboy”che usa il bicchiere
o la bottiglia per impressionare le sue potenziali conquiste,
incline a un cin cin per poi
passare all’attacco.
RISTORANTE
Il bevitore detto “gossip” è
colui o colei che è incline al
pettegolezzo, che usa il bicchiere come un microfono, furtivamente, per carpire un sussurro, da riferire in segreto
con curiosità.
Il ”fun lover”, l’allegrone,
scoppietta di allegria come
stappare una bottiglia di
champagne. Beve rumorosamente e fa baccano.
Il semplice atto di
tener in mano un
drink rivela di noi
molto di più di quello
che immaginiamo
L’opposto è “il carta da
parati” (ero di questi) timido
e sempre impacciato, tiene il
bicchiere in mano, come per
proteggerlo, beve poco e piano
per avere sempre un po’ di riserva in caso di bisogno.
La “reginetta” beve mantenendo le distanze dal prossimo, usa il bicchiere come uno
scudo altezzoso.
Infine c’è il “pavone” che
beve allargandosi e conquistando spazio e il “saputello”
che preferisce grandi bicchieri,
così non deve perdere tempo a
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LERICI IN… - settembre 2009
Insomma con un po’ di alcol
in corpo è più facile mostrare
al prossimo la propria autentica natura piacevole o spiacevole che sia.
I latini lo sapevano già da
un pezzo: ”In vino veritas” e
anche, al caso, nella birra o in
un drink.
Certo ora nei bicchieri è più
difficile trovare drink tradizionali come Caipirinha, Manhattan, Daiquiri, Negroni.
Dimenticati i vecchi baristi
ingessati in giacca e papillon,
scordatevi i bicchieri alti e
stretti, con la cannuccia ricurva e magari anche l’ombrellino
di carta. Dimenticati anche il
gin tonic e cuba libre.
I nuovi guru hanno ora le
maniche arrotolate e si chiamano mixologist.
Più che barman sono alchimisti. I loro banconi assomigliano a laboratori: al posto di
shaker e blender usano pentolini e alambicchi, cannelli per
caramellare.
Anche il personale addetto
ai tavoli cambia: modelle e
studentesse servono nei locali
più alla moda e non raramente sono più attraenti del menù.
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Storia e curiosità del Banco di San Giorgio
La necessità di strutture
che regolassero le contropartite monetarie degli
scambi commerciali, si fece
particolarmente sentire a partire dal-l’inizio delle Crociate.
Fu grazie all’occupazione
temporanea delle terre che si
affacciano sul Mediterraneo orientale, che un flusso imponente di uomini e merci cominciò a riversarsi verso e da
questi luoghi.
Le distanze e i percorsi, che
la loro copertura comportava,
indussero la creazione dei primi titoli di credito per evitare la perdita accidentale della
moneta di scambio.
L’Ordine del Tempio fu in
prima fila nell’organizzare istituzioni bancarie e militari,
che garantissero al meglio gli
investimenti commerciali.
Infatti da una parte stabilì
strutture dove i mercanti potevano depositare il loro denaro,
ricevendo in cambio degli attestati nominativi che offrivano
garanzie di restituzione all’arrivo a destinazione, dall’altra
allestì una vera e propria flotta militare a protezione delle
merci in transito nel Mediterraneo.
Terminato il periodo delle
Crociate, perduto il possesso
dei territori “d’Oltremare”, ri-
mase tuttavia l’eredità di
quella preziosa esperienza e
nacquero i primi “banchi”.
Il termine deriva intuitivamente dai banchi su cui venivano effettuate le prime transazioni, spesso semplici tavole
all’aperto, con il solo conforto
di una tenda per proteggersi
dalla pioggia e dall’arsura.
E proprio “tavola” fu il nome del primo banco nato in
Europa, la “Taula” di Barcellona, nel 1401.
I genovesi, che già da tempo erano entrati nel gioco, facendo persino pagare una tassa dogale alla nazione inglese
per il diritto di battere la bandiera di San Giorgio, proprio a questo nel 1407, intitolarono il loro “Banco”, il
primo in Italia ed il secondo in
Europa. Esso si rivelò da subito un forte istituto di credito,
poiché nacque dal consolidamento del debito pubblico dello Stato genovese e presto ne
divenne non solo indipendente, ma anche creditore al punto di potersi permettere l’acquisizione di intere città, che
detenne in pegno per quasi un
secolo.
Tale fu, ad esempio, il caso
di Ventimiglia e di Sarzana,
ma anche di tutta la Corsica,
territori che tornarono poi, nel
1562, sotto il dominio diretto
dei genovesi. A proposito di
Sarzana, questa venne ceduta
dai Signori di Campofregoso al
Banco nel 1484.
Il Banco di San Giorno,
ricostituitosi nel 1987, già
operativo nella nostra provincia con una filiale, recentemente ne ha aperte altre 13.
Due filiali, quella in Calata
Mazzini e quella in via Petriccioli si trovano a Lerici.
Sergio Marchi
FOTO A PUGLIOLA…
COME ERAVAMO
In occasione dei festeggiamenti di San Lorenzo, patrono
di Pugliola, per iniziativa di
Filippo De Benedetti, in collaborazione con la popolazione,
l’Associazione Naz. Marinai
d’Italia ed il Comune di Lerici,
si è svolta una mostra fotografica ospitata nei locali della
scuola materna Williams
Percy Cochrane, che raccontava come eravamo attraverso i
personaggi caratteristici, le
occasioni di festa (matrimoni,
anniversari, comunioni), le
manifestazioni sportive e scolastiche a Pugliola.
Visto il successo della mostra si cercherà ora di raccogliere le foto in un libro in modo da conservare il ricordo
storico della frazione.
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chiuso il martedì
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BEAUTY
VIP GOSSIP
J a c k s o n m a n i a . . . È rinata una stella!
Il 25 giugno alle 22.56, ora
italiana, a 50 anni di età è
morto Micheal Jackson (foto a
fianco). La notizia è trasmessa
dalle televisioni di tutto il
mondo e si allarga a macchia
d’olio: ovunque fans disperati
piangono la perdita del Re del
Pop e tutti scendono nelle
piazze delle città, vegliano,
cantano e ballano le sue canzoni in suo onore.
A poche ore dalla sua morte
vengono presi d’assalto tutti i
siti internet dove si possono avere notizie su di lui. II canale
ufficiale di Michael Jackson su
www.youtube.com ha avuto
nella notte tra il 25-26 giugno
impennate stratosferiche: 15
milioni di fans hanno cliccato
sui video delle sue straordinarie performance con passi di
ballo da far rimanere senza respiro, mentre la canzone “Beat
it” la stessa notte è stata cliccata 25 milioni di volte e su
internet, si sa, più sei cliccato
più guadagni!
Addirittura 38 delle sue
canzoni sono ora nella top 100
delle canzoni più scaricate a
pagamento sul sito Itunes.
Tutto esaurito anche qualsiasi tipo di gadget, magliette,
cappelli, spille, poster che si
potevano acquistare on-line.
È nata la jackson mania!
Dimostrazioni d’affetto e
tributi arrivano a raffica sia
dai personaggi famosi, ma soprattutto dalla gente comune,
ovunque nel mondo; basti pensare che il suo funerale è stato
trasmesso in diretta mondovisione ed è stato seguito da un
miliardo di persone.
Cifre da capogiro che anche
gli esperti di mass media non
riescono a spiegare: un fenomeno mediatico mondiale che
ha offuscato notizie molto più
serie ed importanti.
Ora tutti lo vogliono imitare! Il suo stile è unico con il
cappello, con il guanto bianco
diamantato sulla mano destra
e i suoi inconfondibili gubbetti
di pelle, per non parlare del
suo favoloso modo di ballare
con il famoso passo alla
“moon walk” (tradotto passo
lunare, particolare modo di
L’OSTERIA DEL MARE
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muoversi all’indietro in stile
break dance).
Se si clicca sul motore di ricerca www.youtube.com e si
scrive Michael Jackson moon
walk appariranno migliaia di
video suoi e di persone che lo
imitano nel suo stile di ballo e
addirittura le spiegazioni per
come eseguire il passo!
Sarà necessario qualche anno per comprendere la portata
economica del suo lascito artistico, ma dopo due mesi dalla
sua morte gli effetti economici
sono sorprendenti!
Tutto questo ha dell’inimmaginabile. Solo a pensare che
prima della sua morte il
cantante era in bancarotta
completa con circa 400 milioni
di dollari di debiti!
Proprio per raddrizzare la
sua precaria situazione finanziaria stava organizzando una
tourné con decine di concerti
sia in America che in Inghilterra.
Dopo ben dodici anni di assenza dal palcoscenico la tourné doveva iniziare il 13 luglio
e finire nel marzo 2010.
In Italia il suo ultimo spettacolo è stato il 18 giugno ‘97
allo stadio San Siro. Ora con
la sua morte tutti i problemi
finanziari si sono risolti,
peccato che lui non ci sia più!
Luisa Fascinelli
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Campionato provinciale di giornalismo de “La Nazione” (Fine)
La pubblicità di Lerici è firmata dai più grandi scrittori
Quando si scrivono cartoline o lettere agli amici, le nostre impressioni di un momento, le nostre confessioni, potrebbero entrare in qualche libro se diventassimo in seguito
famosi. È quello che è accaduto ad alcuni scrittori dei due
secoli scorsi, che non hanno
saputo resistere alla tentazione di esternare il loro entusiasmo per i nostri luoghi.
Il nostro Comune deve a
Virginia Woolf (1882-1941)
uno slogan molto accattivante
per i turisti: “Lerici è calda e
azzurra”. La scrittrice e femminista inglese trascorse alcuni giorni del maggio del 1933 a
San Terenzo soggiornando all’
Hotel Miramare (poi rinominato Hotel Elisabetta per attirare gli inglesi), in un immobile
del lungomare oggi trasformato in casa privata.
Poi c’è stato David Herbert Lawrence (1885-1930)
che trascorse alcuni giorni
nell’Hotel Shelley & delle Palme, insieme alla sua compagna Frieda, in attesa di trasferirsi nella villetta Gambrosier di Fiascherino.
La villa, dove i due soggiornarono dalla fine del 1913 al
giugno del 1914, era all’epoca
raggiungibile solo via mare.
Qui, in questa natura ancora selvaggia, trovarono la solitudine e l’isolamento che cercavano. In questo luogo incantato, Lawrence faceva i bagni,
dipingeva e scriveva romanzi e
lettere agli amici.
Lì vicino ha infine scelto di
vivere in una bella villa lo
scrittore, giornalista e regista
piemontese Mario Soldati
(1906-1999). Dalla sua casa,
ora di proprietà di un figlio, si
esce sugli scogli che degradano
verso il mare da dove si può
ammirare un bellissimo paesaggio.
L’editore Valentino Bompiani (1898-1992), durante gli
anni ‘60, nella villa sotto il castello San Giorgio di Lerici,
chiamata La quiete e da lui ribattezzata Rupecanina, ospitò
molti amici scrittori, poeti, pittori e intellettuali come Alberto Moravia, Pier Paolo
Pasolini, Dino Buzzati, Italo Calvino, Renato Guttuso.
Ma i primi poeti ospiti illustri di Lerici risalgono al Medioevo. Finché erano malsicure le strade della riviera, Lerici fu scalo marittimo per merci
e passeggeri che, attraverso il
valico di Barcola, transitavano
dall’entroterra toscano.
Dante Alighieri (12651321) passò di qui, intorno al
1308, diretto a Parigi e poi, una seconda volta, nel 1310 in
viaggio verso Genova.
Egli dimorò lungamente in
Lunigiana e nella Divina Commedia fa frequenti accenni alla casata dei Malaspina e alla
natura di questi luoghi. Su di
un muro, alla Bellavista, è affissa una lapide dove sono incisi questi versi tratti dal terzo canto del Purgatorio:
“ Tra Lerici e Turbia la più diserta, la più rotta ruina è una
scala verso di quella agevole e
aperta”.
Anche Francesco Petrarca (1304 -1374), che transitò
di qui ripetutamente a motivo
della sua lunga permanenza
in Francia, parla di questo territorio:
“Per chi solca il mare, sorgono dalla costa l’isola e il porto caro a Venere, cui di contro
s’erge fortissimo l’Erice Ausonio, che conserva il nome del
siculo lido” (Africa VI).
Gli alunni della scuola media Francesco Poggi di Lerici
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Pagina 8
TUTTI A SCUOLA
IL 14 SETTEMBRE!
Sono circa 750 gli alunni
che il prossimo 14 settembre
varcheranno la soglia dei vari
plessi del nostro Istituto Comprensivo.
Il primo giorno di scuola
rappresenta per me un momento di grande emozione,
nonostante la mia collaudata
esperienza di dirigente scolastico.
Gli occhi curiosi ed un po’
impauriti degli esordienti della
scuola primaria, la comprensibile trepidazione dei genitori e
nonni che partecipano al primo
approccio dei loro ragazzi alla
nuova realtà educativa, l’atte-
VIRGINIA WOOLF
Lerici è debitrice a Virginia
Woolf (18821941) di quello
che è forse il
più bello slogan
ad essa dedicato:
Lerici è calda e azzurra.
La scrittrice e femminista
inglese trascorse alcuni giorni
del maggio del 1933 a San Terenzo soggiornando all’ Hotel
Miramare (poi rinominato Hotel Elisabetta per attirare i turisti inglesi), in un immobile
sa ansiosa dell’appello da parte
degli alunni della prima media, il sorriso o il pianto dei
piccoli della scuola dell’infanzia suscitano sempre in me
sentimenti nuovi e diversi.
Il primo giorno di scuola è
un evento che rinnova in me la
consapevolezza della grande
responsabilità educativa affidata alla scuola che dirigo.
So che si deve operare affinché ogni alunno trovi nella
scuola un ambiente sereno, accogliente e stimolante.
E so che i genitori nutrono
aspettative che la scuola deve
saper cogliere e soddisfare.
Con questa consapevolezza
docenti e non docenti hanno
programmato con cura ed impegno le attività che consentiranno di avviare nel migliore
dei modi l’anno scolastico, cercando di affrontare sin dall’inizio le difficoltà connesse ad una complessa fase di transizione dell’ordinamento didattico
ed organizzativo del primo ciclo della scuola dell’obbligo.
Confido, come nel passato,
nella collaborazione delle famiglie, dell’Amministrazione Comunale, delle associazioni culturali e sportive presenti nel
territorio per attuare un’offerta formativa capace di rispondere efficacemente ai bisogni
educativi dei nostri ragazzi.
oggi trasformato in casa privata. Virginia scriveva il 18
maggio 1933:
“Sono seduta qui, presso una finestra aperta che dà su
un balcone, in una calda giornata che certamente posso descrivere; ma come descrivere le
colline, le alte case rosa gialle
bianche, e, davvero, non invenzione, un mare bruno porpora,
senza onde agitate - come descrissi il mio mare (ne “Le onde”) - ma che danno un piccolo
tremore di quando in quando,
come quelle che attraversano
un campo di grano, o il dorso
di un cavallo da corsa!”
Scrisse anche, sempre durante questo soggiorno:
“ ….abbiamo dormito a Lerici, che dà un tocco alla perfezione del golfo, al mare calmo,
ai verdi velieri, all’isola e ai
lumi notturni…”.
Eliana Bacchini
Da queste immagini uscite
di getto dalla penna della
scrittrice possiamo dedurre un
prezioso momento sereno nella
vita di una donna tormentata
dalle vicende familiari e dalla
depressione, per cui finirà suicida nel fiume Ouse.
M.L.E.
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Il volto sconosciuto del terremoto,
dal diario di una veterinaria
Sono le sette, sto andando
al lavoro e ascolto il giornale
radio. “C’è stata una forte
scossa di terremoto all’Aquila,
ci sono diversi morti, la città è
distrutta…”.
La nostra regione (Toscana)
contatta la Regione Abruzzo
ed offre la propria disponibilità mettendo a disposizione uomini, mezzi e competenze nella gestione del difficile momento dell’emergenza.
Nel coordinamento tra i vari settori di competenza della
sanità pubblica veterinaria
l’intervento dei veterinari toscani viene indirizzato sull’igiene urbana e il randagismo.
Grazie alla sensibilità dimostrata dalla nostra direzione aziendale e da tutti i colleghi, vengono allestite due
squadre formate da medici veterinari e personale tecnico.
Il nostro appuntamento è al
canile sanitario dell’Aquila.
Arrivati incontriamo i colleghi: stanno bene ma sono tutti
senza casa.
Il dr. Mancini, responsabile
del canile, dal giorno del terremoto dorme in macchina, così
come fanno tutti gli altri
quando garantiscono il loro
turno di reperibilità notturna.
Visto che la sede del servizio veterinario è inagibile, il
canile è diventato la sede logistica e operativa dove si ritrovano tutti i colleghi della Sanità Animale, che lavorano ininterrottamente dal giorno del
terremoto dal primo mattino
sino a sera tardi. Il resto dei
veterinari ASL si è trasferito
presso l’Unità di Crisi, posta
all’interno della sede della
Guardia di Finanza a Coppito.
La terra continua a tremare ma stranamente dopo un
po’ ti sembra quasi normale
sentire quel tremito più o meno forte sotto i piedi.
Gli ambulatori privati sono
tutti crollati o inagibili, per
questo dobbiamo garantire anche una sorta di pronto soccorso per i cani di proprietà, oltre
che per quelli randagi.
Il problema più pressante è
però quello della cattura degli
animali vaganti (ovini, bovini,
suini, ecc.) e dei cani, che si
avvicinano alle tendopoli in
cerca di cibo.
Il canile sembra un formicaio impazzito; dobbiamo gestire: utenti, con problemi vari
non sempre inerenti al nostro
lavoro ma che comunque han-
no bisogno di essere indirizzati in qualche modo; moltissimi
volontari che provengono da
tutta Italia per rendersi utili
ma che non sanno bene cosa
devono fare; mezzi diversi che
arrivano di continuo con mangimi, farmaci, materiali di vario tipo che non si sa bene dove mettere e come distribuire.
Oltre a tutto questo ci sono
i molti cani catturati sul territorio che vanno visitati, identificati, sistemati nel canile e
che poi andranno collocati
presso altri canili.
Tra tutte le richieste ci sono poi quelle per il recupero di
animali rimasti chiusi in case
dove non si può più andare
perché situate all’interno di
zone rosse evacuate.
Il centro storico dell’Aquila
è una zona rossa e si può entrare solo con i Vigili del Fuoco; persone speciali, coraggiose, prudenti e generose, come i
loro cani che ci è capitato di
curare; sono loro che ci accompagnano per recuperare gli animali nelle case pericolanti.
Le strade del centro sono
deserte; dove stanno scavando
c’è una polvere sottile che invade ed imbianca tutto e obbliga chi lavora a portare delle
mascherine.
Quello che colpisce su tutto
(Continua a pagina 11)
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Pagina 10
senza lavoro.
Sono tanti gli episodi ed i
volti che mi vengono in mente:
i cani recuperati all’Aquila, ad
Onna, a Roio, a Fossa perché i
proprietari sono deceduti; gli
animali che siamo riusciti a
recuperare ed a restituire a
persone che ringraziano con le
lacrime agli occhi (quell’animale è diventato ancora più
caro per chi ha perso tutto); i
volti di tanta gente, colleghi e
non, che sono venuti a dare il
loro aiuto, che hanno fatto tutto quello che potevano senza
risparmiarsi, senza desiderio
di protagonismo.
Si torna a casa a malincuore, sapendo che c’è ancora tanto da fare e che si lasciano i
colleghi con una lunga strada
da percorrere. Ci vorrà forza,
determinazione, coraggio; caratteristiche che gli abruzzesi
hanno.
DUE GIOVANI PROMESSE della Spezia, è stata convocata
DELLA PALLACANESTRO nella Nazionale Under 14 di
Qualche anno fa muoveva- pallacanestro femminile.
Costanza è già vice campiono i primi passi sul campo del
ne
d'Italia con la squadra delcentro mini basket di San Terenzo. Ora, Costanza Bertel- la Liguria, di cui l'anno prossila ed Emanuele Nebbia Co- mo rivestirà il ruolo di capitano. Convocato al raduno Nalomba sono diventati due giovani promesse della pallacane- zionale per la classe 1995 tenutosi a Norcia (PG), anche Estro italiana.
Entrambi nati nel 1995 e manuele Nebbia Colomba (foto
con la passione per questo a sinistra) ha iniziato a giocasport che coltivano fin da bam- re a pallacanestro nell'Audax
bini, i due giovanissimi talenti e dal 2007 prosegue l'attività
lericini hanno raggiunto tra- agonistica nella squadra spezguardi già molto significativi, zina del Dopolavoro Ferroviario, seguito dai tecnici lericini
che fanno ben sperare per il
Marco Corsolini (allenatore),
futuro.
Davide Scarpellini (preparatoCostanza Bertella (foto a
destra), cresciuta nel vivaio re atletico) e dal responsabile
dell'Audax di San Terenzo, ora settore giovanile Augusto Ain forza alla Fulgor Basket gnesetti. “Traguardi così im-
portanti, dice l’assessore allo
sport Marco Caluri, sono anche sintomo del ruolo fondamentale svolto dalle società
del nostro territorio che, trasmettendo i sani valori dello
sport, la passione, la grinta e
la determinazione, rappresentano una solida base per ottenere importanti risultati sportivi
e di vita, proprio come nel caso
dei nostri due giovani atleti.
A nome mio e dell'Amministrazione Comunale, auguro a
Costanza ed Emanuele una
brillante carriera.”
(Continua da pagina 10)
è il silenzio, la vita che non c’è;
è forte una sensazione di perdita, di lutto, è difficile credere
che sia possibile ricostruire
quegli antichi palazzi così come erano.
Siamo tutti stanchi, soprattutto i colleghi dell’Aquila che,
oltre alla fatica del lavoro portano il peso ed il dolore delle
propria città distrutta e la preoccupazione per il loro futuro
visto che molti sono rimasti
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Pagina 11
Ariel di Salvatore Di Cicco,
edizioni Cinque Terre, 2009
“Lek-lekà”, “Va’ per te”, “Va’
verso di te” dice l’Unico ad Abram (che significa “Padre eccelso”) in Genesi 12,1 e Abram, senza figli, senza una
meta precisa, senza altre prospettive se non quella di seguire questa Voce, con pochi anni
ancora da vivere, va.
E per questo suo andare diventa Abraham, “Padre di una
moltitudine”, “Padre di tutti i
credenti”.
Il percorso che tenta Salvatore Di Cicco con Ariel può
giustificare questa analogia:
sradicarsi per poter mettere
più salde radici, scavare in sé
per dare un senso al di fuori di
sé, lasciarsi andare a fondo
per riemergere con nuove consapevolezze.
È la metafora della vita come viaggio, della circolarità
del tempo per cui non si può
rinascere a se stessi se prima
non si muore a se stessi. “Leklekà”, “Va’ per te …”.
Quattro i punti cardinali di
riferimento: un Lui, una Lei,
una nuova vita che lotta per
affermare il proprio diritto all’esistenza (e Ari-El vuol dire
appunto “leone di Dio”), un paese, buco d’origine, appassio-
natamente amato e anche odiato, come il volto di una madre distratta, (dis-tratta =
tratta via, abbandonica), lontana quand’è presente, presente quand’è lontana.
Il romanzo in versi procede
fra litanie, che ora riproducono le vibrazioni del corpo di
questa madre-terra, ora scandagliano le profondità di due
anime, quella di lui e quella di
lei, alla ricerca di se stesse in
due dimensioni parallele.
La narrazione avanza per
antinomie in un verseggiare
che ha il ritmo incalzante del
tamburellare di pensieri ossessivi tra cuore e mente.
È lo spazio/tempo della soggettività, sul quale l’oggettività dell’evento imprevisto ha
per due volte un effetto dirompente; ma è proprio qui e per
questo che si rivela il volto più
autentico della Vita che, come
nella notte oscura della lotta
di Giacobbe (Gen 32, 25-33), si
lascia ghermire dall’uomo solo
per trascinarlo con sé in uno
spazio/tempo “altro”.
E non a caso l’ultima pagina di Ariel si conclude con il
Bereshit (Gen 1, 1), perché consapevole o inconsapevole -
ogni ricerca di amore, di bellezza, di vita è un’autentica ricerca del volto di Dio.
M.L.E.
Appena 6 giorni dopo il cane Silvano se n’è andata anche la Guendalina, di anni
22, la più famosa gatta randagia di Lerici.
Era conosciuta da tutti ma
soprattutto dai commercianti
che l’hanno sempre ospitata
nei loro negozi.
Via Roma, via Petriccioli,
via Cavour erano le sue mete
preferite ma non ha disdegnato anche qualche capatina fino
in piazza Garibaldi e al molo o
in qualche palazzo, dove trovava sempre qualcuno che le
apriva il portone per farla entrare o uscire.
Per la Guendalina un immenso grazie a Marco e Anna
di “Prestige” che tanto l’anno
curata e che ogni sera hanno
sempre provveduto a farle
passare la notte al sicuro dentro al loro negozio.
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Mi ricordo di quel giorno:
70 anni fa lo “sconosciuto”
Fausto Coppi vinse la coppa Contessa Carnevale a Pugliola
Era il 6 agosto 1939.
A quell’epoca avevo 19 anni
e facevo parte del gruppo che
organizzava l’annuale corsa
ciclistica di Pugliola.
Tra gli iscritti mi ricordo di
un giovane che si presentò da
solo, al di fuori di una squadra, con una maglia grigia e la
scritta “Dopolavoro Tortona”.
Si informò del percorso (135
Km), del rifornimento, dell’orario della Messa e altri particolari della corsa.
Per fatalità, in quella gara,
fui promosso seduta stante direttore di gara in sostituzione
del titolare assente per un
malessere.
Vinse la gara proprio
quello sconosciuto di Tortona
con un distacco di un primo e
quttordici secondi: il suo nome
era Fausto Coppi.
Anche al giovane Fausto
Coppi deve essere rimasta impressa questa corsa, non per
la vittoria, una delle tante, ma
per uno spiacevole evento di
cui si accorse solo a fine corsa.
Dei ladri gli avevano rubato il
giubbetto in pelle con il portafoglio, 2 tubolari ed una penna
stilografica (anche allora bisognava stare sempre all’erta!).
Si suppone che siano stati
alcuni corridori che si erano
spogliati nel medesimo locale
dove lui aveva lasciato gli effetti personali, che si erano ritirati prima della corsa e spariti senza dare più notizia.
Sta di fatto che Fausto
Coppi si trovò senza soldi ed
in difficoltà per recarsi nel Casentino (Toscana) dove doveva
partecipare ad altre corse, che
vinse tutte (già c’era la stoffa
del grande campione!).
Gli organizzatori della Coppa Contessa Carnevale, vista
la situazione, decisero di anticipargli il pagamento dei premi corsa, poi io stesso lo accompagnai alla stazione di
Sarzana.
Seppi poi che quella settimana vinse altre tre corse,
tutte per distacco: martedì il
Giro del Casentino, giovedì il
Circuito di Borgo a Buggiano
e domenica il Giro di Varese.
Da quell’anno, a causa della guerra, la corsa fu sospesa.
Solo nel 1997 fu ripristinata ad opera di volenterosi
sportivi, con l’aiuto morale,
materiale e ospitale della Contessa Carnevale e la collaborazione dell’Amministrazione comunale di Lerici, prima con il
sindaco Tedoldi e poi con il
sindaco Emanuele Fresco.
Nel 1997 a Pugliola fu
posta una lapide dello scultore Canosa (nella foto) a ricordo della vittoria di Fausto
Coppi. La lapide fu offerta
dalla contessa Maria Carnevale, con dedica dettata dal comandante Piero Miniati suo
consorte. Nella lapide è raffigurato il famoso gesto della
bottiglia d’acqua di Evian data da Coppi a Bartali durante
il giro di Francia del 1949. Ora siamo arrivati alla 18ª Coppa Contessa Carnevale, memorial Fausto Coppi che si è
svolta il 9 agosto scorso.
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Lo scoppio di Falconara in un ricordo di famiglia
L’Amministrazione Comunale di Lerici il 10 maggio
scorso, nella cerimonia di riapertura del Parco di Falconara
completamente restaurato, si è
data appuntamento per il
prossimo 28 settembre per
scoprire una lapide che ricorderà il tragico evento.
Noi di Lerici In vogliamo
dare il nostro contributo, a ricordo delle vittime, con un breve “flash” della nostra capo redazione Maria Luisa Eguez.
Il 10 luglio 1922, quando è
nato mio padre, il paese di Pitelli apparteneva ancora al comune di Arcola e la sua famiglia abitava alla Lama, giù per
la discesa che collega questo
borgo a quello di Muggiano.
Le case distrutte di San Terenzo
Egli fu battezzato nella
chiesa parrocchiale di San
Bartolomeo il 30 luglio con i
nomi di Alberto Beppino Alvise ed aveva appena due mesi e
mezzo quando successe un fatto sconvolgente: il 28 settembre, in piena notte, alle due e
cinquanta, un fulmine scaricatosi sul vicino Forte di Falconara provocò lo scoppio della
polveriera piena di esplosivi, lì
ammassati subito dopo la fine
del primo conflitto mondiale.
San Terenzo, che contava
2083 abitanti, fu quasi completamente distrutto; le vittime numerosissime.
Si sospettò anche che si fosse trattato di un atto di terrorismo da parte degli inglesi.
Fra le case rase al suolo ci
fu anche quella dei miei nonni.
La culla, dov’era mio padre, fu
sepolta dalle macerie.
Pensavano che il piccolo
fosse morto, ma la mattina
scavando videro che una persiana, staccandosi, aveva creato una nicchia contro l’angolo
del muro, sotto la quale la culla stava intatta con dentro il
bambino che, incolume, dormiva placidamente.
M.L.E.
Mytiliade 2009: Lerici diventa la capitale dei “muscoli” del Golfo
Dopo il successo dello scorso anno, torna a Lerici dall’11 al 13 settembre Mytiliade, il Festival dedicato ai
muscoli del Golfo della Spezia.
“Siamo molto soddisfatti
del successo che l'iniziativa ha
riscosso lo scorso anno, afferma l'Assessore al Turismo del
Comune di Lerici Marco Caluri, e promuovere i muscoli del
territorio sulla scia della tradizione si è rivelata una carta
vincente; da questa edizione,
Mytiliade entra a far parte
della vetrina “sapore di mare” come una delle quattro
manifestazioni più prestigiose
della Regione Liguria, legate
alla cultura del mare”.
Il Festival ritorna con numerosi eventi e ricche novità,
a partire dai laboratori di lavorazione e conservazione del
pesce, alle visite guidate agli
impianti di mitilicoltura. Si
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preparazione di piatti tipici
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Ci sarà anche un concorso
di cucina su “I muscoli de cà
mea”, la cui iscrizione scadrà
il 3 settembre (scheda di iscrizione reperibile in Municipio).
In occasione del concorso
sarà anche presentato il libro
con tutte le ricette di Mytiliade in gara lo scorso anno.
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Pagina 14
Cronaca ed eventi
MESE DI SETTEMBRE
PRINCIPALI EVENTI:
MYTILIADE
Da venerdì 11 a domenica
13 - Festival gastronomico a Lerici (vedi pag. 14).
TRITTICO NATATORIO
SANTERENZINO
Sabato 12 e domenica 13 3ª e 4ª prova del Trittico e 2 a prova
del Campionato italiano Acque Libere UISP, che chiuderanno il calendario della manifestazione a
San Terenzo.
LERICI LEGGE IL MARE
Rassegna di letteratura e cultura marinaresca "Pirati, Corsari
e Lupi di Mare":
Venerdì 18 ore 16 - Piazza
Garibaldi - Inaugurazione e apertura “La Biblioteca del mare” - Mostra mercato di libri di mare - Inaugurazione Mostra Fotografica: “I
nostri lupi di mare”
ore 18.30 - “Dal Golfo dei poeti a
Capo Horn”: l’epopea dei lupi di
mare lericini - relatori Bernardo
Ratti e Pier Maria Giusteschi Conti
ore 21 - Incontro con Bjorn Larsson, scrittore svedese
Sabato 19 dalle 10 alle 13 Imbarco Calata Mazzini - Scrittori a
bordo - Goletta Oloferne e Leudo
Zigoela (per gli incontri a bordo è
necessario prenotarsi)
ore 10.30 - Calata Mazzini - I piccoli lupi di mare - Marinaresca per
ragazzi dai 10 anni
ore 11 - Piazza Mottino - Incontro
con gli autori (Vittorio Malingri)
ore 11 - San Terenzo - Incontro
con gli autori (Raffaele Cazzola
Hofmann)
ore 12 - Piazza Garibaldi - Incontro
con gli autori (Fabio Pozzo - assolvete l’Andrea Doria)
ore 15 - Piazza Garibaldi - Incontro
con gli autori
ore 15.30 - Piazza Mottino - Incontro con gli autori
ore 16 - Spazio acqueo Belvedere
della marineria lericina - Gara tra
imbarcazioni per il Palio del Comune di Lerici: Muggiano, San Terenzo, Venere Azzurra, Lerici, Tellaro
(ancora da confermare)
ore 17 - Castello San Giorgio Convegno su Andrea Doria: Lerici
nel cuore della storia
ore 18 - San Terenzo - Incontro
con gli autori
ore 18.30 - Piazza Mottino - C’era
una volta un piccolo naviglio, storie
di mare per piccoli e grandi
ore 19 - P.za Garibaldi - Incontro
con Françoise Moitessier
ore 22 - Rotonda Vassallo - BUIO
PESTO in concerto
Domenica 20 ore 10.30 Piazza Garibaldi - Grande Caccia al
Tesoro per bambini e ragazzi
ore 10.30 - Castello di San Giorgio
FRETTA E FURIA
- Convegno su “I Nuovi Pirati”; Pirateria del 3° millennio in Asia, Africa e America Latina
ore 11.30 - calata Mazzini - imbarco sull’Oloferne e sul Zigoela per
presentazione libri
ore 11.30 - ore 15.30 - ore 17.30 ore 18.30 - Piazza Mottino - Incontro con gli autori
ore 12 - ore 16 - ore 17 - ore 19 Piazza Garibaldi – Incontro con gli
autori
ore 17 - Tellaro - Incontro con gli
autori
ore 17 San Terenzo - C’era una
volta un piccolo naviglio (storie di
mare) ore 18 incontro con gli autori
ore 21.30 - Castello San Giorgio C.te Gregorio Colotto - Le stelle
dei pirati e dei corsari - lezione di
navigazione astronomica.
Domenica 27 ore 17
a Villa Marigola Premio letterario
Lerici Pea (le sezioni del Premio
sono quattro; opera poetica, editi,
poesia inedita, poeti e scrittori liguri
nel mondo)-
ORARIO SS. MESSE
Località prefestivo festivo
Lerici
8.30 10.00
11.30 18.30
S.Terenzo 18.30
8.00 10.00,
11.15 18.30
S. Francesco 18.30
Tellaro
18.00
La Serra
18.30
11.00
Pugliola
17.30
10.15
Pozzuolo
10.00
10.00
8.30 10.30
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(Gratuita dalle ore 19 alle 22)
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piatto a scelta dal menù alla carta, solo a
pranzo esclusa la domenica (euro 15)
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battesimi e per cene aziendali e gruppi
Pagina 15
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• Pane fresco e prodotti locali
• Carne e preparati di carne
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Pesce fresco
Frutta e verdura
Gelati e surgelati
Prodotti alimentari
• Cibo per gli animali
• Prodotti per la casa e per
l’igiene
• ...e tanto altro ancora
Superato San Terenzo, ci trovate a sinistra, subito dopo la galleria degli Scoglietti
Sul filo della memoria
Che cosa salverebbe delle
vecchia cucina di Lerici?
Di fronte a questa domanda
lo chef Giampaolo Lupi (tutti
a Lerici lo conoscono come
“Lupetto”) non ha dubbi e risponde: “le alici n’ter foguae”.
Dice proprio così: alici e non
anciue. E poi aggiunge: insomma le acciughe cotte nella teglia
con la carbonella.
Socchiude gli occhi, Lupetto,
in pausa pranzo: sta conducendo la cucina dell’Albergo Italia
in Carbognano.
E snocciola la ricetta: acciughe spinate, un trito di aglioprezzemolo-erba persega (maggiorana), peperoncino, un filo di
olio “nostro” e sale. E sul peperoncino spiega: “Veniva da fuo-
ri. C’è una cucina lericina che si
è trasformata con i viaggi dei
naviganti perché quando tornavano a casa portavano le novità”. Poi prosegue la sua descrizione-immagine del piatto: “Sopra le acciughe allineate testa e
coda, un po’ di vino bianco e un
cucchiaio d’aceto. E sul coperchio si metteva cenere calda”.
Una pausa. Cosa salverebbe
ancora? “L’agiada e la panizza
fritta. L’agiada non va confusa
con lo scabecio che non è nostro.
Si fa quando si è fritto il pesce, mettendo in una padella
pulita un cucchiaio di olio con
rosmarino, aglio e alloro. Si fa
bollire con un po’ di sale e un
bicchiere di aceto (che un tempo
altro non era che il vino di can-
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Das Auto
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tina con lo spunto) e ancora calda si mette sul pesce fritto per
mangiarla il giorno dopo.
Lo scabecio è molto simile,
ma viene da terre lontane. Si fa
bollendo aceto con tanti odori:
carota, cipolla, sedano, prezzemolo”. Perchè salva la panizza? “E’ una polenta fatta con la
farina di ceci, raffreddata in un
piatto, tagliata a listarelle e
fritta. È un vecchio piatto lericino da non dimenticare”.
Lupetto ha lasciato grandi
tracce della sua bravura nei ristoranti che ha condotto: si è
formato sulle grandi navi
(Italia, Raffaello, Michelangelo)
e anche ora, quasi alla pensione, continua a mietere successi
al ristorante Italia per la
grande armonia dei suoi piatti.
Gabriella Molli
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San Terenzo di Lerici
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