gennaio 2010 / anno 3 - numero 1

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gennaio 2010 / anno 3 - numero 1
ANNO 3 - NUMERO 1
1 GENNAIO 2010
MENSILE DEL TERRITORIO DI LERICI
A volte ritornano: dall’Australia a Pugliola
Redatto e diffuso
a cura del
Laboratorio
di giornalismo
dell’Istituto
Comprensivo
di Lerici
Allegato di
Ameglia Informa
n° 1-2010
LERICI IN...
È DISTRIBUITO
GRATUITAMENTE
c/o i punti informazione turistica, altri
locali pubblici e
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grazie
alla pubblicità
degli inserzionisti
È venuto dall’Australia fino a
Pugliola per scoprire cosa fosse
successo all’abitazione che i suoi
avi possedevano nell’ormai lontano passato. Si tratta di Vaughar
Breyers, discendente di Helen Cochrane. Quando è arrivato anche
lui si è innamorato del nostro piccolo borgo tanto da andare a parlare dal Sindaco per far restaurare
il lavatoio di Pugliola a sue spese.
Nel numero di agosto di Lerici
In ho raccontato molto sinteticamente la storia di villa Cochrane Carnevale .
Ho parlato della bellezza del
luogo, della casa ancora in parte
arredata con i mobili d’epoca, della
cortesia dell’attuale proprietaria,
partendo dal periodo in cui i signori Cochrane la abitavano per lunghi periodi dell’anno e facevano
grandi opere di beneficenza.
A ottobre sono tornata alla villa
ospite dalla contessa Pupa Carnevale che mi ha fatto conoscere un
discendente di Helen Cochrane
che vive in Australia. Da parte
mia, ho portato alcune notizie che
mio nonno si ricordava a proposito dei Cochrane perché aveva lavorato alla villa tanti anni fa.
Il nome del discendente è Vaughan Breyers. Egli è un tipo amabile, cortese e parla bene l’italiano,
circostanza importante per poter
dialogare con tutti e infatti si è subito messo al lavoro, ha cercato diligentemente nell’archivio del Comune ed ha trovato quanto i suoi
antenati abbiano contribuito alla
realizzazione dell’acquedotto, delle
fognature del borgo di Pugliola e
della costruzione dell’asilo nido
ancora oggi attivo.
Ha parlato con i vecchi abitanti
cercando notizie che lo potessero
avvicinare alla zia Helen. Ha trovato anche il testamento della zia
nel quale si ricordava di due persone del luogo che erano state al
suo servizio con diligenza e fedeltà: una delle due era la cuoca Sanguinetti.
Con due zainetti sulle spalle e
l’immancabile macchina fotografica a tracolla ha fotografato tutto il
paese e, come i suoi antenati prima di lui, se ne è innamorato. Ha
girato in lungo e in largo ed è arrivato al vecchio lavatoio di marmo.
Purtroppo però, il tempo e l’incuria hanno trasformato questo
luogo un tempo frequentato gioiosamente dalle donne del borgo, in
un ammasso di rovi che hanno coperto il tutto e danneggiato il tetto. Vaughar nelle acque fresche e
correnti del lavatoio ha lavato
simbolicamente i suoi panni e si è
fotografato con l’autoscatto proprio
mentre compiva quel gesto.
In memoria della zia vorrebbe a
sue spese restaurare il tetto e per
questo motivo è andato a parlarne
col Sindaco del Comune di Lerici,
Emanuele Fresco, che lo ha accolto
calorosamente. L’esito dell’incontro non è ancora noto.
In primavera Vaughar ritornerà con il libro che ha scritto e che
verrà pubblicato in quel periodo.
Per me questa storia ha un aspetto molto romantico ed ancora non
è stata scritta la parola fine.
Laura Baracchi
Visita il sito internet del Comune di Lerici, www.comune.lerici.sp.it o
quello della scuola, www.istitutocomprensivo.lerici.scuolaeservizi.it con “Lerici In” a colori
Il crocifisso in classe:
cosa ne pensano gli alunni
La sentenza del 3 novembre
2009 della Corte europea di
Strasburgo che condanna l’esposizione del crocifisso in classe anima il dibattito anche
nelle aule scolastiche dove gli
alunni, soprattutto durante
alcune lezioni che più si prestano al confronto di idee,
hanno manifestato una ferma
posizione personale motivata,
che può derivare da una sensibile attenzione a ciò che accade intorno a loro e nel mondo.
Per parecchi alunni il
crocifisso è un simbolo importante della religione del
popolo italiano quindi del
nostro paese e della sua cultura, pertanto, la sua presenza
in classe non significa obbligo
di adesione al cattolicesimo.
Per altri, il crocifisso oltre che segno religioso, è segno culturale e la sua esposizione nei luoghi pubblici è in
linea con il riconoscimento dei
principi del cattolicesimo (valore della persona, del rispetto, dell’apertura al confronto,
dell’accoglienza…) come parte
del patrimonio storico del popolo italiano.
Per alcuni, il crocifisso
non può dare noia a nessu-
no, né tantomeno essere elemento di discriminazione, perché può essere “abbassato”,
per assurdo, perfino a oggetto
qualsiasi lasciando indifferenza, oppure, valorizzato e condurci a Gesù, il figlio di Dio
che prende su di sé la sofferenza manifestandoci l’amore più
grande.
Altri, ancora, hanno affermato che sarebbe impossibile conoscere un paese senza sapere niente della sua religione, per esempio
l’India senza saper niente
dell’induismo, i paesi arabi
senza l’islam, così molti paesi
occidentali, tra cui l’Italia,
senza il cristianesimo. Pertanto quel crocifisso è lì appeso,
quale simbolo religioso e/o culturale che non esclude, comunque la libertà religiosa.
Altri, invece, si sono dichiarati d’accordo con la sentenza della Corte europea sostenendo che lo Stato è laico
così la scuola e qualsiasi
altro luogo pubblico dove
non dovrebbero esserci segni religiosi.
La presenza dei simboli religiosi risulta anticostituzionale, per qualcuno, violando la
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LERICI IN… - gennaio 2010
libertà religiosa degli alunni e
la libertà dei genitori di educare i figli secondo le loro convinzioni. Qualche alunno ha
aggiunto che la religione non
dovrebbe essere manifestata
attraverso simboli come il crocifisso, in quanto parte personale del nostro cuore.
Guardando la cosa dal punto di vista degli alunni si pongono le seguenti domande:
la eliminazione dei simboli
di una cultura che cancellerebbe la cultura stessa che li ha
prodotti, non sarebbe un
“attentato” alla vita civile di
un luogo e di un popolo?
la società è laica e democratica quando garantisce una
convivenza pacifica con l’integrazione delle diversità rispettando la storia e le tradizioni
dei popoli oppure quando annulla le diversità, togliendo alle persone ogni loro simbologia
portatrice di “qualcosa”?
il crocifisso è il simbolo cristiano per eccellenza, non ci
interpella, forse, alle più nobili
vocazioni, sempre e comunque,
anche senza nessuna manifestazione pubblica?
(Articolo di Aldina Manfredi
scritto con la collaborazione
degli alunni della classe II A
della scuola secondaria di primo grado di Lerici.)
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la ZTL (zona traffico limitato) è in vigore
solo il sabato, la domenica e i festivi dalle
ore 9 alle ore 19, quindi i veicoli non muniti di pass possono transitare liberamente solo dopo le ore 19 e sino alle ore 9.
Da lunedì a venerdì, esclusi i festivi,
tutti i veicoli (anche senza pass) possono
transitare nella ZTL di Lerici e San Terenzo
con possibilità di parcheggio a pagamento solo
in loc. Erbetta e lungomare Venere Azzurra.
Chi non ha l’apposito pass non può sostare in
altre aree all’interno della zona a traffico limitato. Il sabato, la domenica e i festivi chi non
dispone di pass può parcheggiare l'auto solo
nei parcheggi a pagamento in Località Vallata
e Bagnara (fuori dal centro abitato di Lerici e
San Terenzo), dove è previsto il servizio di bus
navetta gratuito che collega i parcheggi con i
centri storici. (Dall’1-10 al 30-04 in loc. La Vallata e Bagnara il parcheggio è gratis nei giorni
feriali, escluso il sabato). Il transito di ciclomotori e motocicli è sempre consentito
liberamente; la sosta è prevista solo negli
appositi spazi indicati dalla segnaletica.
Pass Provvisori in deroga (ad es. clienti
alberghi, clienti farmacia con ricetta, utenze
ASL, ecc.) possono essere rilasciati presso i
punti informativi: a Lerici (apertura ore 9
19 - cell. 339-5653833) all'ingresso della galleria Primacina (uscita del parcheggio della Vallata, in alto sopra la Venere Azzurra) e a San
Terenzo (apertura ore 9 - 12 e 14 - 19 - cellulare 334-5366465), rotatoria via Gozzano c/o
galleria Scoglietti (strada Lerici-La Spezia).
L’ufficio IAT è alla Venere Azzurra. Apertura ore 9 - 12 e ore 15 - 17 - tel. 0187-969164.
Sino al 14 giugno 2010 i punti informativi sono aperti solo sabato, domenica e
festivi, l’ufficio IAT è aperto tutti i giorni.
Nelle ore di chiusura il servizio è garantito a chiamata dalla
farmacia di turno, con reperibilità del titolare.
I turni delle farmacie iniziano
alle ore 8,30 del lunedì per termiLe farmacie del nare alle ore 8,30 del lunedì sucterritorio di Lerici restano chiuse cessivo.
i giorni festivi e il lunedì mattina,
Questi sono i turni nel meeccetto la farmacia di turno.
se di gennaio 2010: **
La farmacia di turno effetdal 28 dic. 2009 al 4 genn.
tua il seguente orario di apertu- 2010 e dal 18 al 25 genn. farmacira: dalle ore 8.30 alle ore 13.00 e a Ghigliazza S. Terenzo,
dalle ore 15.30 alle ore 21 (dalle
dal 4 all’11 gennaio farmacia
19.30 alle 21 servizio a battenti Padre Pio di Tellaro, (farmacia Giuchiusi facoltativo).
dici di supporto con le stesse date)
COME
FUNZIONA
IL SERVIZIO
DELLE
FARMACIE
Direttore Responsabile
Sandro Fascinelli
Capo redazione
Maria Luisa Eguez
Redazione:
Gabriella Molli
Laura Baracchi - Daniele
Bruni - Francesca Breschi
- Federica Cancilla
- Jessica Lorefice
- Miriam Vanacore
Lerici In… è un
allegato di Ameglia
Informa, registrato al
tribunale della Spezia
al n.2 del 4.2.1998
(stampato in proprio)
dall’11 al 18 gennaio farmacia
Bello di Lerici,
dal 25 al 1° febb. farmacia
Giudici di Lerici.
** turni ufficiosi non ancora
omologati dal Sindaco al momento di andare in stampa.
ANAGRAFE in novembre 2009
Abitanti al 31-10-09
10.941
Abitanti al 30-11-09
10.932
Nati
6
Morti
12
Immigrati
7
Emigrati
10
Matrimoni
2
La redazione, a suo insindacabile giudizio, potrà modificare, rinviare o rifiutare
la pubblicazione di scritti e annunci se non conformi all’etica ed allo spirito
della presente pubblicazione o per mancanza di spazio.
Sino a diverso orientamento, le lettere non vengono pubblicate. Gli articoli devono essere concordati preventivamente con il direttore responsabile.
La redazione si riunisce il lunedì dalle ore 14,30 alle 15,30. Gli scritti, le lettere
e le richieste di pubblicità, complete di nome, indirizzo, telefono ed eventuale email, dovranno essere indirizzate alla redazione c/o la Direzione Didattica
di Lerici piazza Bacigalupi, 5 o tramite e-mail a: [email protected] .
Si avverte che, la pubblicazione non ha fine di lucro, quindi gli scritti, gli
articoli e le collaborazioni sono accettate a titolo gratuito e di volontariato.
Gli orari delle manifestazioni e le informazioni turistiche, nonostante la nostra
più scrupolosa precisione ed attenzione, poiché predisposte con largo anticipo,
dovranno essere sempre verificate dai lettori interessati prima dell’evento.
La tariffa per ogni modulo di pubblicità (da 1/4 a 1/3 di pagina) è di euro 70 +
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telefono 0187-601268 (anche fax e segreteria telefonica) o [email protected] .
LERICI
LERICI IN…
IN…- -gennaio
gennaio
2010
2010
Pagina 3
Calendari 2010
Il calendario delle scuole
medie dell’Istituto Comprensivo di Lerici è arrivato alla 25ª edizione.
Il tema affrontato questo
anno, tradizionalmente scelto
tra quelli che riguardano la
cultura locale, è “Il Palio del
Golfo”: nel Comune di Lerici
sono presenti ben cinque borgate marinare (Lerici, San Terenzo, Venere Azzurra, Tellaro, Muggiano) che, insieme ad
altre del Golfo, partecipano a
questa storica disfida remiera
nata dalla vocazione marinara
del nostro territorio.
È sembrato bello e utile per
i nostri ragazzi approfondire
la conoscenza di questo evento, esempio di sano agonismo e
capace di promuovere un giusto senso di appartenenza.
L’esperienza ha coinvolto le
classi seconde e terze delle
scuole medie di Lerici e di San
Terenzo, circa centocinquanta
alunni, che con la guida delle
due insegnanti di Arte e Immagine, hanno rappresentato
a penna (tecnica tradizionalmente usata) l’armo e il borgo
delle tredici Borgate che partecipano al Palio.
I ragazzi hanno lavorato
con impegno, ma, per ragioni
di spazio, solo alcuni dei loro
disegni sono stati pubblicati.
Il “Calendario Lericino” ha
avuto inizio dall’idea della
professoressa Carlita Neri Moruzzo, da poco in pensione,
che, anno dopo anno, per ventiquattro anni, insieme ai colleghi di Arte e Immagine, ha
curato questo progetto.
Federica Lazzari
Insegnante di Arte e Immagine
Una piazza al mese: l’insolito
calendario dell’AUSER-Arca
Una piazzetta quasi dimenticata (Il Poggio) è stata riportata all’attenzione dal calendario Auser-Arca 2010. Il Poggio, infatti, è una delle dodici
piazze che scorrono mese per
mese. È sulla scalinata per il
castello, è tenuto come un gioiello, ma pochi lo scoprono.
Le dodici piazze sono state
scelte o per la loro bellezza o
per il significato culturale che
hanno assunto per la gente di
Lerici
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LERICI IN… - gennaio 2010
Lerici. L’associazione le ha
proposte per ricordare che sono spazi dove storia e gente si
sono incontrate. Come è accaduto in particolare per piazza
Garibaldi, oggi confine fra
terra e mare. La piazza più
vissuta, quella più nota. Che
un tempo non era piazza ma
cantiere di costruzione di imbarcazioni e che appartiene
alla tradizione marinara della
gente di Lerici.
Sul calendario vi sono piazze del territorio assai meno
frequentate e che potremmo
considerare quasi “invisibili”
come piazza Mottino: la gente
arriva, si guarda intorno e se
ne va. Perchè? Forse la gente
la considera una non-piazza
perché, nonostante uno storico
ristorante, una deliziosa quiete, un bel negozio di oroargento-coralli e una grande
pizzeria, non è il luogo canonico d’incontro. Invece piazza
Mottino (Il Piasseo, la piazzetta) è storicamente importante:
ci sono le case torri, c’era una
delle porte di ingresso al Ghetto, ci sono tre carrobi in cui
un tempo c’era tanta vita e le
donne si parlavano dalle finestre.
Sul calendario ci sono anche le piazze “rovinate”, come
piazza Bacigalupi diventata
nel tempo un anonimo (e gri(Continua a pagina 5)
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gio) parcheggio. Chissà come
sarebbe bello riaverla tutta libera per uscire da scuola senza fare lo slalom fra le macchine. Per farci eventi, per incontrarci.
L’idea dell’Auser-Arca è
stata da noi accolta in maniera affettuosa e con un grazie
ai suoi realizzatori .
Dedicato al Golfo dei Poeti
il calendario dell'Amministrazione Comunale
Quest'anno, come augurio
di un sereno anno nuovo a tutti i cittadini, l'Amministrazione Comunale ha scelto di affidarsi alle pagine di un calendario e la scelta è ricaduta sul
nostro Golfo.
Il 2010 infatti è l'anno in
Francesca Breschi e cui ricorre il centenario della
Miriam Vanacore menzione “Golfo dei Poeti”,
Un comitato per la festa di S. Erasmo
Su invito del Parroco Mons.
Carlo Ricciardi e della Parrocchia si sono riuniti recentemente, presso la sede dell'Associazione Nazionale Marinai
d'Italia lericina, i rappresentanti di alcune società marinare, ben radicate in paese, per
formare un Comitato per la
Festa di S. Erasmo di inizio
luglio. Ciò a seguito della volontà del com.te Mario Pozzobon di farsi da parte nell'organizzazione della stessa, dopo
che per decenni se ne era fatto
carico direttamente con capacità e dedizione. Al comandante vanno i ringraziamenti della cittadinanza.
L’A.N.M.I. Sez di Lerici,
ASD La Rotonda, ASD Il
'
scritto in catalano, è menzionata Lerici ricordando che nella nostra località avvenivano
festeggiamenti
documentati
già alla fine del '400.
A Lerici, ad ulteriore dimostrazione di devozione, molti
hanno il nome di Elmo (Ermo)
come viene anche chiamato il
Santo, che è raffigurato in numerosi Ex Voto marinari ottocenteschi.
Tale Comitato è aperto a
tutte le idee e a tutti i lericini
che volessero contribuire con
iniziative e proposte alla buona riuscita della festività per
preservare l'antica tradizione
del paese assieme ad altre iniziative di carattere marinaro
come Lerici Legge il Mare.
Gabbiano, Lerici Sport Sez.
Subacquea, Soc. Marittima
di Mutuo Soccorso e la rappresentanza della Parrocchia, hanno risposto positivamente alla richiesta del parroco manifestando l'intenzione e
l'impegno a mantenere vive le
tradizioni marinare lericine
per mezzo della festa in onore
di S. Erasmo, patrono della
gente di mare.
Il primo incontro avverrà
l’8 gennaio alle ore 21 presso
la sede dei Marinai d’Italia
S. Erasmo, Vescovo di Antiochia e martire cristiano del
VI secolo, è venerato in molte
località marinare del Mediterraneo occidentale, tra cui Bar- Bernardo Ratti per il Costicellona. Proprio in un libro, tuendo Com.to di Sant'Erasmo
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Gli uffici e l’URP sono aperti al pubblico tutti i
giorni feriali dalle ore 9,00 alle ore 12,00
Altri uffici aperti con il seguente orario:
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LERICI IN… - gennaio 2010
che compare per la prima volta il 30 agosto 1910 nell'orazione funebre che il commediografo Sem Benelli dedicò al
medico e divulgatore Paolo
Mantegazza.
Proprio a queste due figure
e alla scrittrice Emma Orczy
sono dedicate le pagine del calendario, curato dal giornalista de “Il Secolo XIX” Riccardo
Bonvicini e corredato dalle fotografie dell'archivio della biblioteca comunale.
RAGIONERIA e TRIBUTI apertura martedì, giovedì e
sabato ore 9 - 12
URBANISTICA - apertura martedì e venerdì dalle ore
9 alle12, sabato solo rilascio documenti tel. 960248
LAVORI PUBBLICI - apertura martedì e venerdì ore
9 - 12,30
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14,30 - 18,30
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Uff. verbali: venerdì-sabato ore 9 - 12 mercoledì ore 15 - 18
BIBLIOTECA apertura da lunedì a sabato ore 9 - 13
pomeriggio ore 15 - 19 escluso il sabato tel. 966053
CIMITERI per informazioni pratiche cimiteriali (c/o uff.
stato civile tel. 960215) Cimiteri Lerici, S.Terenzo,
Tellaro (sabato e lunedì chiuso) orari di apertura:
martedì: 8.30 - 12.30 - mercoledì: 14 - 16 (invernale)
giovedì: 14 - 16 (invernale) - venerdì: 8.30 - 12.30
domenica : 8 - 12.30 e 14 - 16.30.
Pagina 5
Curiosando per la città alla ricerca dei
personaggi del Risorgimento - Biagini
La via sul mare, una delle
più belle, che collega Lerici
con San Terenzo, è dedicata
ad un illustre lericino, che pagò con la vita il suo patriottismo: Sebastiano Biagini.
(Per curiosità la via e la lapide
a lui intestati riportano erroneamente Biaggini con due g.)
Biagini, a cui è intitolata
anche un’altra via a Genova,
nacque a Lerici nel 1755 da una famiglia famiglia benestante (il padre era un notaio) di
origine bergamasca; poté così
studiare in prestigiosi collegi
ed in seminario laureandosi in
giurisprudenza.
Era un uomo colto, appassionato di pittura, musica, storia ma soprattutto amava la
libertà e cominciò a parlare e
a scrivere contro gli oppressori
stranieri in Italia.
“La giustizia non si doma,
né il tempo la consuma, quando il popolo sa sostenerla da
forte” questo era il suo pensiero ed il suo ideale.
Si trasferì a Genova, dove
fece pratica di avvocato partecipando con passione alla vita
della Repubblica genovese e
ben presto divenne capo rivoluzionario insieme al padre di
Giuseppe Mazzini.
Per assistere l’anziano pa-
dre tornò a Lerici dove
s’impegnò contro i signorotti
locali che pretendevano privilegi ed esenzioni dalle imposte
e tasse; riuscì ad ottenere eguaglianza di doveri guadagnandosi la gratitudine del popolo ma inimicandosi i potenti.
Anche a Genova, dove esercitava la professione di avvocato a favore dei poveri, fu ingiustamente accusato dai nobili che lo fecero condannare a
sette mesi di carcere duro dove subì isolamento e torture.
Nel 1797, dopo l’annessione
della Repubblica genovese
all’Impero napoleonico, Biagini venne chiamato a far parte
del Collegio dei Legislatori e
successivamente gli venne affidato il distretto di Ventimiglia; ricoprì anche la carica di
giudice nella sezione criminale.
Era un patriota onesto, fortemente attaccato agli ideali,
leale e sempre generosamente
dalla parte dei poveri; un personaggio scomodo a molti e
l’odio nei suoi confronti cominciò ad accumularsi fino ad impedirgli di esporre le proprie
idee innovative e democratiche.
E fu proprio un membro del
Consiglio dei Legislatori, di
Giulio Galletto
LE NINNE NANNE
DELLE NOSTRE NONNE
“Tutti i mangien i pessin e
(es. Maria)
i non mangia mai,
quando se babbo i va a pescae
tutte e scuse i gi va a trovae:
o che il tempo non è buono
che le reti rotte sono,
o nanà o nanà Dio manda a
chi non à!"
"O Dio del cielo fé calmae
'sti venti
che er mé amoe i gié straco
de vogae:
mandéghe tramontana e bei
ponenti
si giè'n bon porto, Dio félo
arrivae.
O nanà o nanà 'sto fantin i
s'addormià."
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cui anche Biagini faceva parte,
Domenico Queirolo, ad assassinarlo il 27 febbraio 1799.
Le sue ultime parole furono
di perdono nei confronti del
suo uccisore (che invece fu
condannato a morte pochi
giorni dopo il fatto) e di amore
nei confronti della Patria e dei
suoi amici. La salma di Sebastiano Biagini fu imbalsamata ed esposta nella Basilica di
Carignano.
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Un Tellarese ci ricorda un missionario lericino
Il 29 ottobre
2009 si è commemorato in
Argentina il
150° anniversario della pacificazione della Pampa per
opera del sacerdote missionario lericino Francesco
Bibolini, quando fermò, senza colpo ferire, il capo indios Calfucura pronto ad assalire la città di 25 de Mayo.
Un uomo dotato di un forte
carattere, fedele ai suoi compiti sacerdotali ma con atteggiamenti polemici verso le persone che lo disistimavano, tanto
poi da essere costretto a scappare in Paraguay per contrasti
con le autorità ecclesiastiche.
Ciò nonostante la verità
non é mai mancata nelle sue
espressioni, né mai è mancato
in lui lo spirito di solidarietà.
L’amore per il prossimo era
intenso e riconosciuto da tutti,
In Paraguay insegnò nelle
scuole per alcuni anni, poi ritornò in Argentina nel 1853.
Due anni dopo l’arcivescovo
Escalada di Buenos Aires lo
destinò a 25 de Mayo, una piccola comunità al centro della
“Pampa”, dove istituì dal nulla
la prima parrocchia.
Una settimana dopo il suo
arrivo, il giudice Antonio Isola
lo autorizzò ad avviare una
colletta per costruire la prima
cappella del paese; così in pochi mesi, il 26 agosto del 1855
Bibolini benedisse la cappella,
sotto il nome di “Nuestar Señora del Rosario”
Il 29 ottobre 1859 il capotribù indiano (“el cacique”) Calfucura circondò con i suoi 2000
guerrieri 25 de Mayo, intimando al comandante del distaccamento, il colonnello Carballido, la sua resa.
Il panico si diffuse fra gli
abitanti, le autorità distribuirono armi fra la popolazione,
ma la situazione era incontrollabile e molti scapparono. In
quel momento in mezzo alla
confusione, nella piazza apparve a cavallo Bibolini, che
chiamò la popolazione alla riflessione e comunicò la sua
volontà di andare a parlamentare con Calfucura per chiedergli la pacificazione e la grazia per la vita della gente.
Bibolini, accompagnato da
due persone, si recò come ambasciatore dal “cacique”. Il suo
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atteggiamento fiero ma fraterno suscitò rispetto e ammirazione. Come risultato della
conversazione, Calfucura con i
suoi guerriglieri e le sue donne
entrò assieme a Bibolini, a 25
di Mayo in pace ed amicizia,
tra la perplessità degli abitanti. Quella notte il “cacique”
dormì nel letto di Bibolini e
partì il mattino successivo rinunciando a qualsiasi successivo atto ostile verso le popolazioni della Pampa.
Arrivata la sua vecchiaia
Bibolini si rinchiuse nella sua
casetta al n° 700 della via 10,
che alla fine del secolo la ornò
con iscrizioni allusive: "Mitre,
il grande Patrizio", "Roca, il
conquistatore del deserto" e
"Sarmiento, il grande educatore". Sulla porta si vedeva anche una foto di Leandro Alem
(politico argentino, fondatore e
leader del partito “Union Civica Radical”).
Il 24 di Maggio del 1907, a
85 anni, muore in povertà.
Oggi i suoi resti riposano ai
piedi del monumento (vedi foto) nell'atrio della chiesa parrocchiale di 25 de Mayo.
Salutiamo il grande eroe
ligure.
(Vedi anche sull’argomento
Lerici In gennaio 2009 - ndr)
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Gli antichi giochi da tavoliere incisi nella pietra (4ª puntata)
Nel 1302 un ex sergente
Templare, Ruggero da Flor, già
comandante della nave ammiraglia “Falcone del Tempio”,
riunì in Sicilia la prima Compagnia di Ventura europea.
Costituita da combattenti,
provenienti dall'Aragona e dall'Andalusia, detti Almogavari,
venne chiamata Compagnia
Catalana. Per il loro primo ingaggio i Bizantini si avvalsero
della loro "professionalità" contro i Turchi ed il Da Flor venne
nominato “Megadux”, ossia comandante generale di tutte le
truppe dell'Impero. Egli, celebre per aver tenuto testa perfino al potente ammiraglio Angioino Ruggero di Lauria, poté
sposare una nipote dell'Imperatore e divenire Cesare, la seconda carica dell'Impero.
Perduto il proprio fondatore,
assassinato nel 1305 in una
congiura di palazzo, gli Almogavari conquistarono e tennero
per loro il Ducato di Atene fino
al 1388, quando vennero cacciati dai mercenari di Navarra
al soldo del fiorentino Neri Acciaiuoli. In seguito vennero assoldati in piccole unità combattenti anche dalla Repubblica di
Genova e, della loro presenza
su questo territorio nel '400, fa
fede anche l'alquerque ritrova-
to fra i resti di una fortezza sopra Rapallo.
Ma quella che ci interessa
più da vicino è una lapide conservata nella Cattedrale di
Sarzana. Essa ricorda la sepoltura di un giovane mercenario
catalano, caduto nel 1487 nella
Guerra di Sarzana.
Egli militava al servizio del
Banco di San Giorgio, quindi a
favore della Repubblica di Genova contro quella di Firenze.
Fu uno degli ultimi eredi di
quelle milizie mercenarie e,
certamente, non possiamo escludere la presenza, durante
quei secoli, di alcuni suoi compagni e quindi dell'alquerque
nelle terre di Lunigiana. Tra
l'altro, circa un secolo più tardi, furono proprio dei “Mori Catalani” a causare la distruzione
del borgo di Barbazzano, sopra
Fiascherino di Lerici.
Ancora più complesso e particolare, il gioco del lupo e
delle pecore (nel disegno), nato nelle nebbie del nord Europa
quando l'Impero Romano d'Occidente stava per cadere.
Documentato in una Saga
Islandese intorno al 1300, venne probabilmente introdotto in
Italia dai mercenari scozzesi in
fuga dopo la battaglia di Pavia
del 1525. Una variante di que-
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LERICI IN… - gennaio 2010
sto gioco, trova molta diffusione nell'appennino settentrionale. Il
gioco del lupo
e delle pecore,
si presenta come un alquerque, al quale è
stata aggiunta una tria, affiancandola al centro di uno dei lati. Per convenzione, si fa riferimento al lato superiore del
quadrato. Le regole di questo
gioco, nel territorio apuano,
prevedono lo schieramento di
dodici pecore contro un lupo.
Le pecore possono muoversi
solo in avanti e di fianco, non
in diagonale, il lupo può muoversi in ogni direzione e mangia le pecore come nella dama.
Lo schema iniziale vede le pecore schierate ad occupare le
prime due righe e la prima ed
ultima posizione della terza, il
lupo occupa la posizione centrale della quinta.
Il gioco termina quando le
pecore riescono ad occupare
per intero la quinta tria, detta
"ovile", oppure se il lupo mangia almeno quattro pecore, poiché per occupare una tria occorrono almeno nove pecore.
(Fine)
Sergio Marchi
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Sono iniziati i lavori per far
diventare la galleria sotto il
castello di Lerici una vera Galleria d’Arte.
Il professor Gabriele Cavallero, insegnante al liceo artistico della Spezia, insieme ai
tecnici Michele e Fabrizio,
hanno iniziato a posizionare
sulle pareti del tunnel i pannelli che andranno a reggere i
dipinti degli studenti del liceo
artistico Cardarelli della Spezia.
Il progetto ideato alla fine
dello scorso anno scolastico dal
Presidente del Consorzio Castello di Lerici, Beppe Mecconi, era subito piaciuto all’Assessore alla Politiche giovanili
del Comune di Lerici Alessandra Alessandri, alla Preside
dell’Istituto Cardarelli Sonia
Carletti Gaggini e all’Assessore alla Cultura della Provincia della Spezia Paola Sisti.
Il progetto consiste nell’allestire sulle pareti della galleria una sequenza di quadri eseguiti dagli studenti ed aventi come tema “il Castello di Lerici attraverso le epoche della
storia dell’Arte”. Così gli allievi del liceo, sotto la supervisione del professor Eliseo Andriolo, hanno immaginato la fortezza come potevano interpretarla pittoricamente i greci
classici o gli artisti del rinascimento, i romantici o gli impressionisti, i futuristi o la pop
art e così via.
Visto lo stato attuale di deterioramento della galleria,
dovuto all’ umidità trasudante
dal monte sulle pareti, il restyling fatto attraverso la collocazione di questi bellissimi
dipinti è stata un’idea semplice e geniale e assolutamente
necessaria per rendere questo
spazio unico, bello, interessante e vivibile per residenti e turisti, un’attrazione in più
dell’arredo urbano della nostra
provincia.
Gli elaborati sono a buon
punto, tutti di ottima qualità e
realizzati con passione dagli
allievi del liceo artistico della
Spezia. Ancora una volta la
collaborazione tra scuola ed
enti pubblici garantisce eccellenti risultati.
L’inaugurazione della “nuova” galleria, che di fatto diventerà una Galleria d’Arte, è
prevista dopo il periodo natalizio.
Beppe Mecconi
Presidente Cons. Castello Lerici
LA BEFANA
ricordo di quelli offerti al
Bambino Gesù dai Re Magi.
La rappresentazione popolare la vede con un gonnellone
scuro ed ampio, un grembiule,
uno scialle, un fazzoletto o un
cappellaccio in testa, un paio
di ciabatte consunte.
È tradizione lasciare alla
Befana un piattino con biscotti
e vino in modo che si possa rifocillare.
Vignetta di Jessica Lorefice
La galleria sotto il castello di Lerici
verrà trasformata in Galleria d’Arte
Passa sopra i tetti delle case la notte tra il 5 ed il 6 gennaio a cavalcioni di una scopa.
Calandosi dai camini distribuisce nelle calze, lasciate appese dai bambini, giocattoli,
cioccolatini, caramelle… e carbone per chi ha fatto troppi capricci durante l'anno.
La Befana porta i doni in
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Pagina 9
Un affettuoso ricordo:
il polpo campanaro
Voglio esprimere tutto il mio immutato affetto ai miei ex bambini (nella foto), ora...ragazzi
che frequentano la classe terza della scuola secondaria di Lerici ricordando loro la leggenda
che inventarono in classe quinta a Tellaro ottenendo uno dei primi posti al Concorso Nazionale sulla Pace.
C'era una volta nel bel mezzo del golfo dei
poeti un'isola piccola, rocciosa e quasi priva di
vegetazione che si chiamava e si chiama ancora Tinetto.
Lì abitavano un gruppo di pirati dall'abbigliamento molto strano: forse troppo eleganti
con i loro stivaloni sempre lucidi e le lunghe
giacche sgargianti! Questi pirati, che erano pochi ma molto feroci, avevano già saccheggiato
quasi tutti i paesi che si affacciavano sul Golfo
ed ora erano decisi a depredare anche il piccolo
borgo di Tellaro.
In una notte buia e tempestosa, mentre i
fulmini squarciavano il cielo e il mare in bur-
rasca si infrangeva violentemente contro gli
scogli, gli abitanti di Tellaro dormivano nei loro letti. Non avrebbero mai potuto immaginare
che in una notte del genere delle navi riuscissero ad avvicinarsi alla scogliera: invece i pirati arrivarono, eccome!
Per fortuna, proprio quando stavano per
scendere dal galeone, un grosso polpo, scaraventato dalle onde tempestose contro il muro
della chiesetta sugli scogli, riuscì miracolosamente ad aggrapparsi alla corda delle campane che risuonarono fortemente nella notte.
I poveri tellaresi corsero terrorizzati verso
gli scogli decisi però a difendersi contro i pirati
con l'astuzia e per questo motivo portarono con
sè un grosso barile di uno speciale vino rosso.
Era un vino particolare che per anni era stato
conservato in una grotta dove aveva vissuto una giovane maga di nome Luilvi. Era stata una
donna molto bella dai capelli dorati e dagli occhi blu come l'oceano ed era solita portare lunghi vestiti ricamati da lei stessa .
Prima di andarsene aveva lasciato in dono
ai tellaresi quel vino che conteneva una pozione capace di far diventare buoni i cattivi e questa sembrò agli abitanti del borgo l'occasione
giusta per provarne gli effetti su quei crudeli
saraceni.
Fu grazie a Dio se quella notte i malvagi si
accontentarono del vino e se ne ritornarono alla loro isoletta.
Quando vi arrivarono a notte fonda, sfiniti
dalla stanchezza, ormeggiarono e poi andarono
a riposare. Al risveglio si ritrovarono tutti davanti al fuoco a sorseggiare quel vino donato
dai tellaresi: non sapevano gli ingenui pirati
che nel vino era contenuta la pozione magica
che fece effetto in un momento!
(Continua a pagina 11)
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(Continua da pagina 10)
I pirati attesero con impazienza una notte
serena per ripartire alla volta di Tellaro ma
con altre intenzioni. Erano infatti decisi a cambiare il loro comportamento verso gli abitanti
del borgo e forse anche verso tutte le altre popolazioni vicine all'isola del Tinetto.
Comunque quando furono vicini alla scogliera cominciarono come al solito a far fuoco contro il paese ma, le palle dei cannoni che rim-
balzarono contro la Chiesa, si trasformarono
all'istante in colorati palloncini che portavano
scritta la parola “Pace”. Fu così che ,grazie alla maga Luilvi, finì l'epoca dei pirati saraceni
che per anni avevano infestato le coste del nostro bel golfo.
Continuiamo a lavorare per la Pace vivendola ogni giorno nei rapporti con gli altri.
maestra Rosanna Fabiano
Un comitato per il cimitero del Narbostro
Il cimitero è un luogo da
rispettare perché appartiene a
tutti e il rispetto si manifesta
con la cura delle parti comuni
in primo luogo e poi dello spazio in cui si raccoglie la storia
di una o più persone.
Ci sono infatti da parte di
tutti coloro che hanno qualcuno nel cimitero, obblighi morali. Ma è soprattutto chi governa un luogo che deve attivarsi
per mantenere dignitosamente
le strutture: vialetti, muretti,
la messa a punto di piccoli
interventi sono da pianificare
come altre attività che riguardano il vivere civile.
Narbostro non è più quello
di una volta. Per riportarlo
alla vecchia veste di giardino
sereno e ordinato è nata la
“Confraternita Narbostro”, il
cui comitato promotore è formato da Felice Saccomano,
Orlando Strambi, Piero Isola,
Adriana Noceti Tringale.
Tutti cittadini che amano il
loro caro luogo dei morti e che
cercano aiuto presso l’amministrazione, le associazioni e
la comunità tutta.
Mantenere un cimitero è
costoso, dicono, ma bisogna
trovare un modo per dargli
quell’aspetto di pulizia e decoro che rende più spirituale e
meno doloroso il momento in
cui si va a “trovare” una persona cara che non c’è più.
Comune e Pubblica Assistenza fanno quello che possono con gli scarsi fondi a disposizione per gli interventi. Ma
ora non basta più fare piccole
cose, occorre una programmazione dei lavori urgenti e un
intervento immediato. Con la
coscienza che ci sono persone
che coltivano molta sensibilità
per il culto dei morti e salgono
regolarmente a salutarli (e c’è
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LERICI IN… - gennaio 2010
chi per motivi personali non
sale mai) il comitato della
Confraternita di Narbostro
(formato da “veci lersin” come
amano definirsi i suoi membri)
si sta attivando per tutti (chi
frequenta e chi no).
Far tornare il più panoramico luogo scelto per onorare i
morti un giardino ordinato e
sereno, è il grande obiettivo a
cui si sottende il grande rispetto per l’ambiente di cui il
cimitero di Narbostro fa parte.
Gabriella Molli
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Presso l’ingresso principale
del cimitero e presso gli stand
delle scope sono state sistemate delle cassette per le offerte,
che la Confraternita devolverà
per la manutenzione e sostituzione degli oggetti messi a disposizione per la pulizia ed altre migliorie.
Siate generosi.
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Pagliari e riuscirono fortunatamente a raggiungere le coste
La massa degli spezzini eb- della Palestina.”
be una metamorfosi. La città
stremata e distrutta dalla
guerra adottò quei 1.014 profughi ebrei che cercavano di
raggiungere la Terra dei Padri. Quello che si determinò alla Spezia fu il più grande esodo mai tentato verso la Palestina, dove vigeva il “Libro BianLa “Exodus” (nella foto) poco” che limitava l’immité partire da Porto Venere solo
grazione ebraica e gli acquisti
ai primi di luglio 1947, sostò a
di terre.
Port-de-Bouc, caricò gli ebrei a
La Jewish Agency aveva acSète, fu assalita e speronata
quistato due imbarcazioni, la
dai cacciatorpedinieri britan“Fede” di Savona e il motovenici davanti a Kfar Vitkin.
liero “Fenice”, incaricando il
Ci furono dei morti a bordo,
cantiere Bargiacchi di adatgente che era sopravvissuta ai
tarle al trasporto di passeggelager e che finì i suoi giorni a
ri. Una terza nave, la
due passi dalla speranza, nelle
“President Warfield”, fu alleacque tra Netanya e Haifa.
stita al cantiere dell’Olivo di
A quel punto, poiché le quoPorto Venere e assunse il nome
te di immigrazione erano state
di “Exodus”. Gli inglesi, vesuperate, gli inglesi rimandanuti a conoscenza del tentativo
rono i profughi ad Amburgo al
di espatrio, bloccarono il porto
campo di Poppendorf, un ex
della Spezia.
lager trasformato in campo
Gli ebrei scampati allo sterprofughi per gli ebrei!
minio sfilarono in testa alla
Solo con la fine del mandamanifestazione cittadina del
to britannico gli ebrei poterono
25 aprile aprile 1946. La visita
tornare in Palestina.
alla Spezia di Sir Harold
Alla nave “Exodus” è dediLasky, allora segretario del
cato anche un bel film del
Partito Laburista britannico,
1960 di Otto Preminger inriuscì a sbloccare la partenza
terpretato da Paul Newman e
delle prime due navi, che salEva Marie Saint.
parono l’8 maggio dal molo
SF
27 gennaio giorno della memoria
Art. 1. legge 211/2000
1. La Repubblica italiana
riconosce il giorno 27 gennaio,
data dell’abbattimento dei
cancelli di Auschwitz (27-11945), "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la
Shoah (sterminio del popolo
ebraico), le leggi razziali, la
persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la
prigionia, la morte…(omissis).
LE NAVI FEDE, FENICE
ED EXODUS
Testimonianza del responsabile del culto della Comunità Ebraica della Spezia,
Adolfo Aaron Croccolo
“Il 4 aprile 1946 alla Spezia
si sparse la voce che una colonna di fascisti era in procinto di
imbarcarsi per la Spagna. La
gente corse al molo Pirelli di
Pagliari per bloccare quell’esodo increscioso. Le fabbriche scesero subito in sciopero e
si formò un corteo di protesta.
Ma quando tutti arrivammo al
molo Pirelli ci accorgemmo che
non si trattava di fascisti in
fuga, bensì di ebrei scampati
ai campi di concentramento
nazisti e ospitati nel centro di
raccolta di Magenta.
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BEAUTY
GOSSIP
ACNE O NON ACNE… QUESTO È IL PROBLEMA
Se dopo le vacanze natalizie
la maggior parte delle persone
hanno perso la linea, c’è anche
chi deve fare i conti con i problemi della pelle del viso dopo
aver mangiato un sacco di cibi
grassi e pesanti e questo si riferisce soprattutto ai giovani
che hanno problemi di acne.
L’acne è uno dei disturbi
più diffusi, colpisce soprattutto i giovani a cominciare dai
12-13 anni ma può presentarsi
anche dai 30 in avanti. Questa
dermatosi nella maggior parte
dei casi tende a scomparire da
sola dopo un certo numero di
anni, però, se non curata, rischia di segnare la pelle con
profonde cicatrici.
Oltre a questa complicazione c’e’ anche il fattore psicologico, poiché il disturbo si manifesta soprattutto sulla pelle
del viso e quindi si comprende
quanto sia importante intervenire in anticipo.
Qui di seguito 10 regole da
osservare:
Mai schiacciare brufoli o
punti neri. Per i punti neri si
consiglia l’intervento di un’estetista. I brufoli non bisogna
toccarli altrimenti si corre il
rischio di un’infezione.
Lavarsi il viso con acqua
calda. Il calore, anche attraverso saune o suffumigi, aiuta
a liberare la pelle dal sebo in
eccesso.
Attenzione al sole. Il sole
migliora l’acne, però può seccare anche la pelle e così le
ghiandole sebacee per reazione producono più sebo.
Non utilizzare saponi sgrassanti. Utilizzare invece detergenti a pH acido. Fare maschere all’argilla.
Assumere vitamine del
gruppo A, C ed E che nutrono
la pelle.
Evitare i “Fast Food”, i pasti pieni di grassi, sono tutti
nemici giurati della pelle.
Bere molta acqua non gasata è il modo migliore per idratare la pelle.
Privilegiare nella dieta i cereali integrali, olio di oliva, yogurt, verdure, frutta fresca,
pesce e carni magre.
Attenzione ai capelli lunghi, se non sono perfettamente
puliti possono facilitare le infezioni batteriche e anche la
frangetta favorisce l’acne sulla
fronte.
L’acne, se curata e trattata
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LERICI IN… - gennaio 2010
subito, difficilmente lascia cicatrici. La cute stessa, raggiunta la guarigione, tende a
rinnovarsi spontaneamente. Se
invece ha lasciato qualche segno superficiale, si possono
applicare creme contenenti
basse concentrazione di acido
glicolico, che levigano la pelle
e la cicatrizzano. In alternativa si può ricorrere a peeling ed
a trattamenti specifici eseguiti
però presso studi di dermatologia o centri estetici.
Per quanto riguarda le ragazze che sono affette da questa patologia, bisogna evitare
assolutamente di far diventare
il viso un cerone teatrale.
Ok a truccarsi, ma con prodotti specifici e in modo leggero. Non si risolve di certo il
problema a metter strati su
strati di fondotinta e neanche
a opacizzare troppo il viso; con
la cipria si rischierebbe di evidenziare i brufoli e di far perdere luminosità al viso.
Seguendo un po’ di buone
regole di certo si avranno dei
miglioramenti e non bisogna
esitare a rivolgersi ad uno specialista se si nota che la pelle
“fa i capricci”. Meglio curare la
pelle quando si è giovani che
avere ancora l’acne giovanile a
40 anni!
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Nonni vigili: visti dall’AUSER
L’iniziativa dei
nonni vigili è
partita ai primi di dicembre
sulla linea di
un programma
preciso del consiglio dell’associazione AUSER che vuole aprirsi a nuovi contatti con il
territorio.
Quindi anche ai giovani e
alla scuola, precisa il presidente Ovidio Iozzelli: “Perchè
essere anziani vuol dire partecipare alla vita sociale con la
“vista dell’ultimo piano”. Vale
a dire di chi riesce a osservare
meglio l’orizzonte e può aiutare chi è al primo piano a salire
i gradini con sicurezza.
D. Qual è l’obiettivo dell’i-
niziativa?
R. Proprio la sicurezza ci
ha spinti a formulare questo
progetto, che segue un’idea già
portata avanti negli anni novanta. Anche allora i nonni vigili avevano il compito di seguire l’ingresso a scuola e l’uscita. Era il tempo delle
“caramelle” e dovevamo sorvegliare che qualcuno non si avvicinasse ai ragazzi incustoditi. Le “caramelle” erano un
modo apparentemente innocente di contatto ed era facile
cadere nel tranello.
D. Come vi eravate suddivisi il territorio?
R. A Lerici eravamo all’incrocio di via Roma con via
Gerini, a San Terenzo in viale
Vittoria e via Mantegazza. A
Tellaro maestri e bidelli seguivano i ragazzi a bordo dei pulmini. A Pugliola eravamo in
via Militare, alla Serra in Via
Fratelli Landi.
D. Sotteso a un obiettivo c’è
sempre un fine....
R. In primo luogo ci guida
la voglia di proteggere, ma vi è
un sottofondo che ha radici emotive: è molto importante
per noi prendere contatto tanto con i ragazzi che con i genitori. Ci sentiamo ancora utili e
la definizione “nonni vigili” inquadra bene il nostro impegno. Il “servizio” dell’Auser è
previsto per ora in cinque zone
e sarà preceduto da una “formazione” a cura dell’ufficio vigili urbani.
Gabriella Molli
lontari per stabilire le aree di
intervento e le modalità di egregazione e parco giochi.
secuzione del servizio.
Verranno inoltre utilizzati
SF.
nelle manifestazioni sportive,
per partecipare a garantire la
sicurezza della viabilità e
quant'altro potrà essere utile
con il loro impiego.
Verrà approvato anche un
regolamento che disciplina le
norme di comportamento degli
ausiliari civici.
Dopo l'approvazione, seguiranno degli incontri con i voVignetta di Federica Cancilla
Nonni vigili: visti dal Comune
Nel momento di chiudere
questo numero apprendiamo
che la delibera degli ausiliari
dovrebbe essere approvata la
prossima settimana per entrare in vigore probabilmente entro gennaio 2010.
Questo nuovo servizio di vigilanza verrà effettuato da
parte di volontari del'Associazione Auser-Arca di Lerici,
all'entrata e uscita dei ragazzi
dalle scuole, nei luoghi di ag-
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interno ed
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Cronaca ed eventi
GENNAIO AL TEATRO
ASTORIA DI LERICI
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•
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• Mercoledì 6 ore 9 - Lerici,
San Terenzo “Befanando Befanando”, Un trenino pieno
Venerdì 1 ore 17.00 Condi calze per i bambini;
certo di Capodanno con
• Mercoledì 6 - Tellaro, “La
l’orchestra sinfonica di BaBefana arriva col trenino” cau diretta dal maestro
calza gigante alla Rotonda
Gianluca Marcianò;
Rainusso a Tellaro;
Martedì 5 ore 16 spettacolo
• Sabato 16 ore 16 - Lerici,
per bambini “La disfida di
Sala Consiliare Comune
Natale”;
"Dalla Fifth Avenue al Golfo
Venerdì 15 ore 21 “Testa
dei Poeti..sulle ali della
gravida”, spettacolo teatrale
scrittura” - Proiezione del
liberamente tratto dalle opefilmato della Parata del Core narrative di Paolo Bertolumbus Day, New York con
lani - Ingresso libero
lettura di brani/poesie;
Sabato 23 ore 21.30 “Mary
• Domenica 17 ore 10.30 Crisci & friends”, concerto
soul e blues;
Giovedì 28 ore 21 “I Casi
sono due”, Stagione di prosa, con Carlo Giuffrè, Angela Pagano.
Lerici, Sala Consiliare Comune - Consegna delle Pigotte Unicef per i nuovi nati
del Comune di Lerici
nell’anno 2009.
ORARIO SS. MESSE
Località prefestivo festivo
Lerici
8.30 10.00
11.30 18.00
S.Terenzo 18.00
8.00 10.00,
11.15 18.00
Tellaro
16.15
11,15
La Serra
17.00
11.00
Pugliola
17.00
10.15
Pozzuolo
10.00
10.00
S. Francesco 18.00
MANIFESTAZIONI DI
GENNAIO
1-2-3 dalle ore
18.00 a San Terenzo - Mercatini: Piazza in arte a San
Terenzo;
• Domenica 3 ore 14.30 - Lerici, Piazza Garibaldi “La
Befana vien…da San Rocco”;
• Martedì 5 ore 21 - San Terenzo “Aspettando I Re Magi”;
• Venerdì
Il 27 novembre si è riunito il Consiglio d’Istituto (nella foto) che
ha eletto i suoi organi: Presidente - Daniela Guidi, Vicepresidente
- Letizia Castellini, Giunta - Pilade Bernardini (ATA), Marisa Pellegri (docente), Giovanni Cortelezzi e Marina Bini (genitori).
Cell.333-8838836
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l’igiene
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Superato San Terenzo, ci trovate a sinistra, subito dopo la galleria degli Scoglietti
CONOSCIAMO E
AIUTIAMO TELETHON
La terza media di S. Terenzo si è recata alla Spezia, presso la sede della BNL per la
consegna del ricavato della
raccolta effettuata nella classe. All’incontro erano presenti
la responsabile provinciale di
Telethon Mara Biso e la ricercatrice di Telethon dr.ssa Valeria Capra.
Sono 20 anni che questa
benemerita associazione raccoglie fondi e li utilizza per la ricerca sulle distrofie muscolari
e altre malattie genetiche al
fine di trovarne una cura.
Telethon (contrazione di
television marathon) nacque
nel 1966 negli USA su iniziativa dell'attore Jerry Lewis
per raccogliere fondi per la ricerca sulla distrofia muscolare
ed altre malattie genetiche.
In Italia Telethon è nata
nel 1990 ed indica comunemente la trasmissione della
durata di 60 ore, in onda sulle
reti Rai, per la raccolta di fondi destinati alla ricerca che
quest’anno si è svolta dall’11
al 13 dicembre.
Telethon è anche il nome
dell'associazione senza fini di
lucro che organizza l'evento
televisivo e gestisce i fondi
raccolti anche durante tutto
l’anno per mezzo di donazioni
attraverso la banca, la posta,
con telefono fisso o cellulare al
n° 48548 o tramite il sito
internet www.telethon.it. La
missione di Telethon è quel-
Concessionaria VOLKSWAGEN
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la di far avanzare la ricerca
scientifica verso la cura della
distrofia muscolare e delle altre malattie genetiche;
dare priorità a quelle malattie che, per la loro rarità,
sono trascurate dagli investimenti pubblici o industriali;
dare fondi ad eccellenti progetti di ricerca ed ai migliori
ricercatori in Italia.
Cos’è una malattia genetica?
Le malattie genetiche sono
causate da alterazioni del
DNA e si trasmettono per via
ereditaria. Possono colpire
qualsiasi organo e manifestarsi a qualsiasi età.
Si stima che le persone colpite in Italia da tali malattie
siano circa il 5%.
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